LA QUESTIONE DELLE FIBRE. Dietologi che dicono di mangiare poca frutta ed evitare centrifughe ed estratti per diabete o altro. I malintesi di fondo.

anziano in formaRiprendiamo ancora una volta questo argomento per cercare una volta di più di chiarire i malintesi di fondo, che spingono alcuni medici a sconsigliare l’uso di frutta e verdure a certi pazienti (per esempio a coloro che non possono assumere fibre) ed addirittura che spingono certi medici a categoricamente vietare l’uso di centrifughe ed estratti (come se fossero la stessa cosa, mentre sono cose ben diverse!) come nel caso dei problemi glicemici dei diabetici o come nei casi (già più rari, perché di questo pochi se ne occupano) di controindicazione per le sostanze inibitrici di alcuni farmaci (vedi per esempio il pompelmo…).

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latte (di noci) dorato alla curcuma con l’estrattore
gelati con estratti
gustosissimi ghiaccioli con estratti a basso indice glicemico e ad alto tasso di fibra

A parte il fatto che sono stati riconosciuti diversi tipi di estratti molto utili per la cura del diabete come per esempio quelli a base di broccolo o di noci (per il bromo regolatore dello zucchero circolante nel torrente sanguigno) (esistono anche delle  ricette video: clicca qui ), per non parlare della possibilità di aggiungere agli estratti i quattro tipi di condimenti casalinghi che possiedono la capacità di triplicare l’attività dell’insulina naturale dell’organismo come la cannella, i chiodi di garofano, la foglia di alloro e lo zafferano. Di questi, il più potente è la cannella: sono condimenti che devono essere utilizzati quotidianamente! Nel diabete è’ importante il consumo adeguato di alimenti con un alto contenuto di vitamine E, C, del complesso B ed il betacarotene (provitamina A). Il germe di grano e l’uso frequente dell’estratto di verdura con sedano, cicoria, lattuga, rucola ecc. sono consigliatissimi.(senza qui considerare il forte contributo che determinati estratti danno al calo di peso da parte degli obesi o alla cura delle ulcere e piaghe nei pazienti diabetici. Ancora il potente contributo degli estratti alla basificazione per contrastare dunque l’acidosi organica in questi ammalati, che complica la possibilità di cicatrizzazione delle stesse ulcere. L’inadeguatezza del trattamento dei diabetici può portare a gravi complicanze: nella fase acuta può sopraggiungere un’acidosi metabolica, che può evolvere in un quadro di coma diabetico, con un reale pericolo di morte. L’uso degli estratti, dunque denota un ruolo strategico che è veramente salvifico.

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Il nuovissimo estrattore FIBER CONTROL a 32 GIRI di SIQURI ( clicca qui sulla foto per maggiori info)

Ma non è del diabete che vogliamo esattamente parlare in questa sede, bensì piuttosto degli effetti delle fibre e dell’importanza dei benefici dati dall’uso dell’estrattore per regolare ed ottimizzare il ruolo delle fibre nell’alimentazione. L’estrattore, se è di buona qualità come nel caso degli estrattori coreani (attenzione a quelli “made in China!) è un prezioso concentratore di fibre per una vasta gamma di usi in cucina delle stesse ed ovviamente un separatore e regolatore della quantità di fibre contenute negli estratti. Inoltre esistono degli estrattori specifici per il controllo delle fibre come appunto il Fiber Control di siquri.com.

 Vediamo come e perchè gli estratti sono da consigliare proprio per la questione fibre.

esempio-dieta-aumento-massa-muscolareSe avete un body builder in casa resterete sempre senza fibre nel vostro estrattore, inutile chiedere il perchè: i bodybuilders sono dei consumatori fanatici di fibre, non solo di estratti… In tutti gli altri casi grazie all’estrattore, avrete sempre a disposizione una grande produzione e riserva di fibre a disposizione per tutte le necessità di ogni momento del giorno e di ogni stagione.

I malintesi che notiamo più frequentemente si verificano su diversi piani: alcune volte si tratta di mancanza di cultura su questioni tecniche specifiche (per esempio si confondono i vari tipi di macchinari utilizzati, facendo di tutta l’erba un fascio, oppure si dimenticano od addirittura si ignorano gli effetti degli enzimi, non sapendo che l’estrattore (normalmente solo se sotto i 52 giri) è probabilmente il migliore e più potente dispositivo attivatore di enzimi. Oppure ancora si tratta la questione delle fibre in modo superficiale, non considerando per esempio che l’eccesso di fibre è inopportuno tanto quanto l’assenza di fibre. Altre volte i malintesi o l’ignoranza sono proprio su questioni di base e di cultura generale. Ma il peggiore dei nemici è sempre la solita “mente associativa” con i suoi numerosi tranelli, cui gran parte delle persone cadono inconsapevolmente. Eh si! Queste è davvero una delle più grandi disgrazie del genere umano in quanto effetto delle coscienze addormentate e distratte. E’ proprio la mente associativa infatti una delle cause degli errori fondamentali che portano l’uomo moderno a nutrirsi con il junk food, cibo spazzatura, senza rendersene conto. Se no come si farebbe a scambiare il preziosissimo cioccolato, “l’oro degli dei”, con quelle tavolette a base di zucchero (per non parlare di certe creme e nocciolate) che vendono nei supermercati e che tutti chiamano “cioccolata”, pur essendo praticamente priva di cioccolato? E che dire dei danni derivanti dallo scambiare il vino ed il pane con quegli alimenti chiamati come tali, pur essendone privi degli ingredienti essenziali (vedi il paragrafo “argomento secondo”) .

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i migliori cibi vivi sono quelli vegetali

Nulla da stupirsi quindi se siamo arrivati addirittura a scambiare un frutto vivo con uno morto (e così anche un succo…), infatti li chiamiamo sempre tutti con lo stesso nome … Così sembra cosa normale considerare un frutto come se fosse la sommatoria dei suoi ingredienti intesi separatamente, mentre tutti dovrebbero sapere che assumere un limone è ben diverso che assumere l’acido citrico, anche se naturale ed anche se venisse assunto assieme a tutte quelle altre sostanze di cui è fatto un limone. Sarebbe come ascoltare un’orchestra oppure ascoltare tutti i singoli strumenti suonati da soli in successione…Le frequenze sonore con cui le nostre cellule entrano (o non entrano affatto) in coerenza sono totalmente diverse nei due casi.

meladottoreNello stesso modo tutti dovrebbero sapere che gli effetti del fruttosio ingerito con/nella la frutta sono molto diversi da quelli del fruttosio costruito in laboratorio (spesso correlato a danni al pancreas) ed anche lo stesso fruttosio “naturale” estratto dalla frutta, anche se naturale, presenta effetti diversi anche in relazione alla glicemia. Una cosa è mangiare fruttosio con/nella frutta, un’altra cosa è assumere o dolcificare con del fruttosio. La frutta è qualcosa di profondamente diverso, è un’orchestra completa che risuona con le cellule dell’organismo umano. I singoli ingredienti sono solo degli strumenti che suonano melodie completamente diverse.

Altra cosa che viene poco considerata dai medici (ma talvolta anche da alcuni utilizzatori degli estrattori) che parlano di estrattori senza conoscerli abbastanza, (normalmente perché non li usano: quando vi dicono qualcosa in proposito chiedete loro se li usano!) è che la gran parte degli estratti e delle ricette sono a base di verdura; la frutta viene utilizzata solo in quantità accessoria al fine di rendere ottimale il gusto dell’estratto. Ricordiamoci sempre che gran parte dei principi attivi che curano, sono proprio nelle verdure ed in molte radici!  differenza estrattore centrifuga

Ma tornando ancora al concetto della differenza tra “frutto” e la “sommatoria dei suoi ingredienti”, non dobbiamo nemmeno dimenticare tutto il discorso legato ai vari fenotipi per cui un pomodoro ha effetti diversi, a seconda della varietà e dell’ambiente in cui viene coltivato (oltre che per la quantità ingerita e la modalità e qualità di lavorazione, manipolazione e cottura. Altre variabili importanti sono per esempio la purezza dell’acqua contenute nell’alimento ( aiuta sicuramente anche l’acqua che è stata utilizzata per l’irrigazione della coltura o per abbeverare l’animale) e molte altre variabili che determinano  la sua qualità energetica e il suo contenuto di informazioni. (Ma a proposito di questo vi rimandiamo all’articolo   L’energia invisible negli alimenti 

eneegia_invisibile_alimentiQuello che ci manca soprattutto è il concetto di “frutto vivo” … pertanto nei prossimi articoli ci occuperemo in modo approfondito degli enzimi contenuti nell’alimento, della differenza tra enzimi disattivati o enzimi denaturati e soprattutto delle varie funzioni e modalità di attivazione.  È una grande gioia sapere che metodi scientifici sono riusciti a dimostrare e a rivelare a sempre più persone la meravigliosa bellezza del creato e che tutti noi, se agiamo in maniera saggia, possiamo nutrirci della sconfinata bellezza e della salubrità della natura attraverso il cibo. Anche il premio Nobel per la fisica Erwin Schrödinger considera la luce memorizzata negli alimenti un decisivo fattore di ordine. Nel 2009 l’Università di Seul ha validato il  “Primo Vascular System”: il quarto sistema vascolare del corpo umano, in cui sembra che scorrano i biofotoni…la Luce.

In altri articoli ci siamo già occupati delle fondamentali differenze tra centrifughe, estrattori, frullatori e spremiagrumi , (altri articoli li potete vedere in calce) ma non abbiamo trattato a fondo nè la questione delle fibre , nè quella degli enzimi, Tutti argomenti che meritano un adeguato approfondimento che iniziamo appunto con questo articolo.

Iniziamo dunque ed occupiamoci ora del capitolo fibre: come dicevamo l’estrattore è il principale dispositivo, uno dei mezzi più facili da usare ed efficaci, che permetta comodamente di separare e quindi di decidere la quantità e la qualità di fibre da assumere. In ambito medico e molto discussa la quantità ideale di fibre da assumere giornalmente. Noi consideriamo una razione giornaliera raccomandata di circa 20-35 g al giorno (con un rapporto 3/1 tra fibre insolubili e solubili in acqua). Per il bambino 5 g al giorno più 1 g moltiplicato per l’età.

Fiber: Daily recommendations for adults

  Age 50 or younger Age 51 or older
Men 38 grams 30 grams
Women 25 grams 21 grams

 

venere e vulcanoAppare chiaro che c’è una differenza uomo/donna e anche relativa all’età, essendo inferiore del 30% circa per la donna e del 20% dopo i 50 anni di età. Si potrebbe discutere su questi dati che sono soprattutto derivanti da studi epidemiologici e che non tengono conto dei diversi parametri somatici, della genetica, delle differenze razziali e in composizione del microbiota, ma sono senz’altro un buon punto di partenza su cui ragionare e poi “personalizzare”.

Questi sono solo dei valori di riferimento perché in realtà, come sempre, non esiste una dose uguale per tutti e non esiste nemmeno una dose uguale per tutti i giorni. differenze genoma

Cambiano a seconda dello stile di vita, dell’ambiente e a seconda del proprio microbiota (e microbioma) intestinale, argomento di cui ci occuperemo anch’esso nei prossimi articoli, legati alle funzioni enzimatiche. Oggi noi siamo coscienti del nostro microbiota, della immensa popolazione di flora batterica che popola i nostri visceri (e la pelle) e sappiamo anche come anche questi piccoli animalini che vivono dentro noi e con noi hanno bisogno di nutrirsi.      

Quello che è certo è che sono moltissime oggi le persone che non devono assumere fibre o che le devono limitare della propria dieta a causa dei disturbi intestinali di cui soffrono che le fibre andrebbero a stimolare: questa è una prima categoria Molto numerosa di persone per la quale l’estrattore diventa uno strumento d’oro! Sono moltissime inoltre quelle persone che hanno bisogno che i principi attivi assunti con la frutta e la verdura vadano direttamente in circolo, nel giro di pochi minuti, funzione che solo l’estratto può assicurare così facilmente.. Le fibre infatti rallentano sia la quantità, sia la qualità, sia i tempi dell’assorbimento. Non si tratta solo di persone che usano l’estratto per curarsi, ma anche persone perfettamente sane come per esempio gli sportivi o le persone che desiderano aiutare determinate performances, oppure ancora recuperare velocemente dopo certi sforzi. In tutti questi casi l’utilizzatore dell’estrattore ridurrà al minimo le fibre contenute nell’estratto ed inoltre non utilizzerà le fibre separate. Ma nemmeno tutte con le persone che si nutrono correttamente, mangiando integrale, hanno bisogno di ulteriori fibre, oltre a quelle assunte nella normale dieta quotidiana.

CATEGORIE DI PERSONE CHE DEVONO LIMITARE IL CONSUMO DI FIBRE:

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1. Le normali persone che si nutrono già correttamente. Per esempio chi mangia integrale, vegano corretto, vegetariano corretto, fruttariano, crudista, anche chi assume una dieta di tipo mediterranea (quella vera , non quella proposta dal ministero sella salute italiano, a base di cereali…!) ( su questo punto vi rimando alla posizione ben spiegata da Barry Sears, il grande esperto americano che riparte oggi all’inizio del terzo millennio ancora una volta dalla dieta Mediterranea. Tanto per intendersi, quella originale, quella di Ancel Keys, a base di pesce, alimenti ricchi di polifenoli come la verdura, la frutta, l’olio extra vergine e il vino rosso. La Zona mediterranea non è certo una variante della cosiddetta dieta mediterranea, quella caratterizzata da pasta, pane e cereali raffinati. Piuttosto si basa sulla potenza del cibo del Mediterraneo, ricco di elementi preziosi come i polifenoli e gli omega 3. anzianiInforma

Ecco perché rappresenta l’evoluzione della vera dieta mediterranea, quella appunto studiata da Ancel Keys negli anni ‘50 del secolo scorso. Con la Zona mediterranea si raggiunge un elevato livello di qualità, di bilanciamento e di equilibrio, alla base della strategia per la salute, il dimagrimento e la lunga vita. Se ci si alimenta, seguendo la dieta mediterranea, ricca in frutta e vegetali di ogni genere, legumi e moderata i pesce e carne e cereali, si introducono molte fibre, che sicuramente comportano benefici per il nostro organismo. Ma attenzione queste fibre diventano dannose quando se ne assumono troppe, quindi è buona regola Non esagerare con le fibre ed assumere i principi attivi attraverso gli estratti di frutta e verdura con limitazione massima delle fibre.  

