La maggior parte delle disfunzioni si possono risolvere ben prima che diventino patologie.
Tra lavoro, banche, fisco, crediti, collaboratori che non rispondono alle aspettative, burocrazia e incombenze organizzative si invecchia senza più avere il tempo per pensare a sé stessi e ai propri cari.
Colesterolo, glicemia, ipertensione, sindrome metabolica, dolori da dismetria (posizioni sbagliate in piedi o da seduti) … sono le principali problematiche con cui combattere, principali cause di stress ossidativo ed infiammazione, che poi conducono alla malattie cardiovascolari, principale causa di morte in Italia, ben il doppio delle morti per cancro!
Inoltre abbiamo visto come siano sempre vascolari anche le cause delle morti da Covid19 e come si possano prevenire.
Il PROBLEMA PRINCIPALE, la causa madre di tutte le malattie è SEMPRE LO STRESS: lo stress è la principale causa di acidosi, l’acidosi dell’infiammazione silente, l’infiammazione prima silente poi cronica diviene causa delle malattie cronico degenerative (a partire dal cancro al diabete) che conducono appunto alle malattie vascolari ed alla morte (passando per i dolori e tutto ciò che è collegato a questi processi). La pandemia Covid19 stessa è causata da stress ossidativo ed infiammazione importante. Solo le persone che si trovano in stato di grave stress ossidativo ed infiammazione devono temere gli effetti di questo coronavirus ed infatti sono proprio quelle che ne hanno più paura.
ORA C’È UNA BUONA SOLUZIONE!
Finalmente è disponibile anche in Italia la tecnologia Biomag 3D, tecnicamente di fatto senza effetti collaterali e controindicazioni, che si Utilizza sia in fase di prevenzione, che di cura ( qualora non sia stato possibile fare la prevenzione ) , che di convalescenza ( qualora non sia stato possibile utilizzarlo per la fase di cura).
Pulsed magnetic therapy devices
In realtà il vero problema a cui sono dovute le morti da Covid19 è a livello del sistema cardiovascolare. La polmonite è solo un sintomo all’ultimo stadio, quando i microtrombi dal sangue venoso arrivano ai polmoni, causando prima un rallentamento dello scambio anidride-ossigeno e poi un progressivo blocco della respirazione fino all’iperventilazione, ovvero la polmonite interstiziale ad ambedue i polmoni.
BIOMAG 3D è indicata per il trattamento di numerose patologie come:
Patologie Vascolari
PATOLOGIE DEGENERATIVE DEL MICROCIRCOLO
LESIONI DA PIEDE DIABETICO
LESIONI CUTANEE ACUTE E/O CRONICHE
LESIONI VASCOLARI, ARTERIOSE E MISTE
LESIONI VASCULITICHE E FLEBITICHE
FERITE POST-CHIRURGICHE
LESIONI DA TRAUMA
ULCERE DIFFICILI, NEUROPATICHE E DA DECUBITO
ANTIAGING
PERFORMANCE SESSUALE
Lo sanno bene anche i campioni dello sport che utilizzano tutti i CEMP* Biomag 3D per avere il massimo apporto di ossigeno, la migliore vascolarizzazione, la rigenerazione più rapida dei tessuti.
E soprattutto il migliore stato del sistema immunitario, la prima vera difesa dalle malattie.
Patologie Ortopediche:
TRAUMI SPORTIVI
PERFORMANCE SPORTIVE
OSTEOARTRITE E OSTEOARTROSI
OSTEOPOROSI ED EDEMA OSSEO
TENDINITI E TENDINOPATIE CALCIFICHE
FRATTURE SEMPLICI E DIFFICILI
EPICONDILITE
ARTRITE, ARTROSI E RIGIDITÀ ARTICOLARI
RITARDI DI CONSOLIDAMENTO DELLE FRATTURE
FERITE CONSEGUENTI AD INTERVENTO CHIRURGICO O TRAUMA ANCHE RICOPERTE DA GESSO
Le più importanti riviste scientifiche dimostrano che la maggior parte dei disturbi e dolori cronici, che non rispondono più alle cure farmacologiche, regrediscono visibilmente con l’efficacia dei Campi Elettromagnetici Pulsati.
Ad una condizione.
Che siano utilizzate le frequenze specifiche del nostro corpo e le forme d’onda ed intensità atte a calmare il dolore, disattivare lo stress ed attivare il metabolismo, rigenerare ossa, cartilagini
Medicina Rigenerativa:
RIDUZIONE DELLO STRESS OSSIDATIVO E DEI RADICALI LIBERI
RIDUZIONE DELL’INFIAMMAZIONE LOCALE E SISTEMICA
RIATTIVAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ DEL MICROCIRCOLO
ACCELERAZIONE DEI PROCESSI DI RIGENERAZIONE CELLULARE
PATOLOGIE DEGENERATIVE E NEURODEGENERATIVE
Il principio e la gestione sono semplici. Si individuano obiettivi di salute personalizzati per ciascun membro della famiglia, si misurano e si dà un tempo di recupero, dotando la famiglia degli strumenti di misurazione e controllo dei progressi con tecnologie di riequilibrio facili da usare e programmare. Ogni dieci giorni, in un minuto, puoi controllare l’andamento specifico di ogni familiare e se serve con una assistenza clinica telefonica o via Whatsapp, tutti i giorni. In qualsiasi momento si può richiedere un consulto svolto entro 24 ore a domicilio o nel centro di eccellenza di medicina biofisica. (per info sui Centri Medici in Italia rivolgiti o scrivi a Qantiqa (segreteria@qantiqa.com Infoline 392 989 6413 ) oppure consulta il sito www.cupdigitale.it.
Clicca qui per scaricare la presentazione del CUP DIGITALE.
Negli Stati Uniti dal 2003 i CEMP sono riconosciuti e impiegati nelle strutture sanitarie pubbliche, così come in Europa in migliaia di centri di eccellenza sanitaria, come ad esempio in Italia tra i tanti l’Ospedale Rizzoli di Bologna.
Milioni di persone nel mondo si prendono cura di sé stesse con i CEMP a costi bassissimi, rimborsabili e deducibili fiscalmente.
Le tecnologie a livello Nasa consentono misurazioni per accertare dove e come avviene il calo di energia negli organi del nostro corpo, per bloccarla e ripristinarla.
È possibile anche misurare le sostanze biochimiche, causa dei nostri disturbi del sonno come l’adrenalina o l’infertilità, come la prolattina e gli oltre 200 markers biochimici che individuano i parassiti e tutte le disfunzioni biologiche.
Gioiasia, – iil prodotto di punta di Biomag ed il più recente dispositivo di Biomag
Grande Novità! Pochi giorni prima dello scoppio della pandemia Covid19 Biomag ha presentato sul mercato italiano l’ammiraglia dei propri dispositivi medicali professionali: Gioiasia.
Vieni a scoprire il benessere a portata di mano e portatelo a casa!
Prenditi cura te stesso di te stesso e della TUA famiglia!
Tu puoi essere la guida responsabile del benessere della tua famiglia.
È semplice e efficace, con le tecnologie più avanzate e scientificamente validate a disposizione. Un team di esperti medici e ricercatori ti seguirà per scoprire le cause di disturbi e dolori.
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Il PROBLEMA PRINCIPALE, la causa madre di tutte le malattie è SEMPRE LO STRESS: lo stress è la principale causa di acidosi, l’acidosi dell’infiammazione silente, l’infiammazione prima silente poi cronica diviene causa delle malattie cronico degenerative (a partire dal cancro al diabete) che conducono appunto alle malattie vascolari ed alla morte (passando per i dolori e tutto ciò che è collegato a questi processi). La pandemia Covid19 stessa è causata da stress ossidativo ed infiammazione importante. Solo le persone che si trovano in stato di grave stress ossidativo ed infiammazione devono temere gli effetti di questo coronavirus.
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In realtà il vero problema a cui sono dovute le morti da Covid19 è a livello del sistema cardiovascolare. La polmonite è solo un sintomo all’ultimo stadio, quando i microtrombi dal sangue venoso arrivano ai polmoni, causando prima un rallentamento dello scambio anidride-ossigeno e poi un progressivo blocco della respirazione fino all’iperventilazione, ovvero la polmonite interstiziale ad ambedue i polmoni.
BIOMAG 3D è indicata per il trattamento di numerose patologie come:
Patologie Vascolari
PATOLOGIE DEGENERATIVE DEL MICROCIRCOLO
LESIONI DA PIEDE DIABETICO
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LESIONI VASCOLARI, ARTERIOSE E MISTE
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ULCERE DIFFICILI, NEUROPATICHE E DA DECUBITO
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Le più importanti riviste scientifiche dimostrano che la maggior parte dei disturbi e dolori cronici, che non rispondono più alle cure farmacologiche, regrediscono visibilmente con l’efficacia dei Campi Elettromagnetici Pulsati.
Ad una condizione.
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Medicina Rigenerativa:
RIDUZIONE DELLO STRESS OSSIDATIVO E DEI RADICALI LIBERI
RIDUZIONE DELL’INFIAMMAZIONE LOCALE E SISTEMICA
RIATTIVAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ DEL MICROCIRCOLO
ACCELERAZIONE DEI PROCESSI DI RIGENERAZIONE CELLULARE
PATOLOGIE DEGENERATIVE E NEURODEGENERATIVE
Il principio e la gestione sono semplici. Si individuano obiettivi di salute personalizzati per ciascun membro della famiglia, si misurano e si dà un tempo di recupero, dotando la famiglia degli strumenti di misurazione e controllo dei progressi con tecnologie di riequilibrio facili da usare e programmare. Ogni dieci giorni, in un minuto, puoi controllare l’andamento specifico di ogni familiare e se serve con una assistenza clinica telefonica o via Whatsapp, tutti i giorni. In qualsiasi momento si può richiedere un consulto svolto entro 24 ore a domicilio o nel centro di eccellenza di medicina biofisica. (per info sui Centri Medici in Italia rivolgiti o scrivi a Qantiqa (segreteria@qantiqa.com Infoline 392 989 6413 ) oppure consulta il sito www.cupdigitale.it.
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Negli Stati Uniti dal 2003 i CEMP sono riconosciuti e impiegati nelle strutture sanitarie pubbliche, così come in Europa in migliaia di centri di eccellenza sanitaria, come ad esempio in Italia tra i tanti l’Ospedale Rizzoli di Bologna.
Milioni di persone nel mondo si prendono cura di sé stesse con i CEMP a costi bassissimi, rimborsabili e deducibili fiscalmente. Le tecnologie a livello Nasa consentono misurazioni per accertare dove e come avviene il calo di energia negli organi del nostro corpo, per bloccarla e ripristinarla.
È possibile anche misurare le sostanze biochimiche, causa dei nostri disturbi del sonno come l’adrenalina o l’infertilità, come la prolattina e gli oltre 200 markers biochimici che individuano i parassiti e tutte le disfunzioni biologiche.
Gli esperti dei centri medici aderenti ti insegneranno come disattivarle.
Con Biomag ovviamente puoi prenderti ugualmente cura anche dei tuoi amici animali.
Premiati internazionalmente gli scienziati italiani che hanno scoperto che il COVID-19 (virus Sars-Cov2) non è la causa della morte, ma lo sono invece la tromboembolia polmonare che provoca.
Gli scienziati Gatti e Montanari sono stati premiati per aver fatto questa scoperta.
Sono mesi che lo dicono ma purtroppo non sono stati ascoltati dai consulenti del Governo , probabilmente perché Gatti e Montanari criticano da tempo l’abuso delle vaccinazioni e gli errori di produzione nei vaccini stessi e come si sa i consulenti del governo invece vogliono assolutamente questi tipi di vaccini.
