Da qualche anno, per la provincia di Trento, mi occupo di formazione per gli addetti alla sicurezza, quelli che una volta venivano chiamati “buttafuori”. Un’esperienza straordinaria per me e uno spaccato perfetto da raccontare per capire come stanno le cose in molti ambiti e per molti compiti delicati di risonanza sociale.
È curioso come sia facile per chiunque riconoscere la necessità della conoscenza e della competenza per svolgere certi ruoli e certe professioni di responsabilità, soprattutto per raggiungere certi obiettivi. A nessuno verrebbe in mente di far fare il pompiere, il pilota o il chirurgo per alzata di mano. Ci sono invece aspetti del vivere dei quali viene data per scontata o sottovalutata la loro problematicità, vuoi perché se ne sottovaluta l’importanza, vuoi perché l’attenzione e la preoccupazione istituzionale si concentrano solo su alcuni aspetti e non su altri, altrettanto significativi. Si pensi al tema della genitorialità, e all’importanza del contesto familiare per il futuro dell’individuo, nonché a quella casualità alla quale è affidata questa relazione in questa fase delicata della vita. Si pensi al contesto della scuola e a quanto ci si preoccupi dell’apprendimento nozionistico trascurando la crescita evolutiva della persona. Si tratterebbe di favorire un processo di consapevolezza affinché genitori ed insegnati, nel loro specifico, possano diventare testimoni capaci di stimolare lo sviluppo della personalità.
I “Buttafuori” rientrano a pieno titolo in questa casualità/improvvisazione. Intorno ad una oggettiva necessità disciplinare e garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di intrattenimento e spettacolo – è andata caratterizzandosi una figura giustizialista “fai da te” che esaltava alcuni aspetti caratteriali e fisici che poco avevano a che fare con il tema della sicurezza. Lo stereotipo così costituitosi ha finito per celebrare alcuni aspetti del servizio, più orientati all’esaltazione del ruolo che alla problematica vera e propria, attraendo, di conseguenza, un certo tipo di “soggetti” con questa vocazione e predisposizione caratteriale. La legge stessa – decreto Maroni 2009 – sembra più un tentativo finalizzato a contenere gli abusi di esercizio piuttosto che occuparsi del problema e della sua complessità.
La cosa interessante è il fatto che comunque si è creata una opportunità che rompe con la superficialità e la casualità di cui abbiamo parlato. Per la prima volta questi ragazzi, con grande stupore e coinvolgimento, hanno l’occasione per riflettere sulle loro motivazioni, per imparare e comprendere molti meccanismi inerenti i comportamenti aggressivi e per apprendere tecniche e strategie di gestione della conflittualità, riducendo la loro precedente implicazione emotiva e aumentando la loro efficacia di servizio. Data la portata e la natura del problema, la formazione diventa così un’occasione di crescita personale e professionale che mette in fila temi etici e di rispetto della persona ancor prima che sia la normativa stessa a definire limiti e obblighi in termini giuridici. Il quadro si completa con l’acquisizione di informazioni sanitarie di primo soccorso, precauzioni e disposizioni antincendio, norme di ordine pubblico e informazioni riguardanti l’uso di sostanze alteranti e delle loro relative conseguenze psico-fisiche.
Questa esperienza ci fa immaginare cosa si potrebbe fare in riferimento all’argomento dal quale siamo partiti in questo ragionamento: non si tratta semplicemente di disciplinare le cose, ma di andare oltre l’apparenza e la casualità, alla quale sono affidati i fondamentali del vivere. Chiamiamo “crescita personale” l’opportunità di emancipare il proprio vissuto a favore di una maggiore comprensione delle dinamiche di relazione. Chiamiamo “crescita personale” la possibilità di recuperare il proprio cammino evolutivo e di mettersi a disposizione dell’altro per fare in modo che il proprio ruolo e la propria testimonianza di vita possano essere un contributo importante nei propri affetti come nei ruoli che siamo chiamati a svolgere per passione, per competenza, per scelta professionale. Chiamiamo “crescita personale” il presupposto indispensabile per costruire il mondo di domani.
Ecco riassunti alcuni punti fondamentali della Cura Gerson: I Fertilizzanti chimici ed il cibo industriale
Quando negli anni venti si cominciò a fertilizzare il suolo con sostanze chimiche, il potassio delle verdure e della frutta andò diminuendo progressivamente ed inesorabilmente. I processi industriali di lavorazione e conservazione degli alimenti fecero il resto, modificando ulteriormente l’equilibrio minerale disegnato dalla natura, che è correlato a quello del corpo umano. Infatti, notevoli quantità di sodio vengono aggiunte per conservare ed insaporire ( pensiamo al comune sale raffinato da cucina : il cloruro di sodio! Raffinato significa “privato di tutti i suoi preziosi sali minerali attivi”)!
Potassio e PH delle cellule
Di conseguenza viene ridotta la riserva di potassio dell’organismo che, contemporaneamente, viene costretto ad eliminare notevoli eccessi di sodio.
Il Dottor Gerson spiega che questa variazione del metabolismo minerale viene seguita da variazioni del PH delle cellule ( verso l’acidosi) che, a loro volta, agiscono sulla formazione e sulla riattivazione degli ormoni, delle vitamine e, soprattutto, dei diversi sistemi enzimatici ossidanti.
A questo punto egli presume che le cellule “anormali” più deboli, esistenti in ogni organismo, siano le prime a risentirne e, nella loro lotta per sopravvivere, cambiano il loro metabolismo, trasformandolo da ossidante in fermentativo. Esse sopravvivono distruggendo il tessuto circostante con i loro prodotti metabolici tossici, finendo con l’uccidere il corpo che le ospita.
Rimineralizzazione con succhi freschi
Allo scopo di aiutare l’organismo ad acquisire i minerali e le vitamine che gli occorrono, in forma facilmente digeribile, vengono somministrati ai pazienti notevoli quantitativi di succhi di frutta e di verdura biologici freschi. Vengono somministrati anche frutta e verdure, crude o cotte, e insalate verdi biologiche.
Disintossicazione: clisteri al caffè e purè di verdure
La prima fase di ogni terapia che si rispetti è la disintossicazione. Nel caso di Gerson , si propone di somministrare ai pazienti uno speciale “passato” (purè), preparato di fresco, con verdure ed erbe specifiche. Pensate che perfino Ippocrate dava questo composto ai malati di cancro (zuppa d’Ippocrate).
Questo passato O ESTRATTO DI SUCCO DI FRUTTA E VERDURA serve a stimolare l’eliminazione delle sostanze tossiche attraverso i reni. Vengono inoltre, praticati un grande numero di clisteri di caffè biologico, poiché la caffeina ha l’effetto di aprire i dotti biliari che liberano grandi quantità di materiale tossico.
Pancreas, Fegato, Reni, aiutati
Per le prime sei settimane, vengono eliminate tutte le proteine animali, per permettere al pancreas, la cui capacità di decomporre le proteine è già ridotta, di tentare di sopprimere e digerire il tessuto canceroso.
I succhi, stimolano inoltre anche il fegato ed i reni ad eliminare le tossine accumulate.
Viene anche effettuata una terapia epatica di sostegno sotto forma di ioduro organico e inorganico, ossia: notevoli quantità di una combinazione di tre sali di potassio, in soluzione al 10% (acetato, gluconato e fosfato di potassio); enzimi pancreatici e vitamina B3 e altri elementi (estratto o succo fi fegato; olio di lino; olio di ricino..).
Niente alimenti “lavorati”
Il trattamento, esclude tutti gli alimenti lavorati, in scatola, salati, sott’aceto, imbottigliati, congelati, raffinati. Sono esclusi anche gli stimolanti di ogni genere e le sostanze tossiche, come le tinture per i capelli e i medicinali. Sono vietati anche i grassi ed il fluoro e, temporaneamente, sono vietati anche formaggio, uova, pesce, carne, latte e panna.
La percentuale delle guarigioni tra i pazienti del Dottor Gerson, quasi esclusivamente ammalati di cancro terminale, e, comunque, tutti con metastasi, era superiore al 80%.
Vedi qui ed anche Vedi qui il famoso estrattore a pressa a bassi giri
Vedi qui per la preziosa ortofrutta Cantico e qui per la situazione nutraceutica della comune frutta presente nei nostri supermercati
La disidratazione con l’essiccamento è il metodo di conservazione degli alimenti più antico mai conosciuto dall’umanità. L’uomo primitivo essiccava al calore del sole o con l’aiuto del fuoco. Ora, migliaia di anni più tardi, la disidratazione è ancora uno dei metodi più diffusi di conservazione degli alimenti in tutto il mondo. . . per alcuni buoni e potenti motivi. Ma anche perché oggi un modo più semplice e veloce per essiccare può essere fatto con comodità a casa nostra. Essiccare al sole è oggi impossibile: la natura vuole che il sole sia disponibile solo in poche ore al giorno e sempre che non sia coperto da nuvole o da tutto ciò che vediamo nei cieli… Richiede tempi troppo prolungati e che i prodotti vengano essiccati senza polpa e semi. Di conseguenza sarebbero privati di componenti nutritivi e di g usto. Servirebbero ampi spazi e soprattutto risulta assai difficile proteggere gli alimenti da insetti, polvere e inquinamento.
L’essiccatore è così uno strumento ideale in cucina per conservare gli alimenti senza additivi che si sa sono poco sani, producendo deliziosi spuntini per tutta la famiglia e per preparare un sacco di ingredienti per i vostri piatti del benessere.
I benefici dell’essiccatore.
L’essiccamento conserva le vitamine, i minerali, le proteine ed il contenuto di fibre negli alimenti… più do ogni altra tecnologia di conservazione che esponga le vivande a grandi variazioni di temperatura.
GLI ESSICCATORI PRESERVANO LE VITAMINE ED I MINERALI
Gli alimenti disidratati sono in realtà più saporiti rispetto all’originale (perché il gusto viene più concentrato) e soprattutto rispetto al congelato ed ai commestibili in scatola. Inoltre questo sistema è molto meno costoso (e più facile) sia per il consumo di energia, sia per il costo iniziale delle attrezzature ed il minor spazio necessario, sia per le attrezzature che per gli alimenti. Per esempio per 20 chili di pomodori freschi serve molto spazio in frigo o in scatola bisogna riempire diversi vasi, mentre la stessa quantità di pomodori secchi pesa poco più di un chilo e occupa un unico sacchetto. Gli alimenti essiccati rimangono conservato – a secco – e commestibili praticamente per sempre.
Se questi non sono potenti ragioni sufficienti per iniziare a pensare ad essiccare i propri alimenti a casa, prendere in considerazione questo: potete acquistare frutta e verdura in quantità quando sono in stagione (e quindi al prezzo più basso) per poi essiccarli e godervi il vostro frutto favorito tutto l’anno o quasi, ad una frazione di prezzo di quello che si spende comprando roba in scatola o surgelata….e poi con i tempi che corrono è sempre meglio avere delle buone riserve di buon cibo sano in casa. Non si sa mai, un po’ di prudenza non guasta mai.
Cos’è il cibo essiccato?
GLI ESSICCATORI PRESERVANO GLI ENZIMI
L’essiccazione alimentare è un processo in cui il cibo viene essiccato a temperature che vanno da 30 a 50 gradi, se si vuole mantenere integri anche gli enzimi (con l’eccezione di carni, che deve essere essiccato almeno a 70 gradi). Grazie al flusso d’aria uniforme del disidratatore ( ed ancor meglio nel caso dei raggi infrarossi nei più moderni essiccatori, per questo ancora più sani), l’umidità viene lentamente rimossa dagli alimenti per evaporazione. Generalmente un alimento è considerato “disidratato” quando il 95% di umidità viene rimossa dal cibo. Questo migliora notevolmente la durata e previene gli alimenti dal guastarsi.
La conservazione salubre.
Uno dei maggiori vantaggi alimentari dell’essiccamento è che mantiene un grande valore nutrizionale senza l’uso di additivi. Quando il cibo è disidratato e conservato correttamente, può essere conservato per quasi un tempo indefinito, pur mantenendo i massimi livelli di nutrienti e gusto. Inoltre vari tipi di alimenti possono anche essere reidratati dopo la disidratazione e lo stoccaggio per riottenere la maggior parte del sapore originale e della sua consistenza. Il cibo disidratato pesa solo una frazione della sua forma originale ed è molto più piccola di dimensioni. Questo rende il cibo disidratato molto conveniente per immagazzinare nella vostra dispensa opportune grandi quantità. Lo sapevate? Secondo uno studio del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti si è constatato che durante il processo di congelamento vengono perse dal 40 al 60% delle sostanze nutritive, mentre nel caso del cibo in scatola si perde dal 60 a 80% del suo valore nutrizionale, mentre il processo di essiccamento agi infrarossi abbiamo una perdita media dal 3 al 5%!
Cibo & snacks sani e deliziosi
Cucinare e riscaldarsi i cibi a temperature elevate provoca una notevole perdita di vitamine e la quasi totale perdita degli enzimi quando si superano i 45-50° gradi. Tutto questo si può evitare con l’essiccatore, inoltre quel che più conta è che dopo il processo di essiccamento cambia la dimensione e l’intensità del cibo. Delle fettine fini di mela o banana diventeranno gustosi chip di frutta che tutti possono godersi e che con un po’ di fantasia, legandoli per esempio a del cioccolato o a del buon “latte” di avocado, possono diventare degli ottimi sostituti delle caramelle e di molti latri dolci. La maggiore concentrazione di nutrienti all’interno di questi tipo di alimenti dona un ottimo impulso di energia sana. Date un’occhiata a queste ricette ed alle cose che si possono fare con l’essiccatore:
Clicca nella foto per entrare nella ricetta delle . Pappardelle crudiste.
Il cibo crudista – chips crudisti
È possibile trasformare un sacco di frutta e verdura in deliziosi e sani chip. Pensate di mele, kiwi, cachi, cavoli, cetrioli, patate dolci e tanti altri
Cracker crudisti e pane
Si possono mescolare semi, noci, frutta secca e altri ingredienti per creare i propri crackers e pane
Zuppe istantanee
Essiccare un misto di verdure preferite e macinarle per una zuppa istantanea, tutto al naturale e con sapori intensi
Semi crudi disidratati
Ideale per i semi di zucca e semi di girasole secchi
Erbe aromatiche disidratate e spezie
Se ti sono rimsate delle erbe fresche inutilizzate, si possono essiccare per una conservazione più lunga
Barrette di cereali
Fai la tua barrette di cereali con avena, pezzi di frutta secca, yogurt, miele, cocco e noci, cioccolato e creme deliziose secondo i tuoi gusti
Carne essiccata
Può disidratare carni marinate in salse, aglio e prezzemolo, etc
Yogurt
Con un essiccatore fare lo yogurt in casa è più facile che mai
Frutta e merendine Molti prodotti essiccati come anche la frutta vengono consumati anche secchi in dolci e macedonie, un ottimo sostituto di merendine o caramelle di dubbia qualità, soprattutto lontano da casa, a scuola, in gita o durante/prima di un allenamento sportivo. Con un po’ di fantasia, partendo dalla frutta si possono produrre in casa un sacco di squisite caramelle.
Restituire croccantezza
Per i vostri biscotti, pane, torte di riso, etc
Asciugare l’umidità da cereali e semi prima della molitura (nei casi di mulini casalinghi) Spesso quando si acquistano semi e cereali, soprattutto se non bio, a seconda dell’ambiente e delle modalità di conservazione utilizzata fino a quel momento, possono presentare un eccessivo carico di umidità. In tal caso se utilizzati tal quali, danneggerebbero il mulino, che necessità appunto di prodotti ben essiccati.
Per gli appassionati di funghi, sott’olii … e molte altre cose ancora!
In genere per conservare sottolio si restituisce al prodotto un po’ d’acqua (4-8 etti per chilo di prodotto secco; meglio acqua e aceto o addirittura aceto puro, a seconda dei gusti), in modo da ammorbidire l’ortaggio; quest’ultimo viene immerso nella miscela di acqua e aceto all’ebollizione per al massimo un paio di minuti, avendo cura di mescolare il tutto con vigore. Si lascia poi riposare per un’intera notte (possono bastare anche due o tre ore, dipende dal tipo d’ortaggio). Dopodiché si procede alla messa sottolio in vasetti ermetici. Per utilizzare gli ortaggi secchi sottolio basta metterli a bagno la sera precedente in poca acqua. Per esempio per un ottimo sugo di pomodoro, ai pomodori secchi rinvenuti con un po’ d’acqua si uniscono gli aromi freschi (timo, cipolla, sedano ecc. a proprio piacimento) e si passa (o si frulla) il tutto, aggiungendo alla fine aromi secchi polverizzati. Per gli altri alimenti secchi che si vogliono utilizzare in piatti caldi, basta farli rinvenire in acqua per alcune ore; il processo può essere velocizzato scaldando il tutto a fuoco lentissimo.
Gli essiccatori domestici o casalinghi si dividono in tre gruppi principali:
1. essiccatori di nuova generazione agli infrarossi
2. essiccatori convenzionali in acciaio
3. essiccatori convenzionali in plastica
1. GLI ESSICCATORI DI NUOVA GENERAZIONE AGLI INFRAROSSI.
IL RE DEGLI ESSICCATORI (aggiornamento agosto 2016)
L’ultima novità nel mondo dell’essiccazione: l’essiccatore agli infrarossi.
I maggiori benefici degli essiccatori agli infrarossi.