2. Le persone con problematiche intestinali transitorie non gravi come lo sono (purtroppo) la maggior parte delle persone che non si alimentano correttamente. Le fibre come sappiamo e come vedremo hanno un sacco di funzioni importanti, abbassano i livelli di colesterolo ed aiutano a controllare i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. aiutano a raggiungere un peso corporeo ideale e salutare. aiutano a mantenere la salute intestinale in molto modi, tra i quali quelli di assorbire metalli pesanti e diverse tossine, di nutrire l’attività di molta flora intestinale, di aiutare la peristalsi e quindi di facilitare il movimento del cibo durante il transito intestinale. Ancora quella di aiutare a ripulire le pareti dell’intestino…L’immagine è un po’ quella di come se le fibre grattassero via “lo sporco” attaccato alle pareti intestinali… Il problema è che in caso di intestino già irritato, il “grattare” può causare ulteriore infiammazione. A questo punto è necessario quindi un aiuto con una dieta ricca di probiotici, a meno che non si preferisca  assumere delle dosi opportune di probiotici puri (specialmente lactobacilli e bifidus).  Nel frattempo l’ideale è una bella cura detossificatoria, Dove ancora una volta l’estratto assume un ruolo tattico fondamentale. (vedi per esempio le tante ricette detox).

diverticolo3. Le persone con gravi problematiche intestinali come malattie diverticolari, disbiosi importanti e molte altre malattie per cui il medico vieta assolutamente di ingerire fibre. Queste persone ma spesso anche quelle non abituate a nutrirsi con cibi integrali, appena assumono un po’ di frutta e di verdura notano dei sintomi molto fastidiosi, se non dolorosi, quali gonfiori alla pancia e non solo. È veramente da discutere se sia veramente il caso di escludere assolutamente l’uso di frutta e verdura, quando invece tutte queste persone avrebbero tranquillamente a disposizione tutti i principi attivi della frutta della verdura proprio attraverso gli estratti, da cui potrebbero agevolmente escludere ogni tipo di fibra. Prima abbiamo accennato al nostro microbiota intestinale. Bene, quando le fibre raggiungono questi miliardi di minuscoli batteri che lo compongono, essi non badano al tipo di legame, mangiano tutto…e così facendo producono CO2 (anidride carbonica, un gas) e anche metano (a seconda di quanti batteri buoni e quanti cattivi possediamo). Ecco spiegato perché molte persone, quando introducono fibre, accusano fastidi a non finire, tanto da rinunciare a frutta e verdura.

estratto melogranoFacendo così ovviamente sbagliano, perché rinunciano a vitamine, minerali e sostanze antiossidanti veramente indispensabili al nostro organismo per mantenere (o acquisire) uno stato ottimale di salute. Vitamine e minerali agiscono da catalizzatori dei nostri processi enzimatici, quei processi che regolano la “costruzione” del nostro organismo, la sua crescita, il suo funzionamento, i processi riparativi e, quindi la vita. Gli antiossidanti agiscono da “disintossicatori” dai radicali liberi, proteggendo dall’invecchiamento cellulare e, di conseguenza, garantiscono un funzionamento ottimale di tutti i meccanismi cellulari: questo significa che l’organismo, solo in questo modo, può funzionare come una macchina ben oliata, senza intoppi e rendendo al massimo.

Per questo motivo, e rispettando la diversità genetica che rende ognuno di noi un qualcosa di unico, frutta e verdura devono essere assolutamente introdotte, in quantità sicuramente abbondanti (molti tra i più importanti esperti nutrizionali indicano circa un chilogrammo al giorno), mentre le fibre vanno sicuramente modulate, e, se del caso, aumentate con gradualità. A questo scopo, soprattutto per chi non è abituato a consumare quantità adeguate di vegetali, gli estrattori sono utilissimi, perché ci aiutano a introdurre elementi nutritivi preziosi (i veri nutrienti e non calorie vuote), modulando le fibre secondo le nostre esigenze e capacità di tolleranza.

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4. Persone impegnati in cure di detossificazione, disintossicazione, digiuni, azioni dimagranti, cambiamenti di regimi dietetici. In tutti questi casi gli estratti costituiscono un aiuto fondamentale ed insostituibile. Oggi tutti i principali istituti specializzati nella detossificazione fanno largo uso di estratti, Così come nella cura di importante malattie come abbiamo già visto trattando per esempio dei malati terminali che utilizzano Cure a base di estratti come la famosa cura Gerson  e molte altre ancora. Ovviamente questi tipi di interventi comportano, come è noto, l’assunzione di alcuni litri di estratti specifici,  ogni giorno fino alla completa guarigione o compimento dell’obiettivo assunto.

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I Ricettari per bambini ESSENZIA

5. I bambini durante lo svezzamento. Nel primo anno di vita i bambini sembra che non abbiano bisogno di fibra, per cui la frutta e la verdura dovrebbero essere utilizzate preferibilmente con gli estratti: secondo il noto pediatra Luciano Proietti l’eccesso di fibra nel primo anno di vita è causa di rallentamento della crescita, disturbi della digestione, coliche gassose, stitichezza paradossa, inappetenza.  

Effetti fisici delle troppe fibre  Quando si cambia dieta è meglio farlo gradualmente e con pazienza altrimenti è molto probabile che si presentino molti nuovi sintomi, o che alcuni vecchi disturbi possano aumentare. Per esempio i Crampi, perché l’organismo non è in grado di degradare le fibre in maniera propria. Quando si consumano troppe fibre i processi digestivi possono temporaneamente rallentare o addirittura fermarsi; il risultato saranno crampi intestinali e sensazioni di disagio, come quelle di una digestione che non finisce mai.

Diarrea. Idem quando si aumenta troppo rapidamente il consumo di fibre, l’organismo non avrà tempo sufficiente per adattarsi. Poiché uno dei maggiori benefici delle fibre deriva dal fatto che aumentano la velocità con cui il cibo si muove attraverso il tratto gastrointestinale, troppe fibre possono aumentare troppo questa velocità, con il risultato di generare diarrea. Le feci molli rappresentano un segno che il cibo non passa un tempo sufficiente nel tratto digestivo e un segnale che dovete rallentare con l’assunzione di fibre. Attenzione perché in questo caso si possono presentare situazioni di vero e proprio malassorbimento, cioè un potenziale pericolo per il funzionamento del nostro fisico. Quando invece mangiamo pasti bilanciati, garantiamo al nostro funzionamento la quantità di fibre necessaria, unite a  tutti quei nutrienti che, anche se necessari, non sono così carichi di fibre. Ecco che a questo punto gli estratti diventano ottimali, senza caricare troppo di fibre. Pensiamo anche agli sportivi e a molte persone dinamiche che spesso si trovano nella necessità di dovere assorbire velocemente i principi attivi. Siccome il cibo richiede tempo per essere digerito,  una eccessiva quantità  di fibre potrebbe spingerlo avanti rapidamente prima che i nutrienti siano pronti per essere assorbiti, con la conseguenza che a parità di nutrienti e calorie ingerite, l’utilizzo a scopi energetici e “costruttivi” sarà nettamente inferiore e voi vi sentirete deboli, invece di goderne i vantaggi.

Come fare, in maniera semplice, a capire che state assumendo la quantità giusta di fibre? Basta guardare alle feci, che avranno corpo, transiteranno con facilità e che tenderanno a incollarsi fra di loro nella toilette dopo l’evacuazione.

manipolazione tasso di interesse
Assorbire di più è basilare nell’economia dell’organismo

Malassorbimento. In accordo a innumerevoli studi, molti dei quali sviluppati presso la Colorado State University, poiché le fibre si legano ad altri alimenti, potrebbero legarsi a nutrienti essenziali e eliminare quindi minerali e vitamine senza che l’organismo possa essere in grado di assorbirli. Introducendo troppe fibre con l’alimentazione o anche attraverso l’integrazione, si può quindi interferire su come l’intestino assorba certi minerali, in particolare calcio, magnesio, ferro e zinco, determinando malassorbimento. Per fortuna, quasi sempre, questo malassorbimento è minimo e non è fonte di preoccupazione.

Stipsi. Se si introducono troppe fibre senza contemporaneamente bere una quantità adeguata di acqua, si può generare stipsi (stitichezza). Il tratto digestivo richiede molti liquidi per trasportare il contenuto lungo tutto il percorso e, se non sono presenti in quantità adeguata, l’intestino non sarà in grado di lavorare in maniera propria, con il risultato di generare stipsi.

Gas Intestinale. Quando si introducono troppe fibre in breve tempo, si possono verificare molti sintomi spiacevoli come flatulenza e gonfiori determinati da aumento dei gas intestinali. Tutto ciò avviene quale reazione da parte del microbiota intestinale alla presenza di fibre. Per evitare questo effetto secondario l’unico sistema è quello di incrementare gradualmente il consumo di fibre, in modo che la flora batterica intestinale si possa adattare alle maggiori quantità presenti, da processare e utilizzare.

Blocco Intestinale. Il blocco intestinale rappresenta l’effetto collaterale peggiore che potrebbe capitare come conseguenza del consumo di troppe fibre. Avviene solo nel caso di un eccessivo consumo di fibre accompagnato da troppo poca acqua o liquidi. Questo, in genere, si verifica in associazione alla presenza di patologia infiammatoria cronica che può provocare restringimenti del lume o ad aree di ipertono come nella malattia diverticolare severa, ma può anche essere solo una conseguenza del sovraccarico che diventa un vero e proprio tappo al passaggio di altro cibo. Può essere una condizione severa, che mette a rischio la salute e che può richiedere un intervento chirurgico per risolverla.

Per evitare questi effetti secondari è importante aumentare la quantità di fibre assunte gradualmente, aumentando contemporaneamente la quantità di liquidi assunti. Una buona regola potrebbe essere un bicchiere colmo di acqua (circa 200 grammi) ogni 7 chili di peso, aumentati in caso di attività che comportino aumento della sudorazione e, certamente, d’estate.

Interazioni con nutrienti e farmaci. Alimentarsi con troppe fibre potrebbe interferire con l’assorbimento di alcuni nutrienti o farmaci. In accordo con il Linus Pauling Institute, negli Stati Uniti, l’aumento di fibre cereali potrebbe ridurre l’assorbimento di zinco, ferro, calcio e magnesio; questo malassorbimento potrebbe peraltro essere dovuto alla presenza di fitati, che si trovano sempre nelle fibre cereali, e non provocato in realtà primariamente dalle fibre. Inoltre, sempre questa istituzione raccomanda di assumere eventuali farmaci almeno una o due ore prima o dopo i supplementi di fibre, in quanto certi tipo potrebbero interferire con l’assorbimento di farmaci di uso comune quali il paracetamolo, o antibiotici come amoxicillina e tetracicline.   acqua_benefica

Come minimizzare gli effetti indesiderati di un incremento di fibre nella vostra dieta? Per ridurre drasticamente le probabilità di soffrire di disturbi allo stomaco o all’intestino, è bene aumentare gradualmente il consumo di fibre, utilizzandone ogni giorno un po’ di più fino ad andare a regime nel corso di due – tre settimane. Quando si mangiano più fibre è importante ricordare di bere assieme una gran quantità di acqua ( e ricordiamoci sempre che la migliore acqua è quella contenuta nella frutta e verdura, dunque negli estratti, specie di verdura), per aiutarne la progressione attraverso l’apparato digerente. Sbucciare frutta e vegetali può pure contribuire a ridurre la fibra totale che viene introdotta, ma nelle “bucce” spesso sono contenute la maggior parte delle sostanze che sono di beneficio alla salute. Più facile è con i farmaci: basta evitarli…e comunque evitare di assumere fibre in grande quantità in prossimità del momento di assunzione dei medicamenti necessari. Ma ci sono anche altri strumenti che ci possono aiutare. Da medico mi sento spesso dire “la frutta non mi piace”, “le verdure mi gonfiano per cui non le mangio”, “fin da bambino non ho mai mangiato verdure”, e così via. Come fare a rieducare (intanto pensiamo bene alla parola educazione e a quello che insegniamo ai nostri figli anche in tema di alimentazione) a assumere una quantità di fibre adeguata, iniziando la nostra vita anche al piacere di sapori per noi nuovi provenienti dalla natura. Sicuramente possiamo implementare il contenuto scarso di fibre dei nostri pranzi e delle nostre cene con spuntini a base di centrifughe o di estratti. L’estrattore, più che mai, si presta a questo scopo, in quanto preserva il massimo dei nutrienti preziosi presenti nella nostra frutta e nei vegetali, contemporaneamente riducendo, parzialmente il tenore di fibre e aiutandoci quindi in questo nuovo percorso, evitandoci spiacevoli conseguenze che potrebbero derivare da un brusco aumento.     densità calorica

Ma tenete presente anche una cosa: Se riscontrate la presenza di gonfiore, borborigmi (gorgoglii) o disturbi di stomaco dopo aver mangiato, non date subito la colpa alle fibre: potreste essere carenti di enzimi. Ancora una volta  è l’estrattore che ci soccorre, soprattutto quelli di nuova generazione che non superano i 52  giri al minuto e che come tali garantiscono  l’attivazione degli enzimi, come non riescono a fare  altrettanto gli elettrodomestici a rotazione superiore.
Non possiamo non ricordare una battuta che faceva spesso il famoso medico Max Gerson, antesignano dell’uso degli estrattori nella cura di importanti malattie, a quel tempo valutate  come terminali (stiamo parlando degli anni ’40 e ’50 del secolo scorso) a chi gli chiedeva la differenza tra l’assunzione degli estratti e l’assunzione di frutta e verdura tal quali:  ” Gli estratti sono “medicine, un concentrato di principi attivi ” che vanno assunti fuori dai pasti (ndr qualche minuto prima). Frutta e verdura sono “cibo” e come tali vanno assunte durante i pasti”.  Con gli estratti i principi attivi entrano nel circolo sanguigno nel giro di pochi minuti. Con la  frutta e verdura tal quale invece  l’assunzione dei principi attivi  viene rallentata dalle fibre e dagli altri cibi ingeriti. Provate per esempio con il sedano, ottimo rimedio anche per contrastare gli effetti del grande caldo. Potrete facilmente  constatare che, consumato intero, richiederà un lungo processo digestivo allontanandone così nel tempo i benefici, mentre bevuto 
 in succo sarà un efficacissimo e velocissimo anti-calore.Inoltre con l’estrattore abbiamo il fenomeno dell’attivazione degli enzimi, grazie al movimento lento in torsione, di tipo toroidale, della coclea senza fine dell’estrattore. (interessante scaricare questo libro e leggere alle pagg.6-7  le modalità con cui il Congresso degli Stati Uniti ha bocciato  la cura Gerson per il cancro  (per soli 4 voti, nonostante  lo strapotere delle lobbies farmaceutiche). Scarica qui il pdf _La Terapia Gerson

frutta-vs-succhi1

Infatti, queste proteine, sono necessarie per frammentare i nutrienti contenuti nel cibo in particelle sempre più piccole, fino a renderle adatte all’assorbimento. Questi enzimi digestivi sono presenti nella bocca, stomaco e intestino. Enzimi chiamati amilasi convertono gli alimenti ricchi in amido in zucchero, le proteasi ottengono aminoacidi dalle proteine e le lipasi degradano i grassi che poi vengono assorbiti nel piccolo intestino. Le fibre sono composte di molecole che resistono alla digestione e pertanto passano attraverso il sistema digestivo senza venire degradate dagli enzimi. Abbiamo già visto come le fibre possano essere di due tipi: quelle solubili e quelle insolubili. Gran parte degli alimenti ne contiene entrambi i tipi. Le fibre solubili si dissolvono in acqua e formano una specie di gelatina nel tratto digestivo, Le fibre insolubili, d’altro canto, non si dissolvono in acqua ma, piuttosto, sono una specie di spazzini che spingono i residui di cibo fuori dal corpo, come fossero delle foglie morte. Le fibre solubili è più facile si facciano sentire a livello del sistema digestivo in quanto vengono fermentate dai batteri presenti nell’intestino con conseguente formazione di gas.

