FORTISSIMAMENTE DEBOLE: principi spirituali alla base dell’energia elettrodebole

FORTISSIMAMENTE DEBOLE
ovvero: riferimenti spirituali  all’energia elettrodebole

Da www.peopleinpraise.org del 04.10.2017

VANGELO DI MATTEO 11,25-30

25 In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27 Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
28 Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

FORTISSIMAMENTE DEBOLE
Lui nasce bambino e non condottiero di armate. Già da appena nato, per difendersi dalla violenza, è costretto a scappare, e lui non ha mai costretto nessuno a scappare. Tutto il suo insegnamento è su coordinate legate al perdono come scelta definitiva, all’amore per Dio e per i fratelli come principio primo, al valore imprescindibile della vita e della persona umana, indipendentemente dai beni terreni e dai possessi, dal potere e dalla gloria. Lui si autodefinisce Agnello di Dio, non tigre, il Bel Pastore, non il terrore devastatore dei popoli. Indica al mondo, come via per la liberazione e per la più grande rivoluzione verso l’evoluzione e la felicità, non le armate, il potere, la forza, le organizzazioni governative, gli imperi, ma la metànoia, il silenzioso e intimo mutamento del dialogo interiore, dell’orientamento della psyché, del modo di pensare.

Le interazioni. Interazioni elettromagnetica e debole: unificate ad alta energia nell’ interazione elettrodebole, sentita da quark e leptoni. Avviene tramite lo scambio di 4. particelle mediatrici (fotone, W,Z0) W,Z0 :parenti pesanti del fotone. Interazione di colore: sentita dai soli quark. Avviene con lo scambio di 8. particelle mediatrici (gluoni) Quark e gluoni apparentemente. sempre confinati dentro gli adroni. 12/03/2008. E.Menichetti – Univ. di Torino.

Il fiore di pesco si forma in modo straordinariamente perfetto e meraviglioso attraverso processi elettrochimici complicatissimi che utilizzano però l’interazione di forze elettrodeboli. Il tronco resistentissimo di una quercia di quattrocento anni si è formato un po’ alla volta attraverso processi elettrochimici che sfruttano energia elettrodebole.   
Le straordinarie e ancora sconosciute capacità del cervello e del sistema nervoso umano sono rese possibili da processi elettrochimici che generano una corrente elettrica debolissima, circa un decimo di volt. Insomma tutto funziona stupendamente attraverso energie elettrodeboli, non energie elettroforti. Tutta la vita umana, animale e vegetale è creata e si sostiene attraverso l’utilizzo di energie elettrodeboli, eppure si manifesta ogni istante in realtà incalcolabili e meravigliose.

L’interazione elettromagnetica è trasportata dal fotone, particella priva di massa. Nel modello standard il fotone, la Z, il W+ e il W- sono quattro diversi bosoni che provengono dalla stessa interazione, elettrodebole . Il fotone media interazioni fra particelle con carica elettrica: non si accoppia a particelle neutre. Quello che i fisici delle particelle chiamano fotone è il quanto della. radiazione. Le proprietà corpuscolari del fotone sono più evidenti. ad alta energia, mentre a bassa energia sono più efficaci le descrizioni. ondulatorie. Ma anche quando telefonate con un telefono cellulare, ricevete e emettete fotoni !

Gesù stesso sintetizza questa verità cosmica e spirituale ispirandoci ad abbandonarci in lui e a seguire lui per raggiungere in lui il tutto e ogni cosa, ai più alti e inconcepibili livelli di benessere e felicità, salute e pace. Gesù ci ispira a imparare da lui, che è mite e umile di cuore. Lui che è Dio, l’Onnipotenza, l’Onniforza che tutto può, che tutto vede e conosce, Creatore e Principio di ogni cosa, ci ispira a usare le forze elettrodeboli e invincibili della compassione, del perdono, della gratitudine, della gratuità e del distacco dagli attaccamenti, e ci assicura che così, e solo così, usando le forze elettrodeboli dell’amore, troveremo il vero ristoro e il vero benessere per la nostra vita. 

 

Sullo stessa tema dell’energia elettrodebole vedi anche:

Schemi per facilitare la comprensione delle frequenze e mappa delle onde elettromagnetiche. Come si misurano.

FORTISSIMAMENTE DEBOLE: principi spirituali alla base dell’energia elettrodebole

QUATTRO PILASTRI DELL’UNIVERSO : principi spirituali alla base dell’energia elettrodebole

Il sonno ed il bacio. Bacio di giuda o bacio d’amore? (il risveglio – vedi sistema immunitario)

Il sonno ed il bacio. Bacio di giuda o bacio d’amore? 

bacio2 “Tutta l’esistenza del linfocita è votata alla continua ricerca di un partner. Soltanto incontrando una cellula in grado di dare i segnali  giusti potrà esprimere tutte le sue capacità”, spiega la prof.ssa Antonella Viola, ricercatrice di Humanitas che alla guida di un’équipe di  scienziate studia da anni il rapporto tra neoplasie e sistema immunitario. “

 Il contatto avviene attraverso la sinapsi immunologica. Potremmo dire che tutto comincia con un bacio, simile in un certo senso a  quello tra esseri umani, perché è carico di informazioni chimiche, che scatenano una serie di reazioni complesse”.

 I cui segreti di questo meccanismo sono stati, in parte, svelati dal gruppo di ricercatrici italiane.

 L’incontro “fatale” avviene tra i linfociti e le cellule dendritiche che svolgono un fondamentale servizio di sorveglianza, pattugliando  ininterrottamente le aree periferiche dei nostri tessuti, alla ricerca di elementi pericolosi. Incontrato un invasore provvedono a inglobarlo, a “smontare” alcune sue porzioni particolarmente rappresentative e a esporle sulla loro superficie. A questo punto, per lanciare l’allarme ed far scattare il sistema difensivo, le cellule dendritiche raggiungono i linfonodi dove “baciano” i linfociti e li attivano, trasmettendo le informazioni presenti sulla loro membrana. È un momento estremamente delicato, come spiega Antonella Viola: “Dal tipo di segnali che vengono scambiati dipende l’avvio della risposta immunitaria.

Un errore potrebbe rendere l’organismo tollerante a un pericoloso invasore che, a quel punto, potrebbe diffondersi indisturbato. Oppure, la cellula dendritica potrebbe presentare come bersaglio elementi appartenenti all’organismo stesso, provocando reazioni autoimmuni estremamente dannose”.

Proprio per limitare al massimo questo tipo di errori si è evoluto un meccanismo di comunicazione estremamente sofisticato, che richiede l’intervento di molteplici segnali, ognuno con una funzione particolare. “I linfociti hanno un recettore, chiamato Tcr, che riconosce le molecole estranee esposte sulle cellule dendritiche e, quindi, costituisce il primo stimolo.

Inoltre, abbiamo recentemente scoperto che nella sinapsi immunitaria interviene anche una molecola chiamata CD28, che contribuisce ad amplificatore il segnale e, senza la quale non potrebbe attivarsi il meccanismo”. Questa particolare molecola crea intorno al recettore dei linfociti un ambiente lipidico protetto in cui il segnale può essere trasferito integralmente, senza perdere preziose informazioni. In sostanza è come se il CD29 creasse un’isolante attorno a un filo elettrico, per impedisce alla corrente di disperdersi e permettergli di arrivare a destinazione con la giusta intensità.

“In realtà queste sono soltanto alcuni dei segnali implicati nella sinapsi immunologica. Sappiamo che ne esistono moltissimi e che tutti assieme, opportunamente modulati, producono l’attivazione dei linfociti”, conclude Antonella Viola.

“Stabilire quali sono gli stimoli davvero determinanti e in che misura influenzano il fenomeno è uno dei nostri prossimi obiettivi”.

linfocita
linfocita

I soldati addormentati
L’attivazione della risposta immunitaria contro le cellule tumorali è una delle frontiere più promettenti nella lotta al cancro.

Nel nostro organismo accade continuamente che i sistemi difensivi riconoscano cellule neoplastiche appena formate come elementi estranei e dannosi e provvedano rapidamente ad eliminarle.

Se non fosse così il rischio di sviluppare un cancro sarebbe estremamente più elevato per ciascuno di noi.

Ma allora che cosa accade quanto un tumore riesce a svilupparsi indisturbato? Come ha fatto a eludere i dispositivi di controllo e protezione?

Sono queste le domande che si è posta Antonella Viola quando, alcuni anni fa, ha cominciato ad occuparsi del complesso rapporto tra neoplasie e sistema immunitario:

“Quando un tumore ha raggiunto dimensioni ragguardevoli significa che ha già trovato il modo di ingannare i nostri sistemi di difesa ed è in grado di continuare a farlo. Così abbiamo concentrato le nostre indagini proprio in questa direzione e abbiamo cominciato a studiare il tumore della prostata. E per affrontare il problema nel modo più vicino alle condizioni reali, abbiamo deciso di studiare direttamente tessuti umani provenienti da pazienti operati per questo tipo di neoplasia, piuttosto che creare un modello animale”.

Una scelta difficile, che ha reso necessaria l’elaborazione di un sistema di coltura idoneo a mantenere i tessuti in condizioni simili a quelle naturali. In questo modo, però, è stato possibile studiare tumori sviluppati spontaneamente, in individui con caratteristiche diverse fra loro, piuttosto che neoplasie create artificialmente in cavie da laboratorio. E i risultati non si sono fatti attendere.

ingrandimento linfocita
ingrandimento particolare di un linfocita

“Abbiamo scoperto che effettivamente un tentativo di risposta immunitaria nei confronti del tumore c’era stato. Nei tessuti prelevati erano giunti dei linfociti attivati e pronti a combattere. Ma, per qualche motivo, giacevano come ‘addormentati’. Alla fine di una prima fase dello studio, che è stato pubblicato sul The Journal of Experimental Medicine nel 2005, abbiamo dimostrato che il tumore utilizza due enzimi in grado di bloccare l’azione dei linfociti”. Il cancro ha, quindi, sviluppato un’arma sofisticatissima, capace di “narcotizzare” le truppe speciali arrivate sul posto per contrastare la sua diffusione.

A questo punto il gruppo di ricerca si è posto un obiettivo ancora più ambizioso: trovare una contromisura per risvegliare i combattenti assopiti.

“Si è trattato di individuare le sostanze adatte a bloccare gli enzimi prodotti dalle cellule neoplastiche e, contemporaneamente, non tossiche per l’organismo del paziente. Abbiamo così disegnato una molecola con queste caratteristiche, che i chimici hanno sintetizzato in una serie di combinazioni diverse. Attualmente in fase di sperimentazione e ci sono già stati riscontri positivi: siamo riuscite a risvegliare i linfociti che hanno cominciato la loro azione contro le cellule tumorali.

Questo però è solo il primo passo del lungo percorso necessario a trasformare queste scoperte in un farmaco disponibile a livello terapeutico”. Un risultato che, nel giro di diversi anni, potrebbe finalmente offrire un’arma efficace per il tumore della prostata, contro il quale, per ora, si può intervenire solo a livello chirurgico.

Inoltre, l’alta concentrazione delle sostanze utilizzate dal tumore per addormentare i linfociti, potrebbe diventare anche un utile riferimento per la diagnosi precoce.

La professoressa Viola e il suo gruppo stanno ora cercando di capire quali altre forme di neoplasia hanno in comune lo stesso fenomeno e, quindi, la stessa strategia terapeutica.

Antonella Viola

Nata nel 1969 a Taranto, Antonella Viola si è laureata in Scienze biologiche all’Università di Padova, dove ha conseguito anche il titolo di dottore di ricerca. Ha svolto quattro anni di post-doc al Basel Research Institute di Basilea, in Svizzera.

Attualmente Antonella Viola dirige il laboratorio di Immunità adattativa presso Humanitas-Università di Milano, dove coordina un gruppo di ricerca dedicato allo studio del sistema immunitario, in condizioni fisiologiche e patologiche, come nel caso di un’immunodeficienza chiamata WHIM.

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I sintomi dell’infiammazione ed il risveglio ( del sistema immunitario! )

LA CRISI DI GUARIGIONE (Legge di Hering)

I sintomi dell’infiammazione ed il risveglio (del sistema immunitario… e non solo!)

Sommario:

Come possiamo aiutare il risveglio del nostro organismo e più specificamente del sistema immunitario?

Quali sono le correlazioni tra il nostro  sistema immunitario con le nostre realtà interdimensionali?

Essere svegli.

 

Un’infiammazione può essere un sintomo preoccupante come un ottimo sintomo di guarigione. Spesso, o meglio quasi sempre quando mettiamo mano ad un processo di disintossicazione ci sentiamo peggio di prima, per un certo periodo iniziale. A causa di questo molti prendono paura e commettono l’errore di sospendere il processo di disintossicazione. Come distinguere l’uno dall’altro?  Come tranquillizzarci che tutto sta andando per il meglio, nonostante qualche piccola sofferenza o fastidio? ( Per questo vi rinviamo all’articolo presente su questo sito relativo a LA CRISI DI GUARIGIONE (Legge di Hering)

Ma gran parte dei sintomi sono dovuti al risveglio del sistema immunitario e questa è una gran bella novità, un grande successo per la guarigione in corso!

uomo che dormaL’organismo ha la caratteristica di abituarsi a cambiamenti durevoli e di considerarli come normali. Anche infiammazioni croniche possono „addormentarsi“ per questo motivo, perché il corpo si è rassegnato ad averle. Solo mediante un „segnale di attenzione“ è possibile risvegliare il sistema immunitario.

Durante la crescita tumorale, infatti, il sistema immunitario viene addormentato o ‘corrotto’ dalle cellule cancerose, che lo utilizzano a loro favore nello sviluppo della malattia. Il lavoro esplicato nei nostri vari laboratori di ricerca era, invece, proprio quello di capire come rieducare o risvegliare il sistema immunitario corrotto. (vedi Il sonno ed il bacio. Bacio di giuda o bacio d’amore? (il risveglio – vedi sistema immunitario)

L’abbassamento delle difese immunitarie è dovuto principalmente a somatizzazione di traumi, in particolare sul cervello addominale, oltre a situazioni di eccessivo stress (ahi,  le relazioni! Durante il giorno cerchiamo di unire e non di dividere!) o di altre patologie già in atto.   bimbo addormentato

Come possiamo aiutare il risveglio del nostro organismo e più specificamente del sistema immunitario?

