Le basi scientifiche della “memoria dell’acqua” e lo scienziato Benveniste

Scritto da: Vincenzo Valenzi | Scienza e Fisica Quantistica | 01/01/2016

 

 La storia si ripete: la prima volta è una tragedia, la seconda una farsa.
Sembra proprio questa l’essenza delle vicende che dal Cinquecento al Novecento hanno caratterizzato lo sviluppo della scienza moderna con le vicende di Galileo e Benveniste: due numeri uno della scienza del loro tempo richiesti di abiurare quanto osservavano nel cannocchiale e nel laboratorio, da poteri religiosi il primo [1] e “scientifici” il secondo, che avevano denunciato la non congruità di quanto da loro osservato, con quanto prescritto e scritto nelle cosiddette “scritture”. Che poi si tratti di Scritture Sacre o di quelle “scientifiche” di Nature poco importa: nella editorial reservation all’articolo di Benveniste e colleghi [2-2B] pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica americana, l’editore scrisse che i dati pubblicati erano fuori dalle leggi della fisica (“There is no physical basis for such an activity”) e mandò il mago James Randi a controllare che l’esperimento fosse privo di trucchi.

La natura di questi conflitti scientifici trova le sue radici nei problemi di metodo che già uno dei grandi Padri del Rinascimento – Bernardino Telesio – aveva affrontato nel suo lavoro, riassunto da Diego Fusaro, il quale scrive [3]:
«Il titolo dell’opera fondamentale di Telesio (La natura secondo i propri principi, ndr) è programmatico: la natura deve essere studiata e interpretata secondo i principi ad essa propri, senza fare ricorso a modelli precostituiti ed estrinseci.
Tale nuova considerazione della natura venne anticipata nell’opera di Telesio la quale, staccandosi dalla visione magica, affermò che l’uomo non deve imporre i suoi schemi a priori alla natura, ma deve scoprirne umilmente le leggi interne che ne regolano la vita e che sono sconosciute ai più. L’accusa rivolta alla scienza del passato fu, dunque, di essere stata boriosa e superba, incurante della vera realtà del mondo fisico: essa ingabbiò nei dogmi della teologia i fenomeni naturali, precludendosi una loro vera comprensione».
In epoca moderna lo stesso Albert Einstein e ancora prima di lui Claude Bernard avevano messo in guardia la comunità scientifica contemporanea sul rischio di creare nuove chiese intorno ai grandi leader scientifici e alle loro teorie e scoperte. Claude Bernard soleva dire che «ciò che sappiamo è il principale ostacolo all’acquisizione di ciò che non sappiamo ancora».

È facile comprendere come anche grandi leader scientifici – tra cui Galileo prima e Benveniste poi – siano incorsi in un grande disagio personale, divisi tra la fedeltà alla scienza e alla verità osservata e la richiesta dei guardiani dell’ortodossia di turno di non disturbare il conducente, o meglio, di non andare fuori dalle leggi della scienza del tempo.

Per quel che riguarda le Sacre Scritture si sa come è andata a finire: di recente un Papa, dopo circa tre secoli, ha chiesto scusa a Galileo. La questione Benveniste [4], rimane invece ancora aperta (sono passati solo 20 anni). Può, allora, essere utile fare il punto su una serie di risultati sperimentali che – vista la velocità di produzione della conoscenza nei tempi moderni – potrebbero essere riesaminati e accolti senza troppo disagio anche dai moderni inquisitori scientifici (tenendo anche conto del fatto che, trovandoci nel campo delle applicazioni tecniche e sanitarie in particolare, l’attesa per nuove soluzioni diagnostiche e terapeutiche, capaci di realizzare la terapia personalizzata e migliorare il rapporto rischi/benefici, è grande, nel mentre gli effetti avversi dei farmaci compromettono i grandi trionfi della farmacologia moderna [5]).

Chi era Benveniste
Nella prefazione al libro postumo di Benveniste La Mia Verità sulla Memoria dell’Acqua [6], Brian Josephson, premio Nobel per la fisica nel 1973 per i suoi lavori sui superconduttori accoppiati (definiti anche “effetto Josephson) scrive:
«Ho incontrato Jacques Benveniste per la prima volta in occasione di una conferenza che si tenne alle Bermuda, nei mesi che precedettero la pubblicazione del suo controverso articolo apparso su Nature nel 1988, quando ero ben lontano dall’immaginare la piega che avrebbero preso gli eventi. In seguito, siamo rimasti sempre in contatto e Jacques mi ha tenuto costantemente informato sui progressi delle sue ricerche. Nel marzo del 1999, su mio espresso invito, ha tenuto una conferenza a Cambridge nell’ambito di un convegno di interesse generale organizzato dal dipartimento di fisica [7]. Lo avevamo convinto a parlare delle sue ricerche, consapevoli del loro interesse scientifico e delle potenziali conseguenze legate ai risultati ottenuti. Le sue ultime scoperte non erano meno sorprendenti. Ma non per il Laboratorio Cavendish di Cambridge che è stato palcoscenico di numerose e stupefacenti scoperte, nel corso degli ultimi centoventicinque anni. E per questo – benché i suoi lavori facessero discutere, suscitando controversie – avevamo deciso di non allinearci alle opinioni dominanti nella comunità scientifica e pertanto di non ignorare né censurare tali ricerche.

Durante il suo intervento, Jacques Benveniste presentò alcuni esperimenti nel corso dei quali, un segnale biologico registrato sul disco rigido di un computer veniva trasmesso, via internet, a un altro laboratorio sperimentale dove gli effetti specifici della molecola d’origine venivano trasferiti a un sistema biologico. Con la strumentazione che aveva portato con sé, Benveniste riprodusse, davanti ai nostri occhi, gli esperimenti più recenti che aveva compiuto, che si rivelarono assolutamente convincenti, tenuto conto del limitato tempo a nostra disposizione. La conferenza è documentata da un filmato realizzato nel nostro laboratorio che ci proponevamo di rendere noto nel futuro, non appena fosse stato consegnato il premio Nobel a Jacques Benveniste “per aver chiarito i meccanismi biologici relativi alla struttura dell’acqua”. Ed è veramente un peccato che tale onorificenza sia riservata soltanto agli scienziati ancora viventi. Sono convinto che il contributo scientifico del dottor Benveniste sarà un giorno riconosciuto come giustamente merita».

Dagli Ig Nobel ai Benveniste Award
In occasione della presentazione del libro di Benvenste all’Accademia dei Lincei [8], nell’autunno del 2006, avvenne un fatto molto grave: un personaggio importante del Dipartimento di Fisica della Sapienza di Roma – spalleggiato da altre personalità accademiche – riuscì a boicottare la presentazione, mettendo in difficoltà l’allora presidente dell’Accademia e gli accademici che avevano patrocinato l’evento, al quale aveva assicurato la sua partecipazione anche il dottor Mario Tiengo (scomparso in questi giorni, il 3 settembre 2010) [9]. Lo sconcerto prevalse, ma in pochi giorni fu organizzata una presentazione del libro all’Aula della Ginestra del Dipartimento di Chimica di Roma1 – a quel tempo ancora agibile [10]. Ci si può interrogare sulla natura dell’attività di questi esponenti di primo piano della comunità dei Fisici della Sapienza, i quali superarono palesemente molti dei limiti imposti dalla natura dialettica della ricerca scientifica.

In ogni caso dopo alcuni successi ottenuti da questo gruppo di “attivisti”, alcune attività relative alla divulgazione della figura e dell’opera di Benveniste furono trasferite, grazie ai buoni uffici di Mario Tiengo, presso l’Università Ludes di Lugano, diretta a quel tempo da Paolo Sotgiu, rettore poliedrico e illuminato che, nell’agosto del 2007 accolse gli archivi di Benveniste a Lugano. E così il 27 ottobre del 2007 – alla presenza del premio Nobel Luc Montagnier, di Ubaldo Mastromatteo e con il contributo scritto di Mario Tiengo [11] – fu inaugurato l’Archivio Benveniste presso l’Università Ludes di Lugano come si evince dallo splendido lavoro documentale in formato video di Francesco Bordino [12].

A fine settembre del 2007, nel frattempo, un altro evento scientifico internazionale aveva segnato la vicenda. Nel corso della VII Conferenza internazionale in Crimea “Cosmos and Biosphere” erano stati consegnati i primi Award Benveniste a dieci scienziati dell’ex Unione Sovietica [13]. L’evento è stato replicato nel 2009 con la partecipazione delle leadership scientifiche dell’Est europeo [14], come documentato dai colloqui con Larissa Brizhik, dell’Istituto di Fisica Teorica di Kiev [15], Vladimir Voeikov Chimico Organico dell’Università Lomonosov di Mosca [16], e Settimio Grimaldi del CNR di Roma [17].
Come si può constatare, le previsioni di Josephson sembrano realizzarsi e una rigorosa riflessione credo si imponga alla Comunità Scientifica che troppo goliardicamente aveva gestito le scoperte di Benveniste sugli effetti elettroquantistici a livello immunologico. Effetti quantistici già segnalati da Sir John Eccles, Premio Nobel per la Scoperta delle Sinapsi [18], il quale aveva introdotto i campi quantistici nel dinamismo sinaptico già negli anni Sessanta.

La pretesa di risolvere un caso sperimentale innovativo con un mago (si veda il sopracitato caso Nature), e liquidare le sue implicazioni con due Ig Nobel [19], indica come le peggiori previsioni di Claude Bernard e di Albert Einstein si siano pericolosamente realizzate: è tempo di risvegliarsi da una sorta di sonno glorioso per ritornare attivamente alla ricerca di base e applicata, la sola in grado di fornire le risposte operative ai non pochi quesiti posti dal nostro tempo – dai disastri climatici e ambientali, alle sfide poste dalle malattie degenerative e dal cancro.

L’evoluzione della biofisica quantistica in medicina e biologia
Una risposta può venire da una seria rivalutazione, da parte della Comunità Scientifica occidentale, dei grandi progressi della biologia e della chimica che poco si sono integrati con l’analogo sviluppo della fisica e della fisica quantistica.
Negli ultimi decenni, soprattutto sulla base del contributo teorico di Giuliano Preparata (1942-2000) e di Emilio Del Giudice [20-21], si è sviluppato un nuovo punto di vista sulla materia condensata fondato sull’uso sistematico dell’elettrodinamica quantistica coerente. La presenza di meccanismi coerenti alla base di molti fenomeni biologici appare evidente malgrado entri spesso in contraddizione con i principi della termodinamica classica. Infatti sembra difficile ipotizzare un mondo biologico che origini tutto dal caso, senza la presenza di meccanismi di autorganizzazione che operino a vari livelli (come messo in luce tra gli altri da Prigogine ).
Dopo Schodringer (autore del fondamentale volumetto What’s the life), la ricerca su un ruolo della fisica quantistica nei sistemi biologici ha proceduto con qualche difficoltà sia concettuale che sperimentale e i grandi protagonisti della ricerca sono stati spesso poco compresi, se non marginalizzati.

Lo studio dei SEP (Skin Electric Parameters) [22-23-24-25-26] – rilevabili sulla superficie cutanea tramite un ohmetro, a livello dei meridiani cinesi studiati come circuiti a resistenza variabile in risposta a segnali fisici misurabili (campo elettrico, magnetico) e non misurabili (potenziale vettore, ecc.) – potrebbe contribuire a meglio focalizzare le sottili interazioni biofisiche e biochimiche che sono state studiate a livello cellulare e a livello inorganico negli ultimi sessant’anni (Piccardi, Eccles, Trukan, Zhadin, Benveniste, [27-28-29-30]).
Recenti sviluppi tecnologici che sfruttano matematiche avanzate, una più ampia conoscenza del signalling cellulare e d’organo e i vertiginosi progressi dell’elettronica nelle tecnologie bioquanitstiche (Qx Scio, Metatron, [31]), impongono una rigorosa rivisitazione della materia, insieme alle Memorie Biochimiche [32] che si affiancano alla Memoria dell’Acqua, il cui studio ha fatto progressi impensabili sul piano teorico con Widom e coll. [33], e sperimentale con Montagnier e coll.[34] – dopo l’ultimo lavoro di Benveniste [35] presentato al Rettorato della Sapienza di Roma nel febbraio del 2002 alla conferenza in onore di Giuliano Preparata.

Qualcosa è, dunque, cambiato. Anche i brillanti lavori di Masaru Emoto [36], ai confini tra arte e scienza (le belle foto dell’acqua che cambia la sua struttura in risposta alle emozioni vissute nell’ambiente circostante), ci dicono che è tempo di unire gli sforzi della Comunità scientifica per affrontare con tutte le forze presenti sul campo le grandi sfide che ci attendono. Dall’energia alla meteorologia, dal cancro alle malattie immuni sono ancora troppo numerosi i soggetti di indagine che mettono in crisi i grandi trionfi scientifici del Novecento. Trionfi che dobbiamo continuare a difendere e a sviluppare, anche per onorare tutti quei pionieri della scienza e della tecnica che ci hanno regalato la grande fortuna dell’alta tecnologia, la quale ha dato all’Umanità possibilità di armonia, potere e felicità, che possono e devono essere ancora pienamente realizzate.

Gli scienziati e la memoria dell’acqua
Brian Josephson – tratto da La mia verità sulla memoria dell’acqua di Jacques Benveniste (Macro Edizioni, 2006)-
Che cosa ci dice la scienza sulla possibilità dell’esistenza di una “memoria dell’acqua”? Gli scienziati hanno poche conoscenze sull’argomento “acqua” e ne possiedono una visione tendenzialmente ingenua: un liquido composto da molecole di H20 più o meno isolate, in movimento. In realtà l’acqua è un fenomeno di gran lunga più complesso, con molecole singole che si raggruppano temporaneamente a formare una struttura reticolare; che tali molecole possano interagire dando luogo a un meccanismo che consenta all’acqua di avere una “memoria” non ha nulla di sorprendente. Ma questo vale per scienziati ben informati sull’argomento che non sottovalutano la possibilità della sua esistenza. Anche in campo biologico l’importanza di tale struttura è riconosciuta soltanto da scienziati aggiornati.