Vantaggi rispetto agli essiccatori di tipo convenzionale:
a) Tempi di asciugatura più brevi
b) un più basso consumo di energia c) maggiore permanenza dell’intensità dei sapori nei cibi d) maggiore permanenza dell’intensità dei colori nei cibi e) maggiore permanenze dei principi attivi nei cibi f) possibilità di essiccazioni più impegnative (per esempio mezze prugne o mezze albicocche, mentre in molti essiccatori di tipo convenzionale non si riesce e bisogna tagliare fettine più fini) g) silenzioso
essiccatore infrarossi Soul By Siquri . Clicca nella foto per entrare nel sito d’acquisto
Il Soul 5 vassoi inox di Siquri.com è attualmente nel 2016 l’essiccatore più moderno e più efficace presente nel mercato italiano, una combinazione unica di stile e rendimento. Propone due diversi modi di essiccazione, chiamati: solare e ad ombra. E’ dotato di vassoi in acciaio inossidabile ad alta durata. Il suo particolare design consente all’aria di circolare internamente, ottenendo un miglior livello di essiccazione dei prodotti con l’impiego di minor tempo.La tecnologia a raggi infrarossi (infrared Ray) con la stessa lunghezza di quella solare. Dotato di display digitale, design moderno, eco acciaio, silenzioso, compatto ed ergonomico, Soul porta nella cucina salutare un nuovo standard di essiccazione e conservazione del cibo. Fornito di serie con 5 vassoi in acciaio inossidabile; timer (1 ~ 99 ore,) temperatura di controllo (35° ~ 70°c) Soul ha ottenuto il Design Awards come miglior tecnologia ergonomica per l’essiccazione in cucina rispettando alti criteri di sicurezza d’uso e nei materiali di costruzione (Total Bpa Free).
FACILE DA USARE. Soul permette una disidratazione naturale degli alimenti perché stimola la pressione osmotica dall’interno del cibo e favorisce il continuo assorbimento dell’umidità con una circolazione costante e omogenea di aria calda e raggi infrarossi corti. Soul permette, rispetto agli attuali standard degli essiccatori, tempi di asciugatura più brevi, un più basso consumo di energia e maggiore permanenza dell’intensità dei sapori, dei colori nei cibi.
Soul è munito di un computer di bordo che garantisce delle prestazioni intelligenti uniche per un essiccatore. Di che sistema stiamo parlando? Di un sistema intelligente di ultima generazione tecnologica capace di lavorare in modalità automatica, semplicemente premendo un unico pulsante. Di conseguenza il sistema intelligente automatico si avvia semplicemente premendo il pulsando “AUTO”. Da solo il sistema misurerà dunque l’umidità e la controllerà abbassandola se serve. Con il sistema “AUTO” il vostro essiccatore lavora in autonomia, occupandosi da solo del vostro cibo. Basta una semplice pressione di un dito su un unico pulsante.
essiccatore infrarossi Soul By Siquri . Clicca nella foto per entrare nel sito d’acquisto
Caratteristiche del prodotto: Soul è dotato di un doppio sistema di essiccazione:
sistema per l’essiccazione solare modalità near-infrared ray con lunga lunghezza d’onda naturale funzionale a disidratare in profondità dall’interno del cibo.
sistema per l’essiccazione all’ombra, una modalità ad hoc per cibo fermentato (aceto di vino, yogurt, soia)
Inoltre è dotato di
display a LED codice colore e timer
Funzionamento silenzioso – 45dB
Filtro aria rigenerabile per l’essiccazione alimentare in aria pulita . I filtri fanno da barriera ed eliminano tutti gli elementi inquinanti ed i detriti dell’aria che possono entrare nell’essiccatore. Il coperchio del filtro si apre facilmente per poter sostituire o lavare il filtro.
Il coperchio del filtro si apre facilmente per poter sostituire o lavare il filtro.
5 vassoi in acciaio igienico inossidabile + fogli in silicone. Grazie al sistema di circolazione dell’aria non è necessario ruotare i vassoi durante il processo di essiccazione. I vassoi in acciaio si possono lavare in lavastoviglie. Ovviamente i vassoi sono BPA free.
500 W
GARANZIA 5 anni
MADE IN KOREA
costo 389 EURO (agosto 2016)
Sistema per l’essiccazione all’ombra
modalità ad ombra (clicca sulla foto per entrare nel sito italiano di acquisto)
Durante il processo di essiccamento alcuni cibi necessitano di un particolare controllo del calore e della circolazione dell’aria, come per esempio diverse ricette di cibo crudo, ad esempio le crucifere (verdure ad alto contenuto di zolfo e più precisamente MSM – metilsulfonilmetano, cioè zolfo in forma biodisponibile: cavoli, verze, broccoli, cappucci, cavoletti di Bruxelles etc. ) o per rendere croccanti patatine alle verdure o ancora la buccia della frutta. Con questo particolare sistema di controllo della temperatura è possibile mantenere gli stessi gradi di calore durante tutto il processo di essiccamento, controllando egualmente la temperatura necessaria. Altro possibile utilizzo di questa modalità è per la produzione di yogurt.
Sistema per l’essiccazione solare
Il sistema solare utilizza i raggi infrarossi corti NIR (near infrared), funzione che viene perfettamente riprodotta nel processo di essiccazione con Soul. Così il cibo essiccato preserva ad altissimi livelli la quantità di vitamina D e di altri minerali contenuti negli alimenti. Nei cibi come ad esempio le pesche, la carne ed il pesce, il Nir aiuta a prevenire la decomposizione. Con questa modalità si possono ottenere deliziosi pomodori secchi, la carne essiccata oppure altri cibi che necessitano di più calore per poter dare loro quel tocco di sapore in più durante il processo di essiccazione.
LA COTTURA ALL’INFRAROSSO – Trasmissione del calore e radiazione infrarossa.
La “trasmissione del calore” è il passaggio di energia termica da un corpo ad un altro grazie ad una differenza di temperatura. In altre parole, se due corpi si trovano a temperature diverse, si ha il trasferimento di calore dal corpo più caldo verso quello più freddo.
A differenza della trasmissione per conduzione o per convezione, il trasferimento del calore per irraggiamento non prevede contatto diretto tra la sorgente di calore e la parte da riscaldare e non necessita di un mezzo per propagarsi; è per irraggiamento, infatti, che il calore del Sole si propaga nel vuoto e raggiunge anche il nostro pianeta. Fisicamente, l’irraggiamento consiste nell’emissione di onde elettromagnetiche, mentre il calore scambiato dipende principalmente dalla frequenza della radiazione, dalla natura dei corpi coinvolti nello scambio termico e da alcune caratteristiche della loro superficie.
Da un punto di vista termodinamico, la trasmissione del calore può avvenire in tre diversi modi: per conduzione, per convezione e per irraggiamento. In particolare, la radiazione infrarossa (IR) è la radiazione elettromagnetica caratterizzata da frequenze comprese tra quelle della luce visibile e quelle delle onde radio e spesso viene associata con i concetti di “calore” e di “radiazione termica”, poiché tutti gli oggetti a temperatura ambiente o superiore emettono spontaneamente radiazione in questa banda. Le radiazioni infrarosse fanno parte dello spettro elettromagnetico: sono quelle con lunghezza d’onda compresa tra 700 nm e 1 mm, con frequenza inferiore a quella della luce visibile ma superiore a quella delle onde radio. Vengono spesso associata ai concetti di “calore” o “radiazione termica”: ogni oggetto emette spontaneamente radiazioni infrarosse, per cui sensori in grado di captarle sono utilizzati per visione notturna o applicazioni termografiche. L’infrarosso è utilizzato anche per trasmettere segnali o dati (telecomandi, mouse e tastiere senza fili, etc.), o per la spettroscopia infrarossa, molto utile nella caratterizzazione dei materiali (compresi gli alimenti): la spettroscopia NIR (near infra red) ne è un ben noto esempio.
Vi è poi l’utilizzo degli infrarossi per la cottura degli alimenti: se paragonati all’utilizzo del calore convenzionale per es. tipico di un forno tradizionale, ha il vantaggio di non richiedere il riscaldamento dell’aria all’interno del forno come mezzo di trasmissione del calore all’alimento. Questo fatto ha gli indubbi vantaggi di permettere riduzione dei costi e migliore risultato qualitativo sull’alimento, che non tende a “seccarsi” come nel forno convenzionale. Inoltre il risultato sensoriale ottenuto con le radiazioni del medio infrarosso è normalmente migliore (odore, sapore e aspetto più “croccante”( ed “abbrustolito” se si aumenta un po’ la temperatura).
Gli infrarossi possono essere applicati agli alimenti non solo per la loro cottura, ma anche per es. per trattamenti superficiali di pastorizzazione da applicarsi prima del confezionamento. L’applicazione di infrarossi si è dimostrata efficace nel debellare anche microrganismi patogeni quali Listeria monocytogenes, appositamente inoculata sulla superficie di preparazioni a base di carne, senza necessità di raggiungere temperature che potessero provocare danneggiamento qualitativo del prodotto (come verificato attraverso prove colorimetriche). Un altro esempio di applicazione particolare degli infrarossi consiste nel loro abbinamento ai processi di affumicatura (tipicamente molto lunghi), per renderli più rapidi e ottenere prodotti più salutari: in tal modo l’affumicatura si può svolgere anche in pochi minuti anziché in varie ore, e può essere effettuata in linea anziché all’interno dei tradizionali forni di affumicatura discontinui.
La cottura ad infrarossi è diventata una delle caratteristiche più popolari delle cucine moderne. In particolare, alcune griglie sono dotate di un bruciatore a infrarossi come funzione aggiuntiva della cucina. Cucinare ad infrarossi permette una cottura a vapore delicata e semplice. L’apparecchiatura dora, gratina e, da sola, potrebbe sostituire parecchi elettrodomestici della cucina. I raggi all’infrarosso rispettano la struttura delle cellule e il buon sapore degli alimenti. Le radiazioni con lunghezza d’onda inferiore (vicino e medio infrarosso) penetrano la superficie dell’alimento in modo più efficiente, ma vengono rapidamente rallentate a causa dell’effetto evaporativo che consuma buona parte del calore e della formazione di una “crosta” superficiale che ostacola l’ulteriore penetrazione del calore.
Rispetto ai normali forni l’infrarosso presenta anche il vantaggio che d’estate non scalda l’ambiente domestico.
Pane degli Esseni
È la forma più vicina alla COTTURA AL SOLE. Per esempio il pane esseno, o pane cotto al sole, ha origini molto antiche e richiama antiche tradizioni e popoli del passato. Si tratta di un antico e tradizionale pane crudo, a base di germogli, preparato per essiccazione e adoperato dal popolo esseno. Gli esseni, un gruppo ebraico di incerta origine, vissuto attorno alla metà del II secolo a.C, sono considerati infatti i precursori del crudismo. Per loro, infatti, il cibo non poteva essere alterato con la cottura, che distrugge la vita dell’alimento e ne altera le sostanze nutritive. Erano strettamente vegetariani, mangiando principalmente pane, radici selvatiche e frutta. Con l’essiccatore si ottiene praticamente un risultato analogo.
CLICCA SULLA FOTO PER ENTRARE NEL SITO ITALIANO DI ACQUISTO DI SOUL
Differenze tra essiccatore agli infrarossi SOUL e gi essiccatori convenzionali, riguardo i principi attivi di alcuni prodotti come funghi, spezie, funghi shitake, carni (cuttlefish è la seppia), ginseng e frutta (pesca). Comparazione nella % di umidità.
Clicca sulla foto per entrare nel sito di vendita dell’essiccatore De Luxe B6 Tauro
Così come l’essiccatore agli infrarossi gli essiccatori in acciaio sono più robusti degli essiccatori convenzionali di materiale plastic0. Normalmente gli essiccatori di materiale plastico sono poco graditi al consumatore attento alla salute, perché la plastica riscaldata produce sostanze poco simpatiche come xenoestrogeni sia in ambiente di calore sia nei casi di contatto con i grassi. Ma gli essiccatori funzionano a basse temperature che non dovrebbero dare problemi di questo tipo e i grassi si usano poco negli essiccatori. Più che altro la plastica è un materiale meno solido, più facilmente sporcabile o danneggiabile, oltre che inquinante.
Un essiccatore realizzato interamente in acciaio inox del costo di circa 350 euro (prezzo giugno 2016). Il produttore è Tauro Essiccatori, un’azienda veneta tra i pionieri del settore in Italia e sicuramente tra le miglioro al mondo fino a pochi anni fa. Peccato che da qualche anno non abbia saputo evolversi sulle tecnologie di nuova generazione, ma gli essiccatori Tauro restano pur sempre tra il novero delle migliori marche. De Luxe è il top della gamma Biosec. Tutti i componenti di Biosec De Luxe (tunnel e cestelli) sono realizzati in acciaio inox.
Caratteristiche:
tunnel di essiccazione in acciaio inox
6 cestelli di essiccazione in acciaio inox
motore con controllo elettronico Dryset Pro con 7 programmi automatici e 5 livelli di temperatura per un’essiccazione di buona qualità e ventola in alluminio silenziosa e resistente su cuscinetti a sfera per una maggiore durata e che permette da 2 a 48 ore di lavorazione e/o la funzione mantenimento
potenza 480W
capacità indicativa 2,5/3,5 kg*
dimensioni 27x27x45 cm
peso 7 kg
MADE IN ITALY
Esiste anche nella versione a 12 cestelli anzichè 6, al costo di 468 euro (prezzo giugno 2016).
Gran bella macchina, la migliore prima che arrivasse sul mercato Soul agli infrarossi. Purtroppo è costoso, quindi è un essiccatore da acquistare solo se ne fa un uso molto regolare, altrimenti si può spendere ben meno. Altro piccolo difetto è che i vassoi sono in rete, il che non è molto solido e quindi se ne limitano le capacità in qualche modo. Ad esempio non è possibile usare le gocce di yogurt. Tuttavia, rispetto a ciò che può fare, questo è un piccolo prezzo da pagare. E ‘un po’ rumoroso, ma non troppo e ci si abitua facilmente.
Abbiamo escluso da questo elenco gli essiccatori “made in china” in acciaio come quello distribuito da Klarstein perchè non raggiungono gli standards minimi europei di qualità (acciaio con zone non levigate ed a rischio tagliente, consumi eccessivi, tecnologie obsolete, tecnologie scadenti od obsolete).
Premettiamo che abbiamo inserito nell’elenco questo essiccatore perchè è italiano, ma occorre avvisare che a seguito dei nostri tests ha dimostrato queste carenze che ci auguriamo il produttore possa presto sistemare:
1) i cestelli sono molto taglienti
2) i cestelli hanno difficoltà all’inserimento nelle guide, quindi poco pratici
3) i bulloni esterni taglienti
4) un manuale d’utilizzo scarso
Caratteristiche:
► Regolazione del tempo di funzionamento fino a 72 ore, con indicazione del tempo residuo di funzionamento in ore
► Regolazione della temperatura di funzionamento da 35° a 70°
► Struttura esterna in acciaio INOX AISI 430 con maniglie per il trasporto
► 5 cassetti estraibili in acciaio INOX AISI 303 misura utile cm. 32×29,5 h. 3
► Sistema ad aerazione forzata dal basso a risparmio energetico
► Assorbimento 230/260 W
► Ingombro comprese le maniglie: cm. 35×40 h. 29
► Peso netto kg. 9,5
► MADE IN ITALY
► prezzo 275 EURO (agosto 2016)
3. ESSICCATORI CONVENZIONALI IN MATERIALE PLASTICO ( in ordine qualitativo).
IL N° 1 PER TECNOLOGIA nel segmento “materiale plastico”:
L’essiccatore Apollo è un pezzo unico di design senza tempo e senza prezzo. Veramente questo essiccatore a buon mercato è un apparecchio che serve molto meglio di molti modelli e marche di essiccatori ben più costosi. Siamo rimasti sorpresi ed addirittura concertati nello scoprire come funziona bene questo prodotto e abbiamo fatto molta fatica a trovare degli svantaggi da elencare. Grazie al suo design ha anche il non indifferente vantaggio di adattarsi molto bene ai vostri spazi rispetto a molti altri di forma rotonda e soprattutto ad essiccatori ben più costosi.
Clicca su questa foto per entrare nel sito web per l’acquisto
Manuale utente e ricettario, 6 vasoi, 2 quadri espansione, 6 reti a maglia, 4 contenitori per lo yogurt, 2 fogli silicone
Timer
Si (Timer digitale)
Termostato
Si (Termostato digitale)
Peso netto/ Misure
6KG / 440 x 335 x 440mm
Provenienza
Made in Korea
Prezzo 279/250 EURO (agosto 2016)
Clicca sulla foto per entrare nel sito di vendita di Apollo
Questo design unico di accatastamento di vassoi pesa solo 6 chili. La capacità di essiccazione, il motore potente, un ottimo ventilatore di essiccazione ed i sensori di controllo automatici della temperatura fanno di questo un vero e proprio apparecchio a 5 stelle. Leggendo queste caratteristiche vi viene la necessità di un essiccatore, anche se non avete mai pensato di acquistare uno.
Adatto alla produzione di cibo Crudista Raw Vegano. Riduce del 30% il tempo di disidratazione. Minima perdita di aria e massimizza il potere di disidratazione ottimizzando la circolazione dell’aria.Questo moderno essiccatore ha la sua ventola di asciugatura montato in modo tale (nella parte inferiore) che fa passare l’aria calda attraverso tutti i vassoi in modo uniforme. Per questo non c’è più bisogno di fatto, fare quello che si fa normalmente con gli essiccatori reperibili sul mercato , che hanno la necessità di ruotare i vassoi. Non è più necessario quindi mantenere il controllo e aprire l’essiccatore. Così non perde calore allungando i tempi di essiccazione.
Di facile utilizzo sia per l’uso dei controlli sia per la minimizzazione del consumo elettrico. Sistema di pulizia dei filtri ad aria. Il filtro d’aria assicura che l’aria per la disidratazione rimanga pulita senza polvere.
Disidrata mantenendo il gusto ed il colore originali del cibo. Altra cosa rara: un interruttore dedicato alla sola funzione di spegnimento/accensione.
Facile da pulire. I vassoi possono essere facilmente tolti ed essere lavati in un lavandino. Qualsiasi residuo lasciato negli angoli è anche facilmente pulibile quando i vassoi sono ancora caldi.
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Estendibile – Vassoi extra possono essere aggiunti per aumentare la capacità sino a 20 vassoi Silenzioso – utilizzabile in modo confortevole in cucina grazie al basso rumore emesso durante il processo di essicazione Timer digitale e controllo della temperatura. Grazie al timer digitale ed al pannello led: estrema precisione del controllo del tempo e della temperatura
Sensore di calore microprocessore e timer. Un sensore della temperatura assicura una corretta disidratazione con la giusta temperatura. Il computer è munito di un sensore che controlla 60 volte al secondo e rende regolabile la temperatura creado un ambiente di essiccamento stabile per tutti i tipi di alimenti. Ancora una volta, questa funzione è assente in essiccatori alimentari a basso prezzo.