La risposta fondamentale sta nel nostro atteggiamento spirituale verso la vita, cioè nella nostra capacità di dare e ricevere amore. Una persona che sa unire con i propri comportamenti ed atteggiamenti, avrà sempre un sistema immunitario forte.  (vedi 8.1 Essere svegli  )

In questa sede vogliamo occuparci dei principali processi e consigli che possiamo attuare a livello fisiologico:

1) L’intestino è l’organo fondamentale, dove risiede il 7o% del Sistema immunitario.
Possiamo dire che qui si stratta di mettere in pratica le classiche procedure di risveglio di un intestino “pigro”
2) Bisognerà occuparsi innanzitutto delle classiche ‘Attività di disintossicazione  e disinfiammazione
3) Importantissima è l’Attività fisica
4) I Massaggi! In questo caso  massaggi all’addome (in senso orario).  Trattasi di una’ altra pratica importante, sia per l’azione di tipo meccanico di stimolo della peristalsi, sia per la somministrazione delle frequenze di calore e contatto (alimentazione psichica- senso del tatto)
5) La Respirazione diaframmatica: Re-Imparare a respirare di nuovo di pancia, come quando eravamo bambini, ci permette in pratica di auroprodurci un ottimo massaggio intestinale ( oltre naturalmente ad una migliore ossigenazione )
6)  Ovviamente la fetta più importante della torta è riservata all’Alimentazione:  per esempio con apporto di fibre. In caso di difficoltà digestive con le fibre, dovute ad intestini irritati:  possiamo ripristinare l’equilibrio grazie all’assunzione abbondante di succhi vivi di frutta e verdura estratti con l’estrattore. Si consiglia di assumere abbondantemente frutta e verdura fresca, se possibile anche cruda. La vitamina C favorisce i processi immunitari: ne sono ricchi gli agrumi, i kiwi, la rosa canina, l’olivello spinoso, il mirtillo rosso, il ribes nero, il prugnolo. Ci siamo abbondantemente occupati di cibo e sistema immunitario che abbiamo scritto alcuni anni fa nel sito di centro studi salute per cui qui  ci limiteremo a soli pochi cenni.
7) Bere!  (acqua, tisane, succhi freschi di verdura e frutta…)
8) stimolare  la peristalsi anche con una corretta alimentazione (kiwi, fichi, prugne, albicocche e datteri, semi di lino (un cucchiaio al pasto della sera che si può aggiungere ad una pietanza o deglutire aiutandosi con un sorso d’acqua)
9) La peristalsi però può essere bloccata anche ed anzi soprattutto da attivazioni neuronali. Per quanto concerne la riattivazione del sistema immunitario,  è necessario disattivare tutti i gruppi di neuroni rimasti attivati in conseguenza della somatizzazione di uno o più conflitti non risolti, in quanto molti di essi emettono sostanze (neurotrasmettitori, neuro peptidi, ormoni) con azione inibitrice sulle cellule del sistema immunitario.  Questa operazione è realizzabile con le procedure di verifica di efficienza terapeutica proprie del Bio-Explorer, in ciascuna delle aree cerebrali o sistemiche interessate.  La disattivazione è efficace in oltre il 95% dei casi.
10) Attività mitocondriale per disattivare tutti i gruppi di neuroni rimasti attivati è necessario prima ristabilire la piena produzione mitocondriale di ATP, cioè di energia. L’analizzeremo attentamente questo processo in un prossimo articolo in questo sito.
11)  Uno dei principali strumenti di riattivazione e riequilibrio dell’attività mitocondriale, che conosciamo è il dispositivo Sanza
1
2) Gli Integratori alimentari. L’uso degli integratori è una pratica delicata, che va gestita con competenza e che non è necessario se la dieta è completa. Nel caso in cui si parta già da una situazione di scompenso, costituiscono una buona fonte di  principi attivi naturali e permettono così di evitare l’assunzione di farmaci sintetici e quindi le contro indicazioni ed effetti collaterali. Perché ciò avvenga bisogna conoscere bene qual è il principio attivo che serve  e fornire all’organismo solamente quello ( e non altri!). Inoltre serve conoscere bene l’integratore che si sta per assumere, per sapere se presenta una buona biodisponibilità e se è assorbibile dal nostro organismo.
13) I fermenti lattici vivi (lattobacilli e bifido batteri)
14) Non  assumere omega 3, quando siamo in fase di uscita dal conflitto attivo ( molti  omega 3 sono fondamentali, ma sono anche immunodepressivi!)  Al punto 19) ne riparliamo e faremo presto un articolo che chiarisce quando e come usarli.
15)  Argento colloidale. Le proprietà antibatteriche e germicide dell’ argento colloidale sono state scoperte quasi un secolo fa.Numerosi casi clinici e le prove aneddotiche ci forniscono  la conoscenza del potere dell’ argento colloidale per uccidere batteri,  anche infezioni fungine e virus. La FDA ha cercato di screditare l’efficacia di questa sostanza come medicinale antibatterico. Gli effetti dell’ argento colloidale nel trattamento delle malattie batteriche come l’MRSA, trattamento delle  ferite, piaghe ed infezioni parla da sé.
16) Carbone vegetale Utile in molti disturbi  intestinali (meteorismo, aerofagia, eliminazione del colesterolo, gonfiore addominale e reflusso gastroesofageo, colite, diarrea, acidità gastrica, intossicazioni etc.) per le sue proprietà adsorbenti, come coadiuvante dei processi digestivi,
17) Stimolare i processi digestivi con erbe, insalate e verdure amare (tarassaco, cicorie, catalogna, radicchio, carciofi) e con la curcuma.
18) Le vitamine e specialmente la VITAMINA C ! Gli integratori di vitamine e di sali minerali possono rinforzare il sistema immunitario di persone anziane mal nutrite, ma spetta al medico decidere la prescrizione. Credete di aver bisogno di vitamina C? Mangiate una tazza di fragole al giorno: vi fornirà il 160% della razione giornaliera di vitamina C consigliata. Recenti studi confermano che le fragole sono capaci di ridurre l’intensità e la durata del raffreddore, con effetti maggiori rispetto alle più quotate arance.
19) Vitamina D e l’omega 3, hanno il 40% di possibilità in più di contrarre affezioni alle vie respiratorie superiori. Il rimedio suggerito? Mangiate più salmone fresco, sino ad una porzione al giorno nei periodi in cui vi sentite più cagionevoli, perché questo pesce è molto ricco di vitamina D.
20)  Il selenio.  Naturalmente la miglior forma è quella del selenio colloidale .
21) I funghi ricchi di selenio – che aiuta i globuli bianchi a produrre le citochine (molecole proteiche) – e di beta-glucano, un immunostimolante che attiva i globuli bianchi, come i macrofagi, i granulociti e i monociti, responsabili della difesa contro le infezioni. Inoltre il beta-glucano potenzia il processo rigenerativo dei tessuti danneggiati
22) L’aglio fresco  l’allicina, in esso contenuta, mostra spiccati effetti antibiotici, antimicrobici e antifungini: i soggetti che lo assumono con regolarità, hanno sofferto del 46% in meno dei raffreddori stagionali e hanno recuperato più velocemente dalle infreddature. Gli esperti alimentari consigliano di cucinare ogni giorno con due spicchi d’aglio fresco. L’aglio è stato utilizzato in tutto il mondo per migliaia di anni per scopi medicinali. Questa pianta meraviglia tratta tutto da un semplice mal d’orecchi alla polmonite, MRSA, Helicobacter pylori, influenza e anche la peste nera. La Ricerca contemporanea ha confermato che l’aglio possiede numerosi antiossidanti che uccidono i batteri e  rilascia dei radicali liberi nel sangue, proteggendo il sistema immunitario per  renderlo più forte. Allicina  e’ il principio attivo dell’aglio che può anche attaccare e distruggere una varietà di virus – a differenza degli  antibiotici moderni – così come le infezioni  come la Candida. L’assunzione di integratori a base di aglio come profilassi, può aiutare a proteggere contro vari agenti patogeni e  prevenire l’insorgenza della malattia.
23) Il  verde 5 tazze al giorno ha un super effetto sul nostro organismo. I ricercatori della Harvard University hanno evidenziato che bevendo cinque tazze di tè nero al giorno, il nostro sistema immunitario quadruplicherà le sue forze grazie alla teanina, un aminoacido con proprietà psicoattive. Consigliata anche l’assunzione di tè verde perché molto attivo contro i radicali liberi, grazie alle catechine in esso contenute
24)  Icioccolato fondente non dovrebbe mancare da una dieta sana poiché capace di aumentare anche le nostre risposte immunitarie. Alte dosi di cacao, infatti, potenziano le T-helper cells, un sottogruppo di linfociti, capaci di migliorare l’adattamento delle nostre difese al mutare delle infezioni.
25) Lo zinco! (meglio se in forma colloidale) 
Non tutti sanno che lo zinco è davvero necessario al nostro sistema immunitario, rivelandosi fondamentale per armare i nostri globuli bianchi contro influenza e raffreddore. Mangiare una singola ostrica di medie dimensioni al giorno, ci assicura l’intero fabbisogno di zinco ma se volete abbondare e consumarne sei, quintuplicherete le vostre risorse di questo prezioso materiale. Anche se il vostro portafogli potrebbe non gradire…
26) Le mandorle si rivelano preziosissimi alleati per la nostra salute perché ricche di vitamina E – con ottime proprietà antiossidanti – e capaci di ridurre la sensibilità ai malesseri stagionali e alle infezioni alle vie respiratorie. Una dose di mandorle al giorno non dovrebbe mai mancare ma anche altri cereali mostrano proprietà simili, come i semi di girasole e i germi di grano
27) Le patate dolci si rivelano fondamentali soprattutto in questo periodo poiché ricche di beta-carotene, precursore delle vitamina A. Questa sostanza si rivela fondamentale poiché stimola la crescita e lo sviluppo del sistema immunitario e aiuta a neutralizzare le sostanze nocive. E se non vi dovessero piacere le patate? Non temete perché carote, zucche e tuorli d’uovo sono altrettanto ricchi di beta-carotene
28) L‘olio di cocco vergine è privo di colesterolo e benefico per il cuore. Contiene trigliceridi “buoni” con acidi grassi a catena media (MCFAs) — questi quando vengono digeriti vanno direttamente al fegato e vengono trasformati in energia, non in grasso e possono contribuire a bruciare i grassi in eccesso nel corpo. 
E’ ricco di acido laurico (50-53% dell’intero contenuto), un componente chiave del latte materno che è noto per rafforzare il sistema immunitario, una sua forma, la monolaurina (il monogliceride dell’acido laurico) , in studi di laboratorio ha mostrato di arrecare danni a una serie di virus e batteri (HIV, herpes, citomegalovirus e batteri della clamidia e della gonorrea).  Oltre a all’acido laurico l’olio di cocco contiene buone quantità di acido miristico (18-20%), palmitico (8-9%), caprilico (6-7%),caprico (5-6%) che sono acidi grassi saturi e di acido oleico (circa 6%) che è un acido grasso monoinsaturao (è presente anche un 2% di acido linoleico polinsaturo e omega-6). 
Neonati prematuri alimentati con olio di cocco raggiungono un peso maggiore, non perché ingrassano, ma perché si irrobustiscono dal momento che gli acidi grassi del cocco sono facilmente assorbiti nel corpo e forniscono molti elementi nutritivi, è peraltro anche una fonte di vitamina D.
E’ stato evidenziato che l’olio di cocco ha proprietà anti–virali, anti-batteriche, anti–fungine e antiparassitarie, contribuendo a prevenire e curare i problemi di salute come infezioni, infezioni da lievito, candida e molte malattie tra cui alcuni tumori. E’ ritenuto utile nel trattare i problemi digestivi, come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), la pancreatite, le ulcere, la colite ulcerosa e il morbo di Crohn. È uno dei pochi grassi tollerati da coloro che hanno subito l’asportazione delle cistifellea.
L’olio di cocco è stato usato per secoli nella medicina ayurvedica e orientale per prevenire e curare il diabete, le infezioni virali, i problemi cardiovascolari ed è indicato per contrastare la stanchezza cronica. E’ termogenico, il che significa che contribuisce ad aumentare il metabolismo dell’organismo (alcuni studi dimostrano fino al 48 % e fino al 65 % nelle persone molto obese, contribuendo a livelli più elevati dell’energia e perdita di peso).
Di recente alcuni studi hanno evidenziato come l’acido laurico, mistico (ma anche palmitico, capirilico e oleico) contenuti in abbondanza nell’olio di cocco siano in grado di inibire efficacemente l’enzima 5 alfa reduttasi che trasforma il testosterone in DHT e quindi come questo olio possa rivelarsi utile per contrastare le affezioni legate agli androgeni come l’iperplasia e il tumore della prostata, l’irsutismo, la sindrome dell’ovaio policistico, l’acne e l’alopecia androgenetica.
Usato topicamente ha anche un effetto anti-age e antiossidante aiutando la pelle a rimanere giovane e attenuando i segni del viso e le rughe. Inoltre, consente di proteggersi contro i danni del sole.
30) I germogli  clicca qui
31) Le alghe   vedi  
Agar agar: la gelatina vegetale dalle alghe. Proprieta’, usi e dove trovarlo  ed anche vedi  5 GRAMMI AL GIORNO DI QUESTO SIERO ANTI-RADIAZIONI NEI BAMBINI DI CHERNOBYL…
32) Lo zenzero che elimina muco e catarro…   clicca qui
33) la sostituzione ed eliminazione dello zucchero raffinato, del sale raffinato e delle farine raffinate ( vedi Corso di alimentazione )

34) Il riposo  ( … ed i riposi sabbatici), articolo di cui ci occuperemo a fondo e che svilupperemo in seguito.

35) Sistema immunitario e relazioni. Sistema immunitario e psiche…. come segue.

 

Ma siamo veramente sicuri che basti occuparci solo del corpo? Quali sono le correlazioni tra il nostro  sistema immunitario con le nostre realtà interdimensionali?