Note
1. Galileo Galilei, Dialogo Sopra i due massimi sistemi del mondo, 1632.
2. E. Davenas, F. Beauvais, J. Arnara, M. Oberbaum, B. Robinzon, A. Miadonna, A. Tedeschi, B. Pomeranz§, P. Fortner§, P. Belon, J. Sainte-Laudy, B. Poitevin & J. Benveniste: “Human basophil degranulation triggered by very dilute antiserum against IgE”, Nature, Vol. 333, No. 6176, pp. 816-818, 30th June, 1988 C.
3. Diego Fusaro, Bernardino Telesio http://www.filosofico.net/telesio.htm.
4. Memoria dell’Acqua report su http://fr.wikipedia.org/wiki/M%C3%A9moire_de_l’eau
5. Vincenzo Valenzi Rischi/benefici e Costi/benefici nella diagnostica e nella terapia Villaggio Globale http://www.vglobale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=11886:rischibenefici-e-costibenefici-nella-diagnostica-e-nella-terapia&catid=1060:piazzagrande&lang=it
6. Jacques Benveniste, La mia verità sulla memoria dell’acqua, Macro Edizioni, 2006.
7. Jacques Benveniste, Cavendish’s Departmental Colloquium Electromagnetically Activated Water and the Puzzle of the Biological Signal http://sms.cam.ac.uk/media/871684
8. “Rinvio” Conferenza Accademia dei Lincei http://66.71.135.49/articolo.php?id_articolo=6663
9. In memoria di Mario Tiengo http://www.uniludes.ch/portale/images/stories/altro/Ricordo_di_Mario_Tiengo_Prof_Radaelli.pdf
10. Conferenza Aula della Ginestra sul contributo di Benveniste e Preparata 14 dicembre 2006 http://www.vglobale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=457&catid=305:complementari&lang=it
11. Mario Tiengo, Relazione archivi Benveniste a Lugano
[DOC]messo a disposizione il suo intervento – Home | Villaggio Globale.
12. Colloquio V. Valenzi con Luc Montagner www.colombre.it/montagnier .
13. Award Benveniste to Cosmos and Biosphere VII International Crimean conference http://www.vglobale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10771:i-vincitori-dellaward-benveniste&catid=5:ultime&Itemid=121&lang=it .
14. Award Benveniste to Cosmos and Biosphere VIII International Crimean conference Villaggio Globale http://www.vglobale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10771:i-vincitori-dellaward-benveniste&catid=5:ultime&Itemid=121&lang=it
15. Colloquio Vincenzo Valenzi con LARISSA BRIZHIK Istituto di Fisica teorica di Kiev http://www.vimeo.com/10883097 .
16. Colloquio Vincenzo Valenzi con Vladimir Voeikov Chimico Organico Lomonosov University Mosca

17. Colloquio Vincenzo Valenzi con Settimio Grimaldi – CNR http://vimeo.com/11108801
18. Mario Tiengo: Il dolore da Eccles alla teoria della coerenza di Preparata, web seminar “Nature and Coherence in Nature” http://www.novaglobal.it/index.php?page=vaccum-and-coherence-in-nature-the-legacy-of-giuliano-preparata&hl=en_US
19. Ig Nobel a Benveniste http://www.purplehell.com/riddletools/ignobel.htm
20. Giuliano Preparata: QED and medicine, Rivista di Biologia/Biology Forum 93 (2000) pp. 267-312.
21. Giuliano Preparata & Emilio Del Giudice Il potenziale Vettore in biofisica (Scienza e Conoscenza, 17/2006).
22. Vincenzo I. Valenzi, Maria Luisa Roseghini, From Drug intolerance to a SEP (Skin electric Parameters) driven therapy. Some preliminar observation, Rivista di Biologia/Biology Forum 93 (2000) pp. 306-312.
23. Vincenzo I. Valenzi, Maria Luisa Roseghini, Skin Electric Parameters osteoarticular diseases with 8 fans tested and molecular signaling of drug, http://web.tiscali.it/numedi/arc2002/0902/12.html
24. V.I.Valenzi, G.Monaco, S. Spada, P. Cimaglia, L.Petraccia, S.Palmieri, B. Messina M.Grassi, Ruolo dei SEP (Skin electric Parameters) nello studio delle meteoropatie, Annali di Medicina Interna, 2003: 18, 164S – Proceedings Congresso SIMI Vincitore Premio CECIL .
25. V.I.Valenzi, S. Grimaldi, G. Quartieri, G. E. Gigante; G. Mileto, G. Monaco, Osservazioni sulle variazioni bioelettriche nell’uomo indotte da campi elettromagnetici in camera amagnetica, Ricerca Aerospaziale Pag. 33-38, Anno XXI- N. 1. 2005.
26. Pisani V. I. Valenzi, M.C. Lucchetta, M. Grassi, A. Serio P. Avino, M. Russo, A. Fraioli, SEP variations on subjects with chronic constipation in idropinic treatment, VII Intern. Conference “Cosmos and biosphere”:1-6/X 2007Sudak Crimea.
27.  Franz Halberg et altri, L’eredità di Giorgio Piccardi http://www.cifa-icef.org/news_32_ita.html
28. Y Imry and R. A. Webb, Quantum interference and the Ahranov-Bohm effect, Scientific American 260 (April 1989).
29. Pokidysheva L.N., Trukhan E.M., Titova I.V., Miller G.G., Influence of a vector potential on a hiv reproduction in t-lymphocytes in vitro, Proceedings Conference Yalta-Gourzuf 6 june 2008 Open education.
30. Zhadin M.N., Novikov V.V., Barnesf S. Pergola N.F. (1998), Combined action of static and alternating magnetic fields on ionic current in aqueous glutamic acid solutions, Bioelectromagnetics 19: 41-45.
31. Vincenzo I. Valenzi, Alba Pisani Pasquale Avino e Aldo Calandri, La Riattivazione delle Memorie Biochimiche come Meccanismo di Prevenzione Nutriceutico, Yalta Gorzuf Conference
http://www.vglobale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=11917:salute-e- nuova-informazione-a-yaltagourzuf&catid=5:ultime&Itemid=121&lang=it
32. Vincenzo Valenzi, Dall’EAV all’Oberon, Conferenza Fiera Milano Giugno 2006 http://www.biometeorologia.com/PDF/ALLERGIE%20E%20INTOLLERANZE%20%20ALIMENTARI.pdf
33. Allan Widom, Yogi Srivastava, Vincenzo Valenzi, The Biophysical Basis of Water Memory,
International Journal of Quantum Chemistry (Wiley and Sons), Published on line May 19, 2009[DOI: 22140] http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/qua.22140/full
34. Luc Montagnier, Jamal Aissa, Stephane Ferris, Jean-Luc Montagnier, Claude Lavallee, Electromagnetic Signals Are Produced by Aqueous Nanostructures derived from Bacterial DNA Sequences, Interdiscip Sci Comput Life Sci (2009) DOI: 10.1007/s12539-009-0036-7.
35. J. Benveniste, D. Guillonnet, QED and Digitl Biology, Rivista di Biologia 97/2004 pp.169-172 http://www.tilgher.it/chrCorrelati/upload/doc/RB_Benveniste.pdf
36. Tatiana Battini, Memoria dell’acqua: studi e sperimentazioni http://www.nannimagazine.it/print/Memoria+dell’acqua:+studi+e+sperimentazioni

Elettromagnetismo ed acqua: calcare trasformato elettromagneticamente in aragonite

di  PIER MARIA BORIA   Fisico Progettista – Tecnoline S.R.L. Milano

Riassunto

L’applicazione di dispositivi anticalcare elettromagnetici alle tubazioni delle reti di distribuzione dell’acqua rappresenta una tecnica che necessita ancora di una adeguata trattazione scientifica.
Tale trattazione, di natura squisitamente fisica, deve essere in grado di chiarire le reali interazioni tra i campi applicati ed i sali disciolti (soprattutto di Calcio e Magnesio) onde giustificarne in modo soddisfacente gli effetti.
Abbiamo avuto modo, nel corso degli ultimi dieci anni, di dedicare all’argomento molte applicazioni sperimentali nelle più diverse condizioni pratiche: dalla caldaia a vapore in acciaieria, alle macchine per caffé (e per quest’ultime si è giunti addirittura ad applicazioni di dispositivi elettromagnetici in linea, in fabbrica), dalle industrie alimentari e dalla casa di cura allo scambiatore di calore industriale, dal condominio e dalla piscina alle torri evaporative.
Iniziando dallo studio degli effetti di azioni fisiche ottenute applicando dispositivi “attivi” (cioè alimentati) siamo in grado di giungere alla comprensione del modus operandi dei sistemi “passivi” (rappresentati in sostanza dai sistemi a magneti permanenti) sui quali ultimi tutt’ora aleggiano fantasiose teorie, assai poco scientifiche!
Secondo la nostra teoria, che qui svilupperemo, in ogni caso è fondamentale distinguere tra due tipi di cristallizzazione: “omogenea” ed “eterogenea” ed indicheremo con quali accorgimenti si possano favorire.
Usufruendo del fenomeno vorticoso caratteristico dei cambiamenti di direzione delle vene fluide (doppio vortice di Nekrassov), abbiamo analizzato il principio fisico di funzionamento dei sistemi passivi (magneti permanenti).
Una parentesi che ci sembra interessante è stata dedicata ai promettenti effetti antibatterici delle onde elettromagnetiche nell’acqua osando, infine, introdurre l’ipotesi che i magneti permanenti, portati a contatto di pelle, potrebbero influire sul movimento degli ioni e delle sostanze dipolari contenute nei vasi sanguigni arteriosi e venosi.

Abstract

The application of electromagnetic antiscale devices in piping systems for water distribution is a technique that needs an appropriate scientific discussion.
This discussion, obviously based on use of physical tools, must explain the true interactions between the applied fields and the melted salts (overall Calcium and Magnesium) in order to justify its effects satisfactorily.
In these last ten years, many experimental applications in several practical conditions we have dedicated to this subject: from steam boilers in steelworks to coffee machines (and for these last ones in line electromagnetic devices in factory have been applied), from food industries and from nursing homes to industrial heat exchangers, from apartment buildings and from swimming pools to evaporation towers.
Beginning from the study of the effects of physical actions obtained by the application of “active” devices (that’s electrically fed) we can understand the way of working of “passive” systems (rapresented by systems with permanent magnets). Nowadays many fantastic but not so scientific theories about these passive systems flutter.
According to the theory that will be developed is fundamental to make a distinction between two kind of crystallization: the “homogeneous” and the “heterogeneous” crystallization. Furthermore, we will say which contrivance they can be controlled with.
Using the whirling phenomenon characterising direction changes of fluid veins (Nekrassov’s double vortex), the working principle of passive systems (permanent magnets) has been analysed.
An interesting parenthesis has been dedicated to the promising antibacterial effects of electromagnetic waves in water daring, finally, to introduce the hypothesis that permanent magnets, if in contact with the skin, should influence the movement of the ions and dipolar components of blood inside arterial and venous vessels.

1. Premessa 

Il problema della formazione (e relativa eliminazione) delle incrostazioni calcaree all’interno delle condutture d’acqua ed in particolare degli scambiatori di calore è da sempre all’attenzione dei ricercatori.
Il mercato offre diverse soluzioni che potremmo suddividere in due gruppi: metodi chimici e metodi fisici.
A metà strada si potrebbero collocare gli addolcitori con resine a scambio ionico ed anche i sequestratori dei cristalli precipitati tramite l’iniezione di polifosfati: certamente al metodo chimico appartiene la decalcificazione con attacco di acidi. In ogni caso i trattamenti chimici vanno visti con sospettosa cautela se non altro perché implicano il problema dei problemi: lo smaltimento dei prodotti di reazione.
Quando, poi, i trattamenti chimici sono applicati all’acqua per uso umano, ai problemi ambientali vanno aggiunti quelli salutistici: basti pensare agli ioni Na+ che sostituiscono gli ioni Ca++ e Mg++ nell’acqua addolcita con le resine cationiche. Anche se le concentrazioni sono modeste le persone cui si addice una dieta con poco Sodio sono costrette a trovarseli anche nel caffé!
Tra i metodi fisici ricordiamo gli osmotizzatori, che regnano incontrastati nel campo della dissalazione, e si stanno imponendo anche nei piccoli impianti ad uso industriale con macchine compatte ed affidabili.
Negli ultimi anni, poi, si è assistito ad una proliferazione di sistemi magnetici, necessariamente intrusivi (è necessario installarli al posto di un tratto di tubazione dell’impianto), elettricamente alimentati e non (magneti permanenti).
Si tratta di sistemi che tutti gli installatori conoscono e di cui si è in attesa di esaurienti spiegazioni sul modus operandi (ci è tutt’ora ben presente un appello in proposito del prof. Garlaschelli dell’Università di Pavia): infatti la popolare asserzione secondo cui l’attraversamento di un campo magnetico (intenso quanto si vuole) da parte di acqua allo stato naturale (non sovrasatura, tipo quella di acquedotto) implichi sic et simpliciter una cristallizzazione del Carbonato di Calcio nel sistema rombico (aragonite) piuttosto che esagonale (calcite), in tempo successivo e luogo diverso del circuito (anche ad acqua ferma), francamente ci lascia assai dubbiosi.
D’accordo con quanto detto in premessa, in base ai risultati acquisiti in decennali esperienze sull’argomento, riteniamo di avere trovato una corretta interpretazione della fisica del fenomeno: a nostro avviso ciò che conta non è la forma in cui cristallizza il polimorfo Carbonato di Calcio (aragonite/calcite), ma è il tipo di cristallizzazione (omogenea/eterogenea).

2. La formazione dei cristalli: cristallizzazione omogenea ed eterogenea

Un fatto relativamente sorprendente è che l’aumento della temperatura dell’acqua implichi una minore solubilità dei sali in essa disciolti.
Nell’acqua tal quale sono contenute quantità di Acido Carbonico H2CO3, il quale esercita una lenta azione solubilizzatrice su alcuni minerali, in particolare i carbonati di Calcio e Magnesio, pressoché insolubili in acqua pura (in effetti l’Anidride Carbonica è solo in minima parte combinata con l’acqua sotto forma di Acido Carbonico).
Nel caso del Carbonato di Calcio si ha la reazione di equilibrio

             (1.1)

dove i simboli (s), (l), (g) e (aq) stanno ad indicare rispettivamente sostanze allo stato solido, allo stato liquido, allo stato gassoso e in soluzione acquosa.
Durante il riscaldamento dell’acqua l’equilibrio (1.1) viene spostato verso destra (principio di Le Chatelier–Braun)

                                                (1.2)

Il Carbonato di Calcio CaCO3 che si viene a formare è pressoché insolubile nell’acqua pura (13 mg saturano 1 kg d’acqua a temperatura ambiente) e se, come ordinariamente succede, va in sovrasaturazione, precipita allo stato solido. Parte dell’Anidride Carbonica può lasciare l’acqua in forma gassosa, mentre la restante parte rimane in soluzione (per esempio, a 60°C un volume d’acqua mantiene in soluzione 0,36 volumi di CO2).
E’ proprio la precipitazione dei carbonati di Calcio e Magnesio la responsabile della formazione di incrostazioni nelle caldaie, negli scambiatori di calore, nelle macchine del caffé e in generale in tutte quelle condutture o recipienti in cui l’acqua viene riscaldata.
I carbonati di Calcio precipitati tendono a raggrupparsi per formare i cristalli: il processo prevede sostanzialmente due step (comuni a tutte le cristallizzazioni):
− formazione (favorita da azioni meccaniche, presenza di impurità etc.) dei primi germi di nucleazione;
− accrescimento di tali nuclei con la formazione del reticolo cristallino.
E’ noto che possono fungere da centro di cristallizzazione anche delle inclusioni di sostanze estranee presenti nella soluzione o, addirittura, discontinuità, rugosità sporcizie superficiali dell’impianto. In tal caso il Carbonato di Calcio cristallizza realizzando la cosiddetta cristallizzazione eterogenea che riguarda tipicamente le superfici interne dei tubi e degli scambiatori (Figura 1).


Figura 1) – Cristallizzazione eterogenea sulla superficie interna di un tubo 

Poiché tale cristallizzazione eterogenea determina la formazione delle incrostazioni calcaree, fortemente compatte e aderenti alle pareti, l’idea è di provocare in modo forzato la nascita del maggior numero di centri di cristallizzazione in seno al fluido in modo che i cristalli di precipitato si formino nella vena d’acqua realizzando quel che noi chiamiamo cristallizzazione omogenea. 
A tal fine sfruttiamo una proprietà elettrostatica del Carbonato di Calcio (comune a molte sostanze solide, liquide o gassose): poiché il baricentro delle cariche negative del composto non coincide con quello delle cariche positive, il CaCO3 è dipolare, e se, all’atto della sovrasaturazione e della conseguente formazione di cristalli, l’acqua è soggetta ad un campo elettrico variabile, le azioni di forza del campo, fanno in modo che ciascun dipolo in sospensione sia soggetto ad un’agitazione meccanica che lo fa diventare un potenziale centro di cristallizzazione favorendo in tal modo la cristallizzazione omogenea.
I dipoli di CaCO3 in seno all’acqua, inizialmente orientati casualmente, sotto l’azione della componente elettrica di un’onda elettromagnetica, si orientano lungo la direzione delle linee di forza del campo; a causa delle reciproche attrazioni elettrostatiche, raggiunta una certa dimensione (intorno ai 50 micron), i dipoli implodono espellendo l’acqua che li separa. Dopo il collasso per implosione i cristalli non crescono più e si depositano come fanghiglia e, se l’acqua è corrente, vengono facilmente trascinati dal flusso, evitando così la formazione di depositi compatti (Figura 2). 
Oltre all’effetto anticalcare, il campo elettrico variabile esercita anche un’azione disincrostante sull’esistente: considerato che il carattere dipolare è manifestato anche dagli agglomerati di cristalli formanti le incrostazioni, le forze elettriche sono efficaci anche sui grappoli di cristalli di carbonati già esistenti, “cristalli eterogenei”: il campo elettrico variabile agisce sulle incrostazioni con un continuo “micromartellamento” meccanico che progressivamente tende a sgretolarle.

        Figura 2) – Cristallizzazione omogenea: azione del campo elettrico sui dipoli di carbonato:
a) orientamento casuale dei dipoli
b) dipoli orientati sotto l’azione del campo elettrico
c) formazione di un cristallo completo

A questo punto esaminiamo come si possa generare un campo elettrico all’interno dell’impianto idrico in modo da favorire la cristallizzazione omogenea.
A tale scopo distinguiamo due sistemi:
− attivi (o elettrodinamici) caratterizzati dall’avere un’alimentazione elettrica esterna (HydroFlow et similia);
− passivi (magneti permanenti).

