Che cos’è lo stress ossidativo responsabile di invecchiamento e malattie croniche. I meccanismi chimici dell’inquinamento nel corpo umano e come ripulirlo in modo effettivo.

– ruolo fondamentale del sistema immunitario  e coerenza con l’ambiente che ci circonda

– il ruolo dei mitocondri in forma, il rapporto tra ipossia ed acidosi , il movimento e l’ ossigenazione, 

–  capacità di trovare le soluzioni nel proprio dialogo interiore

– in caso di necessità di aiuto esterno,  preferire integratori di tipo  colloidale e gli e-Cemp, perchè sono naturali, potenti e privi di  controindicazioni ed effetti collaterali. Il problema dei cibi e degli integratori che si presentano bene ed invece sono  junk food (cibo spazzatura)

 

Stress ossidativo e danno cellulare

Stressossidativo E’ ormai acquisito che una serie di agenti fisici (radiazioni ultraviolette, campi elettromagnetici, etc.), chimici (benzene, idrocarburi clorurati, diossina, pesticidi, prodotti della combustione del fumo di sigaretta, metalli pesanti, etc.) e biologici (parassiti, virus, batteri, funghi, tossine, etc.), variamente presenti e diffusi nell’ambiente, contaminando l’aria che inspiriamo, l’acqua che beviamo e gli alimenti che ingeriamo, favoriscono o provocano l’insorgenza di numerose malattie.  Questo s’intende  se non abbiamo un sistema immunitario forte o addirittura un terreno biologico compromesso, nel qual caso un forte sistema immunitario  ci permette di affrontare qualsiasi situazione senza grandi preoccupazioni e ad un livello di rischio molto limitato, qualsiasi  sia l’ambiente in cui viviamo.

Una grande scoperta è stata annunciata in questi giorni e cioè  che esiste un collegamento diretto fra cervello e sistema linfatico. Una ramificata rete di sottili vasi linfatici attraversa le meningi: la sua esistenza smentisce l’idea, radicata da oltre un secolo, che il cervello fosse completamente isolato dal sistema immunitario. La scoperta potrà avere notevoli ricadute sullo studio e la terapia di molte malattie neurologiche. Ma  la scoperta non ci sorprende affatto, anzi ci verrebbe quasi da dire che lo sapevamo già, tanto questo ci sembra naturale.

nuovo sistema linfatico
La descrizione del sistema linfatico prima (a sinistra) e dopo la scoperta (Cortesia University of Virginia Health System)

Certo che nel lungo periodo per vivere meglio e più a lungo è opportuno costruirsi un ambiente sano, piacevole, sereno. Per fare questo è necessaria la collaborazione di tutti coloro che vivono attorno a noi.   Chi completa il proprio lavoro regolarmente con il giusto riposo mantiene il proprio sistema neurovegetativo in grande equilibrio e permette al proprio sistema immunitario di essere molto forte e attivo. La malattia stessa costringe spesso a rimanere a letto, in un riposo forzato, come fosse un segnale rivolto a tutta la persona della necessità di maggior riposo nell’organizzazione della vita. Lo “shabbat” , cioè il giusto periodo di riposo,  serve a mantenere un buon equilibrio tra la dimensione fisica, psichica e spirituale della persona. Serve a condividere la vita e i frutti del lavoro, non come carità assistenziale, ma come fraterna, ricca condivisione delle energie di ciascuno. Questo è il miglior sistema per mantenere un Sistema monetario forte.  

Trattenere pensieri infelici di qualsiasi tipo distrugge le capacità di difesa del nostro sistema immunitario e squilibra il sistema elettro-chimico del nostro sistema nervoso.   Giudicare se stessi conduce inevitabilmente alle malattie, dove si assiste alla degenerazione del sistema immunitario. Sistemare il proprio dialogo interiore conduce  ad un  miglior rapporto anche con gli altri, perché i modelli che seguiamo nelle nostre relazioni sono quelle che noi ci creiamo nel rapporto con noi stessi.  Parliamo con noi stessi migliaia di volte al giorno ed è questo continuo chiacchiericcio alla base della qualità  del rapporto che abbiamo con gli altri.  Permettere a se stessi di poter perdonare, guardare al mondo con compassione  immerge completamente lo spirito e il cuore, oltre che il sistema neuroendocrino immunitario, nella gratitudine e nella pace. 