(liberamente tratto da una newsletter di RajaYogaNewsletter.com – ONLUS )

Viviamo in uno strano mondo dove vengono spesi  miliardi, per mantenere la salute del corpo mentre e si spendono veramente poche Risorse per la salute del nostro essere. Benché siano profondamente connessi, ‘salute’ e ‘benessere’ sono diversi.
Purtroppo molti li confondono e solo pochi sembrano riconoscere che il nostro benessere sia primario e che la salute fisica sia successiva e conseguente.
Anche quando diamo priorità alla salute spirituale, questo non si riflette nelle scelte e nelle decisioni che prendiamo durante la nostra vita.
Tendiamo ad essere ‘corpi impegnati’ e invece trascuriamo la serenità dell’essere!

Una conseguenza è che il più delle volte, per non dire sistematicamente,  non ci rendiamo conto di come e quanto mettiamo a repentaglio il nostro benessere. Ciò è in gran parte dovuto ad un’educazione che ha una Grossa carenza! Non conosciamo i nostri talenti e di conseguenza la ragione per cui siamo venuti qui in questo modo. I talenti hanno che fare con la nostra Realizzazione e al motivo per cui siamo stati creati. Ci manca la  ‘conoscenza di sé. Educare deriva dal latino “ex-ducere” che significa  etimologicamente “tirare fuori”. Non impariamo quindi a conoscere noi stessi, come pensare, perché proviamo ciò che proviamo e quale impatto avranno sul nostro benessere molte nostre decisioni.

Ecco dei sintomi di un essere che NON STA BENE (e che normalmente corrispondono anche alla acidosi fisiologica) includono: sentirsi stressati, brontoloni, critici, astiosi, difensivi, resistenti, chiusi, depressi e spesso infelici, apparentemente senza nessuna ragione.

Invece i segni di un essere che STA BENE probabilmente includono: contentezza, tranquillità, apertura, calore, accettazione, flessibilità, entusiasmo, ottimismo e comportamento solare indipendentemente dalle circostanze. Guarda caso queste persone hanno sistemi immunitari fortissimi!

Possiamo dire che alcuni hanno una cattiva salute ma stanno bene nel loro essere ed altri hanno una salute perfetta ma stanno quasi sempre non bene?

La Causa principale della Malattia e del Malessere le troviamo dove cresciamo senza la capacità di riconoscere esattamente che cosa proviamo al di là dei semplici indicatori di piacere o dolore, bene o male, entusiasmo o depressione. Cresciamo senza sapere come essere padroni della nostra mente e creatori dei nostri sentimenti. Cresciamo in una condizione di ignoranza circa le cause del nostro stress o della nostra infelicità. Diventiamo adulti senza la capacità di riconoscere in che modo i nostri ‘sistemi di credenze’ siano la causa di tutti i nostri momenti di afflizione mentale ed emotiva. Tutto questo ci assicura che da quel momento in poi vivremo probabilmente infelici! Per quanti modi possiamo trovare di bloccare la nostra depressione con determinate ‘stimolazioni’, in realtà non ci accorgiamo che la maggior parte di ciò che facciamo per essere felici finirà per dar luogo ad una ulteriore depressione!

A tutta questa situazione psichica corrisponde un quadro di sostanze chimiche (neurotrasmettitori, neuro peptidi, ormoni) che il nostro organismo emette continuamente, esattamente correlata tutta una serie di neuroni attivi, magari ancora in età fetale, che modulano a nostra insaputa le nostre emozioni, i nostri atteggiamenti. Queste sostanze prima o poi finiranno con l’ intossicarci , con il creare disfunzioni ed infine patologie. Questo è così vero che oggi esistono dispositivi in grado di individuare tutti i neuroni attivi e le qualità e delle sostanze di tutte le molecole emesse a causa di traumi, e della somatizzazione di uno o più conflitti non risolti.   

Poiché abbiamo visto che i nostri genitori ed insegnanti sopportavano e ci insegnavano anche che lo stress era normale e naturale, abbiamo preso per buono che la sofferenza sia inevitabile lungo in cammino della vita. Anche quando ci rendiamo conto effettivamente che tutto il nostro stress ce lo creiamo noi, siamo così abituati a ritrovarci infelici in vario modo da credere e pensare che faccia parte del percorso.

Ma adesso sappiamo! Almeno molti di noi stanno cominciando a sapere che cosa dobbiamo fare per riempire le nostre carenze.

Grazie alla rete Internet possiamo accedere istantaneamente alla conoscenza più completa dei sintomi e delle cure di tutti i nostri malesseri fisici.

Abbiamo anche accesso immediato ai concetti più profondi e alla saggezza più elevata su come risvegliare la nostra consapevolezza riguardo alle cause di tutti i nostri momenti di dis-agio!

L’infermità è il ‘processo’ che avviene nel nostro corpo e che si manifesta attraverso il dolore. Invece il dis-agio riguarda i momenti in cui tutti ‘soffriamo’ a livello mentale o emotivo nella nostra coscienza. Il malanno porta danno alla nostra salute fisica e lo chiamiamo infermità del corpo. Il dis-agio è segno che stiamo danneggiando la nostra salute mentale ed emotiva. Possiamo chiamarlo sofferenza dell’anima.

Come il corpo contiene ‘installato’ un sistema immunitario al fine di mantenere il suo stato di salute, così noi, in quanto esseri di coscienza, in quanto spirito, possediamo un sistema immunitario progettato per mantenere il nostro benessere. Quando il nostro sistema immunitario fisico si blocca , anzi ancor meglio per evitare e prevenire che si blocchi e possa continuare a funzionare automaticamente in tutti i momenti della nostra vita, il sistema immunitario dell’anima deve essere coscientemente attivato ogni giorno.

Per far ciò è necessario capire esattamente che cosa esso sia e come funziona. Solo allora possiamo far star bene il nostro sé, mantenerlo in salute e condividere benessere con gli altri. Fare questo reca naturalmente un beneficio alla ‘salute’ del nostro corpo e all’armonia delle nostre relazioni.

Conosciamo l’altro sistema immunitario: è tutta questione di energia!

Sia la salute fisica che il nostro benessere dipendono dall’‘influenza’ dell’energia. Quando il nostro corpo si ammala, l’energia cellulare di certe parti della nostra forma ne viene influenzata in modo tale che l’energia diventa distorta o deviante!

Immagina di star seduto con alcuni amici. Vi sentiti tutti felici, contenti e positivi godendovi la reciproca compagnia. Vi sono momenti frequenti nei quali scoppiate in fragorose risate. Si tratta di un gruppo di amici sano, felice e armonioso. Ecco che arriva il signor Brontolo. Il signor Brontolo è arrabbiato. Si è appena scontrato con uno che gli ha schiacciato il ‘pulsante dell’arrabbiatura’. Entra nella conversazione del gruppo e comincia a lagnarsi, piagnucolare, lamentarsi e protestare. Continua a riversare la sua rabbia sul gruppo. L’energia del gruppo diventa improvvisamente cupa. Le risate sono scomparse. I sorrisi non ci sono più. L’aria diventa pesante. Il gruppo si è ammalato! C’è un dis-agio che si è diffuso in tutta l’energia del gruppo. E’ stato come se il signor Brontolo fosse un virus, un’infezione che ha istantaneamente contagiato l’energia del gruppo.

Infezioni Virali

Quando un’energia deviante in forma di virus o di un batterio negativo si insinua nel nostro corpo (sappiamo che molti ci sono già), essi ‘influenzano’ l’energia cellulare del corpo. Alcuni malanni sono di poco conto e passeggeri mentre altri sono più gravi e quasi permanenti. Nella nostra coscienza, invece, noi non proviamo il ‘dolore del malanno’, ma ‘soffriamo’ di momenti o di periodi di dis-agio! Tali momenti possono andare da leggeri sensazioni di turbamento alle alterazioni emotive della rabbia forte o della paura. Tutti i momenti di dis-agio sono anche il risultato dell’influenza di una infezione virale. Il virus che ‘entra’ nella nostra coscienza, nella nostra anima, si chiama ‘credenza’. Sono le ‘credenze virali’ che fanno ‘deviare e alterare’ l’energia della nostra coscienza. Come risultato, creiamo e sentiamo varie forme di disturbi emotivi, chiamati anche sofferenza. Detta anche infelicità!

Corpo E coscienza

Vi sono dodici principali dis-agi di coscienza, ciascuno causato dall’influenza di diverse credenze virali’. Queste hanno caratteristiche simili alle malattie del corpo. Tuttavia, allo scopo di poter identificare l’esatta credenza che causa ciascun dis-agio nell’anima, vi deve essere un chiaro riconoscimento che l’energia del nostro corpo è diversa dall’energia del nostro ‘sé’ Una è visibile e tangibile e l’altra è invisibile e intangibile. L’energia del nostro corpo fisico è confinato nello spazio e nel tempo, mentre l’energia spirituale della coscienza, del sé, va oltre i confini di spazio e di tempo. La nostra forma fisica è soggetta alla nascita, alla morte e al deperimento, mentre l’anima, lo spirito che siamo, non cresce mai e mai si estingue. Ecco perché crescita personale, o ciò che a volte chiamiamo ‘crescita personale’ è un ossimoro.

Al pari dell’energia del nostro corpo, anche l’energia della nostra coscienza si può inquinare. Mentre il corpo viene inquinato da sostanze materiali, la nostra coscienza viene inquinata dalle ‘credenze’! Così come i nostri genitori nutrono il nostro corpo quando siamo piccoli, così veniamo nutriti da e assimiliamo credenze e sistemi di credenze da genitori, insegnanti e dalla società. Da bambini, per quanto tendiamo ad accettare tutto il cibo che ci viene somministrato a tavola, vi sono dei cibi che sicuramente non mangeremo. Tuttavia, quando siamo piccoli, non abbiamo ancora affinato la nostra abilità di discernere le conseguenze del dare credito a certe credenze, e perciò ‘tendiamo’ ad accettare come vere tutte le credenze che ci passano. Ed ecco dove le cose vanno…per traverso!

Quando assorbiamo le credenze altrui e le adottiamo come nostre, chiamandole spesso verità, cominciamo anche a crearci il nostro sistema di credenze. Di conseguenza, cominciamo a generare momenti di ‘dis-agio’ poiché o le seguiamo ciecamente oppure cominciamo a difenderle quando le percepiamo minacciate oppure le imponiamo agli altri. Ma noi non siamo consapevoli di questa relazione tra credenza e dis-agio! Nessuno ci può aiutare ad esserne consapevoli perché anche tutti gli altri hanno fatto e stanno largamente facendo gli stessi errori.

Ecco qualche esempio di come senza saperlo creiamo i tanti dis-agi dell’anima che ci causano infelicità!

Sintomi e Cura del Perfezionismo!

I primi sintomi di qualsiasi ‘dis-agio’ si rendono evidenti, o per meglio dire vengono ‘sentiti’, ad un livello emotivo. Per esempio il perfezionista soffre di ‘perfezionismo’ e pertanto sperimenta frequenti momenti di irritazione. Un po’ come la nostra pelle a volte si irrita, il perfezionista si sente irritato semplicemente perché vive in un mondo che non è e non può mai essere, esattamente, precisamente, come lo vuole o si aspetta che sia. Non può mai essere esattamente come ‘crede’ dovrebbe essere. La cura del perfezionismo richiede tre passi.

Il primo è la Consapevolezza e il riconoscimento che vi sono sentimenti di irritazione e di frustrazione e che questi sono creati da noi.
Poi c’è la realizzazione della causa nella nostra coscienza, che è una ‘credenza virale’ che le cose dovrebbero andare esattamente così, che dovrebbero essere fatte esattamente cosà, che la gente dovrebbe comportarsi esattamente in un certo modo, il risultato di una applicazione di una certa metodologia dovrebbe avere un certo esito, cioè…perfetto!
In altre parole, c’è una radicata credenza che genera una aspettativa di perfezione.
La cura è possibile solo quando c’è la realizzazione della verità che

1. il mondo e le persone si muovono e cambiano, e sono, esattamente come sono;
2. la vita e le relazioni, specialmente le relazioni, di questi tempi sono confusi!
3.  in definitiva non c’è un modo giusto, un modo perfetto che possa essere imposto a chiunque e ad ogni cosa.

Quando si è pienamente compreso, assimilato e messo in atto questa verità, c’è una trasformazione dell’energia della coscienza del perfezionista. Il dis-agio scompare e c’è, in effetti, la guarigione dell’anima!

Tre Movimenti

Il sistema immunitario del corpo ha essenzialmente tre dinamiche nel processo di guarigione:

1. il riconoscimento dei sintomi
2. la diagnosi della causa
3. l’effetto risanante della cura.

Alla stessa maniera, il sistema immunitario dell’anima ha tre movimenti:

1. Consapevolezza dei sentimenti di dis-agio
2. Realizzazione della causa
3. Cura del dis-agio e trasformazione dell’energia della coscienza una volta che la cura sia stata messa in  atto.

Spesso riconosciamo che, se gli viene data l’opportunità, il corpo si auto-guarisce. Allo stesso modo, se concediamo al nostro ‘sé’ la possibilità, che in pratica significa il tempo e lo spazio di diventare più consapevole, possiamo sanare tutte le nostre abitudini di dis-agio!

Ancora un esempio: Sciogliere le Articolazioni! (sciogliere l’acidosi)

L’artrite è un comune malanno del corpo, specialmente in età avanzata. E’ anche un dis-agio dell’anima, della nostra coscienza, che tende a ‘profilarsi’ ugualmente in tarda età. Ma non sempre. A volte sembra esserci dall’inizio. Così come le articolazioni del corpo tendono ad irrigidirsi e ad essere dolorose al movimento, altrettanto diventiamo rigidi nel nostro modo di pensare, e cioè nelle nostre credenze. Diventa doloroso smuovere la nostra coscienza abbastanza da aprirsi a nuove idee, nuovi apprendimenti e nuove comprensioni. Uno dei sintomi principali dell’artrite dell’anima è il sentimento di astio verso quelli che sembrano saperne di più e vogliono aiutarci ad ampliare la nostra mente  ed esplorare nuovi punti di vista. I pensieri più frequenti sono: “Io lo so meglio, l’unico modo è questo, ho fatto o pensato così tutta la vita ed è ancora così.” Ci sarà una reazione di opposizione agli altri punti di vista, talvolta si arriva al punto che l’altra persona viene completamente ignorata.