3. Sistemi attivi: correnti indotte in un conduttore non omogeneo

Consideriamo un tubo di lunghezza indefinita, contenente acqua, e lo avvolgiamo con un anello di ferrite alimentato da un emettitore di treni d’onda elettromagnetici a frequenza opportuna (100-150 kHz).
Il tubo e l’acqua (con i suoi ioni in soluzione) costituiscono un unico conduttore non omogeneo (Figure 3) e 4)); il flusso concatenato d’induzione magnetica, variabile con la frequenza dell’emettitore, determina una f.e.m. indotta di valore continuamente variabile.

                    Figura 3) – Struttura di un emettitore di onde elettromagnetiche tipo HydroFlow

Il lettore potrebbe osservare che a causa della radiofrequenza della corrente elettrica usata, la distribuzione dell’intensità di corrente soggiace all’effetto pelle ma, se cerchiamo il cosiddetto spessore di penetrazione vedremo che nel tubo metallico sarà molto inferiore al millimetro (il che, contrariamente a quanto erroneamente sostenuto da qualcuno, ci interessa poco), mentre nell’acqua l’effetto pelle sarà praticamente inavvertibile (a causa della resistività dell’acqua lo spessore di penetrazione è molto maggiore del diametro del tubo: ci riferiamo ad un’acqua di acquedotto con un valor medio di detta resistività pari a 2,5·10-2 Ω·m) ed il campo elettrico E (Figura 4)) produrrà una corrente elettrica di densità praticamente uniforme in tutta la sezione trasversa della vena fluida.

Figura 4) – Schema elettrico funzionale relativo al caso di Figura 3) 

Tale campo elettrico eserciterà azioni di forza su particelle di massa diversa: dallo ione Ca++ (peso atomico 40) allo ione carbonato CO3— (p. m. 60) al composto dipolare CaCO3(ovviamente p. m. 100) fino a grappoli di Carbonato di Calcio organizzati in cristalli.
Per essere efficaci su particelle di massa tanto diversa è necessario disporre di opportune frequenze adatte alle diverse frequenze proprie degli oggetti con cui interagire.
Per questo l’emettitore produce dei treni d’onda (Figura 5) in cui si riconoscono, oltre alla frequenza propria dell’onda, anche la frequenza di emissione di ciascun treno, che è continuamente variabile per esercitare una maggiore efficacia su agglomerati di diversa massa.

Figura 5) – Treni di onde emesse da un sistema attivo tipo HydroFlow. 

4. Sistemi passivi: gli “acceleratori ionici” 

Al fine di ottenere un’onda elettromagnetica all’interno di una tubazione di un impianto reale, possiamo utilizzare gli stessi ioni in seno all’acqua, provocandone opportune accelerazioni.
È noto che cariche elettriche muoventesi di moto accelerato generano onde elettromagnetiche, e irradiano una potenza

Formula di Larmor (non relativistica)   (4.1)
            dove 
− q
 è la carica della particella
− a(t) 
è l’accelerazione della particella
− εo 
è la costante dielettrica del vuoto
− c
 è la velocità della luce.

Per poter generare un’onda elettromagnetica, la cui componente elettrica favorisca la cristallizzazione omogenea, occorre quindi accelerare gli ioni presenti in soluzione: come?
In assenza di campi magnetici applicati l’accelerazione degli ioni è dovuta esclusivamente al moto vorticoso del fluido. Tuttavia l’accelerazione di tali particelle può essere notevolmente aumentata, come vedremo, applicando un campo magnetostatico.
Per poter apprezzare l’utilità di tale campo, conviene determinare per poi successivamente confrontare, con semplici esempi numerici, gli ordini di grandezza delle accelerazioni, di natura vorticosa e di natura magnetica, degli ioni in soluzione.
A tal fine consideriamo un circuito idraulico reale aventi le seguenti caratteristiche:
− diametro tubazione d = 0,1 m; 
− velocità assiale media del fluido w = 3 m/s; 
− regime di moto turbolento (Re>>2300) cui compete il profilo delle velocità riportato in Figura 6).

Figura 6) – Profilo di velocità di una sezione longitudinale di un tubo

a) Accelerazioni dovute al solo moto di trascinamento dell’acqua.

Per il calcolo delle accelerazioni dovute al moto del fluido andiamo a considerare ove queste sono maggiori, ovvero in prossimità dei bruschi cambiamenti di direzione.
Facciamo riferimento ad una curva a gomito. Durante il passaggio nella curva, su tutte le particelle del fluido agiscono delle forze centrifughe; poiché, da come si vede in Figura 6)), la velocità non è uguale per tutti i filetti fluidi, risulta che le forze centrifughe (proporzionali al quadrato della velocità ) sono più elevate al centro, fino a divenire nulle a contatto con la parete.
Si ha la nascita spontanea di due vortici simmetrici controrotanti, il doppio vortice di Nekrassov, con conseguente divisione della corrente in due tubi di flusso, distinti, ma coesistenti ed elicoidali (il momento delle quantità di moto era ed rimane nullo, Figura 7)).

Figura 7) – Doppio vortice di Nekrassov: a) vista in sezione trasversale per evidenziare la forma del doppio vortice
di Nekrassov; b) linee di corrente di uno dei due vortici

In prima approssimazione, per apprezzare l’ordine di grandezza delle accelerazioni in gioco, possiamo ipotizzare che le linee di corrente (e quindi gli ioni), dall’inizio del cambiamento di direzione, assumano un moto elicoidale cilindrico di equazioni parametriche (z è la direzione assiale del tubo)

                                                       (4.2)
dove
− è il raggio medio dei vortici (raggio medio dell’elica)
− ω è la velocità angolare dei vortici;
− w è la velocità assiale media del fluido.

In base ai dati precedentemente fissati per il circuito idraulico in esame, possiamo ragionevolmente supporre r ≈ 0,025 m e ω ≈ 130-150 rad/s.
Le componenti dell’accelerazione sono
                                                  (4.3)

Pertanto il modulo dell’accelerazione (centripeta) cui saranno soggetti gli ioni è

                               (4.4)

ovvero dell’ordine delle centinaia di m/s2.

b) Accelerazioni in presenza del campo magnetostatico

Consideriamo adesso il caso in cui nell’impianto venga installato un magnete permanete di forma tubolare (Figura 8) che, tramite le proprie espansioni polari, generi un intenso campo magnetico.

  Figura 8) – Rappresentazione schematica del magnete permanente

Immaginiamo le seguenti condizioni operative:
− induzione magnetica uniforme e costante B = 0,8 T;
− componete della velocità media normale al campo magnetico w = 3 m/s; 
− carica elettrica dello ione Ca++ q = 3,2∙10-19 C; 
− massa dello ione Ca++ m = 40∙1,66∙10-27 kg . 

Gli ioni in soluzione nel momento in cui entrano nel campo magnetico, saranno soggetti ad una Forza di Lorentz avente modulo

  (4.5)
a cui corrisponde un raggio di curvatura della traiettoria

                                     (4.6)
Il modulo dell’accelerazione risultante varrà
(4.6)

(4.7)
ovvero dell’ordine di decine di milioni di m/s2.

Pur nella semplicità dei modelli adottati, abbiamo dimostrato con un esempio numerico che l’accelerazione degli ioni ottenibile con l’utilizzo dei magneti permanenti (caso b) è di molti ordini di grandezza maggiore di quella dovuta al solo moto del fluido (caso a). 

Alla luce della (4.1), in cui la potenza irraggiata è funzione del quadrato dell’accelerazione, si evince che, con l’introduzione dei magneti permanenti, vi è la possibilità di generare un’onda elettromagnetica di intensità molto maggiore rispetto al caso a) e sufficiente (come le esperienze pratiche dimostrano) a favorire la cristallizzazione omogenea dei carbonati di Calcio e Magnesio.
Molto interessanti le prove sperimentali realizzate dall’Istituto Breda di Milano, di cui in bibliografia (6), che ben si accordano con le nostre osservazioni e che si presterebbero a maggiori approfondimenti (che, almeno per brevità, omettiamo) soprattutto per la “memoria” che microcristalli sospesi manifestano ad acqua ferma dopo il passaggio nel magnete.
A meno di tali effetti possiamo riassumere i limiti degli “acceleratori ionici” sottolineando che:

− il loro funzionamento è strettamente associato al movimento dell’acqua infatti:

− l’intensità del campo elettrico varia casualmente in funzione della topologia dell’impianto e della portata d’acqua, pertanto la loro efficacia è soggetta a condizioni incontrollabili.

5. Avvertenze nell’applicazione

A questo punto facciamo alcune considerazioni pratiche sul come installare i dispositivi che producono le onde elettromagnetiche riferendoci, nelle figure, ai sistemi attivi (tipo HydroFlow) senza dimenticare che anche gli acceleratori ionici sono soggetti alle stesse osservazioni.
Consideriamo la Figura 3): l’anello di ferrite costituisce la zona da cui parte la perturbazione elettromagnetica; questa si dirama con due fronti d’onda nei due versi possibili all’interno del tubo, con intensità che è funzione dell’impedenza incontrata in ciascuno dei due versi.
Come noto è possibile stabilire una analogia formale tra una rete elettrica e una rete idraulica; pertanto nell’ubicare gli emettitori di onde elettromagnetiche è necessario tener presente le leggi di Kirchhoff, facendo in modo (nel limiti del possibile) che i due fronti d’onda incontrino la medesima impedenza.
Per esempio nei rami in cui esista un by-pass Figura 9) per avere una corretta ripartizione del segnale non bisogna posizionare l’emettitore in posizione (prevarrebbe il “cortocircuito”), ma occorre posizionarlo come in b.

                        Figura 9) – Esempio di posizionamento di un anticalcare attivo tipo HydroFlow

Un cenno speciale desideriamo riservare agli scambiatori di calore a piastre per almeno due buoni motivi:
− si stanno largamente diffondendo grazie al prezzo ragionevole, al minimo ingombro e alla facilità d’installazione;
− tuttavia sono un po’ delicati a causa dei passaggi molto stretti e, quindi, facilmente ostruibili.
D’altra parte gli utenti che non vedono l’ora di finirla con le incrostazioni calcaree, in seguito all’applicazione di dispositivi attivi, che rimuovono anche le incrostazioni esistenti, si dichiarano felici di vedere intasato lo scambiatore nel giro di due o tre settimane dopo l’installazione: “segno che funziona!” dicono.
In effetti, specialmente negli impianti di preparazione dell’acqua calda di consumo, la necessità di frequenti pulizie degli scambiatori a piastre con attacco acido è un’operazione da fare con riguardo (come già accennato), sia per le implicazioni sulla sicurezza di persone e cose, che per la salvaguardia dell’ambiente.
A questo proposito ci permettiamo di consigliare un piccolo accorgimento (che è in ogni caso sempre bene attuare), per consentire la pulizia in equi- e contro-corrente del secondario dello scambiatore.
Consideriamo la Figura 10): l’installazione di due derivazioni intercettabili A e B consente il lavaggio del secondario nelle seguenti condizioni:

− lavaggio in controcorrente: B e D chiuse, A e C aperte;
− lavaggio in equicorrente: A e C chiuse, B e D aperte.

La possibilità di utilizzare i due versi di lavaggio, avendo come contropressione la sola pressione atmosferica, spesso permette di risolvere meccanicamente il problema della pulizia. Inoltre con l’applicazione di un emettitore elettromagnetico, l’operazione di lavaggio è più semplice, in quanto il calcare trattato elettrodinamicamente viene facilmente trascinato dal flusso idrico.

Figura 10) – Installazione di una linea per il lavaggio in equi- e contro-corrente su di uno scambiatore a piastre

Con l’applicazione di un dispositivo attivo nella linea riteniamo si possa evitare il ricorso agli acidi evitando le problematiche di sicurezza e smaltimento.

6. L’effetto antibatterico 

Secondo studi anche molto recenti, l’applicazione di onde elettromagnetiche su diverse specie di organismi viventi provoca delle alterazioni nella funzionalità della membrana cellulare accompagnate da interazioni negative nella replica dei geni e da distribuzione anomala di alcune proteine (ricerche di Mattson, 1993; Grissom, 1995).
Inoltre secondo diversi lavori di ricercatori indipendenti, tutti convergenti verso le medesime conclusioni, le onde elettromagnetiche manifestano un effetto biocida su varie specie di batteri al punto da suggerirne l’applicazione negli acquedotti cittadini e, in generale, nella disinfezione d’acqua destinata al consumo umano (questo era noto a tutti solo per i quanti ad elevata energia prodotti dalle lampade a spettro ultravioletto).
Le ipotesi avanzate per spiegare i risultati sperimentali (Petracchi, 1967; Chizhov, 1975; Mittenzwey, 1996; Kosted, 1996; Binninger e Ungvichian 1997) postulano che le onde elettromagnetiche perturbino il passaggio del Calcio attraverso le membrane delle cellule alterando il DNA e l’RNA dei microrganismi impedendone la duplicazione e, quindi, la riproduzione.
Le ricerche riguardanti gli effetti dei generatori di onde elettromagnetiche in varie versioni (Stefanini 2002), confermano la possibilità di impedire i vitali processi osmotici che consentono la vita delle cellule, anche se non si è in grado di sapere se tutti i batteri subiscano gli stessi danni (e fino a che punto).
Secondo queste ultime ricerche quando, per effetto del campo elettrico, la membrana semipermeabile di una cellula si elettrizza, viene immediatamente circondata da uno strato di acqua pura; ciò può essere spiegato nel modo seguente: la molecola dipolare dell’acqua secondo la teoria VSEPR (Valence Shell Electron Pair Repulsion) presenta la geometria indicata in Figura 11).

Figura 11) – Geometria della molecola d’acqua

Nel momento in cui una cellula viene elettrizzata positivamente (o negativamente, a seconda della fase dell’onda nell’istante d’interazione), essa verrà circondata da più strati di molecole di acqua attratti elettrostaticamente come schematizzato in Figura 12) ed aventi una certa stabilità temporale.

Figura 12) – Disposizione delle molecole di acqua attorno ad una cellula caricata negativamente

Questi strati di acqua pura si comportano come un solvente a contatto di una membrana semipermeabile contenente solvente e soluto: per effetto della pressione osmotica il solvente oltrepassa la membrana per diluire la soluzione contenuta all’interno. Si verifica, quindi, un’azione meccanica di rigonfiamento della cellula che ne provoca lo scoppio.
E’ possibile che l’effetto germicida possa essere paragonabile a quello ottenibile con le lampade a raggi ultravioletti perché, anche se il loro effetto è conclamato, esse manifestano la loro azione solo al passaggio della corrente d’acqua nella zona irraggiata, mentre i sistemi attivi agiscono con continuità temporale su tutto l’impianto idraulico e lo interessano in tutta la sua estensione (il raggio d’azione può arrivare a centinaia di metri).
Infatti il tempo di esposizione alle lampade UV è necessariamente limitato (per ragioni geometriche: lunghezza della lampada e velocità assiale) ed anche estremamente variabile perché, dato un certo diametro di tubo (altra costante geometrica del trattamento), il tempo di esposizione ai raggi UV dipende dalla portata d’acqua (variabile funzionale).
Si avrà, quindi, un tempo di esposizione lunghissimo, ad acqua ferma, su una piccola massa d’acqua, e brevissimo a piena portata; ciò che non accade con i sistemi elettrodinamici, che lavorano senza sosta: il moto dell’acqua è, ovviamente, ininfluente sulla loro efficacia.
A questo va aggiunto che i dispositivi elettromagnetici non sono soggetti a decadimenti nel tempo e non necessitano di manutenzione.
Un altro effetto biocida delle onde elettromagnetiche si presenta in forma macroscopica nell’applicazione su tubazioni di torri evaporative favorendo l’eliminazione di funghi, alghe, spore etc., che vi troverebbero un terreno ideale di coltura (vi abbondano umidità, aereazione, temperatura). L’effetto è osservabile ad occhio nudo non solo sulle efflorescenze di maggiori dimensioni, ma anche sui tenui strati di muschio che vi prolifererebbero senza trattamento elettromagnetico; essi passano da un colore verdastro ad una colorazione scura bruno/marrone con conseguente spontanea desquamazione.