Altrimenti persino i pensieri che evochiamo e le emozioni che proviamo possono risultare negativamente influenzati, fino a compromettere la qualità della nostra vita. D’altra parte, per scelta personale o per condizionamenti socio-culturali, anche lo stile di vita, se scorretto, può diventare, attraverso un’alimentazione e/o un’attività fisica inadeguate – e, quindi, per il sovraccarico e/o l’inadeguata rimozione di cataboliti (=prodotti di scarto) tossici o di radicali liberi – un fattore di morbilità o, addirittura, di mortalità.

Tutti questi fattori, spesso in sinergia negativa fra loro, colpiscono direttamente “al cuore” le cellule, riducendo in varia misura la biodisponibilità non solo dei nutrienti ma anche dell’ossigeno dal quale la vita stessa degli organismi aerobi trae la sua energia.

stressossidativo1Ne derivano così situazioni, spesso sfumate dal punto di vista clinico (astenia, cefalea, irritabilità, disturbi del sonno, turbe dell’alvo (=il canale intestinale nel suo complesso), etc.), ove può trovare indicazione elettiva – nel contesto di misure atte a migliorare la qualità dell’ambiente, la salubrità dell’alimentazione e la congruità dell’attività fisica – l’assunzione di integratori alimentari.

Purtroppo, le formulazioni oggi disponibili – variamente indicate nel linguaggio anglosassone come functional food, nutraceutical, pharma food, phytochemical, etc. – spesso non hanno proprio i requisiti fisico-chimici atti a garantire un’adeguata biodisponibilità dei loro principi attivi e, qualora li possiedono, non sono in grado di correggere le fluttuazioni dei livelli di ossigeno che tendono continuamente ad ostacolare l’ingresso dei nutrienti nei vari cicli metabolici cellulari, con conseguente blocco del processo di “assimilazione”.

colloidaleIn tale contesto, gli integratori che sembrano avere una marcia in più sono quelli la cui  formulazione è documentata in vitro la natura colloidale, presupposto indispensabile per l’interazione di qualsiasi nutriente con le biomolecole della materia vivente.

Così, già in fase di assorbimento mucosale, i principi attivi inseriti in  questi integratori, veicolati dalla struttura colloidale della formulazione, possono diffondere più facilmente, per affinità, attraverso le maglie della matrice extracellulare e guadagnare più agevolmente il sangue e la linfa e, di nuovo, attraverso la matrice extracellulare periferica, le cellule e i tessuti.

In quest’ultimo passaggio, è verosimile che i micronutrienti introdotti tramite questi integratori  “impregnino” la matrice extracellulare per poi essere gradualmente ceduti in funzione delle esigenze metaboliche cellulari. Di qui l’importante proprietà – per altri versi verificata per l’ossigeno – di una biodisponibilità “on demand” anche dei principi nutritivi ivi contenuti. In altri termini, seppur in certi limiti, le cellule tenderanno ad assorbire solo le sostanze effettivamente necessarie in quel determinato momento, con una drastica riduzione del rischio sovradosaggio.

Ovviamente, la perdita dell’integrità morfo-funzionale della matrice extracellulare alla quale contribuiscono in varia misura, attraverso lo stressosidativo3stress ossidativo, l’età, l’inquinamento ambientale e lo stile di vita – può rappresentare un grosso ostacolo ai processi sopra descritti di bionutrizione cellulare.