Finché un giorno, l’anima artritica si accorge che il suo risentimento è giunto al limite, che è stanca della sua sofferenza e probabilmente sola e senza amici! Lascia andare per un momento e realizza che non c’è una sola idea o credenza giusta, ci sono sempre modi diversi di percepire, c’è ancora tempo per imparare e non è mai troppo tardi per cambiare. Poi si verifica un’apertura comincia ad affiorare una curiosità, e gradualmente una nuova flessibilità va a sostituire la vecchia rigidità. La guarigione dell’anima ha luogo quando questo cambiamento interiore si rafforza attraverso le interazioni con gli altri e si percepisce e si vede una trasformazione di comportamento e atteggiamento. Il dis-agio chiamato artrite dell’anima è guarito!

Vi sono diversi dis-agi dell’anima di cui tutti soffriamo, inclusa l’asma dell’anima, il diabete dell’anima e l’indigestione dell’anima! Il che in realtà significano dis-agi che tutti creiamo dentro la nostra coscienza e che generano frequenti momenti di sofferenza.

Il processo di guarigione è lo stesso per ognuno di essi. Divenire consapevoli dei sintomi, i quali sono emozioni che creiamo e percepiamo frequentemente e intensamente. Realizzazione della causa, che è sempre una ‘credenza virale’ che ci portiamo dentro la nostra coscienza.
Poi, dopo aver esaminato e aver superato la credenza, la realizzazione della ‘verità’ che ci libera dalla sofferenza.
Infine la trasformazione della nostra energia, che è la nostra coscienza, il nostro ‘sé’ quando coscientemente ri-elaboriamo e mettiamo in atto quella verità.

Con l’attivazione del sistema immunitario dell’anima, diventa possibile eliminare tutti i dis-agi e riportare la nostra coscienza, il nostro essere, ad uno stato di benessere durevole. Noi sappiamo che stiamo di nuovo bene quando riusciamo a rilassarci quando vogliamo, siamo in pace con il mondo, rispondiamo sinceramente e con amore agli altri, accettiamo pienamente il modo in cui la vita si svolge intorno a noi, e sappiamo donare qualcosa di noi senza aspettarci nulla tutte le volte che veniamo invitati a prendere parte al grande gioco, alla grande rappresentazione, alla magnifica produzione che tutti chiamiamo VITA SUL PIANETA TERRA!

Essere Svegli:

A proposito della frase del vangelo ( Luca 21, 36) : 
“ …vegliate in ogni tempo pregando. Avrete così la forza di superare tutti i mali che stanno per accadere…”

Se sei attento e concentrato e non pensi che al presente,
se ti sai staccare dalle cose e dai beni materiali,
se usi la parola solo quando è indispensabile,
se capisci che vivere è realizzare il compito per cui sei nato,
se preghi intensamente,
se hai fiducia in te stesso,
se fai le cose gratuitamente senza pretese,
se perdoni e chiedi perdono di cuore,
se sai ringraziare della vita senza stancarti mai,
allora sei sveglio. 

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2. l’Errata assunzione di acidi grassi

3. l’Errata distribuzione dei macronutrienti

4. lo Scarso contenuto di micronutrienti

5. lo Scarso contenuto di fibra

6. l’Errato equilibrio acido-base 

7. Come correggere lEccessivo carico glicemico

 

Armi di distrazione di massa.

Da www.peopleinpraise.org del 09.05.2016

VANGELO DI GIOVANNI 16,29-33

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: 29 «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. 30 Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». 31 Rispose loro Gesù: «Adesso credete? 32 Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. 33 Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!»

DISPERSI

distrazione2Letteralmente è scritto: ecco viene l’ora ed è venuta che sarete dispersi [greco: skorpìzo]ciascuno alle proprie cose [greco: ta ìdia]. Gesù si riferisce senz’altro all’ora della sua passione e morte, ora drammatica in cui tutti i suoi discepoli si disperderanno ognuno per conto proprio, per paura dei capi del popolo, ma intende anche un’altra ora. Con queste parole Gesù annuncia l’ora, il momento terribile della storia, il più terribile della storia umana, nel quale giungeranno tribolazioni tali per cui tutti gli uomini, persino i suoi amici, saranno dispersi. Gesù annuncia che gli uomini saranno dispersi, e dispersi violentemente: il verbo greco usato è skorpìzo, che letteralmente significa “getto, scaglio con forza e violenza di qua e di là”, etimologicamente dalla radice skorp- di skorpìos, “scorpione”. Lo skorpìos è una macchina da guerra usata nell’antichità, ad altissima potenza di lancio, perché non sfrutta l’elasticità di un arco più o meno tendibile, ma la tensione, meglio la torsione di grossissime gomene generalmente costituite da crini di cavallo o da capelli di donna. Questa macchina da guerra è micidiale, per cui il verbo derivante significa appunto: “distruggere, annientare”. Cosa mai può possedere una potenza tale da disperdere l’uomo così violentemente fino ad annientarlo? Chi o cosa ha così tanta forza da spingere l’uomo a disperdersi, a gettarsi via lontano dalla vita verso la distruzione? La distrazione. Il testo evangelico parla chiaro: la distrazione è disperdersi, l’essere gettato cioè nel proprio, nel particolare, nel personale, nel privato, nel separato, che significa “fuori da Gesù”. La distrazione, che diventa immediatamente preoccupazione, preoccupazione che diventa subito attenzione, attenzione che incatena l’uomo, decentrato e disassato sui propri interessi, progetti, necessità. La distrazione è la macchina da guerra più efficace e micidiale che esista, così micidiale che distrugge e annienta l’uomo da dentro, senza che lui se ne accorga e soffra per questo. È lo skorpìos capace di gettare via l’uomo lontano da se stesso, di scagliarlo qua e là a pezzi, lontano dalla vita e da Dio, completamente disconnesso dalla realtà. La distrazione ha tolto autorità alla verità, energia alla vita, luce all’intelligenza. La distrazione ha tolto ai gesti del sacro ogni potenza, li ha privati di ogni forza spirituale, rendendoli incapaci di qualsiasi impatto sulla gente e sulla vita della gente. La distrazione ha trasformato la grazia e la potenza della preghiera in intrattenimento religioso, l’annuncio delle procedure evangeliche in retorica devozionale. La distrazione diventa indifferenza per tutto ciò che succede realmente, pigrizia atavica rispetto a ciò che deve essere affrontato per essere migliorato, incapacità intellettuale di porre soluzioni vantaggiose per la vita, incapacità spirituale di seminare con coraggio e determinazione il bene dove si vede regnare il male. C’è un solo antidoto alla distrazione, ed è la consapevolezza. La consapevolezza acuta, profonda, intensa, piena, totalizzante di come l’amore non sia amato, e tutta la vita stia andando in rovina. La consapevolezza che toglie il fiato, cheDISTRAZIONI2 non lascia dormire, che non permette altra attenzione, che, attraverso lacrime infinite e possenti, riconnette con la vita e con Dio. La consapevolezza che ti apre alla conoscenza della tua condizione e di quella di tutti i tuoi simili rispetto all’amore, la consapevolezza di come la mancanza d’amore, in ogni angolo della terra e del cuore, stia generando uomini inerti in tutto, capaci di ogni forma di male, tristezza, malattia, conflitto, distruzione. La consapevolezza di come, davanti alla rovina, alla distruzione dell’uomo e della vita, siano l’inedia e l’inerzia a riempire il cuore degli uomini invece che l’irrefrenabile passione, la dedizione, l’amore. La consapevolezza di come l’inganno di Satana sia entrato nelle vene e nel cervello delle genti tanto che, pur in mezzo alla schiavitù, alla disperazione, alla distruzione, alla miseria, non si accende una sola lacrima di consapevolezza, un palpito del cuore, né tra le vittime, né tra gli aguzzini. La distrazione porterà l’uomo alla rovina totale, se l’uomo non sarà rinato dalla consapevolezza di essersi abituato alla rovina e al male. Satana non desidera convincere a compiere il male ma opera per abituare al male, alla rovina, alla miseria, alla tristezza, alla paura come allo stato di vita naturale dell’uomo. Il progetto di Satana è quello di entrare nella consapevolezza dell’uomo, distraendo la sua forza spirituale, drenando la sua passione amorosa, la sua intelligenza, per arrivare prima a zittirla e poi a sterminarla. L’umanità non potrà conoscere il risveglio, se non diventerà consapevole del proprio sonno, non potrà aprirsi al rinnovamento, se non quando sarà consapevole del marcio che avrà coltivato dentro, non potrà conoscere felicità, se non quando crescerà nella consapevolezza di quanto in basso sarà caduta senza amore e senza Dio. Non ci sarà evoluzione, se non quando l’uomo, in ginocchio, implorando il perdono di Dio con tutto se stesso, senza alcuna distrazione, riempirà in silenzio la terra di lacrime, e così, solo così, Dio potrà condividere con i suoi figli quello che ha in cuore. Se la consapevolezza non diventa preghiera amante e totalizzante, rimane fastidiosa retorica, demagogia fuorviante. dolore22Il testo dice che ciascuno sarà disperso nelle proprie cose, perché non c’è più nulla che all’uomo stia veramente a cuore, semplicemente perché nel suo cuore non c’è spazio che per la distrazione e per i propri momentanei interessi. Nel cuore dell’uomo non c’è spazio che per la distrazione, distratto com’è a combattere i propri simili, per difendere le proprie infinitesimalidistrazione4 proprietà private, a lottare per proteggere i propri pregiudizi, per salvaguardare la propria miseria, a gridare per le ingiustizie subite e a imprecare per le emozioni svanite. Anche il popolo di Dio è diventato freddo, inerte, distratto, indifferente e ha lasciato Gesù solo, da solo a sentire il dolore per la rovina dell’umanità. La consapevolezza è sentire la rovina imminente, è vedere con chiarezza come il verme della distruzione serpeggi liberamente, e non per diventare tristi e depressi, ma per diventare centrati, oranti, appassionati, in asse con la vita e con Dio. La consapevolezza è piangere davanti a Dio per tutte le folli distrazioni quotidiane, piangere con lacrime di cui non conosci la provenienza, ma che ti porteranno a servire la vita e l’amore. Solo quello che nasce dalla consapevolezza immersa nelle lacrime viene dallo Spirito Paraclito. Solo la consapevolezza madida di lacrime ti porta in ginocchio per cercare finalmente Dio, senza devozionismi, religioni, maestri spirituali. Tu e lui e basta. Allora Dio potrà condividere il suo cuore con te. Gesù era così totalmente e pienamente consapevole della situazione dello stato di rovina dell’umanità che non ha esitato un istante a lasciare che lo inchiodassero in croce, se questo poteva aiutare l’umanità a crescere nella consapevolezza del suo stato alterato e mortale nei confronti dell’amore e della vita. Non ci sarà evoluzione e risveglio da nessuna parte nella terra, se l’uomo non si lascerà inchiodare dalla consapevolezza dello stato di rovina in cui è caduto senza accorgersene, sconnettendosi da Dio, da se stesso, e dalla vita. Gesù dice: ecco viene l’ora ed è venuta che sarete dispersi ciascuno alle proprie cose e lo dice proprio ai suoi discepoli, perché sa che un giorno, il giorno terribile, inizierà proprio con la dispersione dei pastori del popolo, così come annuncia Geremia il profeta: In quel giorno i colpiti dal Signore si troveranno da un’estremità all’altra della terra; non saranno rimpianti né raccolti né sepolti, ma saranno come letame sul suolo. Urlate, pastori, gridate,
 rotolatevi nella polvere, capi del gregge!
 Perché sono giunti i giorni per il vostro macello;
 stramazzerete come vaso prezioso.
 Non ci sarà rifugio per i pastori
 né scampo per i capi del gregge. Sentite le grida dei pastori, 
gli urli delle guide del gregge,
 perché il Signore distrugge il loro pascolo;
 sono devastati i prati tranquilli
a causa dell’ardente ira del Signore (25,33-37).

Da www.peopleinpraise.org del 13.05.2016

VANGELO DI GIOVANNI 21,15-19

In quel tempo, quando si fu manifestato ai discepoli ed essi 15 ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?» Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16 Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?» Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17 Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18 In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19 Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

TRE VOLTE

Perché Gesù fa la stessa domanda a Pietro per tre volte? Forse Gesù ha l’impressione che Pietro non capisca la domanda? Forse Pietro non risponde correttamente a Gesù? Perché Gesù deve insistere così tanto con Pietro? Perché? Gesù non vuole che il suo primo pastore, il primo pastore della sua chiesa sia distratto o possa ammalarsi, con il tempo, del virus della distrazione. La distrazione è una malattia tremenda, perché toglie all’uomo la possibilità di vivere e di amare. Gesù chiede e richiede a Pietro per ben tre volte la stessa domanda, perché desidera che Pietro faccia la sua scelta senza distrazione alcuna. Alla domanda di Gesù mi ami più di costoro, la prima risposta di Pietro è tanto meravigliosa, quanto quasi doverosa, perché nasce traboccante dal cuore pieno di gratitudine per tutto quello che Gesù ha donato a lui e ai suoi amici. Ma Pietro non può abbracciare il compito che Gesù gli affida per gratitudine nei confronti di Gesù, nemmeno per la più elevata, piena e nobile delle gratitudini. La seconda risposta di Pietro alla domanda di Gesù mi ami è una risposta dettata dal desiderio di ricambiare con amore l’infinito amore di Gesù e tutto il bene compiuto da Gesù per i suoi figli. Ma Pietro non può abbracciare il compito che Gesù gli affida per rispondere all’amore di Gesù, nemmeno per il più intenso, regale, potente dei desideri di corrispondere all’amore di Gesù. La terza risposta di Pietro alla domanda di Gesù mi ami non nasce più dalla gratitudine, dal desiderio di corrispondere alle attese di Gesù, ma è una risposta che nasce dal dolore, il dolore che nasce dalla consapevolezza, dalla consapevolezza che annulla ogni possibile distrazione. DOLORE23Alla terza domanda di Gesù, Pietro inizia a sentire la vastità del proprio compito, inizia a sentire nel suo cuore un frammento del peso della rovina del mondo e delle rovine in cui è sepolta l’umanità. Inizia a scorgere un lembo dell’abisso in cui sono caduti i figli di Dio, trascinati dal turbine del Maligno. Alla terza domanda di Gesù, Pietro entra nella consapevolezza del proprio compito, entra nella consapevolezza della portata del compito che dovrà abbracciare, e non per gratitudine nei riguardi di Gesù, non per corrispondere alle attese di Gesù, ma per amore di Gesù, nell’amore di Gesù, con l’amore di Gesù. Pietro non dovrà mai distogliere l’attenzione dal proprio compito, mai, nemmeno per un secondo, perché in quel seguimi di Gesù non c’è solo il compito di Pietro e di tutti i discepoli di Gesù, ma anche tutta la salvezza e la risurrezione dell’umanità.