D’altro canto, alimenti come fagioli e lenticchie contengono oligosaccaridi che derivano da fibre insolubili. Questi oligosaccaridi come il raffinosio e lo steachiosio sono a loro volta fermentati dai batteri intestinali con conseguente produzione di gas e borborigmi (brontolii di pancia).

Per sapere di più:

  • Fiber: Start Roughing It! Harvard School of Public Health. http://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/fiber.html
  • Tsang, Gloria, R.D. Fiber 101: Soluble Fiber vs Insoluble Fiber http://www.healthcastle.com/fiber-solubleinsoluble.shtml
  • Fiber. UWSP University Health Service. http://wellness.uwsp.edu/MedInfo/Handouts/LAs/Fiber.pdf

Articolo scritto dal Prof. Alfredo Saggioro e  da  Lucio Levorato

Altri articoli sullo stesso argomento: 

Assumere più fibre in modo naturale. 1. L’uso dell’estrattore e dell’essiccatore.

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La parola fibra ha assunto un significato conosciuto al pubblico negli anni ’70, quando Denis Burkitt e i suoi colleghi svilupparono l’ipotesi sulle fibre, che afferma “le fibre possono prevenire certe malattie”. Questo gruppo di epidemiologi aveva riscontrato che alcune malattie, comuni nel mondo occidentale, non lo erano altrettanto in altre parti del mondo, riferendosi in particolare a:

  • Attacchi cardiaci
  • Ipertensione
  • Obesità
  • Diabete
  • Stipsi
  • Malattia diverticolare
  • Colelitiasi (calcoli nella cistifellea)
  • Appendicite
  • Emorroidi
  • Polipi nel colon
  • Cancro del colon
  • Vene varicose
  • Malattie trombotiche (coaguli nei vasi sanguigni) come ad esempio ictus

In particolare la differenza era con l’Africa e, con il loro studio misero in evidenza come le diete africane siano tipicamente ad alto contenuto di fibre, mentre contengono pochi carboidrati raffinati (farina bianca e zucchero). Questa differenza, sarebbe originata nel 1890 allorché vennero sviluppate tecniche di separazione delle fibre dalla farina di grano intero macinata, con la produzione di farina bianca.

Ricerca di Burkitt dal 1972:

burkitt

 

risointegrale

Chiariamo allora cosa si intende per fibre:

Le fibre alimentari sono polisaccaridi, cioè zuccheri complessi, di origine vegetale, che non sono disponibili dal punto di vista nutrizionale, inteso come apporto calorico, in quanto l’organismo umano non è in grado di digerirle e tantomeno di assorbirle. Sono quindi zuccheri complessi (come gli amidi), che presentano una struttura che non consente la comune digestione da parte dell’amilasi, enzima deputato alla digestione degli amidi: questo enzima è normalmente presente nella saliva, prodotto prevalentemente dal pancreas e quindi presente in grande quantità nel succo pancreatico, ma prodotto anche in tutto il tratto digestivo, nel fegato, nelle ovaie ecc.

L’amilasi umana è, infatti, un’amilasi alfa, cioè capace di scindere legami alfa, mentre, ad esempio, i ruminanti possiedono un’amilasi beta, capace di digerire la cellulosa (l’uomo no) e quindi anche di mangiare la carta di giornale come vidi una volta in India fare da parte di alcune “vacche sacre”, che in questo modo si nutrivano. Come vedremo però non è certo richiesto che venga tutta digerita, perché quel determinato tipo di fibra chiamato “betaglucani” per esempio svolge importanti funzioni ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti e immunomodulatorie
proprio grazie alla loro indigeribilità. (Raggiungendo inalterati l’ambiente intestinale, infatti i betaglucani esercitano sia funzione chelante i del glucosio e del colesterolo dietetico, rendendone più scarso l’assorbimento, e dall’altro ne facilitano l’eliminazione attraverso le feci.
Inoltre invece la loro digestione nel largo intestino, produrrebbe glicosidi e oligosaccarisi bioattivi, con proprietà biologiche, ancora in fase di studio, ma quasi certamente con ruolo immunomodulatorio.

Questo è il motivo per cui si definisce fibra “indigeribile” quella proveniente da frutta e verdura.

secondocervello1In realtà questo è solo parzialmente vero, perché, nel considerare la fisiologia della digestione, non dobbiamo tenere conto solo dei “grandi sistemi”. Esiste tutto un mondo del cosiddetto “microcosmo” per molti versi ancora da esplorare, specie il mondo degli enzimi. Basti pensare che alcuni eminenti scienziati e gastroenterologi americani affermano che per ora conosciamo solo il 2% di come funziona il nostro intestino…L’intestino detto anche secondo cervello o cervello enterico, è un cervello che funziona “a batteri”, è un cervello dove si stima risieda circa il 70% del nostro sistema immunitario e dove si installano le prime cellule nervose (durante la formazione del feto), molto prima che nel cervello encefalico.

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mucosa intestinale ed enterociti (le cellule della mucosa). Gli enterociti si rinnovano ogni settimana.

La mucosa intestinale produce un’infinità di enzimi, disaccaridasi, capaci di scindere legami fra due molecole di zuccheri diversi. Un esempio per tutti è lo steachiosio, contenuto nei legumi, che, in assenza dell’enzima specifico per la sua metabolizzazione, non è digerito e, noi poveri umani, lo scopriamo da un aumento, talora tempestoso della flatulenza. Effetto della non digestione semplicemente? Come sarebbe possibile? In realtà qualunque zucchero non sia assorbito, di per sé, trattiene acqua e determina un aumento della motilità intestinale (tendenzialmente diarrea), borborigmi (quei fastidiosi brontoloni di pancia) e gonfiore. La mannite (mannitolo) che, come le nostre mamme sanno, può essere utilizzata come blando lassativo nei bambini, ne è un esempio.

Le fibre funzionano sia creando massa che trattenendo acqua. Inoltre, i batteri aiutano a digerire la fibra che produce ingredienti sani per il colon ad esempio acidi grassi a catena corta. Le fibre possono essere utili sia per diarrea sia per la stipsi, secondo quanti liquidi siano contemporaneamente assunti. Le fibre possono, infatti, efficacemente diventare un agente stiptizzante se il rapporto con la quantità di liquidi assunti è troppo basso.

microbiota1È chiaro quindi che, pur non avendo apparentemente significato nutrizionale, le fibre alimentari sono assolutamente importanti per la salute umana. Queste sostanze, infatti, sono indispensabili nel mantenimento della salute intestinale, contribuendo significativamente a regolare l’attività peristaltica, a nutrire adeguatamente gli enterociti, cioè le cellule della mucosa intestinale, e a modulare la composizione del microbiota. Vengono, infatti, parzialmente o completamente fermentate dalla flora batterica presente nell’intestino, prevalentemente nel colon. In particolare, quando sono assunte da sole, come integrazione, le fibre alimentari sono fermentate in maggiore proporzione rispetto a quando sono assunte attraverso gli alimenti.

Le fibre alimentari si dividono in solubili e insolubili, questo per effetto delle proprietà chimico-fisiche delle stesse, della loro dimensione e della capacità, anche parziale, dell’organismo di digerirle, cioè di degradarle enzimaticamente. E’ sempre una questione di fibre! Ecco un’altra ragione per cui è utile assumere estratti da estrattori a 40 giri, che hanno una maggiore capacità di attivazione enzimatica, come sembra essere confermato da numerosi studi in corso di stesura.

Fibra solubile è la forma di fibra che si scioglie in acqua. Sono esempi di alimenti che contengono fibra solubile frutta, avena, lgumi e orzo. La fibra insolubile viene da pareti cellulari della pianta e non si dissolve in acqua. Sono esempi di alimenti che contengono fibra insolubile grano, verdure e semi.

Questo è il motivo per cui si definisce fibra “indigeribile” quella proveniente da frutta e verdura.

Ma non tutto così semplice:

Oggi noi siamo coscienti del nostro microbiota, della immensa popolazione di flora batterica che popola i nostri visceri (e la pelle) e sappiamo anche come anche questi piccoli animalini che vivono dentro noi e con noi abbiano bisogno di nutrirsi.microbiota

Bene, quando le fibre li raggiungono essi non badano al tipo di legame, mangiano tutto…peccato che così facendo producano CO2 (anidride carbonica, un gas) e anche metano (a seconda di quanti batteri buoni e quanti cattivi possediamo).

Ecco spiegato perché molte persone, quando introducono fibre, accusano fastidi a non finire, tanto da rinunciare a frutta e verdura.

Facendo così ovviamente sbagliano, perché rinunciano a vitamine, minerali e sostanze antiossidanti veramente indispensabili al nostro organismo per mantenere (o acquisire) uno stato ottimale di salute.

estratto melogranoVitamine e minerali agiscono da catalizzatori dei nostri processi enzimatici, quei processi che regolano la “costruzione” del nostro organismo, la sua crescita, il suo funzionamento, i processi riparativi e, quindi la vita. Gli antiossidanti agiscono da “disintossicatori” dai radicali liberi, proteggendo dall’invecchiamento cellulare e, di conseguenza, garantiscono un funzionamento ottimale di tutti i meccanismi cellulari: questo significa che l’organismo, solo in questo modo, può funzionare come una macchina ben oliata, senza intoppi e rendendo al massimo.

Per questo motivo, e rispettando la diversità genetica che rende ognuno di noi un qualcosa di unico, frutta e verdura devono essere assolutamente introdotte, in quantità sicuramente abbondanti (oso molto se dico circa un chilogrammo al giorno?), e non seguendo linee guida talora improbabili, mentre le fibre vanno sicuramente modulate, e, se del caso, aumentate con gradualità. A questo scopo, soprattutto per chi non è abituato a consumare quantità adeguate di vegetali (i bambini in particolare dovrebbero consumarne almeno 5 porzioni al giorno), gli estrattori, le centrifughe, i frullatori sono utilissimi, perché ci aiutano a introdurre elementi nutritivi preziosi (i veri nutrienti e non calorie vuote), modulando le fibre secondo le nostre esigenze e capacità di tolleranza.

porzionefrutta

Nello specifico di “estrattori, centrifughe, frullatori”  è opportuno  chiarire che le quantità di fibre sono in ordine crescente  a seconda della apparecchiatura, mentre sono decrescenti le forniture dei principi attivi. Pertanto vanno preferìti se possibile, gli estrattori. Oltre che fornire molti principi attivi, anche 10 volte tanto rispetto a centrifughe e frullatori, oltre ad essere l’unico tipo di elettrodomestico in grado di fornire enzimi attivati(nel caso di estrattori a velocità inferiore ai 60 giri), sono anche in grado di fornire totalmente le fibre che vengono separate in un recipiente a parte, con vari tipi di modalità a scelta.

 Vorrei aggiungere inoltre che frutta e verdura e certamente gli estrattori sono un utile supporto per  curare progressivamente la composizione del nostro microbiota al fine di una vita sana, longeva e produttiva, senza creare tutti quei disequilibri che, spesso, accentuano i nostri disagi e ci inducono a una alimentazione scorretta.

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delizioni burger vegani con fibre di verdure estratte ed essiccate

Mangiare più fibre. Probabilmente lo avete sentito dire prima. Ma sapete perché le fibre sono così importanti per la vostra salute? Le fibre alimentari – che si trovano principalmente in frutta, verdura, cereali integrali e legumi – sono probabilmente conosciute soprattutto per le loro capacità di prevenire o alleviare la stipsi. Ma gli alimenti che contengono fibre possono fornire altri benefici per la salute. Come già evidenziato da Burkitt, contribuiscono a mantenere un peso sano e ad abbassare il rischio di diabete e malattie cardiache. Selezionare degli alimenti gustosi che forniscono fibre non è difficile. Nella seconda parte, che seguirà, cercheremo di capire assieme quanto bisogno avete di fibra alimentare, quali gli alimenti che la contengono e come aggiungerli alla vostra alimentazione sia come pasti sia come spuntini (per esempio prodotte comodamente ed in quantità rilevante, con un ottimo essiccatore agli infrarossi, proprio dagli scarti di un estrattore. – vedi  il nostro articolo Assumere più fibre in modo naturale. 1. L’uso dell’estrattore e dell’essiccatore.

Vedi anche i diversi mezzi dove trovare eccellenti video ricette nel canale youtube ” Materia Prima ” oppure nel sito di contenuti speciali www.siquri.it.essenzia1

CHIARIAMO ORA QUANTA FIBRA VA ASSUNTA E COME VADA ASSUNTA 

Ricapitoliamo che cos’è la fibra alimentare: La fibra alimentare, nota anche come “residuo” o “formante massa”, comprende le parti di alimenti vegetali che il vostro corpo non può digerire o assorbire. A differenza di altre componenti degli alimenti, quali grassi, proteine o carboidrati — che il vostro corpo digerisce ed assorbe — la fibra non è digerita dal vostro organismo. Invece passa relativamente intatta attraverso stomaco, intestino tenue e colon fino a fuoriuscire dal corpo. La fibra è comunemente classificata come solubile, che si dissolve nell’acqua, insolubile, che non si scioglie.

