Sanza – un aiuto per i problemi di parassitosi? Parte seconda.

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Ricetta vermifuga ed energizzante  per bambini ed adulti
SEMI DI ZUCCAMescolate dei semi di zucca e girasole assieme e friggeteli in una padella sul fuoco con un po’ di olio d’oliva e sale, mescolateli con un cucchiaio di legno mentre si riscaldano
 i semi durante la cottura alla griglia, che dura dai 10 ai 15 minuti.
Per i bambini : prendere 1 cucchiaio da zuppa dei semi mescolati tutte le mattine ed attendere mezzora prima dei pasti.
Per gli adulti: prendere e cucchiai da zuppa dei semi tutte le mattine ed attendere mezzora prima dei pasti.
E’ molto importante masticare bene i semi prima di inghiottirli.
Il periodo minimo di trattamento previsto è per un ciclo lunare completo ( 28 giorni).
Con i parassiti bisogna aver pazienza: la lotta è  lunga e  spesso sono necessari anche 2-3 mesi prima di averla vinta.
Molti  consigli a proposito di come trattare i parassiti  sono contenuti nel libro  “Amarsi nella pancia” di Pierre Pellizzari.
sanzaMa forse uno dei dispositivi più interessanti  che finora abbiamo incontrato quanto ad efficacia, è la famosa macchina Sanza, di cui una delle applicazioni in più notevole  sviluppo riguarda proprio i parassiti.  Si  tratta probabilmente degli studi tra i più avanzati, quelli dell’equipe del Dr. PICHLER di Santerra, in collaborazione con importanti facoltà di medicina ed istituti di ricerca tedeschi, austriaci ed ungheresi. 
Sembra proprio che i farmaci allopatici antiparassitosi siano efficaci solo sugli esemplari  adulti, ma purtroppo solo limitatamente nei confronti delle larve.
Ecco perchè il Dr. Pichler si è concentrato su un metodo che risulti efficace non solo sui parassiti principlai, bensì che vada a  ripulire tutto l’ambiente, dai simbionti a tutto ciò che è legato alle memorie di quel determinato bioma. Stiamo parlando di un bioma a livello microscopico,  perché ognuno di noi, nel suo tratto intestinale possiede circa 1000 specie batteriche.  Inoltre  le ricerche ora si stanno estendo ai metaboliti dei batteri stessi ed a molte attività parassitarie collegate, finora rimaste sempre sconosciute od ignorate.
chips 


Partendo dalle ricerche storiche del dr. Rife e della Dr.ssa Clarck , l’equipe del Dr. Pichler ha ulteriormente implementato altri 12 anni di ricerche in materia ed ha messo a punto 8 chips, per ognuno dei quali sono state necessarie oltre 200.000 prove per mettere a punto le frequenze utilizzate:
chip# 1: Cardio: 18 + 82 le frequenze di base. Utilizzato per ottimizzare il sangue e fluidi corporei linfa garantendo la fornitura di tutte le cellule e il loro smaltimento dei rifiuti
chip# 2: Detox: 18 + 91 le frequenze di base frequenze. Serve a rafforzare gli organi di disintossicazione così come il sistema nervoso centrale e periferico
chip# 3: Immune: 18 frequenze di base + 119 frequenze. Utilizzate per migliorare le forze di difesa in caso di immunodeficienza, a seconda della stagione o la necessità
chip# 4: Infect: 18 + 99 di base frequenze frequenze. Utilizzate per supportare le applicazioni in caso di infiammazione causata da batteri o funghi.
chip# 5: Dental – 50 frequenze + 18 frequenze base. Serve a rafforzare la flora orale, per aiutare nei problemi della bocca, denti e mascella. A titolo di esempio: la malattia parodontale, Cure dentarie.
chip# 6: Urogenital – 91frequenze + 18 frequenze base. Usato per aiutare nei disturbi del sistema sessuale come ad esempio: fibromi, cisti, prostatite, disturbi mestruali, perdite vaginali.
chip# 7: Burn Out 57 Frequenze + 18 frequenze base. Viene utilizzato per la sindrome di affaticamento, letargia, burn out.
chip# 8: Neuro. Questo chip è utilizzato in problemi neurologici quali: sclerosi multipla (MS), la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), malattia di Parkinson, la meningite. sanzabase2
 
 Per altre informazioni sul dispositivo Sanza leggere:
Perchè bere acqua o/e immergersi nell’acqua prima di un trattamento con i CEMP
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Effetti base sul corpo umano dei campi elettromagnetici effettivi a bassa frequenza (e-CEMP )

Biofrequenze e campi magnetici pulsanti: dalla tecnologia tedesca un gioiello (certificato) per la rigenerazione cellulare. Prove e verifiche gratuite presso i Punti Sereni

Sanza. Comparazione biofrequenze del PEMF (pulsating electric magnetic field) ed una normale macchina di magnetoterapia (MFT classica).