Da www.peopleinpraise.org del 17.05.2016

VANGELO DI MARCO 9,30-37

In quel tempo, Gesù, e i suoi discepoli 30 attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33 Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?» 34 Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35 Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37 «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

DISTRATTI

Letteralmente al versetto 32 è scritto: Ma essi non comprendevano la parola, e avevano paura di interrogarlo […] Gli uni con gli altri avevano discusso nella via chi fosse il maggiore. Il testo dice che i discepoli da una parte non comprendevano la Parola di Gesù e dall’altra avevano paura solo al pensiero di interrogarlo, per capirne qualcosa. La mente dei discepoli è da una parte immersa nell’ignoranza e dall’altra nella paura. Perché i discepoli sono incatenati tra l’incapacità di comprendere, l’ignoranza e la paura? Il testo evangelico lo spiega subito dopo, quando dice: Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. I discepoli vivono nell’ignoranza e nella paura perché sono distratti, distratti dalla distrazione somma, dalla distrazione suprema, l’ambizione. Ignoranza e paura sono le due catene che i poteri forti del mondo usano per tenere incatenati, sottomessi e schiavi i popoli. Ma in che modo si può tenere l’umanità incatenata all’ignoranza e alla paura, senza che l’uomo cerchi di liberarsi da queste catene? Semplice. Basta mantenere l’uomo perennemente distratto con la regina delle distrazioni, l’ambizione. L’ambizione è capace di tenere distratto un uomo per tutta la vita, in tutti gli istanti della vita, perché l’ambizione è purissima coltivazione dell’ego. Fino a che l’uomo coltiverà il suo ego, sarà sempre preda dell’ignoranza e della paura e, di conseguenza, immediatamente distrazione3soggiogabile, controllabile, manipolabile. La coltivazione dell’ego attraverso l’ambizione funziona perfettamente nella mente dei ricchi e dei potenti come in quella dei poveri e dei deboli, e tiene stabilmente occupato e distratto l’uomo, impedendogli qualsiasi forma di consapevolezza, comprensione e l’utilizzo dell’intelligenza. I discepoli di Gesù non comprendono le parole di Gesù perché sono distratti, terribilmente distratti dalla coltivazione del loro ego, sono distratti dal fare tra loro le misurazioni del prestigio e del potere, a fare la bilancia tra chi pesa di più e chi meno, tra chi è più importante e chi è meno importante. I discepoli di Gesù non possono assolutamente comprendere la Parola di Gesù, non possono comprendere quello che Gesù vuole rivelare loro, perché sono completamente distratti dai discorsi della loro mente, sono tutti concentrati a discutere, calcolare e a dividersi tra loro. Il verbo usato dal testo greco per descrivere questa discussione dei discepoli è dialoghìzomai, cioè “penso, ragiono, converso, discuto”, più letteralmente “calcolo, faccio i conti” da cui “rifletto, discuto”. La preposizione dià, che compone il verbo, indica sempre divisione: si tratta di un dialogo di divisione, di opposizione, di separazione. L’ambizione distrae l’uomo dal suo centro divino, dal suo asse intellettuale e spirituale, lo immerge nell’ignoranza e nella paura, ma soprattutto lo spinge alla separazione, lo spinge a vivere nello stato continuativo della separazione. L’ambizione è la prigione in cui il potere umano, al servizio e alle dipendenze di Satana, tiene in scacco l’intera umanità, perché l’ambizione mantiene l’uomo nell’ignoranza, nella paura e nella separazione. La proposta di Gesù, perché l’uomo possa svincolarsi dall’ambizione e dalla coltivazione dell’ego, è: se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti. La proposta di Gesù è semplice, due semplici procedure. Primo, essere ultimo. Nella terminologia evangelica, essere ultimo è vivere in modo tale da non fare nulla, assolutamente nulla nella vita, per la gloria degli uomini, per la gloria del proprio nome, per essere i primi in qualcosa, per avanzare di grado, per solleticare l’approvazione altrui, per corrispondere alle aspettative altrui, per espandere la propria reputazione, il proprio prestigio e dominio. Secondo, essere servi. Nella terminologia evangelica, essere servi non significa essere schiavi, sottomessi, ma essere al servizio dell’umanità, essere servitori utili ed efficaci dell’uomo, avere le competenze indispensabili per realizzare il vero benessere dell’umanità e metterle in pratica gratuitamente e umilmente per il bene di tutti.

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Perché tutte queste porte? Perché così tante pubblicità che vediamo in televisione sono storie di porte da attraversare?

Perché tutte queste porte conducono all’uscita di una caverna? (…il luogo della protezione? Il luogo delle tenebre?)

Senza scomodare “le porte” nella letteratura e nel grande cinema o perderci nella sterminata filosofia che fa seguito al Mito della Caverna di Platone, tagliamo corto ed andiamo dritti alle porte nella Bibbia, il grande libro che descrive i meccanismi di funzionamento della Natura (la Sacra Bibbia è la Parola di Dio. Il Creato e le leggi scientifiche che Lo governano, sono la Sua Scrittura”).

Qui le storie degli attraversamenti delle porte e delle uscite dalle caverne si fanno molto interessanti e lungimiranti… aprendo squarci di luce severamente illuminanti, fino a condurci all’uscita finale dalla caverna (il sepolcro) da cui Gesù è uscito dopo i 3 giorni… Da lì in poi conta la “Legge del 7”, ci dice Gesù incontrando i 2 di Emmaus, aprendoci la porta al percorso della guarigione, guarigione da intendersi in senso lato, come il ripristino di ogni tipo di equilibrio.

Tra i punti critici più curiosi segnaliamo il rifugio in una caverna da parte di Lot, dopo Sodoma e Gomorra (Genesi 19) con le due figlie da cui in modo curioso si generarono i Moabiti e gli Ammoniti (e da cui l’attuale Amman). Costoro a suo tempo saranno sconfitti proprio dal re Davide, altro punto focale della storia della salvezza culminata in Gesù.
Strategica nella storia della salvezza e più precisamente qui nelle insolite dinamiche della conquista e riconquista della terra promessa, è ancora una caverna il luogo in cui si rifugiano i 5 re, tra cui il re di Gerusalemme (in Giosuè 10). IN In questa lotta, come è noto, risalta la lotta contro i giganti. Nella tradizione ebraica i giganti provenivano dall’epoca prediluviana e secondo le loro leggende oltre alla moglie di Noè, ai suoi tre figli e alle nuore l’arca portava anche il gigante Og, Re di Basan, che rimase attaccato all’esterno dell’arca durante tutto il periodo del diluvio. (Og re di Basan fu sconfitto da Mosè).(… nella Bibbia leggiamo anche che i giganti Anakiti vivevano nei dintorni di Ebron, il territorio dov’è ubicata Gerusalemme, mentre questo era sotto il dominio dei Gebusei). Questa particolare caverna, la caverna di Maccheda, ci riporta anche ad un singolare collegamento tra la Genesi al Capitolo 14 e appunto il cap 10 del libro di Giosuè in ordine agli episodi dei re Melchisedek e Adoni Zedek, entrambi re di Gerusalemme, a 5 secoli di distanza, entrambi correlati ad una coalizione di 5 re sconfitti. Dopo aver srotolato la pietra e tolti dalla caverna dove si erano nascosti, i 5 re saranno sottoposti alla cerimonia della posa dei piedi dei capi guerrieri sul loro collo, quindi uccisi, appesi a degli alberi ed infine rigettati e sigillati nella caverna “dove vi sono fino ad oggi”.

Un’altra caverna, quella della roccia d’Etam, è il luogo in cui si rifugia un altro “gigante”, poi definitivamente accecato: Sansone, l’uccisore di tutti i filistei.

In Genesi 38 la molto, molto strana “uscita dalla caverna” dei gemelli Perez e Zarach, i figli di Tamar. (ricordate la storia dei gemelli Caino e Abele, Giacobbe ed Esaù – il più piccolo e scaltro che vince sul più forte nonché erede perché primogenito – o quella di Remo o Romolo da cui si generò la civiltà romana?).Rembrandt's_school_Tamar

In una caverna (1Samuele 24) il Signore mise il re Saul nelle mani di Davide.

Pensiamo infine (1Re 19) alla Caverna di Elia, ennesimo “gigante”, pieno di zelo, dopo aver sterminato con la spada migliaia di profeti idolatri. Giunto al Monte di Dio, dopo 40 giorni e 40 notti di cammino ininterrotto senza mangiare, in fuga dai nemici che lo vogliono morto. Passato attraverso il deserto, purificato il suo cuore ed imparata la strada dell’umiltà (Dio non si lascia trovare se non da un cuore umile) si trova ora pronto in quella caverna, come in un utero dove rinascere un’altra volta, ad incontrare Dio. La Presenza di Dio è nel sussurro di una brezza leggera, anziché in un un uragano, un terremoto, un fuoco.
E’ solo quando incontriamo Dio che incontriamo veramente noi stessi e che incontriamo veramente la missione. Anzi solo da qui inizia la nostra missione. Dio parla al cuore: è questa la chiave?

Soffermiamoci ora sulla porta che Neo, l’eroe di Matrix (qui nel secondo film della trilogia, Reloaded) deve attraversare prima per avere accesso al dialogo con l’Architetto e poi per passare all’azione:

Neo viene a sapere che esiste una porta in un palazzo che permetterebbe all’Eletto di raggiungere la Sorgente (il Mainframe di Matrix, o “Mainframe delle macchine”) e di mettere fine al mondo delle macchine. 

Per aprire tale porta serve una chiave posseduta dal Fabbricante di chiavi, personaggio imprigionato nel palazzo del Merovingio e di sua moglie PersephoneIl Merovingio è sopravvissuto all’Eletto in tutte le precedenti versioni di Matrix (quindi, in totale, sei software, Neo compreso); ora, essendo esso un programma superato, si trova in esilio in un ambiente criptato e quindi nascosto dal resto di Matrix. Qui si recano dunque Morpheus, Neo e Trinity che, dopo molte vicissitudini, riescono a liberare il Fabbricante di chiavi il quale, poco prima di morire crivellato dai colpi delle pistole di molti Agenti Smith, consegna la chiave della Sorgente a Neo.

Neo con la chiave entra all’interno della porta di luce, ma nel frattempo Trinity è rimasta intrappolata all’interno di Matrix per via di un agente potenziato che la tiene sotto scacco. Neo incontra quindi l’Architetto che gli espone la realtà dei fatti: lui è un programma che a sua volta ha creato la prima versione del programma Matrix, ma dato che tale versione era troppo paradisiaca per essere accettata dalla psiche umana, con l’aiuto di un altro programma, l’Oracolo, ha provveduto a creare la versione definitiva di Matrix, attraverso l’evoluzione in diverse versioni successive. Matrix è molto più vecchia di quello che Neo crede, e prima di Neo, Matrix è stata “ricaricata” altre cinque volte, ognuna con corrispondenti “Eletti”: ognuno di loro è arrivato a incontrare l’Architetto, facendosi portatore del codice originale che consentiva di ricaricare Matrix ed evitando in questo modo il crash del sistema. La necessità del reload era dovuta ad una anomalia sistemica causata a sua volta da un rifiuto istintivo degli umani ad adeguarsi mentalmente al sistema Matrix. Per ridurre tale fenomeno, era stata ideata nella psiche degli uomini controllati con Matrix una finta possibilità di scelta a livello inconscio, realizzata tramite un altro programma, l’Oracolo, creato per analizzare la psiche umana. Si manteneva comunque un piccolo numero di persone che rifiutavano il sistema e che andavano a popolare Zion. Per mantenere controllata entro certi limiti la ribellione, le macchine periodicamente andavano a distruggere Zion; se ciò fosse avvenuto in concomitanza con un crash del sistema, avrebbe causato la distruzione e definitiva estinzione dell’intera razza umana. Lo scopo dell’Eletto era, da un lato re-stabilizzare il codice evitando il crash del sistema e, dall’altro lato, scegliere 23 persone all’interno di Matrix (16 femmine e 7 maschi) da salvare per ripopolare Zion. L’Architetto, infine, spiega a Neo che lui stesso, l’Eletto, si trova di fronte ad una scelta: da un lato seguire il suo scopo di resettare Matrix, imboccando la porta alla sua destra, e dall’altro tornare in Matrix per salvare Trinity da morte certa, imboccando la porta alla sua sinistra. Neo sceglie di disubbidire al suo scopo originale nella speranza di salvare l’amata Trinity, rischiando quindi l’estinzione della razza umana.

  1. SCEGLIERE (E DUNQUE USCIRE DAL LIBERO ARBITRIO) È FONDAMENTALE, MA NON BASTA.
    QUELLO CHE CONTA VERAMENTE È CREDERCI E PASSARE ALL’AZIONE IN MODO DECISO.

    A muso duro e ad occhi chiusi, non perché si è duri o ciechi, ma perché si è determinati, decisi, pieni di grinta. Senza più alcuna distrazione.

    E’ una questione di energia?
    No, una volta usciti dalla caverna, una volta vinte le forze di gravità che ti tenevano in basso nella caverna, non è più una questione di energia (certo, lo era prima di vincere la forza di gravità…).

    Il problema dell’energia è solo un problema gravitazionale, superata la gravitazione, servono solo energie minime.(basta la potentissima energia elettro-debole, quella che tiene in equilibrio tutto l’universo, quella dello spirito, ovvero quella dei “poveri in spirito”, la prima Beatitudine e che percepisci in una brezza leggera).