Silenzioso. Finalmente un essiccatore non rumoroso, un bel vantaggio aggiuntivo rispetto ad altri modelli e marche più costose. Godetevi un processo di disidratazione calmo e tranquillo.
Salvaspazio. Sicuramente una delle caratteristiche principali, perchè la maggior parte degli essiccatori offerti dai negozi e dal web sono rotondi, tali da non sfruttare in modo ottimale sia lo spazio esterno, che quello interno di essiccamento. Questa macchina si adatta molto bene ad un angolo della vostra cucina rendendolo più facile da utilizzare e mantenere.
Per chi vuole risparmiare sui modelli EXCALIBUR è possibile acquistare anche un modello da risparmio quindi senza temporizzatore a soli 4 vassoi, a 249 euro. L’essiccatore però è un po ‘rumoroso. I vassoi sono in rete, non solidi e questo ne limita le sue capacità.
Per chi cerca un essiccatore domestico di piccole dimensioni, sufficientemente efficiente e conveniente. Motore con 7 programmi automatici e 5 livelli di temperatura per un’essiccazione di buona qualità e ventola in alluminio silenziosa e resistente su cuscinetti a sfera per una maggiore durata e che permette da 2 a 48 ore di lavorazione e/o la funzione mantenimento. Peccato per la plastica… Prima che arrivassero gli ultimi essiccatori di ultima generazione dalla Corea, questo estrattore era considerato tra i migliori sul mercato.
Caratteristiche tecniche: – tunnel di essiccazione in materiale plastico – 5 cestelli in materiale plastico
– motore con controllo elettronico Dryset Pro
– potenza massima 480W
– dimensioni esterne 27x27x45 cm – capacità indicativa 2/3 kg* – MADE IN ITALY
Caratteristiche:
– 11 vassoi in plastica BPA Free
– 1 vassoio raccoglibriciole in plastica BPA Free
– Design compatto per entrare in ogni cucina
– Funzione TST (Two-Stage Sequential Temperature Timer)
– Pannello con controlli digitali
– Ventola singola
– Portello in vetro incernierato per una rapida e facile estrazione dei vassoi e controllo del processo di essicazione
– Luce interna a LED
– Corpo macchina in materiale non infiammabile
– MADE IN KOREA
– Prezzo 399 EURO (agosto 2016)
( il modello Combo viene 425 euro) ( il modello Express con vassoi inox costa 499 euro)
Dimensioni:
30,5(L)x35,5(A)x44,5(P) ca.
– Peso 9 kg
Molti utenti hanno rilevato che i vassoi di cottura risultano un po’ cadenti dopo il primo uso. Questo non ha causato grossi problemi, bensì della preoccupazione sul fatto che nel tempo i vassoi si possano deformare.
I consumatori quasi universalmente accettano che il manuale di istruzioni sia difficile da capire. La maggior parte è già consapevole che l’essiccatore è uno di quei tipici dispositivi che necessita di un certo grado di esperienza personale, prima di poter essere utilizzato appieno.
Il Tribest Sedona espresso inoltre è commercializzato come un essiccatore compatto. Tuttavia, molti utenti hanno ritenuto che non può essere vero, in quanto essendo della stessa dimensione di due forni a microonde combinati, necessita di uno spazio adeguato. Comunque il Tribest Sedona espresso è costruito per essere un essiccatore affidabile, efficiente e sicuro.
A questo punto non possono mancare nell’elenco due marche storiche, tra le più popolari, che appunto hanno fatto la storia degli essiccatori a partire dalla cultura del mondo anglosassone e che hanno fornito dunque al mondo cinese i primi modelli da copiare. Purtroppo la bassa qualità del sistema produttivo delle industrie cinesi a proposito degli essiccatori è dovuto anche a queste due aziende, che hanno puntato esclusivamente sui materiali plastici, “colpevoli” di rilasciare nell’ambiente sostanze tossiche (in un mondo che non regola questa materia) nelle casistiche di: 1. presenza di calore oltre una certa soglia di temperatura e 2. contatto con grassi.
Pertanto, oltre che per i motivi che spiegheremo nelle prossime righe, non siamo a favore di questo tipo di essiccatori, così come non siamo a favore di quelli prodotti in Cina. Questi tipi di essiccatori vengono inseriti in questo elenco solo per il motivo che sono molto popolari, specie per il loro basso prezzo, soprattutto nel caso degli essiccatori cinesi (e questo vale anche per le grandi marche prodotte in Cina). Le tecnologie migliori sono quelle coreane e giapponesi.
Durante il nostro test iniziale, abbiamo scoperto che il prodotto viene fornito con poche istruzioni relativamente alle indicazioni. Ci sono una serie di indicazioni di temperatura, ma non altrettanto per altri parametri (come per i ventilatori). Ciò necessita un bel po’ di tempo per capire ed abituarsi
Garanzia: 1 anno di garanzia , troppo limitata…! Inoltre un po’ troppo caro per soli 4 piani di essiccamento: troppo poco spazio!
Un problema importante che riguarda gli essiccatori rotondi è il fatto che la loro forma fa perdere spazio di essiccazione e risulta scomodo in tutti quei caso in cui i cibi da essiccare non hanno forma tonda “congruente con la circonferenza ed il raggio del cerchio”. Siccome questo caso è assai raro, l’essiccatore rotondo risulta poco efficiente ed un po’ scomodo. Questa è la ragione principale, oltre al fatto del materiale plastico già spiegato, per cui abbiamo deciso di dare spazio agli essiccatori rotondi.
Può risultare anche un po ‘rumoroso, ma questo problema è abbastanza diffuso in un sacco di essiccatori alimentari. Alcune persone riferiscono che il termostato può essere inaffidabile e che la temperatura deve essere impostata più alta di quella che si vuole ottenere. Bisogna saperlo ed impararlo, poi si può lavorare lo stesso. Ma a questo prezzo, come abbiamo visto, c’è ben di meglio.
L’apparecchio come detto per il modello precedente è un po ‘ troppo rumoroso.
Questo essiccatore non è per gli utenti che ne fanno un uso quotidiano, perché ciò va a diminuire l’efficienza del motore e dunque un’asciugatura più rapida.
Il ventilatore è montato nella parte superiore e rende l’essiccazione nei vassoi superiori più veloce di quelli inferiori. Dunque si può avere cibo essiccato/riscaldato eccessivamente nel cassetto superiore, se no occorre ruotare i vassoi ogni ora o quasi.
Inoltre non è in grado di essiccare correttamente pezzi molto piccoli di alimenti come le noci e le verdure tritate. Le piccole aperture nei vassoi fa anche cadere cibo. Ancora la ventola di fondo è incline a sgocciolature di cibo e briciole. Questo rende la pulizia difficile e può causare danni al ventilatore. Con più di 10 usi specificamente nel caso di utenti inesperti, abbiamo visto il surriscaldamento dell’apparecchio causando ustioni e addirittura la fusione di vassoi. Quindi, questo non rende questo apparecchio una scelta molto buona, più o meno le problematiche che riscontriamo spesso negli essiccatori “made in China”. Una ragione importante di cui bisogna tenere conto quando si acquista un essiccatore, è che ci sia sempre un timer di buona qualità ed in grado di automatizzare in modo semplice il processo di essiccamento.
Brand
WHITE
Modello
6301
Colore
White
Peso articolo
3,9 Kg
Dimensioni prodotto
36,8 x 38,1 x 18,4 cm
Wattaggio
750 watt
NOTA BENE: GLI ESSICCATORI IN MATERIALE PLASTICO MADE IN CHINA
Ovviamente sul mercato italiano ed internazionale esiste una vasta serie di essiccatori in materiale plastico “made in China”, il cui costo originale è di circa 10 euro, ma che poi si trovano nel mercato italiano a prezzi variabili tra i 30 ed i 150 euro a seconda della filiera commerciale seguita dal prodotto e a seconda del marchio posto sul prodotto stesso (logico che le grandi marche costeranno di più, ma la sostanza non cambia).
E’ utile confrontare il prezzo di vendita di questi prodotti con ilprezzo di partenza dei vari produttori cinesi visibili sul market place internazionale Alibaba, di cui diamo qui una breve lista dei principali tipi di modelli. Riteniamo non corrispondente ai nostri principi ed ai principi generali della New Economy l’importazione e la distribuzione di questo tipi di prodotti.
Clicca qui per vedere i prezzi reali di questi prodotti ( categoria 8-14 dollari, cioè 7-13 euro)Clicca sulla foto per vedere i prezzi reali di questi prodotti ( categoria 8-12 dollari, cioè 7-12 euro)
Vogliamo ancora una volta, così come abbiamo fatto con gli estrattori, sintetizzare in modo rapido le 4 grandi qualità che accomunano i prodotti da noi sopra riportati rispetto alle realtà produttive cinesi:
– i prodotti hanno garanzia pluriennale che superano in positivo le norme di legge
– i rivenditori presenti sui diversi territori sono selezionati con meticolosità e continuità
– gli standard costruttivi dei prodotti mirano in modo preciso al benessere delle persone e al rispetto dell’ambiente
– presentano una trasparenza nei processi produttivi
– hanno specifici brevetti o applicazioni di brevetti innovativi sui loro prodotti frutto di ricerca continua
Queste innovazioni rappresentando gli standard che molti altri produttori, cinesi soprattutto, cercano di imitare, il più delle volte creando delle brutte copie e soprattutto degli strumenti che non rispettano standard qualitativi adeguati sia per il consumatore-acquirente, sia per l’ambiente.
Naturalmente è inutile lamentarsi della escalation dei produttori cinesi e venditori di estrattori improvvisati che in questo ultimo triennio stanno approfittando di una maggiore sensibilità e consapevolezza nelle persone verso questi strumenti che difatti migliorano la dieta e l’equilibrio alimentare. Ma è altrettanto importante sottolineare alcuni elementi chiave per discernere e scegliere con attenzione nel momento dell’acquisto.
La base di partenza di ogni decisione, vista dal consumatore, è il rapporto qualità-prezzo del prodotto. Nel caso degli essiccatori è necessario innanzitutto sapere che gran parte degli essiccatori oggi presenti sul mercato, a parte le tre aziende di cui sopra, sono re-branding di prodotti realizzati in Cina sulla base di imitazioni e con materiali che raggiungono standard di legge tali da permetterne poi l’importazione.
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Questi prodotti hanno in comune 3 grandi caratteristiche:
– una maggiore propensione alla fragilità dei materiali nel medio-breve periodo
– una certa difficoltà per le attività di pulizia e manutenzione
– poca attenzione alla salubrità dei materiali stessi anche alla facilità di utilizzo degli accessori, ricambi ed in genere una maggiore dispendiosità nelle operazioni di pulizia-lavaggio, smontaggio-montaggio, manutenzione.Siamo convinti che in futuro la Cina diventerà un paese leader anche nella tecnologia, data la capacità finanziaria di cui godono.
Clicca sulla foto per vedere i prezzi reali di questi prodotti ( categoria 15-25 dollari, cioè 13-22 euro)
Naturalmente non abbiamo nulla contro la Cina, anzi siamo convinti che questo paese sta velocemente diventando un depositario delle migliori tecnologie al mondo e che presto ne deterrà la leadership, così come è successo a suo tempo al Giappone ed anche perfino (perchè no?) all’Italia stessa. ( Ci fu un tempo in cui era il Giappone a copiare, poi in seguito hanno cominciato a migliorare ciò che copiavano, fino a diventare leader nella tecnologia… Anche L’Italia un tempo copiava. I migliori vengono sempre emulati, niente di male. Basta che si adeguino ed usino le stesse regole che assicurino al cliente finale la qualità sia sociale, che ambientale che personale).
Clicca sulla foto per vedere i prezzi reali di questi prodotti ( categoria 8-12 dollari, cioè 7-12 euro)
La Cina è un grande paese che amiamo particolarmente ed in cui abbiamo molti amici con cui abbiamo messo in atto delle speciali collaborazioni. Per il momento però manca ai produttori industriali di essiccatori ancora un po’ di strada da fare, soprattutto per quanto riguarda la coscienza ecologica e lo sviluppo del modello sociale che da una parte lasci piena libertà ai ricercatori e dall’altra sappia valorizzare quei principi che tutti noi riteniamo non solo fondamentali, ma condizioni necessarie per fare business, economia in modo normale. Fare business in modo pulito, sano, vero deve diventare una cosa normale. Tutto il resto solo eccezione.
Clicca sulla foto per vedere i prezzi reali di questi prodotti ( categoria 8-12 dollari, cioè 7-12 euro)
Un elemento costante che induce riserve da parte nostra è che molti prodotti vengono sistematicamente prodotti in regime di violazione di brevetto e sono pertanto in attesa di prossimi sanzionamenti per contraffazione ed alterazione. Molte aziende cinesi insomma sono solite, almeno finora, a copiare ed incollare, senza però possedere le opportune tecnologie che necessitano di elevata attività di Ricerca, che i cinesi non hanno ancora svolto.
Dunque ecco spiegato perché a nostro avviso oggi è utile come consumatore osservare i produttori coreani e giapponesi (per quanto riguarda l’estremo oriente) ed italiani e tedeschi (per quanto riguarda l’Europa) come gli unici in grado di garantire sicurezza e serenità d’acquisto.
Per quanto riguarda le grandi marche industriali americane occorrono invece degli ulteriori approfondimenti perchè abbiamo riscontrato che anche in alcuni di questi casi il prodotto è Made in China, ma prodotto su speciale brevetto e standard della casa madre; questo dovrebbe anche dare maggiori garanzie sulla qualità dei materiali usati, che in questo caso non siamo ancora riusciti a controllare pienamente.
( 4 funzioni : Essiccatore, Vaporiera, Bollitore elettrico per il riso, Yogurt Maker)
Disidrata frutta, verdura, carne secca e pesce grazie ai vassoi impilabili che consentono di espandere la capacità del Lexen essiccatore. Utilizzando CHEF 4IN1 si può fare lo yogurt, cuocere verdure, riso, cereali e frutti di mare a vapore. Prepara il cibo perfettamente ogni volta con il controllo della temperatura e timer digitale che permette di scegliere le impostazioni ottimali in base a quello che si vuole preparare. Caratteristiche · Essiccatore · Vaporiera · Bollitore elettrico per il riso · Yogurt Maker · Misura dei vassoi: 5 x Ø33 cm · 6 Vasetti in vetro da 250ml per fare lo yogurt · Funzione Timer
– Prodotto da LEXEN (USA) made in china
Essiccatore CHEF 4IN1 è strutturato per consentire un flusso d’aria uniforme su ogni vassoio per un’essiccazione ottimale.
La conformazione interna permette all’aria calda di arrivare in modo uniforme su ogni singolo cassetto, garantendo una disidratazione veloce e uniforme. Il timer digitale programmabile fino a 24 ore con temperatura regolabile tra i 30-80° C fornisce calore indiretto, garantendo nel contempo che gli enzimi contenuti nel cibo siano ancora intatti, una volta disidratati. CHEF 4IN1 ha anche un coperchio trasparente con una maniglia in modo da poter verificare l’avanzamento del vostro cibo. Vaporiera Utilizza la funzione vapore per la verdura, il pesce, i frutti di mare o anche per reidratare i prodotti disidratati. La cottura a vapore di un prodotto conserva la maggior parte delle sostanze nutritive del cibo rispetto alla bollitura, nella quale i nutrienti vengono dispersi in acqua. Basta aggiungere acqua alla vaschetta inferiore e impostare la funzione vapore. Bollitore elettrico per il riso CHEF 4IN1 può anche cucinare il riso. La speciale padella antiaderente è perfetta per fare il riso in appena 25 minuti. È anche possibile aggiungere il pesce e le verdure al riso al vapore durante le fasi successive di cottura. Yogurt Maker Fare lo yogurt in casa è facile con CHEF4IN1.
Viene fornito con un set di 6 x vasetti di vetro da 250 ml per la produzione e la conservazione dello yogurt.
Puoi fare yogurt fresco in appena 6 ore. È semplice, facile e costa molto meno rispetto allo yogurt del supermercato.
Puoi aggiungere frutta fresca o altri condimenti per un delizioso e sano spuntino, dessert o prima colazione. Questo disidratatore è realizzato con materiali di alta qualità adatto: tutti i materiali utilizzati nello CHEF4in1 sono approvati dalla FDA e certificati CE e UL.
Finalmente anche quest’anno alla fine di questo piovosissimo giugno 2016 è arrivato il grande caldo… essiccante.
Tra le categorie professionali favorite da questo gran caldo, pochi pensano anche a tanti piccoli produttori agricoli del Sud Italia, antica culla della cucina mediterranea. Pensiamo ai produttori di fichi, visto che con giugno entriamo nella loro stagione, ma non dimentichiamo l’essiccazione di erbe che è forse il metodo di conservazione più antico e naturale per i semi, le noci e le ghiande (cereali, leguminacee, noci, noccioline, mandorle, ecc.), sia perché non richiede particolari misure, sia perché tradizioni e ricette secolari ne hanno fatto un’arte maestrale ed unica.
Tra un po’ verrà il momento migliore dei pomodori secchi, altra leccornia della nostra cucina mediterranea; più tardi seguirà la stagione dei benefici nonché gustosissimi funghi, comprendendo dunque a pieno regime anche tutta la zona alpina… un ambiente dove l’essiccamento naturale al sole risulta già più problematico, ma niente paura ora parleremo subito della nuova tecnologia che ci viene in aiuto.
come tagliare i kaki, prima che maturino troppo…
Tornando ancora ai prodotti, più tardi nelle stagioni dopo le olive, in inverno inoltrato, arriva il momento dell’essiccamento di una specialità salutare che definire Deliziosa è assolutamente più che giustificato: stiamo parlando dei favolosi cachi!
Nonostante ciò, ahimè!, un frutto che nei giardini delle nostre terre venete, non di rado vediamo lasciare cadere nel terreno, senza essere raccolto. Pochi sanno infatti delle sue virtù terapeutiche e tanto meno del suo gusto così gradevole, una volta essiccato.
In realtà ora sta tornando di moda l’uso antico di farsi in casa le caramelle per i propri bambini. Quali sono secondo voi le più gustosissime, le più sane, stuzzicanti, invitanti, squisite, succulente, gradite ed eccitanti caramelle che ogni bambino possa mai desiderare?