7. Conclusione 

A questo punto ci sembra fuori luogo l’insistenza di certa letteratura tecnico-commerciale secondo la quale gli effetti anticalcarei sono dovuti semplicemente al fenomeno del polimorfismo: ovvero cristallizzazione dei carbonati di calcio in aragonite piuttosto che in calcite.
Come abbiamo visto l’efficacia dei sistemi elettrodinamici si manifesta su tre fronti:

− Impedisce la formazione di nuovi depositi calcarei (grazie alla cristallizzazione omogenea);
− Concorre ad eliminare progressivamente le incrostazioni esistenti ripulendo l’interno delle tubazioni e degli scambiatori di calore;
− Contribuisce all’abbattimento della flora microbica opponendosi alla proliferazione batterica (effetto molto utile anche per l’acqua destinata all’uso umano).

Abbiamo redatto una tabella comparativa tra i sistemi più diffusi:

Ci sembra di poter dire che il sistema attivo di ultima generazione (tipo HydroFlow), ha il maggior numero di virtù. Tra l’altro, essendo non intrusivo, si installa in tempi brevi senza richiedere manodopera tubistica, mentre la scelta della posizione più efficace richiede quel bagaglio di cognizioni tecniche che abbiamo qui illustrato.
Può essere interessante concludere rilevando che la teoria dell’accelerazione ionica qui sviluppata può essere impiegata anche in campo medico in relazione ai casi frequentemente osservati di persone che adottano oggetti magnetizzati a guisa di bracciali o, comunque, a contatto della pelle: le eventuali accelerazioni riguarderanno ovviamente gli ioni circolanti all’interno dei vasi sanguigni.
Beh! Che qualche interazione con il contenuto dei vasi sia possibile ci sembra certo, poi che tale interazione faccia bene o faccia male alla salute non è competenza dello scrivente dirlo!…

Bibliografia

(1) C. Brisi, “Chimica applicata”, Levrotto & Bella Torino, 1991.
(2) B. Nekrassov, “Cours d’hydraulique”, edizione in lingua francese dal russo.
(3) S. Rosati, L. Lovitch, “Fisica Generale vol. 2”, Casa Editrice Ambrosiana, 1996.
(4) P. Silvestroni, “Fondamenti di Chimica”, Masson, 1996.
(5) D. Stefanini, “The effects of AquaKlear on bacteria”, pro manuscripto, 2002.
(6) Istituto Ricerche Breda – Milano: “Rapporto tecnico sull’efficienza di un acceleratore ionico“, pro manuscripto, 1994.

Ringraziamenti:

Un particolare ringraziamento va al mio assistente, futuro ingegnere (Politecnico di Torino), Antonio Prochilo (di Siderno Marina – RC) che con tanta devozione ha animato le discussioni che ci hanno aiutato nella stesura di questa relazione. Il suo contributo, caratterizzato da spirito appassionato e scientificamente rigoroso, autorizza a sognare un futuro professionista eccezionalmente serio e competente.
E come non citare, con somma gratitudine, le attenzioni del prof. Mario Ubaldini, del Dipartimento di Elettrotecnica del Politecnico di Milano, cui son ricorso, amabilmente accolto, al fine di meglio chiarire alcuni passaggi della mia ricerca.
Grazie!

P.M.B.

Acqua: Metti un torrente nel motore (… e nella tua casa)! – parte seconda

( in fase di pubblicazione )

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Acqua: metti un torrente nel motore (… e nella tua casa)! – parte prima

mettiuntigrenelmotoreMetti un tigre nel motore è il motto di un famoso spot pubblicitario degli anni ’60, una sorta di mantra con il quale è cresciuta quella generazione , quella del grande miracolo economico dell’Italia, di cui ora stiamo da una parte godendo i vantaggi e dall’altra  subendo i danni. Soprattutto quelli ecologici: pensiamo alla rivoluzione verde che ha sì decuplicato in un decennio le produzioni alimentari, ma che  in cinquant’anni ha esaurito quella  riserva naturale di carbonio  che accumulatasi per secoli, ha garantito finora la fertilità naturale dei terreni, nonostante gli enormi apporti di azoto da parte dei concimi di sintesi. Ora però dobbiamo fare i conti.  Questa riserva di carbonio è esaurita, i vantaggi dai concimi di sintesi non ci sono più, anzi!tigre_esso

Da una parte ci troviamo grandi inquinamenti, contadini a far fronte con problematiche  rese agricole, parassiti e malattie delle piante  in preoccupante aumento. Dall’altra l’agricoltura è divenuta la principale fonte di inquinamento delle falde acquifere.

Bambini sorridenti, belle e formose casalinghe affaccendate,  tutta la grafica, le illustrazioni e l’immaginario pop degli anni 60/70, quello delle pubblicità e dei primi passi del consumismo… Tutte le icone che ci vengono in mente non possono però cancellare  la realtà concreta che dobbiamo affrontare oggi. Nell’acqua che beviamo ci troviamo senza saperlo tracce (…e memorie) di centinaia di farmaci  e droghe (non esiste alcun regolamento legale concernente il tenore dei farmaci nell’acqua potabile!), parassiti, metalli pesanti, un mare di calcare che viene inserito dai gestori degli acquedotti per tamponare il cloro, solo per citare alcune variabili.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità prescrive di controllare 200 tipi di sostanze a causa dei loro effetti sulla salute umana, ma da dopo la legge sull’ “acqua potabile” sono stati  fissati i limiti di  controllo solo per una cinquantina di sostanze. Per le acque minerali ci sono solamente 30 sostanze da controllare. I limiti minimi di legge fissati sono stati parzialmente e considerabilmente aumentati durante gli ultimi 20-30 anni. Secondo la scienza oggi le sostanze e i materiali contenuti che non sono controllati sono circa 1950. Prodotti chimici sono aggiunti per la disinfezione, per esempio di fronte a un pericolo virale. In poche parole la purezza dell’acqua dal vostro rubinetto probabilmente non è mai stata testata.

Inoltre pochi sanno che cause di disturbi molto diffusi come emicrania, mal di schiena, mancanza di concentrazione (soprattutto nei bimbi), cellulite, sovrappeso, asma ed allergie (l‘acqua è un antistaminico naturale) sono intimamente connessi alla quantità e alla acqua che  beviamo ( e con cui dovremmo dissetarci, ma con cui in effetti non ci dissetiamo per niente…).

Qualità dell’acqua: non solo pulita ma pura?

Il discorso diventa ancora più interessante, quando cominciamo a pensare che un’acqua pulita non è abbastanza (…che vuol dire pulita?), perché il meglio è tutt’altra cosa e cioè un’acqua pura (…il che di questi tempi sta diventando un vero e proprio lusso). La purezza dell’acqua ci introduce ad altri ragionamenti e quindi ad altre variabili,  perché il concetto di purezza non è legato solo alla biochimica ma ed anche soprattutto alla biofisica dell’acqua.

Perché l’acqua ha una qualità molto particolare (ed ancora assai sconosciuta) che è legata alla sua capacità di portare informazioni, l’acqua è l’ambiente in cui nuotano delle proteine  importantissime, i motorini dalle cellule: gli enzimi! La qualità dell’acqua è uno dei principali fattori di attivazione (o disattivazione) degli  enzimi. Anche degli enzimi sappiamo molto a  livello biochimico, ma ancora molto poco a livello biofisico.

Come mai ne sappiamo così poco a  livello biofisico?  Un po’ perché si tratta di discipline scientifiche nuove, un po’ perché riguarda conoscenze di grande importanza e valore economico, per cui chi ha queste conoscenze tende a detenerne i brevetti e a gestirli secondo interessi di lobby. Importanti scienziati come per esempio il premio Nobel Luc Montagnier negli ultimi anni si sta occupando  dell’acqua ed in particolare del complesso sistema delle conoscenze legato alle memorie dell’acqua ( vedi uno studio pubblicato su Journal of Physic  Dna, waves and water ). L’acqua che scorre nei tubi delle nostre case ed esce dai nostri rubinetti, prima di entrare nella nostra casa scorre per diversi chilometri accanto ad altre tubature come quelle del gas, delle fognature, delle telecomunicazioni  e dei cavi elettrici. Ovviamente assorbe e trasporta con sé (e ci porta dentro Casa) tutte queste informazioni, che precisamente si presentano sotto forma di campi elettromagnetici. Questi  orientano le polarità delle molecole dell’acqua ed influiscono sulla parte vitale dell’acqua, non ultima quella rappresentata dagli enzimi che ci vivono naturalmente fin dalla notte dei tempi, ai tempi dell’oceano primordiale, dove è nata la vita.

Come mai il corpo umano non è una pozzanghera che cammina, visto che è  fatto di 100.000 miliardi di cellule di cui il 99% sono molecole d’acqua?

“… Il nostro corpo, come numero di molecole, è costituito da circa il 99% di molecole d’acqua; soltanto il restante 1% è costituto da molecole diverse dall’acqua (proteine, DNA, ormoni, vitamine, ecc…). Ci si può chiedere come mai i biologi finora hanno studiato l’1% e trascurato il 99%. La ragione è che esiste il preconcetto secondo cui la dinamica biologica è governata dalla chimica, cioè dal fatto che questo 1% di molecole si incontra, fa reazioni chimiche, e l’insieme di tutte queste reazioni chimiche da luogo alla dinamica biologica. Siccome le molecole d’acqua non fanno reazioni chimiche, vengono trascurate, come se fossero gli spettatori della partita: allo stadio 22 persone giocano e 60.000 guardano…”

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Giuliano Preparata e Emilio Del Giudice importanti fisici teorici italiani

Il fisico teorico che abbiamo appena visto in questo filmato spiegare  come i campi elettromagnetici costituiscono il tessuto relazionale che tiene insieme e dà forma al corpo umano, si chiama  Emilio Del Giudice, lavori di ricerca svolti all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e all’International Institute of Biophysics di Neuss (Germania), oltre alla collaborazione con uno dei più grandi scienziati della fisica mondiale, il professor Giuliano Preparata. Con lui lavorò all’elaborazione dei principi dell’elettrodinamica quantistica (QED) che riaprirono il dibattito intorno alla cosiddetta “memoria dell’acqua” e alla attivazione elettromagnetica delle sue molecole.

Addirittura scienziati del calibro di Albert Einstein Nikola Tesla, a cui dobbiamo  tra le altre  anche l’invenzione della corrente alternata,  hanno scritto di svariate altre misteriose (o meglio sarebbe dire “volutamente tenute segrete”)  proprietà dell’acqua.  Tesla morì nel 1943 ed al suo funerale a New York erano presenti oltre duemila persone, tra cui diversi premi Nobel. Celebri molti suoi esperimenti in cui l’acqua era sempre un ingrediente fondamentale in relazione a potenti campi dell’intero spettro elettromagnetico (che comprende frequenze acustiche, di calore e di luce).  Ufficialmente tante bufale (ovviamente!), ma oggi  conferme sempre più frequenti  che si stanno moltiplicando, così come studi e ricerche in diverse università su argomenti collegati agli effetti dei vari campi elettromagnetici sull’acqua.  Stessa sorte anche per Jacques Benveniste, famoso immunologo (prima candidato al Premio NobeL per aver scoperto la molecola del PAF (Platelet-Activating Factor, in italiano Fattore attivante le piastrine), un fattore biochimico fondamentale per l’attivazione piastrinica, poi sbeffeggiato  con il Premio Ig-Nobel nel 1991 per aver dimostrato che l’acqua è un liquido dotato di intelligenza e capace di mantenere memoria degli eventi anche dopo che ogni loro traccia è stata eliminata. Per non parlare di Viktor Schauberger ( brevetti sui vortici fluidici e dei movimenti nella natura che hanno portato alla prototipazione di dischi volanti). Le sue teorie non hanno mai trovato riscontro in ambito scientifico, eppure il governo austriaco ha fatto costruire impianti giganteschi, dove sono state applicate le sue scoperte. Chissà perché tanti studiosi ed insigni  scienziati ” vengono fulminati”, nel senso che perdono la loro rinomata reputazione, appena si avvicinano agli studi sull’acqua, nonostante gli ingenti investimenti effettuati dai governi su di loro (soprattutto da parte di quello americano), studi che  ufficialmente non hanno mai esiti positivi (ma allora perché vengono continuati per tanti  anni, se non danno prova di funzionare?…).

Analisi dell’acqua: che cosa significa “livello biofisico” e come si differenzia dal “livello biochimico”.

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Luc Montagnier, Giuseppe Vitiello, Emilio Del Giuduice

Celebre è una conferenza del già citato fisico teorico Emilio Del Giudice tenuta nel febbraio del 2011, (che potete trovare facilmente in YouTube: clicca qui) in cui descrive le relazioni ” sessuali” tra le molecole, spiegando che le molecole d’acqua possono essere poligame o monogame e in relazione alle loro scelte possono attivare alcuni processi biochimici oppure  altri processi biofisici del tutto differenti ed inaspettati. Ponendo al pubblico la domanda su come facciano le molecole a trovare la loro strada in un tempo veloce durante una reazione biologica, descrive come in un sistema di reazione vengano inserite le materie prime, regolate le sostanze fisiche e le molecole si urtino, producendo un gran numero di specie chimiche. Se le molecole non hanno indicazioni specifiche “vanno col primo che capita”, e in breve si producono tutte le specie compatibili:  sono esseri poligami promiscui…

La materia vivente  invece ha dei codici biochimici. All’interno di cicli biologici vitali, le molecole diventano monogame. In alcuni specifici cicli biologici sono perfettamente orientate e trovano in modo rapido le molecole con cui interagire. In queste situazioni, l’atto seduttivo di una molecola diversa potrebbe cambiare l’atto biologico stabilito e diventare disturbante (o cambiare comunque il processo, in senso favorevole alla guarigione).

 In poche parole: quando le molecole sono coerenti tra loro, possono comunicare, scambiarsi informazioni e mantenersi in vita. Tutta la materia vivente si fonda sulla Coerenza, in particolar modo sulla Coerenza di un liquido: l’acqua. La Coerenza è ciò che da ordine alla materia. Nell’uomo, la Coerenza è sinonimo di buona salute. (Lo steso tipo di coerenza la osserviamo anche nelle radiazioni biofotoniche ed anch’esse sono  collegate allo stato di malattia o di salute di un organismo, anch’ esse vengono utilizzate dalle cellule  per una sorta di efficientissima comunicazione elettromagnetica intercellulare, anch’esse vengono scambiate tra organismi della stessa specie (dai batteri alle pulci d’acqua), anch’esse correlate alla potente attività di ricezione/trasmissione del DNA. (Le persone in salute emettono fotoni coerenti).

A parte la metafora sulla monogamia o sulla poligamia delle molecole, dobbiamo riconoscere che nel nostro organismo le reazioni avvengono in modo estremamente più veloce di quanto avvengano al di fuori della materia vivente. Si contano anche 5 milioni di reazione enzimatiche al secondo per ognuna delle nostre 100.000 miliardi di cellule, con i moderno strumenti si contano anche 4 trilioni di reazioni al secondo nell’intero organismo…. Probabilmente esistono informazioni che viaggiano anche a 4 volte la velocità della luce dentro l’organismo, ma ciò riguarda i biofotoni, un altro sistema informativo distinto nel corpo umano, così come è distinto a sua volta il sistema delle onde scalari utilizzate dal DNA. Questi 3 sistemi (acqua, biofotoni e onde scalari) riguardano il livello biofisico. Facendo un’altra metafora potremmo dire che  al  livello biofisico ci occupiamo  dei treni e delle linee ad alta velocità, mentre al livello biochimico ci occupiamo dei treni normali, cioè quelli a velocità molto più lente.

La modalità con cui le molecole si trovano una con l’altra sono di tipo elettromagnetico, come se arrivati nella stazione di una città per incontrare qualcuno che abita lì, anziché chiedere ad ogni persona che incontriamo se effettivamente sia la persona da incontrare, semplicemente chiamassimo col cellulare la persona cercata e ci dicessimo dove incontrarsi. Così funziona il sistema biologico, attraverso riconoscimenti elettromagnetici e non solo biochimici. L’energia e il campo elettromagnetico sono fondamentali per la comprensione della realtà: queste relazioni costituiscono il livello biofisico, distinto da quello biochimico (le reazioni chimico elettriche sono molto più lente ed anche meno efficienti di quelle

Così Del Giudice racconta un evento semplice ed al contempo straordinario della biologia, aiutando a comprendere eventi di tutti i giorni sotto i nostri occhi, che sono simbolo del funzionamento dei codici o dei segnali di comunicazione tra le molecole. Uno degli esempi più banali è quello del vapore acqueo che nel momento in cui la temperatura scende sotto i 100 gradi  diventa acqua in modo coordinato e contemporaneo iniziando ad addensarsi come seguendo un comando di tipo elettromagnetico.