  • Fibra solubile. Questo tipo di fibra si dissolve in acqua per formare un materiale simil-gel. Può aiutare ad abbassare i livelli ematici di colesterolo e glucosio. La fibra solubile si trova in avena, piselli, fagioli, mele, agrumi, carote, orzo e lo psyllium.
  • Fibra insolubile. Questo tipo di fibra promuove il movimento di materiale attraverso il sistema digestivo e aumenta il volume delle feci, quindi può essere di beneficio a coloro che lottano con stitichezza o feci irregolari. Farina integrale, crusca di grano, noci, fagioli e verdure, come cavolfiore, fagiolini e patate, sono buone fonti di fibra insolubile.

Gran parte degli alimenti vegetali, come farina d’avena e fagioli, contengono fibra sia solubile sia insolubile. Tuttavia, la quantità di ciascun tipo varia nei diversi alimenti vegetali. Per ricevere il maggior beneficio di salute, è importante mangiare un’ampia varietà di cibi ricchi di fibre. Benefici di una dieta ad alto residuo (ad alto contenuto di fibre) Una dieta ad alto contenuto di fibre presenta molti vantaggi che comprendono: ileo

  • Normalizzazione dei movimenti intestinali. La fibra alimentare aumenta il peso e le dimensioni delle feci e le rende più soffici. Le feci più voluminose sono spostate più facilmente dall’attività peristaltica intestinale (l’intestino è una pompa che richiede un certo volume di contenuti per funzionare bene), e sono più facili da evacuare, diminuendo quindi il rischio di stipsi. In presenza di feci troppo morbide o acquose, le fibre possono contribuire a solidificarle perché assorbono acqua e aggiungono massa al residuo fecale.
  • Aiutano a mantenere la salute intestinale. Una dieta ricca in fibre può diminuire il rischio di sviluppare emorroidi e quelle estroflessioni a forma di piccoli sacchetti nel colon che prendono il nome di diverticoli. Alcune fibre sono fermentate nel colon. I ricercatori stanno esaminando come questo potrebbe giocare un ruolo nella prevenzione delle malattie del colon, compreso il cancro.
  • Abbassano i livelli di colesterolo. Le fibre solubili che si trovano nei fagioli, avena, semi di lino e crusca d’avena possono aiutare a diminuire i livelli di colesterolo totale nel sangue abbassando la lipoproteina a bassa densità, ovvero i livelli di colesterolo “cattivo”. Studi hanno anche dimostrato che gli alimenti ricchi di fibre possono avere altri vantaggi per la salute del cuore, riducendo la pressione sanguigna e i livelli di micro-infiammazione.

    gelati con estratti
    gustosissimi ghiaccioli con estratti a basso indice glicemico e ad alto tasso di fibra. Clicca silla foto per il video della ricetta
  • Aiutano a controllare i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. Nelle persone affette da diabete, le fibre – in particolare le fibre solubili – possono rallentare l’assorbimento dello zucchero e contribuire a migliorare i livelli di glucosio nel sangue e dell’emoglobina glicosilata. Una dieta sana, comprendente anche le fibre insolubili, può ridurre anche il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
  • Aiutano a raggiungere un peso corporeo ideale e salutare. I cibi ricchi in fibre obesità-infantile-2tendono a saziare molto di più che gli alimenti a basso contenuto di fibre, quindi è probabile che inducano a mangiare di meno e a rimanere soddisfatti più a lungo. E i cibi ricchi di fibre tendono a richiedere più tempo per mangiare e ad essere meno ” densi di energia,” il che significa che hanno meno calorie per lo stesso volume di cibo.

Un altro beneficio attribuito alle fibre alimentari è la potenzialità di prevenzione del cancro colon-rettale. Tuttavia, le evidenze a questo riguardo sono talora discordanti, anche se, da un punto di vista epidemiologico, sembrerebbero esserci più certezze che dubbi.

Quanta fibra è necessaria? 

L’Istituto di Medicina (Institute of Medicine), che fornisce consigli basati sempre su dati scientifici su argomenti di medicina e di salute, dà le seguenti raccomandazioni di fibra giornaliera per gli adulti: Fiber: Daily recommendations for adults 

  Età di 50 o più giovani Età di 51 o maggiore
uomini 38 grammi 30 grammi
donne 25 grammi 21 grammi

Appare chiaro che c’è una differenza uomo/donna e anche relativa all’età, essendo inferiore del 30% circa per la donna e del 20% dopo i 50 anni di età.

Si potrebbe discutere su questi dati che sono soprattutto derivanti da studi epidemiologici e che non tengono conto dei diversi parametri somatici, della genetica, delle differenze razziali e della composizione del microbiota, ma sono senz’altro un buon punto di partenza su cui ragionare e poi “personalizzare”.

Quali le migliori fibre da scegliere? 

biscotti-crudisti-fibreestrattore
biscotti con fibra naturale estratta da frutta e verdura ed essiccata

Se non si assume abbastanza fibra ogni giorno, potrebbe essere necessario aumentarne l’apporto. Buone scelte includono:

  • cereali integrali
  • frutta
  • verdure
  • fagioli, piselli e altri legumi
  • noci e semi

Alimenti raffinati o trasformati, come conserve di frutta e verdura, succhi di frutta privi di polpa, pane bianco e pasta e cereali non-integrali, sono più bassi in fibra. Il processo di raffinazione del grano rimuove il rivestimento esterno (crusca) dal grano, il che abbassa il suo contenuto di fibre. Alimenti arricchiti sono reintegrati con alcune delle vitamine del gruppo B e ferro dopo la lavorazione industriale, ma non di fibra.

essenziaPertanto per chi prova troppe difficoltà ad assumere una buona dieta integrale o ad aggiungere una maggiore quota degli alimenti sopra indicati, una buona e semplice soluzione è quella di acquistarsi un estrattore. Il più facile da usare ed il più produttivo in termine di quantità/qualità di estratto è ESSENZIA (40 giri – fondamentali per l’attivazione enzimatica – e 1 solo pezzo da montare, smontare, lavare, usare, il che rende veloce e facile l’assunzione degli estratti, anche più volte al giorno).
L’estrattore come è noto è un elettrodomestico con diverse funzioni. Oltre ad estrarre i preziosi nutrienti dalla frutta, cereali e verdure, oltre ad essere un attivatore dei preziosissimi enzimi, è anche un separatore e modulatore di fibre. Così a seconda del momento e delle necessità della giornata e/o del periodo, è possibile optare per ciò che è più utile ed opportuno al momento , senza dover rinunciare alla funzione dei  principi attivi “immediatamente in circolo” ed inoltre potendo sempre costantemente disporre di “enzimi attivati”, altrimenti difficili da reperire altrove.

E’ proprio questa attività di attivazione degli enzimi che contraddistingue la nutrizione da parte dell’estrattore, rispetto al mangiare il frutto intero (oltre naturalmente alla velocità dell’entrata in circolo in pochi minutiessicatore4_280x280 dei principi attivi, non rallentati dalle fibre (se l’estrattore viene regolato al minimo dell’estrazione di fibre, chiudendo completamente la linguetta sottostante la ciotola). Il realtà l’estrattore serve anche per velocizzare l’introduzione dei principi attivi nell’organismo, in quanto in pochi secondi si possono bere quantità tali di principi attivi, che se dovessimo mangiarli sarebbero necessari decine di minuti (con qualche difficoltà anche da parte dei muscoli masticatori…)(per non contare le difficoltà conseguenti all’eccesso di fibra, come appunto spiegato in questo articolo. Le fibre separate dall’estrattore possono comunque essere riutilizzate munendosi di un prezioso essiccatore (oggi è arrivato in commercio anche l’estrattore Soul agli infrarossi) come spiegato nell’articolo Assumere più fibre in modo naturale. 1. L’uso dell’estrattore e dell’essiccatore.

Integratori di fibra e alimenti fortificati 

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SPIRULINA ITALIANA , LA PIU’ PURA AL MONDO il migliore integratore di fibra su www.qantiqa.com

I cibi integrali sono, in genere, migliori dei supplementi di fibra. Gli integratori di fibre non forniscono la varietà di fibre, vitamine, minerali e altri nutrienti benefici che una dieta attenta invece garantisce. Un altro modo per ottenere più fibra è di mangiare alimenti come cereali, barrette di muesli, yogurt e gelato, con fibra aggiunta. La fibra integrata è solitamente etichettata come “inulina” o “radice di cicoria”.

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Clicca sulla foto per entrare nel canale youtube MATERIA PRIMA con tante ricette di estratti ed essiccati

Molte persone, peraltro, si lamentano di flatulenza dopo aver mangiato cibi con fibra aggiunta, e tuttavia, è possibile comunque ci sia bisogno di un integratore di fibra se i cambiamenti dietetici non sono sufficienti o se cono presenti condizioni mediche, come stipsi, diarrea o sindrome dell’intestino irritabile. Un ottimo integratore naturale come sopra indicato sono le fibre dell’estrattore, dopo però aver nutrito e ripulito l’intestino per un certo periodo con gli estratti specifici, di cui si possono trovare diverse video ricette nel canale youtube Materia Prima oppure nel sito di contenuti speciali www.siquri.it.

In ogni caso è bene consultare il proprio medico prima di prendere i supplementi della fibra.

Suggerimenti per aumentare l’apporto di fibre. 

Avete bisogno di idee per l’aggiunta di più fibre ai vostri pasti e spuntini? Provate questi suggerimenti:

  • Iniziate la vostra giornata con un primo carico di fibre. 

Per la prima colazione scegliete cereali ad alto contenuto di fibre, almeno 5 grammi di fibre per ogni porzione. Optare per cereali con “cereali integrali”, “crusca” o “fibra” nell’etichetta. O aggiungete un paio di cucchiai di crusca di frumento non processata ai vostri cereali preferiti. Nell’impossibilità potete usufruire di un sacco di sfiziose ricette che vi consentono di preparavi in modo naturale barrette energetiche a base di fibre naturali, cronchy etc. ed essiccarvi molti prodotti ideali per la prima colazione gli spuntini durante la giornata. Cranberry

  • Cambiate le vostre scelte e utilizzate solo pane, pasta e riso integrali.

Consumate almeno la metà di tutti i cereali come cereali integrali. Cercate pane che sia etichettato come da farina intera o integrale e abbia almeno 2 grammi di fibra dietetica per porzione. Provate ad utilizzare riso integrale, riso selvatico, orzo e pasta integrale e grano bulgur.

  • Utilizzate bene i prodotti da forno.

    biscotti a base di fibra da estrattore
    gustosissimi biscotti a base di fibre da estrattori essiccate

Sostituite la farina bianca con metà, o meglio completamente, con farina di grano intero se preparate dolci in casa. Provate ad aggiungere crusca di cereali, farina di frumento integraleo farina di avena non cotta per fare i vostri dolci o biscottini (da consumare poi, comunque con parsimonia).

  • Cominciate ad utilizzare più legumi. 

Fagioli, piselli e lenticchie sono ottime fonti di fibra. Aggiungere fagioli al vostro minestrone ma anche in un’insalata verde. Piatti a base di salsa di pomodoro, verdure fresche e legumi possono essere gustosi e, contemporaneamente salutari.

  • Mangiate più frutta e vegetali. La frutta e i vegetali, tutti, in genere, sono ricchi in fibre, e altrettanto di vitamine e minerali. L’obiettivo deve essere di cinque generose porzioni al giorno (sempre tenendo conto, del chilogrammo che abbiamo già citato).
  • Imparate a fare spuntini a metà mattina e metà pomeriggio.

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    Papaya essiccata con Soul, l’innovativo e salutistico Essiccarore a RAGGI INFRAROSSI di siquri.com

Frutta fresca, verdure crude e anche una manciata di noci, mandorle o frutta secca rappresentano uno spuntino salutare, ad alto contenuto di fibre, e anche un modo semplice di introdurre qualche caloria ad integrare quelle assunte a colazione, pranzo e cena (che vanno moderate), fornendo all’organismo un continuo apporto energetico, ma anche minerali e vitamine, ben distribuito nel corso della giornata, per garantire il buon funzionamento metabolico, senza creare “sforzi” digestivi inutili.

Vale la pena di ricordare che gli alimenti ad alto contenuto di fibre sono indispensabili per il mantenimento di una buona salute e per il recupero di uno stato di equilibrio ottimale, perché forniscono carboidrati a lenta assimilazione e quindi a bassa richiesta di insulina (il vero killer dei nostri tempi), perché contribuiscono a garantire l’apporto di nutrienti fondamentali quali vitamine e minerali e a nutrire il nostro microbiota.

Tuttavia è anche vero che aggiungere troppo rapidamente una grande quantità di fibre potrebbe aumentare il gas intestinale e provocare sintomi addominali quali tensione, borborigmi e anche crampi.

barrette di fibra da estrattoreAumentate, quindi, le fibre nella vostra dieta gradualmente, nel corso di alcune settimane consentendo ai vostri batteri, naturalmente presenti nel tratto digestivo, di adattarsi al cambiamento, utilizzando anche e comunque strumenti che consentano di utilizzare le parti nobili contenute nei vegetali come gli estrattori e le centrifughe. Imparando che la diversità genetica si esprime anche nella tollerabilità individuale alle fibre.

Imparate anche a bere più acqua. Normalmente un bicchiere colmo, da 200 grammi ogni sette chili di peso, aumentando la dose in estate di almeno 700-1000 grammi e secondo l’intensità dell’attività fisica. Le fibre lavorano meglio quando assorbono acqua, rendendo le feci più voluminose e morbide.

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clicca sulla foto per entrare nel sito di vendita in italia

Gli estratti rappresentano una delle migliori procedure naturali per svolgere ed accelerare (in caso di necessità) il processo di integrazione sopra descritto. Con l’estrattore si possono dosare in modo estremamente semplice le fibre alle proprie necessità e capacità del proprio intestino, mentre nel frattempo gli estratti forniscono tutti i principi attivi e gli enzimi necessari ed ottimali.

 Testi elaborati da articoli di:
– Dr. Alfredo Saggioro Specialista in Medicina Interna e in Gastroenterologia, pratica la Medicina Funzionale da 15 anni. Primario di Gastroenterologia presso l’Ospedale Umberto I° e Ospedale dell’Angelo a Mestre-Venezia (1983 – 2013).
– Dr. Carlo Alberto Levorato Specialista in Urologia, esperto di Medicina Quantistica e Mitocondriale, nel percorso di guarigione TLM (time listening methodology), già professore a contratto Università di Monza, fondatore e consulente della società QantiQa Biophisical Research e della SIPNB – società di psiconeurobiologia, Master in medicina ayurvedica presso la Sna di Thrissur in Kerala (India), Master in medicina ayurvedica presso Ayuverdic point Milano, pulsologia Maharishi Ayurveda.