    La grande legge del “Come hai creduto avvenga a te” rivela al mondo una verità sconosciuta, una forza gigantesca mai usata.
    Rivela che quello che succede in quest’occasione (“avvenga a te come tu hai creduto”) non è un caso, non è un’occasione unica, non è una rarità, ma è quello che succede sempre e in tutti immancabilmente con la forza della fede che Gesù può suscitare. Non è una questione di “provare per credere”. ma esattamente il contrario, “di credere per provare”…

    Rivela che la potenza di quel come hai creduto è sempre potente e sempre l’universo e tutta l’energia del mondo si piega umilmente e si mette all’opera gioiosamente, per ordine delle leggi divine, per realizzarlo perfettamente e adeguatamente. Ci rivela che la mente e il corpo obbediscono a questa potenza ed eseguono sempre gli ordini e i desideri di questo capitano che è lo spirito, a seconda di come crede, quanto crede, senza discutere e interferire mai.
    Rivela che in nome di Dio la potenza di ciò che crediamo e come lo crediamo è capace di trasformare la biologia del corpo e l’energia degli eventi. Rivela che ogni cellula del nostro corpo è sempre perfettamente e costantemente concentrata e attenta sull’energia sviluppata dal nostro spirito e dal nostro dialogo interiore, per modificarsi e adeguarsi a essi in modo energeticamente coerente. 

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I nove segreti della sana longevità – The blue zones

Il ricercatore Dan Buettner ha viaggiato in tutto il mondo incontrando le persone più longeve del pianeta, e ha imparato nove lezioni, semplici ma efficaci, che potrebbero farvi iniziare un percorso di vita che favorisce la longevità. Dove li ha trovati? Nelle Zone Blu. Cos’è una Zona Blu? È un’area dove una percentuale più alta della popolazione vive incredibilmente a lungo. Buettner percorre le quattro Zone Blu del mondo: la Sardegna, in Italia; Okinawa, in Giappone; Loma Linda in California e la Penisola di Nicoya, nel Costa Rica.

Buettner scopre come queste popolazioni riescano a vivere meglio e più a lungo senza ricorrere a pillole, alla chirurgia o ai farmaci.

Queste sono le nove lezioni di vita ovvro i nove principi della sana longevità:

1. REGOLA DELL’ 80%
2. IL POTERE DELLE PIANTE (+VEGETALI e  – PRODOTTI INDUSTRIALI)
3. VINO ROSSO (coerenza e moderazione)
4. PROGRAMMA DI VITA (per quale progetto siamo stati creati?)
5. CREDENZE (partecipazione a valori spirituali)
6. DOWN SWIFT (lavorare meno, rallentare, riposare)
7. MUOVERSI (attività fisica imprenscindibile)
8. APPARTENERE (formare una sana relazione sociale)
9. SENSO DI INTERDIPENDENZA: LA COMUNITA’ (fare della famiglia e della tribù una priorità)

Come si può notare solo i primi 3 punti riguardano l’alimentazione;  il resto riguarda lo stile di vita con particolare riferimento alla spiritualità della persona. Ecco comunque i nove punti come esattamente descritti da Dan Buettner:

1. Move Naturally
The world’s longest-lived people don’t pump iron, run marathons or join gyms.  Instead, they live in environments that constantly nudge them into moving without thinking about it.  They grow gardens and don’t have mechanical conveniences for house and yard work.

2. Purpose. The Okinawans call it “Ikigai” and the Nicoyans call it “plan de vida;” for both it translates to “why I wake up in the morning.”  Knowing your sense of purpose is worth up to seven years of extra life expectancy

3. Down Shift
 Even people in the Blue Zones experience stress.  Stress leads to chronic inflammation, associated with every major age-related disease.  What the world’s longest-lived people have that we don’t are routines to shed that stress.  Okinawans take a few moments each day to remember their ancestors, Adventists pray, Ikarians take a nap and Sardinians do happy hour.

4. 80% Rule
  “Hara hachi bu”  – the Okinawan, 2500-year old Confucian mantra said before meals reminds them to stop eating when their stomachs are 80 percent full.  The 20% gap between not being hungry and feeling full could be the difference between losing weight or gaining it.  People in the Blue Zones eat their smallest meal in the late afternoon or early evening and then they don’t eat any more the rest of the day.

5. Plant Slant
  Beans, including fava, black, soy and lentils, are the cornerstone of most centenarian diets.  Meat—mostly pork—is eaten on average only five times per month.  Serving sizes are 3-4 oz., about the size of deck or cards.

6. Wine @ 5
 People in all Blue Zones (except Adventists) drink alcohol moderately and regularly.  Moderate drinkers outlive non-drinkers.  The trick is to drink 1-2 glasses per day (preferably Sardinian Cannonau wine), with friends and/or with food.  And no, you can’t save up all weekend and have 14 drinks on Saturday.

7. Belong
 All but five of the 263 centenarians we interviewed belonged to some faith-based community.  Denomination doesn’t seem to matter.  Research shows that attending faith-based services four times per month will add 4-14 years of life expectancy.

8. Loved Ones First 
Successful centenarians in the Blue Zones put their families first. This means keeping aging parents and grandparents nearby or in the home. (It lowers disease and mortality rates of children in the home too.) They commit to a life partner (which can add up to 3 years of life expectancy) and invest in their children with time and love. (They’ll be more likely to care for you when the time comes).

9. Right Tribe
The world’s longest lived people chose–or were born into–social circles that supported healthy behaviors, Okinawans created ”moais”–groups of five friends that committed to each other for life.  Research from the Framingham Studies shows that smoking, obesity, happiness, and even loneliness are contagious.  So long-lived people’s health behaviors have been favorable shaped by their social networks.

To make it to age 100, you have to have won the genetic lottery.  But most of us have the capacity to make it well into our early 90’s and largely without chronic disease.  As the Adventists demonstrate, the average person’s life expectancy could increase by 10-12 years by adopting a Blue Zones lifestyle.

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)

Una delle cose più difficili da fare è sempre stata quella di vivere le malattie (specie le più gravi), così come tutti i fatti della nostra vita,  con un sano ed onnipresente senso di gratitudine.

In verità in molti libri sapienziali leggiamo che la principale funzione di questa nostra vita su questo pianeta è quella di imparare ad amare.

Quei processi che chiamiamo “malattia” altro non sono che  espressioni segnalanti una disarmonia nel nostro modo di amare.

Ecco perchè dovremmo ascoltare ed essere grati a queste “segnalazioni”. E’ il primo passo per trovarne le soluzioni, perchè queste segnalazioni portano con se anche l’informazione della soluzione. La gradualità della guarigione, più o meno veloce (e/o addirittura istantanea) dipende dalla comprensione di questo processo, le cui procedure sono scritte più nei libri sapienziali che nei libri di medicina…

Più ancora ed oltre che la guarigione, è’ in gioco la nostra felicità, già su questa terra.

La nostra essenza è quella di un essere spirituale: le nostre circa 70.000 miliardi di cellule vivono in  armonia quando sono  connesse con la sorgente primaria della loro energia. Nell’universo tutto parla di questa energia e ci invita a connettersi ad Essa.

Tutti siamo liberi di aderirvi o meno, ma certamente tutto funziona in base a questi principi naturali, che ci crediamo o meno, che lo vogliamo o meno. Tutto è creato per portarci all’Amore.

chirurgoCerto la lettura delle procedure di guarigione si può fare attraverso il nostro corpo stesso, così come attraverso la nostra psiche che sono entrambi un lato dello specchio (immagine e somiglianza…) della nostra essenza divina.

Abbiamo molte richieste sul come e dove trovare materiale sulla lettura profonda delle cause delle nostre malattie e soprattutto sulle opportunità di guarigione.

Non esistono testi integrali che trattano queste materie; esistono tanti piccoli appunti, intuizioni, esperienze qui e là. Tramite questa nuova rubrica cercheremo, con molta umiltà ed il più delicatamente possibile,  di dare alcuni spunti,  informazioni, esperienze sulle procedure (o meglio sul  dove e come trovare le procedure…) di comprensione e lettura dei sintomi e dei processi di guarigione, cercando di mettere in connessione alcuni meccanismi fisiologici con quelli psichici e con quelli spirituali.

Su questa materia stiamo cercando di aprire presto in questi spazi un forum, per permettere una partecipazione il più ampia possibile a coloro che vogliono condividere le loro storie ed esperienze in questa materia.

Non sappiamo se sarà possibile e fino a quando sarà possibile. Tentiamo e guarderemo ai frutti, per valutare gli effetti di questo lavoro.

guarigionePer quanto attiene la parte più delicata, che è quella spirituale il compito è molto arduo.

Riferendoci alla recente ricerca relativa all’articolo sulle zone  più longeve del mondo (The Bue Zones), da cui emerge che i valori spirituali sono più importanti di altri come per esempio come quello dell’alimentazione,  riteniamo importante sottolineare  che quando scriviamo il termine  “spirituale”  non ci riferiamo assolutamente ad alcuna religione, ma semplicemente alla capacità innata dell’uomo di “dare e ricevere amore” (ed  alle  disarmonie che conseguono  alle eventuali carenze in materia di Amore).

Cionondimeno fino a quando l’umanità riterrà un’azione religiosa, clericale, settaria, devozionale, confessionale ascoltare, accettare, accogliere con amore e gratitudine la Parola di Gesù, per cercare con tutte le forze di realizzarla, l’evoluzione dell’uomo non si realizzerà. Ascoltare, accettare, accogliere con amore e gratitudine la Parola di Gesù, riceverne l’energia suprema e la conoscenza delle sue informazioni superiori, per cercare di realizzarla con tutto il cuore e tutte le forze per la propria felicità e pace, salute e benessere, è l’azione più intelligente, liberante, illuminata e spirituale che l’uomo possa compiere per se stesso e per la propria vita.
Senza immergersi nella vibrazione della Parola di Gesù, senza usare l’energia divina e le supreme informazioni contenute nella Parola di Gesù, l’umanità non riuscirà a sopravvivere al tempo che viene, non riuscirà ad affrontare con intelligenza, fermezza, lucidità il passaggio che l’attende.

Ripetiamo: tutto questo non deve aver a che fare con nulla che riguarda la religione e con tutto ciò che l’uomo fa per legare gli uomini alla religione, invece che a Dio. Dio e la religione sono cose molto diverse e lontane tra di loro.

Altri articoli della Rubrica “il significato delle malattie”:

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum) 
1. LE INFIAMMAZIONI
1.bis  Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione
1.ter   Cemp Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

A partire dalla fine del 2017  tutte le informazioni le stiamo classificando ed integrando  in una specifica collana a carattere monografico: 

Collana delle monografie sulle malattie 

[LE  INFORMAZIONI NON INTENDONO E NON DEVONO SOSTITUIRSI ALLE OPINIONI E ALLE INDICAZIONI DEI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE CHE HANNO IN CURA IL LETTORE. QUESTI CONSIGLI NON COSTITUISCONO IN ALCUN MODO UNA PRESCRIZIONE MEDICA, CONSULTARE SEMPRE UN MEDICO COMPETENTE PRIMA DI INIZIARE QUALSIASI NUOVO PROGRAMMA ALIMENTARE E DI STILE DI VITA.]

Il significato delle malattie. 1.LE INFIAMMAZIONI.

Molte persone che hanno utilizzato Sanza a casa propria noleggiandola o presso gli studi medici ed ospedali sempre più numerosi che la utilizzano, sono rimasti stupefatti  dalla velocità con cui il processo infiammatorio di cui soffrivano, si sia quasi immediatamente estinto e di conseguenza sia velocemente sparito ogni sintomo. In certi casi addirittura abbiamo assistito  a scene che richiamano alla mente certi miracoli di cui in passato avevamo letto solo nei libri sapienziali…

Sappiamo che con Sanza tale processo avviene  in modo naturale, quindi senza effetti collaterali,  contrariamente a quanto avviene con l’utilizzo dei farmaci, che anzi spesso trasformano un processo infiammatorio in una infiammazione cronica a causa delle gelificazione dei tessuti che essi producono.Questo ci introduce a porre subito una prima domanda fondamentale sul futuro della medicina: stiamo per uscire dal sistema della dipendenza dei farmaci per entrare in un altro ancor più pernicioso, in cui saremo dipendenti dalle macchine?

Ma… possibile? Se ce la fa una semplice macchina a disinfiammare un tessuto, possibile che l’uomo, un essere di luce, molto più  potente di una macchina,  non  riesca a fare altrettanto, anzi a fare molto di più, senza dover sempre dipendere da interventi esterni? Non è forse  da dentro il nostro cuore che nascono piuttosto tutte le malattie? (Lc, 7:20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo»).

Avvalendosi dei contributi  della gente comune ed analizzando le semplici esperienze quotidiane, abbiamo cercato di approfondire i meccanismi delle malattie e scoprire i nessi più reconditi che collegano i meccanismi fisiologici a quelli psichici e spirituali.

Cominciamo qui dalle INFIAMMAZIONI che ci sembrano così significative in questi tempi dove impera accompagnato al grande inquinamento, una sostanziale indifferenza: la tiepidezza (Apocalisse 3,16 ” Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”).

dialogoeroticoAvete mai provato a visualizzare il contesto ed assaporare quanto sia infiammato il dialogo erotico tra Gesù e la Samaritana al pozzo? E’ proprio grazie a questa fiamma che Gesù le ha fatto una delle più grandi rivelazioni contenute nei Vangeli…

Eh si, sembra proprio che a causa dell’inquinamento (fisico ma anche e soprattutto spirituale) che toglie energia, uno si ritrovi nella vita in quella tipica situazione in cui gli “manchi fiamma”, una vita che manca di calore. Un vita con poco entusiasmo  e dove non ci sia nulla di importante per cui valga la pena “infiammarsi”. Ebbene sembra che un po’ alla volta la stessa cosa accada anche alle sue cellule: comincia a mancare a calare la tensione superficiale della membrana (che è il cervello della cellula. Vedi questo video dall’ottavo minuto…)

Di conseguenza con la tensione cala anche il “movimento”, cioè la “resa delle pompe” (la pompa sodio potassio) e la cellula comincia un processo di deperimento. Allora interviene l’infiammazione cercando  di ravvivare la vita e di riportare il sistema in equilibrio!