Ed infatti, anche se non riusciamo a capire bene come facciano queste benedette mamme, sempre così di corsa, eppure stanno riprendendo, ormai durante tutto l’anno, questa antica abitudine mediterranea… Non stiamo parlando solo di fettine di banana, arance, kiwi, mele (per non parlare di lamponi, mirtilli etc) opportunamente preparate ed essiccate. Perché il massimo è essiccarle per aggiungerle al muesli per la prima colazione più sana e più stuzzicante che ci sia.
L’essiccazione di foglie, erba, fiori, radici, ecc., dopo la raccolta, è il secondo procedimento fondamentale utilizzato in galenica tradizionale (l’antica tecnologia di preparazione dei fitorimedi), ed era largamente utilizzata dagli erboristi e dagli speziali. Le piante essiccate sono la base per la maggior parte delle preparazioni galeniche come le polveri, le tinture, i macerati, le tisane, gli infusi, i decotti, le creme, gli unguenti, ecc… tutte pratiche che stanno sempre più tornado di moda, nonostante il logorio e la fretta della vita moderna… L’uso inalterato delle erbe essiccate è frequentissimo nella cucina attraverso le spezie aromatiche, il peperoncino, il levistico (maggi), l’aglio ursino, il timo, ecc.
Sono tutte pratiche molto semplici e facili da preparare, per cui nei prossimi articoli ci dedicheremo al recupero di alcune ricette e tradizioni dei vari angoli della cucina mediterranea.
Oggi, proprio in questo luminosissimo giugno del 2016 possiamo segnalare una grande novità, notevole evento che facilita al massimo e rende sicure tutte le attività domestiche di essiccamento. E’ in arrivo sul mercato italiano il primo essiccatore ai raggi infrarossi, il più salutare di tutti i tipi di essiccatori, il primo elettrodomestico di una lunga serie di pentole, forni, tostapane e di una miriade di oggetti di cui sentiremo sempre più parlare nei prossimi anni.
essiccatore SOUL by www.siquri.com
Il nuovo essiccatore agli infrarossi si chiamaSoul, interamente in acciaio all’interno, ed elegante all’esterno con tutti materiali BPA free.
Tra le caratteristiche esclusive più notevoli dell’essiccatore Soulrileviamo:
1) che si riesce a mantenere intatti dal 50% al 100% in più i principi attivi e i vari enzimi degli alimenti essiccati.
2) diversamente dagli essiccatori tradizionali casalinghi dove si riesce ad essiccare solo “fettine fini”, qui abbiamo un’ottima resa di essiccazione anche con fette di maggiore spessore, come per esempio le mezze albicocche o le mezze prugne
3) il gusto è molto più intenso ed al palato molto più morbido e fragrante
4) il migliore per essiccare barrette energetiche, cronchy, dado etc, per recuperare gli “scarti” dell’estrattore e per l’assunzione di fibre (… oppure qualcuno ricorda le crostine “de poenta brustolà” dei nostri nonni…?)
5) più veloce, più sicuro, a maggiore resa
Importante! L’estrattore Essenzia è dotato di una coclea brevettata esclusiva, studiata per ottimizzare sia l’estratto, sia il massimo gusto e perfetta consistenza della fibra per l’essiccatore.
Per ottenere le migliori e più buone barrette energetiche, consigliamo di utilizzare l’estrattore Essenzia.
Per chi vuole saperne di più su questa tecnologia, seguiranno in futuro numerose ricette ed articoli di approfondimento.
L’essiccamento è una tecnica di conservazione del cibo che consiste nell’eliminare i liquidi dagli alimenti sottoponendoli a una fonte di calore. Infatti, è proprio l’acqua presente nei prodotti a causare lo sviluppo di muffe e batteri. In presenza di acqua, i microrganismi trovano l’ambiente ideale per moltiplicarsi. Senza acqua, le reazioni chimiche sono fortemente rallentate e le attività degli enzimi si sospendono.
Una volta essiccati, gli alimenti devono essere chiusi ermeticamente in contenitori o involucri impermeabili, per evitare che il cibo possa riassorbire l’acqua dall’aria. Questo procedimento è utilizzato sin dall’antichità, esponendo gli alimenti al sole o all’aria (come nel caso dello stoccafisso). Altre tecniche antiche di essiccazione sono la salagione o anche alcuni tipi di cottura, come la frittura. Nella terminologia specifica, si utilizza il termine essiccamento quando si procede con mezzi naturali, sfruttando l’azione dei raggi del sole. Quando invece il processo è artificiale, come in ambito industriale, si parla di disidratazione.
Riprendiamo ancora una volta questo argomento per cercare una volta di più di chiarire i malintesi di fondo, che spingono alcuni medici a sconsigliare l’uso di frutta e verdure a certi pazienti (per esempio a coloro che non possono assumere fibre) ed addirittura che spingono certi medici a categoricamente vietare l’uso di centrifughe ed estratti (come se fossero la stessa cosa, mentre sono cose ben diverse!) come nel caso dei problemi glicemici dei diabetici o come nei casi (già più rari, perché di questo pochi se ne occupano) di controindicazione per le sostanze inibitrici di alcuni farmaci (vedi per esempio il pompelmo…).
latte (di noci) dorato alla curcuma con l’estrattoregustosissimi ghiaccioli con estratti a basso indice glicemico e ad alto tasso di fibra
A parte il fatto che sono stati riconosciuti diversi tipi di estratti molto utili per la cura del diabete come per esempio quelli a base di broccolo o di noci (per il bromo regolatore dello zucchero circolante nel torrente sanguigno) (esistono anche delle ricette video: clicca qui ), per non parlare della possibilità di aggiungere agli estratti i quattro tipi di condimenti casalinghi che possiedono la capacità di triplicare l’attività dell’insulina naturale dell’organismo come la cannella, i chiodi di garofano, la foglia di alloro e lo zafferano. Di questi, il più potente è la cannella: sono condimenti che devono essere utilizzati quotidianamente! Nel diabete è’ importante il consumo adeguato di alimenti con un alto contenuto di vitamine E, C, del complesso B ed il betacarotene (provitamina A). Il germe di grano e l’uso frequente dell’estratto di verdura consedano, cicoria, lattuga, rucola ecc. sono consigliatissimi.(senza qui considerare il forte contributo che determinati estratti danno al calo di peso da parte degli obesi o alla cura delle ulcere e piaghe nei pazienti diabetici. Ancora il potente contributo degli estratti alla basificazione per contrastare dunque l’acidosi organica in questi ammalati, che complica la possibilità di cicatrizzazione delle stesse ulcere. L’inadeguatezza del trattamento dei diabetici può portare a gravi complicanze: nella fase acuta può sopraggiungere un’acidosi metabolica, che può evolvere in un quadro di coma diabetico, con un reale pericolo di morte. L’uso degli estratti, dunque denota un ruolo strategico che è veramente salvifico.
Il nuovissimo estrattore FIBER CONTROL a 32 GIRI di SIQURI ( clicca qui sulla foto per maggiori info)
Ma non è del diabete che vogliamo esattamente parlare in questa sede, bensì piuttosto degli effetti delle fibre e dell’importanza dei benefici dati dall’uso dell’estrattore per regolare ed ottimizzare il ruolo delle fibre nell’alimentazione. L’estrattore, se è di buona qualità come nel caso degli estrattori coreani (attenzione a quelli “made in China!) è un prezioso concentratore di fibre per una vasta gamma di usi in cucina delle stesse ed ovviamente un separatore e regolatore della quantità di fibre contenute negli estratti. Inoltre esistono degli estrattori specifici per il controllo delle fibre come appunto il Fiber Control di siquri.com.
Vediamo come e perchè gli estratti sono da consigliare proprio per la questione fibre.
Se avete un body builder in casa resterete sempre senza fibre nel vostro estrattore, inutile chiedere il perchè: i bodybuilders sono dei consumatori fanatici di fibre, non solo di estratti… In tutti gli altri casi grazie all’estrattore, avrete sempre a disposizione una grande produzione e riserva di fibre a disposizione per tutte le necessità di ogni momento del giorno e di ogni stagione.
I malintesi che notiamo più frequentemente si verificano su diversi piani: alcune volte si tratta di mancanza di cultura su questioni tecniche specifiche (per esempio si confondono i vari tipi di macchinari utilizzati, facendo di tutta l’erba un fascio, oppure si dimenticano od addirittura si ignorano gli effetti degli enzimi, non sapendo che l’estrattore (normalmente solo se sotto i 52 giri) è probabilmente il migliore e più potente dispositivo attivatore di enzimi. Oppure ancora si tratta la questione delle fibre in modo superficiale, non considerando per esempio che l’eccesso di fibre è inopportuno tanto quanto l’assenza di fibre. Altre volte i malintesi o l’ignoranza sono proprio su questioni di base e di cultura generale. Ma il peggiore dei nemici è sempre la solita “mente associativa” con i suoi numerosi tranelli, cui gran parte delle persone cadono inconsapevolmente. Eh si! Queste è davvero una delle più grandi disgrazie del genere umano in quanto effetto delle coscienze addormentate e distratte. E’ proprio la mente associativa infatti una delle cause degli errori fondamentali che portano l’uomo moderno a nutrirsi con il junk food, cibo spazzatura, senza rendersene conto. Se no come si farebbe a scambiare il preziosissimo cioccolato, “l’oro degli dei”, con quelle tavolette a base di zucchero (per non parlare di certe creme e nocciolate) che vendono nei supermercati e che tutti chiamano “cioccolata”, pur essendo praticamente priva di cioccolato? E che dire dei danni derivanti dallo scambiare il vino ed il pane con quegli alimenti chiamati come tali, pur essendone privi degli ingredienti essenziali (vedi il paragrafo “argomento secondo”) .
i migliori cibi vivi sono quelli vegetali
Nulla da stupirsi quindi se siamo arrivati addirittura a scambiare un frutto vivo con uno morto (e così anche un succo…), infatti li chiamiamo sempre tutti con lo stesso nome … Così sembra cosa normale considerare un frutto come se fosse la sommatoria dei suoi ingredienti intesi separatamente, mentre tutti dovrebbero sapere che assumere un limone è ben diverso che assumere l’acido citrico, anche se naturale ed anche se venisse assunto assieme a tutte quelle altre sostanze di cui è fatto un limone. Sarebbe come ascoltare un’orchestra oppure ascoltare tutti i singoli strumenti suonati da soli in successione…Le frequenze sonore con cui le nostre cellule entrano (o non entrano affatto) in coerenza sono totalmente diverse nei due casi.
Nello stesso modo tutti dovrebbero sapere che gli effetti del fruttosio ingerito con/nella la frutta sono molto diversi da quelli del fruttosio costruito in laboratorio (spesso correlato a danni al pancreas) ed anche lo stesso fruttosio “naturale” estratto dalla frutta, anche se naturale, presenta effetti diversi anche in relazione alla glicemia. Una cosa è mangiare fruttosio con/nella frutta, un’altra cosa è assumere o dolcificare con del fruttosio. La frutta è qualcosa di profondamente diverso, è un’orchestra completa che risuona con le cellule dell’organismo umano. I singoli ingredienti sono solo degli strumenti che suonano melodie completamente diverse.
Altra cosa che viene poco considerata dai medici (ma talvolta anche da alcuni utilizzatori degli estrattori) che parlano di estrattori senza conoscerli abbastanza, (normalmente perché non li usano: quando vi dicono qualcosa in proposito chiedete loro se li usano!) è che la gran parte degli estratti e delle ricette sono a base di verdura; la frutta viene utilizzata solo in quantità accessoria al fine di rendere ottimale il gusto dell’estratto. Ricordiamoci sempre che gran parte dei principi attivi che curano, sono proprio nelle verdure ed in molte radici!
Ma tornando ancora al concetto della differenza tra “frutto” e la “sommatoria dei suoi ingredienti”, non dobbiamo nemmeno dimenticare tutto il discorso legato ai vari fenotipi per cui un pomodoro ha effetti diversi, a seconda della varietà e dell’ambiente in cui viene coltivato (oltre che per la quantità ingerita e la modalità e qualità di lavorazione, manipolazione e cottura. Altre variabili importanti sono per esempio la purezza dell’acqua contenute nell’alimento ( aiuta sicuramente anche l’acqua che è stata utilizzata per l’irrigazione della coltura o per abbeverare l’animale) e molte altre variabili che determinano la sua qualità energetica e il suo contenuto di informazioni. (Ma a proposito di questo vi rimandiamo all’articolo L’energia invisible negli alimenti
Quello che ci manca soprattutto è il concetto di “frutto vivo” … pertanto nei prossimi articoli ci occuperemo in modo approfondito degli enzimi contenuti nell’alimento, della differenza tra enzimi disattivati o enzimi denaturati e soprattutto delle varie funzioni e modalità di attivazione. È una grande gioia sapere che metodi scientifici sono riusciti a dimostrare e a rivelare a sempre più persone la meravigliosa bellezza del creato e che tutti noi, se agiamo in maniera saggia, possiamo nutrirci della sconfinata bellezza e della salubrità della natura attraverso il cibo. Anche il premio Nobel per la fisica Erwin Schrödinger considera la luce memorizzata negli alimenti un decisivo fattore di ordine. Nel 2009 l’Università di Seul ha validato il “Primo Vascular System”: il quarto sistema vascolare del corpo umano, in cui sembra che scorrano i biofotoni…la Luce.
In altri articoli ci siamo già occupati delle fondamentali differenze tra centrifughe, estrattori, frullatori e spremiagrumi , (altri articoli li potete vedere in calce) ma non abbiamo trattato a fondo nè la questione delle fibre , nè quella degli enzimi, Tutti argomenti che meritano un adeguato approfondimento che iniziamo appunto con questo articolo.
Iniziamo dunque ed occupiamoci ora del capitolo fibre: come dicevamo l’estrattore è il principale dispositivo, uno dei mezzi più facili da usare ed efficaci, che permetta comodamente di separare e quindi di decidere la quantità e la qualità di fibre da assumere. In ambito medico e molto discussa la quantità ideale di fibre da assumere giornalmente. Noi consideriamo una razione giornaliera raccomandata di circa 20-35 g al giorno (con un rapporto 3/1 tra fibre insolubili e solubili in acqua). Per il bambino 5 g al giorno più 1 g moltiplicato per l’età.
Fiber: Daily recommendations for adults
Age 50 or younger
Age 51 or older
Men
38 grams
30 grams
Women
25 grams
21 grams
Appare chiaro che c’è una differenza uomo/donna e anche relativa all’età, essendo inferiore del 30% circa per la donna e del 20% dopo i 50 anni di età. Si potrebbe discutere su questi dati che sono soprattutto derivanti da studi epidemiologici e che non tengono conto dei diversi parametri somatici, della genetica, delle differenze razziali e in composizione del microbiota, ma sono senz’altro un buon punto di partenza su cui ragionare e poi “personalizzare”.
Questi sono solo dei valori di riferimento perché in realtà, come sempre, non esiste una dose uguale per tutti e non esiste nemmeno una dose uguale per tutti i giorni.
Cambiano a seconda dello stile di vita, dell’ambiente e a seconda del proprio microbiota (e microbioma) intestinale, argomento di cui ci occuperemo anch’esso nei prossimi articoli, legati alle funzioni enzimatiche. Oggi noi siamo coscienti del nostro microbiota, della immensa popolazione di flora batterica che popola i nostri visceri (e la pelle) e sappiamo anche come anche questi piccoli animalini che vivono dentro noi e con noi hanno bisogno di nutrirsi.
Quello che è certo è che sono moltissime oggi le persone che non devono assumere fibre o che le devono limitare della propria dieta a causa dei disturbi intestinali di cui soffrono che le fibre andrebbero a stimolare: questa è una prima categoria Molto numerosa di persone per la quale l’estrattore diventa uno strumento d’oro! Sono moltissime inoltre quelle persone che hanno bisogno che i principi attivi assunti con la frutta e la verdura vadano direttamente in circolo, nel giro di pochi minuti, funzione che solo l’estratto può assicurare così facilmente.. Le fibre infatti rallentano sia la quantità, sia la qualità, sia i tempi dell’assorbimento. Non si tratta solo di persone che usano l’estratto per curarsi, ma anche persone perfettamente sane come per esempio gli sportivi o le persone che desiderano aiutare determinate performances, oppure ancora recuperare velocemente dopo certi sforzi. In tutti questi casi l’utilizzatore dell’estrattore ridurrà al minimo le fibre contenute nell’estratto ed inoltre non utilizzerà le fibre separate. Ma nemmeno tutte con le persone che si nutrono correttamente, mangiando integrale, hanno bisogno di ulteriori fibre, oltre a quelle assunte nella normale dieta quotidiana.
CATEGORIE DI PERSONE CHE DEVONO LIMITARE IL CONSUMO DI FIBRE:
1. Le normali persone che si nutrono già correttamente. Per esempio chi mangia integrale, vegano corretto, vegetariano corretto, fruttariano, crudista, anche chi assume una dieta di tipo mediterranea (quella vera , non quella proposta dal ministero sella salute italiano, a base di cereali…!) ( su questo punto vi rimando alla posizione ben spiegata da Barry Sears, il grande esperto americano che riparte oggi all’inizio del terzo millennio ancora una volta dalla dieta Mediterranea. Tanto per intendersi, quella originale, quella di Ancel Keys, a base di pesce, alimenti ricchi di polifenoli come la verdura, la frutta, l’olio extra vergine e il vino rosso. La Zona mediterranea non è certo una variante della cosiddetta dieta mediterranea, quella caratterizzata da pasta, pane e cereali raffinati. Piuttosto si basa sulla potenza del cibo del Mediterraneo, ricco di elementi preziosi come i polifenoli e gli omega 3.
Ecco perché rappresenta l’evoluzione della vera dieta mediterranea, quella appunto studiata da Ancel Keys negli anni ‘50 del secolo scorso. Con la Zona mediterranea si raggiunge un elevato livello di qualità, di bilanciamento e di equilibrio, alla base della strategia per la salute, il dimagrimento e la lunga vita. Se ci si alimenta, seguendo la dieta mediterranea, ricca in frutta e vegetali di ogni genere, legumi e moderata i pesce e carne e cereali, si introducono molte fibre, che sicuramente comportano benefici per il nostro organismo. Ma attenzione queste fibre diventano dannose quando se ne assumono troppe, quindi è buona regola Non esagerare con le fibre ed assumere i principi attivi attraverso gli estratti di frutta e verdura con limitazione massima delle fibre.