Ma proprio in questi casi, ove l’ostinazione di taluni sanitari porta all’aumento inutile, se non dannoso del dosaggio dell’integratore dell’ultimo grido, gli integratori di tipo colloidale con principi nutritivi aggiunti , ancora una volta, grazie anche alle loro proprietà antiossidanti, “ripuliscono” la matrice dai radicali liberi, consentendo ad essa di svolgere il preziosissimo ruolo di dinamico substrato per gli scambi metabolici e informazionali fra il torrente circolatorio e le singole cellule che compongono il nostro organismo.

Ma cosa sono esattamente questi prodotti di natura colloidale e perché, al contrario di tanti altri prodotti, non hanno competitor?

Sono integratori naturali, (naturalmente devono essere regolarmente notificati presso il nostro Ministero della Salute, costituiti da una miscela complessa di sostanze naturali, per esempio uno molto conosciuto è il cellfood, 78 minerali, 17 amminoacidi e 34 enzimi in tracce che, insieme, costituiscono il “core” della cosiddetta formula di Everett Storey, un complesso di sostanze ottenute, attraverso un procedimento di estrazione non chimico, da fonti naturali incontaminate – fossili vegetali, piante, sorgenti minerali ed acque della Nuova Zelanda. Altri sono gli integratori “FooDò”  colloidali, che sta realizzando  un importante team di nostri soci.

La concentrazione bassissima di nutrienti rende la formulazione molto vicina – concettualmente – ai preparati omeopatici, dei quali questi prodotti  conservano i vantaggi, farmacocinetici, farmacodinamici e farmacotossicologici legati all’estrema diluizione dei principi attivi.

Inoltre, l’elevata conducibilità, l’alto potenziale “z” e la bassa tensione superficiale, rigorosamente documentate in soluzione da ben precise analisi di laboratorio – altro elemento esclusivo del prodotto – dimostrano che CELLFOOD® è un sistema colloidale, ossia allo stato fisico-chimico più idoneo a consentire ai suoi singoli componenti di interagire favorevolmente con i sistemi biologici e, in particolare, con la matrice extracellulare.

Questa singolare proprietà garantisce assorbimento, distribuzione e biodisponibilità ottimali ai vari principi attivi, che possono, quindi, esplicare la loro azione in perfetta sinergia tra loro.

E proprio sugli aspetti più propriamente farmacodinamici, che questi prodotti ed in particolare il Cellfood dimostrano di possedere realmente “una marcia in più”. Infatti, oltre a fornire preziosissimi nutrienti (amminoacidi e minerali), come atteso per un qualsiasi integratore, essi sono potenzialmente in grado di attivare le funzioni mucosali a livello della superficie assorbente (grazie ai suoi 34 enzimi) e – attraverso un meccanismo biochimico innescato probabilmente dal solfato di deuterio – rendere biodisponibile ossigeno “on demand” – ossia nella giusta quantità ed al momento opportuno – ai tessuti a rischio di ipossia, evitando, nel contempo, che l’eventuale gas in eccesso, trasformato in radicali liberi, generi le caratteristiche lesioni da stress ossidativo (effetto antiossidante). Infatti, in vitro, CELLFOOD® aumenta la quantità di ossigeno disperso in acqua (test di rilascio dell’ossigeno) ma possiede contemporaneamente uno spiccato potere antiossidante (BAP test, Diacron International, Grosseto).  Il mantenimento di adeguati livelli di ossigenazione tissutale è essenziale per tutti i processi vitali. Infatti, quando la pressione parziale di ossigeno (pO2) scende al di sotto dei 60 mm di Hg – condizione nota come ipossia – le funzioni cellulari possono alterarsi al punto tale da favorire la comparsa o accelerare la progressione di numerose malattie, spesso ad esordio subdolo e ad andamento cronico.

In vivo, somministrato agli atleti, esso aumenta il livello di emoglobina (indice di risposta all’ipossia) ma riduce i valori del d-ROMs test (Diacron International, Grosseto) e, quindi, dei radicali liberi dell’ossigeno (indice di attività antiossidante).