Ma i consulenti del Governo non hanno ascoltato nemmeno l’equipe del Prof. Bacco di Bari che ha spiegato come il virus sia debolissmo, e siccome cambia velocemente non è possibile un vaccino come per l’HIV. Oltretutto verificando che il virus circola già da più tempo di quanto sostenuto dall’autorità.
Ora però Gatti e Montanari sono stati addirittura premiati con un premio internazionale per la loro scoperta.
Se li avessero ascoltati i malati di Covid-19 non sarebbero stati intubati ma trattati con normali fluidificanti del sangue, molte persone sono morte per colpa di questi consulenti incapaci o corrotti .
Il Governo ha la responsabilità di aver causato molti morti perché non ha ascoltato le persone giuste.
Ecco il Video dove Stefano Montanari spiega il il motivo del riconoscimento e subito dopo il testo del riconoscimento:
COMUNICATO STAMPA WBC MUAY THAI ITALIA COVID-19-PREMIO “HERO OF THE WORLD” A STEFANO MONTANARI E ANTONIETTA GATTI
18 Maggio 2020
Il World Boxing Council, la storica sigla WBC della boxe mondiale che ha avuto tra i suoi campioni atleti come Muhammed Alì e Mike Tyson, ha istituito un premio internazionale per omaggiare i ricercatori che nei diversi continenti si sono contraddistinti in questi mesi per combattere il virus COVID-19 (di seguito il link con l’elenco dei premiati internazionali https://wbcboxing.com/en/the-wbc-presents-his-heroes-of-humanity/). Per l’Italia, il premio intitolato “Heroes of Humanity” è andato a Stefano Montanari e ad Antonietta Gatti, scienziati e ricercatori nel campo delle nanopatologie, noti anche al grande pubblico per la loro attività divulgativa in ambito scientifico. Stefano Montanari, bolognese di nascita, laureato in Farmacia, è autore di diversi brevetti nel campo della cardiochirurgia, della chirurgia vascolare, della pneumologia e progettista di sistemi ed apparecchiature per l’elettrofisiologia. Antonietta Gatti è un fisico e bioingegnere, oltre all’attività accademica da più di 20 anni si occupa di nanopatologie e di malattie cd. “orfane”. Collabora con enti di ricerca, governi e istituzioni internazionali. «Tra i Paesi più colpiti dalle infezioni da Covid-19, l’Italia è una delle nazioni che più ha pagato in termini di decessi. I vertici mondiali della Wbc, tramite gli uffici thailandesi dell’organizzazione, mi hanno chiesto di metterli in contatto con scienziati e ricercatori italiani ed europei che stanno sperimentando cure e ricerche innovative», spiega Max Baggio rappresentante per l’Italia della WBC Muay Thai e Ceo della KL International (Thailand) Co. Ltd. «Nel Nord Italia, diversi ospedali si sono trovati di fronte ad una situazione di enorme emergenza con un numero di ricoveri che ha spinto “al limite” le strutture sanitarie e l’operatività di medici e infermieri. Le diagnosi, associate all’infezione da COVID-19, che venivano solitamente emesse erano di fatto assimilabili a formeacute di polmonite interstiziale: gli scienziati Gatti e Montanari, sulla base delle loro ricerche, stanno scoprendo che in realtà potrebbe trattarsi di casi di tromboembolia polmonare, quindi di natura vascolare ed ematologica». I vertici della WBC nell’individuare gli scienziati più meritevoli in questa prima fase della pandemia hanno deciso dunque di premiare glistudi innovativi di Montanari e Gatti. In Asia, e in particolare in Thailandia, questi filoni di ricerca che si concentrano sulle cause “parallele” ed ambientali che contribuiscono ad aumentare la letalità dei virus, come l’inquinamento da micro e nanoparticelle e da altre sostanze tossiche, sono tenuti in forte considerazione dalle autorità scientifiche e politiche.
La sanificazione con l’ozono, nuova frontiera per la battaglia contro il Covid-19
L’ozono è un ossidante molto potente, sterilizza gli spazi molto velocemente
(il covid19 può essere sterminato in 30 secondi con una concentrazione di ozono pari a 20 ppm, come indicato nel documento Isco3 , il Comitato Scientifico Internazionale sull’Ozonoterapia, che ha studiato anche la sanificazione ambientale , ma per alcuni virus bastano anche solo 4 secondi, come indicato da un parere del Ministero della Salute italiano al PROTOCOLLO N. 24482 DEL 31 LUGLIO 1996).
L’ozono (O3) che non lascia traccia o residuo chimico. Il suo elevato potere ossidante e la naturale tendenza a ritornare ossigeno (O2) lo rendono un prodotto con elevate potenzialità di impiego in molte applicazioni. In Italia è utilizzato già da diversi anni per la sanificazione di sale operatorie, per il trattamento di aria, di acqua (potabilizzazione e depurazione) e nei processi dell’industria alimentare.
La Fda – Food & drugs administration, l’Usda – U.S. Department of agricolture e l’Epa – Environmental protection agency hanno approvato l’ozono come agente antimicrobico “Gras”Generally Recognized As Safe, l’Usda ed il National organic program l’hanno approvato anche quale principio attivo per la sanitizzazione di superfici (plastiche e inox) a contatto diretto con alimenti senza necessità di risciacquo e con nessun residuo chimico.
Durante l’epidemia di SARS del 2003, la sterilizzazione con ozono è stata utilizzata con successo per purificare gli ambienti infetti dal micidiale Coronavirus, SARS-CoV-1, il virus che causa la malattia SARS.
IN CHE MODO LA STERILIZZAZIONE DELL’OZONO uccide i coronaviri?
I coronavirus sono classificati come “virus avvolti”, che sono in genere più sensibili alle “sfide fisico-chimiche”. In altre parole, a loro non piace essere esposti all’ozono.
L’ozono distrugge questo tipo di virus rompendo il guscio esterno nel nucleo, causando danni all’RNA virale. L’ozono può anche danneggiare il guscio esterno del virus in un processo chiamato ossidazione. Proprio per la sua considerevole capacità ossidante, è in grado, danneggiando membrane e pareti cellulari, di ripulire aria e acqua da muffe, lieviti, batteri, spore e virus. Per quanto riguarda i virus, nello specifico, parliamo di inattivazione. Questo significa che l’azione dell’ozono consisterebbe in un’ossidazione e conseguente inattivazione, dei recettori virali specifici utilizzati per la creazione del legame con la parete della cellula da invadere. In questo modo viene bloccato il meccanismo di riproduzione virale a livello della sua prima fase: l’invasione cellulare. Il virus non viene distrutto, ma reso inerme.
Dal 2001 la FDA (Food and Drug Administration), organismo dello United States Department of Health and Human Services, ha classificato l’ozono come GRAS (Generally Recognized As Safe), vale a dire sicuro per la salute umana, e ne ha liberalizzato l’impiego come agente antimicrobico nei processi produttivi degli alimenti.
L’ozono è caratterizzato da una elevata reattività, da un elevato potere ossidante e dal fatto di essere instabile a temperatura ambiente. La caratteristica predominante dell’ozono è che in condizioni atmosferiche standard è in fase gassosa, cosa che già ne favorisce l’utilizzo in numerose applicazioni in campo igenico-alimentare. A differenza dei disinfettanti classici, (ad esempio il cloro) che rilasciano residui inquinanti, l’ozono si decompone ad ossigeno e ciò potrebbe rappresentare un vantaggio sia per l’ambiente che per la salute evitando gli effetti collaterali.
Studio della Queen’s University December 9, 2011: New disinfection technique (ozono) could revolutionize hospital room cleaning ( Dick Zoutman, Michael Shannon, Arkady Mandel.
Effectiveness of a novel ozone-based system for the rapid high-level disinfection of health care spaces and surfaces. American Journal of Infection Control, 2011; 39 (10): 873 DOI: 10.1016/j.ajic.2011.01.012 ( scarica qui il pdf dello studio con i parametri ambientali)
Researchgate: Ozone Contribution in Food Industry in Japan: clicca qui
Il governo Australiano segue il protocollo ISCO3 che promuove la sanificazione: ma attenzione non va respirato! ( clicca qui)
Linee guida per l’Italia sanificazione ambientale ozono SSICA (Stazione Sperimentale per l’Industria delle conserve alimentari): clicca qui e scarica il pdf
2006: sanificazione OZONO ospedali in Cina e Malaysia: clicca qui
Gaston Memorial Hospital – Gastonia, North Carolina ( USA): THE CAROMONT HEALTH OZONE LAUNDRY SYSTEM : clicca qui
Concentrazione di ozono in relazione ai patogeni: clicca qui
Scotland 2017. Literature Review and Practice Recommendations: Existing and emerging technologies used for decontamination of the healthcare environment: Ozone : clicca qui
Si dice spesso che gli ospedali non sono il posto migliore dove stare se si è malati. nell’ambiente ospedaliero infatti prevalgono batteri aerobici predominanti, funghi, virus e potenziali organismi patogeni. Spesso questi germi e batteri vengono acquisiti negli ospedali dai pazienti. In Italia infatti siamo arrivati ad una media giornaliera di 156 decessi al giorno, mortalità causata dalle infezioni ospedaliere ( oltre 50.000 persone l’anno). Per quanto attenta sia la struttura nella disinfezione delle superfici, nuovi germi e batteri vengono introdotti quotidianamente, spesso evolvendosi oltre l’efficacia degli attuali antibiotici. Negli ospedali che utilizzano la sanificazione con l’ozono in India, per esempio, le morti per infezioni ospedaliere sono diminuite notevolmente.
L’aumento del fenomeno in Italia invece non conosce pause: dal 2.000 sono più che triplicate le morti ed è stato osservato in tutte le fasce d’età, ma in particolar modo per gli individui dai 75 anni in su. I tassi regionali, spiega nei suoi rapporti annuali Osservasalute, presentano un’alta variabilità geografica, con valori più elevati nel Centro e nel Nord e valori più bassi nelle regioni meridionali.
Ovviamente i dati italiani sono esplosi con il Codid19, non altrettanto invece per gli ospedali indiani, grazie sempre all’ozono! Ma si sa che i rapporti con L’India non sono idilliaci in ambito farmaceutico, da quando L’India ha deciso di inondare il mondo, specie l’Africa con gli stessi farmaci come quelli prodotti in Italia ma a prezzi fino a 100 volte più bassi.
Per altri studi ed analisi dei parametri ambientali rimandiamo all’articolo seguente.
Questi comunque i principali ospedali indiani che sanificano da anni con ozono:
Hospitals / Healthcare
Dr. Balabhai Nanavati Hospital
J Watumull Global Hospital
Saifee Hospital
Amla Cancer Hospital
Pushpagiri Heart Hospital
St. George Dental Hospital
Dr. Satish Bhalgat Dental
Apex Kidney Care Pvt. Ltd
Cipla Ltd
Kulkarni Hospital
Apex Pharma
Tulip Diagnostics Pvt..Ltd
Care – Amrutanjan
Ami Life sciences Pvt.Ltd
Perfect Industries Pvt. Ltd.
Military Hospital
Cteq Ltd.
Fonte di contaminanti dell’aria interna in ospedale
▪ Paziente.
▪ Il team chirurgico.
▪ Attrezzature.
▪ Infrastruttura.
Area interessata
▪ Ridurre / eliminare i contaminanti microbici.
▪ Mantenere un’ottima qualità dell’aria interna (IAQ).
▪ Sicurezza del paziente e dell’équipe chirurgica.
Applicazione di sterilizzazione del generatore di ozono negli ospedali
• Sterilizzazione in sala operatoria.
• Operazione Teatro Fumigazione.
