Mangia e bevi secondo il tuo Microbiota e cerca di riformarlo continuamente

Quando sentiamo parlare di batteri tendiamo a pensare subito male… invece siamo fatti di miliardi di batteri e virus e la nostra salute ed il nostro equilibrio psicofisico dipendono da quanti più ne abbiamo e da quanto più sono in equilibrio tra di loro ed in equilibrio con i nostri 100.000 miliardi di cellule, di cui tra l’altro sono anche più numerosi.  Essi costituiscono  il nostro preziosissimo microbiota.

Questi microrganismi  non si vedono, ma sono ovunque,  tra cui nel sistema urogenitale, in quello respiratorio, nella pelle e nell’apparato digerente.

Nella ricerca sul microbiota siamo secondi solo agli Stati Uniti.

Il microbiota si forma nei primi anni di vita e finanche già in pancia di mamma in base a come ella si alimenta,  a come ci allatta  e poi in base a come ci alimentiamo noi appunto nei primissimi anni. Quelle diventano subito le fondamenta della nostra salute per tutta la vita ed infatti una pratica importante è quella di ricorrere il più spesso possibile a quel tipo di cibi, appena  abbiamo qualche squilibrio nella salute (…meglio se lo facciamo prima, ovviamente). Purtroppo infatti durante la vita diamo costretti a subire delle importanti modifiche del microbiota, a causa delle moderne modalità di alimentazione (compriamo al supermercato prodotti industriali, prodotti a migliaia di chilometri di distanza, che nulla hanno a che fare con il  nostro microbiota) oppure ancor peggio quando purtroppo dobbiamo assumere degli  antibiotici, che sono dei veri e propri distruttori del microbiota.

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Ovviamente durante la vita continuiamo “ad aggiornare” e ad influenzare il microbiota grazie a tutti gli incontri che facciamo sia a livello culinario che ambientale. Inoltre è fondamentale farci aiutare da qualche cura di probiotici, almeno durante i cambi di stagione e sempre in caso si debbano assumere degli antibiotici.  (specie i Lactobacillus acidophilus ed i Bifidobacterium lactis, magari preceduti da qualche somministrazione  di Saccharomyces boulardii). I primi due sono quelli più conosciuti studiati al mondo, tra l’altro i protagonisti delle  nostra protezione già nel e grazie al latte materno. Il terzo è un buon  riequilibratore e  ripristinatore delle giunzioni degli enterociti, le cellule della parete intestinale, favorendone il processo di riparazione.  Inibisce l’enzima che provoca la diarrea, e contrasta diversi batteri aggressivi come il Clostriudium Difficile e l’Escherichia Coli.

Certo, bisognerebbe poter personalizzare le qualità e le quantità dei probiotici, visto che ciascuno abbiamo il nostro, diverso dagli altri, tuttavia con questi tre è difficile sbagliare, anche e soprattutto se da bambini non dovessimo essere stati allattati. In ogni caso per non rischiare di sconvolgere gli equilibri consigliamo di non superare i classici 21 giorni di somministrazione. Quattro volte l’anno nei cambi stagione è un’ottima prevenzione.

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Ci sono però anche altri modi per evitare l’assunzione degli antibiotici, specie in questi tempi difficili di decine di migliaia di morti per resistenza agli antibiotici (prima che arrivasse il covid a guarire questi tipi di malati, dato che ora si muore solo di covid!). Purtroppo gli antibiotici li ingeriamo il più delle volte a nostra insaputa, per esempio quando acquistiamo al supermercato dei polli (ma non solo…) di allevamento industriale. È risaputo. infatti che gli allevamenti intensivi utilizzano gli antibiotici soprattutto per velocizzare i processi di crescita dei pulcini, oltre che per proteggerli dalle malattie…( ora infatti bastano solo 28 giorni per finire nei banchi del supermercato. Da piccolo avevamo le galline e mi ricordo invece che le galline venivano buone non prima di 4 mesi… ed infatti le galline felici, quelle di 4 mesi e più, hanno tutto un altro gusto).

Una delle migliori strategie per evitare di utilizzare gli antibiotici comunque sarebbe quella di basificare (=alcalinizzare)  l’organismo perché è risaputo che alzando il pH, gran parte dei patogeni muoiono.
I batteri (ed anche per esempio i processi oncologici) hanno assoluta necessità di un ambiente acido per poter sopravvivere e svilupparsi.
E questo è un altro importante motivo per cui si utilizzano gli estratti di frutta e verdura al posto degli antibiotici.

Avete una cistite? Non prendete antibiotici basta digiunare una giornata e prendere 5-6 volte nella giornata (se si può anche di più, si guarisce prima) un estratto di ortofrutta (ne bastano anche solo due dita…) ed il giorno dopo è sparita la cistite senza bisogno di alcun antibiotico.
Va bene anche un normale estratto con carote, insalata, del sedano ed ovviamente delle mele per renderlo dolce. Ottimo, se vi piace, anche dello zenzero e della curcuma.

Nel libro sull’approccio antiacido sono descritte diverse modalità per mantenere equilibrato il nostro microbiota.

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Questa è anche un’ottima colazione assieme all’estratto di ortofrutta…Lo yogurt magro e la crema budwig per una buona prima colazione

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Grazie alle scoperte sul microbiota, abbiamo capito anche che i veri superfood sono gli Alicamenti , a partire da quelli tipici della dieta mediterranea. Primo fra tutti l’acqua di mare. Per questo abbiamo contribuito ad aiutare la formazione di decine filiere alimentari italiane e costituito la Cooperativa Vino Nuovo a Soave, che forma le nuove classi contadine sulla conoscenza delle tecniche agronomiche (come quella della Luce e del Carbonio). Questa cooperativa, oltre che per l’ortofrutta ed i cereali, insegna le tecniche anche per  produrre i Vini di Luce,  deliziosi vini terapeutici. (Catalogo Vini di Luce#7b (1) ). Sta nascendo in questi giorni anche il sito siQurME.com , il sito italiano degli Alicamenti, che darà una piccola o grande mano ai piccoli agricoltori del naturale, fornendo loro gratuitamente una importante mole di servizi gratuiti , tra cui il magazzino e la piattaforma logistica.

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Vi ricordiamo anche di leggere l’articolo sulle verdure lactofermantate, fondamentali per il nostro microbiota (e non solo) .

Penso non serva ricordare che l’equilibrio e la salute del microbiota è un freno importante al coronavirus, per alcuni medici anche migliore del vaccino. Non sono pochi Infatti i gastroenterologi che affermano che è l’intestino ad essere il nostro primo cervello, in quanto le prime cellule nervose si formano nell’intestino ancora molto tempo prima che nel cervello, che risiede nella testa. Comunque il 70% del sistema immunitario è risaputo che risiede proprio dell’intestino. E da chi è governata la salute del nostro intestino? Ovviamente appunto dal nostro microbiota intestinale.
Il covid inizia sempre come un’ influenza intestinale…

 

Lo studio su The Lancet pubblicato il 3 aprile 2019: correlazione tra dieta e incidenza di malattie

Un gruppo di scienziati medici – collegati fra di loro dal comune obiettivo di uno Studio denominato Global Burden of Diseases, Injuries and Risk Factors (GBD) 2017 [trad.: Il peso globale di malattie, traumi e fattori di rischio] – ha pubblicato recentemente sulla quotatissima rivista scientifica di medicina, The Lancet, i risultati di un enorme lavoro di raccolta dati che copre ben 195 Paesi nel periodo 1990-2017. 

Lo studio aveva l’obiettivo di dare una visione globale – quindi rappresentativa di tutte le parti del mondo – dell’importanza delle abitudini dietetiche per il loro potenziale impatto sull’incidenza di malattie e mortalità nei 195 Paesi considerati. Sono state individuate 15 abitudini, in base alla loro importanza trasversale per la corretta alimentazione, quindi necessarie in tutti i regimi alimentari.

Nelle 15 pagine della pubblicazione, che gli specialisti di settore devono leggere con attenzione entrando nel merito dei dati, emergono alcune notizie che invece tutti, specialisti e non, devono conoscere. Difatti tutti dobbiamo sapere e riflettere sulle 15 abitudini dell’alimentazione che hanno mostrato una significativa connessione per l’incidenza di morte e disabilità per malattie di cui soffre la nostra Società, tra cui malattie cardiovascolari, tumori e diabete di tipo 2.

Queste 15 abitudini delineano di fatto le “regole d’oro” da seguire, in tutti i Paesi del mondo, a prescindere dal tipo di alimentazione locale.

Quali sono le 15 abitudini giornaliere esaminate come fattore di rischio di morte o disabilità?