Per queste sue singolari proprietà, benché non sia corretto parlare di “indicazioni”, non trattandosi di un farmaco, CELLFOOD® trova il suo impiego ottimale come coadiuvante non solo nelle classiche carenze nutrizionali (in particolare quelle legate all’attività sportiva agonistica), nelle sindromi asteniche e nei deficit immunitari, ma proprio in quelle condizioni dove altri integratori risultano inefficaci.

Tra queste, la Sindrome Chimica Multipla, di recente riconoscimento nonografico da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ipossia e, in maniera apparentemente paradossale, lo stress ossidativo, situazione di squilibrio fra produzione ed eliminazione di radicali liberi, ritenuta corresponsabile dell’invecchiamento precoce e di oltre cento comuni patologie, come l’aterosclerosi, la malattia di Alzheimer, l’obesità, alcuni tumori etc.

per vedere o acquistare il SAMe cellfood nel sito di qantiqa cicca sulla foto

Per di più, pur non essendo un medicamento, CELLFOOD® è l’unico integratore ad essere stato sottoposto, per volontà esplicita del produttore – in ottemperanza all’antico precetto “primum non nocere” – a studi di tossicità acuta, come la determinazione della DL50 (dose minima di prodotto in grado di indurre la morte del 50% della popolazione animale studiata). Come atteso, nel ratto, dosi della formulazione fino a 5 grammi per kg di peso corporeo (pari a 400 grammi di prodotto per un Uomo di 80 kg!), non sono risultate letali, confermando che CELLFOOD® è praticamente privo di tossicità acuta.

A ciò si aggiunga che CELLFOOD® è disponibile, accanto alla preparazione “base”, in altre formulazioni ad uso sistemico per le più svariate “indicazioni”. Tra queste:

1. le patologie osteo- articolari (CELLFOOD® silica gocce)
a cui si consiglia di aggiungere in caso di carenza di zolfo organico il  più recente MSM  Zolfo concentrato  FooDò . 
3. l’iperomocisteinemia (CELLFOOD® DNA-RNA spray), che però non viene più importato in Italia  per cui si può sostituire con il potentissimo complesso di VITAMINE B  B-DYN  ,  un prodotto unico in Italia,  utilizzato nella medicina funzionale in U.S.A. ,

il complesso di vitamina B attualmente unico in Italia per assorbimento e biodisponibilità – clicca per entrare o acquistare nel sito qantiqa

approvato dal Ministero della Salute, nonostante fornisca anche il 20.000% della R.D.A giornaliera, fissata dal Ministero stesso. Questo dice quanto sia importante questo prodotto. Nel dettaglio B-Dyn fornisce addirittura  Tiamina HCL (Vit B1) 4,2 mg cioè il 382 % della R.D.A. giornaliera, Riboflavina-5-fosfato (Vit B2) 4,8 mg il 343 % della R.D.A. , Niacinamide (Vit B3) 54 mg il 338 %,  Pantotenato di calcio (Vit B5) 18 mg il 300 %, Piridossal-5-fosfato (Vit B6) 6 mg il 429 % , Metilcobalamina (Vit B12) 25 μg addirittura il 1000 %*, Metiltetraidrofolato (Metafolin®) 400 μg il 200 %, Biotina 450 μg  il 900 %.  (scarica o leggi QUI il pdf descrittivo del B-Dyn )
4.  le sindromi depressive e gli stati tossici (CELLFOOD® SAMe spray).
5.  nell’ipovitaminosi C (CELLFOOD® Vitamina C +) oppure con metodo alternativo meno costoso (specie per chi possiede dispositivi CEMP Sanza o Biomag che moltiplicano l’assorbimento del principio attivo e dell’ossigeno)   l’acido l-ascorbico o Vitamina C in confezioni da chilogrammo
6. e nelle panipovitaminosi  come nel caso dei pazienti bariatrici,  i prodotti a più alto assorbimento attualmente in Italia sono i BARINUTRICS.