Per sapere di più:

  • Fiber: Start Roughing It! Harvard School of Public Health. http://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/fiber.html
  • Tsang, Gloria, R.D. Fiber 101: Soluble Fiber vs Insoluble Fiber http://www.healthcastle.com/fiber-solubleinsoluble.shtml
  • Fiber. UWSP University Health Service. http://wellness.uwsp.edu/MedInfo/Handouts/LAs/Fiber.pdf

 

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LA QUESTIONE DELLE FIBRE. Dietologi che dicono di mangiare poca frutta ed evitare centrifughe ed estratti per diabete o altro. I malintesi di fondo.

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L’estrattore professionale. Differenze Made in KOREA 100% e Made in Cina. ECCO LA MAPPA DEGLI ESTRATTORI PROFESSIONALI.

Il Juicebar e Siquri, il Re degli Estrattori Professionali. Rassegna idee per i Natural Bar.

Nuovo ESTRATTORE  dicembre 2016  JUICEPRESSO SIQURI con FIBER CONTROL TECHNOLOGY™

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Ricetta antitumorale, pulitrice di fegato e pancreas

Ricetta per Estrattore, Rivitalizzante anche per  Cuore e Cervello:

(NB: se il colon funziona in moldo inverso, produce depressione…)

4 rondelle rafano nero ( e/o 3 foglie di cavolo rosso)
6 rondelle rapa rossa cruda (da cotta avrebbe  un indice glicemico  troppo elevato)
1 mela (quella rossa è più ricca di nutraceutici)
3 carote
1 limone (quello tondo è più ricco di nutraceutici)
1 arancio
1 cucchiaio di aceto di mele ( per il potassio)
1 bianco d’uova ( di galline felici) crudo ( x il collagene e per fornire albumine al fegato spec. per l’attività di basificazione)
1 cucchiaino di miele di acacia ( eventualmente per renderlo più appetibile ai bambini)
AVVERTENZE: berne un bicchiere prima di ogni pasto
Leggi anche:

 

SUCCO VIVO: Ricette Estratti di Natale

P1040164 - Versione 21/2 melograno
4-5 nocciole triatate grossolanamente
scaglie di fondente 80%

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1 1/2 mela fuji
4-5 pistacchi triatati grossolanamente
una spolverate di cannella
scaglie di cioccolato bianco

Scopri nei nostri articoli tutte le possibilità e qualità di questo frutto fantastico! Clicca sui seguenti link.

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Sono arrivati i fantastici Sgranatori di Melograno!

Il melograno, un frutto leggendario

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Metodo di Max Gerson per la cura di tumori terminali in metastasi

Ricetta vermifuga ed energizzante per adulti e bambini

Per altre ricette  leggi MATERIA PRIMA ( clicca qui) , la rivista specializzata gratuita sugli estrattori oppure acquista un  ricco e completo ricettario  (clicca qui)

Scarica il ricettario melogranomania

 Facile acquistare melograni selezionati tra i nostri migliori  agricoltori italiani:  

vedi anche la sezione    PROGETTI COOP SERENA: Ortofrutta Cantico

 

Il significato delle malattie: 1.bis Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione

 segue da   Il significato delle malattie. 1.LE INFIAMMAZIONI.

Abbiamo visto come trattare e prevenire un caso di infiammazione per mezzo della nutrizione. Ora vediamo di trattare casi più complessi come quelli di persone affette per esempio da Poliartrite reumatoide,  Artrosi, Patologie infiammatorie croniche delI’intestino, Patologie infiammatorie della pelle, dei polmoni e altri organi: allergie, dermatiti, Patologie infiammatorie del cuore e dei vasi.

L’obiettivo è quello di trattare le cause e le conseguenze dell’infiammazione ed offrire una soluzione terapeutica efficace e scientificamente dimostrata, soprattutto che il  trattamento non produca rischi per il paziente, evitando/minimizzando gli effetti collaterali dell’uso/abuso dei classici  anti-infiammatori. In poche parole, riduzione del dolore, riduzione degli altri sintomi infiammatori, migliorare la qualità della vita e mobilità, un minor uso di antidolorifici e altri farmaci, nessun effetto collaterale.

Questa la STRATEGIA OTTIMALE:

1. Rinforzare la barriera intestinale
2. Normalizzazione delle vie di segnalizzazione  (cascata delle kinasi)
3. Inibizione delle cascate pro-infiammatorie
4. Supportare le vie   anti-infiammatorie

 

Naturalmente un ottimo e fondamentale aiuto è quello di assumere giornalmente il solito estratto di frutta e verdura e fare il pieno di antiossidanti come descritto nell’articolo precedente.

Un ottimo sistema, probabilmente il migliore,  per disinfiammare ed affrontare le infiammazioni cronico-degenerative è il dispositivo Sanza.

 1. Rinforzare la barriera intestinale

con L-glutamina, gamma-orizanolo, vit. B5, zinco e gli acidi grassi (EPA-omega3) che aiutano a ripristinare la barriera intestinale.

la glutamina è un aminoacido non essenziale, tra i più importanti in varie circostanze come lo stress, le infezioni un allenamento intenso nel quale svolge un ruolo di difesa cruciale.  La maggior parte degli alimenti ricchi di proteine hanno anche un’adeguata quantità di glutammina. Sono ottime fonti di glutammina la frutta secca, la soia, e i fagioli. Si assume molto meglio assieme alla Vitamina C.

Il gamma-orizanolo si trova nel riso rosso, specie quello fermentato, nell’olio di riso, nel mais, nell’orzo, nelle farine integrali, nella frutta, nei pomodori, nelle olive, nei frutti di bosco e in alcune erbe. Appena scoperto, il gamma orizanolo veniva utilizzato contro gli stati d’ansia, ma con il passare del tempo trovò applicazioni anche nel trattamento di alcuni disturbi della menopausa, dell’ipercolesterolemia e dell’ipertrigliceridemia.

La vitamina B5 (acido pantotenico) si trova nei legumi (piselli, lenticchie), nei cereali integrali e nel germe di grano, nel lievito di birra, nella soia bio, nelle arachidi, nella frutta (come nell’avocado), nella verdura (nei broccoli, nei pomodori), nei funghi.

Lo zinco si trova nelle mandorle, i semi di sesamo ed i cereali integrali, nella frutta secca e semi, come semi di girasole e semi di zucca. Alte percentuali di zinco sono contenute nelle ostriche, nel lievito, nei funghi, nel cacao, nelle noci, nel tuorlo d’uovo. Frutta, verdura e i cereali contengono fitati e fibra che ne riducono l’assorbimento. I fitati vengono bilanciati dall’assunzione di cibi fermentati, come il pane, che riduce il rischio di carenza.

Gli acidi grassi (EPA-omega3) si trovano nei  semi di lino, soia, verdure a foglia verde, noci, olio di canapa, olio di canola,  olio di pesce, aringa, salmone, alcune alghe, uova (solo se di galline felici alimentate con vari cereali germinati, semi di lino macinati, verdure fresche come le crucifere, l’erba). La carenza di alcuni nutrienti come lo Zinco e il Rame ne rendono più  difficile l’assorbimento.

Fonti vegetali di acidi grassi della famiglia degli Omega-3

CIBI (per porzione) Omega-3(g) Omega-6(g)
Olii:
Olio di lino, 1 cucchiaio
Olio di canola, 1 cucchiaio
Olio di noce, 1 cucchiaio
Olio di soia, 1 cucchiaio
6.6
1.6
1.4
1.0
1.6
3.2
7.6
7.0
Noci e Semi:
Semi di lino, macinati, 2 cucchiai
Noci (inglesi), 2 cucchiai
3.2
1.0
0.8
5.4
Verdura, frutta e legumi
Semi di soia, cotti, 1 tazza
Tofu, compatto, ½ tazza
Tofu, medio, ½ tazza
Latte di soia, 1 tazza
Bacche, ½ tazza
Piselli, ½ tazza
Legumi, ½ tazza
1.1
0.7
0.4
0.4
0.2
0.2
0.05
7.8
5.0
2.9
2.9
0.2
0.2
0.05
Vegetali a foglia verde
(broccoli, cavolo, insalata, etc) 1 tazza se crudi o ½ tazza se cotti.
0.1 0.03
Cereali
Germe d’avena, 2 cucchiai
Germe di grano, 2 cucchiai
0.2
0.1
1.6
0.8
 

Avvertenze sul consumo di semi di lino:

assorbono acqua per 5 o 6 volte il loro peso e quindi è importante bere molti liquidi quando si consumino i semi macinati.

I semi crudi, ma non l’olio, contengono dei glucosidi cianogeni che sono convertiti nell’organismo in tiocianati. Queste sostanze chimiche possono interferire con l’utilizzo di Iodio da parte della tiroide e aumentare il rischio di gozzo (specialmente se lo Iodio nella dieta è scarso). Si consiglia di limitare il consumo di semi di lino crudi (macinati) a 3-4 cucchiai al giorno. Il calore inattiva i glucosidi cianogeni e pertanto ci sono meno problemi quando i semi sono usati nella cottura al forno.

Avvertenze sul consumo di integratori a base di olio di pesce:

a). devono essere di pesce selvaggio e non di allevamento, che notoriamente fornisce poco omega 3.

b). devono essere depurati dai metalli pesanti, di cui i nostri mari sono pieni…

c). devono essere estratti ab freddo, in modo da non essere ossidati

2.  Normalizzazione delle vie di segnalizzazione  (cascata delle kinasi) (ovvero dei segnali intracellulari)

(trascrizione modulata dei PLA2, COX2, (cioè delle fosfolipasi, che  sono importanti enzimi per la produzione di cofattori lipidici per enzimi di membrana e di messaggeri intracellulari in risposta a svariati stimoli esterni e interni), LOX gene (recettore con diversi ruoli nella salute cardiovascolare)   e citochine (molecole proteiche prodotte da vari tipi di cellule e secrete nel mezzo circostante di solito in risposta ad uno stimolo, ed in grado di modificare il comportamento di altre cellule inducendo nuove attività come crescita, differenziazione e morte. Tra loro vi è la importante famiglia degli interferoni, che inducono le cellule a resistere a infezioni virali).

Quindi si tratta di disattivare NF-Kb (è una proteina complessa che rappresenta un fattore di trascrizione) ed ottenere una minore trascrizione degli enzimi pro-infiammatori.

Questo si ottiene attraverso l’ Acido Carnosico (nel rosmarino e nella salvia), RIAA and THIAA (SKRMs- Selective Kinase Reponse Modulators) (estratto di rosmarino ed estratto di luppolo arricchito in iso alfa acidi ridotti RIAA) che riducono l’attività del NF-Kb

3.   Inibizione delle cascate pro-infiammatorie (COX, PLA2, LOX). Come possiamo controllare questa cascata?

BIOSINTESI EICOSANOIDIModulando la produzione dei pro-inflammatori PG2 (eicosanoidi, prostaglandine  che possono essere buone o cattive):

– con i  Curcuminoidi & zinzigerolo si modulano gli enzimi COX e fosfolipasi A2
– con la Quercetina & rutina si inibiscono l’attività della fosfolipasi e lipossigenasi
– con il Limonene & esperidina si diminuiscono la liberazione dei granuli da parte dei mastociti e riducono il rilascio di acido arachidonico
– con gli EPA (omega-3) si previene la produzione di acido arachidonico.

Curcuminoidi & zinzigerolo: si trovano  nella composizione del curry (a base di curcuma, coriandolo, cannella, peperoncino, garofano, noce moscata, zenzero).

La Quercetina & rutina si trovano nella cipolla ed inoltre capperi, uva rossa (e vino rosso), cipolla rossa, tè verde e mirtilli, mele ed agrumi ne sono particolarmente ricchi così come nel propoli e nel sedano. La rutina la si trova nelle piante del genere Citrus, nel grano saraceno, nel vino rosso, nella menta piperita, nell’eucalipto, in foglie e petali del genere Rheum e in altre fonti vegetali. ( vedi  anche l’articolo   L’equilibrio dell’intestino: le legge delle 4 R )

Limonene & esperidina si trovano specialmente negli agrumi.

4. Supportare le vie   anti-infiammatorie (modulare la produzione di antinfiammatori PG1 and PGE3 

– attraverso l’ EPA (omega-3) che è il  precursore della maggior parte delle prostaglandine anti-infiammatorie (PG3)

– attraverso le vitamine B3, B6, biotina, zinco e magnesio, che  massimizzano l’attività della delta-6-desaturasi che rende possibile convertire gli acidi grassi omega-3 in sostanze con attività anti-infiammatoria. Gli antiossidanti combattono lo stress ossidativo aumentato da una eccessiva risposta infiammatoria.

La vitamina B3  (ovvero Niacina, Vitamina B3, Vitamina PP (antipellagra), acido nicotinico, nicotinammide)  si trova nelle arachidi, pesce spada, lievito di birra, i broccoli, le patate, i pomodori,  i cereali, i legumi i funghi e gli oli di semi.

La vitamina B6 la si trova nei cereali poco raffinati (si trova prevalentemente nel germe e nello strato aleuronico), leguminose secche, noci. Specialmente negli alimenti di origine vegetale la vitamina B6 si trova legata a proteine o a composti non proteici (glicosidi) che la rendono indisponibile, pertanto è fornita in maggior misura dagli alimenti di origine animale.

La biotina o Vitamina H si trova nei vegetali (cavolfiore, funghi, carote, pomodori, spinaci, fagioli e piselli). Ne troviamo anche in alcuni frutti, come la mela, nelle uova e nei pesci di mare. La biotina presente nei vegetali non è però completamente biodisponibile, a causa dei legami molto forti che contrae con altri componenti.

Il magnesio lo si trova  nelle alghe (= 0,8 – 1 gr), nei semi (lino-girasole-zucca) = 0,3 a 0,5 gr, nelle mandorle, nell’ erba medica, nei fagioli = 0,2 a 0,3 gr, nel latte, cereali, patate (al forno con pelle), avocado, spinaci cotti = 0,1 a 0,2, nelle insalate,  frutta e pesce (= non più di 0,1 gr per 100 gr di alimento)

 

Per chi ritiene che seguire il regime alimentare sopra descritto sia troppo impegnativo, esistono altri metodi meno impegnativi (ma più costosi), tipo la Sanza, e oltre la Sanza gli integratori messi a punto dal prestigioso Istituto di Medicina Funzionale di Seattle (U.S.A.) nella persona di Jeffrey Bland. Ci riferiamo al prodotto ULTRAINFLAMX MANGO , probabilmente il prodotto che a livello mondiale sta dando i migliori risultati,  e che addirittura anche diversi primari ospedalieri stanno adottando nei loro sistemi terapeutici.