  1. SCARSO UTILIZZO DI FRUTTA; intervallo di assunzione ottimale: 200-300g al giorno
  2. SCARSO UTILIZZO DI VEGETALI; intervallo di assunzione ottimale: 290-430 g al giorno
  3. SCARSO UTILIZZO DI LEGUMI; intervallo di assunzione ottimale: 50-70 g/giorno
  4. SCARSO UTILIZZO DI FARINE E PRODOTTI INTEGRALI per qualsiasi tipo di preparazione (pane, pasta, dolci) e tipo di alimento (riso, cereali); intervallo di assunzione ottimale: 100-150 g al giorno
  5. SCARSO UTILIZZO DI SEMI E FRUTTA SECCA; intervallo di assunzione ottimale: 16-25 g al giorno
  6. SCARSO UTILIZZO DEL LATTE (includendo tutti i tipi di latte, escludendo tutte le derivazioni vegetali); intervallo di assunzione ottimale: 350-520 g al giorno
  7. ALTO UTILIZZO DI CARNE ROSSA (includendo manzo, maiale, agnello e capretto, escludendo pollame, pesce e uova); intervallo di assunzione ottimale: 18-27 g al giorno
  8. ALTO UTILIZZO DI CARNE PROCESSATA (carne affumicata, salata, essiccata, o aggiunta di conservanti); intervallo di assunzione ottimale: 0-4 g al giorno
  9. ALTO UTILIZZO DI BEVANDE ZUCCHERATE (bevande con anidride carbonica, soda, bevande energetiche, bevande alla frutta, escluso succhi di frutta o vegetali al 100%); intervallo di assunzione ottimale: non più di 50 g al giorno
  10. BASSO CONSUMO DI FIBRE (assunzione di alimenti contenenti fibre inclusi frutta, verdure, semi, legumi e tuberi); intervallo di assunzione ottimale: 19-28 g al giorno
  11. DIETA CON BASSA ASSUNZIONE DI CALCIO (assunzione di alimenti che contengono calcio, incluso latte, yogurt, e formaggi); intervallo di assunzione ottimale: 1-1.5 g al giorno
  12. DIETA A BASSO CONTENUTO DI OMEGA-3 (soprattutto EPA e DHA); intervallo di assunzione ottimale: 200-300 mg al giorno
  13. DIETA A BASSO CONTENUTO DI ACIDI GRASSI POLINSATURI (assunzione di omega-6 da tutte le fonti, soprattutto oli vegetali, incluso olio di soia, mais e girasole); intervallo di assunzione ottimale: 9-13 g al giorno
  14. ALTA ASSUNZIONE DI ACIDI GRASSI TRANS (da tutte le fonti, in particolare da oli parzialmente idrogenati e prodotti da animali ruminanti): non più dello 0-1% dell’energia totale proveniente dal cibo (teniamo conto che 1 g di grasso dà 9 calorie e il fabbisogno energetico varia con età e stato della persona tra 1600-2000 calorie)
  15. ALTA ASSUNZIONE DI SODIO (basata su escrezione urinaria di sodio nelle 24 ore); intervallo di assunzione ottimale: 1-5 g/giorno

Il triste podio tra le 15 abitudini come causa di morte viene diviso tra: 1) dieta alta in sodio; 2) dieta bassa in farine integrali; 3) dieta bassa in frutta, e come causa di malattie troviamo sempre le prime due con posti scambiati fra di loro. Sono altrettanto riconosciute fondamentali le abitudini di consumare frutta secca e semi, verdure e omega-3. Ma ovviamente tutte le abitudini sono parimenti importanti nell’indirizzare il miglioramento globale, per uno stato di salute più favorevole (Figura 3 dell’articolo).

Casi di mortalità e impatto sulle malattie nel Mondo

La nostra Italia risulta con una favorevole correlazione tra bassa incidenza di morte/malattie relativa alle abitudini sopra descritte, trovandosi nella penultima fascia per frequenza di morte e nell’ultima fascia per frequenza di malattie, ovvero: 105-142 morti e meno di 2339 eventi di malattia ogni 100mila abitanti che hanno come causa determinante gli errori delle suddette abitudini. L’incidenza delle abitudini alimentari nello stato di salute della popolazione raggiunge i massimi livelli in altri Paesi, come Russia e Cina, ma anche Egitto e Libia, superando come causa di morte 397 casi e come causa di malattie 8740 casi ogni 100mila abitanti. Ci sono ragioni socio-economiche di cui si deve tenere conto, ma in generale questa situazione viene considerata come il fallimento evidente delle politiche riguardanti la salute pubblica, a livello mondiale, Paese più Paese meno.

L’assunzione dei grassi e l’importanza della lipidomica

Per la nostra visione lipidomica è abbastanza rilevante osservare che 4 su 15 cause riguardano i nostri amati grassi: le diete basse in omega-3, in polinsaturi, alte in acidi grassi trans o con scarsa frutta secca e semi. I grassi saturi non vengono neanche menzionati, confermando che il nostro interesse deve rivolgersi principalmente agli acidi grassi che DOBBIAMO prendere dagli alimenti, ovvero alle fonti di acidi grassi essenziali OMEGA-6 ed OMEGA-3. Ne assumiamo a sufficienza e raggiungono i tessuti nei quali hanno funzioni vitali?

A questo interrogativo risponde la lipidomica di membrana cellulare, che diviene l’analisi più direttamente collegata alle abitudini alimentari, per riscontrare errori e correggerli in tempo, effettuando una vera prevenzione attiva. E’ per questo che l’analisi deve essere eseguita con metodologie esenti dalle imprecisioni manuali, ovvero con procedure robotiche specializzate a separare la membrana cellulare, individuando anche la cellula del globulo rosso maturo come reporter ottimale della condizione personalizzata.

I dati di questa pubblicazione rappresentano un monito della scienza per la società, spingendo tutti i Paesi e le loro politiche ad applicare il progresso scientifico per incrementare realmente il benessere globale, vincendo la sfida di migliorare la salute di tutti, nessuno escluso.

Il migliore integratore (e meno costoso) del mondo.

L’acqua di mare è l’integratore di minerali organici più assimilabile che l’uomo abbia mai potuto concepire. Abbiamo cercato in tutti i modi di formulare il miglior integratore del mondo,  ma non c’è niente da fare:  alla fine con umiltà ci siamo arresi, solo natura ci riesce!

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L’uso di questo integratore è estremamente semplice. Io ne detengo costantemente tre confezioni spry: una sul cruscotto della macchina, una in bagno ed una in cucina.
Io viaggio molto e spesso mi incontro per un caffè al bar… (ma anche dopo aver bevuto un estratto, che pur avendo questo un’azione basica sull’organismo, in bocca. però ha un azione acidificante in quanto la maggior parte della frutta è acida…). Ebbene quando rientro in macchina prima di mettere in moto, tre spruzzatine di acqua d’amare in bocca et voilà! Subito l’acqua d’amare incide nel formare un ambiente basico in bocca (ovviamente perchè l’acqua di mare è basica).
Così come alla sera prima di andare a letto, dopo essermi lavato i denti, le solite 3 spruzzatine: non solo formo un ambiente basico in bocca (e quindi almeno di notte stop a carie, gengiviti, afte,…etc), ma consegno a tutto il lavoro notturno, tutti quegli elementi (nell’acqua d’amare i microelementi sono ben 92) indispensabili per le 5 triliardi di reazione enzimatiche al secondo che avvengono per ognuna delle nostre cellule! Pensate che nell’acqua di mare c’è addirittura l’oro presente allo 0,000004 %, fondamentale per tutte quelle essenziali reazioni enzimatiche notturne (pensiamo alle telomerasi, responsabili di “aggiustare” durante il riposo notturno, tutti i danni occorsi al DNA, durante la giornata).

 All’abbisogna ovviamente spruzzo anche nel naso e sugli occhi soprattutto in questi tempi in cui circola questo “ragazzaccio del covid”:  un po’ di prudenza e prevenzione non guastano mai, soprattutto nei momenti di maggior fragilità e stress.
In cucina ovviamente non serve che spieghi di più di quanto già noto, visto che tutti i nutrizionisti e di medici consigliano di ridurre il sale e soprattutto il sodio che l’acqua di mare è presente molto di meno che nel sale da cucina ed esattamente nelle quantità in cui servono all’organismo.

Bisogna considerare soprattutto  che i Sali contenuti nell’acqua di mare non hanno nulla a che fare con i sali contenuti nei comuni integratori iper-pubblicizzati dai media , poichè trattasi tutti di sali inorganici e di sintesi. I sali di un integratore commerciale industriale non hanno nulla a che fare con i Sali sia per la quantità che per la qualità dei sali stessi.
Nell’acqua di mare ne abbiamo ben 92 tipi ma soprattutto sono tutti sali in forma ionica quindi organici, immediatamente disponibili e sono in grado di  innescare metabolismi ed azioni enzimatiche molto più semplici, potenti e veloci.
Soprattutto sono presenti esattamente nelle stesse e uguali proporzioni in cui servono per l’organismo.

Quanto  alla composizione iposodica dell’Acqua d’Amare, rispetto al normale sale da cucina, tutti sappiamo come il sodio sia la principale causa della malattie vascolari e quindi la principale causa di morte in occidente (quasi il doppio delle morti dovute al cancro!) Si veda il poderoso studio su  The Lancet pubblicato il 3 aprile 2019: correlazione tra dieta e incidenza di malattie!