• Disinfezione per l’intero ospedale tramite AHU Ozonation.
• Disinfezione per ICU e ICCU.
• Disinfezione per le stanze del medico.
• Celle frigorifere e obitorio.
• Disinfezione di piaghe da medicina e apparecchiature.
Vantaggi della sterilizzazione dell’ozono negli ospedali
▪ L’ozono è un ossidante molto potente, sterilizza gli spazi molto velocemente (il covid19 può essere sterminato in 30 secondi con una concentrazione di 20 ppm , come indicato nel documento Isco3 , il Comitato Scientifico Internazionale sull’ooznoteralia, che si è occupato anche della sanificazione ambientale (Carta di Madrid- clicca qui per scaricare il documento) ( clicca qui per scaricare il Razionale scientifico per la sterilizzazione ambienti) , ma per alcuni virus bastano anche solo 4 secondi).
▪ Tecnologia avanzata per fumigazione.
▪ Ideale per OT, ICU, centri di ricerca, laboratori, farmaceutica, biomedicale ecc.
▪ L’ozono viene generato sul sito e può essere on line.
▪ L’ozono viene generato dall’aria ambiente, usando l’elettricità.
▪ Dopo il trattamento, l’ozono residuo viene trasformato in ossigeno innocuo.
▪ Non tossico o nocivo per la generazione del prodotto.
▪ Facilità di retrofit in installazioni esistenti e nuove.
▪ Facile da usare.
Vantaggi dell’ozono utilizzato per il controllo delle infezioni aeree negli ospedali
• L’ozono è un ossidante molto potente, sterilizza gli spazi molto velocemente.
• Tecnologia avanzata per fumigazione.
• Ideale per OT, ICU, centri di ricerca, laboratori, farmaceutica, biomedicale ecc.
• L’ozono viene generato sul sito e può essere on line.
• L’ozono viene generato dall’aria ambiente, usando l’elettricità.
• Dopo il trattamento, l’ozono residuo viene trasformato in ossigeno innocuo.
• Non tossico o nocivo per la generazione del prodotto.
• Facilità di retrofit in installazioni esistenti e nuove.
• Di facile utilizzo.
Come l’ozono può ridurre il consumo di elettricità e raggiungere l’efficienza energetica negli ospedali:
Il sistema impiega “aria esterna / fresca” per diluire il composto organico volatile (COV) e ridurre l’anidride carbonica (CO2) entro limiti accettabili. Convenzionalmente l’aria fresca viene utilizzata per migliorare la qualità dell’aria interna (IAQ).
Caricare il profilo di aria fresca
»60% per raffreddare l’umidità … energia sprecata
»28% per raffreddare l’azoto … energia sprecata
»12% per raffreddare l’ossigeno… .. l’unico componente utile all’aria aperta
Soluzione per ridurre la “presa d’aria fresca”:
»Utilizzando l’iniezione controllata di ozono.
»L’ossidazione del COV viene eseguita dall’ozono e non dall’ossigeno dell’aria fresca.
»L’ozono è un agente ossidante più potente dell’ossigeno.
»In presenza di un ossidante più potente, l’ossidante meno potente non ha la possibilità di eseguire l’ossidazione, fino a quando non è più disponibile il primo.
»L’ossigeno dell’aria fresca viene preservato e non speso nell’esecuzione del compito di ossidazione del COV, che ora viene trasferito nell’ozono.
»L’ossigeno disponibile viene ora utilizzato interamente per mantenere la CO2.
»L’assunzione di aria fresca si riduce drasticamente. Pertanto, il fabbisogno di aria fresca scende a 5 cfm (cubic feet per minute) o meno a persona.
Hotels / Hospitality
The Grand Hyatt
JW Marriott
Inter Continental the Grand
The Gateway Hotel
Taj Safaris Hotel
Garnish Hotel
Laguna Anjuna Hotel
Bright land Holiday Village
Uppal’s Orchid Hotel
Rhythm Realty
LUX Maldives
Park Hyatt Hyderabad
Shangrila Hotel
ITC Windsor Manor
Hotel United 21Hospitals / Healthcare
Dr. Balabhai Nanavati Hospital
J Watumull Global Hospital
Saifee Hospital
Amla Cancer Hospital
Pushpagiri Heart Hospital
St. George Dental Hospital
Dr. Satish Bhalgat Dental
Apex Kidney Care Pvt. Ltd
Cipla Ltd
Kulkarni Hospital
Apex Pharma
Tulip Diagnostics Pvt..Ltd
Care – Amrutanjan
Ami Life sciences Pvt.Ltd
Perfect Industries Pvt. Ltd.
Military Hospital
Cteq Ltd.Bar & Restaurant
Copper Chimney
Da – Vinchi Spring Club
Center One Mall
The HUB
On Toes Restaurant
Rushi Bar
Green Hills Bungalows
Taxi Restaurant
Galleria Restaurant
Hi – Point Restaurant
Kareem Restaurant
Maldrine Chinese Restaurant
Little Angle
Saggar Sangam Resort
Hotel United 21Temples & Mosque
ISKCON Temple – Juhu
ISKCON – Girgaon
Gurudwara
Hajiali Darga
Swaminarayan Mandir
Ramkalidevi Trust
Builders & Developers / PMC
Sterling & Wilson Ltd.
Vascon Engineers Ltd.
Kamla Land Marks Properties Pvt. Ltd.
Unique Shanti Developers
Soham Builders Ltd.
DG Infrastructure Pvt.Ltd
Akash Developers
TDI Infrastructure Ltd
Bhoomi Infra Ltd
Wadhwa Developers
Vinayak Builders
K R G Construction
Maitreya Hotel & Resort
Exports ed aziende estere
Amarak Chemicals Fzc. – UAE
Development Resources – Fujairah
GKK Trading WLL – Bahrain
Mohm Al – Houti General Trading – Kuwait
Travancore Exports Inc – Kuwait
Business Communications LLC – Dubai
Salalah Methanol Company – Oman
Crown Foods Ltd – Kenya
Cream Bell – Uganda
Sameer Agriculture & Live Stock – Uganda
Hayel Saeed Anam & Co – Yemen
Incopek – Yemen
Indorama – Indonesia
SJPC Group PCAS – Canada
Globchem Group – Italy
Yemen Dairy & Juice Industries (SYC) – Yemen
Poko Bros Group – Nigeria
Radiantheat Water Pvt.Ltd – Maldives Saudi Pharmaceutical Ltd – Saudi Arabia
LUX Maldives
Niyama A Per Aquum Resort – Maldives
CTEQ Hospital – London – UK
Spinners & Spinners – Kenya
Cosmos Pharmaceuticals – Kenya
Alfaknite Textiles – Kenya
Pearl Dairy – Uganda
Om Finemart – Maldives
Berger Paints – UAECorporate / IT / Banks :
Deutsche Bank
State Bank of India – Corporate Office
Peninsula Facility Management Services.
Technova Imaging
Micro Infotech
ABB International
Indiabulls
Reebok India
Piramal House
Lotus IT ParkFactory / Industries
Cairn Energy India Pty Limited
Rolex Lanoline Products Pvt. Ltd.
ITC Ltd United Phosphorus Ltd
Vasant Labels Pvt. Ltd.
Unique UV & Lights Pvt. Ltd.
Ameya Logistics Pvt. Ltd.
Wasan Automotive
Tropica Nursery
Ducol Organics & Colors Pvt. Ltd.
Speciality Industrial Polymers & Coating Pvt. Ltd.
Grindwell Norton Ltd.
Global Energy Pvt. Ltd
Advance Cooling Systems Pvt. Ltd.
Aronic Health Care & Exports Pvt. Ltd.
Associated Engineers India
Supreme Weather Makers Pvt. Ltd.
Siddaganga Oil Extractions Pvt. Ltd
JSW – ISPAT Steel Limited
Craftsman Automation Pvt.Ltd
Due Speciality Chemicals .Pvt. Ltd
Western India Cashew Co. Pvt. Ltd.
Crescent Gems LLP
Tek Systems
Exsan International
MediLux Laboratories P. Ltd.
Value Max Systems Pvt. Ltd.
Perfect Industries Pvt. Ltd.
Good Treat
Express Fabricare
Cteq Ltd.
Garib Nawaj EnterprisesShipping Companies
Krasny Marine Services P. Ltd.
The Great Eastern Institute Of Maritime Studies
Swimming Pool
Bright land Holiday Village
Rani Mukherjee Bungalow
Brihan Mumbai Corporation (BMC)
Tanya Godrej Pent House
The Great Eastern Institute Of Maritime Studies
Mhatre Architects & Interior Designers
Green Field Weekend Bungalow
Global Energy Pvt.Ltd.
Uppal’s Orchid Hotel
Wilnomona
Theme Imagineering
Crystal Filters
USV Ltd
Bhoomi Infra Ltd
Bhai Jagtap
Reviara
United Phosphorous Ltd.
Water Purification Services
Lokko Sports Pvt. Ltd.
Saggar Sangam Resort
Vinayak Builders
Malabar Hill Club Ltd.
JW Marriott
Rockdale Enterprises Pvt. Ltd
K R G Construction
Maitreya Hotel & Resort
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Radisson Resort & Spa
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Fibromialgia o sindrome fibromialgica, la cosiddetta «malattia invisibile» a causa della difficile diagnosi e delle sue caratteristiche complicate da individuare, colpisce in Italia circa TRE MILIONI DI PERSONE tra i 25 e i 55 anni di età, e devasta ,in particolar modo la popolazione femminile.
La definizione di FIBROMIALGIA è, dolore (algos) proveniente dai muscoli (myo) e dai tessuti fibrosi (fibro), come tendini e legamenti.
La SINDROME FIBROMIALGICA è una forma comune di dolore muscoloschelettrico diffuso che può colpire tutte le articolazioni , è può essere associato ad affaticamento, astenia, alterazioni dell’umore e problemi di insonnia.
La SINDROME FIBROMIALGICA è spesso associata ad altri disturbi, quali:
– Disturbi psichiatrici, come , la depressione e l’ansia
– Disturbi correlati allo stress, come il disturbo post-traumatico da stress.
Proprio in relazione alle correlazioni con lo stress oggi è possibile effettuare un nuovo protocollo terapeutico integrato dalla sinergica efficacia di FM 5 SENSORY e BIOMAG GIOIASIA.
In molti casi la causa è dovuta a parassitosi di trichinella: quando questi minuscoli nematodi si insediano in vaste colonie presso le fibre muscolari, ogni singolo movimento risulta di conseguenza assai doloroso.
Razione scientifico dell’utilizzo dei Cemp effettivi in pazienti con FIBROMIALGIA
– Riattivazione della vasomozione del MICROCIRCOLO con conseguenziale aumento dell’ OSSIGENAZIONE tessutale in genere e riduzione dei Fenomeni Trombotici sia venosi che arteriosi di frequente riscontro nei pazienti fibromialgici
– Modulazione dello STRESS OSSIDATIVO ( riduzione radicali liberi ed aumento difese antiossidanti)
Molti medici ed alcuni ospedali hanno già inserito a partire dal mese di aprile 2020 nei loro protocolli per la cura del coronavirus, il razionale TMR Vascular, ottenendo subito grandi risultati. Va detto che la tecnologia TMR non è nuova perchè già usata nella cura delle piaghe , specie del piede diabetico, ma questa notizia sul Covid19 , ormai confermata da sempre un maggiore numero di medici è veramente una bomba!
