PICCOLO E POCO: principi spirituali alla base delle forze elettrodeboli che regolano la vita

Da www.peopleinpraise.org  del 31 ottobre 2017

VANGELO DI LUCA 13,18-21

In quel tempo, diceva Gesù: «18 A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? 19 È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». 20 E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? 21 È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

PICCOLO E POCO

Tutta la materia è formata da strutture estremamente piccole, gli atomi. Gli atomi stessi sono formati da componenti ancora più piccoli, gli elettroni, i protoni, i neutroni. Perché? Semplicemente perché il piccolo e il poco garantiscono il funzionamento delle leggi divine che tengono in vita la vita.
Primo, la legge della risonanza. A livello fisico più le strutture energetiche sono piccole più facilmente entrano in risonanza e in comunione tra loro, trasmettendosi energia e informazioni. Anche a livello intellettuale e spirituale una persona umile è estremamente più capace di mettersi in risonanza e comunione con le persone e con gli ambienti rispetto a una persona arrogante e superba.
Secondo, la legge del movimento. Tutto ciò che Dio ha creato ha come caratteristica peculiare il movimento. Muovere e tenere in movimento il piccolo e il poco è estremamente più economico e semplice che muovere e tenere in movimento strutture imponenti e gigantesche. Anche a livello intellettuale e spirituale Gesù aveva invitato i suoi discepoli ad andare per il mondo due a due, senza ricchezze, legami di potere, gerarchie istituzionalizzate e imponenti, per essere più mobili, sciolti, agili, efficaci, potenti.
Terzo, la legge dell’equilibrio che determina l’evoluzione. La natura utilizza l’equilibrio per potersi evolvere. Se in qualsiasi dimensione dell’esistenza eccediamo in un senso, apparentemente positivo o negativo, la vita ci spingerà ineluttabilmente nell’eccesso contrario. Quando mettiamo un pendolo in movimento, l’energia-forza necessaria per spostare la massa fuori dall’asse di stabilità viene immediatamente compensata da una forza uguale di direzione opposta. Questa legge risulta essere valida per qualunque aspetto della realtà, dal microscopico al cosmico. Anzi la cosmologia ha dimostrato quanto possono variare i risultati di un’osservazione in funzione della scala di misura presa come riferimento. Si è verificato che l’evidente squilibrio nella ripartizione delle energie e della materia osservabili a breve distanza dalla terra, a qualche migliaio di anni luce non risulta tale se osserviamo l’universo nella sua totalità. Nel suo insieme l’universo è perfettamente omogeneo, simmetrico, coerente. Il modo più comune in cui l’uomo si allontana da ogni forma di equilibrio è il suo continuo identificarsi con il suo punto di osservazione, che poi determina il suo limitato e squilibrato orientamento mentale. Anche a livello intellettuale e spirituale più una struttura, un esercito, una multinazionale, un impero è grande e imponente, più sarà immediata e inevitabile una visione intellettuale rasente al proprio punto di osservazione, l’identificazione con se stesso. Uno scoiattolo è senz’altro più agile e capace di variare gli equilibri di un orso.
Quarto, la legge del ripristino. Per i motivi più svariati, ogni struttura molecolare può sperimentare momenti di squilibrio e di disarmonia, e ogni struttura molecolare ha in sé tutte le energie e le competenze per ripristinare il proprio stato di salute. Il ripristino è senz’altro più immediato ed efficace, economico e funzionale in presenza di strutture minime. Il fegato di un uomo, come nessun’altra struttura del corpo, non si può ammalare tutto in un istante. Anche il processo dell’infermità procede colpendo gradualmente dalle strutture più piccole del corpo, le cellule, alle più grandi, gli organi e gli apparati. Lo stesso processo della guarigione e del ripristino procede dalle strutture molecolari più piccole fino alle più grandi. Queste leggi valgono per ogni ordine e grado delle dimensioni creative. Quando Gesù parla di regno, si riferisce al modo di operare e di essere di Dio, al mondo di Dio, ciò che a Dio appartiene nell’amore e nella verità. Quando usa il simbolo del granello di senape, si riferisce a ciò che è piccolo ma che ha energia e potenza per diventare grande. Il lievito invece è usato come il simbolo del poco che ha in sé la forza di generare trasformazione sul molto. Gesù sottolinea che il piccolo e il poco sono le strutture energetiche fondamentali attraverso le quali Dio compie sempre tutto ciò che compie. Piccolo e poco sono le dimensioni che Dio ama e predilige per realizzare e manifestare la sua presenza e la sua gloria, sempre e per sempre. Solo gli uomini che nulla hanno e nulla sentono di sé hanno bisogno di ciò che è imponente e gigantesco per realizzare e manifestare se stessi.

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