Si svolge ogni anno  a marzo la settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa e sostenuta dalla World Action on Salt, Sugar & Health (WASSH), associazione presente in 100 Paesi nel mondo, costituita nel 2005 con l’obiettivo di “migliorare la salute delle popolazioni, attraverso la graduale riduzione dell’introito di sale, fino a meno di 5 grammi al giorno (corrispondenti a circa 2 grammi di sodio), target raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”, come si legge in un comunicato diffuso sul sito del ministero della Salute (oggi consumiamo in molti più del doppio del dovuto e cioè oltre 10 grammi al giorno!).

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Mi unisco pertanto a tutti i grandi Chef e Pizzaioli campioni del mondo, che utilizzano ormai universalmente l’Acqua d’Amare in cucina non tanto per produrre cibo iposodico (di cui magari poco ne sanno…), ma  proprio perché hanno capito che i 92 microelementi attivano tutti gli enzimi e gli enzimi sono fondamentali non solo per gli obiettivi nutrizionali ( cioè per la salute) ma soprattutto per gli obiettivi organolettici , cioè rendono i cibi immensamente più buoni e gustosi.

Ricapitoliamo infine le principali caratteristiche dell’acqua d’amare, come integratore organico:
1. è in assoluto il miglior integratore al mondo di sali minerali organici
2. ottimizza l’ambiente del cavo orale, equlibrandone il microbiota   e contrasta le infezioni della bocca
3. alcalinizza la matrice extracellulare e gli organi
4. tra i ricostituenti non ha rivali
5. siccome riequilibria  l’appetito, regola il peso
6. riduce  l’acidità di stomaco, anzi attiva e facilita la digestione
7. aiuta a riequilibrare  l’intestino
8. previene i crampi muscolari
9. è il miglior sale da cucina
10. aiuta a prevenire la disidratazione, specie  degli anziani
11.
è  il migliore ingrediente per farsi in casa la vera acqua minerale
12. è un ottimo disinfettante di   frutta e verdura

Altri recenti articoli sull’acqua di mare:
BeerSea, la prima birra all’acqua di mare e curcuma.   
Il lavaggio delle carni e del pesce con Acqua d’Amare o con Ozono? 
SPAGHETTI AGLIO, OLIO, PEPERONCINO E ACQUA D’AMARE: VARIAZIONE DI UN GRANDE CLASSICO 
La migliore acqua minerale del mondo
Il migliore integratore (e meno costoso) del mondo. 
Lo studio su The Lancet pubblicato il 3 aprile 2019: correlazione tra dieta e incidenza di malattie

La migliore acqua minerale del mondo

Anche sull’acqua minerale, la tendenza oggi è quella di farsela fresca in casa…

Oramai tutti conosco le principali problematiche legate all’acqua da bere:
Fibre di plastica anche nell’acqua dei rubinetti,   

A forza di mettere cloro nell’acqua ecco arrivati i trialometani nelle falde! 

I nostri dubbi sull’acqua alcalina… Allora che acqua bere? 

Differenze fra acqua di rubinetto e acqua minerale.

Ma andiamo subito  al punto:

Qual’è la migliore ricetta per la migliore acqua minerale?

Semplice!

Se si riferiamo all’acqua isotonica, cioè a quell’acqua che presenta la stessa composizione del nostro plasma sanguigno, basta  bere un’acqua composta con 3 parti di acqua  ed una parte di acqua di mare  ad uso alimentare.

Se ci riferiamo alle nostre esigenze personali, alla stagione  in corso (si suda di più in estate), alla nostra professione (un boscaiolo consuma più acqua e  sali rispetto ad un impiegato), al nostro stile di vita  (quanti liquidi,  estratti, the e tisane, frutta e verdura consumiamo solitamente), ai nostri gusti che hanno bisogno di una gradualità per innovarsi oltre che almeno una ventina di giorni di tempo), allora  potremo ridurre le proporzioni in base a quanta acqua siamo soliti assumere.  Per esempio la mia personale ricetta  è 4 parti di acqua  ed una parte d’acqua d’amare (acqua di mare ad uso alimentare).

Ricordiamo che il nostro organismo ha esigenze diverse che cambiano nel tempo ed una dieta varia è sempre raccomandata, quindi quanto meno l’assunzione, come la dieta, dovrebbe variare a seconda delle stagioni e testare dei periodi di non assunzione per verificare come reagisce il nostro organismo, perchè ogni dieta,  che sia di cibo o di beverage, va sempre personalizzata.

Una normale bevanda isotonica commerciale, quello utilizzata spesso dagli sportivi, contiene circa 1-1,5% di sali.
L’acqua di mare contiene circa il 2,5% di Sali quindi una volta diluita a livello di una isotonica conterrà circa lo 0,6% di Sali, quindi circa la metà di una bevanda industriale.
Bisogna considerare però che i Sali contenuti nell’acqua di mare non hanno nulla a che fare con i sali contenuti in una bevanda commerciale industriale, nulla a che fare sia per la quantità che per la qualità dei Sali stessi.
Nell’acqua di mare ne abbiamo ben 92 tipi ma soprattutto sono tutti Sali in forma ionica quindi organici, immediatamente disponibili, quindi rispetto ai sali delle bevande industriali immediatamente attivi e quindi innescano metabolismi ed azioni enzimatiche molto più semplici, potenti, complete e veloci.
Soprattutto sono presenti esattamente nelle stesse e uguali proporzioni in cui servono all’organismo!

Poi c’è la questione dei gusti personali ed allora  si possono sempre  aggiungere ingredienti  ad libutum, variandoli nel tempo ed adattandoli ai nostri gusti che variano  :  idrogeno, ozono, limone e/o altri tipi di  frutta e verdura, vitamine, erbe, piante, spezie, etc.

Libri consigliati:

Renè Quinton Curarsi con l’acqua di mare.  I miracoli del Plasma marino Ed. Gruppo Macro
Francisco Martin: Bere acqua di mare come alimento e medicina
Michele Doz ,  “Il mare da bere. Guida all’utilizzo terapeutico dell’acqua di mare” edito da youcanprint nel 2020.
Augusto Guastalla “Studi medici sull’acqua di mare”

Ricordiamo inoltre che l’acqua di mare è sempre strutturata secondo natura  pertanto , per chi può vi alleghiamo alcuni documentari e conferenze che ne spiegano i segreti più reconditi.

 

 

 

L’acqua di mare è stata prescritta dal sistema sanitario francese fino al 1980 per essere bevuta o iniettata (senza controindicazioni!). Attualmente è il Nicaragua il paese dove è più usata da un centinaio (numero in continua crescita)  di medici e terapeuti.

Nel 1982 fu dimenticata dalla nuova  normativa sui farmaci, per cui smise di essere considerata un farmaco e da allora, in Europa non è legale iniettarla in forma endovenosa (solo sottocutanea e sotto responsabilità del medico).
In altri paesi come Canada o Stati Uniti, é ancora legale iniettarla per via endovenosa.

Il Dr. Renè Quinton dimostrò che i globuli bianchi del sangue possono vivere in
coltivazione solo in acqua di mare. Nel 2012 l’Università di Alicante (Spagna) ha confermato l’esperimento: restano vivi, mantenendo inalterate tutte le loro proprietà, cosa impossibile in qualunque altro mezzo artificiale. Altri studi sono stati confermati ancora in Francia (clicca qui) e nelle Canarie (clicca qui).

In Europa si sta tornando a usare e ci sono molte imprese (specialmente in Spagna) che la vendono a prezzi popolari.

L’acqua di mare viene molto usata per disintossicare i malati in   chemioterapia e per gli sportivi ( La prima cosa che raccomandano nelle squadre di ciclismo in Spagna è: “devi bere acqua di mare”). Iniettata sottocutanea si utilizza per curare il 100% delle ernie discali. Fa bene anche agli animali domestici e da allevamento.

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Acqua all’ ozono e all’idrogeno. Le nuove frontiere delle cure naturali con effetto veloce come il farmaco. Le funzioni dell’ozono nell’acqua.

Acqua ed Ozono.

Wezono è la macchina preferita dai medici per l’ossigenozonoterapia

 In passato si è sempre cercato di tenerlo nascosto, scomodo ai potenti del profitto, poichè troppo facilmente disponibile ovunque a prezzi molto bassi, pur essendo molto più efficacie di molti farmaci e terapie. Ma grazie al Covid, finalmente l’ozono irrompe   in modo irresistibile e definitivo sulla scena  della nostra vita. In capo medico   in Pubmed (la banca dati più autorevole del mondo,  curata dal governo americano) sta correndo al ritmo di uno studio pubblicato al  giorno ed in ambito medico è in pieno boom. L’ossigeno-ozonoterapia per uso interno è attività esclusiva del medico, ma nel settore dell’acqua l’ozono può essere utilizzato liberamente perchè non presenta nessuna complessità e nessun rischio. È sicuro, naturale e senza effetti collaterali.

In natura l’ozono ha funzioni essenziali come quello di preservare la vita assorbendo e bloccando parte dello spettro dannoso dei raggi solari.  Ma anche disinquinando e preservando la natura. Essendo più pesante dell’aria, tende ad accumularsi sulla superficie terrestre e durante la sua discesa si combina con gli inquinanti dell’aria, effettuando una vera e propria pulizia  dell’aria.  Infine con la pioggia dà forma al perossido di idrogeno, un composto che favorisce la crescita e la vita delle piante.