2. Le persone con problematiche intestinali transitorie non gravi come lo sono (purtroppo) la maggior parte delle persone che non si alimentano correttamente. Le fibre come sappiamo e come vedremo hanno un sacco di funzioni importanti, abbassano i livelli di colesterolo ed aiutano a controllare i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. aiutano a raggiungere un peso corporeo ideale e salutare. aiutano a mantenere la salute intestinale in molto modi, tra i quali quelli di assorbire metalli pesanti e diverse tossine, di nutrire l’attività di molta flora intestinale, di aiutare la peristalsi e quindi di facilitare il movimento del cibo durante il transito intestinale. Ancora quella di aiutare a ripulire le pareti dell’intestino…L’immagine è un po’ quella di come se le fibre grattassero via “lo sporco” attaccato alle pareti intestinali… Il problema è che in caso di intestino già irritato, il “grattare” può causare ulteriore infiammazione. A questo punto è necessario quindi un aiuto con una dieta ricca di probiotici, a meno che non si preferisca assumere delle dosi opportune di probiotici puri (specialmente lactobacilli e bifidus). Nel frattempo l’ideale è una bella cura detossificatoria, Dove ancora una volta l’estratto assume un ruolo tattico fondamentale. (vedi per esempio le tante ricette detox).
3. Le persone con gravi problematiche intestinali come malattie diverticolari, disbiosi importanti e molte altre malattie per cui il medico vieta assolutamente di ingerire fibre. Queste persone ma spesso anche quelle non abituate a nutrirsi con cibi integrali, appena assumono un po’ di frutta e di verdura notano dei sintomi molto fastidiosi, se non dolorosi, quali gonfiori alla pancia e non solo. È veramente da discutere se sia veramente il caso di escludere assolutamente l’uso di frutta e verdura, quando invece tutte queste persone avrebbero tranquillamente a disposizione tutti i principi attivi della frutta della verdura proprio attraverso gli estratti, da cui potrebbero agevolmente escludere ogni tipo di fibra. Prima abbiamo accennato al nostro microbiota intestinale. Bene, quando le fibre raggiungono questi miliardi di minuscoli batteri che lo compongono, essi non badano al tipo di legame, mangiano tutto…e così facendo producono CO2 (anidride carbonica, un gas) e anche metano (a seconda di quanti batteri buoni e quanti cattivi possediamo). Ecco spiegato perché molte persone, quando introducono fibre, accusano fastidi a non finire, tanto da rinunciare a frutta e verdura.
Facendo così ovviamente sbagliano, perché rinunciano a vitamine, minerali e sostanze antiossidanti veramente indispensabili al nostro organismo per mantenere (o acquisire) uno stato ottimale di salute. Vitamine e minerali agiscono da catalizzatori dei nostri processi enzimatici, quei processi che regolano la “costruzione” del nostro organismo, la sua crescita, il suo funzionamento, i processi riparativi e, quindi la vita. Gli antiossidanti agiscono da “disintossicatori” dai radicali liberi, proteggendo dall’invecchiamento cellulare e, di conseguenza, garantiscono un funzionamento ottimale di tutti i meccanismi cellulari: questo significa che l’organismo, solo in questo modo, può funzionare come una macchina ben oliata, senza intoppi e rendendo al massimo.
Per questo motivo, e rispettando la diversità genetica che rende ognuno di noi un qualcosa di unico, frutta e verdura devono essere assolutamente introdotte, in quantità sicuramente abbondanti (molti tra i più importanti esperti nutrizionali indicano circa un chilogrammo al giorno), mentre le fibre vanno sicuramente modulate, e, se del caso, aumentate con gradualità. A questo scopo, soprattutto per chi non è abituato a consumare quantità adeguate di vegetali, gli estrattori sono utilissimi, perché ci aiutano a introdurre elementi nutritivi preziosi (i veri nutrienti e non calorie vuote), modulando le fibre secondo le nostre esigenze e capacità di tolleranza.
4. Persone impegnati in cure di detossificazione, disintossicazione, digiuni, azioni dimagranti,cambiamenti di regimi dietetici. In tutti questi casi gli estratti costituiscono un aiuto fondamentale ed insostituibile. Oggi tutti i principali istituti specializzati nella detossificazione fanno largo uso di estratti, Così come nella cura di importante malattie come abbiamo già visto trattando per esempio dei malati terminali che utilizzano Cure a base di estratti come la famosa cura Gerson e molte altre ancora. Ovviamente questi tipi di interventi comportano, come è noto, l’assunzione di alcuni litri di estratti specifici, ogni giorno fino alla completa guarigione o compimento dell’obiettivo assunto.
I Ricettari per bambini ESSENZIA
5. I bambini durante lo svezzamento. Nel primo anno di vita i bambini sembra che non abbiano bisogno di fibra, per cui la frutta e la verdura dovrebbero essere utilizzate preferibilmente con gli estratti: secondo il noto pediatraLuciano Proietti l’eccesso di fibra nel primo anno di vita è causa di rallentamento della crescita, disturbi della digestione, coliche gassose, stitichezza paradossa, inappetenza.
Effetti fisici delle troppe fibreQuando si cambia dieta è meglio farlo gradualmente e con pazienza altrimenti è molto probabile che si presentino molti nuovi sintomi, o che alcuni vecchi disturbi possano aumentare. Per esempio i Crampi, perché l’organismo non è in grado di degradare le fibre in maniera propria. Quando si consumano troppe fibre i processi digestivi possono temporaneamente rallentare o addirittura fermarsi; il risultato saranno crampi intestinali e sensazioni di disagio, come quelle di una digestione che non finisce mai.
Diarrea. Idem quando si aumenta troppo rapidamente il consumo di fibre, l’organismo non avrà tempo sufficiente per adattarsi. Poiché uno dei maggiori benefici delle fibre deriva dal fatto che aumentano la velocità con cui il cibo si muove attraverso il tratto gastrointestinale, troppe fibre possono aumentare troppo questa velocità, con il risultato di generare diarrea. Le feci molli rappresentano un segno che il cibo non passa un tempo sufficiente nel tratto digestivo e un segnale che dovete rallentare con l’assunzione di fibre. Attenzione perché in questo caso si possono presentare situazioni di vero e proprio malassorbimento, cioè un potenziale pericolo per il funzionamento del nostro fisico. Quando invece mangiamo pasti bilanciati, garantiamo al nostro funzionamento la quantità di fibre necessaria, unite a tutti quei nutrienti che, anche se necessari, non sono così carichi di fibre. Ecco che a questo punto gli estratti diventano ottimali, senza caricare troppo di fibre. Pensiamo anche agli sportivi e a molte persone dinamiche che spesso si trovano nella necessità di dovere assorbire velocemente i principi attivi. Siccome il cibo richiede tempo per essere digerito, una eccessiva quantità di fibre potrebbe spingerlo avanti rapidamente prima che i nutrienti siano pronti per essere assorbiti, con la conseguenza che a parità di nutrienti e calorie ingerite, l’utilizzo a scopi energetici e “costruttivi” sarà nettamente inferiore e voi vi sentirete deboli, invece di goderne i vantaggi.
Come fare, in maniera semplice, a capire che state assumendo la quantità giusta di fibre? Basta guardare alle feci, che avranno corpo, transiteranno con facilità e che tenderanno a incollarsi fra di loro nella toilette dopo l’evacuazione.
Assorbire di più è basilare nell’economia dell’organismo
Malassorbimento. In accordo a innumerevoli studi, molti dei quali sviluppati presso la Colorado State University, poiché le fibre si legano ad altri alimenti, potrebbero legarsi a nutrienti essenziali e eliminare quindi minerali e vitamine senza che l’organismo possa essere in grado di assorbirli. Introducendo troppe fibre con l’alimentazione o anche attraverso l’integrazione, si può quindi interferire su come l’intestino assorba certi minerali, in particolare calcio, magnesio, ferro e zinco, determinando malassorbimento. Per fortuna, quasi sempre, questo malassorbimento è minimo e non è fonte di preoccupazione.
Stipsi. Se si introducono troppe fibre senza contemporaneamente bere una quantità adeguata di acqua, si può generare stipsi (stitichezza). Il tratto digestivo richiede molti liquidi per trasportare il contenuto lungo tutto il percorso e, se non sono presenti in quantità adeguata, l’intestino non sarà in grado di lavorare in maniera propria, con il risultato di generare stipsi.
Gas Intestinale. Quando si introducono troppe fibre in breve tempo, si possono verificare molti sintomi spiacevoli come flatulenza e gonfiori determinati da aumento dei gas intestinali. Tutto ciò avviene quale reazione da parte del microbiota intestinale alla presenza di fibre. Per evitare questo effetto secondario l’unico sistema è quello di incrementare gradualmente il consumo di fibre, in modo che la flora batterica intestinale si possa adattare alle maggiori quantità presenti, da processare e utilizzare.
Blocco Intestinale. Il blocco intestinale rappresenta l’effetto collaterale peggiore che potrebbe capitare come conseguenza del consumo di troppe fibre. Avviene solo nel caso di un eccessivo consumo di fibre accompagnato da troppo poca acqua o liquidi. Questo, in genere, si verifica in associazione alla presenza di patologia infiammatoria cronica che può provocare restringimenti del lume o ad aree di ipertono come nella malattia diverticolare severa, ma può anche essere solo una conseguenza del sovraccarico che diventa un vero e proprio tappo al passaggio di altro cibo. Può essere una condizione severa, che mette a rischio la salute e che può richiedere un intervento chirurgico per risolverla.
Per evitare questi effetti secondari è importante aumentare la quantità di fibre assunte gradualmente, aumentando contemporaneamente la quantità di liquidi assunti. Una buona regola potrebbe essere un bicchiere colmo di acqua (circa 200 grammi) ogni 7 chili di peso, aumentati in caso di attività che comportino aumento della sudorazione e, certamente, d’estate.
Interazioni con nutrienti e farmaci. Alimentarsi con troppe fibre potrebbe interferire con l’assorbimento di alcuni nutrienti o farmaci. In accordo con il Linus Pauling Institute, negli Stati Uniti, l’aumento di fibre cereali potrebbe ridurre l’assorbimento di zinco, ferro, calcio e magnesio; questo malassorbimento potrebbe peraltro essere dovuto alla presenza di fitati, che si trovano sempre nelle fibre cereali, e non provocato in realtà primariamente dalle fibre. Inoltre, sempre questa istituzione raccomanda di assumere eventuali farmaci almeno una o due ore prima o dopo i supplementi di fibre, in quanto certi tipo potrebbero interferire con l’assorbimento di farmaci di uso comune quali il paracetamolo, o antibiotici come amoxicillina e tetracicline.
Come minimizzare gli effetti indesiderati di un incremento di fibre nella vostra dieta? Per ridurre drasticamente le probabilità di soffrire di disturbi allo stomaco o all’intestino, è bene aumentare gradualmente il consumo di fibre, utilizzandone ogni giorno un po’ di più fino ad andare a regime nel corso di due – tre settimane. Quando si mangiano più fibre è importante ricordare di bere assieme una gran quantità di acqua ( e ricordiamoci sempre che la migliore acqua è quella contenuta nella frutta e verdura, dunque negli estratti, specie di verdura), per aiutarne la progressione attraverso l’apparato digerente. Sbucciare frutta e vegetali può pure contribuire a ridurre la fibra totale che viene introdotta, ma nelle “bucce” spesso sono contenute la maggior parte delle sostanze che sono di beneficio alla salute. Più facile è con i farmaci: basta evitarli…e comunque evitare di assumere fibre in grande quantità in prossimità del momento di assunzione dei medicamenti necessari. Ma ci sono anche altri strumenti che ci possono aiutare. Da medico mi sento spesso dire “la frutta non mi piace”, “le verdure mi gonfiano per cui non le mangio”, “fin da bambino non ho mai mangiato verdure”, e così via. Come fare a rieducare (intanto pensiamo bene alla parola educazione e a quello che insegniamo ai nostri figli anche in tema di alimentazione) a assumere una quantità di fibre adeguata, iniziando la nostra vita anche al piacere di sapori per noi nuovi provenienti dalla natura. Sicuramente possiamo implementare il contenuto scarso di fibre dei nostri pranzi e delle nostre cene con spuntini a base di centrifughe o di estratti. L’estrattore, più che mai, si presta a questo scopo, in quanto preserva il massimo dei nutrienti preziosi presenti nella nostra frutta e nei vegetali, contemporaneamente riducendo, parzialmente il tenore di fibre e aiutandoci quindi in questo nuovo percorso, evitandoci spiacevoli conseguenze che potrebbero derivare da un brusco aumento.
Ma tenete presente anche una cosa: Se riscontrate la presenza di gonfiore, borborigmi (gorgoglii) o disturbi di stomaco dopo aver mangiato, non date subito la colpa alle fibre: potreste essere carenti di enzimi. Ancora una volta è l’estrattore che ci soccorre, soprattutto quelli di nuova generazione che non superano i 52 giri al minuto e che come tali garantiscono l’attivazione degli enzimi, come non riescono a fare altrettanto gli elettrodomestici a rotazione superiore.
Non possiamo non ricordare una battuta che faceva spesso il famoso medico Max Gerson, antesignano dell’uso degli estrattori nella cura di importanti malattie, a quel tempo valutate come terminali (stiamo parlando degli anni ’40 e ’50 del secolo scorso) a chi gli chiedeva la differenza tra l’assunzione degli estratti e l’assunzione di frutta e verdura tal quali: ” Gli estratti sono “medicine, un concentrato di principi attivi ” che vanno assunti fuori dai pasti (ndr qualche minuto prima). Frutta e verdura sono “cibo” e come tali vanno assunte durante i pasti”. Con gli estratti i principi attivi entrano nel circolo sanguigno nel giro di pochi minuti. Con la frutta e verdura tal quale invece l’assunzione dei principi attivi viene rallentata dalle fibre e dagli altri cibi ingeriti. Provate per esempio con il sedano, ottimo rimedio anche per contrastare gli effetti del grande caldo. Potrete facilmente constatare che, consumato intero, richiederà un lungo processo digestivo allontanandone così nel tempo i benefici, mentre bevuto in succo sarà un efficacissimo e velocissimo anti-calore.Inoltre con l’estrattore abbiamo il fenomeno dell’attivazione degli enzimi, grazie al movimento lento in torsione, di tipo toroidale, della coclea senza fine dell’estrattore. (interessante scaricare questo libro e leggere alle pagg.6-7 le modalità con cui il Congresso degli Stati Uniti ha bocciato la cura Gerson per il cancro (per soli 4 voti, nonostante lo strapotere delle lobbies farmaceutiche). Scarica qui il pdf _La Terapia Gerson
Infatti, queste proteine, sono necessarie per frammentare i nutrienti contenuti nel cibo in particelle sempre più piccole, fino a renderle adatte all’assorbimento. Questi enzimi digestivi sono presenti nella bocca, stomaco e intestino. Enzimi chiamati amilasi convertono gli alimenti ricchi in amido in zucchero, le proteasi ottengono aminoacidi dalle proteine e le lipasi degradano i grassi che poi vengono assorbiti nel piccolo intestino. Le fibre sono composte di molecole che resistono alla digestione e pertanto passano attraverso il sistema digestivo senza venire degradate dagli enzimi. Abbiamo già visto come le fibre possano essere di due tipi: quelle solubili e quelle insolubili. Gran parte degli alimenti ne contiene entrambi i tipi. Le fibre solubili si dissolvono in acqua e formano una specie di gelatina nel tratto digestivo, Le fibre insolubili, d’altro canto, non si dissolvono in acqua ma, piuttosto, sono una specie di spazzini che spingono i residui di cibo fuori dal corpo, come fossero delle foglie morte. Le fibre solubili è più facile si facciano sentire a livello del sistema digestivo in quanto vengono fermentate dai batteri presenti nell’intestino con conseguente formazione di gas.
D’altro canto, alimenti come fagioli e lenticchie contengono oligosaccaridi che derivano da fibre insolubili. Questi oligosaccaridi come il raffinosio e lo steachiosio sono a loro volta fermentati dai batteri intestinali con conseguente produzione di gas e borborigmi (brontolii di pancia).
Per sapere di più:
Fiber: Start Roughing It! Harvard School of Public Health. http://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/fiber.html
La parola fibra ha assunto un significato conosciuto al pubblico negli anni ’70, quando Denis Burkitt e i suoi colleghi svilupparono l’ipotesi sulle fibre, che afferma “le fibre possono prevenire certe malattie”. Questo gruppo di epidemiologi aveva riscontrato che alcune malattie, comuni nel mondo occidentale, non lo erano altrettanto in altre parti del mondo, riferendosi in particolare a:
Attacchi cardiaci
Ipertensione
Obesità
Diabete
Stipsi
Malattia diverticolare
Colelitiasi (calcoli nella cistifellea)
Appendicite
Emorroidi
Polipi nel colon
Cancro del colon
Vene varicose
Malattie trombotiche (coaguli nei vasi sanguigni) come ad esempio ictus
In particolare la differenza era con l’Africa e, con il loro studio misero in evidenza come le diete africane siano tipicamente ad alto contenuto di fibre, mentre contengono pochi carboidrati raffinati (farina bianca e zucchero). Questa differenza, sarebbe originata nel 1890 allorché vennero sviluppate tecniche di separazione delle fibre dalla farina di grano intero macinata, con la produzione di farina bianca.
Ricerca di Burkitt dal 1972:
Chiariamo allora cosa si intende per fibre:
Le fibre alimentari sono polisaccaridi, cioè zuccheri complessi, di origine vegetale, che non sono disponibili dal punto di vista nutrizionale, inteso come apporto calorico, in quanto l’organismo umano non è in grado di digerirle e tantomeno di assorbirle. Sono quindi zuccheri complessi (come gli amidi), che presentano una struttura che non consente la comune digestione da parte dell’amilasi, enzima deputato alla digestione degli amidi: questo enzima è normalmente presente nella saliva, prodotto prevalentemente dal pancreas e quindi presente in grande quantità nel succo pancreatico, ma prodotto anche in tutto il tratto digestivo, nel fegato, nelle ovaie ecc.