PUNTI DI CURA PER I BIOFOTONI SANZA 

Cosa possiamo fare per i problemi di parassitosi? Parte seconda.

Correlazione tra (mancato) riposo e cancro (ritmi cicardiani e cancro)

Cancro e dispositivi di campi elettromagnetici pulsati: i campi elettromagnetici pulsati aiutano le cure contro il cancro.

Osteoporosi e dispositivi di i campi elettromagnetici pulsati: i campi elettromagnetici pulsati aiutano le cure contro l’osteoporosi   

Effetti base sul corpo umano dei campi elettromagnetici effettivi a bassa frequenza (e-CEMP)

 

Altri articoli di questo sito sull’argomento parassiti:

Sanza – Cosa possiamo fare per i problemi di parassitosi? Parte seconda.

Cosa possiamo fare per i problemi di parassitosi? Parte prima.

Parassiti: Il latte umano uccide anche i parassiti! Ancora sui parassiti: Aspergilliosis e Trichomonas 

Molti li hanno pochi lo sanno: i nostri amati-odiati parassiti.

 

Da “Le Scienze” del 25 febbraio 2015

Il clima che cambia e le nuove epidemie

zanzara che pungeIn seguito ai cambiamenti climatici stiamo assistendo a uno spostamento delle aree di endemia di molte malattie infettive e al loro passaggio a nuovi ospiti, con un progressivo, parallelo aumento del rischio che nella popolazione umana si manifestino focolai ed epidemie a cui non siamo adeguatamente preparati.

tripanosomi
I tripanosomi sono protozoi che causano diverse parassitosi, come la malattia di Chagas e la malattia del sonno. (© Dennis Kunkel Microscopy, Inc./Visuals Unlimited/Corbis)

 

 

E’ su questo fenomeno che richiamano l’attenzione Eric P. Hoberg, dell’Osservatorio di parassitologia del Dipartimento per l’agricoltura degli Stati Uniti, e Daniel R. Brooks, direttore del Laboratorio di parassitologia dell’Università del Nebraska a Lincoln, in un articolo pubblicato su un numero delle “Philosophical Transactions of the Royal Society B” interamente dedicato alle nuove emergenze infettive.

“Non ci sarà un’epidemia che spazzerà tutti dal pianeta, come nel romanzo Andromeda di Crichton – dice Brooks – ma tante epidemie localizzate che metteranno sotto pressione i nostri sistemi sanitari. E potrebbero non esserci abbastanza soldi per farvi fronte adeguatamente .”

Lo scenario che si prospetta è l’estensione a molte altre malattie infettive di quello che si è già realizzato per il West Nile Virus in Nord America, che non è più un problema di piccoli focolai acuti per gli esseri umani o gli animali selvatici, ma  una realtà stabile: “Il West Nile Virus è qui per restarci, comunque”, spiega Brooks.

La sottovalutazione di questo processo di diffusione, osservano i ricercatori, è legato a un’idea ben consolidata, che però si è rivelata falsa. Nel corso del tempo, gli animali e gli agenti patogeni di una certa regione diventano sempre più adattati l’uno all’altro. Si pensava che ciò rendesse difficile l’emergere delle malattie in altre specie, dato che i patogeni devono aspettare che si verifichi una mutazione casuale per saltare su un nuovo ospite.

bisonte
Infestazioni broncopolmonari da nematodi che fino a poco tempo fa interessavano solo i caribù sono state riscontrate di recente anche nei buoi muschiati delle più estreme regioni artiche. (© Wayne Lynch/All Canada Photos/Corbis)

 

 

Ma negli ultimi decenni ci si è accorti che questi salti di specie avvengono più rapidamente del previsto. “Anche se un parassita può avere un rapporto molto speciale con un particolare ospite in un particolare luogo, ci sono altri ospiti che possono essere sensibili”, afferma Brooks.

Studi naturalistici indicano infatti che molti parassiti che oggi sono confinati a poche specie, in passato invece hanno infettato per milioni di anni molte più specie: evidentemente la loro capacità di tornare a infettarle non è andata persa nel tempo. Inoltre, i nuovi ospiti sono più suscettibili alle infezioni da parte di questi patogeni perché non hanno sviluppato una resistenza.

Per questo non basta trattare i casi umani di una malattia emergente e sviluppare un vaccino, ma bisogna anche conoscere la distribuzione geografica e il comportamento dei serbatoi non umani del patogeno. Solo così si potranno sviluppare strategie di salute pubblica in grado di abbassare il rischio di infezione, riducendo al minimo il contatto umano con gli animali infetti. Questa è la strategia che ha portato, per esempio, a una diminuzione dell’incidenza della malaria e della febbre gialla.

Negli altri articoli del numero speciale delle “Philosophical Transactions of the Royal Society B” è analizzata in dettaglio l’evoluzione della diffusione di numerose malattie parassitarie – fra cui dengue, Chikungunya, Chagas, West Nile Virus, oncocercosi – e il loro possibile futuro impatto sui sistemi sanitari.

 

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