 L’Ozono è un gas che si forma naturalmente nell’atmosfera terrestre a causa di scariche elettriche che trasformano la  struttura molecolare O2 dell’ossigeno ,  in O3. Per cui la molecola di ozono è formata da tre atomi di ossigeno ed assume uno stato instabile, poichè  uno dei tre atomi tende a separarsi per unirsi ad altre strutture molecolari, facendo ritornare la molecola di ossigeno O2 alla sua forma stabile. Ed è proprio da questa instabilità che derivano le sue proprietà benefiche, che ora andremo a descrivere.

L’acqua ozonizzata è attiva solo per circa 20 minuti a temperatura ambiente, dura meno in acqua calda ed ovviamente in frigo dura di più, per trasformarsi poi in acqua ricca di ossigeno, sempre purificata, anche se meno attiva.

In vasca da bagno

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Da sempre usato con successo in stabilimenti termali per curare molte malattie, oggi possiamo tutti comodamente a casa nella nostra vasca da bagno goderci e moltiplicare all’ennesima potenza il potere ed i benefici influssi di un bagno in acqua ozonizzata, stimolando ed ossigenando la circolazione sanguigna e linfatica, come nei centri estetici per tonificare e rassodare il corpo, per i capelli, un bel massaggio del seno, per moltiplicare gli effetti della spazzola da massaggio per rimuovere le cellule morte, prevenendo e aiutando a combattere la cellulite ed altri inestetismi della pelle (vedi punti neri ed acne), rilassando la tensione nervosa con piacevoli idromassaggi  Ozonizzati o con una semplice Idroterapia Ozonizzata, ancora meglio se in acqua di mare. 

Non solo  bagno, ma anche semplici impacchi sulla pelle producono una pelle più luminosa ed elastica, mentre per problemi fungini (il piede d’atleta, psoriasi, impetigine, psoriasi, dermatiti, micosi, disidrosi etc. ) o le  candidosi vaginali (ma anche lavaggi rettali),  un bagno in acqua ozonizzata  ha pochi rivali. Ancora per postumi di flebopatie di tipo cronico, vasculopatie periferiche, come si usa in non pochi centri riabilitativi a supporto della rieducazione degli arti traumatizzati.

Cosa c’è di meglio di un fantastico pediluvio?

Avete presente la sensazione di quando nel bel mezzo di una passeggiata in montagna sotto il torrido solleone  agostano, si arriva su un torrente e si fa a gara per levarsi gli scarponi e distendere i piedi nell’acqua fresca?  Ebbene basta una bacinella al ritorno dal lavoro per aiutare a sgonfiare piedi e caviglie. per non parlare delle flebopatie , del “piede d’atleta”, dei crampi e delle vene varicose.

Acqua ozonizzata in cucina ed in lavanderia

Ma  non è finita qui: gli innumerevoli  benefici si estendono anche alla sanificazione del cibo, al lavaggio della  frutta, verdura e carni per prevenire ed abbattere la carica batterica e di contaminanti, compresi i famigerati pesticidi. decontaminare o prevenire la contaminazione del cibo,  allungando la conservazione degli alimenti e prevenendo gli sprechi. L’ozonizzazione dell’acqua infatti viene sfruttata anche a livello industriale per esempio di produttori di acque minerali e ci permette di purificare l’acqua da batteri, virus, pesticidi, metalli pesanti e da tante sostanze tossiche.

cliccare sulla foto per entrare nel mondo SANU’

E che dire della pulizia e disinfezione degli  oggetti, mobili, tessuti, attrezzature e macchinari, pulizia  degli scarichi della vasca da bagno e dei lavandini, di tutte le superfici. abbattendo virus, batteri e muffe. Non ultimo il lavaggio del bucato senza detersivi?  Molte decine di migliaia di italiani stanno dando un notevole contributo all’ambiente (ed alla propria salute, non solo della pelle), eliminando i detersivi dal proprio stile di vita e con essi liberarci da una buona parte delle famigerate microplastiche. Prescritto da sempre un maggior numero di pediatri e dermatologi si è rivelato un’ottimo contributo alla soluzione per le dermatiti dei bimbi, ora che gli indumenti intimi, lenzuola, fodere, accappatoi sono finalmente liberi da detersivi.  Gli effetti non si vedranno subito, infatti gli indumenti continueranno a fare schiuma da detersivo  in lavatrice ancora per un certo tempo, ma il miglioramento è evidente fin da subito: ci si sente più leggeri e “puliti”. E’ incredibile come non ci accorgiamo di nulla quando usiamo i detersivi per pulire i nostri abiti, salvo poi se cominciamo a lavare i nostri indumenti con il Sanù,  per più di 20 giorni, proviamo del fastidio (ed infatti alcuni non ci riescono  più…) a sopportare l’odore di detersivo addosso, qualora dovessimo indossare ancora un capo lavato con detersivo. 

Inoltre, cosa di non poco conto in tempi di covid e di vaccini, questo è il modo più comodo e meno costoso per sanificare il nostro bucato, giacchè i detersivi non lo fanno!

Ovviamente  anche dal Sanù  si può prelevare l’acqua ozonizzata per lavare frutta e verdura, eliminare i pesticidi e per tutti gli altri usi casalinghi dell’acqua ozonizzata.

Acqua ozonizzata da bere 

LAUDE acqua ozonizzata certificata da bere. Clicca qui nella foto per informazioni o per ordinarla

Visto che sono oramai tantissimi gli sportivi che la utilizzano, senza pretendere  particolari proprietà terapeutiche dall’acqua  ozonizzata da bere, vediamo gli effetti  salutari per il nostro organismo che è composto prevalentemente da acqua e che evidentemente ha bisogno di un ricambio costante, per tenerla in equilibrio con tutti i suoi sali, per svolgere tutte le funzioni che le sono attribuite, primo fra tutti il suo contributo al mantenimento in equilibrio dello scambio intracellulare, l’aiuto detox  dall’eccesso di tossine e radicali liberi, l’immunoregolazione, il supporto alla regolazione del rapporto alimentazione/peso.  Prevenendo la disidratazione e nutrendo la cute in profondità, è una buona prevenzione antiage, indicata già dopo i 30 anni, sia per gli uomini che per le donne.

Bere acqua ozonizzata presenta numerosi benefici fisici, bere regolarmente due-tre bicchieri al giorno a digiuno può aiutare l’eliminazione dell’ Helicobacter Pylori, riduce le gastriti, è utile per la disintossicazione  e la regolarizzazione del tratto intestinale, per le  disbiosi (quindi  per esempio niente meno che intolleranze alimentari, colite ulcerosa,  Morbo di Crohn, mucoviscidosi, gastrite etc.),  buona per i dolori muscolari, per l’asma bronchiale allergica,   lavaggi nasali, del cavo oro-faringeo, per le riniti allergiche,  sciacqui per l’igiene orale, mal di gola, afte, alitosi. Insomma grazie al maggior apporto di ossigeno abbiamo un buon immunostimolante naturale, che dona maggiore vigore e forza, stimola il metabolismo delle cellule e libera dalle tossine favorendo il drenaggio dei liquidi in eccesso.

In  veterinaria ed in toelettatura dei nostri amici animali

Tutti i benefici  di cui sopra  non solo per noi ma anche per i nostri animali. Come per noi umani anche per i nostri amici animali molti studi hanno dimostrato come l’ozono sia un ottimo complemento alle cure tradizionali , sia per curare a livello topico ferite e diverse malattie della pelle, dove normalmente proliferano germi e batteri dannosi per il derma e per il mantello del cane.sia. Ma i risultati si evidenziano per quasi tutte le patologie animali. promuovendo  guarigioni più rapide,  rispetto a quelle avute con il solo trattamento curativo tradizionale.  

Ovviamente l’Ossigenozonoterapia è riservata solo ai veterinari,  che con questa miscela di ossigeno ed ozono vanno ad aumentare la quantità disponibile di ossigeno o dei suoi radicali, attraverso l’introduzione di ozono nel corpo dell’animale con varie procedure.

Con questa tecnologia veterinaria, associata all’idroterapia (ovvero un trattamento solo esterno)  con l’ozono praticata dai toelettatori, si da una notevole mano agli animali a risolvere diversi problemi dermatologici (piodermiti, malassezia, irritazioni cutanee, seborree, pruriti, arrossamenti, forfora, guarigioni dalle ferite, rigenerazione dei tessuti)  ed in generale  si svolge un’ottima azione antibatterica ed antiinfiammatoria. Oltre alla disinfezione e cicatrizzazione delle ferite, oltre all’azione antimicotica, antiparassitaria e decontratturante,   l’idroterapia all’ozono stimola e ossigena la circolazione sanguigna e linfatica, tonifica la muscolatura, riduce la tensione nervosa ed ha un effetto rilassante.  Ovviamente questo è anche il miglior modo per una pulizia  a fondo e delicata dei manti, specie quelli  particolarmente sporchi.  Gli odori spariscono ed il pelo diventa morbido e  lucente, presentando totale facilità nello scogliere i nodi.

il Cuccioletto può essere integrato sia con device medicale rigenerativo per quasi tutte le malattie, sia e con tcnologia di ozono per la completa sanificazione. Anche l’ossigenoozonoterapia viene oggi praticata con lo stesso successo anche in ambito veterinario.