L’amilasi umana è, infatti, un’amilasi alfa, cioè capace di scindere legami alfa, mentre, ad esempio, i ruminanti possiedono un’amilasi beta, capace di digerire la cellulosa (l’uomo no) e quindi anche di mangiare la carta di giornale come vidi una volta in India fare da parte di alcune “vacche sacre”, che in questo modo si nutrivano. Come vedremo però non è certo richiesto che venga tutta digerita, perché quel determinato tipo di fibra chiamato “betaglucani” per esempio svolge importanti funzioni ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti e immunomodulatorie
proprio grazie alla loro indigeribilità. (Raggiungendo inalterati l’ambiente intestinale, infatti i betaglucani esercitano sia funzione chelante i del glucosio e del colesterolo dietetico, rendendone più scarso l’assorbimento, e dall’altro ne facilitano l’eliminazione attraverso le feci.
Inoltre invece la loro digestione nel largo intestino, produrrebbe glicosidi e oligosaccarisi bioattivi, con proprietà biologiche, ancora in fase di studio, ma quasi certamente con ruolo immunomodulatorio.
Questo è il motivo per cui si definisce fibra “indigeribile” quella proveniente da frutta e verdura.
In realtà questo è solo parzialmente vero, perché, nel considerare la fisiologia della digestione, non dobbiamo tenere conto solo dei “grandi sistemi”. Esiste tutto un mondo del cosiddetto “microcosmo” per molti versi ancora da esplorare, specie il mondo degli enzimi. Basti pensare che alcuni eminenti scienziati e gastroenterologi americani affermano che per ora conosciamo solo il 2% di come funziona il nostro intestino…L’intestino detto anche secondo cervello o cervello enterico, è un cervello che funziona “a batteri”, è un cervello dove si stima risieda circa il 70% del nostro sistema immunitario e dove si installano le prime cellule nervose (durante la formazione del feto), molto prima che nel cervello encefalico.
mucosa intestinale ed enterociti (le cellule della mucosa). Gli enterociti si rinnovano ogni settimana.
La mucosa intestinale produce un’infinità di enzimi, disaccaridasi, capaci di scindere legami fra due molecole di zuccheri diversi. Un esempio per tutti è lo steachiosio, contenuto nei legumi, che, in assenza dell’enzima specifico per la sua metabolizzazione, non è digerito e, noi poveri umani, lo scopriamo da un aumento, talora tempestoso della flatulenza. Effetto della non digestione semplicemente? Come sarebbe possibile? In realtà qualunque zucchero non sia assorbito, di per sé, trattiene acqua e determina un aumento della motilità intestinale (tendenzialmente diarrea), borborigmi (quei fastidiosi brontoloni di pancia) e gonfiore. La mannite (mannitolo) che, come le nostre mamme sanno, può essere utilizzata come blando lassativo nei bambini, ne è un esempio.
Le fibre funzionano sia creando massa che trattenendo acqua. Inoltre, i batteri aiutano a digerire la fibra che produce ingredienti sani per il colon ad esempio acidi grassi a catena corta. Le fibre possono essere utili sia per diarrea sia per la stipsi, secondo quanti liquidi siano contemporaneamente assunti. Le fibre possono, infatti, efficacemente diventare un agente stiptizzante se il rapporto con la quantità di liquidi assunti è troppo basso.
È chiaro quindi che, pur non avendo apparentemente significato nutrizionale, le fibre alimentari sono assolutamente importanti per la salute umana. Queste sostanze, infatti, sono indispensabili nel mantenimento della salute intestinale, contribuendo significativamente a regolare l’attività peristaltica, a nutrire adeguatamente gli enterociti, cioè le cellule della mucosa intestinale, e a modulare la composizione del microbiota. Vengono, infatti, parzialmente o completamente fermentate dalla flora batterica presente nell’intestino, prevalentemente nel colon. In particolare, quando sono assunte da sole, come integrazione, le fibre alimentari sono fermentate in maggiore proporzione rispetto a quando sono assunte attraverso gli alimenti.
Le fibre alimentari si dividono in solubili e insolubili, questo per effetto delle proprietà chimico-fisiche delle stesse, della loro dimensione e della capacità, anche parziale, dell’organismo di digerirle, cioè di degradarle enzimaticamente. E’ sempre una questione di fibre! Ecco un’altra ragione per cui è utile assumere estratti da estrattori a 40 giri, che hanno una maggiore capacità di attivazione enzimatica, come sembra essere confermato da numerosi studi in corso di stesura.
Fibra solubile è la forma di fibra che si scioglie in acqua. Sono esempi di alimenti che contengono fibra solubile frutta, avena, lgumi e orzo. La fibra insolubile viene da pareti cellulari della pianta e non si dissolve in acqua. Sono esempi di alimenti che contengono fibra insolubile grano, verdure e semi.
Questo è il motivo per cui si definisce fibra “indigeribile” quella proveniente da frutta e verdura.
Ma non tutto così semplice:
Oggi noi siamo coscienti del nostro microbiota, della immensa popolazione di flora batterica che popola i nostri visceri (e la pelle) e sappiamo anche come anche questi piccoli animalini che vivono dentro noi e con noi abbiano bisogno di nutrirsi.
Bene, quando le fibre li raggiungono essi non badano al tipo di legame, mangiano tutto…peccato che così facendo producano CO2 (anidride carbonica, un gas) e anche metano (a seconda di quanti batteri buoni e quanti cattivi possediamo).
Ecco spiegato perché molte persone, quando introducono fibre, accusano fastidi a non finire, tanto da rinunciare a frutta e verdura.
Facendo così ovviamente sbagliano, perché rinunciano a vitamine, minerali e sostanze antiossidanti veramente indispensabili al nostro organismo per mantenere (o acquisire) uno stato ottimale di salute.
Vitamine e minerali agiscono da catalizzatori dei nostri processi enzimatici, quei processi che regolano la “costruzione” del nostro organismo, la sua crescita, il suo funzionamento, i processi riparativi e, quindi la vita. Gli antiossidanti agiscono da “disintossicatori” dai radicali liberi, proteggendo dall’invecchiamento cellulare e, di conseguenza, garantiscono un funzionamento ottimale di tutti i meccanismi cellulari: questo significa che l’organismo, solo in questo modo, può funzionare come una macchina ben oliata, senza intoppi e rendendo al massimo.
Per questo motivo, e rispettando la diversità genetica che rende ognuno di noi un qualcosa di unico, frutta e verdura devono essere assolutamente introdotte, in quantità sicuramente abbondanti (oso molto se dico circa un chilogrammo al giorno?), e non seguendo linee guida talora improbabili, mentre le fibre vanno sicuramente modulate, e, se del caso, aumentate con gradualità. A questo scopo, soprattutto per chi non è abituato a consumare quantità adeguate di vegetali (i bambini in particolare dovrebbero consumarne almeno 5 porzioni al giorno), gli estrattori, le centrifughe, i frullatori sono utilissimi, perché ci aiutano a introdurre elementi nutritivi preziosi (i veri nutrienti e non calorie vuote), modulando le fibre secondo le nostre esigenze e capacità di tolleranza.
Nello specifico di “estrattori, centrifughe, frullatori” è opportuno chiarire che le quantità di fibre sono in ordine crescente a seconda della apparecchiatura, mentre sono decrescenti le forniture dei principi attivi. Pertanto vanno preferìti se possibile, gli estrattori. Oltre che fornire molti principi attivi, anche 10 volte tanto rispetto a centrifughe e frullatori, oltre ad essere l’unico tipo di elettrodomestico in grado di fornire enzimi attivati(nel caso di estrattori a velocità inferiore ai 60 giri), sono anche in grado di fornire totalmente le fibre che vengono separate in un recipiente a parte, con vari tipi di modalità a scelta.
Vorrei aggiungere inoltre che frutta e verdura e certamente gli estrattori sono un utile supporto per curare progressivamente la composizione del nostro microbiota al fine di una vita sana, longeva e produttiva, senza creare tutti quei disequilibri che, spesso, accentuano i nostri disagi e ci inducono a una alimentazione scorretta.
delizioni burger vegani con fibre di verdure estratte ed essiccate
Mangiare più fibre. Probabilmente lo avete sentito dire prima. Ma sapete perché le fibre sono così importanti per la vostra salute? Le fibre alimentari – che si trovano principalmente in frutta, verdura, cereali integrali e legumi – sono probabilmente conosciute soprattutto per le loro capacità di prevenire o alleviare la stipsi. Ma gli alimenti che contengono fibre possono fornire altri benefici per la salute. Come già evidenziato da Burkitt, contribuiscono a mantenere un peso sano e ad abbassare il rischio di diabete e malattie cardiache. Selezionare degli alimenti gustosi che forniscono fibre non è difficile. Nella seconda parte, che seguirà, cercheremo di capire assieme quanto bisogno avete di fibra alimentare, quali gli alimenti che la contengono e come aggiungerli alla vostra alimentazione sia come pasti sia come spuntini (per esempio prodotte comodamente ed in quantità rilevante, con un ottimo essiccatore agli infrarossi, proprio dagli scarti di un estrattore. – vedi il nostro articolo Assumere più fibre in modo naturale. 1. L’uso dell’estrattore e dell’essiccatore.
Vedi anche i diversi mezzi dove trovare eccellenti video ricette nel canale youtube ” Materia Prima ” oppure nel sito di contenuti speciali www.siquri.it.
CHIARIAMO ORA QUANTA FIBRA VA ASSUNTA E COME VADA ASSUNTA
Ricapitoliamo che cos’è la fibra alimentare: La fibra alimentare, nota anche come “residuo” o “formante massa”, comprende le parti di alimenti vegetali che il vostro corpo non può digerire o assorbire. A differenza di altre componenti degli alimenti, quali grassi, proteine o carboidrati — che il vostro corpo digerisce ed assorbe — la fibra non è digerita dal vostro organismo. Invece passa relativamente intatta attraverso stomaco, intestino tenue e colon fino a fuoriuscire dal corpo. La fibra è comunemente classificata come solubile, che si dissolve nell’acqua, insolubile, che non si scioglie.
Fibra solubile. Questo tipo di fibra si dissolve in acqua per formare un materiale simil-gel. Può aiutare ad abbassare i livelli ematici di colesterolo e glucosio. La fibra solubile si trova in avena, piselli, fagioli, mele, agrumi, carote, orzo e lo psyllium.
Fibra insolubile. Questo tipo di fibra promuove il movimento di materiale attraverso il sistema digestivo e aumenta il volume delle feci, quindi può essere di beneficio a coloro che lottano con stitichezza o feci irregolari. Farina integrale, crusca di grano, noci, fagioli e verdure, come cavolfiore, fagiolini e patate, sono buone fonti di fibra insolubile.
Gran parte degli alimenti vegetali, come farina d’avena e fagioli, contengono fibra sia solubile sia insolubile. Tuttavia, la quantità di ciascun tipo varia nei diversi alimenti vegetali. Per ricevere il maggior beneficio di salute, è importante mangiare un’ampia varietà di cibi ricchi di fibre. Benefici di una dieta ad alto residuo (ad alto contenuto di fibre) Una dieta ad alto contenuto di fibre presenta molti vantaggi che comprendono:
Normalizzazione dei movimenti intestinali. La fibra alimentare aumenta il peso e le dimensioni delle feci e le rende più soffici. Le feci più voluminose sono spostate più facilmente dall’attività peristaltica intestinale (l’intestino è una pompa che richiede un certo volume di contenuti per funzionare bene), e sono più facili da evacuare, diminuendo quindi il rischio di stipsi. In presenza di feci troppo morbide o acquose, le fibre possono contribuire a solidificarle perché assorbono acqua e aggiungono massa al residuo fecale.
Aiutano a mantenere la salute intestinale. Una dieta ricca in fibre può diminuire il rischio di sviluppare emorroidi e quelle estroflessioni a forma di piccoli sacchetti nel colon che prendono il nome di diverticoli. Alcune fibre sono fermentate nel colon. I ricercatori stanno esaminando come questo potrebbe giocare un ruolo nella prevenzione delle malattie del colon, compreso il cancro.
Abbassano i livelli di colesterolo. Le fibre solubili che si trovano nei fagioli, avena, semi di lino e crusca d’avena possono aiutare a diminuire i livelli di colesterolo totale nel sangue abbassando la lipoproteina a bassa densità, ovvero i livelli di colesterolo “cattivo”. Studi hanno anche dimostrato che gli alimenti ricchi di fibre possono avere altri vantaggi per la salute del cuore, riducendo la pressione sanguigna e i livelli di micro-infiammazione.
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Aiutano a controllare i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. Nelle persone affette da diabete, le fibre – in particolare le fibre solubili – possono rallentare l’assorbimento dello zucchero e contribuire a migliorare i livelli di glucosio nel sangue e dell’emoglobina glicosilata. Una dieta sana, comprendente anche le fibre insolubili, può ridurre anche il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Aiutano a raggiungere un peso corporeo ideale e salutare. I cibi ricchi in fibre tendono a saziare molto di più che gli alimenti a basso contenuto di fibre, quindi è probabile che inducano a mangiare di meno e a rimanere soddisfatti più a lungo. E i cibi ricchi di fibre tendono a richiedere più tempo per mangiare e ad essere meno ” densi di energia,” il che significa che hanno meno calorie per lo stesso volume di cibo.
Un altro beneficio attribuito alle fibre alimentari è la potenzialità di prevenzione del cancro colon-rettale. Tuttavia, le evidenze a questo riguardo sono talora discordanti, anche se, da un punto di vista epidemiologico, sembrerebbero esserci più certezze che dubbi.
Quanta fibra è necessaria?
L’Istituto di Medicina (Institute of Medicine), che fornisce consigli basati sempre su dati scientifici su argomenti di medicina e di salute, dà le seguenti raccomandazioni di fibra giornaliera per gli adulti: Fiber: Daily recommendations for adults
Età di 50 o più giovani
Età di 51 o maggiore
uomini
38 grammi
30 grammi
donne
25 grammi
21 grammi
Appare chiaro che c’è una differenza uomo/donna e anche relativa all’età, essendo inferiore del 30% circa per la donna e del 20% dopo i 50 anni di età.
Si potrebbe discutere su questi dati che sono soprattutto derivanti da studi epidemiologici e che non tengono conto dei diversi parametri somatici, della genetica, delle differenze razziali e della composizione del microbiota, ma sono senz’altro un buon punto di partenza su cui ragionare e poi “personalizzare”.
Quali le migliori fibre da scegliere?
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Se non si assume abbastanza fibra ogni giorno, potrebbe essere necessario aumentarne l’apporto. Buone scelte includono:
cereali integrali
frutta
verdure
fagioli, piselli e altri legumi
noci e semi
Alimenti raffinati o trasformati, come conserve di frutta e verdura, succhi di frutta privi di polpa, pane bianco e pasta e cereali non-integrali, sono più bassi in fibra. Il processo di raffinazione del grano rimuove il rivestimento esterno (crusca) dal grano, il che abbassa il suo contenuto di fibre. Alimenti arricchiti sono reintegrati con alcune delle vitamine del gruppo B e ferro dopo la lavorazione industriale, ma non di fibra.
Pertanto per chi prova troppe difficoltà ad assumere una buona dieta integrale o ad aggiungere una maggiore quota degli alimenti sopra indicati, una buona e semplice soluzione è quella di acquistarsi un estrattore. Il più facile da usare ed il più produttivo in termine di quantità/qualità di estratto è ESSENZIA (40 giri – fondamentali per l’attivazione enzimatica – e 1 solo pezzo da montare, smontare, lavare, usare, il che rende veloce e facile l’assunzione degli estratti, anche più volte al giorno).
L’estrattore come è noto è un elettrodomestico con diverse funzioni. Oltre ad estrarre i preziosi nutrienti dalla frutta, cereali e verdure, oltre ad essere un attivatore dei preziosissimi enzimi, è anche un separatore e modulatore di fibre. Così a seconda del momento e delle necessità della giornata e/o del periodo, è possibile optare per ciò che è più utile ed opportuno al momento , senza dover rinunciare alla funzione dei principi attivi “immediatamente in circolo” ed inoltre potendo sempre costantemente disporre di “enzimi attivati”, altrimenti difficili da reperire altrove.
E’ proprio questa attività di attivazione degli enzimi che contraddistingue la nutrizione da parte dell’estrattore, rispetto al mangiare il frutto intero (oltre naturalmente alla velocità dell’entrata in circolo in pochi minuti dei principi attivi, non rallentati dalle fibre (se l’estrattore viene regolato al minimo dell’estrazione di fibre, chiudendo completamente la linguetta sottostante la ciotola). Il realtà l’estrattore serve anche per velocizzare l’introduzione dei principi attivi nell’organismo, in quanto in pochi secondi si possono bere quantità tali di principi attivi, che se dovessimo mangiarli sarebbero necessari decine di minuti (con qualche difficoltà anche da parte dei muscoli masticatori…)(per non contare le difficoltà conseguenti all’eccesso di fibra, come appunto spiegato in questo articolo. Le fibre separate dall’estrattore possono comunque essere riutilizzate munendosi di un prezioso essiccatore (oggi è arrivato in commercio anche l’estrattore Soul agli infrarossi) come spiegato nell’articolo Assumere più fibre in modo naturale. 1. L’uso dell’estrattore e dell’essiccatore.
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I cibi integrali sono, in genere, migliori dei supplementi di fibra. Gli integratori di fibre non forniscono la varietà di fibre, vitamine, minerali e altri nutrienti benefici che una dieta attenta invece garantisce. Un altro modo per ottenere più fibra è di mangiare alimenti come cereali, barrette di muesli, yogurt e gelato, con fibra aggiunta. La fibra integrata è solitamente etichettata come “inulina” o “radice di cicoria”.
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Molte persone, peraltro, si lamentano di flatulenza dopo aver mangiato cibi con fibra aggiunta, e tuttavia, è possibile comunque ci sia bisogno di un integratore di fibra se i cambiamenti dietetici non sono sufficienti o se cono presenti condizioni mediche, come stipsi, diarrea o sindrome dell’intestino irritabile. Un ottimo integratore naturale come sopra indicato sono le fibre dell’estrattore, dopo però aver nutrito e ripulito l’intestino per un certo periodo con gli estratti specifici, di cui si possono trovare diverse video ricette nel canale youtube Materia Prima oppure nel sito di contenuti speciali www.siquri.it.