Noi a dir la verità sapevamo già molto dai cinesi di questo problema riguardante i microtrombi ed esattamente da una ricerca condotta dall’equipe di Ning Tang del Laboratorio del Tongji Hospital di Wuhan, su 183 pazienti con Sars-Cov2-19 in Cina, pubblicato su Journal of Thrombosis and Haemostasis già in febbraio: nell’11,5% dei soggetti che sono deceduti in quella popolazione si è osservato un aumento di un particolare parametro, il D-Dimero, rispetto a chi invece è sopravvissuto ( il dato del D-Dimero significa che c’è una trombosi in atto).
E comunque il 3 aprile anche il 24Ore aveva già pubblicato tra i primi in Italia un articolo sull’argomento (clicca qui)
Su base di studi autoptici fatti in Cina , Clexane, Ozonoterapia e TMR hanno un razionale per gli episodi di microtomboembolismo.
Il microcircolo e’ sempre la causa di tutto!
Questo articolo del Dr. Daniele Bartolini, sulle affermazioni del cardiologo Dr. Gianpaolo Palma, un cardiologo in trincea, ha fatto il giro del web, incontrando ovviamente il contrasto da parte del solito Dr. Burioni, come vedremo più avanti.
Il dr. Palma, con molta prudenza ma deciso , afferma di aver dimostrato la causa della letalità del coronavirus: “Solo al Beato Matteo ci sono 2 cardiologi che girano su 150 letti a fare ecocardio con enorme fatica e uno sono io. Fatica terribile!”
“Però, di quello che alcuni supponevano, ma non ne riuscivano a essere sicuri, ora noi abbiamo i primi dati: la gente va in rianimazione per tromboembolia venosa generalizzata, soprattutto polmonare!
Se così fosse, non servono a niente le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere, anzi prevenire queste tromboembolie. Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 su 10. Perché il problema è cardiovascolare, non respiratorio! Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità!”
E perché si formano trombi? Perché l’infiammazione come da testo scolastico, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto.”
Allora? “Quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo, era che non bisognava usare antinfiammatori. Ora in Italia si stanno usando antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla”.
“Molti morti, anche di 40 anni, avevano una storia di febbre alta per 10-15 giorni non curata adeguatamente. Qui l’infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei trombi. Perché il problema principale non è il virus, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti nei nostri reparti COVID non sono mai entrati malati di artrite reumatoide! Perché sono in terapia cortisonica”. (ndr: il cortisone esercita controllo sui diversi mediatori dell´infiammazione e sulle cellule coinvolte nella risposta infiammatoria).
“Questo è il motivo principale per cui in Italia le ospedalizzazioni si riducono e sta diventando una malattia curabile a casa. Curandola bene a casa eviti non solo l’ospedalizzazione, ma anche il rischio trombotico”.
“Non era facile capirlo perché i segni della microembolia sono sfumati, anche all’ecocardio. Ma questo weekend ho confrontato i dati dei primi 50 pazienti tra chi respira male e chi no e la situazione è apparsa molto chiara”.
“Per me si potrebbe tornare a vita normale e riaprire le attività commerciali. Via la quarantena! Non subito. Ma il tempo di pubblicare questi dati. Il vaccino può arrivare con calma”.
“In America e altri stati che seguono la letteratura scientifica che invita a NON usare antinfiammatori è un disastro! Peggio che in Italia. E parliamo di farmaci vecchi e che costano pochi euro”.
La testimonianza del collega è confermata dai protocolli di alcuni altri ospedali: al Sacco danno Clexane a tutti, con D-dimero predittivo: più è alto, meno risponde il paziente. Al San Gerardo di Monza danno Clexane e cortisone, al Sant’Orsola di Bologna Clexane a tutti + protocollo condiviso con i medici di famiglia che prescrivono Plaquenil a pioggia su tutti i pazienti monosintomatici a domicilio.
Una precisazione sugli antinfiammatori:
la produzione di COX 2 è aumentata nei tessuti bersaglio virali da pazienti con infezione virale attiva e si è visto che la delezione (mutazione cromosomica) della COX2 riduce la mortalità , mentre la delezione della COX1 è associata al peggioramento dell’infezione.
Quindi i farmaci antinfiammatori tipo Brufen, Naproxene, Aspirina che inibiscono la COX1 oltre che la COX2, non andrebbero usati. Mentre Celecoxib, un inibitore selettivo della COX2, sembra dare buoni risultati (aspettiamo l’esito degli studi).
Invece questa analisi porta in evidenza la necessità di usare negli stadi più avanzati della malattia una eparina a basso peso molecolare ad alte dosi.(Clexane 8.000 UI/die). Raccogliamo dal Dr. Montanari l’invito a non usare MAI USARE L’EPARINA per più di un mese, perchè oltre questo tempo si rischia di ottenere l’effetto contrario, cioè un effetto trombotico anzichè antitrombotico.
Altre interessanti testimonianze di anatomo-patologi del “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo che ha eseguito 50 autopsie ed del “Sacco” di Milano 20 (quella italiana è la casistica più alta del mondo, i cinesi ne hanno fatte solo 3 e “minimally invasive”), sembrano confermare in pieno le informazioni sopra riportate.
>In poche parole, pare che l’exitus sia determinato da una DIC (Coagulazione Intravascolare Disseminata) innescata dal virus.
Quindi la polmonite interstiziale non c’entrerebbe nulla, sarebbe stato soltanto un abbaglio diagnostico: abbiamo raddoppiato i posti in rianimazione, con costi esorbitanti, probabilmente inutili. Anzi intubare il paziente è spesso controproducente.
“Col senno di poi, mi viene da ripensare a tutti quegli Rx Torace che commentavamo circa un mese fa: quelle immagini che venivano interpretate come polmonite interstiziale in realtà potrebbero essere del tutto coerenti con una DIC”.
“Sarà interessante adesso (una volta che tutte queste nuove informazioni venissero confermate) verificare se ci sarà la “volontà politica” di recepirle da parte delle Istituzioni”.
“Potrebbe significare uscire da questo casino in quattro e quattr’otto, togliendoci un sacco di rotture di c…. (mascherine, app di tracciamento, code ai negozi, ecc. ecc.)”.
Purtroppo ho qualche dubbio al riguardo …
Il cardiologo Dr. Giampaolo Palma
<
Qui finisce l’articolo del Dr. Daniele Bartolini, che ha dato origine ad una moltiplicazione di articoli nel web da parte di altri dottori ed ospedali.
Dal seguente articolo scritto da Cesare Sacchetti, abbiamo ulteriori precisazioni:
L’anomalia di morti registrata nel bergamasco non sarebbe stata la diretta conseguenza di una polmonite interstiziale, ma piuttosto il risultato di microtrombosi venose.
Dopo aver eseguito diverse autopsie su 50 cadaveri all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e altre 20 realizzate invece al Sacco di Milano, la comunità medico-scientifica sembra arrivata a questa conclusione che cambia completamente la narrazione che è stata fatta fino a questo momento.
Sostanzialmente, i pazienti che sono deceduti in seguito ad un’infezione di Covid-19, al netto già di altre gravi patologie precedenti, avrebbero sofferto le conseguenze delle prime diagnosi sbagliate.
Il coronavirus non attacca prima i polmoni , ma colpisce soprattutto i vasi sanguigni, impedendo il regolare afflusso del sangue.
Si tratterebbe quindi di una malattia infiammatoria vascolare sistemica.
E’ lo stesso dottor Palma a spiegare come il virus attacchi l’organismo di una persona.
“Signori, Covid-19 danneggia prima di tutto i vasi, l’apparato cardiovascolare, e solo dopo arriva ai polmoni! Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità!”
Se dunque il Covid colpisce prima di tutto i vasi e l’apparato circolatorio, la naturale deduzione che ne consegue è che sostanzialmente è praticamente inutile ventilare artificialmente il paziente, se non addirittura dannoso, dal momento che i polmoni non ricevono abbastanza sangue.
“Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 pazienti su 10.”
I respiratori artificiali hanno peggiorato le cose
Il punto della ventilazione artificiale è semplicemente fondamentale. L’intera emergenza è stata provocata in un primo momento dal fatto che non c’erano abbastanza posti nelle terapie intensive dove venivano appunto usati i respiratori sui pazienti che manifestavano sintomi da Covid.
L’ordine di restare a casa impartito dall’intero sistema sanitario nazionale e dal governo PD-M5S derivava sostanzialmente da questo assunto per evitare altri nuovi contagi e il conseguente congestionamento delle terapie intensive.
Ma i respiratori artificiali non avrebbero affatto risolto il problema, al contrario lo avrebbero aggravato.
Conferme in questo senso stanno arrivando anche dagli Stati Uniti.
Il dottor Cameron Kyle-Sidell, medico presso il Maimonides Medical Center di New York, riporta che l’uso dei respiratori artificiali avrebbe portato ad un peggioramento delle condizioni dei pazienti affetti da Covid, risultando nel loro conseguente decesso nell’80% dei casi.
La ragione è dovuta al fatto che la pressione ventilatoria sui polmoni di un paziente che non ha una polmonite interstiziale, affaticherebbero il sistema respiratorio e porterebbero ad un suo rapido aggravamento.
Il dottor Kyle-Sidell arriva a delle conclusioni simili a quelle del dottor Palma, quando definisce il Covid-19 non come “una polmonite, ma come qualche tipo di malattia viralmente indotta”.
Ma l’infiammazione come si è già detto precedentemente non attacca i polmoni, ma piuttosto i vasi sanguigni ed è da questi che bisogna partire per una corretta diagnosi, come spiega il cardiologo.
“Perché l’infiammazione come da testo scolastico, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto. Allora? Quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo, era che non bisognava usare antinfiammatori. Ora in Italia si usano antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla.”
Le tromboembolie sono quindi dovute a delle infiammazioni che possono essere curate con dei farmaci piuttosto economici, ma (ndr) possono anche oggetto di facile e poco costosa prevenzione, oltre che cura, con dispositivi come la TMR VASCULAR ( Risonanza Magnetica Terapeutica ), che infatti alcuni ospedali hanno già adottato.
Soprattutto il punto fondamentale è quello che i ricoveri ospedalieri in questo caso sono praticamente inutili, se non controproducenti perchè si sottraggono posti letto a pazienti che avrebbero più bisogno di assistenza in ospedale.
E’ il caso delle persone decedute per infarto,
la cui mortalità è praticamente triplicata da quando è stata dichiarata l’emergenza Covid.
Ma la conclusione più sconvolgente tratta dal dottor Palma è questa:
“Perché il problema principale non è il virus, ma lareazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti in tutti i reparti Covid non sono mai entrati malati di artrite reumatoide e ciò perché sono in terapia cortisonica.”
Il vero pericolo non verrebbe quindi dal Covid, quanto dall’infiammazione del sistema immunitario che porta alla distruzione cellulare.
Quanto sostenuto dal dottor Palma sembra essere stato già avallato anche da altri medici che sono giunti alle stesse conclusioni.
Ma allora a questo punto, se il problema di tutta questa emergenze sono state delle diagnosi e delle terapie sbagliate, la pericolosità del virus sostanzialmente svanisce.
L’intero apparato mediatico e il governo, con le sue varie e costose task-force, hanno immediatamente associato la causa delle morti al coronavirus, senza nemmeno sapere che cosa fosse realmente accaduto.
Si è veicolata l’idea che i corpi di quelle persone fossero affetti da una sorta di pestilenza e che era necessario cremarle quanto prima.
Se il Covid si può curare a casa con farmaci a bassissimo costo, è evidente che l’emergenza allo stato dell’arte non c’è.
La cura è stata già trovata. L’immunizzazione contro un virus che muta sarebbe completamente inutile,e potenzialmente dannosa.
Un altro aspetto che riguarda Bergamo è proprio quello dei vaccini.
Uno studio scientifico del Pentagono ha riportato che
Se si vanno a vedere i numeri delle vaccinazioni svolte nel bergamasco, si vedrà che c’è
stata una massiccia immunizzazione dal novembre dello scorso anno proprio contro l’influenza e il meningococco.