Non serve aggiungere che l’Ozono, sarà perfetto per igienizzazione dell’ambiente, delle cucce e di tutti gli oggetti con cui veniamo quotidianamente a contatto noi ed i nostri animali.

Produttori di acqua ozonizzata

Come per  noi umani esistono diversi metodi per produrre acqua ozonizzata.

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Si può ozonizzare l’acqua contenuta nella vasca di lavaggio con un ozonizzatore che produce ozono ad una particolare concentrazione e con un tubo di  silicone, materiale resistente all’ozono, si provvede ad ozonizzare l’acqua per il tempo necessario a raggiungere la concentrazione  desiderata. Considerare che entro una ventina di minuti , l’ozono si trasforma in ossigeno e quindi  seppur purificato diventa meno attivo. Il vantaggio è che non serve collegare  l’ozonizzatore ad un impianto idrico.

Oppure come per l’acqua da bere, esistono dei macchinari che tramite un processo interno, miscelano acqua ed ozono facendo uscire direttamente acqua ozonizzata quindi sono i più efficaci e semplici da utilizzare, però hanno necessità di essere collegati ad un impianto idrico. Così quando si apre  l’acqua, questa esce direttamente ozonizzata con percentuali di ozono costanti, riducendo al minimo la dispersione dell’ozono e soprattutto risparmiando acqua e tempo.  L’animale viene lavato direttamente con l’acqua ozonizzata e non serve riempire una vasca per effettuare il trattamento di idromassaggio.

Altri recenti articoli sull’acqua idrogenata:
Sanificazioni: OZONO, Cloro (CANDEGGINA) , periossido di idrogeno (ACQUA OSSIGENATA) etc. & Ambiente

Il lavaggio delle carni e del pesce con Acqua d’Amare o con Ozono?

 

 

BeerSea, la prima birra all’acqua di mare e curcuma.

  Ed ecco finalmente a conclusione di intenso ciclo di studi e ricerche, dalla zona dei Colli Euganei nel padovano, BeerSea (in dialetto veneto “bersela”), non solo una birra salutistica e green, bensi un vero e proprio delizioso alicamento (o se preferite utilizzare un termine anglosassone,  un vero e proprio superfood).

Beersea  è la prima birra all’acqua di mare e curcuma ed include un sacco di innovazioni fondamentali per rendere questa birra, oltre che buona, benefica per la salute e l’ambiente.

Il birrificio Birdò merita di andare  in classifica tra le prime 20 birre del mondo con questa Pale Ale luppolata ed asciutta,  aromatizzata con luppolo Mosaic e Simcoe,  proveniente dal Nord Ovest del pacifico. Ha sentori di frutta esotica, con note di mango, papaya, ananas, frutto della passione o altri frutti succosi e succulenti come la pesca, l’albicocca o gli agrumi, in armonia con la speziatura della curcuma e l’acqua di mare  ed una gradazione alcolica del 4%.Un dono estivo che dura tutto l’anno.

Pale ale,  stile DDH NEIPA (Dubble Dry Hop – New England India Pale Ale), non filtrata e non pastorizzata, leggermente velata per la presenza del frumento e di cospicue quantità di luppoli.

Ma soprattutto… attenti a quei due: I  due super-ingredienti che fanno di questa birra un Alicamento. Si,  un alicamento e nonostante il contenuto alcolico!

Quali sono le caratteristiche dei due ingredienti fondamentali?

La curcuma.

Abbiamo già scritto abbondantemente della curcuma, in occasione dell’articolo sul  Golden Milk.


Leggiamo nel sito della Fondazione del famoso oncologo Umberto Veronesi che oltre alle sue universalmente riconosciute proprietà antinfiammatorie e antiossidanti ,  le vengono ascritte anche proprietà anticancerogene.  Recentemente anche effetti neuroprotettivi, rigenera il cervello e allontana la depressione. Sappiamo tutti che le infiammazioni croniche sono alla radice delle peggiori e più diffuse malattie: dall’obesità al diabete, dai disturbi cardiovascolari ai tumori, per non parlare del covid! In pubmed troviamo oltre 6.000 studi che decantano le varie proprietà della curcuma. La curcuma è diventata ormai la spezia più usata anche in occidente grazie a queste proprietà curative eccezionali. Non a caso  in questi tempi più che mai gli integratori a base di curcuma sono tra i più venduti in Italia ed al mondo, a parte le zone dove si produce e dove il consumo di curcuma è endemico: molte malattie che ovunque sono diffuse, li invece sono rarissime.

II suo principio attivo principale viene chiamato curcumina, con benefici addirittura paragonabili ai farmaci per efficacia in non pochi casi. Negli esperimenti sugli animali si è visto che la curcumina influirebbe sulla cura di queste malattie anche con un’azione diretta su fegato e pancreas. Uno studio che ha valutato diversi composti anti-infiammatori e ha scoperto che l’aspirina e ibuprofene ( farmaco contro il dolore) sono meno efficaci.

Notoriamente però la curcumina è un principio attivo di difficile assorbimento e perciò  viene associata al  pepe nero (circa il 3% della curcuma, ovvero 3 grammi ogni 100 grammi di curcuma)  oppure essendo liposolubile, si assimila meglio se la sciogliamo in un grasso come il ghee (burro chiarificato) e l’olio di cocco o l’olio extravergine di oliva.

Questo di migliorarne l’assorbimento è il motivo per cui abbiamo deciso di associarlo con una moderata dose di alcol (13 gr),  quale è presente nella nostra bottiglia di Beersea e soprattutto con l’acqua d mare ad uso alimentare, l’Acqua d’Amare di Deva, che è una tre le principali società di promozione in Italia della Medicina Rigenerativa, con il suo metodo personalizzato PeRME.

L’Acqua D’Amare ( acqua di mare ad uso alimentare) . 

Il dottore Renè Quinton, grande medico del ‘900  affermava che esiste solo una sostanza in grado di sostituire il plasma del  nostro sangue:  l’acqua di maree  o con questa curava intere città, iniettandola direttamente in vena.

Tra le innumerevoli proprietà ascritte all’acqua di mare in questa sede ci interessano assai quelle informazionali, poichè l’acqua di mare è un composto completo di tutti i  sali organici esistenti in natura e tutti nelle giuste proporzioni che servono alla vita. Sali organici cioè sali in forma ionica e quindi immediatamente biodisponibili, fondamentali per assicurare  e garantire le attività enzimatiche cellulari (tra cui  anche quelle per digerire la parte residua di alcol in modo ottimale).  Questi sali sommati ai principi attivi della curcuma e legati  agli effetti di comunicazione profonda dell’alcol, cioè  dei 13 gr di alcol disponibile nella bottiglia di BeerSea, compiono un vero e proprio miracolo di gusto (gli enzimi sono anche i protagonisti organolettici di un cibo!)  e salute.

I medici ed i biologi si interessano di più alle molecole complesse del nostro organismo (proteine, ormoni, vitamine etc.)  ma  tutte queste molecole compongono solo il 1% del nostro organismo, mentre  il 99% sono molecole d’acqua, il direttore d’orchestra ed il superconduttore per stabilire in ogni istante i processi di scambio tra tutte le molecole degli esseri viventi. Non non siamo esseri fatti d’acqua, bensi esseri fatti di acqua e sali, cioè fatti di acqua di mare!

La migliore acqua minerale è quella che potremmo farci in casa diluendo 1 parte ogni 4 di acqua di mare, come fanno anche i produttori delle famose bevande isotoniche che usano gli sportivi. Diciamo pure che potersi bere una Beersea, allarga la gamma delle possibili combinazioni di acque da poter introdurre nell’organismo. Associata poi a quei fatidici 13 grammi di alcol (ma non di più, raccomandiamolo sempre!),  diventa una bella iniezione di salute e benessere.

L’acqua.
Nel 1516  fu promulgato a Ingolstadt in Baviera l ’editto sulla purezza della birra,  proprio con lo scopo di preservare le antiche tradizioni e  migliorare la qualità della birra. Nel 1906 divenne legge sull’intero territorio tedesco ed una delle qualità principali della birra è costituita dall’acqua utilizzata. In un lontano passato, la birra si produceva in casa, assieme al pane, utilizzando appunto un po’ di impasto che veniva fatto fermentare il giorno successivo  con i lieviti ed i microrganismi presenti nell’aria e più generalmente nell’ambiente.  Nel Medioevo furono i monaci impegnati ad affinare gradualmente le tecniche di birrificazione portandole a un livello di professionalità ancora oggi celebrato.

Oggi purtroppo l’acqua non è più “quella di una volta”, poichè gli inquinamenti hanno creato qualche problema ed  hanno obbligato i gestori degli acquedotti ad utilizzare diversi additivi… senza contare i 2.000 tipi di diversi farmaci e pesticidi che sono normalmente presenti nelle acque forniti dagli acquedotti stessi, senza nessun obbligo di controllo di alcun tipo di questi elementi.