Possiamo definire fisiologicamente le infiammazioni come quei meccanismi che tendono a solubilizzare la sostanza fondamentale del tessuto connettivo in modo da rendere solubili il più possibile le tossine e così poterle eliminare più facilmente e velocemente. Istamine, chinine, sostanze algogene, enzimi lisisomiali, l’acidosi stessa hanno tutte lo stesso scopo: solubilizzare  il connettivo! Se interveniamo con antinfiammatori impediamo il processo di solubilizzazione, riconducendo la stessa sostanza fondamentale del connettivo ad una fase di gel, per cui le tossine non possono essere più drenate, per cui avremo assieme alle recidive una cronicizzazione della malattia. (Ahi, ahi, ahi mamme che al minimo accenno di influenza dei vostri bambini, ricorrete ai farmaci…!!!).

Consideriamo fondamentale accettare la tesi secondo cui i processi del nostro organismo siano tutti biologicamente sensati e svolgano sempre un preciso ruolo che è sempre positivo.
Se ogni processo è positivo ciò significa che ogni processo è utile. A questo proposito occorre introdurre un primo elemento fondamentale che alimenta tutti i processi di guarigione, un elemento difficile da concepire per la nostra cultura positivistica, ma che invece funziona sempre, se si comprende come applicarlo e si riesce a farla ritornare a diventare una pratica istintiva, come sarebbe (anzi lo è già!) nell’intimo del nostro cuore. Stiamo parlando di quel grande e potente movimento che è la gratitudine (…e quindi la lode).

“Come – penseranno i più – dovrei forse ringraziare perchè sono malato?” ed ancora “Ringraziare mi fa forse guarire?”

Si.

Appunto.

Dovremmo incominciare a rovesciare gli attuali processi di comprensione che ci hanno portato a tanti vicoli ciechi; dovremmo cominciare a vedere la malattia come un processo positivo, che ci segnala le vie sbagliate (soprattutto a livello spirituale, cioè le cosiddette vie larghe…quelle che Gesù dice che portano alla perdizione…). La malattia, se ascoltata, ci accompagna gradualmente verso le vie giuste cioè ci fa evolvere nella capacità di dare/riceve amore.

La malattia non va combattuta, ma accettata, compresa ed accompagnata. Impariamo  a ringraziare il nostro corpo ed i suoi sintomi con amore. Facciamolo con convinzione e saremo stupiti di quanto velocemente molti sintomi, anche importanti, ci lascino istantaneamente…

Senza malattie non ci sarebbe evoluzione! Senza capacità di produrre infiammazione NON CI SAREBBE VITA! L’infiammazione è sempre una riposta ad un’aggressione, ad un conflitto. E’ un evidente evento biologicamente sensato, che diventa eccezionale solo in rapporto alla durata (perchè non riusciamo a perdonare subito?…), all’entità (perchè ci fidiamo così poco… e vogliamo sempre metterci la posto del Creatore e della leggi della natura che ci parlano di Lui?), all’estensione (perchè viviamo in una società dove abbiamo “accorciato le grandi distanze”, facciamo centinaia di chilometri in poche ore… e ci muoviamo così poco? Siamo sempre più fermi. L’obesità, la tipica malattia da poco movimento, anzi ancor di più le semplici  e classiche “due dita di grasso attorno ai fianchi” sono indice di presenza di grasso viscerale. Quindi di un pernicioso processo infiammatorio in corso!).
Perdono, fiducia, movimento… altri ingredienti fondamentali del processo di guarigione primario, cioè quello spirituale dove risiede il senso compiuto di tutte le malattie…

Microprocessi infiammatori avvengono costantemente nel nostro organismo.

Sono opportuni dei sistemi di prevenzione primaria che rafforzino il nostro sistema immunitario, di cui avremo modo di parlare abbondantemente. A questi è opportuno che corrispondano dei sistemi di cura da cui siano il più possibile esclusi tutti quei pericoli di controindicazioni ed effetti collaterali come quelli indicati dai farmaci e dai metodi che rispondono alla logica della medicina allopatica, curatrice dei sintomi e dimentica delle cause (basta leggere i bugiardini che accompagnano i farmaci…sembrano formulati da qualche strana cultura medievale che si diverte a prendersi gioco di noi: esistono oggi ben altri dispositivi di cura ben più efficaci!). 

Ricordiamoci sempre che si tratti di un farmaco, o di un’erba o di un qualsiasi dispositivo, sin tratta solo di un “mezzo”. Un mezzo non  dobbiamo mai, mai sostituirlo con il “fine”.

Il fine ci appare sempre quello di imparare ad amare, a dare e ricevere amore in presenza di una malattia è opportuno che cominciamo ad aprirci anche questo genere di …opportunità!

Questo è fondamentale perchè il miglioramento della condizione psichica ed un notevole miglioramento dell’umore sono accompagnati alla remissione dei processi infiammatori.
E’ risaputo, scrive Lawrence Steinmam, professore di neurologia e scienze neurologiche, pediatria e genetica alla Standford University che “uno stress… può aggravare una malattia autoimmune influendo sull’ipotalamo e sull’ipofisi, i quali a loro volta secernono ormoni che promuovono l’infiammazione (…)
Queste scoperte possono offrire una spiegazione alla ben nota osservazione clinica che l’ansia può aggravare una malattia autoimmune
“.

La mente dell’uomo e il suo corpo non sono da intendersi separati, ma interferenti tra loro. Dopo le geniali intuizioni di Groddeck nel rapporto psiche-soma, la teoria dello stress distruttivo è stata illustrata, anche se in parte, da Hans Selye con i suoi studi concernenti la G.A.S. (General Adaptation Syndrome).

Seyle divideva, abbiamo visto, uno stress distruttivo da uno essenziale, che chiamava “spinta a reagire” e scrisse, a tal proposito, che “Lo stress è il sale della vita, una carica fornita non solo alla sfera fisica ma anche alla sfera psichica purché l’uomo impari a rilassarsi e ad entrare in rapporto più intimo, sereno con sé stesso e con gli altri“.
Sherrington nel suo lavoro “L’attività integrata del sistema immunitario” è lo studioso che più si è avvicinato a questa simbiosi trovando nell’emozione il confine-incontro tra la psicologia e la fisiologia.

Secondo molti studiosi vi è una significativa relazione fra lo stress distruttivo (che consiste in quell’aggressività notevole che non viene espressa né scaricata all’esterno) e il cancro.
Lennart Levi, nel 1972, alla fine di una complessa ricerca pubblicò i risultati ai quali era giunto. Lo studioso concludeva che nell’uomo le tensioni psicologiche sono da considerarsi le aggressioni più comuni, che si scaricano nella sfera delle emozioni e finiscono con l’alterare il sistema neurovegetativo.
Sulla relazione tra stress e cancro diversi studiosi hanno osservato interessanti nessi.
Già Rigoni-Stern appurò che il carcinoma mammario si manifestava con frequenza maggiore nelle religiose. Gagnon nel 1950 arrivò alle stesse conclusioni di Rigoni-Stern.
Lo stress eccessivo è la più importante fonte di acidosi., situazione in  cui le cellule cancerogene prolificano. Lo stress e la mancanza di movimento tolgono ossigeno, altra situazione legata alla proliferazione delle cellule cancerogene.

L’estratto di succo vivo: come affrontare le infiammazioni dal punti di vista fisiologico curandoci con l’alimentazione.
Il Ruolo degli Ossidanti e degli Antiossidanti. I radicali liberi. Lo stress ossidativo. Il ruolo degli enzimi.

Una semplice cistite per esempio potrebbe essere curata con gli antibiotici oppure tramite l’alimentazione in modo molto più semplice, veloce, efficace e senza le controindicazioni proprie degli antibiotici (=antivita).

Il più delle volte basterebbe per esempio fare un giorno di digiuno e bere 6-7 volte durante il giorno un estratto di succo fresco, (ovvero “vivo”) con carote, sedano, carote ed una mela (naturali!) per renderlo piacevole.
Nei casi più complessi vedi l’articolo “Come guarire le infiammazione con l’alimentazione” di prossima pubblicazione.

Ma com’è possibile “guarire” da un’infiammazione così facilmente?

Perchè con l’estrattore i prinicipi nutritivi, i micronutrienti,  contenuti in quei tipi di verdura e frutta, entrano immediatamente nel circolo sanguigno. Vediamo ora quali sono questi principi e come funzionano.

Consideriamo ora la funzione dell’ INFIAMMAZIONE nonché il ruolo di ossidanti e antiossidanti in tale processo.
Le infiammazioni, oltre che a creare le condizioni che agevolino il drenaggio delle tossine,  accrescono il rifornimento di sangue ed elementi nutritivi verso una 
specifica area e sono essenziali per il funzionamento del sistema immunitario e il processo di guarigione di organi e tessuti danneggiati. Se il sistema immunitario non è abbastanza vigoroso da eliminare microbi invasori e cellule dell’organismo malate, le infiammazioni originariamente adibite alla guarigione diventano infiammazioni distruttive croniche – sintomatiche dell’attuale epidemia di patologie croniche. I farmaci, come sopra spiegato, contribuiscono al processo di cronicizzazione.

Gli ossidanti sostengono il sistema immunitario uccidendo sul colpo i microbi e fornendo al sistema immunitario una maggiore ‘potenza di fuoco’, il che, allorquando si impiegano energici ossidanti quali il biossido di cloro, sfocia in accresciute infiammazione ed acidità dell’organismo.
Di conseguenza, come accade nel corso di qual­siasi reale ripristino della salute, è possibile che durante i trattamenti si sviluppino varie reazioni di guarigione, fra cui infiammazioni temporanee; utili alla guarigione sul lungo termine, ma disagevoli a breve termine.
Per una più dettagliata spiegazione di tale processo, denominato “crisi di guarigione” o “reazione di guarigione”, vedi l’articolo dedicato (clicca qui).

I radicali liberi o ROS: reactive oxygen species (composti reattivi dell’ossigeno-radicali liberi).Sono composti instabili e altamente reattivi ad emivita brevissima (anche 10 sec) , responsabili del danno ossidativo a carico di macromolecole biologiche, come DNA, carboidrati e proteine. Questi composti agiscono come ossidanti, ovvero sono in grado di donare l’atomo di ossigeno “instabile” ad altre sostanze. I ROS sono continuamente prodotti nell’organismo come conseguenza dei normali processi metabolici.
Esistono varie specie di ROS, che possono essere distinti in:
Radicali (molecole che contengono almeno un elettrone spaiato) 

Non-radicali: composti reattivi capaci di ossidare biomolecole.

I radicali liberi non sono sempre dannosi: negli ultimi anni è stato molto studiato il ruolo del radicale ossido nitrico (NO•), effettore finale di molti processi biologici. L’ossido nitrico è fondamentale nella regolazione del tono vascolare e svolge un ruolo in molti altri processi (es. risposta immunitaria). Ricordiamo che le cellule fagocitarie coinvolte nella risposta immune primaria (neutrofili, monociti o macrofagi) sintetizzano radicali liberi come parte dei processi di difesa contro organismi patogeni.

Difese antiossidanti

Per contrastare l’azione dei ROS in eccesso, l’organismo ha a disposizione una serie di meccanismi enzimatici o non-enzimatici di difesa. Per antiossidante intendiamo “qualsiasi sostanza che, presente in concentrazione molto bassa rispetto a quella di un substrato ossidabile, è in grado di ritardare o inibire significativamente l’ossidazione di quel substrato” .

I principali sistemi enzimatici coinvolti nella difesa antiossidante sono:

– superossido dismutasi, attiva contro il radicale superossido (O2•-)
– catalasi, che riduce il perossido di idrogeno (H2O2)
glutatione perossidasi (in molti casi selenio-dipendente), che riduce gli idroperossidi organici. La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’efficacia delle difese enzimatiche antiossidanti. Molti oligoelementi essenziali, tra cui selenio, rame, manganese e zinco sono coinvolti nella struttura molecolare o nell’attività catalitica di questi enzimi.

Una seconda linea di difesa è formata dai composti antiossidanti endogeni a basso peso molecolare, che reagiscono con i composti ossidanti riducendone il potenziale nocivo. Tra di essi ricordiamo il glutatione, l’ubichinolo e l’acido urico, tutti normali prodotti del metabolismo corporeo.
CJP-01-imgG00TRMEsistono infine gli antiossidanti di origine alimentare :
• Acido ascorbico (vit. C)
• Tocoferoli (vit. E)
• Carotenoidi
• Flavonoidi

Vitamina C : uno dei più potenti antiossidanti naturali. Solubile in acqua, presente a concentrazioni significative nel plasma (60 µmol/L) e in molti tessuti. E’ particolarmente efficace nei confronti del radicale superossido, idrossilico e dell’ 1O2. Previene inoltre la trasformazione dei nitrati in nitriti. La biodisponibilità è simile sia per la Vit. C da fonti naturali che per quella sintetica. La vit. C protegge i tocoferoli dall’ossidazione, rigenerandone la forma ossidata che si forma durante i processi di difesa contro la perossidazione lipidica.

Vitamina E : termine generico per definire la famiglia dei derivati dell’α−tocoferolo (tocoferoli e tocotrienoli). Sono composti molto liposolubili e agiscono quindi a livello di membrane cellulari e di lipoproteine inibendo la perossidazione lipidica.

Carotenoidi : pigmenti naturali rossi, gialli e arancioni contenuti in molti vegetali e nei tessuti di animali che si cibano di tali vegetali. Sono operativi nei confronti del radicale perossido e dell’1O2. Essendo lipofili, entrano nei meccanismi di protezione delle lipoproteine (in particolare LDL) esposte alla perossidazione lipidica.

Flavonoidi : antiossidanti polifenolici contenuti nella frutta, in molti vegetali e in bevande come il tè, il vino e la birra. E’ un termine che riassume molti gruppi di sostanze strutturalmente diverse tra cui :
• flavanoli (catechina, epicatechina)
• flavonoli (quercetina)
• flavanoni
• flavoni
• isoflavoni
• antocianine

La biodisponibilità di queste sostanze è piuttosto bassa nei prodotti di tipo industriale ed in genere trattati con prodotti di sintesi ed il loro ruolo in vivo è ancora da chiarire.