Nei processi di tipo biochimico e termico, la trasformazione sarebbe casuale e scoordinata, mentre la contemporaneità dell’evento in tutto l’ambiente interessato dovrebbe stupire ogni giorno chimici e biochimici che invece danno il processo per “certo”, senza porsi una domanda sul come questo avvenga. Lo stesso paradigma va applicato al sistema vivente.

Le reazioni e gli eventi non avvengono solo per equilibri biochimici, ma per induzioni elettromagnetiche, attraverso una forma di energia perfettamente nota che semplicemente certa Scienza non vuole integrare alla conoscenza chimica. Come se una persona volesse solo ricevere lettere (biochimica ponderale) e rifiutasse di ricevere telefonate (modifica elettromagnetica di un sistema).

Nella pratica la gente riceve lettere e riceve telefonate. Scrive messaggi sui fogli e parla al telefono. La realtà è fatta dalla interazione tra chimica, biochimica e campi elettromagnetici (… e non solo).

Come valutare la  Qualità dell’acqua: differenza tra acqua pulita ed acqua pura.

(continua)

segue la parte seconda  Metti un torrente nel motore (… e nella tua casa)! – parte seconda

Altri articoli  sull’acqua: 

I nostri dubbi sull’acqua alcalina… Allora che acqua bere?

Metti un torrente nel motore (… e nella tua casa)!  parte prima

 Metti un torrente nel motore (… e nella tua casa)! – parte seconda

Perchè bere acqua o/e immergersi nell’acqua prima di un trattamento con i CEMP

La Visita Medica TLM: 4.Intercettare le informazioni e modificarle con la consapevolezza che il nostro modo di pensare si concretizza nella nostra fisiologia. I tre sistemi fondamentali di comunicazione nel corpo umano: Il sistema informativo dell’acqua nel corpo, le onde scalari del DNA, i biofotoni

I nostri dubbi sull’acqua alcalina… Allora che acqua bere?

Siamo stati tra i primi in Italia ad utilizzare e testare apparecchi per la produzione di acqua alcalina, abbiamo continuato a fare ricerca ed analisi per diversi anni su diversi ( tutti i più famosi…)  e tra i migliori dispositivi che uscivano progressivamente nel mercato europeo; abbiamo viaggiato in estremo oriente per visitare stabilimenti, approfondire e compiere ricerca scientifica;  abbiamo incontrato non pochi ingegneri, biologi e medici e compagnie sia nazionali ed estere esperte nell’acqua e nelle sue proprietà, abbiamo seguito i lavori sull’acqua informata  del premio Nobel Luc Montaigner,  i lavori sull’acqua del prof. Emilio del Giudice, del Prof.  Vittorio Elia,  del Prof. Claudio Cardella  del Prof. Giuliano Preparata,    Alberto Tedeschi,   Roberto Germano, il Prof. Giuseppe Vitiello,  Antonella De Ninno, Personaggi storici come il Prof. Marco Todeschini,   Viktor SchaubergerJaques BenvenisteGeorges_LakhovskyJohann Grander,  i lavori di Rene Quinton e di uno scienziato che viene considerato il padre  della bioelettronica Claude Vincent, ancora molto citato da molti esperti dell’acqua e come per esempio nel sito della famosa Acqua Lauretana , la  storica acqua  presente nei primi supermercati bio italiani, così come per la Grander in Austria, etc.

Abbiamo lavorato e ricercato con ingegneri esperti nelle tecnologie del trattamento dell’acqua e chi scrive  ha utilizzato in casa propria acqua alcalina per diversi  anni cercando di approfondire innanzi tutto su noi  stessi e le nostre famiglie i reali  effetti dell’acqua alcalina nel corpo umano.

Nonostante ciò oggi non siamo ancora in grado di sdoganare i dispositivi di acqua alcalina, anzi  raccomandiamo di usarla con molta cautela. Vediamo dunque le principali motivazioni per cui conviene  fare attenzione all’assunzione dell’acqua alcalina, che oggi va così di moda.

cascatadialtamontagnaconarcobalenoAnticipiamo subito che non vi è dubbio alcuno sui benefici dell’acqua alcalina: l’acqua alcalina ionizzata non è un’invenzione dell’uomo, che semplicemente sta cercando di trovare  un modo per riportare l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti allo stato naturale puro e originario, salutare e benefico.  Un buon bicchiere d’Acqua e Limone alla mattina a digiuno, bere Acqua e bicarbonato di sodio, oppure bere acqua aggiungendo altri sali alcalini e svariati tipi di  polveri alcaline come il classico Basenpulver sono usanze salutari consolidate. La qualità salutare di questi metodi dipende piuttosto dalla qualità dei limoni o dei sali indicati (magari inquinati  da contaminazioni di vario tipo quali radioattività, metalli pesanti, pesticidi, etc.).

Il nostro dubbio appunto riguarda le quantità da bere, il grado di pH e di ORP, piuttosto che i vari tipi di dispositivi oggi disponibili sul mercato. Va detto subito per esempio che non siamo ancora riusciti a trovare un solo dispositivo, CHE SIA UNO,  in grado  di fornire con un certo livello di veridicità e di corrispondenza  il tipo di acqua indicata sul display. I display dei vari dispositivi in commercio sono tutti preimpostati e contando forse anche sull’obiettiva difficoltà di misurare pH e ORP delle acqua alcaline ionizzate con le tecnologie attualmente disponibili, hanno potuto proliferare indisturbati ogni tipo di dispositivo di acqua alcalina senza controllo alcuno. Sul mercato esistono molti piccoli misuratori di ORP e pH, MA NON SONO ADATTI A MISURARE L’ACQUA ALCALINA ionizzata, CHE HA PARTICOLARI CARATTERISTICHE! Recentemente nel 2015 un famoso produttore ( HANNA INSTRUMENTS) ha finalmente messo a punto un misuratore valido anche per l’acqua alcalina, assai costoso e non certo semplice da usare, perchè bisogna aspettare diversi minuti prima di fare la misurazione. Resta il fatto che in molte parti d’Italia dopo pochissimi mesi le piastre che producono l’acqua alcalina vengono subito ricoperte da calcare e diventano quindi per lo più inattive.

Quanto alla stessa attuale tecnologia di produzione di acqua alcalina attraverso i vari dispositivi , di varia qualità, oggi disponibili sul mercato, non siamo ancora riusciti a fugare interamente tutti i nostri dubbi. Non solo per le sostanze contaminanti molto pericolose quale i fluoruri, cloruri, piombo, arsenico, pesticidi solforati e nitrati che possono causare seri problemi di salute anche ad anni di distanza quando ingeriti a dosi piccole e accumulati.

Andrebbe quindi sicuramente posto a monte di qualsiasi  ionizzatore un impianto valido di filtraggio (i migliori sono quelli ad osmosi inversa con tecnologia seriale in modo che le membrane possano durare per sempre senza rischi e riducendo così in modo importante i costi di manutenzione dell’impianto)  per eliminare le sostanze contaminanti, lasciando però intatto il contenuto di minerali fondamentali per la nostra salute. Ripetiamo è fondamentale che ogni Ionizzatore di qualsiasi marca possa avere  un sistema di pre-filtrazione  installato a monte! Ma il nostro dubbio permane lo stesso…

In Giappone dove è stato ideato questo tipo di terapia, i dispositivi che producono acqua alcalina sono  presidi medico-chirurgici e vanno utilizzati sotto stretto controllo medico. Per la nostra esperienza noi pensiamo che l’acqua alcalina abbia effetti positivi certi solo in un primo periodo (che dipende dallo Stato fisico attuale di ogni singola persona e dal suo livello di acidosi)  e che poi vada consumata con attenzione, non più di un bicchiere al giorno e con un grado di alcalinità (di quel bicchiere) non superiore a 8 di pH.

Potremmo dire che è un dispositivo che può essere utilizzato per aiutare a recuperare dall’acidosi (e da patologie ad essa legata), ma che non va bene per mantenere lo stato di salute per le persone che non sono  in acidosi. In poche parole una volta recuperato l’equilibrio acido basico l’acqua alcalina non è più bene berla, o quanto meno va utilizzata sotto controllo medico. In Italia abbiamo anche l’aggravante dei gestori degli acquedotti che immettono nell’acqua potabile molto calcio per tamponare il cloro. Tutto questo calcio inorganico, che entrerebbe negli organismi di chi beve molta acqua alcalina,  risulta poi essere di difficile gestione per il quell’ organismo.

Questo è anche un motivo per cui certi studi che si leggono da parte di studiosi americani o giapponesi su popolazioni di quei territori, andrebbero rivisti nel territorio italiano dove le caratteristiche dell’acqua e dell’alimentazione delle persone (…ed il relativo microbiota intestinale) sono ben diverse.

Comunque anche in quei territori alcuni studi pubblicati negli USA (Prevention of Mitochondrial Injury by Manganese Superoxide Dismutase Reveals a Primary Mechanism for Alkaline-induced Cell Death* ,  vedi Alkaline Water: If You Fall for This “Water Fad” You Could Do Some Major Damage ) richiedono attenzione nel consumo esclusivo ed eccessivo di acqua alcalina, perchè ci sono degli aspetti della medicina mitocondriale da valutare  a proposito degli effetti sui mitocondri di un ambiente con ph troppo alcalino.  Le ultime evidenze dagli studi sul microbiota intestinale propendono verso una preferenza per l’acqua di quel territorio dove si è nati e vissuti nei primi anni di vita. Quindi il ph migliore dell’acqua da bere è personalizzato ed è quello proprio dell’acqua di un determinato territorio. Inoltre non possiamo non notare che i migliori sistemi di basificazione dell’organismo sono correlati all’assunzione di succhi e frutta acida, nonchè delle famose vitamine, specie la C, che appunto sono degli acidi. Per non parlare del  ruolo, che vedremo in seguito  di altri importanti  acidi come gli omega3.

Ancora  vanno osservate certe indicazioni come quella di non bere acqua alcalina durante i pasti. L’uso a lungo termine di acqua ionizzata alcalina  può interferire con il naturale processo digestivo del corpo, riducendo l’acidità cloridrica, necessaria per digerire ed assorbire correttamente gli alimenti. Questo potrebbe quindi portare a un risultato imprevedibile riguardo i batteri buoni del corpo, il che può quindi aprire la porta a infezioni parassitarie come Candidosi, infezione da Nematodi, ad ulcere ed a malassorbimento.

Secondo la nostra opinione piuttosto  di rischiare che un costo impegnativo come quello di uno ionizzatore d’acqua  si riveli inutile od addirittura controindicato, conviene agire con prudenza ed optare per altre soluzioni AlkaWater®. In attesa che questi dubbi vengano chiariti ed in attesa  che si trovi un metodo per evidenziare nel display il vero valore ORP ed il vero valore di pH, esiste un modo molto meno costoso per essere certi dei valori e soprattutto per rendere disponibile a casa propria della vera acqua alcalina: c’è AlkaWater®AlkaWater® è un innovativo ed esclusivo integratore liquido concentrato alcalino il quale ha la proprietà di favorire il fisiologico equilibrio acido-basico, MA NON SOLO ! Possiede anche un’importante effetto anti-aging e detox su tutto l’organismo!
In quest’articolo potrai approfondirne le meravigliose caratteristiche esclusive! (link articolo)

acqua_beneficaEcco l’opinione di alcuni medici che ci sentiamo di condividere:

“… vero che il corpo umano implora acqua, per parafrasare il best-seller del medico iraniano Fereydoon Batmanghelidj (1931-2004), ma deve avere queste caratteristiche:

1. Essere leggera 2. Priva di minerali inorganici 3. Bevuta comunque non a pasto ma lontano dai pasti, o al limite prima e non dopo, aspettando almeno 2-3 ore se si ha una lenta digestione in corso, visto che l’acqua, in quelle circostanze, diluisce i succhi gastrici. 4. Chi fa digiuno igienista deve bere abbondante acqua, e sempre a piccoli sorsi. 5.  Chi fa semidigiuni e pratiche depurative-eliminative, può leggermente forzare i sensori di sete e bersi mezzo litro di acqua al giorno. 6. Chi fa aerobica e trasuda deve per forza prevedere un paio di bicchieri d’acqua in aggiunta alla dieta virtuosa in corso. 7. In linea generale, chi espira ritmico e profondo, chi vive a frutta e verdura, a dieta tendenzialmente crudista, non ha sete e se la cava con uno o massimo due bicchieri di acqua al giorno.

Il corpo pretende giustamente minerali organicati, ossia sminuzzati molecolarmente dal processo di fotosintesi clorofilliana, in ottemperanza ai suoi glomeruli renali dalle maglie filtranti altamente selettive…”

Classificazione della qualità dell’acqua. Ecco le migliori acque (comprendendo anche quelle eventualmente utili e potabili nelle emergenze) .

Al primo posto le acque vive, vive nel senso che contengono ancora enzimi attivati ( dopo due ore dal confezionamento un’acqua in bottiglia è morta…) ( se poi la bottiglia è di plastica, tenete conto che gli enzimi odiano le resine… e dunque si disattivano!)

1)      Acqua biologica-distillata naturalmente (es.: anguria, melone, cocco, pesca, agrumi, carote, uva, cachi, pomidoro, cetrioli, kiwi)

2)      Acqua distillata naturalmente  (piovana, nevosa)

3)      Acqua di sorgente di altissima montagna, dopo aver riposato per almeno 24 ore su un bacino aperto alle frequenze dei raggi solari

4)      Acqua fresca di sorgente, di qualsiasi località, dopo aver riposato per almeno 24 ore su un bacino aperto alle frequenze dei raggi solari

5)     Acqua filtrata e resa assolutamente pura da un buon impianto ad osmosi, che tolga anche i metalli pesanti ed i nitrati (ma come ogni acqua che ha attraversato un filtro, deve poi essere dinamizzata, informata e riattivata  (dispositivi a vortici, metalli preziosi, raggi solari..). Solo a valle di questo impianto si può eventualmente installare un impianto di acqua alcalina ionizzata,  a cui va obbligatoriamente posposto un sistema di vitalizzazione ed energizzazione.

6)      Acqua naturale imbottigliata di altamontagna

7)      Acqua naturale imbottigliata di qualsiasi fonte (incluso acque gassate naturali)

8)      Acqua di rubinetto (soggetta però ad ampie variazioni qualitative tra una località e l’altra, migliorabile con trattamenti di depurazione e di osmosi)

9)      Acqua di pozzo

10)     Acqua minerale frizzante

Un opinione molto diffusa nel web e nei siti americani (PH PARANOIA: UNDERSTANDING ALKALINE WATER CLAIMS ) : L’ACIDIFICAZIONE NON SI CONTRASTA CON LE ACQUE ALCALINE

L’acidificazione si contrasta con la dieta (che comprenda degli ottimi estratti di frutta e soprattutto verdura) e solo con quella (movimento, riposo, limitando lo stress che resta il principale fattore di acidosi!).

Non certo col sistema delle acque alcaline (nota bene alcaline e non alcalinizzanti, che è cosa diversa), o rese tali dai dispositivi vari in commercio. Non è questione soltanto di spreco economico, ma anche di immaginabili effetti collaterali, oltre che di inconvenienti di altro tipo. Non si va mai contro natura senza conseguenze negative soprattutto nel lungo periodo.

Si vocifera anche di una class action di alcuni consumatori di acqua alcalina in Francia contro un importante produttore mondiale di dispositivi di acqua alcalina, per i danni che avrebbero subito dopo aver consumato quest’acqua per molto tempo. Pertanto consigliamo prudenza in attesa che venga fatta maggiore  chiarezza. Riteniamo però che questo tipo di problematiche siano inerenti più al tipo di dispositivo, che alle qualità dell’acqua alcalina in generale. Infatti non tutti i tipi di dispositivi di acqua alcalina filtrano e trattengono potenziali sostanze dannose, quali i metalli pesanti, i nitrati ed altre tossine  o batteri presenti nell’acqua o che si annidano nei filtri.

Un opinione molto diffusa nel web e nei siti europei sugli studi di Claude Vincent.

Ci sono studi scientifici che indicano l’esistenza  di diversi terreni biologici nell’Umanità terrestre come quelli di Claude Vincent, secondo cui  i Caucasici come noi,  hanno un terreno biologico alcalino ossidato e devono quindi acidificare per contrastarlo e stare meglio in salute e non e’ un caso che ci servano anti ossidanti in generale per stare meglio (l’acqua alcalina è invece ossidante). Guarda caso, il terreno biologico degli Asiatici, dei Coreani e dei Giapponesi (l’ideatore  dei dispositivi ad acqua alcalina  è Giapponese ed un altro studioso è Coreano) è acido ridotto, quindi se queste persone vogliono sopravvivere bene si devono alcalinizzare: per loro questo tipo di acqua è giusta, ma non per noi occidentali.