Perciò in ossequio a questi editto sulla  purezza della birra, anche il birrificio Birdò  utilizza il dispositivo Fjume, scoperto proprio in alcune tra le birrerie tedesche più celebri.  Con questo dispositivo l’acqua dell’acquedotto viene trasformata in un’acqua che è esattamente equivalente, cioè con le stesse caratteristiche biofisiche  dell’acqua di un torrente di alta montagna, cambiando così in modo sostanziale anche il gusto della birra.

Insomma non abbiamo dubbi nel definire BeerSea un vero e proprio capolavoro dell’artigiano italian style!

  

Da sapere: In farmacologia l’alcol è un  mezzo di garanzia della conservazione e durata dei principi attivi. L’omeopatia ed anche la moderna scienza dell’ormesi  infatti ci insegna che la differenza tra veleno e rimedio sta solo nel dosaggio…   Un veleno come per arsenico o mercurio diventano rimedi di una potenza inaudita se sono diluiti e potenziati!

Da sapere: “quello che non ti uccide, ti rende più forte” … L’ormési  è la moderna disciplina scientifica che richiama molti effetti reclamati dalle mitiche conoscenze alchemiche. L’ormési, dal verbo greco “ormao”, che significa stimolare, è una relazione dose/risposta caratterizzata da un effetto bifasico: molti organismi/sistemi biologici esposti ad un’ampia gamma di stimoli mostrano risposte opposte a seconda della dose; l’ormési viene considerata una funzione adattativa. 

Da sapere: L’alcol è una sostanza stimolante, per cui il confine tra uso e abuso è molto sottile. Molte persone lo usano in modo scorretto, contribuendo alla diffusione di un immagine negativa dell’alcol, specie tra coloro che pongono particolare attenzione alla salute. Invece è evidente che il consumo moderato di alcol può avere un effetto benefico, sia per l’effetto dell’alcol stesso, sia per l’azione di sostanze antiossidanti che si possono trovare in alcune bevande alcoliche, come per esempio nel vino rosso naturale (vedi i vini di luce), per esempio il contenuto di resveratrolo o del tartrato di potassio che è un vero e proprio medicinale molto usato in farmacologia. ed anche in ambito oncologico Questo però vale solo per il consumo di modeste quantità, quindi  nel caso della birra Beersea non è consigliabile eccedere la dose della bottiglia da  0.33 , che corrisponde all’alcol contenuto in mezzo bicchiere di vino. Il bicchiere di vino rosso al giorno è una delle condizioni necessarie per una lunga vita salutare secondo la famosa ricerca sulle zone blu del mondo. 

Da sapere:  Molto importante è anche il tipo di cibo che viene accompagnato alla bevanda. Poichè l’alcol ne assicura e conduce le caratteristiche informazionali in profondità

Da sapere: In quantità moderate, l’alcol ha un effetto benefico sui processi digestivi, Sembra che il consumo moderato di alcol svolga un’azione protettiva contro le malattie cardiovascolari. L’alcol sembra avere anche un effetto antinfiammatorio, dal momento che nei bevitori moderati si riscontrano livelli di marker della risposta infiammatoria (vedi proteina-C reattiva) inferiori alla media, fatto dovuto  soprattutto al consumo di vino rosso, ricco di resveratrolo antiossidante e antinfiammatorio. Ecco la motivazione per cui abbiamo aggiunto l’accoppiata “acqua di mare-curcuma”, potente antinfiammatorio ed attivatore enzimatico,   in una moderata dose di alcol:  13 grammi per una bottiglia da 0.33 litri. (nota che un bicchiere di vino contiene circa 20 gr di alcol, di cui circa il 20%, viene eliminata con il respiro, il sudore ed urine, quindi senza essere processato dal fegato.

Da sapere:  Lo stile birrario della Pale Ale. Originarie dell’Inghilterra, ma diffuse grazie ai monaci della abbazie belghe, sono le birre più antiche, quelle ad alta fermentazione: una volta era l’unica birra prodotta ed era quasi l’unico alimento dei lavoratori di fatica. Sono chiamate in questo modo perché i lieviti utilizzati funzionano al meglio solo a temperature alte, i malti non eccessivamente tostati, perciò sono di colore chiaro e il sapore fruttato e non eccessivamente di caramello. La fermentazione produce un’elevato livello di anidride carbonica, che crea sui tini una spessa coltre di schiuma. La fermentazione di queste birre avviene in tempi brevi (30-40 giorni) per dare vita ad una birra dal sapore intenso e fruttato, di gradazione medio alta.

Nei tempi antichi la birra e il vino, oltre alla frutta,  erano di fatto le uniche modalità per potere bere senza rischiare malattie: la fermentazione impediva la proliferazione degli agenti patogeni generalmente presenti nell’acqua, che un tempo non era  così facile purificare per chi non viveva… in alta montagna. L’aggiunta di alcool era un’ottima soluzione.

La pale oggi è lo stile più utilizzato dalle birrerie artigianali, anche per differenziarsi dalle birre di produzione industriale, ovvero le lager (birra a bassa fermentazione) , che oramai rappresentano circa il 90% del mercato mondiale.  I paesi dove sono maggiormente diffuse le Pale Ales oltre al Belgio e Gran Bretagna, sono l’Irlanda , Il Canada e gli USA.

Da sapere:   la birra contiene tanti minerali e tante vitamine, soprattutto quelle del gruppo B (B1, B2, B6 e B7). Le vitamine del gruppo B aiutano la concentrazione, la formazione dei globuli rossi nel sangue, coordinano un effetto benefico sul sistema cardiovascolare, velocizzano il metabolismo e concorrono al buon funzionamento del sistema nervoso.

Da sapere:  I Luppoli di BeerSea.
Simcoe: luppolo polivalente allevato da Yakima Chief Ranches. Essa non solo ha un aroma molto speciale, ma anche un elevato alpha acido. E ‘stato rilasciato nel 2000. Luppolo molto caratteristico e sinonimo di dry hop nelle Pale Ale d’oltreoceano, intenso, ricco di resine e dall’inconfondibile aroma di pino e ribes.

Mosaic: Profilo aromatico molto ricco e particolare; mango, agrumi, pino e mirtillo.

Da sapere: I Malti di BeerSea

I malti impiegati sono:
– malto d’orzo pils: malto base italiano per l’estrazione massima degli zuccheri
– malto di frumento: origine tedesca, seme nudo, dona una leggera acidità e velatura
– malto acidulato: tedesco, impiegato per l’abbassamento del pH
– malto caramellato: tedesco, aumenta il corpo.

STRESS OSSIDATIVO E SISTEMA IMMUNITARIO

tratto dagli scritti di Stefano Fais ( vedi il libro “L’Approccio Antiacido per la Prevenzione e la cura delle Malattie”)

Il legame tra stress ossidativo ed efficienza del sistema immunitario è oggetto di studi da anni. E’ noto il meccanismo che, a partire da un’infiammazione – per via, ad esempio, di un’infezione virale, situazione che al momento ci coinvolge più direttamente-, si attiva nel nostro organismo per sollecitare la risposta antinfiammatoria con un’iperproduzione di citochine pro-infiammatorie.

Ma ora sappiamo anche che la risposta infiammatoria, mentre tampona il danno, dà anche vita ad un’eccessiva produzione di ROS, i radicali liberi, molecole ossidative che entrano in circolo e che devono essere a loro volta eliminate in modo efficiente.

Gli-effetti-metabolici-delle-citochine-pro-infiammatorie-IL-1-interleuchina-1-TNF

Di solito, in soggetti giovani ed in buona salute, il sistema antiossidante e quello immunitario funzionano regolarmente, collaborando per eliminare la causa scatenante che ha dato via all’infezione o al danno organico.

AZIONE DELLE CITOCHINE SUI NEUROTRASMETTITORI

Ma quando è sfavorevole il bilancio tra i ROS in circolazione e le difese antiossidanti dei nostri sistemi tampone (situati NEGLI ORGANI EMUNTORI, cioè nell’intestino, nel fegato, nel rene, nello stomaco e nei polmoni), che eliminano l’eccesso di radicali liberi, ne risente anche il nostro sistema immunitario, perchè non riesce a far fronte con efficienza all’infezione attivando le proprie difese endogene.

Citochine ed obesità

Ora, accade, come dimostrato da molti scienziati, che con l’avanzare dell’età, si verifichi in tutti noi un processo di IMMUNOSENESCENZA: invecchiando, cambiano in noi non soltanto il numero, l’efficienza e la funzionalità dei leucociti (globuli bianchi) deputati a fronteggiare le infezioni in vario modo; ma il perdurare dell’infezione porta sia alla iperproduzione di citochine pro-infiammatorie, che all’accumulo progressivo di ROS (radicali liberi) in circolo e negli organi filtro (e.g. fegato e milza), ma anche nel sistema nervoso centrale.

LIA: la migliore soluzione per i radicali liberi. ACQUA IDROGENATA (fredda and hot per caffè , tisane, etc.)

Mentre negli individui giovani, una volta passata l’infezione, l’organismo riesce efficientemente ad eliminare i ROS, negli individui fra i 60 ed i 90 anni, l’organismo non è così efficiente nello svolgere questa funzione, comportando la permanenza dei ROS che si sa agiscono negativamente sulla risposta immunitaria.