(ricordiamo la necessità di buoni omega 3 e buoni probiotici: secondo le nostre competenze tra i migliori in Italia abbiamo
i pufagenics – che modulano il giusto rapporto do EFA e DHA  a second a che si tratti di bambini, donne in gravidanza , persone adulte o anziane) ed i probactiol ( 25 miliardi di fermenti a capsula di cui il 50% lactobacillus e 50% bifidus, che sono  i batteri sui quali disponiamo del maggior numero di studi scientifici e che ci danno quindi sia a livello qualitativo che quantitativo un sufficiente grado di serenità nella valutazione).

Cibo, infiammazione e stress ossidativo. 

 

Altri articoli della Rubrica “il significato delle malattie”:

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)

1. LE INFIAMMAZIONI

1.bis  Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione  

1.ter   Cemp Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

 

Il melograno, un frutto leggendario

Storie e  leggende di amore ardente si raccontano sul melograno fin dalla notte dei tempi. Associato ad Orione, che era la più grande e luminosa costellazione, fin dall’antichità simbolo di fertilità, abbondanza e longevità, di resurrezione. Nativo dell´Asia occidentale, nella lontana Cina viene consumato dai neosposi la prima notte di nozze per “benedire” il matrimonio. Coltivato dagli antichi romani, che  si adornavano gli abiti nuziali,  oggi è presente in Italia sia spontaneo sia coltivato. Sono di legno di melograno le verghe dei rabdomanti e di quegli specialisti che si dedicano alla ricerca di tesori;  in effetti si tratta di un vero tesoro della salute, posto da molti studi e ricerche mediche all’apice della classifica orac della frutta italiana:

Dai fiori ermafroditi, di colore rosso vermiglio, che sbocciano tra maggio e giugno, si sviluppa il frutto, detto balausta, che matura in autunno, tra settembre e ottobre.

Ricco di vitamina B, A, C ed E, in ferro, potassio, sostanze antiossidanti. La concentrazione di queste sostanze benefiche è tre volte superiore a quelle del vino rosso e del The verde.  Si sa che le bacche ed i frutti in genere, più sono piccoli più sono virtuosi ed in effetti molteplici ricerche hanno confermato che il frutto del Melograno è ricco di flavonoidi, antiossidanti che proteggono il cuore e le arterie e che ha proprietà antitumorali derivate in particolare dall’ acido ellagico (tannino vegetale), di cui sono ricchi anche fragole, noci e lamponi.  Per quanto riguarda i flavonoidi, il melograno insieme ad altri alimenti come il vino rosso e l’olio di oliva, contiene queste sostanze in grado di aggredire i radicali liberi e rallentare i processi ossidativi alla base dell’arterosclerosi, l’ipercolesterolemia e di altre malattie cardiovascolari,  oltre alle tradizionali proprietà antibatteriche, diuretiche ed astringenti.

Il Melograno è una pianta sicura e ben tollerata. Gli studi indotti non riportano tossicità, non sono riportati effetti collaterali e non ci sono controindicazioni particolari, eccetto per l’ipersensibilità individuale.

Per un frutto così clamoroso vale sicuramente la pena presentare una piccola rassegna di alcuni studi recenti, che lo riguardano:

Azione vermifuga. All’inizio del XIX secolo la tisana con la scorza di questi frutti, per la presenza di alcaloidi, veniva usata per combattere la tenia. Nell’antica Grecia si usava come agente in grado di distruggere o eliminare dall’organismo vermi parassiti (elminti), proprietà del resto già conosciute 4000 anni fa dagli Egizi.

Azione anticancerogena. Una sostanza di natura fenolica contenuta nel succo di melograno, il già citato acido ellagico, possiede numerose proprietà che lo rendono capace di interagire con molti degli aspetti del metabolismoe una marcata attività anticancerogena nella fase iniziale della carcinogenesi.

Tumore alla prostata. Recenti ricerche hanno dimostrato che il succo di melograno rallenta la progressione del tumore della prostata. Infatti il suo regolare consumo aumenta, nelle persone operate o sottoposte a radioterapia per cancro alla prostata, il “tempo di raddoppio” dei livelli di PSA, il marcatore biologico che indica appunto la presenza del cancro.

Tumore ai polmoni. Altri studi hanno dimostrato che bere succo di melograno può aiutare a ridurre l’accrescimento e lo sviluppo delle cellule del cancro ai polmoni.

Tumore alla mammella. Effetti antitumorali del melograno si hanno anche con l’inibizione della proliferazione delle cellule cancerogene del seno.

Cancro della pelle. Gli antiossidanti e i polifenoli contenuti nel succo di Melograno possono contrastare l’azione dei raggi ultravioletti (UV), che causano il cancro della pelle, interferendo nei processi di proliferazione delle cellule cancerose. È quanto affermato da studi sugli effetti antitumorali delle antocianine e tannini di cui è ricco il frutto. Molto efficace per la bellezza della pelle.

Benefici per la salute cardiovascolare. Numerosi studi hanno dimostrato che il succo di Melograno rallenta lo sviluppo dell’arteriosclerosi, abbassa la pressione sanguigna sistolica e migliora il profilo lipidico, diminuendo anche il rischio di malattie cardiovascolari. Il succo di melograno migliora la perfusione e riduce la pressione nei pazienti con stenosi carotidea.

Azione contro il diabete. Gli antiossidanti di carattere fenolico concentrati nel frutto e nei suoi annessi, esercitano un’interessante azione preventiva rivolta in particolar modo verso l’arteriosclerosi, condizione responsabile dell’80% delle morti tra i pazienti diabetici in America. Inoltre gli zuccheri in esso contenuti non sembrano peggiorare nei pazienti i parametri del diabete, inclusi i livelli di zucchero nel sangue.

Azione contro il morbo di Alzheimer. Un bicchiere al giorno di succo di melograno (circa 10.000 orac!) estratto con il nostro speciale estrattore di succo, consente all’organismo di dimezzare le proteine killer responsabili del morbo di Alzheimer, questa è la conclusione a cui approda uno studio condotto negli USA.


Attività antibatterica ed antibiotici. Le proprietà antibatteriche attribuite dalla tradizione al melograno sono state attualmente confermate da numerosi studi. Le ricerche hanno dimostrato che l’attività di questa pianta è trasferibile anche ad alcune forme di virus, funghi e parassiti. Le specie batteriche verso cui l’estratto del frutto intero di melograno ha provato la sua efficacia sono: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Aspergillus niger, Salmonella tiphy, Pseudomonas aeruginosa, B. cereus.

Attività di supporto anticarie ed al cavo orale. Sono stati evidenziati effetti anche sul S. Mutans, principale agente della carie dei denti. Inoltre l’acido ellagico ha dimostrato di possedere una attività inibente preferenzialmente rivolta alla crescita di alcuni ceppi di batteri patogeni (Gram negativi anaerobi) che colpiscono la cavità orale e periodontale, quali Porphyromonas gingivalis e Prevotella intermed.

Virtù gastroprotettive. Un interessante studio ha evidenziato le virtù gastroprotettive dell’estratto di melograno nei confronti dei danni indotti da etanolo (alcol etilico). In base ai risultati ottenuti sembra che la componente fenolica sia in grado di provocare un rafforzamento della barriera rappresentata dalla mucosa gastrica. Una recente ricerca ha inoltre rivelato che l’estratto di semi di melograno possiede una significativa attività antidiarroica in presenza di fattori scatenanti specifici (PGE2 e castrol oil). A tal proposito, è utile osservare che l’acido ellagico, come astringente intestinale, presenta il vantaggio di essere insolubile nel succo gastrico acido, mentre può sciogliersi nel succo enterico avente reazione alcalina. L’acido ellagico non possiede perciò alcuna azione irritante sullo stomaco.

Artrite. Alcuni ricercatori della Case Western Reserve University hanno rilevato che le sostanze antiossidanti presenti nei melograni possono contrastare la osteoartrite. L’estratto dei frutti di melograno può inibire la degradazione della cartilagine e può essere un utile supplemento nutritivo per la funzionalità e l’integrità dell’articolazione.

Contro i disturbi della menopausa. Intorno ai 35 anni nelle donne inizia a diminuire la produzione di ormoni estrogeni, tale fenomeno si manifesta con effetti sgraditi quali ritenzione idrica, aumento di peso, osteoporosi, perdita di elasticità della pelle, elevati livelli di colesterolo, pressione sanguigna alta, hot flashes e anche depressione. Il frutto del Melograno potrebbe aiutare le donne a combattere alcuni disturbi della menopausa, come la depressione e la fragilità ossea. Sono i risultati di uno studio giapponese (Saitama Prefectural University), pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology. I ricercatori hanno scoperto infatti che il succo di melograno, già noto per il suo prezioso contenuto di sostanze estrogeniche, si è rivelato efficace sugli animali di laboratorio.

Lesioni cerebrali del feto. Le donne incinte, a rischio di parto prematuro, possono bere il succo di melograno per aiutare i bambini a contrastare il rischio di lesioni cerebrali. Quest’inconveniente è legato alla riduzione di ossigeno e a un minore flusso del sangue in presenza di parti prematuri ed altre irregolarità durante la gravidanza.


Disfunzioni apparato sessuale maschile. Secondo uno studio pubblicato in giugno 2007 sull’International Journal of Impotence Research, il succo di melograno ha effetti positivi sulle disfunzioni erettili, un problema che interessa 1 uomo su 10 nel mondo. Tali disfunzioni sono causate da diversi fattori come ipertensione, placche arteriose, problemi cardiovascolari, diabete o depressione.

Leggi anche gli altri articoli sulla Frutta Cantico:

Il melograno, un frutto leggendario

I fichi d’India: la rivoluzione del nuovo e della bontà.

La mela annurca “Cantico”per innamorarsi…

La frutta e la verdura “Cantico”.

C’era una volta la frutta “Cantico”!

La melanzana Cantico: per depurarsi e per il cuore.

Fine delle controindicazioni per la Cura dell’uva

Scopri nei nostri articoli tutte le possibilità e qualità di questo frutto fantastico! Clicca sui seguenti link.

 Altri articoli riguardanti il melograno: 

Sono arrivati i fantastici Sgranatori di Melograno!

Il melograno, un frutto leggendario

Il miglior modo di fare un ottimo succo di melograno: 

Tutto quello che c’è da sapere su un estrattore di succo vivo

Le differenze fra i vari tipi di estrattore: quale scegliere?

Il melograno principe della prima colazione (…e non solo): 

Come alimentarsi bene in modo semplice. La colazione ideale

Colazione scarsa, rischio di sindrome metabolica

 Ricette  ed usi salutistici riguardanti il melograno: 

Succo vivo: ricette Estratti di Natale

Gusto e benessere: qualche proposta culinaria a base di melograno

Le ricette miracolose con l’estrattore. Mille piante per guarire dal Cancro senza CHEMIO. Ed i semini della frutta…?

Metodo di Max Gerson per la cura di tumori terminali in metastasi

Ricetta vermifuga ed energizzante per adulti e bambini

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vedi anche la sezione    PROGETTI COOP SERENA: Ortofrutta Cantico.

L’Errato equilibrio acido-base: come correggerlo

Tutti i cibi dopo essere stati digeriti e metabolizzati rilasciano sostanze alcaline o acide nella circolazione sistemica. Oggi la maggior parte dei cibi alcalinizzanti o neutri (legumi, vedure, frutta, noci, semi, tuberi) sono spariti dalla nostra alimentazione per lasciare spazio a cibi acidificanti (carne, uova, latte, formaggi, sale). Questo comporta che molti di noi sono in uno stato di acidosi cronica che è incide sulla perdita di tessuto muscolare, sull’osteoporosi, sui calcoli renali, sull’ipertensione e sull’ insufficienza renale.

Continua nei prossimi posts:

Cosa vuol dire equilibrio acido-alcalino?

EQUILIBRIO ACIDO-BASICO: i vari tipi di acidosi e le soluzioni.

Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano.

I migliori sistemi di basificazione dell’organismo.

I cibi acidificanti

vedi anche L’importanza della disintossicazione

vedi anche  Uomo e donna: invecchiamento diverso.

 

Gli altri articoli sui 7 vizi capitali della nostra alimentazione:

1. La forza del cuore. Potassio batte Sodio: 5 a 1!

2. l’Errata assunzione di acidi grassi

3. l’Errata distribuzione dei macronutrienti

4. lo Scarso contenuto di micronutrienti

5. lo Scarso contenuto di fibra

6. l’Errato equilibrio acido-base

7. Come correggere lEccessivo carico glicemico

L’insalata vi vuole bene!

Continua dalla prima parte: Le insalate. Le potentissime insalate.

L’ Insalata è naturalmente Ricca di vitamine e minerali altamente assimilabili: Proprio come il corpo umano, la lattuga è ricco in acqua, con 95%, e dal suolo assorbe un gran numero di vitamine idrosolubili e minerali,   principalmente vitamine B,
in particolare acido folico, una vitamina importante che contribuisce alla formazione di materiale genetico delle cellule e lo sviluppo di globuli rossi.
L’acido folico è particolarmente utile per le donne incinte.   Solo 100 grammi di lattuga portano il 75% della quantità giornaliera minima raccomandata. La  Lattuga contiene anche la vitamina C, potassio, iodio, rame, manganese, zinco, ferro e magnesio,   beta-carotene e vitamina E.

LA BIO LATTUGA COLTIVATA CON LE TECNICHE DELL’AGRICOLTURA PREBIOTICA E REALIZZATA SU UN COMPOST TIPO “ORGANIC FOREST”.

La Lattuga anche è la più ricca di silice vegetale biologica.
Questo minerale svolge un ruolo vitale nello sviluppo e l’assimilazione del calcio.
Gioca anche un ruolo protettivo del sistema cardiovascolare, così come nell’osteoporosi. Agisce come antidoto per l’alluminio che verrebbe altrimenti assorbito nel corpo (anche a causa delle scie chimiche, un’altra delle piaghe più rilevanti del nostro tempo, l’alluminio è divenuto oggi uno dei matelli pesanti più inquinanti nel nostro organismo!). Pensiamo dunque a quanto è prezioso questo fresco e delizioso vegetale così comune nei nostri orti e poco costoso…

LATTUGA galattogoga e calmante.
La lattuga è sedativa (contiene simil-oppio), ipnotica, lassativa, diuretica, ma soprattutto è utile alla mamma in allattamento perché è galattogoga (favorisce la produzione di latte).