Perché il valore del pH è così importante?

Il valore normale del pH del sangue umano si aggira intorno a 7,4. Un variazione di questo valore di soli 0,1 comporta una riduzione dell’80% della capacità da parte del sangue di trasportare ossigeno. Il corpo possiede numerosi meccanismi di compensazione per mantenere il valore del pH del sangue più costante possibile, altrimenti rischierebbe costantemente di morire. Per attuare queste compensazioni, ogni volta ache ci alimentiamo con cibi acidi siamo costretti ad utilizzare la riserva alcalina perché l’organismo necessita di minerali con effetto basico, come il calcio e il magnesio, che si trovano immagazzinati nel corpo.

Quindi alla base della nostra buona salute sta una corretta alimentazione e stile di vita?

A causa di diversi fattori come l’alimentazione acida, lo stress, i medicinali, l’alcool, il fumo, il caffè, il valore del pH medio del corpo può scendere a valori molto bassi, come 5-5,5. Il corpo compensa questo squilibrio con i minerali basici che sottrae dalle vene, dal tessuto connettivo, dalle ossa, dalle cartilagini, dai legamenti, dai denti, dal cuoio capelluto. La quantità di minerali presente nel corpo è limitata, se si usano più minerali di quelli che vengono introdotti nel corpo a lungo andare quest’ultimo rimane senza risorse.

Cosa accade se l’acidosi si prolunga nel tempo?

A causa di un acidosi prolungata le riserve di minerali nel corpo vengono svuotate fino al punto in cui il tessuto connettivo si indebolisce (cellulite!), la consistenza delle ossa diminuisce (osteoporosi!) i denti si cariano o cadono (paradentosi!), i capelli cadono, le articolazioni diventano dolenti (reumatismi, gotta, artrosi), le infezioni da funghi si moltiplicano (ai piedi, alle unghie, agli organi genitali) e questo solo per citare alcuni sintomi.

In presenza di acidosi il metabolismo non funziona correttamente.

L’acidosi causa inoltre un aumento di microorganismi patogeni che producono le cosiddette “malattie”. Batteri e virus possono infatti proliferare solo se hanno a disposizione un “terreno” adatto, come già affermò Pasteur sul letto di morte!

Normalmente l’urina è leggermente acida, diete a base di carne la rendono ulteriormente acida mentre diete vegetariane la rendono alcalina. ( VEDI Test pH della saliva e delle urine: come eseguirli )

L’alimentazione corretta per alcalinizzare un organismo umano è l’alimentazione vegetariana, almeno per qualche mese e comunque fino a quando non si raggiunge un equilibrio acido-basico adeguato. Con questa alimentazione corretta il pH sarà alcalino. Più si mangia carne più il nostro corpo (e l’urina) sarà acido e più saremo esposti a vari problemi di salute.

LA COSA  PIU’ SAGGIA E MENO DISPENDIOSA  E’ MODIFICARE LA PROPRIA ERRATA ALIMENTAZIONE, PER OTTENERE QUESTI BENEFICI:

  • la normalizzazione della glicemia
  • la normalizzazione della pressione (niente più farmaci)
  • l’eliminazione della renella
  • lo scioglimento dei calcoli renali
  • la normalizzazione del colesterolo
  • il ritrovamento della forma fisica, con perdita di grasso superfluo
  • la diminuzione della ritenzione idrica, della sindrome premestruale e dei fastidiosi sintomi della menopausa nelle donne.

I depuratori Kangen permettono di ottenere acqua miracolosa: pubblicità ingannevole e scorretta.

Condannata dall’Antitrust con 80 mila euro di sanzione

acqua kangen
I dispositivi a marchio Kangen servono per trattare le acque potabili

L’Autorità Antitrust ha sanzionato con una multa da 80 mila euro la società Enagic Italy, che produce depuratori per il trattamento delle acque potabili con il marchio Kangen. La pratica commerciale è stata ritenuta scorretta poiché la società vantava proprietà salutistiche ingannevoli e non veritiere. L’acqua è stata definita antiallergia, antiobesità e addirittura anticancro. Una sorta di “superintegratore”.

Basta guardare i messaggi  citati  nella sentenza dall’Antitrust, per rendersi conto dell’assurdità delle presunte caratteristiche che avrebbe l’acqua se trattata con i dispositivi Kangen. Si parla di caratteristiche antiossidanti, di capacità di contrastare l’invecchiamento e addirittura di benefici in caso di cancro epatico. Secondo questi messaggi presenti sul web, l’acqua sarebbe stata in grado di prevenire e curare malattie.

bicchieri acqua
L’assurdità delle promesse è evidente: acqua miracolosa, addirittura in grado di curare malattie

L’Autorità evidenzia alcuni messaggiche contengono una serie di improbabili indicazioni sulla salute quali:  “Acqua Kangen – Dr. Robert G. Wright, nuovo trattamento anticancro”; “La prevenzione del cancro – La soluzione migliore al mondo – Acqua Kangen è il più potente antiossidante (…) anche per curare gravi malattie”; “può facilmente diffondersi nei compartimenti subcellulari e pulire i radicali liberi”; “migliora lo stato di salute generale producendo effetti anti-infiammatori, anti-allergici e anti-obesità”; “un’acqua che agisce come un superintegratore antiossidante e protegge le nostre cellule dall’interno” e via continuando».

  Redazione Il Fatto Alimentare

Redazione Il Fatto Alimentare

 

Continua nei prossimi posts:

Qual’è il miglior sistema per alcalinizzare il tuo organismo??

Cosa vuol dire equilibrio acido-alcalino?

EQUILIBRIO ACIDO-BASICO: i vari tipi di acidosi e le soluzioni.

Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano.

I migliori sistemi di basificazione dell’organismo.

I cibi acidificanti

vedi anche L’importanza della disintossicazione

vedi anche  Uomo e donna: invecchiamento diverso.

Leggi anche: I 7 vizi capitali della nostra alimentazione:

1. La forza del cuore. Potassio batte Sodio: 5 a 1!

2. l’Errata assunzione di acidi grassi

3. l’Errata distribuzione dei macronutrienti

4. lo Scarso contenuto di micronutrienti

5. lo Scarso contenuto di fibra

6. l’Errato equilibrio acido-base ( OVVERO LA BASIFICAZIONE DELL’ORGANISMO)

7. Come correggere lEccessivo carico glicemico

Altri recenti articoli sulla basificazione, detossificazione, depurazione  e disintossicazione:

QUANDO SAPRAI CHI SEI… NULLA TI POTRA’ FERMARE!!!

La molecola più disintossicante che ci autoproduciamo: GLUTATIONE

Alcune ricette di Michel Barbaud per detossificare e alcalinizzare l’organismo.

ACAI: UNA BACCA DA QUASI 50.000 ORAC X 100 GR!

La disintossicazione dalla disgregazione economica.

Tempi di Apocalisse, tempi di digiuno… tempi di felicità!

Perchè ci occupiamo di alimentazione e tubo digerente: PIÙ CITTADINI E MENO CONSUMATORI.

Appello per salvare le Api. L’esatto contrario delle verità…

IL SUCCO DI COCCO VERDE: eccezionale per la detossificazione!

Fumo e disintossicazione (parte 1).Lo sapevate che….

Fumo e disintossicazione (parte 2)…Alcuni consigli sul come smettere di fumare.

La transizione interiore.

Come si prepara il latte di mandorle. Confronto tra i vari tipi di latte.

Le tre fasi della disintossicazione

La disintossicazione a livello spirituale

I migliori sistemi di basificazione dell’organismo.

Uomo e donna: invecchiamento diverso.

L’importanza della disintossicazione.

I cibi acidificanti

L’equilibrio dell’intestino: le legge delle 4 R

La pulizia del fegato (e cistifellea) della Dr.ssa Clark

Come difendersi dal superbatterio Escherichia coli

Differenze fra acqua di rubinetto e acqua minerale.

Considerato che la presa di coscienza sulla salute da parte dei consumatori ha conosciuto un boom nel corso di questi ultimi anni per gli alimenti bio, invece fino ad oggi, si è prestata molto meno /per non dire nessuna) attenzione alla nostra alimentazione N°1 : l’acqua potabile.

Ma ora questo sta cambiando nettamente: l’azione esplicativa costante dei media, medici, scienziati, dietisti e nutrizionisti rivela sempre più distintamente che la qualità dell’acqua potabile e del rubinetto così come quella delle acque minerali, non assicurano assolutamente ciò che promette la supposizione generale.

LE NORME

A complicare le cose ci sono le norme, una del 2001 per l’acqua potabile del rubinetto destinata al consumo umano quotidiano e un’altra risalente al 2015 per le acque minerali, che fissano limiti diversi per i vari elementi.

La trasmissione Report nel 2017 ha riportato qualche esempio: “La soglia dei nitriti è più alta per l’acqua del rubinetto, mentre quella del boro è più alta nelle acque minerali, il benzene è tollerato fino a un microgrammo litro nell’acqua di casa, ma non in quella imbottigliata, per il bario c’è un limite per l’acqua minerale e nessuno per quella del rubinetto, per ferro e alluminio è prevista una soglia per l’acqua del rubinetto e non per quella minerale”.

Inoltre per l’acqua minerale non c’è alcun limite anche per  altri minerali come sodio, magnesio,  berillio, eccetera. Solo per l’acqua potabile esistono valori massimi che non possono essere superati (vedi tabella), oltre a “valori guida” che sono quelli consigliati e che dovrebbero corrispondere a un’acqua del tutto “desiderabile”.

I limiti di cui sopra per le acque minerali sono state modificati dal Decreto del ministero della salute del 10 febbraio 2015 (Criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali naturali):

| N. | Parametro |Limite massimo ammissibile
| 1   | Antimonio     | 0,0050 mg/L
| 2   | Arsenico       | totale |0,010 mg/L
| 3   | Bario               |  1,0 mg/L
| 4   | Boro                | 5,0 mg/L
| 5   | Cadmio          | 0,0030 mg/L

| 6   | Cromo            | 0,050 mg/L
| 7   | Rame              | 1,0 mg/L
| 8   | Cianuro         | 0,010 mg/L
| 9   | Fluoruri 5,0 mg/L (1,5 mg/L per acque destinate all’infanzia)
|10  | Piombo         | 0,010 mg/L
|11  | Manganese | 0,50 mg/L
|12  | Mercurio      | 0,0010 mg/L
|13  | Nichel            | 0,020 mg/L
 |14 | Nitrati 45 mg/L (10 mg/L per|acque destinate all’infanzia)
|15  | Nitriti             | 0,020 mg/L

|16  | Selenio           | 0,010 mg/L |

Secondo il decreto nelle acque minerali naturali non devono essere presenti le
seguenti sostanze o composti derivanti dall’attivita’ antropica :
1. Agenti tensioattivi
2. Oli minerali-idrocarburi disciolti o emulsionati
3. Benzene
4. Idrocarburi policiclici aromatici
5. Antiparassitari
6. Policlorobifenili
7. Composti organoalogenati (che non rientrano nelle voci 5 e 6)

Certo, controllare tutte queste sostanze  è impresa ardua e costosa ( in tempi di crisi economica endemica e della conseguente  ristrettezza dei bilanci delle pubbliche amministrazioni ( e degli enti di controllo).

Così oggi ciascuno vanta e pensa di avere l’acqua migliore, ma ogni giorno dei rapporti mediatici nei giornali, alla radio o alla televisione informano del contrario:

  •   Acqua del rubinetto? Come bere cocktail di farmaci di “seconda mano”   
  •   Ecco le acque minerali vietate ai minori – Associazione Difesa Consumatori…
  •  Arsenico in acqua e cibo, rischio cancro e cuore -ANSA.it 
  •  L’acqua del Veneto non ce la beviamo ( inquinamento da PFAS)
  •  Parassiti nell’acqua potabile ( da pag.22) (pdf)
  • Veleno per piante nell’acqua potabile
  • Ormoni nella bottiglia di plastica ! 
  •  Gli interferenti endocrini
  • trasmissione RAI PRESA DIRETTA “CIAO MASCHIO”:  http://www.raiplay.it/video/2017/03/Presa-diretta—Ciao-maschio-0efcec30-feed-4d72-9c08-16b9bbc9745b.html 
  • trasmissione RAI REPORT “L’ETA’ DELLA PLASTICA”:   http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-55b85b62-3186-4ebd-a9fe-7eb7c5cb79b1.html
  • studio dell’università di Padova  del 2017 sulla fertilità ridotta dei giovani a causa degli interferenti endocrini : sul http://www.lostivalepensante.it/2017/02/24/fertilita-ridotta-alterazioni-fisiche-gli-effetti-dellinquinamento-sui-giovani/

    Possiamo continuare a far finta che i fornitori d’acqua locali possono garantire la qualità dell’acqua solo sul luogo di produzione?
    Da millenni la natura ha messo a disposizione l’acqua gratis. Quest’acqua non era né disinfettata, né provvista di prodotti anticorrosivi o conservanti. Essa non era arricchita né con minerali, né con ossigeno, né mischiata con lo zucchero, con ozono, con acido carbonico o alcol. In quest’acqua non si trovava alcun residuo di medicinali come per esempio l’acido clofíbrico (erbicida e farmaco antilipidico, ritirato dal commercio per gli effetti collaterali), l’Ibuprofene (antireumatico); la carbamazepina (antiepilettico), il metoprololo ed il sulfametossazolo (antibiotici), o ancora i PFC (perfluorati), gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici), uranio, fibre d’amianto, nitrati, piombo, rame o sostanze attive ormonali.  

    MEDICINALIPILLOLENon esiste alcun regolamento legale concernente il tenore dei farmaci nell’acqua potabile!  Cent’anni fa i problemi erano ancora di natura organica: agenti patogeni come funghi batteri e virus. Oggi sono in generale di origine chimica : più di 2000 sostanze differenti dall’industria, dai farmaci, dall’agricoltura, dalle abitazioni sono state identificate nell’acqua di rubinetto. Con la nostra rete di distribuzione dell’acqua non separata ed i severi regolamenti concernenti l’uso delle acque bianche e piovane, gli impianti di trattamento dell’acqua potabile si trovano oggi di fronte ad un compito irrisolvibile, perché sarebbe troppo costoso sbarazzarsi totalmente di tali sostanze nocive. Il numero o la concentrazione dei germi, delle sostanze in sospensione e di altre particelle grossolane come certi prodotti chimici ai livelli più elevati di concentrazione vengono distintamente ridotti nei centri di potabilizzazione. Per i controlli ci sono i cosiddetti “limiti minimi” per le sostanze nocive tra esse più conosciute,. Tuttavia essi sono aggirati o deviati e soprattutto sono privi di studi medici sugli effetti a lungo termine delle piccole dosi di queste sostanze nocive. I materiali che non sono ancora stati limitati o le interazioni possibili fra i numerosi legami organici non sono ancora per niente stati presi in considerazione.

    CONFRONTOACQUAE l’acqua in bottiglia? Primi in Europa e secondi al mondo nei consumi.
    Sono i dati che emergono da un rapporto della Beverage Marketing Corporation, secondo cui nel 2009 gli italiani hanno consumato in media 192 litri di acqua minerale a testa. Più di noi solo il Messico (234 litri pro capite). Consumano meno di noi addirittura gli aridissimi Emirati Arabi (151 litri). L’acqua confezionata è presente in gran parte delle famiglie italiane ma costa da 500 a 1000 volte di più rispetto a quella pubblica, e inquina l’atmosfera. Questo risulta dallo studio appena pubblicato sulla rivista Environmental Science & Policy da parte di Niccolucci e colleghi sulla città di Siena (55.000 abitanti), elaborando i valori di Impronta di Carbonio delle acque minerali rispetto a quella che scorre negli acquedotti pubblici. L’impronta di carbonio è la misura delle emissioni di gas serra causate direttamente o indirettamente da prodotti industriali dell’intera filiera produttiva, compresi la produzione degli imballaggi e il trasporto. Sono stati confrontati sei importanti produttori di acqua minerale rispetto all’acqua pubblica e l’impronta di carbonio della bottiglia supera di 250 volte quella dell’acquedotto. Il 46% delle emissioni va nella produzione della bottiglia in PET. PLASTICA1

    Se gli abitanti di Siena scegliessero l’acqua pubblica risparmierebbero l’emissione di 9000 tonnellate di CO2 all’anno”, una cifra che equivale a emissioni di 5.000 automobili che coprissero ciascuna 15.000 chilometri in un anno.”