TMR ( Risonanza Magnetica Terapeutica ) , l’unico device al mondo che dialoga e comunica con le membrane delle citochine, neutralizzandole in tempi veloci

Ecco perchè, di fronte ad un’infezione virale le persone anziane, soprattutto se con patologie già in atto, che complicano e ostacolano ulteriormente la risposta infiammatoria ed immunologica, sono molto più soggette dei giovani alle complicanze che in alcuni casi possono rivelarsi fatali.

NADA . L’ACQUA IDROGENATA CATTURA I RADICALI LIBERI (clicca sull’immagine)

 

Ed ecco perchè le strategie messe in atto per mantenerci in buona salute devono essere capaci di modulare l’infiammazione riducendo al minimo la cascata di radicali liberi che ne consegue. Questo si può ottenere aumentando l’introito di sostanze antiossidantio comunque di sostanze in grado di stimolare una reazione antiossidante dell’organismo, che possano supportare il lavoro di smaltimento di tutti i radicali liberi che sbilanciano fortemente il nostro corpo verso un progressivo malfunzionamento.

Come si riduce, di fatto, lo stress ossidativo?

  1. TMR ( vedi articoli in calce)
  2. ACQUA IDROGENATA
  3. NUTRIZIONE :Attraverso una nutrizione varia e ricca di alimenti antiossidanti e vitamine essenziali (frutta e verdura in primis, ma anche cereali integrali, legumi, pesce ed olio EVO) e limitando l’introito di cibi pro-ossidazione, in particolare quelli che abbondano in zuccheri , proteine e lipidi, ma anche l’abitudine a bere congrue quantità di acqua alcalina, ma oggi  nettamente superata dalle scoperte sull’acqua idrogenata. Non scordiamoci che senza l’acqua il nostro organismo ha enormi difficoltà a formare lo ione bicarbonato (HCO3-) che rappresenta il più importante sistema tampone dell’organismo.

Infatti, un fattore da considerare, a qualunque età, è che se il nostro organismo produce troppi radicali liberi da smaltire, questo si traduce, soprattutto a livello dei tessuti interstiziali e quindi della matrice extra-cellulare, in un aumento dell’acidosi, ovvero una diminuzione del valore del nostro pH (inferiore a 7,35). Il nostro corpo ha grandi riserve nel regolare l’equilibrio acido-base, ma sia l’eccessivo esercizio fisico, sia una alimentazione troppo ricca in sostanze acidificanti (in particolare zuccheri e lipidi), sia uno scarso introito di acqua, ma anche di vitamine con elevato potere antiossidante (e.g. Vit C), possono portare all’instaurarsi di una riduzione patologica del pH con conseguente acidosi tessutale e poi metabolica. Un’acidosi grave e acuta predispone quindi a disfunzioni di vario genere, in primis a livello polmonare e renale, ma anche cardiache, con ipotensione e aritmie ventricolari, tutte condizioni che aumentano la probabilità di patologie “correlate”, che quando il nostro organismo deve fronteggiare appunto un’infezione virale, possono portare allo svilupparsi di una patologia grave.
Quindi, per riassumere, in tutti, ma in particolare nelle persone anziane, aiutare l’organismo a contenere l’accumulo di sostanze ossidanti e a controllare l’equilibrio acido-base, consente sicuramente una più efficiente risposta immunitaria contro gli agenti infettivi, compresi i virus.

Alcuni recenti studi del nostro gruppo di ricerca hanno dimostrato che sia sostanze tampone sia diverse sostanze nutraceutiche , di cui abbiamo già parlato nell’articolo sono in grado di indurre una potentissima azione anti-ossidante dell’organismo, e che quindi la loro assunzione, totalmente priva di controindicazioni, può essere di grande aiuto fra i presidi che ognuno di noi può mettere in atto per fronteggiare l’infezione da coronavirus, in particolare evitando alcune delle più temute complicanze (e.g. insufficienza respiratoria) che purtroppo in alcuni casi si sono rivelate fatali.

Altri recenti articoli sullo STRESS OSSIDATIVO:  

STRESS OSSIDATIVO E SISTEMA IMMUNITARIO  

I 10 MIGLIORI TRATTAMENTI PER  DEPURARSI, RIGENERARSI , PROTEGGERSI  

Metodo PERME – 2. DIAGNOSTICA MOLECOLARE: Oxidia IL PRINCIPALE ESAME SULLO STRESS OSSIDATIVO, PRIMA ARMA CONTO IL COVID19  

STRESS OSSIDATIVO E INFIAMMAZIONE CAUSE PRINCIPALI DEL COVID19 … E DI TUTTE LE MALATTIE  

Che cos’è lo stress ossidativo responsabile di invecchiamento e malattie croniche. I meccanismi chimici dell’inquinamento nel corpo umano e come ripulirlo in modo effettivo.

 

Alicamenti d’oro: ricette di estratti. Il ” latte d’oro alla curcuma “

La medicina Ayurvedica presenta diverse preparazioni utilizzate nell’alta cucina e nelle SPA frequentate dalle celebrità, tanto che ora sono sempre più spesso presenti anche in non poche riviste comuni. Qui   prepareremo  la nostra versione semplificata del Golden Milk o Latte d’oro, una bevanda curativa molto conosciuta.

La curcuma è l’assoluta protagonista del Golden Milk , i cui poteri salutistici sono dovuti soprattutto alla presenza della curcuma, una delle spezie orientali per eccellenza, perchè è dotata di un’antiossidante molto potente: la curcumina, sempre più oggetto di studi scientifici negli ultimi anni.

Viene consigliata come rimedio naturale per molti sintomi: dalla gestione difficile ai disturbi del fegato, dai disturbi mestruali ai gonfiori addominali, fino anche per dolori comuni, come il mal di testa o il mal di denti.

Soprattutto in caso di dolori articolari o muscolari e di stati infiammatori, il consiglio è di assumere il latte d’oro una volta al giorno per 40 giorni, preferibilmente la mattina a digiuno. Grazie all’utilizzo dell’estrattore di succo, possiamo semplificare di molto la preparazione del Golden Milk, accorciando di conseguenza i tempi. Operando totalmente a crudo, preserviamo una maggiore quantità di micronutrienti essenziali per il nostro organismo.

Ingredienti per il Gold Milk

  • 2 cm di radice di curcuma fresca
  • 50 gr di mandorle Biologiche
  • 200 ml di acqua naturale
  • 1 cucchiaio di olio di semi di canapa
  • 1 cucchiaio di stevia base (opzionale)
  • spolverata di cannella q.b

Come preparare il latte d’oro

La sera prima lascia in ammollo le mandorle in acqua.

La mattina seguente, pela la radice di curcuma.

Alterna le mandorle ammollate e i 200 ml di acqua all’interno dell’estrattore di succo, avendo cura di inserire la radice di curcuma come ultimo ingrediente

Nel latte ottenuto aggiungi il cucchiaio di olio di semi di canapa e mescola bene.

Aggiungi il cucchiaio di stevia e dai una spolverata di cannella direttamente sul bicchiere.

10 proprietà benefiche del latte d’oro alla curcuma

Proprietà nutrizionali del latte d’oro

Le proprietà benefiche del latte di curcuma sono un vero toccasana per coloro che hanno problemi alle articolazioni, alle giunture o alla schiena.

La curcumina, contenuta nella curcuma, ha potere antinfiammatorio, è un potente antiossidante che combatte in modo efficace i radicali liberi, è inoltre di grande aiuto nei casi di artrite e dolori articolari. Anche il fegato beneficia di questa sostanza, essa infatti ne favorisce il corretto funzionamento abbassando i valori del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. Effetto amplificato grazie alle presenza di “grassi buoni” contenuti nelle mandorle e nell’olio di semi di canapa, che favorisce anche l’assorbimento dei micronutrienti a livello intestinale. Ricordo infine l’utilità della curcuma nella cura dei sintomi da raffreddamento.

Ti voglio dare una piccola “dritta”: per potenziare gli effetti della curcuma aggiungi il pepe nero oppure l’ananas al tuo latte d’oro. Alcuni studi dimostrano che il pepe nero e la bromelina (sostanza contenuta nell’ananas) hanno la capacità di massimizzare il potere della curcumina.

Metodo PERME – 1. DIAGNOSTICA MOLECOLARE: Lipidomica FAT-Profile®

DIAGNOSTICA MOLECOLARE PERME

Il metodo PERME prevede due tipi di test molecolari, il FAT-Profile® (il test lipidomico) e  OXIDIA® (il test sullo stress ossidativo di  Sanchez).

Lipidomica FAT-Profile® 

Con l’analisi Lipidomica si ottiene un quadro completo e dinamico della membrana cellulare, che scaturisce dall’insieme di vari fattori: le abitudini di vita ed il metabolismo del soggetto, le condizioni di salute, una dieta sbilanciata o uno stato di stress cellulare. L’allontanamento dai valori ottimali, per deficienza enzimatica, metabolica o dietetica, può̀ far partire una situazione di difficoltà cellulare, anche senza che siano manifesti sintomi di malattie.  