clicca sulla foro per trovare le vitamine a più alto assorbimento in Italia

In conclusione, questi prodotti si propongono  come un  PASS PER IL BENESSERE,

ovvero formulazioni uniche al modo, con tutti i requisiti richiesti ad un integratore per mantenere o preservare il nostro stato di salute, ritardare l’invecchiamento e difenderci, con il supporto di un idoneo stile di vita, dagli effetti disastrosi dell’inquinamento e da pericolosi condizionamenti culturali. In conclusione, nell’intricato puzzle creato dal “doppio volto dell’ossigeno”, l’insieme delle evidenze sopra analizzate, suggerisce che Cellfood®, attraverso un meccanismo biochimico che è tutt’ora oggetto di grande interesse da parte dei ricercatori, è una formulazione, al momento unica al mondo, in grado di rendere biodisponibile ossigeno “on demand”, ossia nella giusta quantità ed al momento opportuno, ai tessuti a rischio di ipossia e, contemporaneamente, in modo apparentemente paradossale, evitare che l’eventuale gas in eccesso, trasformato in radicali liberi, favorisca l’insorgenza di lesioni da stress ossidativo (effetto antiossidante).

Questi dati oggi sono stati confermati da varie pubblicazioni internazionali effettuate dalle varie Università di Urbino, Siena, San Raffaele di Milano, Università di Milano, Istituto Tumori Regina Elena di Roma. Disponibili su PUB MED digitando la parola e nome CELLFOOD (Formula Everett Storey) nel motore di ricerca della stessa rivista medico scientifica.

Ipossia, acidosi e stress ossidativo

 All’ipossia, infatti, fa seguito l’acidosi che, attraverso il rilascio dei metalli di transizione (ferro e rame) dalle rispettive proteine carrier (trasferrina e ceruloplasmina), induce la trasformazione degli idroperossidi circolanti – prodotti dell’insulto ossidativo cellulare e non più radicali liberiadeguatamente rimossi dalla glutatione-perossidasi (GPx) – in radicali liberi o specie reattive dell’ossigeno (reactive oxygen species, ROS). Queste ultime esercitano un’azione lesiva diretta anche sulla matrice extracellulare, con esito finale nella cosiddetta disfunzione endoteliale, momento patogenetico comune a tutte le malattie, non solo cardiovascolari.

Purtroppo, superato un certo intervallo critico di tempo, l’eventuale ma ormai tardivo ripristino del flusso ematico nel distretto precedentemente ipossico, conduce, a causa della conversione della xantina deidrogenasi in xantina ossidasi, alla generazione di ulteriori ROS, che aggravano l’insulto ossidativo (danno da ischemia-riperfusione) e, se non contrastate efficacemente dalle difese antiossidanti – principalmente affidate alla superossido-dismutasi (SOD), alla GPx ed alla catalasi – portano ad una condizione di stress ossidativo (SO), un fattore emergente di rischio per la salute associato all’invecchiamento precoce e ad almeno un centinaio di patologie, dall’aterosclerosi al cancro.

stressosssidativo2Sulla base di queste considerazioni appare evidente che il problema metabolico alla base della sofferenza cellulare di qualsiasi malattia e, in particolare, dell’invecchiamento precoce, è l’alterata biodisponibilità dell’ossigeno, elemento posto all’estremo terminale della catena di eventi metabolici che conduce alla trasformazione dei nutrienti in energia ma anche punto di partenza per la generazione di specie chimiche ossidanti potenzialmente lesive. Sfortunatamente, sia gli approcci tradizionali volti ad aumentare, in caso di ipossia, il livello di ossigenazione tissutale, quali ad esempio, la terapia iperbarica, sia i trattamenti antiossidanti convenzionali ad alto dosaggio volti a contrastare, in caso di iperossia, l’esuberante produzione di ROS, possono, paradossalmente, aumentare il rischio di SO (stress ossidativo).