    Il mito della maggiore qualità dell’acqua in bottiglia è da sfatare.
    Infatti un confronto su campioni di “minerale” e “acquedotto pubblico” della Università di Cagliari dimostra in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Food Composition and Analysis, che “i risultati sugli acquedotti campione in Italia mostrano un buon adempimento dei limiti fissati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per i metalli pesanti nell’acqua potabile”. Viceversa, non tutte le minerali analizzate erano così pure come dichiaravano. Un quinto dei campioni di queste ultime contenevano infatti elementi indesiderati (quali solfuri, arsenico e composti azotati e clorati) che eccedevano i limiti di legge e quelli dell’OMS.

    OMSACQUARicerche di questo tipo per certi aspetti potrebbero addirittura apparire come fuorvianti quando citano i dati dell’OMS. Infatti dimostrano un buon adempimento dei limiti fissati dall’OMS, ma evitano di mettere in evidenza che le acque minerale controllano  solo una trentina  sostanze (su 500), contro le 55 delle acque di rubinetto e soprattutto contro le oltre 500 variabili che l’OMS  prescrive di controllare per poter dichiarare l’acqua potabile…! Che ne è dunque delle altre 450-470 variabili, visto che non vengono controllate?

     Memoria-Acqua4Se fosse per questo che si dovesse valutare la qualità dell’acqua potabile,  allora la comunità scientifica prescriverebbe circa 3.000 sostanze da controllare (abbiamo già citato per esempio che non esiste nessun limite fissato in Italia sui  limiti dei farmaci contenuti nelle acque potabili…). Per fortuna che il corpo umano è una macchina da guerra e non teme (quasi) nulla, sempre se il sistema immunitario e gli organi emuntori sono in ordine e sempre se beve abbastanza acqua. Quando Gesù (Marco 16,18:) afferma per coloro che credono:”…se berranno qualche veleno, non recherà loro danno…”, evidenzia che esistono dei meccanismi di tutela e protezione insiti nella natura umana. Basta rispettarli e d’altronde se l’organismo umano è costituito per il 99% in numero  di molecole d’acqua (75-80% circa in peso e volume, al momento della nascita) e se l’acqua del corpo umano è il principale ambiente in cui circolano le informazioni (gli altri sistemi informativi sono quelli relativi ai  biofotoni ed ai campi elettromagnetici – Onde scalari del DNA, ancora più veloci della luce, etc. vedi il nostro articolo … Dall’ascolto del corpo all’ascolto delle cellule: il quarto sistema vascolare del Corpo Umano: ” the primo vascular system”.)

    Questi argomenti riguardano l’ambito biofisico dell’acqua,  di cui ci occuperemo in modo dettagliato. Ritorniamo ora all’ambito biochimico per analizzare le Acque Minerali a basso residuo fisso.

    BIOFISICA1Anche in questo caso siamo abituati a leggere studi e tabelle  che mettono in risalto la parte biochimica, ignorando quasi del tutto le variabili biofisiche.  Esistono ormai migliaia di osservazioni scientifiche che indicano come la qualità biochimica abbia effetti diversi a seconda dei domini di coerenza con cui le molecole d’acqua si dispongono e a seconda delle informazioni registrate e che le cellule umane sono in grado di recepire. Per esempio un residuo importante di arsenico può essere ininfluente ed essere  immediatamente espulso dall’organismo qualora questo venga somministrato con dell’acqua “attivata”, di cui ci occuperemo nei prossimi articoli. Sicuramente ha un effetto completamente diverso rispetto a un’acqua “congestionata”.  Gli inquinamenti dell’acqua quindi andrebbero monitorati sia dal punto di vista biochimico, ma anche dal punto di vista biofisico, cioè al livello informazionale-bioenergetico.

    Siamo stati abituati a pensare che gli effetti nell’organismo dipendano soprattutto dal contenuto chimico delle molecole che introduciamo l’organismo, mentre sono ben più potenti e modulanti altre variabili che hanno a che fare con  lo stato psicofisico, per esempio il “nostro pensiero”, quello che spesso viene anche individuato e banalizzato come “effetto placebo”, quasi a limitarne l’importanza ed il significato, ignorandone le conseguenze fisiologiche.

    acquariflexLeggiamo in modo molto diffuso, come se fosse dato per scontato ed acquisito, a proposito dei vari effetti benefici sull’organismo umano dei vari minerali presenti nell’acqua, ma non riscontriamo alcun studio clinico che sostenga tali tesi. Anche per questo l’assunto più credibile è che non sia possibile assorbire  minerali dall’acqua, in quanto inorganici. Per questa ragione conviene bere acqua a basso residuo fisso in modo che questi minerali (Ovvero detti anche metalli pesanti) non si depositino nell’organismo, causando danni nel lungo periodo. La questione si fa più interessante a livello biofisico, anche se non trova ancora una risposta soddisfacente.

    Il concetto di Residuo Fisso è come vedremo invece molto importante per classificare la qualità Disintossicante ( o intossicante) dell’acqua secondo il principio della  Conducibilità del celebre Professor Vincent.

    In tutte le etichette delle acque minerali è indicato  il valore del residuo fisso nell’unità di misura di  mg/l (milligrammi/litro) ed è riferito al residuo a 180°C . La conducibilità elettrica a 20°C è un ulteriore valore in μS/cm (microsimens per centimetro) nell’analisi dell’acqua.  Cosa ancora diversa dalla conduttività ionica.

    Esiste una diretta proporzionalità fra la conducibilità ed il residuo fisso, ma le formule che qualcuno usa sono empiriche perchè il valore in   μS/cm non è sostitutivo di quello del residuo secco. Il motivo è semplice: misurando la conducibilità si misura SOLO l’attività ionica, mentre nell’acqua possono essere disciolti anche elementi che non hanno caratteristiche ioniche. Quindi, anche la misura della conducibilità non è esatta, è solo un metodo indiretto ed approssimato rispetto all’essiccazione in stufa.

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    1. Acqua Lauretana – Residuo Fisso a 180 °C 14 mg/litro
    2. Acqua Monterosa – Residuo Fisso a 180° C 14.7 mg/litro
    3. Acqua CRAI – Fonte delle Alpi – Residuo Fisso a 180 °C 16.9 mg/litro
    4. Acqua Carrefour Monviso (Sorgente Fucine) – Residuo fisso a 180°C 22.6 mg/litro
    5. Acqua Billa (Sorgente Martina): Residuo Fisso a 180°C 23.7 mg/litro
    6. Acqua Sant’Anna (Sorgente Rebruant): Residuo Fisso a 180 °C 23.8 mg/litro
    7. Acqua Amorosa Humana: Residuo Fisso a 180 °C 25 mg/litro
    8. Acqua Fonte Vallechiara: Residuo Fisso a 180 °C 28.5 mg/litro
    9. Acqua S. Bernardo (Sorgente Rocciaviva): Residuo Fisso a 180 °C 34 mg/litro
    10. Acqua levico residuo fisso 36
    11. Acqua Valverde (Spumador): Residuo Fisso a 180°C 37.5 mg/litro
    12. Acqua Pian della Mussa (Fonte Sauzè): Residuo Fisso a 180°C 37.8 mg/litro
    13. Acqua Sant’Anna (Sorgente Vinadio): Residuo Fisso a 180°C 42.8 mg./litro
    14. Acqua Iper – AlteVette (Fonti Vinadio): Residuo Fisso a 180 °C 44.5 mg/litro
    15. Acqua Eva (Sorgente Fontanone): Residuo Fisso a 180 °C 47 mg/litro
    16. Acqua Alpi Bianche (Fonti Vinadio): Residuo Fisso a 180 °C 48.9 mg/litro
    17. Acqua Eva (Sorgente Rocce Azzurre): Residuo Fisso a 180 °C 49 mg/litro

    Possiamo osservare per esempio da queste tabelle che alcune acque ben classificate cioè con basso residuo fisso, sono però  ad alto tenore di arsenico, come nel caso della Levissima… che però in buona fede o meno, questo non si sa, non  viene messo in luce.caratteristiche-acquaLEVISSIMA

    L’acqua in vetro e’ comunque meglio di quella in plastica. BOTTIGLIE PLASTICA

     Così come è meglio bere lontano dai pasti (La gran parte delle persone vive continuamente in acidosi, quindi meglio non limitare le capacità digestive andando continuamente a diminuire i succhi gastrici nello stomaco, durante il loro lavoro digestivo.

    Esistono leggi  che vietano di porre le bottiglie in pezzi in vetrina, a contatto col sole o in luoghi dove possono riscaldarsi…. Purtroppo osserviamo in giro che non vengono sempre rispettate e d’altronde è risaputo che nei magazzini della grande distribuzione dei grossisti le acque non sono certo tenute in ambiente a temperatura controllata. Per non parlare di tutte le bottiglie d’acqua che vediamo “dimenticate” anche per “soli qualche minuto”  nelle auto d’estate, specialmente da parte dei bambini.

  • Un’indagine realizzata nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group ha permesso di conoscere tutti i dati relativi alla composizione delle acque minerali europee ( dati  aggiornati 2010). Il limite fissato dal Ministero della Salute italiano è di 0,010 mg/L, cioè  10 microgrammi:
  • acque arsenico

    A proposito dell’acqua minerale

    Problematiche: sostanze nocive e sostanze addolcenti
    Il rilievo dell’analisi dell’acqua minerale deve indicare solamente i cosiddetti elementi caratteristici ma non le sostanze nocive eventualmente contenute, come per esempio i solfati, l’uranio, l’arsenico e ben altro ancora. Inoltre, le sostanze contenute stampate sull’etichetta corrispondono sempre al giorno di esecuzione dell’analisi dell’acqua. Chi s’interessa a questo rilievo, metterà in evidenza che il giorno dell’analisi è relativo a diversi mesi o addirittura diversi anni prima. Il consumatore non è certo di ciò che beve, perché le correnti d’acqua sotterranea cambiano la loro qualità continuamente. Solamente circa il 10% delle acque minerali portano l’etichetta “adatta per la preparazione degli alimenti per bebè” . Perché?…
    Cosa sono le sostanze addolcenti ? L’Ordine dei Medici del Bade-Wurtemberg dichiara: gli addolcimenti sono molto pericolosi per la salute. Essi squilibrano il sistema ormonale delle persone e possono così scatenare delle conseguenze pesanti. Le commissioni di esperti internazionali rilevano un rapporto tra l’utilizzazione degli addolcitori e l’infertilità degli esseri umani. Inoltre si suppone che le sostanze addolcenti possono nuocere a organi interni come il fegato e i reni.

    Fatti su cui riflettere:

    • L’acqua minerale è testata al massimo fino a 12 ore dopo la messa in bottiglia. Poi basta.
    • Sono già state rilevate nell’acqua più di 2.000 sostanze
    • In base alla legge sull’acqua potabile vengono controllate 55 sostanze
    • Ciò significa che più di 1945 sostanze non vengono esaminate
    • In base alla legge sull’acqua minerale vengono controllate 30 sostanze
    • Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) devono essere controllate continuamente circa 200 sostanze
    • I limiti sono parzialmente più elevati per l’acqua minerale rispetto all’acqua corrente

    Come definire un’ “acqua perfetta”?
    La base della nostra definizione è la natura non alterata dall’uomo o dagli animali con acqua di sorgenti artesiane. L’acqua più pura si trova ancora in alta montagna, come per esempio in Nuova Zelanda o nelle Alte Alpi Svizzere. I nostri parametri di valutazione sono: le misure fisiche e chimiche secondo la legge sull’acqua potabile, il comportamento degli animali e delle piante, così come i metodi di misura sottili ed biofisici. Ancora le definizioni dell’acqua proveniente da sorgenti di alta montagna, i risultati delle ricerche scientifiche riconosciute, Premi Nobel, le conoscenze del Professor Dr. Vincent, del Professor Dr. Charles Mayo, del Professor Pischinger e del Dr. Batmanghelidj, così come danno informazioni il comportamento della flora e della fauna.

    Come si riconosce un’acqua perfetta in base alla legge sull’acqua potabile?
    Essa deve essere chimicamente e batteriologicamente pura e rispettare i limiti in vigore al momento attuale. Essa viene testata regolarmente solamente per circa 55 sostanze!

    TORRENTEMONATGNACome si riconosce un’acqua perfetta secondo la Natura?  Un ottimo parametro è quello di guardare

    • alle preferenze ed al modo di bere degli animali
    • alla crescita delle piante  

    Come si riconosce un’acqua perfetta secondo la biofisica? In passato sono state sviluppate diverse tecniche per rilevare i valori biofisici dell’acqua, misurandola con dei sensori e sviluppando delle scale di valutazione come per esempio la scala delle Unità Bovis, In seguito sono state sviluppate e perfezionate da diverse scuole come per esempio quelle seguite ai  considerevoli lavori di ricerca e di verifica condotti dal 1985 da René Naccachian, ingegnere, ricercatore in biofisica e in bioenergetica, dottore in medicina energetica, in scienze e biologia molecolare. Negli ultimi trent’anni abbiamo detto a un’esplosione di ricerche e di evidenze a seguito delle sempre più numerose applicazioni della fisica quantistica. 

    Altre tecniche di evidenziazione sono quelle relative alla fotografia Kirlian, piuttosto che tutte quelle forze vitali riproducibili scientificamente in spagirica.  Hanno fatto molto scalpore anche le  analisi dei cristalli secondo la procedura del Dr Masaru Emoto. Le sue asserzioni sono state pesantemente criticate dalla comunità scientifica internazionale, che ha sottolineato come non esistano prove scientifiche di merito, come sia impossibile riprodurre in condizioni controllate le sue affermazioni, e che Emoto, oltre a non avere competenze scientifiche, abbia avviato un’ampia attività commerciale privata, imperniata sulla vendita di libri e prodotti basati solo sulle sue teorie personali prive di fondamento scientifico (come se da tutto ciò fossero esenti le attività culturali delle società produttrici e che commercializzano altre forma d’acqua. Tuttavia processi come quelli indicati dal dottor Masaru Emoto sono stati ripresi da altre società e riprodotte in condizioni controllate, come nel caso della società svizzera SOL (Vedi i nostri articoli  Oltre il Bio. Traccia di un nuovo sistema scientifico di valutazione di qualità di un alimento.  e  L’energia invisibile negli alimenti ).

    Quali sono i valori propri dell’acqua nella natura incontaminata? 

    Da sapere:

    La conduttività elettrica è misurata in microsiemens [µS]. Più è grande la densità delle sostanze estranee (metalli, sali, minerali, etc.) più la conduttività è alta. Più il tenore è basso, più pura e migliore è la qualità dell’acqua.

    CASCATATORRENTE

    • Essa non contiene alcuna sostanza estranea, né metalli pesanti, né additivi chimici, è leggermente mineralizzata e ha un grado di durezza molto basso (acqua dolce)
    • La conduttività elettrica si trova a circa 10- 60 µS
    • La resistività è a meno di 6.000 Ohms
    • Il pH è situato tra 6.0 e 6.9
    • Il tenore di ossigeno è tra 5 e 7 mg/l

     Secondo Wikipedia un aspetto non abbastanza preso in considerazione fino ad oggi per la salute, è la purezza dell’acqua che può essere determinata in primo luogo per la sua conduttività in µS/cm (micro siemens per centimetro).

    L’acqua potabile irreprensibile è propria ad un valore distintamente al di sotto di 80 µS, come per esempio, l’acqua della pioggia o un’acqua di sorgente pura.

    L’idrologo francese, il professor Louis Claude Vincent, ha studiato, per conto del governo francese, dal 1950 al 1974, il rapporto fra la qualità dell’acqua e la proporzione di malattie. Egli ha costatato che le malattie aumentavano quando la conduttività dell’acqua era superiore a 160 µS e diminuivano quando la conduttività era inferiore a 160 µS. Egli ne ha dedotto che meno materie (minerali) l’acqua contiene disciolti in essa, più essa è “sana”.

    Il professore francese ed idrologo Louis Claude Vincent arrivò alla conclusione che una mineralizzazione eccessiva del sangue può causare molte malattie. Per bilanciare questo egli raccomandò l’assunzione di acqua povera in minerali. A metà degli anni 60, il professor Vincent ha fatto, per la prima volta, il rapporto fra la qualità dell’acqua di robinetto e la proporzione di malattie o di decessi nelle città interessate.