In ogni caso è bene consultare il proprio medico prima di prendere i supplementi della fibra.
Suggerimenti per aumentare l’apporto di fibre.
Avete bisogno di idee per l’aggiunta di più fibre ai vostri pasti e spuntini? Provate questi suggerimenti:
Iniziate la vostra giornata con un primo carico di fibre.
Per la prima colazione scegliete cereali ad alto contenuto di fibre, almeno 5 grammi di fibre per ogni porzione. Optare per cereali con “cereali integrali”, “crusca” o “fibra” nell’etichetta. O aggiungete un paio di cucchiai di crusca di frumento non processata ai vostri cereali preferiti. Nell’impossibilità potete usufruire di un sacco di sfiziose ricette che vi consentono di preparavi in modo naturale barrette energetiche a base di fibre naturali, cronchy etc. ed essiccarvi molti prodotti ideali per la prima colazione gli spuntini durante la giornata.
Cambiate le vostre scelte e utilizzate solo pane, pasta e riso integrali.
Consumate almeno la metà di tutti i cereali come cereali integrali. Cercate pane che sia etichettato come da farina intera o integrale e abbia almeno 2 grammi di fibra dietetica per porzione. Provate ad utilizzare riso integrale, riso selvatico, orzo e pasta integrale e grano bulgur.
Utilizzate bene i prodotti da forno.
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Sostituite la farina bianca con metà, o meglio completamente, con farina di grano intero se preparate dolci in casa. Provate ad aggiungere crusca di cereali, farina di frumento integraleo farina di avena non cotta per fare i vostri dolci o biscottini (da consumare poi, comunque con parsimonia).
Cominciate ad utilizzare più legumi.
Fagioli, piselli e lenticchie sono ottime fonti di fibra. Aggiungere fagioli al vostro minestrone ma anche in un’insalata verde. Piatti a base di salsa di pomodoro, verdure fresche e legumi possono essere gustosi e, contemporaneamente salutari.
Mangiate più frutta e vegetali. La frutta e i vegetali, tutti, in genere, sono ricchi in fibre, e altrettanto di vitamine e minerali. L’obiettivo deve essere di cinque generose porzioni al giorno (sempre tenendo conto, del chilogrammo che abbiamo già citato).
Imparate a fare spuntini a metà mattina e metà pomeriggio.
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Frutta fresca, verdure crude e anche una manciata di noci, mandorle o frutta secca rappresentano uno spuntino salutare, ad alto contenuto di fibre, e anche un modo semplice di introdurre qualche caloria ad integrare quelle assunte a colazione, pranzo e cena (che vanno moderate), fornendo all’organismo un continuo apporto energetico, ma anche minerali e vitamine, ben distribuito nel corso della giornata, per garantire il buon funzionamento metabolico, senza creare “sforzi” digestivi inutili.
Vale la pena di ricordare che gli alimenti ad alto contenuto di fibre sono indispensabili per il mantenimento di una buona salute e per il recupero di uno stato di equilibrio ottimale, perché forniscono carboidrati a lenta assimilazione e quindi a bassa richiesta di insulina (il vero killer dei nostri tempi), perché contribuiscono a garantire l’apporto di nutrienti fondamentali quali vitamine e minerali e a nutrire il nostro microbiota.
Tuttavia è anche vero che aggiungere troppo rapidamente una grande quantità di fibre potrebbe aumentare il gas intestinale e provocare sintomi addominali quali tensione, borborigmi e anche crampi.
Aumentate, quindi, le fibre nella vostra dieta gradualmente, nel corso di alcune settimane consentendo ai vostri batteri, naturalmente presenti nel tratto digestivo, di adattarsi al cambiamento, utilizzando anche e comunque strumenti che consentano di utilizzare le parti nobili contenute nei vegetali come gli estrattori e le centrifughe. Imparando che la diversità genetica si esprime anche nella tollerabilità individuale alle fibre.
Imparate anche a bere più acqua. Normalmente un bicchiere colmo, da 200 grammi ogni sette chili di peso, aumentando la dose in estate di almeno 700-1000 grammi e secondo l’intensità dell’attività fisica. Le fibre lavorano meglio quando assorbono acqua, rendendo le feci più voluminose e morbide.
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Gli estratti rappresentano una delle migliori procedure naturali per svolgere ed accelerare (in caso di necessità) il processo di integrazione sopra descritto. Con l’estrattore si possono dosare in modo estremamente semplice le fibre alle proprie necessità e capacità del proprio intestino, mentre nel frattempo gli estratti forniscono tutti i principi attivi e gli enzimi necessari ed ottimali.
Testi elaborati da articoli di:
– Dr. Alfredo Saggioro Specialista in Medicina Interna e in Gastroenterologia, pratica la Medicina Funzionale da 15 anni. Primario di Gastroenterologia presso l’Ospedale Umberto I° e Ospedale dell’Angelo a Mestre-Venezia (1983 – 2013).
– Dr. Carlo Alberto Levorato Specialista in Urologia, esperto di Medicina Quantistica e Mitocondriale, nel percorso di guarigione TLM (time listening methodology), già professore a contratto Università di Monza, fondatore e consulente della società QantiQa Biophisical Research e della SIPNB – società di psiconeurobiologia, Master in medicina ayurvedica presso la Sna di Thrissur in Kerala (India), Master in medicina ayurvedica presso Ayuverdic point Milano, pulsologia Maharishi Ayurveda.
Per sapere di più:
Fiber: Start Roughing It! Harvard School of Public Health. http://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/fiber.html
di PIER MARIA BORIA Fisico Progettista – Tecnoline S.R.L. Milano
Riassunto
L’applicazione di dispositivi anticalcare elettromagnetici alle tubazioni delle reti di distribuzione dell’acqua rappresenta una tecnica che necessita ancora di una adeguata trattazione scientifica.
Tale trattazione, di natura squisitamente fisica, deve essere in grado di chiarire le reali interazioni tra i campi applicati ed i sali disciolti (soprattutto di Calcio e Magnesio) onde giustificarne in modo soddisfacente gli effetti.
Abbiamo avuto modo, nel corso degli ultimi dieci anni, di dedicare all’argomento molte applicazioni sperimentali nelle più diverse condizioni pratiche: dalla caldaia a vapore in acciaieria, alle macchine per caffé (e per quest’ultime si è giunti addirittura ad applicazioni di dispositivi elettromagnetici in linea, in fabbrica), dalle industrie alimentari e dalla casa di cura allo scambiatore di calore industriale, dal condominio e dalla piscina alle torri evaporative.
Iniziando dallo studio degli effetti di azioni fisiche ottenute applicando dispositivi “attivi” (cioè alimentati) siamo in grado di giungere alla comprensione del modus operandi dei sistemi “passivi” (rappresentati in sostanza dai sistemi a magneti permanenti) sui quali ultimi tutt’ora aleggiano fantasiose teorie, assai poco scientifiche!
Secondo la nostra teoria, che qui svilupperemo, in ogni caso è fondamentale distinguere tra due tipi di cristallizzazione: “omogenea” ed “eterogenea” ed indicheremo con quali accorgimenti si possano favorire.
Usufruendo del fenomeno vorticoso caratteristico dei cambiamenti di direzione delle vene fluide (doppio vortice di Nekrassov), abbiamo analizzato il principio fisico di funzionamento dei sistemi passivi (magneti permanenti).
Una parentesi che ci sembra interessante è stata dedicata ai promettenti effetti antibatterici delle onde elettromagnetiche nell’acqua osando, infine, introdurre l’ipotesi che i magneti permanenti, portati a contatto di pelle, potrebbero influire sul movimento degli ioni e delle sostanze dipolari contenute nei vasi sanguigni arteriosi e venosi.
Abstract
The application of electromagnetic antiscale devices in piping systems for water distribution is a technique that needs an appropriate scientific discussion.
This discussion, obviously based on use of physical tools, must explain the true interactions between the applied fields and the melted salts (overall Calcium and Magnesium) in order to justify its effects satisfactorily.
In these last ten years, many experimental applications in several practical conditions we have dedicated to this subject: from steam boilers in steelworks to coffee machines (and for these last ones in line electromagnetic devices in factory have been applied), from food industries and from nursing homes to industrial heat exchangers, from apartment buildings and from swimming pools to evaporation towers.
Beginning from the study of the effects of physical actions obtained by the application of “active” devices (that’s electrically fed) we can understand the way of working of “passive” systems (rapresented by systems with permanent magnets). Nowadays many fantastic but not so scientific theories about these passive systems flutter.
According to the theory that will be developed is fundamental to make a distinction between two kind of crystallization: the “homogeneous” and the “heterogeneous” crystallization. Furthermore, we will say which contrivance they can be controlled with.
Using the whirling phenomenon characterising direction changes of fluid veins (Nekrassov’s double vortex), the working principle of passive systems (permanent magnets) has been analysed.
An interesting parenthesis has been dedicated to the promising antibacterial effects of electromagnetic waves in water daring, finally, to introduce the hypothesis that permanent magnets, if in contact with the skin, should influence the movement of the ions and dipolar components of blood inside arterial and venous vessels.
1. Premessa
Il problema della formazione (e relativa eliminazione) delle incrostazioni calcaree all’interno delle condutture d’acqua ed in particolare degli scambiatori di calore è da sempre all’attenzione dei ricercatori.
Il mercato offre diverse soluzioni che potremmo suddividere in due gruppi: metodi chimici e metodi fisici.
A metà strada si potrebbero collocare gli addolcitori con resine a scambio ionico ed anche i sequestratori dei cristalli precipitati tramite l’iniezione di polifosfati: certamente al metodo chimico appartiene la decalcificazione con attacco di acidi. In ogni caso i trattamenti chimici vanno visti con sospettosa cautela se non altro perché implicano il problema dei problemi: lo smaltimento dei prodotti di reazione.
Quando, poi, i trattamenti chimici sono applicati all’acqua per uso umano, ai problemi ambientali vanno aggiunti quelli salutistici: basti pensare agli ioni Na+ che sostituiscono gli ioni Ca++ e Mg++ nell’acqua addolcita con le resine cationiche. Anche se le concentrazioni sono modeste le persone cui si addice una dieta con poco Sodio sono costrette a trovarseli anche nel caffé!
Tra i metodi fisici ricordiamo gli osmotizzatori, che regnano incontrastati nel campo della dissalazione, e si stanno imponendo anche nei piccoli impianti ad uso industriale con macchine compatte ed affidabili.
Negli ultimi anni, poi, si è assistito ad una proliferazione di sistemi magnetici, necessariamente intrusivi (è necessario installarli al posto di un tratto di tubazione dell’impianto), elettricamente alimentati e non (magneti permanenti).
Si tratta di sistemi che tutti gli installatori conoscono e di cui si è in attesa di esaurienti spiegazioni sul modus operandi (ci è tutt’ora ben presente un appello in proposito del prof. Garlaschelli dell’Università di Pavia): infatti la popolare asserzione secondo cui l’attraversamento di un campo magnetico (intenso quanto si vuole) da parte di acqua allo stato naturale (non sovrasatura, tipo quella di acquedotto) implichi sic et simpliciter una cristallizzazione del Carbonato di Calcio nel sistema rombico (aragonite) piuttosto che esagonale (calcite), in tempo successivo e luogo diverso del circuito (anche ad acqua ferma), francamente ci lascia assai dubbiosi.
D’accordo con quanto detto in premessa, in base ai risultati acquisiti in decennali esperienze sull’argomento, riteniamo di avere trovato una corretta interpretazione della fisica del fenomeno: a nostro avviso ciò che conta non è la forma in cui cristallizza il polimorfo Carbonato di Calcio (aragonite/calcite), ma è il tipo di cristallizzazione (omogenea/eterogenea).
2. La formazione dei cristalli: cristallizzazione omogenea ed eterogenea
Un fatto relativamente sorprendente è che l’aumento della temperatura dell’acqua implichi una minore solubilità dei sali in essa disciolti.
Nell’acqua tal quale sono contenute quantità di Acido Carbonico H2CO3, il quale esercita una lenta azione solubilizzatrice su alcuni minerali, in particolare i carbonati di Calcio e Magnesio, pressoché insolubili in acqua pura (in effetti l’Anidride Carbonica è solo in minima parte combinata con l’acqua sotto forma di Acido Carbonico).
Nel caso del Carbonato di Calcio si ha la reazione di equilibrio
(1.1)
dove i simboli (s), (l), (g) e (aq) stanno ad indicare rispettivamente sostanze allo stato solido, allo stato liquido, allo stato gassoso e in soluzione acquosa.
Durante il riscaldamento dell’acqua l’equilibrio (1.1) viene spostato verso destra (principio di Le Chatelier–Braun)
(1.2)
Il Carbonato di Calcio CaCO3 che si viene a formare è pressoché insolubile nell’acqua pura (13 mg saturano 1 kg d’acqua a temperatura ambiente) e se, come ordinariamente succede, va in sovrasaturazione, precipita allo stato solido. Parte dell’Anidride Carbonica può lasciare l’acqua in forma gassosa, mentre la restante parte rimane in soluzione (per esempio, a 60°C un volume d’acqua mantiene in soluzione 0,36 volumi di CO2).
E’ proprio la precipitazione dei carbonati di Calcio e Magnesio la responsabile della formazione di incrostazioni nelle caldaie, negli scambiatori di calore, nelle macchine del caffé e in generale in tutte quelle condutture o recipienti in cui l’acqua viene riscaldata.
I carbonati di Calcio precipitati tendono a raggrupparsi per formare i cristalli: il processo prevede sostanzialmente due step (comuni a tutte le cristallizzazioni):
− formazione (favorita da azioni meccaniche, presenza di impurità etc.) dei primi germi di nucleazione;
− accrescimento di tali nuclei con la formazione del reticolo cristallino.
E’ noto che possono fungere da centro di cristallizzazione anche delle inclusioni di sostanze estranee presenti nella soluzione o, addirittura, discontinuità, rugosità sporcizie superficiali dell’impianto. In tal caso il Carbonato di Calcio cristallizza realizzando la cosiddetta cristallizzazione eterogeneache riguarda tipicamente le superfici interne dei tubi e degli scambiatori (Figura 1).
Figura 1) – Cristallizzazione eterogenea sulla superficie interna di un tubo
Poiché tale cristallizzazione eterogenea determina la formazione delle incrostazioni calcaree, fortemente compatte e aderenti alle pareti, l’idea è di provocare in modo forzato la nascita del maggior numero di centri di cristallizzazione in seno al fluido in modo che i cristalli di precipitato si formino nella vena d’acqua realizzando quel che noi chiamiamo cristallizzazione omogenea. A tal fine sfruttiamo una proprietà elettrostatica del Carbonato di Calcio (comune a molte sostanze solide, liquide o gassose): poiché il baricentro delle cariche negative del composto non coincide con quello delle cariche positive, il CaCO3 è dipolare, e se, all’atto della sovrasaturazione e della conseguente formazione di cristalli, l’acqua è soggetta ad un campo elettrico variabile, le azioni di forza del campo, fanno in modo che ciascun dipolo in sospensione sia soggetto ad un’agitazione meccanica che lo fa diventare un potenziale centro di cristallizzazione favorendo in tal modo la cristallizzazione omogenea.
I dipoli di CaCO3 in seno all’acqua, inizialmente orientati casualmente, sotto l’azione della componente elettrica di un’onda elettromagnetica, si orientano lungo la direzione delle linee di forza del campo; a causa delle reciproche attrazioni elettrostatiche, raggiunta una certa dimensione (intorno ai 50 micron), i dipoli implodono espellendo l’acqua che li separa. Dopo il collasso per implosione i cristalli non crescono più e si depositano come fanghiglia e, se l’acqua è corrente, vengono facilmente trascinati dal flusso, evitando così la formazione di depositi compatti (Figura 2).
Oltre all’effetto anticalcare, il campo elettrico variabile esercita anche un’azione disincrostante sull’esistente: considerato che il carattere dipolare è manifestato anche dagli agglomerati di cristalli formanti le incrostazioni, le forze elettriche sono efficaci anche sui grappoli di cristalli di carbonati già esistenti, “cristalli eterogenei”: il campo elettrico variabile agisce sulle incrostazioni con un continuo “micromartellamento” meccanico che progressivamente tende a sgretolarle.
Figura 2) – Cristallizzazione omogenea: azione del campo elettrico sui dipoli di carbonato:
a) orientamento casuale dei dipoli
b) dipoli orientati sotto l’azione del campo elettrico
c) formazione di un cristallo completo
A questo punto esaminiamo come si possa generare un campo elettrico all’interno dell’impianto idrico in modo da favorire la cristallizzazione omogenea.
A tale scopo distinguiamo due sistemi:
− attivi (o elettrodinamici) caratterizzati dall’avere un’alimentazione elettrica esterna (HydroFlow et similia);
− passivi (magneti permanenti).
3. Sistemi attivi: correnti indotte in un conduttore non omogeneo
Consideriamo un tubo di lunghezza indefinita, contenente acqua, e lo avvolgiamo con un anello di ferrite alimentato da un emettitore di treni d’onda elettromagnetici a frequenza opportuna (100-150 kHz).
Il tubo e l’acqua (con i suoi ioni in soluzione) costituiscono un unico conduttore non omogeneo (Figure 3) e 4)); il flusso concatenato d’induzione magnetica, variabile con la frequenza dell’emettitore, determina una f.e.m. indotta di valore continuamente variabile.
Figura 3) – Struttura di un emettitore di onde elettromagnetiche tipo HydroFlow
Il lettore potrebbe osservare che a causa della radiofrequenza della corrente elettrica usata, la distribuzione dell’intensità di corrente soggiace all’effetto pelle ma, se cerchiamo il cosiddetto spessore di penetrazione vedremo che nel tubo metallico sarà molto inferiore al millimetro (il che, contrariamente a quanto erroneamente sostenuto da qualcuno, ci interessa poco), mentre nell’acqua l’effetto pelle sarà praticamente inavvertibile (a causa della resistività dell’acqua lo spessore di penetrazione è molto maggiore del diametro del tubo: ci riferiamo ad un’acqua di acquedotto con un valor medio di detta resistività pari a 2,5·10-2 Ω·m) ed il campo elettrico E(Figura 4)) produrrà una corrente elettrica di densità praticamente uniforme in tutta la sezione trasversa della vena fluida.