A questo punto uno dei migliori e più sicuri sistemi di recupero del funzionamento delle pompe cellulari per il reiquuilibrio della corretta ossigenazione è un costante utilizzo degli e-Cemp ( campi elettromegnatici pulsati effettivi). I campi  elettromagnetici pulsati effettivi sono quei campi che garantiscono le seguenti condizioni di esercizio, come nei dispositivi Sanza:
1. solo frequenze  proprie della fisiologia umana e  tutte e 4 le forme d’onda proprie della fisiologia umana
2.  un intervallo di intensità almeno tra 10 e 50.000 microtesla (energia elettrodebole)
3.  un doppio campo magnetico contemporaneo (onde figlie su onde madri portanti)
5. campi avviluppanti (cioè uniformi in tutta la superficie dell’applicatore)
6. attenzione speciale e possibilità di dosare i campi secondo i cicli circadiani
7. attenzione all’attività biofotonica 
8.  possibilità di usare onde bipolari o unipolari nord (effetti analgesici) e sud (effetti rigeneratori)
9. applicazione delle tecnologie relativa all’acqua sia perchè il corpo umano è costituito per il 99% da molecole d’acqua.  

Le trasmissioni delle  informazioni  (=campi elettromagnetici) intra ed extracellulari nel corpo umano utilizzano vari e complessi pathways (tipologie di percorso), tra le quali specifiche tipologie di campi elettromagnetici (vedi “energia elettrodebole”). Queste  si possono trasmettere solamente in substrato acqueo.

La qualità dell’acqua del corpo umano riveste un ruolo fondamentale, ruolo messo in risalto in particolare dalle neuroscienze e da tutte le discipline di biochimica avanzata.  Ampia letteratura scientifica dimostra che la qualità e la velocità dell’informazione dipende dalla qualità del substrato acqueo. Circa l’ 80% del peso e volume del corpo umano è “acqua”,  un tipo d’acqua molto speciale. Ma quel che conta nella relazioni cellulari sono il numero delle molecole. Il 99% delle molecole di cui è composto il corpo umano sono molecole d’acqua.  

Leggi anche sullo stesso argomento: 

Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

La respirazione delle cellule ovvero la respirazione mitocondriale. Ecco che cosa non ci deve mai mancare.

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Cellfood: Una necessità per tutti

Estratto da

Health Counter News

Riassunto da un articolo del Dr. Svet Boulatov, Dottore in Medicina ed omeopatia. Il Dr. Boulatov effettua conferenze e consulenze in ambito omeopatico, come iridologo, nell’ambito della pulizia del colon e dei tessuti, e per la nutrizione.

La grande maggioranza delle persone non capisce che le carenze nutrizionali possono condurre all’insorgere delle malattie. Dal momento che il nostro suolo è stato privato dei minerali necessari, molta della nostra frutta e verdura contiene meno di 12 minerali, contro gli oltre 70 di cui abbiamo bisogno e che erano contenuti nel nostro cibo 100 anni fa. L’aumento dell’inquinamento ha condotto all’impoverimento dell’ossigeno contenuto nella nostra atmosfera, da un contenuto in  percentuale superiore al 38% ad uno inferiore al 21% oggi. I nostri corpi non sono nati per respirare aria con un contenuto di ossigeno del 21%. Quando la percentuale di ossigeno scende al di sotto del 6%, soffochiamo. In mancanza di ossigeno una persona riesce a vivere soltanto per alcuni minuti.

I nostri corpi necessitano di ossigeno, acqua, minerali, enzimi ed amminoacidi. Con la riduzione dell’ossigeno nell’atmosfera, l’ossigenazione cellulare diminuisce. E questo fa sì che il nostro metabolismo rallenti e che le tossine non vengano ossidate ed espulse dal nostro corpo. La mancanza cronica di ossigeno a livello cellulare porta all’accumulo delle tossine e delle sostanze di scarto nel nostro organismo, provocando delle mutazioni a livello cellulare. Otto Warburg, due volte premio Nobel, ha affermato che “la causa principale del cancro è il passaggio dalla normale respirazione di ossigeno del corpo ad una respirazione cellulare anaerobica.”