Per onore della cronaca Roberto Burioni con un post ha tacciato i propri colleghi (sbagliando ospedale, forse non aveva poi approfondito così tanto la questione?) come autori della “solita bufala”, ma forse non è questa la persona più qualificata per valutare, viste le sue sfortunate affermazioni televisive dei primi di febbraio 2020: “In Italia siamo tranquilli. Il virus non c’è. È lecito preoccuparsi solo per l’influenza.”
Questa, sempre per la cronaca, la risposta del Dr. Palma a Burioni, dopo che Burioni ha fatto un post in cui boccia l’ ipotesi (ma la boccia senza entrare nel merito e confondendo il luogo di lavoro del medico che lavora a Salerno e non a Pavia:
“Io non mi permetto di discutere con i medici che vanno in televisione come Burioni. Ho ipotizzato questi interventi da medico che lavora sul campo da anni, oggi da direttore di un Centro Trombosi e Coagulazione accreditato con il Sistema Sanitario Nazionale. Giovedì pomeriggio, prima di fare il post, ho partecipato a una video-conferenza con i colleghi del Niguarda di Milano, in cui abbiamo analizzato i primi cinquanta reperti di biopsie dove emerge un tessuto polmonare pieno di coaguli – spiega il cardiologo – Ci sarebbe una formazione intravascolare disseminata innescata dal virus. Non è una certezza, ma un’ipotesi. Alcuni pazienti non vanno in ventilazione perché rispondono molto bene all’enoxaparina”.
Sui due chiosa anche il professor Maurizio Viecca, primario di Cardiologia dell’Ospedale Sacco di Milano: «Non si muore di polmonite, ma di trombosi!»
Il professor Maurizio Viecca: «Il mio protocollo a base di antiaggreganti funziona. Il ministro Speranza invii gli ispettori per validare la cura ed eviti che la burocrazia ci penalizzi»
Dopo aver affrontato il virus e studiato l’evoluzione della malattia nella fase più acuta, ha messo a punto una terapia a base di antiaggreganti e antinfiammatori già ribattezzato “protocollo Viecca”, che da oggi è sulle principali pubblicazioni scientifiche internazionali.
«Più di un mese fa osservai che questi pazienti passavano dalla fase del casco CPAP alla fase dell’intubazione nel giro di un’ora e mezza, e questo è impossibile solo con una polmonite perché non c’è nessun virus al mondo che può dare una polmonite che di colpo non risponde più al casco e neanche all’intubazione. Doveva esserci qualche altro meccanismo. Al che iniziai a guardare le cartelle cliniche di questi pazienti e scoprii che in alcuni casi c’era un esame del sangue che si chiama D-dimero che era particolarmente elevato. Quando si trova questo esame del sangue alterato nell’individuo, vuol dire che c’è una trombosi in atto. Allora parlai con l’anatomopatologa del Sacco, la dottoressa Nebuloni, la quale mi disse che aveva fatto trenta autopsie e in tutte aveva trovato l’embolia dei piccoli capillari polmonari».
«La gente – continua Viecca – normalmente non sa che quando si ha l’embolia di questi vasi piccoli, l’anticoagulante da solo non fa nulla. Noi cardiologi lo scoprimmo già 20 anni fa quando facevamo le prime angioplastiche durante l’infarto. Dove le coronarie alla fine erano aperte il trombo era sparito, ma il sangue non passava perché evidentemente questo trombo rompendosi in tanti pezzettini piccoli andava a chiudere tutti i capillari della coronaria. Quindi ho preso lo stesso protocollo, adattandolo alla situazione attuale, e ho stabilito alcuni parametri: quando iniziare la terapia e gli obiettivi da raggiungere. E poi abbiamo redatto più velocemente possibile un protocollo, approvato dal nostro comitato etico, cosiddetto compassionevole, perché lo Stato non paga il farmaco, ma di solito lo dà una casa farmaceutica. Io non volevo legarmi a nessuna casa farmaceutica, e allora ho deciso di pagarlo con la mia fondazione. Ho fatto applicare questo protocollo alla Pneumologia su cinque pazienti, alcuni giovani e altri anziani, e tutti hanno avuto risultati sorprendenti. È la prima volta che si trova qualcosa di nuovo e di efficace».
Il protocollo prevede la somministrazione di un antiaggregante «che è cento volte più potente dell’aspirina che si dà ai cardiopatici, l’antiaggregante per definizione». Ma via via che il farmaco finisce, «lo integriamo con aspirina e altri farmaci in modo da mantenere questa fluidità del sangue ed evitare che le piastrine si uniscano tra loro dando vita al cosiddetto trombo bianco, che è quello che chiude i capillari».
Beh, vedremo se ha ragione Burioni o se hanno ragione i vari cardiologi come Palma di Salerno, Cuccia di Brescia o Viecca di Milano o i cinesi.
Quello che in ogni caso serve, se c’è questa malattia infiammatoria vascolare sistemica, tanto vale approfondire quali sono le principali armi di difesa e i principali sistemi di cura che riguardano il sistema vascolare, oltre ovviamente ai farmaci, ai nutraceutici e più in generale alla nutrizione che possa rinforzare il sistema immunitario. L’infiammazione, lo stress ossidativo e la rigidità della vasomozione , poichè il corpo umano è costituito da 100.000 km di vasi.
Ecco spiegati così anche i risultati ottenuti con il razionale scientifico della TMR VASCULAR , all’ospedale di Melegnano, non solo per la sua capacità antinfiammatoria. Il microcircolo e’ sempre alla base/causa di tutto!
Molti medici ed alcuni ospedali hanno già inserito a partire dal mese di aprile 2020 nei loro protocolli per la cura del coronavirus, il razionale Gioiasia Vascular, della Biomag 3D Therapy,
Pulsed magnetic therapy devices
Subito ottenuti grandi risultati. Va detto che la tecnologia Biomag 3D non è nuova perchè già usata nella cura delle piaghe , specie del piede diabetico, ma questa notizia sul Covid19 , ormai confermata da sempre un maggiore numero di medici ed ospedali è veramente una bomba!
Noi a dir la verità sapevamo già molto dai cinesi di questo problema riguardante i microtrombi come causa della morte per Covid19 ed esattamente da una ricerca condotta dall’equipe di Ning Tang del Laboratorio del Tongji Hospital di Wuhan, su 183 pazienti con Sars-Cov2-19 in Cina, pubblicato su Journal of Thrombosis and Haemostasis già in febbraio: nell’11,5% dei soggetti che sono deceduti in quella popolazione si è osservato un aumento di un particolare parametro, il D-Dimero, rispetto a chi invece è sopravvissuto ( il dato del D-Dimero significa che c’è una trombosi in atto).
E comunque il 3 aprile anche il 24Ore aveva già pubblicato tra i primi in Italia un articolo sull’argomento (clicca qui)
Su base di studi autoptici fatti in Cina , Clexane, Ozonoterapia e Gioiasia Biomag3D hanno un razionale per gli episodi di microtomboembolismo e vasomozione. Il microcircolo e’ sempre la causa di tutto!
Questo articolo del Dr. Daniele Bartolini, sulle affermazioni del cardiologo Dr. Gianpaolo Palma, un cardiologo in trincea, ha fatto il giro del web, incontrando ovviamente il contrasto da parte del solito Dr. Burioni, come vedremo più avanti.
Il dr. Palma, con molta prudenza ma deciso, afferma di aver dimostrato la causa della letalità del coronavirus: “Solo al Beato Matteo ci sono 2 cardiologi che girano su 150 letti a fare ecocardio con enorme fatica e uno sono io. Fatica terribile!”
“Però, di quello che alcuni supponevano, ma non ne riuscivano a essere sicuri, ora noi abbiamo i primi dati: la gente va in rianimazione per tromboembolia venosa generalizzata, soprattutto polmonare!
Se così fosse, non servono a niente le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere, anzi prevenire queste tromboembolie. Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 su 10. Perché il problema è cardiovascolare, non respiratorio! Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità!”
“E perché si formano trombi? Perché l’infiammazione come da testo scolastico, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto.”
Allora? “Quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo, era che non bisognava usare antinfiammatori. Ora in Italia si stanno usando antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla”.
“Molti morti, anche di 40 anni, avevano una storia di febbre alta per 10-15 giorni non curata adeguatamente. Qui l’infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei trombi. Perché il problema principale non è il virus, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti nei nostri reparti COVID non sono mai entrati malati di artrite reumatoide! Perché sono in terapia cortisonica”. (ndr: il cortisone esercita controllo sui diversi mediatori dell´infiammazione e sulle cellule coinvolte nella risposta infiammatoria).
“Questo è il motivo principale per cui in Italia le ospedalizzazioni si riducono e sta diventando una malattia curabile a casa. Curandola bene a casa eviti non solo l’ospedalizzazione, ma anche il rischio trombotico”.
“Non era facile capirlo perché i segni della microembolia sono sfumati, anche all’ecocardio. Ma questo weekend ho confrontato i dati dei primi 50 pazienti tra chi respira male e chi no e la situazione è apparsa molto chiara”.
“Per me si potrebbe tornare a vita normale e riaprire le attività commerciali. Via la quarantena! Non subito. Ma il tempo di pubblicare questi dati. Il vaccino può arrivare con calma”.
“In America e altri stati che seguono la letteratura scientifica che invita a NON usare antinfiammatori è un disastro! Peggio che in Italia. E parliamo di farmaci vecchi e che costano pochi euro”.
La testimonianza del collega è confermata dai protocolli di alcuni altri ospedali: al Sacco danno Clexane a tutti, con D-dimero predittivo: più è alto, meno risponde il paziente. Al San Gerardo di Monza danno Clexane e cortisone, al Sant’Orsola di Bologna Clexane a tutti + protocollo condiviso con i medici di famiglia che prescrivono Plaquenil a pioggia su tutti i pazienti monosintomatici a domicilio.
Una precisazione sugli antinfiammatori:
la produzione di COX 2 è aumentata nei tessuti bersaglio virali da pazienti con infezione virale attiva e si è visto che la delezione (mutazione cromosomica) della COX2 riduce la mortalità , mentre la delezione della COX1 è associata al peggioramento dell’infezione.
Quindi i farmaci antinfiammatori tipo Brufen, Naproxene, Aspirina che inibiscono la COX1 oltre che la COX2, non andrebbero usati. Mentre Celecoxib, un inibitore selettivo della COX2, sembra dare buoni risultati (aspettiamo l’esito degli studi).
Invece questa analisi porta in evidenza la necessità di usare negli stadi più avanzati della malattia una eparina a basso peso molecolare ad alte dosi.(Clexane 8.000 UI/die). Raccogliamo dal Dr. Montanari l’invito a non usare MAI USARE L’EPARINA per più di un mese, perchè oltre questo tempo si rischia di ottenere l’effetto contrario, cioè un effetto trombotico anzichè antitrombotico.
Altre interessanti testimonianze di anatomo-patologi del “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo che ha eseguito 50 autopsie ed del “Sacco” di Milano 20 (quella italiana è la casistica più alta del mondo, i cinesi ne hanno fatte solo 3 e “minimally invasive”), sembrano confermare in pieno le informazioni sopra riportate.
In poche parole, pare che l’exitus sia determinato da una DIC (Coagulazione Intravascolare Disseminata) innescata dal virus.
Quindi la polmonite interstiziale non c’entrerebbe nulla, sarebbe stato soltanto un abbaglio diagnostico: abbiamo raddoppiato i posti in rianimazione, con costi esorbitanti, probabilmente inutili. Anzi intubare il paziente è spesso controproducente.