La lattuga è  un vero e proprio farmaco per l’insonnia!
Una delle proprietà più interessanti di lattuga e probabilmente uno dei meno conosciuti, è  che agisce come un aiuto al sonno naturale.   Infatti, possiede il lactucarium, una sostanza che è simile a oppio, senza gli inconvenienti di tossicità.  Questa sostanza dà alla lattuga la sua forza calmante e la rende un rimedio molto efficace nei casi di insonnia, ma anche di spasmi viscerali o genitale, incontinenza urinaria, dolore nevralgico, palpitazioni cardiache, tosse ed  eccitazione nervosa.

Ma attenzione, la lattuga deve essere croccante! Non consumare quella ai nitrati e all’azoto ammoniacale, come spesso si trova nei mercati e nei supermercati convenzionali. Come riconoscerla? Quel tipo di lattuga presenta foglie molli, che “cadono” già il giorno successivo!
La lattuga coltivata con il “compost ai microrganismi”  invece presenta delle foglie che restano verticali, perchè possiede  una struttura molecolare costruita dalla Natura con oligoelementi (piccoli atomi duri).

L’insalata è un alimento molto utile per limitare i danni dei grassi animali, che vanno consumati limitatamente, ma sempre accompagnati da verdure (specialmente insalate). Gli enzimi aiutano digestione dei grassi! La carne viene talvolta sostituita dai salumi.  Questo è spesso il caso durante una vacanza nelle regioni in cui si producono queste specialità locali. Si è tentati di gustare salsicce e prosciutti del paese ad ogni pasto…

Tuttavia, questo è ancora un grasso animale (che fa così male per il colesterolo). Anche le quantità di sale e nitrati ivi contenuti sono importanti.
Insomma ancora una volta è tutta una questione di equilibrio, sempre pensando che alle Verdure crude e specialmente all’insalata che rende gli enzimi e che allevia Fegato e Pancreas!

Stesso discorso per i formaggi… mai mangiare formaggi senza insalata e consigliamo infine di prendere la frutta sempre prima dei pasti!

Concludiamo con questo interessante articolo sull’ Insalata, radicchio e lattuga nei sogni di Marzia Mazzavillani (Marni) secondo la quale possono essere un richiamo verso la semplicità e la purificazione sia della mente intasata da processi mentali dominanti ed incombenti, che del corpo, forse compresso ed intossicato da alimenti non idonei…. (leggi tutto).

… ” Per questa ragione sognare lattuga o vegetali verdi, in genere, si collega alla necessità di lasciar emergere questo mondo naturale legato all’essere ed alla scintilla vitale priva di ogni componente intellettuale.”…

…” Consideriamo le componenti reali dei vegetali verdi: clorofilla, vitamine, sali minerali e molta acqua, condensate in una foglia verde che succhia l’energia della terra. Foglie verdi la cui fragilità, o consistenza, delicatezza e semplicità sprigionano un gusto fresco, croccante o amarognolo, dando luogo a sapori non adulterati, sapori arcaici, puri.

Ecco allora che l’elemento della purezza e del nutrimento “guaritore” diventano centrali nel sognare insalata. Forse c’è bisogno di prendersi cura di sé, forse il corpo è stato trascurato, forse c’ è bisogno di una pausa risanatrice.

…” aspetti che ampliano il simbolismo dei vegetali nei sogni, e fanno emergere tutti gli elementi legati alla guarigione ed alla trasformazione, al rinnovamento. …”Il significato di insalata, lattuga, radicchio nei sogni, così è prettamente legato all’analisi di ciò che il sognatore sta vivendo, e dei probabili disagi provocati da una intossicazione di pensieri, sentimenti, alimenti, e dal bisogno di recuperare salute ed equilibrio allontanandosi dalla raffinatezza dei processi mentali e dalla raffinazione dei cibi.

In alcuni casi la semplicità dell’insalata nei sogni può essere interpretata come povertà, senso di mancanza, carenza di qualche affetto, insoddisfazione, depressione. In altri casi l’insalatina verde o un caspo di lattuga nei sogni possono essere simbolo del sesso femminile .

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NUOVI LARN – RIFLESSIONI SUL CONCETTO DI NUTRIENTE

di Maurizio Salamone

http://mauriziosalamone.blogspot.it/

 

E’ stato pubblicato sul sito della SINU il documento di sintesi prefinale dei nuovi LARN.

Questo documento non contiene una definizione di nutriente sebbene questa definizione possa essere ricostruita da considerazioni presenti all’interno del documento.
Presenteremo di seguito alcune riflessioni personali che ci auguriamo possano stimolare una lettura più meditativa del documento  nuovi LARN.
Una prima riflessione deve essere fatta sul concetto di nutriente in relazione all’alimento che lo contiene. Sappiamo infatti che alcuni nutrienti sembrano perdere alcune caratteristiche o attributi nutritivi se isolati dall’alimento di provenienza.
I processi di trasformazione, conservazione e cottura degli alimenti modificano in maniera importante il valore nutritivo degli alimenti.
Occorre quindi considerare i nutrienti non come elementi indipendenti dal substrato di provenienza ma come facenti parte di un sistema complesso “l’alimento”.
Fatta questa premessa passiamo ad esaminare quali attributi debba possedere un nutriente per potersi definire tale:
–      POTERE ENERGETICO (Ovvero la capacità di apportare kilocalorie)
–      CARENZE DOCUMENTATE (L’assenza dalla dieta del nutriente porta danni documentati per la salute)
–      RUOLO METABOLICO FISIOLOGICO (Il nutriente è inserito in un processo biologico fisiologicamente presente nell’organismo umano con un ruolo plastico, regolatorio, co-fattoriale)
–      RUOLO METABOLICO ECOSISTEMICO (Il nutriente svolge un ruolo costitutivo o regolatorio nei confronti del microbioma intestinale o modifica l’azione di sostanze tossiche su un processo metabolico fisiologico)
–      RUOLO METABOLICO NUTRIGENOMICO (Il nutriente è in grado di modificare l’espressione di uno o più geni attivando quelli protettivi o limitando l’espressione di quelli potenzialmente dannosi)
–      EFFETTI PROTETTIVI NEI CONFRONTI DI PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE (Si tratta di nutrienti appartenenti ad una delle classi sopra elencate che possono svolgere un ruolo positivo per la salute)
–       INTOSSICANTE (Si tratta di una sostanza abitualmente consumata che non ha un ruolo metabolico fisiologico ma è in grado di produrre conseguenze negative per la salute. In alcuni casi possono essere presenti anche effetti positivi per la salute).
 Verso un approccio ECOSISTEMICO della Nutrizione basata sull’evidenza
L’essere umano è in profondo rapporto con l’ambiente esterno e con il microbioma intestinale (anch’esso considerabile come ‘esterno’).  Alcune sostanze presenti negli alimenti possono modificare gli scambi di materia o energia tra l’organismo umano e l’ambiente esterno/interno.
Questo le rende eleggibili come “nutrienti ecosistemici”.
E’ il caso delle fibre solubili come l’inulina presente nei carciofi e nella cicoria. I batteri della flora intestinale rompono le fibre di inulina producono acidi grassi a catena corta che nutrono gli enterociti e svolgono un ruolo regolatorio ecosistemico.
Massimo valore di nutriente ecosistemico ha l’acqua. Sappiamo infatti che oltre al ruolo di sostegno di ogni processo metabolico umano, l’acqua ha anche un importante ruolo di regolazione dei flussi di materia ed energia all’interno del microbioma intestinale.
Un altro esempio di nutrienti ecosistemici ci è dato dalle sostanze che aiutano a riparare i danni del DNA o che, chelando i metalli pesanti, possono proteggerci sostanze tossiche presenti nell’ambiente.

Verso un approccio NUTRIGENOMICO della Nutrizione basata sull’evidenza

I nuovi LARN introducono il concetto di sostanze bioattive specificando che si tratta di sostanze prive di un ruolo metabolico fisiologico ma che potrebbero esercitare un ruolo positivo per la salute.
Questo ruolo può essere semplicemente metabolico o anche nutrigenomico. Nel primo caso la sostanza può agire su un enzima o su una via metabolica attivandola o deprimendola.
Nel secondo caso la sostanza nutritiva agisce sull’espressione genica promuovendo la trascrizione proteica. Un esempio del secondo tipo viene dalla Vitamina D e dagli acidi grassi poli insaturi PUFA.
I tempi sono maturi per inserire il concetto di sostanza Nutrigenomicamente attiva nella definizione di nutriente.
INTOSSICANTE  L’attributo di intossicante deve essere preso in considerazione perché alcune sostanze normalmente presenti nell’alimentazione umana posseggono anche o esclusivamente un’azione intossicante e attivatore di dipendenze.
E’ il caso dell’etanolo, che entra a pieno titolo tra i nutrienti in quanto fornisce energia. Ma si tratta di calorie “vuote” prive di vero valore nutritivo.
I nuovi LARN specificano che “è una molecola potenzialmente tossica per l’organismo d’elevata pericolosità sociale, che può causare, nel caso di abuso, importanti danni organici…etc”
Certe sostanze, come il Fluoro, accompagnano a dimostrati effetti positivi (sulla prevenzione delle carie) anche potenziali effetti dannosi per il sistema nervoso.
COMPOSTI BIOFUNZIONALI O PHYTOCHEMICALS O  SOSTANZE BIOATTIVE
I nuovi Larn proporranno riflessioni su sostanze comunemente assunte con la dieta, con effetti positivi per la salute ma non considerati nutrienti in senso classico.
Forse sarebbe il caso di rivedere il concetto di nutriente spostando il senso della parola dalla quantità verso la qualità-
Leggiamo nel documento riassuntivo (versione pre-finale)
“Queste sostanze provengono da ortaggi, frutta legumi ed alcune bevande. Per queste sostanze non è ancora possibile indicare livelli di assunzione per la popolazione.”
Ci si limita a suggerire una dieta varia ed equilibrata.
Forse bisognerebbe riflettere più a fondo su questo argomento come si è fatto per gli zuccheri.
Si potrebbe indicare alcune fonti o alimenti da preferire.
E il caso delle brassicacee come broccoli, cavolfiori e biete, il cui effetto positivo per la salute è ormai chiaro e dimostrato.
Eppure qualcuno sorride al pensiero di un’ AI (Assunzione adeguata) per il broccolo.
Speriamo che la saggezza arrivi con il tempo.
LARN 2012
Sono stati presentati davanti ad una platea di 700 professionisti della nutrizione i nuovi LARN  2012 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana)  nell’ambito del XXXVcongresso nazionale SINU.
Un lavoro che ha richiesto alla SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ben 16 anni di lavori visto che la precedente edizione risale al 1996.
Era il secolo scorso, ed un secolo è passato anche nel progresso che hanno fatto le scienze legate alla nutrizione umana.
Anche se viene mantenuta la sigla LARN cambia il significato della R. Il LARN per un nutriente non è più un singolo valore raccomandato (la precedente R) ma un insieme di riferimenti  R) che prendono il nome di:
AR Fabbisogno medio
PRI Assunzione Raccomandata per la Popolazione
AI Assunzione Adeguata
RI Intervallo di riferimento per l’assunzione di macronutrienti
UL Livello massimo tollerabile di assunzione.
Compare anche un SDT che ha una grande importanza teorica. SDT significa Obbiettivo nutrizionale per la prevenzione e si riferisce al fatto che alcuni alimenti posseggono oltre al potere nutritivo anche la capacità, se assunti in quantità adeguate, di prevenire alcune patologie.
 
Disponibilità dei LARN 2012
Al congresso SINU è stato distribuito il documento di sintesi con numerose tabelle;  Il documento sarà presto disponibile per i pubblico sul sito SINU. Bisogna precisare anche che il lavoro sui LARN non è ancora concluso.
 

LARN 2012 e raccomandazioni europee

E’ d’obbligo chiedersi se ha ancora senso redigere delle raccomandazioni per la popolazione italiana in presenza di analoghe e più vincolanti raccomandazioni europee.
Ovviamente nella redazione dei LARN 2012 sono state tenute in considerazione non solo le informazioni e raccomandazioni europee (EFSA etc.) ma anche quelle di grandi organizzazioni mondiali (FAO etc).
 
LARN 2012 e nutrigenomica
Il passaggio da valore raccomandato a insieme di riferimenti rappresenta un grande progresso e fornisce ampi spunti per la riflessione sul rapporto cibo-salute.
Nel 1996 il cibo era soprattutto calorie mentre adesso si comincia a riflettere sulla possibilità (già ampiamente dimostrata dalla scienza) che il cibo sia soprattutto informazione e che quindi venga dato più risalto al potere nutritivo degli alimenti rispetto che al loro apporto energetico.
 

LARN e patologie

Bisogna sempre tenere ben presente che i LARN si riferiscono a popolazione ed individui SANI
Non tengono quindi conto di gruppi e singoli individui che, per predisposizione genetica, patologie o regime alimentare HANNO ESIGENZE PARTICOLARI.
Una patologia qualsiasi o una malnutrizione richiedono apporti completamente diversi che devono essere valutati per quel singolo soggetto.
 

LARN 2012 e Classi di Età

Purtroppo ogni società scientifica e singolo ricercatore classifica in maniera diversa i gruppi di età e questo porta a grandi difficoltà per chi volesse confrontare e analizzare i dati per trarne delle conclusioni.
 

LARN 2012 e Apporti energetici

Si è tenuto conto che i fabbisogni sono legati non solo all’età ma anche al tipo di attività fisica e\professione svolta. Per cui viene fornito un valore per il metabolismo basale ed uno per livello di attività fisica.
 

LARN 2012: vitamine

 

In questo campo mi aspettavo grandi novità ma sono stato smentito dai numeri.

B9

Viene riconosciuto il ruolo e l’importanza dei folati alzando i valori di riferimento a 400 microgrammi per la popolazione generale e 600 microgrammi in gravidanza .

B12

Alzati i valori per la popolazione generale da 2 a 2,4 microgrammi.  2.6 in gravidanza.

C

E’ prevalso un approccio prudenziale anche in quei casi in cui i valori indicati sono molto bassi e lontani da un potenziale rischio di eventi avversi. E’ il caso della vitamina C.
Si fornisce un AI di 40-130mg die che è molto vicino ai valori del 1996 e che tiene poco in considerazione il grande ruolo di questa sostanza per il mantenimento di un buono stato di salute.

D

Alzati di molto i valori per la Vit D dopo che oltre 12.000 ricerche ne hanno dimostrato anche il ruolo extra-scheletrico e preventivo.
L’ apporto adeguato (AI) viene fissato in 600 U.I per gli adulti, in gravidanza e allattamento e in 800 U.I, per gli anziani >75 anni.
Come detto in precedenza gli apporti adeguati non tengono presente fasce di pazienti a rischio di ipovitaminosi per particolari condizioni come (scarsa esposizione al sole, osteoporosi, patologie intestinali che possono ridurre l’assorbimento della vitamina).
Per questi gruppo l’apporto adeguato potrebbe essere molto più alto.
Per i valori massimi (UL) si è tenuto in considerazione la raccomandazione EFSA dello scorso agosto 4000 UI giorno per gli adulti.