Il cuore non contrae mai il cancro. Perché? Perché i vasi sanguigni coronarici portano, al muscolo cardiaco, il sangue che ha la più alta concentrazione di ossigeno, e che proviene direttamente dai polmoni. Quindi, il sangue leggermente meno ossigenato passa attraverso l’aorta a tutte le altre parti del corpo.

L’acqua è necessaria alla vita. Senza l’acqua, una persona può vivere soltanto per alcuni giorni. Il nostro corpo è formato dal 72 all’80% di acqua. I Minerali sono necessari per la  giusta composizione dei fluidi del corpo, la formazione del sangue e delle ossa, il mantenimento di una sana attività nervosa, e la regolazione del tono muscolare. La carenza di un singolo minerale può provocare problemi mentali e fisici. Gli Enzimiscindono il cibo affinché le sostanze nutritive possano essere assorbite dal corpo (enzimi digestivi), e formano il corpo dalle proteine, dai carboidrati e dai grassi (enzimi metabolici). Gli Amminoacidi producono le proteine di cui il corpo ha bisogno. Queste proteine non vengono ottenute direttamente dalla dieta. La proteina dietetica viene scissa in amminoacidi, che poi il corpo utilizza per costruire le proteine specifiche di cui ha bisogno. Possiamo vedere come questi cinque elementi mantengono la vita nei nostri corpi, ma esiste un integratore dietetico che possa fornirceli tutti?

Per fortuna c’è. Si chiama Cellfood. Questo liquido altamente concentrato e super-energetico contiene 78 elementi e minerali  in traccia, 32 enzimi, 17 amminoacidi, in una speciale soluzione satura acquosa di-polo / di-base che scinde le molecole dell’acqua in idrogeno ed ossigeno e fornisce al corpo questi elementi a livello cellulare. L’ossigeno  viene utilizzato per ossidare i prodotti di scarto  del metabolismo e per stimolare la respirazione cellulare, e l’idrogeno viene utilizzato per solidificare i tessuti delle cellule. Cellfood, uno fra i più completi integratori alimentari, è in grado di offrire benefici incredibili all’uomo, agli animali ed alle piante. E’ in grado sia di disintossicare che di fornire i micronutrienti essenziali per equilibrare qualsiasi tessuto vivente.

Cellfood “iperalimenta” il sistema immunitario. Nel 1991 il Dr. Aristo Vojdani, Vice Presidente dei Laboratori di Scienze Immunologiche degli USA ha osservato un aumento significativo nelle cellule T ottenuto in seguito a dosaggi sempre maggiori di Cellfood. Viene rapidamente assorbito dal corpo perché viene “consegnato” direttamente al flusso sanguigno attraverso il rivestimento delle mucose della bocca, della gola e dell’esofago. Molti altri integratori alimentari vengono assorbiti dal sistema digerente.

Cellfood è lo spazzino dei radicali liberi a livello cellulare. Quando Cellfood provoca la scissione di una molecola di acqua, il singolo atomo di ossigeno che viene rilasciato ha carica elettromagnetica negativa. Un radicale libero è un atomo di ossigeno caricato positivamente che sta danneggiando la cellula a causa della sua incapacità di legarsi con qualcosa. Quando questo radicale libero incontra l’atomo di ossigeno caricato negativamente generato dal Cellfood, ci si lega. Il risultato è una molecola di ossigeno che viene utilizzata dalla cellula per il metabolismo cellulare.

Fino a quando non avremo ripristinato la corretta quantità di ossigeno nel nostro ambiente, bonificato le fonti di acqua, e riequilibrato il suolo con tutti gli elementi ed i minerali, avremo bisogno di usare un integratore alimentare come il Cellfood ogni giorno. Ripulendo, nutrendo ed equilibrando i nostri corpi, investiamo in modo intelligente su noi stessi, assicurandoci la prevenzione dalle malattie, una pronta guarigione se ci ammaliamo o ci facciamo male, ed una migliore qualità di vita.

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