“Col senno di poi, mi viene da ripensare a tutti quegli Rx Torace che commentavamo circa un mese fa: quelle immagini che venivano interpretate come polmonite interstiziale in realtà potrebbero essere del tutto coerenti con una DIC”.
“Sarà interessante adesso (una volta che tutte queste nuove informazioni venissero confermate) verificare se ci sarà la “volontà politica” di recepirle da parte delle Istituzioni”.
“Potrebbe significare uscire da questo casino in quattro e quattr’otto, togliendoci un sacco di rotture di c…. (mascherine, app di tracciamento, code ai negozi, ecc. ecc.)”.
Il cardiologo Dr. Giampaolo Palma
Qui finisce l’articolo del Dr. Daniele Bartolini, ma subito a seguito di questo, il web è stato inondato di alter affermazioni simili da parte di altri ospedali e diversi dottori. Quello che segue per esempio è scritto da Cesare Sacchetti:
L’anomalia di morti registrata nel bergamasco non sarebbe stata la diretta conseguenza di una polmonite interstiziale, ma piuttosto il risultato di microtrombosi venose.
Dopo aver eseguito diverse autopsie su 50 cadaveri all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e altre 20 realizzate invece al Sacco di Milano, la comunità medico-scientifica sembra arrivata a questa conclusione che cambia completamente la narrazione che è stata fatta fino a questo momento.
Sostanzialmente, i pazienti che sono deceduti in seguito ad un’infezione di Covid-19, al netto già di altre gravi patologie precedenti, avrebbero sofferto le conseguenze delle prime diagnosi sbagliate.
Il coronavirus non attacca prima i polmoni , ma colpisce soprattutto i vasi sanguigni, impedendo il regolare afflusso del sangue.
Si tratterebbe quindi di una malattia infiammatoria vascolare sistemica.
E’ lo stesso dottor Palma a spiegare come il virus attacchi l’organismo di una persona.
“Signori, Covid-19 danneggia prima di tutto i vasi, l’apparato cardiovascolare, e solo dopo arriva ai polmoni! Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare la fatalità!”
Se dunque il Covid colpisce prima di tutto i vasi e l’apparato circolatorio, la naturale deduzione che ne consegue è che sostanzialmente è praticamente inutile ventilare artificialmente il paziente, se non addirittura dannoso, dal momento che i polmoni non ricevono abbastanza sangue.
“Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 pazienti su 10.”
I respiratori artificiali hanno peggiorato le cose
Il punto della ventilazione artificiale è semplicemente fondamentale. L’intera emergenza è stata provocata in un primo momento dal fatto che non c’erano abbastanza posti nelle terapie intensive dove venivano appunto usati i respiratori sui pazienti che manifestavano sintomi da Covid.
L’ordine di restare a casa impartito dall’intero sistema sanitario nazionale e dal governo PD-M5S derivava sostanzialmente da questo assunto per evitare altri nuovi contagi e il conseguente congestionamento delle terapie intensive.
Ma i respiratori artificiali non avrebbero affatto risolto il problema, al contrario lo avrebbero aggravato.
Conferme in questo senso stanno arrivando anche dagli Stati Uniti.
Il dottor Cameron Kyle-Sidell, medico presso il Maimonides Medical Center di New York, riporta che l’uso dei respiratori artificiali avrebbe portato ad un peggioramento delle condizioni dei pazienti affetti da Covid, risultando nel loro conseguente decesso nell’80% dei casi.
La ragione è dovuta al fatto che la pressione ventilatoria sui polmoni di un paziente che non ha una polmonite interstiziale, affaticherebbero il sistema respiratorio e porterebbero ad un suo rapido aggravamento.
Il dottor Kyle-Sidell arriva a delle conclusioni simili a quelle del dottor Palma, quando definisce il Covid-19 non come “una polmonite, ma come qualche tipo di malattia viralmente indotta”.
Ma l’infiammazione come si è già detto precedentemente non attacca i polmoni, ma piuttosto i vasi sanguigni ed è da questi che bisogna partire per una corretta diagnosi, come spiega il cardiologo.
“Perché l’infiammazione come da testo scolastico, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico complesso ma ben noto. Allora? Quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo, era che non bisognava usare antinfiammatori. Ora in Italia si usano antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla.”
Le tromboembolie sono quindi dovute a delle infiammazioni che possono essere curate con dei farmaci piuttosto economici, ma (ndr) possono anche oggetto di facile e poco costosa prevenzione, oltre che cura, con dispositivi come la Gioiasia Biomag 3D o come la TMR VASCULAR ( Risonanza Magnetica Terapeutica ), che infatti alcuni ospedali hanno già adottato.
Soprattutto il punto fondamentale è quello che i ricoveri ospedalieri in questo caso sono praticamente inutili, se non controproducenti perchè si sottraggono posti letto a pazienti che avrebbero più bisogno di assistenza in ospedale.
Ma la conclusione più sconvolgente tratta dal dottor Palma è questa:
“Perché il problema principale non è il virus, ma lareazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti in tutti i reparti Covid non sono mai entrati malati di artrite reumatoide e ciò perché sono in terapia cortisonica.”
Il vero pericolo non verrebbe quindi dal Covid, quanto dall’infiammazione del sistema immunitario che porta alla distruzione cellulare.
Quanto sostenuto dal dottor Palma sembra essere stato già avallato anche da altri medici che sono giunti alle stesse conclusioni.
Ma allora a questo punto, se il problema di tutta questa emergenze sono state delle diagnosi e delle terapie sbagliate, la pericolosità del virus sostanzialmente svanisce.
L’intero apparato mediatico e il governo, con le sue varie e costose task-force, hanno immediatamente associato la causa delle morti al coronavirus, senza nemmeno sapere che cosa fosse realmente accaduto.
Si è veicolata l’idea che i corpi di quelle persone fossero affetti da una sorta di pestilenza e che era necessario cremarle quanto prima.
Se il Covid si può curare a casa con farmaci a bassissimo costo, è evidente che l’emergenza allo stato dell’arte non c’è.
La cura è stata già trovata. L’immunizzazione contro un virus che muta sarebbe completamente inutile,e potenzialmente dannosa.
Un altro aspetto che riguarda Bergamo è proprio quello dei vaccini.
Per onore della cronaca Roberto Burioni con un post ha tacciato i propri colleghi (sbagliando ospedale, forse non aveva poi approfondito così tanto la questione?) come autori della “solita bufala”, ma forse non è questa la persona più qualificata per valutare, viste le sue sfortunate affermazioni televisive dei primi di febbraio 2020: “In Italia siamo tranquilli. Il virus non c’è. È lecito preoccuparsi solo per l’influenza.”
Questa, sempre per la cronaca, la risposta del Dr. Palma a Burioni, dopo che Burioni ha fatto un post in cui boccia l’ ipotesi (ma la boccia senza entrare nel merito e confondendo il luogo di lavoro del medico che lavora a Salerno e non a Pavia:
“Io non mi permetto di discutere con i medici che vanno in televisione come Burioni. Ho ipotizzato questi interventi da medico che lavora sul campo da anni, oggi da direttore di un Centro Trombosi e Coagulazione accreditato con il Sistema Sanitario Nazionale. Giovedì pomeriggio, prima di fare il post, ho partecipato a una video-conferenza con i colleghi del Niguarda di Milano, in cui abbiamo analizzato i primi cinquanta reperti di biopsie dove emerge un tessuto polmonare pieno di coaguli – spiega il cardiologo – Ci sarebbe una formazione intravascolare disseminata innescata dal virus. Non è una certezza, ma un’ipotesi. Alcuni pazienti non vanno in ventilazione perché rispondono molto bene all’enoxaparina”.
Sui due chiosa anche il professor Maurizio Viecca, primario di Cardiologia dell’Ospedale Sacco di Milano: «Non si muore di polmonite, ma di trombosi!»
Il professor Maurizio Viecca: «Il mio protocollo a base di antiaggreganti funziona. Il ministro Speranza invii gli
ispettori per validare la cura ed eviti che la burocrazia ci penalizzi»
Dopo aver affrontato il virus e studiato l’evoluzione della malattia nella fase più acuta, ha messo a punto una terapia a base di antiaggreganti e antinfiammatori già ribattezzato “protocollo Viecca”, che da oggi è sulle principali pubblicazioni scientifiche internazionali.
«Più di un mese fa osservai che questi pazienti passavano dalla fase del casco CPAP alla fase dell’intubazione nel giro di un’ora e mezza, e questo è impossibile solo con una polmonite perché non c’è nessun virus al mondo che può dare una polmonite che di colpo non risponde più al casco e neanche all’intubazione. Doveva esserci qualche altro meccanismo. Al che iniziai a guardare le cartelle cliniche di questi pazienti e scoprii che in alcuni casi c’era un esame del sangue che si chiama D-dimero che era particolarmente elevato. Quando si trova questo esame del sangue alterato nell’individuo, vuol dire che c’è una trombosi in atto. Allora parlai con l’anatomopatologa del Sacco, la dottoressa Nebuloni, la quale mi disse che aveva fatto trenta autopsie e in tutte aveva trovato l’embolia dei piccoli capillari polmonari».
«La gente – continua Viecca – normalmente non sa che quando si ha l’embolia di questi vasi piccoli, l’anticoagulante da solo non fa nulla. Noi cardiologi lo scoprimmo già 20 anni fa quando facevamo le prime angioplastiche durante l’infarto. Dove le coronarie alla fine erano aperte il trombo era sparito, ma il sangue non passava perché evidentemente questo trombo rompendosi in tanti pezzettini piccoli andava a chiudere tutti i capillari della coronaria. Quindiho preso lo stesso protocollo, adattandolo alla situazione attuale, e ho stabilito alcuni parametri: quando iniziare la terapia e gli obiettivi da raggiungere. E poi abbiamo redatto più velocemente possibile un protocollo, approvato dal nostro comitato etico, cosiddetto compassionevole, perché lo Stato non paga il farmaco, ma di solito lo dà una casa farmaceutica. Io non volevo legarmi a nessuna casa farmaceutica, e allora ho deciso di pagarlo con la mia fondazione. Ho fatto applicare questo protocollo alla Pneumologia su cinque pazienti, alcuni giovani e altri anziani, e tutti hanno avuto risultati sorprendenti. È la prima volta che si trova qualcosa di nuovo e di efficace».
Il protocollo prevede la somministrazione di un antiaggregante «che è cento volte più potente dell’aspirina che si dà ai cardiopatici, l’antiaggregante per definizione». Ma via via che il farmaco finisce, «lo integriamo con aspirina e altri farmaci in modo da mantenere questa fluidità del sangue ed evitare che le piastrine si uniscano tra loro dando vita al cosiddetto trombo bianco, che è quello che chiude i capillari».
Beh, vedremo se ha ragione Burioni o se hanno ragione i vari cardiologi come Palma di Salerno, Cuccia di Brescia o Viecca di Milano o i cinesi.
Quello che in ogni caso serve, se c’è questa malattia infiammatoria vascolare sistemica, tanto vale approfondire quali sono le principali armi di difesa e i principali sistemi di cura che riguardano il sistema vascolare, oltre ovviamente ai farmaci, ai nutraceutici e più in generale alla nutrizione che possa rinforzare il sistema immunitario. L’infiammazione, lo stress ossidativo e la rigidità della vasomozione , poichè il corpo umano è costituito da 100.000 km
Pubblicazioni generalizzate da più fonti confermano che il Covid19 è il problema vero è sempre cardiovascolare, prima che respiratorio. Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare il rischio di morte.
Le malattie cardiovascolari sono da decenni la prima causa di morte in occidente, circa il doppio del cancro ed anche il covid 19 non fa eccezione a questa regola.