    In seguito ha cominciato a testare diverse acque minerali. Oltre all’analisi chimica tradizionale egli aggiunse delle misure di valori fisici come la resistività elettrica. Così egli ha elaborato una scala che va da un’acqua biologicamente malata a un’acqua biologicamente sana. Infine, l’acqua non deve essere solamente povera in minerali, ma anche leggermente acida e dotata di una resistività di almeno 6.000 Ohms (a 60 µS con un apparecchio di misura TDS). Fonte: Libro “Wasser, die geheimnisvolle Energie” (L’acqua, l’energia misteriosa. Irisiana Editrice).

    Tabella della conduttivita’ secondo il prof. Vincent
                              Microsiemens                                                                                          Effetti
    0 a 89 Eccellente disinfettante e disintossicante
    90 a 129 Buon effetto disinfettante e disintossicante
    130 a 199 Ancora soddisfacente
    200 a 299 Più nessun effetto
    300 a 499 Già preoccupante
    500 a 1.299 Cattivo
    a partire da 1.300 Pessimo

    Perché conviene bere l’acqua di rubinetto “con prudenza“?  

    Il nostro problema dell’acqua di rubinetto  Il dovere del legislatore: fornire l’acqua a domicilio secondo la legge sull’acqua potabile fino all’allacciamento con l’abitazione. Progetto di ricerca sponsorizzato dal ministero della Repubblica Federale Tedesca della Formazione e la Ricerca, sotto la direzione del Professor Dr Hans-Curt Flemming, dell’Istituto di Igiene dell’Università di Bonn e Università di Duisburg-Essen, con 5 partenariati di ricerca e 17 partenariati industriali, dal 2006 al 2010, ha provato che : (estratto dallo studio) nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile e nell’installazione nelle abitazioni, si è verificato che microrganismi igienicamente importanti possono contaminare l’acqua in modo considerevole.

    Essi provengono principalmente dalle biopellicole aderenti ai materiali che favoriscono la crescita microbica.

    Ecco l’estratto dal risultato:
    –        tutte le superfici inumidite delle installazioni di acqua potabile sono popolate da delle biopellicole
    –        dei batteri possibilmente patogeni si annidano dentro le predette biopellicole e contaminano l’acqua stagnante
    –        delle disinfezioni possono cambiare le popolazioni e favorire il fatto che dei batteri possano crescere rapidamente

    Riassunto:
    1° problema: acqua stagnante pericolosa
    2° problema: materiali del sistema d’alimentazione pericolose (zinco, rame, piombo e plastica)
    3° problema: rubinetterie pervase di batteri

    (Fonte: www.biofilm-hausinstallation.de)

    Acqua stagnante: zona problematica  

    La zona d’ombra nel controllo dell’acqua – gli ultimi metri nell’allacciamento dell’abitazione. Gli ultimi metri nell’allacciamento tra la rete idrica ed il vostro rubinetto costituiscono una zona d’ombra nel monitoraggio della qualità dell’acqua. BIOFILM

    Un’acqua stagnante è normalmente propria dell’acqua di rubinetto, ma che resti immobile per un certo tempo nella condotta, come per esempio la notte.

    Possono anche avvenire delle reazioni chimiche, perché le condotte in metallo possono anche rilasciare delle particelle di metalli pesanti nell’acqua. Se queste parti si espandono nell’acqua stagnante, possono verificarsi delle malattie considerevoli a seguito dell’assunzione regolare di quell’acqua potabile, come per esempio, tumori, danni al sistema nervoso, mal di stomaco o di intestino, ancora lesioni renali.

    Per tutte queste ragioni l’ufficio federale dell’ambiente tedesco raccomanda di non utilizzare l’acqua potabile che è rimasta per più di quattro ore nella condotta, per la preparazione di alimenti e di bevande.

    TIBICALCARE1In particolare non dovete utilizzarli come nutrimento per i lattanti. Potete riconoscere l’acqua fresca perché è più fredda rispetto all’acqua stagnante quando essa esce dal tubo. Per qualsiasi alimento non utilizzate che acqua fresca, un po’ fredda. Inoltre, se siete già sensibili al nichel, non utilizzate acqua stagnante da un rubinetto cromato (al massimo un bicchiere grande di vetro). Questo vale anche per il lavaggio delle mani. Quest’acqua può fortemente contenere del nichel e scatenare una reazione allergica alla pelle delle persone sensibili.

    (Fonte: Umweltbundesamt Agenzia Federale per l’Ambiente- www.umweltbundesamt.de )

    Gli impianti di depurazione possono depurare al 100%?
    Il Professor Dottor Franz Daschner, insignito della Croce dell’Ordine al Merito di Germania, del premio europeo per l’ambiente, direttore dell’Istituto di Medicina Ambientale e d’Igiene presso l’Ospedale e la Clinica Universitaria di Friburgo in Germania, dice che gli impianti di depurazione sono delle stazioni di smistamento per dei geni resistenti, nelle quali essi passano nell’acqua potabile.

    Degli esami provano che, per questi geni, gli impianti di depurazione sono delle grandi centrali attive di smistamento. Essi si trovano sovente su dei piccoli anelli genici, chiamati plasmidi. Così il gene resistente entra in dei germi che non hanno loro stessi alcun contatto con un antibiotico. Alla fine del ciclo l’acqua depurata e pulita, certo non contiene praticamente più degli agenti patogeni, bensì contengono numerosi batteri d’acqua che portano ora dei geni resistenti, che tornano nell’acqua potabile dai fiumi con delle conseguenze imprevedibili.

    I batteri d’acqua inoffensivi trasmettono alla normale flora intestinale degli esseri umani la loro resistenza agli antibiotici e perciò li rende progressivamente resistenti agli antibiotici. Sono gli antibiotici con i quali le persone vengono trattate quando cadono in malattia. Perciò a quel punto gli antibiotici non agiscono più. Ciò che diventerà sempre più una vera catastrofe.

     

    Pericoli potenziali provenienti dalle condotte d’acqua?  

    TUBICALCAREI

    I metalli pesanti inquinano l’acqua nelle rubinetterie?
    Non solo le condotte d’acqua rappresentano nelle case un potenziale pericolo, ma anche le rubinetterie. Anche lì, a seconda del materiale utilizzato (plastica o metallo), sono trasmesse all’acqua diverse sostanze nocive e arrivano ad ogni presa d’acqua dell’organismo umano, sia bevendo che cucinando.

    Queste le sostanze estranee che escono dai rubinetti: alluminio, ammonio, arsenico, amianto, bario, batteri, benzene, piombo, cloruro, cromo, diossina, ferro, fluoruro, fungicidi, erbicidi, ormoni, residui di farmaci, insetticidi, cadmio, potassio, calce, rame, solventi, manganese, magnesite, marmorite, sodio, nitrati, nichel, parassiti, fosfati, funghi, pesticidi, mercurio, radio, uranio, solfati, argento, tensioattivi, triclorometano, virus, zinco, eccetera.   SEZIONE TUBOCALCAREO

    Chimica di provenienza dal rubinetto?
    Spesso la causa possibile d’inquinamento da metalli pesanti sono i tubi in cemento/amianto, delle condotte in piombo e rame, così come le saldature utilizzate al momento dell’installazione.

    Estratto dalla lista dei prodotti di trattamento e dei processi di disinfezione conformemente al paragrafo 11 del decreto sull’acqua potabile :
    cloruro d’ammonio, solfato di alluminio, cloruro di calcio, ossido di calcio, solfato di ferro, cloruro di ferro, acido acetico, etanolo, elio, permanganato di potassio, ossido di carbonio, alluminato di sodio, carbonato di sodio, cloruro di sodio, clorito di sodio, metabisolfito di sodio, bicarbonato di sodio, idrossido di sodio, permanganato di sodio, solfito di sodio, ozono, acido fosforico, policarbonati, acido cloridrico, ossigeno, argento, cloruro d’argento, diossido solforico, acido solforico, fosfato tripotassico, idrogeno, perossido di idrogeno, eccetera ((Fonte: Agenzia Federale dell’Ambiente tedesca, novembre 2012)

    ACQUABATTERIPerché raccomandare un trattamento dell’acqua potabile supplementare?
    I fornitori d’acqua in Germania forniscono un’acqua potabile che è irreprensibile chimicamente, biologicamente e igienicamente e che corrisponde alla legge sull’acqua potabile, così come alle norme DIN 2000 (l’Istituto tedesco di standardizzazione). La qualità dell’acqua potabile è controllata permanentemente e intensamente nei punti di distribuzione garantendo il massimo di sicurezza per il consumatore.

    Durante i chilometri di percorso nelle condotte, l’acqua entra in contatto con diversi materiali che possono generare una degradazione della sua qualità. Anche le scelte tecniche concernenti l’acqua così come i nostri bisogni di comfort non possono essere sempre conciliati con la qualità dell’acqua. Il bisogno d’acqua quotidiano è di circa 130 litri per persona. Solo 5 litri sono utilizzati in cucina e per le bevande. Il resto è utilizzato per l’igiene del corpo, stoviglie, biancheria, e per tutte queste cose spesso anche riscaldata. Di regola generale l’acqua potabile non è preparata per queste funzioni. Dunque, nella propria casa tutto ciò può essere adattato a queste necessità per mezzo di un trattamento specifico dell’acqua potabile. MEDICINALI_AMBIENTEMEDICINALI_AMBIENTE2

    +++++++Da sapere!:

    I rimedi ed i medicinali che sono in circolazione nel mondo sono più di 100.000 e giungono quotidianamente per la maggior parte del ciclo dell’acqua senza alcun test di impatto sull’ambiente.

     

    Continua nei prossimi posts.

    Altri articoli sull’acqua e la disintossicazione: 

    I nostri dubbi sull’acqua alcalina… Allora che acqua bere?

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    1. La forza del cuore. Potassio batte Sodio: 5 a 1!

    2. l’Errata assunzione di acidi grassi

    3. l’Errata distribuzione dei macronutrienti

    4. lo Scarso contenuto di micronutrienti

    5. lo Scarso contenuto di fibra

    6. l’Errato equilibrio acido-base ( OVVERO LA BASIFICAZIONE DELL’ORGANISMO)

    7. Come correggere lEccessivo carico glicemico

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Perchè bere acqua o/e immergersi nell’acqua prima di un trattamento con i CEMP

Bere mezzo litro d’acqua (magari di quella buona!)  nella mezz’ora precedente il trattamento con gli e-cemp o addirittura un intero litro  nell’ora precedente il trattamento,  aiuta ed aumenta di molto l’efficacia del trattamento.  Non solo perchè bere acqua aiuta il drenaggio e l’espulsione delle tossine rimosse dai tessuti grazie agli e-cemp, ma soprattutto perchè l’acqua svolge un’importante funzione di attivazione degli eccimeri.

L’eccimero  è una molecola che deriva da atomi o da altre molecole che si legano tra di loro allorchè  almeno una di esse sia stata prima attivata da fotoni. Quando l’eccimero, riemettendo a sua volta il fotone, torna allo stato primitivo, i due partner atomici o molecolari , che si erano collegati, si respingono e decadono ad un livello energetico più basso, corrispondente al loro stato primitivo di monomeri.

L’ applicazione delle tecnologie relativa all’acqua nei dispositivi CEMP  è fondamentale  perchè il corpo umano è costituito per il 99% da molecole d’acqua.  

Le trasmissioni delle  informazioni  (=campi elettromagnetici) intra ed extracellulari nel corpo umano utilizzano vari e complessi pathways (tipologie di percorso), tra le quali specifiche tipologie di campi elettromagnetici (vedi “energia elettrodebole”). Queste  si possono trasmettere solamente in substrato acqueo.

La qualità dell’acqua del corpo umano riveste un ruolo fondamentale, ruolo messo in risalto in particolare dalle neuroscienze e da tutte le discipline di biochimica avanzata.  Ampia letteratura scientifica dimostra che la qualità e la velocità dell’informazione dipende dalla qualità del substrato acqueo. Circa l’ 80% del peso e volume del corpo umano è “acqua”,  un tipo d’acqua molto speciale. Ma quel che conta nella relazioni cellulari sono il numero delle molecole. Il 99% delle molecole di cui è composto il corpo umano sono molecole d’acqua.  

Le molecole di acqua assumono funzioni di attivazione degli eccimeri e, come noto, l’acqua rappresenta il 70-80% del peso corporeo del nostro organismo ( ed il 99% in quantità delle molecole di cui è composto il nostro organismo).

I cluster dell’acqua, allorchè  vengono sollecitati dall’energia elettromagnetica, attiverebbero gli eccimeri,  che  nel loro stato attivato,  determinano un effetto a cascata, con  una emissione di valanghe di fotoni. Queste caratteristiche  rendono importante l’assunzione  di acqua in buona quantità prima di ogni trattamento  con i cemp ( campi elettro magnetici pulsati) allo scopo  di migliorare la propagazione del segnale durante  e dopo l’esposizione al trattamento stesso.

La quantità Ideale è sempre personalizzata sulle esigenze dell’organismo; di norma si indica mezzo litro della mezz’ora prima del trattamento, meglio sarebbe addirittura 1 l nell’ora precedente il trattamento.

EQUILIBRIO OMEOSTATICO DELLE CELLULE E DNA

La materia è costituita da massa ed energia E. La Fisica Relativistica e Quantistica hanno dimostrato che ed E rappresentano  la stessa realtà.

La notissima formula di Einstein (E=mc2) è un primo significativo esempio di ciò.

E’ stato inoltre dimostrato che il DNA regola sia l’omeostasi biochimica (tramite la produzione di proteine) sia l’omeostasi elettromagnetica (tramite l’emissione di biofotoni).

Queste due omeostasi interagiscono fra di loro: regolarne una porta alla regolazione automatica dell’altra.

Poiché energia e massa si equivalgono lo stato di salute dell’Organismo (regolazione dell’omeostasi) può essere raggiunto anche solamente con la somministrazione di energia o di biofotoni. Questi vengono somministrati tramite eccimeri (fiale di fisiologica caricate di energia oppure utilizzando i trattamenti con gli e-cemp).

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foto Kirlian di una foglia

L’acqua può caricarsi di energia elettromagnetica grazie alla propria struttura a “clusters” (antenne cave che si creano spontaneamente per la polarità elettrica delle molecole  di acqua).

Le misure di emissione biofotonica dell’acqua (fotografia di Kirlian, cristalli di Emoto, camere di risonanza di Serrano, metodo Ojas (che contrariamente alle cristallizzazioni di Masaru Emoto, utilizza un metodo standardizzato e non arbitrario,) danno una prova sperimentale del fatto che l’acqua si carica: emette energia perché questa è stata precedentemente assorbita.

acqua prima del trattamento 1
analisi dei cristalli d’acqua prima del trattamento

L’energia, secondo le ipotesi della biofisica più recenti, è solo il vettore di una realtà sottile onnipervasiva, non misurabile con gli strumenti elettromagnetici o atomici di cui la scienza si serve attualmente. Questa realtà più sottile è legata all’Informazione. Informazione significa “dare forma”, cioè dare ordine. Ogni forma di energia naturale si manifesta secondo rigorosi modelli di ordine. In breve per semplificare, possiamo dire che l’Informazione si manifesta con caratteristiche frequenziali specifiche legate a vibrazioni sia sottili che dense, che lasceranno “impronte” specifiche a seconda che si tratti di un rimedio o piuttosto di uno specifico fiore di Bach. La medicina dei quanti, oggi in grande sviluppo per le sue tecniche non invasive e prive di controindicazioni, considera gli organismi dal punto di vista biofisico, cioè come un flusso di codici informazionali, un genoma sottile che veicola energia. Questo flusso di informazione a sua volta si lega con tutti i processi biochimici. Se partiamo da queste premesse sarà possibile ma non semplice, comprendere come un campo energetico ordinato e coerente possa modificare l’assetto quantistico del binomio forma-informazione cosi’ come il comportamento molecolare di un aggregato cristallino ( cluster) potra’ un giorno essere studiato e classificato a seconda del suo ordine intrinseco.

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analisi dei cristalli d’acqua dopo un trattamento di ionizzazione

Quelle che seguono sono come le precedenti, altre immagini che documentano queste  differenze energetiche dell’acqua secondo il metodo Ojas:

 

IONIZZATA-+-PHI-WATER-2
analisi dei cristalli d’acqua dopo un trattamento di ionizzazione ed energizzazione

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