K

Compare un valore di Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI)per la vitamina K
Per gli adulti, maschi e femmine, sotto i 60 anni è 140 microgrammi poi sale a 170.
 

LARN 2012: minerali

Calcio

Numero tondo per il Ca il cui AI diventa 1g per maschi e femmine sotto i 60 anni e di 1200 poi.
Magnesio
250mg al giorno negli adulti. Non è stato stabilito un apporto maggiore in gravidanza nonostante sia oltremodo stabilito che il feto depaupera il pool di riserva materno di questo importante minerale. Speriamo che questo valore sia presto innalzato.

Ferro

L’apporto di ferro dipende molto dalle abitudini alimentari visto che il ferro più biodisponibile è quello EME presente in carne e derivati. La scarsa biodisponibilità del minerale rendono esposte ampie fasce di popolazione al rischio di carenze soprattutto in presenza di condizioni che possono limitarne l’assorbimento (patologie intestinali) o aumentarne il fabbisogno.
Per la popolazione adulta sana viene fissato un AI di 10mg per gli uomini e 18 per le donne fino a 60 anni. Poi si torna a 10mg.
Fluoro
Sfortunatamente compare il Fluoro con un livello di Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI); 3 o 4 mg al giorno di una sostanza SENZA ALCUN POTERE NUTRITIVO e di cui si farebbe molto meglio a stare lontani visto i rischi di neuro-tossicità evidenziati da numerosi ricercatori. Sebbene il Fluoro abbia dimostrato di prevenire le carie e che sia addizionato alle acque da bere, è in atto una revisione del suo rischio reale per la salute umana.
Purtroppo anche l’EFSA lo inserisce tra i nutrienti negando così quel criterio di prudenza tanto sostenuto per sostanze NUTRITIVE come le vitamine idrosolubili.
 
 

LARN e Fibre

Attenzione alle fibre che devono essere presenti ed introdotte precocemente anche nella dieta del bambino, dopo lo svezzamento privilegiando cereali integrali, legumi, frutta e verdura.
Gli adulti dovrebbero consumare almeno 25 grammi al giorno di fibre alimentari anche in caso di apporti energetici sotto le 2000 Kcal die.
Questo richiede l’apporto di 400 –600 grammi di frutta e verdura al giorno. Quanti di noi lo fanno?
AI e RI sono stabiliti per le fibre anche in età evolutiva, dopo il primo anno di età.
Il valore adeguato nel bambino è di 8,4 grammi al giorno che richiede un significativo apporto di alimenti come cereali integrali, legumi, frutta e verdura.
 
LARN e Zuccheri semplici
Gli zuccheri semplici dovrebbero essere limitati a non più del 15% dell’apporto calorico totale.
Viene specificato che quando gli zuccheri semplici contribuiscono per oltre il 25% all’apporto calorico questo costituisce  un rischio per la salute.
Queste indicazioni implicano la forte limitazione di bevande arricchite di zucchero che ne contengono quantità molto alte come anche di merendine e altri alimenti ad altissimo contenuto di zucchero. Anche alimenti commercializzati come “salutari” ad esempio i cereali per la colazione arrivano a contenerne anche il 35% a fronte di pochi grammi di fibre.
I Larn sconsigliano l’uso del fruttosio come dolcificante come anche gli sciroppi di mais.
Il fruttosio ha dimostrato di contribuire allo sviluppo della sindrome metabolica e di aumentare il rischio di statosi epatica specialmente in chi aveva una dieta ricca di grassi.
 

LARN e lipidi

I grassi, demonizzati in passato da molte diete, dovrebbero contribuire al nostro apporto energetico per il 20-35% (RI per adulti) e per il 35-40% nei primi 3 anni di vita.
Un valore molto più basso ci espone a rischi per la salute.
I grassi non sono tutti uguali.
Adesso vengono distinti i grassi totali, dai saturi, PUFA totali, omega 6, Omega 3 e per ognuno vengono fissati valori di riferimento.
Compaiono gli acidi grassi trans il cui apporto deve essere il minore possibile.
Questi grassi derivano principalmente da processi industriali come l’idrogenazione per la produzione di margarine. Sono tuttavia presenti anche in molti altri alimenti non processati come il burro e la carne.
Anche gli acidi grassi sauri andrebbero limitati ad un apporto energetico sotto il 10% per proteggere la salute (SDT).
Gli omega 6 dovrebbero avere un RI del 4-8% mentre gli Omega 3 dello 0,5-2% dell’apporto energetico totale.
Per gli omega 3 si stabilisce un apporto adeguato di 250mg al giorno valido anche in gravidanza ed allattamento.
Si riconosce il ruolo del DHA per lo sviluppo del sistema nervoso infantile suggerendone un AI di  100mg al giorno per lattanti e bambini fino ai 3 anni. Anche in allattamento viene suggerito un RI per il DHA di 100 –200 mg anche se non viene fissato un AI.
Questi apporti di Omega 3 potrebbero essere soddisfatti con l’assunzione di 2-3  porzioni di pesce a settimana preferendo specie ricche di questi nutrienti come sardine e salmone.
 

 

 

 

 

OSTEOPOROSI: EVITARE I LATTICINI

Fino a poco tempo fa si trovavano centinaia di articoli in internet come quello in calce tratto da Terra Nuova ed inoltre svariati  libri sull’argomento “assunzione del  calcio”. Tutti  che  consigliano di evitare il consumo di latticini, perchè  anzichè aiutarci ad assumere il calcio ivi contenuto, al contrario lo impediscono.

Peccato che a fianco di tutta questa  attività di informazione, molti medici continuano a consigliare l’assunzione di calcio  proprio attraverso l’alimentazione di latte e latticini.

Da una parte purtroppo la stragrande maggioranza dei medici non ha competenze in fatto di alimentazione (infatti molti medici si sono laureati senza studiare alcuna materia e sostenere alcun esame in merito), dall’altra certi luoghi comuni e certi schemi  tipici della nostra mente associativa, sono difficili da smuovere.

Ora però che è stato pubblicato anche in Italia il best seller mondiale The China Study  , del Prof. Campbell della  Cornell University, tutto dovrebbe finalmente essere chiaro: si tratta di uno studio di 30 anni su 100.000 persone che analizza gli effetti dei latticini sulla nostra salute. Difficile poterlo contestare.

In poche parole le caseine sono delle proteine che portano le informazioni del cancro al nostro DNA.

Il latte per  antonomasia  è l’alimento  che madre natura ci ha dato per “crescere”.  Il latte aiuta a crescere certo, … ma se quello che trova nell’organismo è il seme  del cancro, fa crescere pure quello!

Purtroppo l’ambiente in cui siamo costretti a vivere non è armonico ed è spesso molto inquinato. Questo ambiente è il terreno in cui vengono seminati i semi del cancro ed il latte li fa crescere.  I nostri nonni e progenitori consumavano scodelle di caffelatte fino ad età avanzata… ma allora nei loro organismi non c’era tutto l’inquinamento che c’è oggi, non c’erano i “semi del cancro”!

OSTEOPOROSI: EVITARE I LATTICINI

Più che latte e formaggi, l’osteoporosi si contrasta praticando attività fisica in maniera regolare e una dieta a base di verdure e cereali integrali.

Osteoporosi: evitare i latticini

Secondo un recente studio epidemiologico svolto in Italia, a soffrire di osteoporosi è il 23% delle donne di oltre 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni. Si tratta dunque di una vera e propria malattia sociale, della quale la medicina allopatica finora non è riuscita a individuare con precisione le cause. Si tratta, com’è noto, di una riduzione della massa e della densità dell’osso, che in qualche caso può essere dovuta a una predisposizione ereditaria e che spesso si manifesta in forme secondarie dovute a farmaci corticosteroidi (cortisone ecc.), ipertiroidismo, diabete e insufficienza gonadica.

Calcio e ormoni
Per molto tempo, si è creduto che l’osteoporosi fosse legata alla carenza di calcio e all’incapacità delle ossa di fissarlo, di conseguenza la terapia era basata sulla supplementazione di questo minerale, un’alimentazione ricca di latticini e l’assunzione di calcitonina, ormone che stimola la fissazione del calcio sulle ossa. Più recentemente, alla luce di nuove ricerche e dei discutibili risultati registrati con la somministrazione di calcitonina si è cominciato a considerare come origine dell’osteoporosi un’insufficienza estrogenica, per cui oggi alla quasi totalità delle donne in menopausa viene consigliata una terapia a base di estrogeni, perlopiù sotto forma di cerotti. Ma anche rispetto alle cure ormonali è necessario fare delle considerazioni: l’osteoporosi è molto poco diffusa tra le donne asiatiche in età di menopausa; i medicinali per la menopausa tendono semplicemente a frenare e rimandare la comparsa dei segni e dei sintomi della menopausa; infine le donne che soffrono maggiormente di osteoporosi presentavano i «fattori a rischio» già da giovani.

Una questione di pH
Inoltre è interessante osservare che quasi sempre negli individui che soffrono di osteoporosi, i livelli di calcio nel sangue (calcemia) sono normali. Più che a una carenza di calcio nel sangue dunque, l’osteoporosi sembrerebbe dipendere da una sua scarsa disponibilità. Questo perché la fisiologia dell’organismo funziona in base a precise priorità; una di queste è quella di assicurare costantemente un tenore adeguato del calcio contenuto nel sangue, indispensabile per l’attività muscolare (cuore compreso), la coagulazione del sangue ed altre funzioni vitali. Quindi il calcio presente in questa forma non è utilizzato dall’organismo per rifornire la matrice ossea, ecco perché il consumo di latte vaccino e dei suoi derivati non risolve il problema, ma anzi in alcuni casi può peggiorarlo, anche perché un’altra fondamentale priorità del nostro organismo è il mantenimento del pH del sangue a livelli leggermente alcalini, l’intervallo ideale è tra 7.39 e 7.41; in condizioni particolari si può arrivare a valori fino a 7.1 e 7.8. Con valori inferiori a 7.1 (eccesso di acidità) o superiori a 7.8 (eccesso di alcalinità) compaiono sintomi seri. Per questa ragione esistono una serie di meccanismi di compensazione che hanno la funzione di mantenere il pH a livelli adeguati.

In genere, un’alimentazione particolarmente ricca di cibi raffinati e con elevato contenuto proteico (come cereali raffinati, carni, latte, latticini e formaggi) tende ad acidificare il pH del sangue, fenomeno che l’organismo cerca di neutralizzare in vario modo: in primo luogo assumendo sodio, il cui serbatoio naturale è il muscolo; in seconda istanza viene consumato il fosforo; quindi, se l’acidosi persiste ancora, viene mobilizzato il calcio, prelevandolo dall’osso. Infine, come ultima risorsa del sofisticato sistema tampone dell’organismo, viene liberato dai reni l’ammonio che da una parte riduce l’acidità del sangue, d’altra va a competere con l’ormone della crescita (GH), molto importante per contrastare
l’invecchiamento.

No alle carni
Allo stesso modo, numerosi altri sali minerali vitali vengono utilizzati dall’organismo per tamponare gli «errori alimentari» e se la cosa persiste si può arrivare ad un’alterazione dei cicli metabolici, fenomeno che apre le porte non solo all’osteoporosi, ma alle più diverse malattie. Dunque occorre ridurre il consumo di proteine; nei casi gravi si può sospenderne l’assunzione per sei mesi, poi reintrodurle gradualmente. Le più dannose sono le proteine d’origine animale, in particolare la carne che contiene un’altissima quantità di fosforo che compete con il calcio, ostacolando l’assorbimento di quest’ultimo da parte delle ossa. Analogamente vanno evitate le solanacee, in particolare il pomodoro per la sua acidità e la patata perché per la sua assimilazione richiede sali minerali che vengono sottratti dall’apparato scheletrico.

Un fenomeno analogo si registra per aceto di vino, caffè, alcol e zucchero raffinato, la cui digestione richiede calcio estratto ancora una volta dalle ossa. Per evitare i rischi collegati con l’eccessiva acidificazione è dunque preferibile seguire un’alimentazione ricca di cereali integrali, verdure e semi oleosi (in particolare quelli di sesamo). A differenza di latte e formaggi che acidificano il pH del sangue, tali alimenti presentano calcio in una forma meglio utilizzabile dall’organismo. Questo vale sia per gli adulti che per i soggetti in fase di crescita, gli anziani e le donne in menopausa. In definitiva, si tratta di sostituire cibi troppo yin (prodotti animali) con alimenti vegetali tra i più yang come semi oleosi, radici, cereali integrali, germogli di alfa alfa, umeboshi.  Tra le bevande è da preferire il tè bancha, per l’elevato contenuto in calcio. Tra le vitamine è importante l’apporto di vitamina C in forma naturale; il limone è alcalinizzante e aiuta a fissare il calcio; tra i cereali il miglio è il più alcalino e ricco di silicio, oligoelemento fondamentale per fissare il calcio nelle ossa.

Sì alle alghe
Di particolare interesse sono le alghe, per l’elevato contenuto in sali minerali e il rapporto equilibrato calcio-fosforo. Un altro alimento molto indicato per contrastare l’osteoporosi è la soia, il cui elevato contenuto di fitoestrogeni può ulteriormente stimolare il tessuto osseo. Tali consigli sono avvalorati da numerosi studi, che evidenziano una più elevata frequenza dell’osteoporosi tra le popolazioni che consumano ampie quantità di latticini, rispetto a quelle che ne fannoun uso molto modesto.
Oltre ad una alimentazione corretta ed equilibrata, per arginare l’osteoporosi risulta molto importante svolgere regolarmente un’attività fisica, perché questa stimola la fissazione del calcio nelle ossa. È stato dimostrato che già dopo nove mesi di pratica regolare di ginnastica, donne in menopausa hanno beneficiato di un aumento di densità ossea delle vertebre lombari pari al 5,2%. Nel caso specifico, la ginnastica consisteva in esercizi che prevedevano il «trasporto del proprio peso», della durata di 50-60 minuti praticati per tre volte alla settimana.
Le attività fisiche più indicate sono camminare, jogging, ginnastica dolce, aerobica, ballo; meno efficaci il nuoto e tutti le attività che si praticano da seduti o da sdraiati. Questo perché la forza di gravità è un importante stimolo per l’osso, basta pensare agli astronauti che soffrono di osteoporosi al ritorno dai lunghi viaggi in assenza di gravità.

 

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