Inoltre è ampiamente dimostrato che sono solo le persone intossicate (ovvero fortemente infiammate e preda di uno stress ossidativo molto elevato) a dover temere qualcosa dalle influenze, che ogni anno mietono diverse migliaia di vittime anche in Italia (ai quali morti si aggiungono le altre decine di migliaia che ogni anno muoiono per avere contratto un infezione in ospedale) soprattutto nelle zone più inquinate e quindi più intossicanti. Questo vale anche per l’influenza chiamata Covid-19, così come per tutte le altre influenze che si presentano appena arriva l’inverno e soprattutto nelle zone più inquinate o/e per quelle persone che perseguono stili di vita poco salutari, per non dire tutt’altro che salutari.
Come si piega allora il maggior numero dei morti dovuti al covid di ben il 46 % in marzo ed aprile 2020? Certo si spiega, se si provoca la giusta combinazione di fattori che va dagli errori terapeutici dovuti al divieto di autopsie, al peso di particolari azioni paura-stressanti come vediamo fare dai mass media (ricordiamo che lo stress resta la principale causa di acidosi!) ed infine aggiungiamo il ritardo delle vaccinazioni per l’influenza, che ha esposto gli anziani della Lombardia al virus proprio durante le 12 settimane di finestra in cui l’organismo deve invece stare riparato, cioè fino a quando il virus attenuato introdotto dal vaccino, non abbia compiuto la propria funzione di immunizzazione. Questa spiegazione sembra confermata anche dal fatto che già da maggio sono diminuite il numero delle morti rispetto al 2019 (-3% circa).
L’unica via è come sempre quella della prevenzione. Analizziamo alcuni fattori critici rispetto allo stile di vita e cerchiamo di fornire i migliori strumenti facilmente a disposizione nei nostri territori.
Cosa fare dunque?
Testare lo Stress ossidativo, cioè il livello di radicali liberi
Altri profili molecolari : il Fat Profile, test lipidomico per eccellenza
Il Test Covid19 per eccellenza
La Nutrizione
L’acqua idrogenata e L’acqua di mare
L’ Ozonoterapia
La TMR ( Risonanza Magnetica Terapeutica )
L’inquinamento e lo smog elettromagnetico
Il fumo (crea un forte stress ossidativo!)
Le vaccinazioni (devono essere fatte correttamente e solo nei casi necessari, ricordando che poco possono fare sullo stress e su molte altre cause delle malattie)
Lo stress: le relazioni sociali e il vivere in gratitudine
Stile di vita a livello spirituale: Non combattere il male ed il nemico
Dire che la causa è una malattia cardiovascolare, significa LA CAUSA PROSSIMA NUMERO 1 è LO STRESS OSSIDATIVO, CHE PROVOCA ECCESSIVA E CRONICA INFIAMMAZIONE, già prima classificata quasi sempre come infiammazione silente. Non a caso il famoso Nobel Luc Montaigner non perde occasione ad ogni intervista di ricordare che ogni medico prima di prescrivere un emocromo, dovrebbe piuttosto prescrivere un esame sullo stress ossidativo.
Le vitamine A, E, D e C sono utili nella prevenzione, così come sono utili certi alimenti. Per esempio lo zenzero, la curcuma (sempre presa con il pepe nero, altrimenti perde efficacia), l’echinacea, il lisozima, i probiotici… Poi gli alimenti fermentati come i crauti o il kefir. E, ancora, le verdure, specie quelle in foglia. Insomma, se si mangia correttamente, se si fa una vita sana evitando, ad esempio, il fumo, si mantiene l’organismo capace di difendersi. Il massimo è assumere un estratto di frutta e verdura dieci minuti prima di ogni colazione, pranzo e cena tali da rafforzare il sistema immunitario, per prevenire che un virus di per sé non particolarmente pericoloso, ove contratto, possa causare complicazioni (polmonari).
Siccome non siamo dotati di specifici inibitori del virus, ma abbiamo tutti un buon sistema immunitario, impariamo a conoscerlo e ad occuparci dunque della nostra più importante difesa. Adesso!
Rafforzare e mantenere in forma il nostro sistema immunitario:
Testare lo Stress ossidativo, cioè il livello di radicali liberi.
Altri profili molecolari : il Fat Profile, test lipidomico per eccellenza.
L’approccio medico del XXI secolo vede l’associazione dell’aspetto molecolare con la diagnosi clinica. L’analisi che rileva lo stato di salute delle tue cellule e permette di intervenire in maniera efficace e personalizzata. A supporto della qualità di vita anche nella malattia, in tutte le fasce di età.
Molti studi medici si sono dotati di un dispositivo come il device della Caratelli che permette di eseguire l’analisi sullo stress ossidativo cellulare in pochi minuti, direttamente nello studio medico in tempo reale.
La nutrizione
assumere tutti i tipi di antiossidanti che esistono. Lo stress ossidativo è dovuto ai radicali liberi (ROS), molecole che ne ossidano altre. Perciò dovremmo controllare lo stress ossidativo ( vedi il test Oxidia) e prendere di conseguenza la giusta quantità di antiossidanti.
Gli estratti di frutta e verdura
Il modo più semplice ed efficace di assumerli è negli estratti a cui sono dedicati molti articoli . il principale sito di contenuti sugli estratti nel web è siquri.com. L’estratto prodotto con Essenza è particolarmente ricco di ENZIMI , che attivano gli integratori, che posso no così essere assunti dentro all’estratto. Un utile integratore è anche l’estratto di papaya fermentata, un buon prodotto perché mantiene alti gli enzimi antiossidanti. Il glutatione è un altro prodotto molto attivo.
Rafforzare il sistema immunitario con la dieta è una strategia realistica per affrontare la situazione è fornire al nostro organismo tutte quelle molecole che la scienza ha dimostrato essere capaci di rafforzare il sistema immunitario. È noto infatti che una immunocompetenza ottimale dipende dallo stato nutrizionale e le carenze di micronutrienti così come il cibo spazzatura riducono le difese contro le infezioni.
Esiste un’interazione bidirezionale tra nutrizione, infezione e immunità: la risposta immunitaria è compromessa se la nutrizione è insufficiente, predisponendo le persone a infezioni, e al tempo stesso un cattivo stato nutrizionale può essere aggravato dalla stessa risposta immunitaria all’infezione.
La resistenza alle infezioni può quindi venire migliorata dedicando attenzione all’apporto di alcuni micronutrienti – rispetto ai quali si può riscontrare carenza, soprattutto in alcune fasi della vita (anziani e bambini) – e a una dieta ottimale, cioè varia ed equilibrata.
Vitamine e sistema immunitario
I micronutrienti hanno ruoli vitali per tutto il sistema immunitario. Quelli maggiormente essenziali per sostenere l’immunocompetenza sono le vitamine A, C, D, E, B6 e B12, l’acido folico. Oltre a ferro, rame, selenio e zinco.
Vitamina D. Le cellule immunitarie innate (ad es. monociti, macrofagi, cellule dendritiche) hanno il recettore della vitamina D che ne fa aumentare il differenziamento, ne stimola la proliferazione e la produzione di citochine. La forma attiva della vitamina D (1,25-diidrossivitamina D3) regola la produzione di proteine antimicrobiche, che possono uccidere direttamente i patogeni, in particolare i batteri.
Gli alimenti più ricchi di vitamina D sono l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (es. sgombro, sardina, tonno e salmone), ostriche e gamberi, tuorlo d’uovo; funghi (unica fonte vegetale di vitamina D, in particolare maitake e finferli), formaggi grassi e burro.
Vitamina C. Efficace antiossidante contro i ROS (Reactive Oxygen Species) che si formano quando i patogeni vengono uccisi dalle cellule immunitarie. Rigenera altri antiossidanti, come il glutatione e la vitamina E. Promuove la sintesi del collagene, sostenendo in tal modo l’integrità delle barriere epiteliali. Stimola la produzione, la funzione e il movimento dei leucociti (ad es. neutrofili, linfociti, fagociti). Ha un ruolo nelle attività antimicrobiche e nella chemiotassi. Il professor Montaigner, nella sua intervista, ne suggerisce un apporto di 1000 mg/die.
Recentemente è balzata alla cronaca la notizia che in Cina un gruppo di medici abbia usato con successo la vitamina C per curare il Covid-19. Francamente non comprendiamo il perchè qualcuno se ne stupisca e che questa debba addirittura essere “una notizia”, visto che il Premio Nobel Linus Pauling e dopo di lui molti altri importanti medici, ne hanno scandagliato ed approfondito le proprietà terapeutiche di questo eccezionale enzima!
Le prime fonti di vitamina C sono coriandolo, peperoni, ribes nero, timo fresco, prezzemolo, crucifere (cavolo, verza, broccoli), kiwi e agrumi.
Vitamina A. Aiuta a mantenere l’integrità strutturale e funzionale delle cellule della mucosa, barriere innate (es. pelle, vie respiratorie, etc.). È importante per il normale funzionamento delle cellule immunitarie innate (macrofagi, neutrofili). Necessaria per il corretto funzionamento dei linfociti T e B, quindi per la generazione di risposte anticorpali all’antigene. Coinvolta nello sviluppo e nella differenziazione delle cellule Th1 e Th2, supporta la risposta antinfiammatoria Th2.
Si trova in olio di fegato di merluzzo, fegato, peperoncino piccante, albicocche secche, carote, broccolo e cavolo verde, patata dolce, zucca.
Vitamina E. È un importante antiossidante liposolubile, che protegge l’integrità delle membrane cellulari dai danni causati dai ROS. Migliora la produzione di IL-2, le funzioni delle cellule T-mediata e la proliferazione dei linfociti. Ottimizza e migliora Th1 e sopprime la risposta Th2.
Ne sono ricchi gli oli vegetali (arachidi, mais, girasole, olio extravergine di oliva), peperoncino, semi di girasole, mandorle, curry, origano, nocciole, avocado, kiwi.
Vitamine B6 e B12 aiutano a regolare l’infiammazione. Hanno un ruolo nella produzione di anticorpi, nella produzione di citochine e nella proliferazione e nella differenziazione dei linfociti. Mantengono la risposta immunitaria Th1.
I cibi di riferimento per la B6 sono cereali e farine integrali, lenticchie, latte, avocado, frutta secca, peperoni, spinaci, broccoli. Per la B12 i formaggi stagionati, prodotti a base di soia, uova, latte, fegato e frattaglie, molluschi, pesce (tonno, merluzzo, sardine e sgombro).
Acido folico. Mantiene l’immunità innata. È importante per la risposta anticorpale agli antigeni. Supporta la risposta immunitaria mediata da Th1.
Abbonda in fegato e frattaglie; asparagi, broccoli, carciofi, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori e cereali integrali, legumi, arance, fragole e frutta secca.
Lactoferrina
La lattoferrina, ben presente nel latte materno ed uno dei principali strumenti di difesa del lattante, oltre ai lactobacilli, è presente anche in varie secrezioni mucose, come lacrime e saliva. in grande quantità nel colostro piuttosto che nel latte di transizione e di mantenimento, e protegge le nostre aperture del corpo, come gli occhi, bocca, naso, vagina, etc. da invasione infettive. La lattoferrina è nei granulociti neutrofili, cellule immunitarie con funzioni di difesa da infezioni batteriche e fungine.
Le proprietà antimicrobiche della lattoferrina sono dovute alla capacità di legare il ferro, sottraendolo al metabolismo di quelle specie batteriche – come per esempio l‘Escherichia coli – che dipendono da esso per la propria moltiplicazione e adesione alla mucosa intestinale (effetto batteriostatico); ha inoltre un’azione battericida, per la capacità di ledere gli strati più esterni della membrana cellulare di alcune specie batteriche GRAM negative.