Oltre ai flavonoidi, esistono altri composti fenolici di importanza potenziale. Ad es. i tirosoli ed idrossitirosoli conferiscono all’olio di oliva le proprietà antiossidanti, oltre ad essere responsabili del sapore pungente di molti oli extravergini. Anche molte piante aromatiche, come rosmarino, salvia menta ed origano contengono composti di questa famiglia. L’assorbimento e la distribuzione corporea di queste sostanze sono poco conosciuti.

Altri costituenti della dieta che entrano direttamente o indirettamente nel sistema di difesa antiossidante sono il selenio, il rame e lo zinco. Un supplemento di questi oligolelementi potrebbe essere utile in caso di documentate carenze dietetiche.

IMPLICAZIONI DEL DANNO OSSIDATIVO SULLE FUNZIONI DELL’ORGANISMO E SULL’INSORGENZA DI MALATTIE.

Il danno ossidativo da ROS non si esplica solo a livello di biomolecole importanti, ma anche a livello di processi regolatori del genoma e del sistema immunitario.

Studi su popolazioni, studi clinici e ricerca di base forniscono dati sempre più convincenti in favore del ruolo degli antiossidanti nella prevenzione e nella terapia di alcune condizioni morbose.

Un aumento dell’assunzione dietetica di antiossidanti potrebbe essere particolarmente utile in sottogruppi quali le donne in gravidanza, i neonati, i bambini, gli anziani e gli sportivi.

• Cardiopatia coronarica : dipende principalmente dai processi arteriosclerotici a livello della parete delle arterie. E’ ormai noto che lo stress ossidativo a livello delle lipoproteine LDL rappresenti un fattore importante nella formazione iniziale delle lesioni aterosclerotiche. L’ossidazione delle LDL dipende da processi di perossidazione indotti da radicali liberi. Esistono dati che suggeriscono che un aumento dell’assunzione di antiossidanti lipofili, come Vit. E e carotenoidi può avere un effetto protettivo nei confronti di tali lesioni.

• Carcinogenesi : la carcinogenesi è un processo complesso costituito di varie fasi (inizio, promozione e progressione). La generazione di ROS può influenzare la carcinogenesi a vari livelli. Il danno ossidativo del DNA può provocare rotture di una singola catena o della doppia catena, come pure aberrazioni cromosomiche. Le modifiche del DNA possono provocare mutazioni puntiformi, delezioni o amplificazioni geniche che possono costituire la prima fase della carcinogenesi . Anche in questo caso, gli antiossidanti naturali sembrano prevenire, in particolare in studi su cellule in cultura, l’effetto mutageno dei ROS.

• Cataratta e degenerazioni oculari dovute all’età. La cataratta è un opacizzazione del sistema di lenti dell’occhio dovuto ad alterazioni ossidative delle proteine. Ciò non sorprende se si pensa che l’occhio è esposto alla luce (UV) e all’azione ossidante dell’ossigeno. Elevati livelli di Vit. C e Vit. E possono prevenire lo sviluppo della cataratta.

• Alterazioni neuronali : lo stress ossidativo può intervenire nella degenerazione neuronale alla base di malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica e la malattia di Alzheimer .

In conclusione, i dati disponibili mostrano che un aumento dell’assunzione di antiossidanti da fonti naturali, in articolare frutta e vegetali è molto utile nella prevenzione di varie malattie.

Altri articoli della Rubrica “il significato delle malattie”:

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)

1. LE INFIAMMAZIONI

1.bis  Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione  

1.ter   Cemp Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

La relazione tra Energia & Informazione. Le Beatitudini e l’energia elettrodebole: IL PRINCIPIO DEL MINIMO STIMOLO.

“Beati i poveri in spirito” recita l’apertura del Discorso della montagna di Gesù, meglio conosciuto come “Le Beatitudini”.

In questa cultura imperante in cui la spiritualità viene spesso relegata a livelli che oso definire ad un livello “al di sotto dei piedi” per poter essere dunque continuamente calpestata, in questo cultura delle regole delle leggi, anzi “della Legge”, rischiamo di perderci alcune sfumature che ai più potrebbero sembrare appunto dei piccoli dettagli Insignificanti, mentre invece È proprio lì la serratura che ti apre porte di fondamentale importanza. 

Nell’articolo I nove segreti della sana longevità – The blue zones abbiamo scoperto che il primo dei segreti della salute e della longevità, del rimanere giovani è il mangiare poco, molto meno (vedi la regola dell’80%).

ENERGIA_INFORMAZIONE2Abbiamo spesso osservato durante il cammino della nostra lunga ed ormai ventennale attività di rassegna delle più avanzate scoperte scientifiche e moderne metodologie per la salute (fin dai tempi di www.centrostudisalute.org), come un tema di fondo ricorrente risieda nell’applicazione di questa “legge”. Applica lo stesso principio anche il famoso Metodo Buteyko sulla respirazione, che ha permesso la guarigione da oltre 300 tipi di malattie a migliaia di persone in tutto il mondo, semplicemente “respirando meno”.

Nell’articolo Il Fabbricante di chiavi abbiamo scoperto il segreto della leggerezza, della brezza leggera, dell’energia elettrodebole.
In agricoltura, per esempio con le tecniche agronomiche dell’Agricoltura della luce del carbonio, divulgate e sviluppate dalla Cooperativa Vino Nuovo, abbiamo verificato come unScreen-NOUS-Logo minimo stimolo di principi attivi secondo determinate procedure, sappia produrre risultati potentissimi (vedi l’esempio di alcune tisane inserite in fertirrigazione a seguito delle quali la pianta risulta molto più nutrita, forte e sana).
Molte tecnologie basate sull’applicazione dei principi dell’energia elettrodebole, tecniche non invasive, senza effetti collaterali e sostanzialmente senza controindicazioni, permettono guarigioni altrimenti difficilmente possibili.

Il problema principale è dato dal fatto che queste tecnologie contrastano con l’ideologia imperante nella nostra epoca, che che è il sentirsi forte, il sentire l’energia che attraversa i muscoli, ma questo non rende coerente l’organismo, che ha bisogno di una attivazione verticale che parta dai livelli più bassi.

Questo, alcuni indirizzi terapeutici lo hanno compreso da molto tempo.

Significa che se io do un piccolissimo ammontare di energia, i domini di coerenza in basso lo accumulano e cominciano a oscillare. Questa comporta che iniziano a oscillare i livelli superiori. Se questo minimo stimolo dura per un po’ di tempo, una grande energia caotica viene sommata e produce una grande energia coerente.

È come fare un milione di euro tutto in monetine da un centesimo.

Questo principio che contraddice l’opinione comune per la quale per produrre un grande effetto ci vuole una grande causa, venne capito a metà dell’ottocento da due grandi fisiologi tedeschi (legge di Weber e Fechner in psicofisiologia: più piccolo lo stimolo, più grande la risposta).

La Psicofisiologia è la disciplina che studia i correlati fisiologici dei processi psicologici. (vedi Weber e Fechner)

La risposta di un organismo a uno stimolo non è proporzionale allo stimolo, ma al logaritmo dello stimolo. (il logaritmo è il num. di zeri che ha un numero. Di 10 è 1. Di 1000 è 3. Di 1 è 0 zero. Di 0,1 è -1. di un millesimo è -3)

Più piccolo è lo stimolo più grande è la risposta ma con il segno meno davanti. Che vuol dire questo ? che non è una risposta outbound, ma inbound, cioè l’organismo risponde trasformando se stesso.

Applicare gli stimoli più piccoli possibili per avere una grande risposta trasformativa!

 

Per approfondire leggi “La fisica quantistica della visione di Emilio Del Giudice”

Sugli stessi argomenti leggi anche: 

L’uomo delle chiavi: per aprire la porta di Luce, la porta della Sorgente, serve una chiave posseduta dal Fabbricante di chiavi…

 

Sui dispositivi CEMP EFFETTIVI AD ENERGIA ELETTRODEBOLE:

Altri articoli  sul dispositivo  Sanza e sugli e-CEMP: .

Perchè bere acqua o/e immergersi nell’acqua prima di un trattamento con i CEMP
.

Effetti base sul corpo umano dei campi elettromagnetici effettivi a bassa frequenza (e-CEMP )

Biofrequenze e campi magnetici pulsanti: dalla tecnologia tedesca un gioiello (certificato) per la rigenerazione cellulare. Prove e verifiche gratuite presso i Punti Sereni

Sanza. Comparazione biofrequenze del PEMF (pulsating electric magnetic field) ed una normale macchina di magnetoterapia (MFT classica).

PUNTI DI CURA PER I BIOFOTONI SANZA 

Cosa possiamo fare per i problemi di parassitosi? Parte seconda.

Correlazione tra (mancato) riposo e cancro (ritmi cicardiani e cancro)

Cancro e dispositivi di campi elettromagnetici pulsati: i campi elettromagnetici pulsati aiutano le cure contro il cancro.

Osteoporosi e dispositivi di i campi elettromagnetici pulsati: i campi elettromagnetici pulsati aiutano le cure contro l’osteoporosi   

Effetti base sul corpo umano dei campi elettromagnetici effettivi a bassa frequenza (e-CEMP)
.
Articoli relativi al Progetto in corso di Medicina Sociale::
.

Visione Olonomica del Cervello e Visita Qantiqa 

Storia di una Guarigione (vera) dall’emicrania

Storia di una Guarigione (vera) dalla psoriasi

Storia di una Guarigione (vera) dalla fibromialgia

Storia di una Guarigione (vera) dal tumore al seno 

Il mondo vecchio ed il mondo nuovo

Segue da: Imprenditori: come reagire alla crisi economica in corso (seconda parte).

Un interessante riferimento sapienziale sul come distinguere e trattare il Nuovo (dal) ed il Vecchio:

( da www.peopleinpraise.org del 16.1.2012 )

Vangelo di Marco 2,18-22
In quel tempo, 18 i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?»
19 Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 20 Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
21 Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. 22 E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!»

È vecchio
È tutto diventato vecchio. È vecchio, retto e governato da vecchi e, più vecchio è il sistema, più cerca di resistere, sfruttando la paura della gente, l’ignoranza delle menti, il potere degli eserciti. Il sistema politico ed economico è vecchio, corrotto, lindo e la sua trasparenza lascia intravvedere tutta la sua crisi, il suo fallimento totale, perché non ha portato alcun frutto al vero e reale benessere e alla felicità delle persone. Le religioni sono invecchiate e diventate sterili, rinchiuse nei loro dogmi intolleranti e nelle loro leggi, incapaci di risvegliare i popoli alla conoscenza, all’amore, alla pace.
Gesù non usa mezzi termini. Di quello che l’uomo ha costruito sulla terra è tutto troppo vecchio e consumato per essere in grado di accogliere, con gioia e frutto, le procedure evangeliche che lui è venuto ad annunciare. Questo mondo vecchio è tutto fondato sulla legge dei potenti, la prepotenza dei ricchi, la violenza delle armi, la paura dei poveri, la corruzione dei faccendieri. Le religioni annunciano l’amore e conducono i popoli alla divisione e alla guerra, le costituzioni inneggiano alla dignità umana e alla libertà e generano leggi senza giustizia, che schiavizzano le persone e difendono unicamente gli interessi dei prepotenti. Il sistema che l’uomo ha creato con le sue mani e la sua mente è un sistema fondato sulla paura, la divisione, il sopruso, il conflitto. Nel sistema tutto è programmato e compiuto apparentemente per un bene maggiore, per la sicurezza dei popoli, per un nuovo luminoso progresso. Ma in realtà in che modo la paura può condurre alla felicità e all’amore? In che modo la guerra può generare libertà e pace? Il giudizio e la condanna possono dare frutti di cambiamento e di felicità?
Per quello che Gesù ha portato con il suo messaggio e la sua persona, in questo mondo, è tutto troppo vecchio e consumato e, anche ciò che, dentro questo sistema, ci appare moderno e innovativo, è già terribilmente vecchio e superato. A differenza di tutto il resto, il pezzo di stoffa nuovo che il vangelo è venuto a portare, per rivestire l’umanità della veste regale dei figli di Dio, non è invecchiato, non si è consumato. A differenza di tutto il resto, il vino nuovo, frizzante e potente dello Spirito dell’Amore per il banchetto della felicità e della condivisione non si è disperso, non si è spento.
Il cambiamento verrà. Il vangelo è il mutamento. Il vangelo resterà e i vecchi sistemi ostinati spariranno sotto la polvere dei loro castelli, delle loro banche, dei loro eserciti. Il cambiamento verrà, ma non verrà perché la gente è stanca di soffrire, di aver fame, di essere schiava, di essere infelice. La gente stanca non crea mutamento, è solo pronta ad andare in guerra contro chiunque. Oggi c’è tanta gente stanca, anche quella stessa gente che fino a poco tempo fa viveva con la testa dentro un santuario trasparente, senza rendersi conto della propria schiavitù e della propria infelicità. Finalmente la povertà non è più solo un’immagine suggestiva e confusa che passa dentro la scatola trasparente, ora sta diventando una tenaglia anche per coloro che, irretiti da quattro soldi e qualche subdola comodità, si erano persuasi di essere liberi e perfino felici. La gente è stanca, ma questo non porterà al mutamento, porterà solo alla cenere, tanta cenere ovunque. Il mutamento verrà ma, se vogliamo che avvenga in pace e nella bellezza, in armonia e per il vero benessere dell’uomo, c’è solo da seguire il vangelo che, per sua natura, non è invecchiato. Solo il vangelo contiene le procedure divine per evolvere l’umanità verso la luce senza passare per la distruzione, perché il vangelo invita al mutamento con la forza dell’ispirazione. Il mutamento voluto dal vangelo verrà, ma non verrà perché la gente è stanca, verrà invece perché la gente inizierà a desiderare di essere felice, felice veramente con cuore nuovo e per nuovi obiettivi, che non potranno più essere l’interesse, il profitto, il possesso, il dominio. Nel frattempo bisogna preparare lo spirito, la mente e il corpo al cambiamento liberandoli da tossine, rabbie, rancori, giudizi, conflitti, veleni così che la novità del vangelo possa trovare cuori adatti, nuovi e pronti, non vecchi e inutilmente ostinati.