Il FAT-Profile® è un test nato dall’esperienza di ricerca del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, ben nota a livello internazionale per importanti scoperte nel campo dei radicali liberi, nonché́ per l’innovazione nel campo della Lipidomica dovuta alla individuazione di particolari grassi (lipidi) che indicano un danno da radicali liberi alle membrane cellulari. Con il FAT-Profile® si controlla lo stato di “salute” della membrana delle cellule del soggetto permettendo di mettere in atto una strategia di integrazione personalizzata che punti al riequilibrio.

Come si esegue

Il FAT-Profile® si esegue attraverso un semplice prelievo di sangue, venoso o da dito, che inviato al Laboratorio di Lipidomica sarà poi processato e analizzato. Occorre anche compilare un questionario con anamnesi ed abitudini alimentari.

Indicazioni

II FAT-Profile® è indicato in situazioni fisiologiche correlate alla qualità della vita ed in situazioni patologiche:
Dietetica e nutrizione
Invecchiamento
Attività sportiva
Monitoraggio della gravidanza e allattamento
Dermatologia
Allergie
Malattie legate all’Immunità
Identificazione di fattori di rischio in ambito cardiovascolare
Dislipidemie e disordini metabolici
Obesità
Oculistica
Malattie neurodegenerative
Autismo
Depressione
Fibrosi cistica

Applicazioni: 

Lipidomica e Gravidanza  (scarica qui il pdf) Il FAT-PROFILE® eseguito durante le varie fasi della gravidanza consente di valutare lo stato della gravida e del feto sia dal punto di vista nutrizionale che dello stress radicalico.

Lipidomica e Neurologia (scarica qui il pdf) Lo strumento del FAT PROFILE® offre al Medico un supporto completo per inquadrare meglio lo stato del paziente dal punto di vista di una condizione basale, quella della membrana cellulare dei neuroni

Lipidomica e Oculistica (scarica qui il pdf) Una diagnosi precoce è fondamentale per scongiurare rischi di compromissione della capacità visiva. Con lo strumento del FAT PROFILE® il risultato offerto al medico, è l’individuazione dei punti chiave per consentire di personalizzare la terapia di supplementazione e di integrazione nutraceutica.

Lipidomica e Sovrappeso  (scarica qui il pdf) La lipidomica, interessandosi dello stato funzionale dei lipidi ed in particolare del profilo degli acidi grassi della membrana cellulare, rappresenta lo strumento più adeguato per monitorare il metabolismo

Lipidomica e Sport   (scarica qui il pdf)  Il FAT PROFILE® consente di :

  • Controllare a livello “molecolare” la situazione individuale verificando l’effetto dello stile di vita e della attività̀ sportiva

  • Evidenziare precocemente carenze sulle quali intervenire in modo mirato

  • Verificare l’effetto dello Stress da Radicali Liberi

  • Associare un’alimentazione idonea, che contenga proprio giusto apporto di nutrienti

Lipidomica e Malattie Cardio-Vascolari (scarica qui il pdf) Tramite questa analisi, oltre alle informazioni generali sui  livelli dei vari acidi grassi, si può calcolare l’ “Omega-3 Index”, marker ideale per la valutazione del rischio cardiovascolare, ed il rapporto omega-6/omega-3 .

Ciò permette di individuare i punti chiave per il ricorso alla supplementazione nutraceutica ed il perfezionamento delle scelte alimentari, che possono coadiuvare in modo personalizzato l’intervento medico e risultare nel miglioramento della qualità di vita del paziente.

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STRESS OSSIDATIVO E INFIAMMAZIONE CAUSE PRINCIPALI DEL COVID19 … E DI TUTTE LE MALATTIE

Ecco i meccanismi di invasione del virus e perchè serve utilizzare la TMR (Risonanza  Magnetica Terapeutica) per prevenire attacchi del Coronavirus e quindi  tenere il forma il nostro sistema di difesa. 

Membrana cellulare

Questo spiega come è perchè abbiamo inserito la metodologia diagnostica della lipidomica cellulare nel metodo Perme per dimostrare il successo terapeutico della TMR.  

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Che cosa serve a questo virus per replicarsi e che cosa possiamo fare per sfavorirlo?

Questa domanda assilla  molti da giorni,  finalmente in un illuminante webinar del network Lipinutragen tenuto dalla dottoressa Carla Ferreri, primo ricercatore CNR di Bologna,  abbiamo  trovato la risposta che cercavamo.

Condividiamo  questa informazione  per riflettere su quanto sia importante tutelarci da quelle abitudini che possono, ahimè, rendere ancora più difficile la lotta del nostro organismo contro il COVID-19 (per convenzione: Coronavirus).

Anzitutto è importante comprendere che il Coronavirus richiede, durante l’invasione del nostro organismo, non solo lo sfruttamento del nostro reticolo endoplasmatico per produrre le proteine che servono alla sua replicazione, ma anche dei lipidi (cioè dei grassi) per costruire una vescicola a doppia membrana che lo protegge e gli consente di uscire da una cellula infetta per andare ad infettare altre cellule.

Di quali lipidi ha bisogno e quanti ne abbiamo a sua disposizione nelle nostre membrane?

Al fine di procurarsi i lipidi utili, il Coronavirus utilizza il classico meccanismo della fosfolipasi A2 che, agendo come un paio di forbici, libera dalle membrane l’acido arachidonico, un grasso della famiglia omega-6 che dà origine a molte molecole infiammatorie (non a caso i farmaci cortisonici, potenti antinfiammatori, agiscono bloccando la Fosfolipasi A2). Quindi, più ricca è la nostra membrana cellulare di acido arachidonico, più alta sarà la disponibilità di questo acido grasso che noi offriamo al virus per costruire il suo involucro lipidico. Lavorando da diversi anni  con il test di lipidomica, è noto come le membrane di due persone su tre abbiano un livello di acido arachidonico più alto del normale. Alti livelli di acido arachidonico sono stati riscontrati in diverse patologie e quindi è una realtà il fatto che sia possibile avere un processo infiammatorio già in atto e quindi un alto livello di stress cellulare ancor prima dell’invasione virale, che poi viene sfruttata a suo vantaggio.

Ma quali sono le fonti principali di acido arachidonico? L’acido arachidonico è presente nelle nostre membrane a causa di un’eccessiva assunzione di prodotti animali che lo contengono (carne rossa, tuorlo d’uovo), ma anche a causa di un eccessivo consumo del suo precursore acido linoleico, un acido grasso essenziale presente in abbondanza negli oli vegetali come girasole, soia e mais e in alcuni tipi di carne come il pollame. Il controllo del suo livello diviene quindi possibile grazie ad un’attenta valutazione delle scelte alimentari.

Un’altra importante considerazione è lo squilibrio che ho osservato dalle analisi di lipidomica tra il livello degli omega-6 (acidi grassi pro-infiammatori) e degli omega-3 (acidi grassi antinfiammatori): una persona su due ha livelli troppo bassi di omega-3 in membrana. Questo indica la necessità di cambiare stile alimentare verso una maggiore quantità di omega-3 da alimenti specifici.

Infine, il Coronavirus predilige per i suoi scopi l’acido palmitico, un acido grasso saturo (cioè rigido, senza doppi legami) che deriva sia dalla sua assunzione attraverso la dieta, ma anche dalla spinta insulinica, quindi da un’eccessiva introduzione di carboidrati e zuccheri. Gli acidi grassi saturi sono grassi che donano rigidità alle membrane e un loro eccesso non è favorevole poichè viene persa elasticità di membrana, che è fondamentale, ad esempio, a livello delle membrane cellulari dei piccoli vasi sanguigni e degli alveoli polmonari…

In questi giorni siamo stati costretti a cambiare velocemente le nostre abitudini. Oggi, rispetto a solo pochi giorni fa, ci laviamo più spesso le mani, abbiamo sempre in borsa un gel igienizzante, ci parliamo a un metro di distanza gli uni dagli altri e quando andiamo in ambienti affollati utilizziamo la mascherina per proteggerci, ma anche per proteggere gli altri da noi stessi. Tante abitudini acquisite molto velocemente grazie al fatto che non eravamo i soli a farlo, ma tutti intorno a noi, guidati da input che arrivavano da diverse fonti, si comportavano allo stesso modo e si aspettavano questo cambiamento anche da parte nostra.

Lavorando con la nutrizione sappiamo che la sola forza di volontà del singolo individuo spesso non basta per produrre un cambiamento duraturo nelle sue abitudini. C’è bisogno che tutto ciò che lo circonda spinga verso il cambiamento, che lui sta cercando di realizzare.

Vedendo ciò che ci sta succedendo e avendo capito che l’alimentazione e i tipi di grassi assunti possono avere un ruolo fondamentale per fornire alla cellula la possibilità di combattere e non di collaborare alla diffusione del virus, oggi abbiamo un’arma sicura in più: da una parte la TMR,  la regina delle terapie antinfiammatorie. Dall’altra una diversa coscienza dell’effetto delle nostre abitudini alimentari al fine di utilizzare correttamente l’alimentazione come prevenzione primaria per aiutare le cellule.  La TMR in questo caso può dare un ulteriore fondamentale aiuto in quanto protagonista di una piena  assimilazione ed assorbimento  di ossigeno e dei principi attivi a livello cellulare.

TMR VASCULAR

Comportamenti alimentari e virus:

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