Per questo per esempio la lattoferrina viene utilizzata anche dall’industria alimentare per trattare le carcasse di manzo e proteggerle dalla contaminazione batterica di superficie.
L’effetto antivirale della lattoferrina è relazionato alla sua capacità di legarsi ai glicosamminoglicani della membrana plasmatica, prevenendo l’ingresso del virus e bloccando l’infezione sul nascere; tale meccanismo è apparso efficace contro l’Herpes Simplex, i citomegalovirus, e l’HIV.
Esistono anche evidenze circa un possibile ruolo della lattoferrina come agente antitumorale, dimostrato in numerose occasioni su tumori chimicamente indotti in ratti da laboratorio.
Il lisozima è un enzima di 14,4 kilodalton presente in tessuti animali dotato di attività battericida. Lede la parete batterica di alcuni batteri (Gram +) catalizzando l’idrolisi del legame beta 1,4 tra l’acido N-acetilmuramico (NAM) e la N-acetilglucosamina (NAG) che sono la componente principale del peptidoglicano.
È abbondantemente presente in numerose secrezioni animali e umane come le lacrime (fanno eccezione quelle dei bovini). Si trova in concentrazioni elevate anche nell’albume d’uovo.
Il lisozima, legandosi alla superficie batterica, ne riduce la carica elettrica negativa superficiale, rendendo più facile la fagocitosi del batterio, prima che intervengano le opsonine del sistema immunitario.
Probiotici
Metalli e difese immunitarie
Alcuni metalli sono altresì importanti nel modulare le riposte immunitarie. Per la differenziazione e proliferazione dei linfociti T, la produzione di anticorpi e nell’immunità cellulare, nonché per l’azione antiossidante (selenio e zinco). Quali e dove:
– selenio in cereali integrali, semi di senape e girasole, uova;
– ferro nel fegato, carne bovina e di cavallo, uova, alcuni pesci (acciuga, cefalo, sarda, tonno), legumi e frutta secca,
– zinco nel pesce e la carne, cereali (germe di grano e avena), legumi, frutta secca e semi (zucca, sesamo e girasole),
– rame in fegato e frattaglie, funghi, anacardi, lenticchie, mandorle.
Amminoacidi e sistema immunitario
Due amminoacidi non essenziali hanno a loro volta un ruolo di rilievo per il sistema immunitario:
– glutammina. Amminoacido importante per le cellule immunitarie come i linfociti, le cellule killer naturali, e la proliferazione dei macrofagi. Indispensabile per la sintesi di glutatione.
Sono ricchi di glutammina le uova, la carne di manzo, latte, tofu e riso bianco,
– arginina. Migliora la funzione dei linfociti T, è il precursore dell’ossido nitrico che ha un ruolo importante nella coagulazione, la vasodilatazione, la permeabilità vascolare e la distruzione di agenti patogeni microbici.
Ricchi in arginina sono la soia, i semi di zucca, il merluzzo, i frutti di mare, le uova, la carne rossa e bianca.
Il triptofano, un amminoacido essenziale, ha a sua volta un ruolo importante nella stimolazione del sistema immunitario. Grazie al metabolismo da parte del microbiota della sua parte residua (all’assorbimento intestinale) e la formazione di derivati indolici che attivano efficacemente i recettori antinfiammatori (AhR).
Fonti di triptofano sono uova, soia, sesamo e girasole, formaggi stagionati, carne e pesce.
La quercitina.
Una molecola naturale inibisce il Covid”. La ricerca del Cnr sulla quercetina contenuta in capperi, cipolla rossa e radicchio, ma anche uva rossa e mirtilli, è utilissima per curare i malati affetti da Sars-CoV-2. Tutti questi prodotti (come anche altri ortaggi) hanno in comune un flavonoide, la quercetina, che sembra essere in grado di agire su 3CLpro, proteina presente in tutti i i tipi di coronavirus e fondamentale per il suo sviluppo e il cui blocco risulta letale per Sars-CoV-2. Di fatto, lo studio internazionale che vede coinvolto anche il CNR Nanotec di Cosenza, può però aprire le porte a una sperimentazione più approfondita che potrebbe porre le basi per dei medicinali in grado di curare, in futuro, i malati di Covid-19 in quanto la quercetina ha un effetto destabilizzante sulla proteina. Anche se quindi non basta riempirci il piatto di radicchio o cipolla rossa per neutralizzare il virus, resta il fatto che questi ortaggi sono fondamentali per una sana alimentazione che porta benefici ormai assodati.
Acidi grassi Omega 3 e prevenzione
Gli acidi grassi Omega3 (EPA e DHA) sono importanti precursori di molecole atte a promuovere la risoluzione dell’infiammazione, a migliorare l’uccisione batterica da parte dei macrofagi e ad aumentare la rigenerazione dei tessuti.
Gli ω-3 si trovano negli oli di semi di lino, noci, canapa e chia, nonché in alcuni pesci (salmone anche affumicato, merluzzo, tonno, sardine).
Microbioma, dieta e sistema immunitario
Il microbioma – la comunità microbica presente nel tratto intestinale – gioca un ruolo fondamentale nel modulare le risposte metaboliche e il sistema immunitario. E la dieta, ancora una volta, ha un ruolo determinante.
Le fibre alimentarinutrono il microbiota che, metabolizzandole, produce acidi grassi a catena corta (SCFA). Gli SCFA a loro volta, tramite i recettori dell’intestino (il ‘secondo cervello’), inviano ‘segnali’ al sistema nervoso centrale con lo scopo di modulare, nell’intervallo fisiologico, l’omeostasi energetica, il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi e sopprimono segnali infiammatori.
Alcune fibre in particolare hanno un effetto immunostimolante sulle cellule immunitarie. Tale effetto è stato dimostrato nell’arabina della pectina – presente nella buccia di mele, pere, albicocche e prugne – e nel β-1,3- glicano (presente nei funghi).
Il sistema immunitario viene poi stimolato da importanti recettori antinfiammatori (AhR, Aryl Hydrocarbon Receptor), attraverso i ligandi esogeni per AhR che derivano da tessuti vegetali commestibili, es. verdure, frutta, tè ed erbe.
I polifenoli possono a loro volta attivare la funzione immunitaria mediante stimolo dei recettori AhR. I polifenoli sono una famiglia di circa 5000 molecole organiche naturali, presenti nei vegetali. I più noti per le proprietà benefiche sulla salute umana sono la quercitina, il resveratrolo, l’epigallocatechina, le antocianine, il tirisolo.
Dieta mediterranea, sistema immunitario e salute
Una dieta mediterranea autentica può offrire tutte le molecole che hanno azione importante sul nostro sistema immunitario. Con abbondanza e varietà di vegetali e frutta (tanto meglio se bio), fibre e polisaccaridi complessi (cereali integrali e legumi), proteine di varie matrici e olio extravergine d’oliva.
Gli integratori alimentari possono aiutare a garantire la copertura del fabbisogno quotidiano di micronutrienti, a volte anche a stimolare altre reazioni favorevoli. Ma nessun supplemento potrà mai compensare uno squilibrio nutrizionale di fondo. Il microbiota va nutrito con alimenti sani, senza ingolfare l’apparato gastrointestinale con cibo spazzatura che invece innesca processi infiammatori.
Uno studio scientifico appena pubblicato su Gut dimostra, del resto, come la ‘correzione nutrizionale’ basata sulla dieta mediterranea – con aumento degli apporti di fibre, vitamine (C, B6, B9, tiamina) e minerali (Cu, K, Fe, Mn, Mg) – possa rimodulare favorevolmente in pochi mesi il microbiota intestinale anche nelle persone anziane.
L’acqua di mare è fonte di vita. È ricca di una vastissima gamma di minerali e oligoelementi, tutti presenti naturalmente e facilmente assimilabili dal nostro organismo. Ecco l’idea di portare l’acqua di mare purificata ad uso alimentare nelle cucine e sulle tavole d’Italia in sostituzione del semplice sale da cucina.
Ma le sue proprietà non finiscono qui, continua a leggere per scoprirle tutte!
Ozono, dal greco antico “ozein” significa odorare ed è un gas molto presente nell’ ozonosfera. L’Ozono viene prodotto da una serie di reazioni chimico-fisiche, favorite (catalizzate) dalla luce solare, fra sostanze presenti nell’aria. Ha un odore caratteristico che può essere percepito dopo i temporali lasciando una sensazione di pulizia ed aria fresca. Trattasi di un gas particolarmente instabile che torna ad essere ossigeno velocemente perciò deve essere prodotto poco prima del suo utilizzo. Non può essere immagazzinato in bombole come per l’ossigeno. L’Ozono ha proprietà germicide, anti-infiammatorie, fungicide ed effetti antivirali. E’ inoltre uno dei più potenti disinfettanti conosciuti e non ha effetti collaterali significativi. E’ tossico se respirato continuamente in concentrazioni superiori a 0,1 ppm (parti per milione).
L’Ossigeno di grado Medicale, (bombole, centralizzato, etc), viene introdotto in un dispositivo dove si applica un alto voltaggio. L’O2 si trasforma in O3 e la pressione presente nel circuito pompa la miscela di O2/O3 verso il punto di uscita. L’Ozono/Ossigeno prodotto in questa maniera è una miscela omogenea con una certa concentrazione che può essere misurata e regolata in base al tipo di applicazione da effettuare sul paziente in diverse maniere.
Le applicazioni includono:
INIEZIONI. Per ernia del disco, articolazioni, etc
AUTOEMOTERAPIA. Miscela di Ozono con una percentuale impostata di sangue prelevato dal paziente per reinfoderlo successivamente.
INSUFFLAZIONI. Rettale, vaginale, ottica, etc.
VIA TOPICA. Tramite acqua, soluzione salina e/o oli ozonizzati, terapia di insaccamento per piede diabetico e ulcere
Aumenta la circolazione sanguigna
Stimola il sistema immunitario
Sollievo dai dolori
Potente germicida, fungicida e disattivatore di virus.
– Riattivazione della vasomozione del MICROCIRCOLO con conseguenziale aumento dell’ OSSIGENAZIONE tessutale in genere e riduzione dei Fenomeni Trombotici sia venosi che arteriosi di frequente riscontro nei pazienti COVID-19
– Modulazione dello STRESS OSSIDATIVO ( riduzione radicali liberi ed aumento difese antiossidanti)
– Stimolazione alla riparazione e rigenerazione Tessutale ( incremento fibroblasti,cellule endoteliali e cellule staminali tessutali )
Il fumo
1. NON FUMARE: la difesa più immediata è quella che riguarda l’efficienza dei polmoni. Di qualunque cosa s’illudano i fumatori, i loro polmoni non sono in condizioni ideali e uno dei problemi è quello dello strato eccessivo di muco, spesso con caratteristiche non proprio sane, che ricopre i bronchi e che fa scivolare profondamente i patogeni entrati per inalazione. In aggiunta, le ciglia vibratili, specie di fruste che sono presenti sulla parete interna dei bronchi, sono paralizzate dal fumo e non sono più capaci di spingere fuori dei polmoni gli aggressori. E, allora, anche il Coronavirus trova una bella porta aperta. Ma la cosa vale per qualunque patogeno che passi attraverso il sistema respiratorio, comprese le NANOPOLVERI e quelle particelle di cui il Dr. Montanari si occupa da decenni.
Le vaccinazioni:
Vaccinarsi presuppone 12 settimane di quarantena e controllare la composizione del vaccino, in modo da evitare i vaccini inquinanti. Mai vaccinare i bimbi prima di un anno di età e comunque mai finchè il sistema immunitario non è ancora pronto.
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