Figura 4) – Schema elettrico funzionale relativo al caso di Figura 3)
Tale campo elettrico eserciterà azioni di forza su particelle di massa diversa: dallo ione Ca++ (peso atomico 40) allo ione carbonato CO3— (p. m. 60) al composto dipolare CaCO3(ovviamente p. m. 100) fino a grappoli di Carbonato di Calcio organizzati in cristalli.
Per essere efficaci su particelle di massa tanto diversa è necessario disporre di opportune frequenze adatte alle diverse frequenze proprie degli oggetti con cui interagire.
Per questo l’emettitore produce dei treni d’onda (Figura 5) in cui si riconoscono, oltre alla frequenza propria dell’onda, anche la frequenza di emissione di ciascun treno, che è continuamente variabile per esercitare una maggiore efficacia su agglomerati di diversa massa.
Figura 5) – Treni di onde emesse da un sistema attivo tipo HydroFlow.
4. Sistemi passivi: gli “acceleratori ionici”
Al fine di ottenere un’onda elettromagnetica all’interno di una tubazione di un impianto reale, possiamo utilizzare gli stessi ioni in seno all’acqua, provocandone opportune accelerazioni.
È noto che cariche elettriche muoventesi di moto accelerato generano onde elettromagnetiche, e irradiano una potenza
Formula di Larmor (non relativistica) (4.1) dove
− q è la carica della particella
− a(t) è l’accelerazione della particella
− εoè la costante dielettrica del vuoto
− c è la velocità della luce.
Per poter generare un’onda elettromagnetica, la cui componente elettrica favorisca la cristallizzazione omogenea, occorre quindi accelerare gli ioni presenti in soluzione: come?
In assenza di campi magnetici applicati l’accelerazione degli ioni è dovuta esclusivamente al moto vorticoso del fluido. Tuttavia l’accelerazione di tali particelle può essere notevolmente aumentata, come vedremo, applicando un campo magnetostatico.
Per poter apprezzare l’utilità di tale campo, conviene determinare per poi successivamente confrontare, con semplici esempi numerici, gli ordini di grandezza delle accelerazioni, di natura vorticosa e di natura magnetica, degli ioni in soluzione.
A tal fine consideriamo un circuito idraulico reale aventi le seguenti caratteristiche:
− diametro tubazione d = 0,1 m;
− velocità assiale media del fluido w = 3 m/s;
− regime di moto turbolento (Re>>2300) cui compete il profilo delle velocità riportato in Figura 6).
Figura 6) – Profilo di velocità di una sezione longitudinale di un tubo
a) Accelerazioni dovute al solo moto di trascinamento dell’acqua.
Per il calcolo delle accelerazioni dovute al moto del fluido andiamo a considerare ove queste sono maggiori, ovvero in prossimità dei bruschi cambiamenti di direzione.
Facciamo riferimento ad una curva a gomito. Durante il passaggio nella curva, su tutte le particelle del fluido agiscono delle forze centrifughe; poiché, da come si vede in Figura 6)), la velocità non è uguale per tutti i filetti fluidi, risulta che le forze centrifughe (proporzionali al quadrato della velocità ) sono più elevate al centro, fino a divenire nulle a contatto con la parete.
Si ha la nascita spontanea di due vortici simmetrici controrotanti, il doppio vortice di Nekrassov, con conseguente divisione della corrente in due tubi di flusso, distinti, ma coesistenti ed elicoidali (il momento delle quantità di moto era ed rimane nullo, Figura 7)).
Figura 7) – Doppio vortice di Nekrassov: a) vista in sezione trasversale per evidenziare la forma del doppio vortice
di Nekrassov; b) linee di corrente di uno dei due vortici
In prima approssimazione, per apprezzare l’ordine di grandezza delle accelerazioni in gioco, possiamo ipotizzare che le linee di corrente (e quindi gli ioni), dall’inizio del cambiamento di direzione, assumano un moto elicoidale cilindrico di equazioni parametriche (z è la direzione assiale del tubo)
(4.2)
dove
− r è il raggio medio dei vortici (raggio medio dell’elica)
− ω è la velocità angolare dei vortici;
− w è la velocità assiale media del fluido.
In base ai dati precedentemente fissati per il circuito idraulico in esame, possiamo ragionevolmente supporre r ≈ 0,025 m e ω ≈130-150 rad/s.
Le componenti dell’accelerazione sono (4.3)
Pertanto il modulo dell’accelerazione (centripeta) cui saranno soggetti gli ioni è
(4.4)
ovvero dell’ordine delle centinaia di m/s2.
b) Accelerazioni in presenza del campo magnetostatico
Consideriamo adesso il caso in cui nell’impianto venga installato un magnete permanete di forma tubolare (Figura 8) che, tramite le proprie espansioni polari, generi un intenso campo magnetico.
Figura 8) – Rappresentazione schematica del magnete permanente
Immaginiamo le seguenti condizioni operative:
− induzione magnetica uniforme e costanteB = 0,8 T;
− componete della velocità media normale al campo magnetico w = 3 m/s;
− carica elettrica dello ione Ca++ q = 3,2∙10-19 C;
− massa dello ione Ca++ m = 40∙1,66∙10-27 kg .
Gli ioni in soluzione nel momento in cui entrano nel campo magnetico, saranno soggetti ad una Forza di Lorentz avente modulo (4.5)
a cui corrisponde un raggio di curvatura della traiettoria
(4.6)
Il modulo dell’accelerazione risultante varrà (4.6) (4.7)
ovvero dell’ordine di decine di milioni di m/s2.
Pur nella semplicità dei modelli adottati, abbiamo dimostrato con un esempio numerico che l’accelerazione degli ioni ottenibile con l’utilizzo dei magneti permanenti (caso b) è di molti ordini di grandezza maggiore di quella dovuta al solo moto del fluido (caso a).
Alla luce della (4.1), in cui la potenza irraggiata è funzione del quadrato dell’accelerazione, si evince che, con l’introduzione dei magneti permanenti, vi è la possibilità di generare un’onda elettromagnetica di intensità molto maggiore rispetto al caso a) e sufficiente (come le esperienze pratiche dimostrano) a favorire la cristallizzazione omogenea dei carbonati di Calcio e Magnesio.
Molto interessanti le prove sperimentali realizzate dall’Istituto Breda di Milano, di cui in bibliografia (6), che ben si accordano con le nostre osservazioni e che si presterebbero a maggiori approfondimenti (che, almeno per brevità, omettiamo) soprattutto per la “memoria” che microcristalli sospesi manifestano ad acqua ferma dopo il passaggio nel magnete.
A meno di tali effetti possiamo riassumere i limiti degli “acceleratori ionici” sottolineando che:
− il loro funzionamento è strettamente associato al movimento dell’acqua infatti:
− l’intensità del campo elettrico varia casualmente in funzione della topologia dell’impianto e della portata d’acqua, pertanto la loro efficacia è soggetta a condizioni incontrollabili.
5. Avvertenze nell’applicazione
A questo punto facciamo alcune considerazioni pratiche sul come installare i dispositivi che producono le onde elettromagnetiche riferendoci, nelle figure, ai sistemi attivi (tipo HydroFlow) senza dimenticare che anche gli acceleratori ionici sono soggetti alle stesse osservazioni. Consideriamo la Figura 3): l’anello di ferrite costituisce la zona da cui parte la perturbazione elettromagnetica; questa si dirama con due fronti d’onda nei due versi possibili all’interno del tubo, con intensità che è funzione dell’impedenza incontrata in ciascuno dei due versi.
Come noto è possibile stabilire una analogia formale tra una rete elettrica e una rete idraulica; pertanto nell’ubicare gli emettitori di onde elettromagnetiche è necessario tener presente le leggi di Kirchhoff, facendo in modo (nel limiti del possibile) che i due fronti d’onda incontrino la medesima impedenza.
Per esempio nei rami in cui esista un by-pass Figura 9) per avere una corretta ripartizione del segnale non bisogna posizionare l’emettitore in posizione a (prevarrebbe il “cortocircuito”), ma occorre posizionarlo come in b.
Figura 9) – Esempio di posizionamento di un anticalcare attivo tipo HydroFlow
Un cenno speciale desideriamo riservare agli scambiatori di calore a piastre per almeno due buoni motivi:
− si stanno largamente diffondendo grazie al prezzo ragionevole, al minimo ingombro e alla facilità d’installazione;
− tuttavia sono un po’ delicati a causa dei passaggi molto stretti e, quindi, facilmente ostruibili.
D’altra parte gli utenti che non vedono l’ora di finirla con le incrostazioni calcaree, in seguito all’applicazione di dispositivi attivi, che rimuovono anche le incrostazioni esistenti, si dichiarano felici di vedere intasato lo scambiatore nel giro di due o tre settimane dopo l’installazione: “segno che funziona!” dicono.
In effetti, specialmente negli impianti di preparazione dell’acqua calda di consumo, la necessità di frequenti pulizie degli scambiatori a piastre con attacco acido è un’operazione da fare con riguardo (come già accennato), sia per le implicazioni sulla sicurezza di persone e cose, che per la salvaguardia dell’ambiente.
A questo proposito ci permettiamo di consigliare un piccolo accorgimento (che è in ogni caso sempre bene attuare), per consentire la pulizia in equi- e contro-corrente del secondario dello scambiatore.
Consideriamo la Figura 10): l’installazione di due derivazioni intercettabili A e B consente il lavaggio del secondario nelle seguenti condizioni:
− lavaggio in controcorrente: B e D chiuse, A e C aperte;
− lavaggio in equicorrente: A e C chiuse, B e D aperte.
La possibilità di utilizzare i due versi di lavaggio, avendo come contropressione la sola pressione atmosferica, spesso permette di risolvere meccanicamente il problema della pulizia. Inoltre con l’applicazione di un emettitore elettromagnetico, l’operazione di lavaggio è più semplice, in quanto il calcare trattato elettrodinamicamente viene facilmente trascinato dal flusso idrico.
Figura 10) – Installazione di una linea per il lavaggio in equi- e contro-corrente su di uno scambiatore a piastre
Con l’applicazione di un dispositivo attivo nella linea riteniamo si possa evitare il ricorso agli acidi evitando le problematiche di sicurezza e smaltimento.
6. L’effetto antibatterico
Secondo studi anche molto recenti, l’applicazione di onde elettromagnetiche su diverse specie di organismi viventi provoca delle alterazioni nella funzionalità della membrana cellulare accompagnate da interazioni negative nella replica dei geni e da distribuzione anomala di alcune proteine (ricerche di Mattson, 1993; Grissom, 1995).
Inoltre secondo diversi lavori di ricercatori indipendenti, tutti convergenti verso le medesime conclusioni, le onde elettromagnetiche manifestano un effetto biocida su varie specie di batteri al punto da suggerirne l’applicazione negli acquedotti cittadini e, in generale, nella disinfezione d’acqua destinata al consumo umano (questo era noto a tutti solo per i quanti ad elevata energia prodotti dalle lampade a spettro ultravioletto).
Le ipotesi avanzate per spiegare i risultati sperimentali (Petracchi, 1967; Chizhov, 1975; Mittenzwey, 1996; Kosted, 1996; Binninger e Ungvichian 1997) postulano che le onde elettromagnetiche perturbino il passaggio del Calcio attraverso le membrane delle cellule alterando il DNA e l’RNA dei microrganismi impedendone la duplicazione e, quindi, la riproduzione.
Le ricerche riguardanti gli effetti dei generatori di onde elettromagnetiche in varie versioni (Stefanini 2002), confermano la possibilità di impedire i vitali processi osmotici che consentono la vita delle cellule, anche se non si è in grado di sapere se tutti i batteri subiscano gli stessi danni (e fino a che punto).
Secondo queste ultime ricerche quando, per effetto del campo elettrico, la membrana semipermeabile di una cellula si elettrizza, viene immediatamente circondata da uno strato di acqua pura; ciò può essere spiegato nel modo seguente: la molecola dipolare dell’acqua secondo la teoria VSEPR (Valence Shell Electron Pair Repulsion) presenta la geometria indicata in Figura 11).
Figura 11) – Geometria della molecola d’acqua
Nel momento in cui una cellula viene elettrizzata positivamente (o negativamente, a seconda della fase dell’onda nell’istante d’interazione), essa verrà circondata da più strati di molecole di acqua attratti elettrostaticamente come schematizzato in Figura 12) ed aventi una certa stabilità temporale.
Figura 12) – Disposizione delle molecole di acqua attorno ad una cellula caricata negativamente
Questi strati di acqua pura si comportano come un solvente a contatto di una membrana semipermeabile contenente solvente e soluto: per effetto della pressione osmotica il solvente oltrepassa la membrana per diluire la soluzione contenuta all’interno. Si verifica, quindi, un’azione meccanica di rigonfiamento della cellula che ne provoca lo scoppio.
E’ possibile che l’effetto germicida possa essere paragonabile a quello ottenibile con le lampade a raggi ultravioletti perché, anche se il loro effetto è conclamato, esse manifestano la loro azione solo al passaggio della corrente d’acqua nella zona irraggiata, mentre i sistemi attivi agiscono con continuità temporale su tutto l’impianto idraulico e lo interessano in tutta la sua estensione (il raggio d’azione può arrivare a centinaia di metri).
Infatti il tempo di esposizione alle lampade UV è necessariamente limitato (per ragioni geometriche: lunghezza della lampada e velocità assiale) ed anche estremamente variabile perché, dato un certo diametro di tubo (altra costante geometrica del trattamento), il tempo di esposizione ai raggi UV dipende dalla portata d’acqua (variabile funzionale).
Si avrà, quindi, un tempo di esposizione lunghissimo, ad acqua ferma, su una piccola massa d’acqua, e brevissimo a piena portata; ciò che non accade con i sistemi elettrodinamici, che lavorano senza sosta: il moto dell’acqua è, ovviamente, ininfluente sulla loro efficacia.
A questo va aggiunto che i dispositivi elettromagnetici non sono soggetti a decadimenti nel tempo e non necessitano di manutenzione.
Un altro effetto biocida delle onde elettromagnetiche si presenta in forma macroscopica nell’applicazione su tubazioni di torri evaporative favorendo l’eliminazione di funghi, alghe, spore etc., che vi troverebbero un terreno ideale di coltura (vi abbondano umidità, aereazione, temperatura). L’effetto è osservabile ad occhio nudo non solo sulle efflorescenze di maggiori dimensioni, ma anche sui tenui strati di muschio che vi prolifererebbero senza trattamento elettromagnetico; essi passano da un colore verdastro ad una colorazione scura bruno/marrone con conseguente spontanea desquamazione.
7. Conclusione
A questo punto ci sembra fuori luogo l’insistenza di certa letteratura tecnico-commerciale secondo la quale gli effetti anticalcarei sono dovuti semplicemente al fenomeno del polimorfismo: ovvero cristallizzazione dei carbonati di calcio in aragonite piuttosto che in calcite.
Come abbiamo visto l’efficacia dei sistemi elettrodinamici si manifesta su tre fronti:
− Impedisce la formazione di nuovi depositi calcarei (grazie alla cristallizzazione omogenea);
− Concorre ad eliminare progressivamente le incrostazioni esistenti ripulendo l’interno delle tubazioni e degli scambiatori di calore;
− Contribuisce all’abbattimento della flora microbica opponendosi alla proliferazione batterica (effetto molto utile anche per l’acqua destinata all’uso umano).
Abbiamo redatto una tabella comparativa tra i sistemi più diffusi:
Ci sembra di poter dire che il sistema attivo di ultima generazione (tipo HydroFlow), ha il maggior numero di virtù. Tra l’altro, essendo non intrusivo, si installa in tempi brevi senza richiedere manodopera tubistica, mentre la scelta della posizione più efficace richiede quel bagaglio di cognizioni tecniche che abbiamo qui illustrato.
Può essere interessante concludere rilevando che la teoria dell’accelerazione ionica qui sviluppata può essere impiegata anche in campo medico in relazione ai casi frequentemente osservati di persone che adottano oggetti magnetizzati a guisa di bracciali o, comunque, a contatto della pelle: le eventuali accelerazioni riguarderanno ovviamente gli ioni circolanti all’interno dei vasi sanguigni.
Beh! Che qualche interazione con il contenuto dei vasi sia possibile ci sembra certo, poi che tale interazione faccia bene o faccia male alla salute non è competenza dello scrivente dirlo!…
Bibliografia
(1) C. Brisi, “Chimica applicata”, Levrotto & Bella Torino, 1991.
(2) B. Nekrassov, “Cours d’hydraulique”, edizione in lingua francese dal russo.
(3) S. Rosati, L. Lovitch, “Fisica Generale vol. 2”, Casa Editrice Ambrosiana, 1996.
(4) P. Silvestroni, “Fondamenti di Chimica”, Masson, 1996.
(5) D. Stefanini, “The effects of AquaKlear on bacteria”, pro manuscripto, 2002.
(6) Istituto Ricerche Breda – Milano: “Rapporto tecnico sull’efficienza di un acceleratore ionico“, pro manuscripto, 1994.
Ringraziamenti:
Un particolare ringraziamento va al mio assistente, futuro ingegnere (Politecnico di Torino), Antonio Prochilo (di Siderno Marina – RC) che con tanta devozione ha animato le discussioni che ci hanno aiutato nella stesura di questa relazione. Il suo contributo, caratterizzato da spirito appassionato e scientificamente rigoroso, autorizza a sognare un futuro professionista eccezionalmente serio e competente.
E come non citare, con somma gratitudine, le attenzioni del prof. Mario Ubaldini, del Dipartimento di Elettrotecnica del Politecnico di Milano, cui son ricorso, amabilmente accolto, al fine di meglio chiarire alcuni passaggi della mia ricerca.
Grazie!
12.00 Criteri di prescrittibilità dei campi magnetici pulsati
Relatore: Dott. Emilio Battisti
12.30 Discussione
13.00 Compilazione questionario E.C.M.
13.15 Chiusura Corso
Responsabile Scientifico: Dott. Piero Simoni
Corso E.C.M. riservato ai Fisioterapisti
Evento n. 198579 del 30 settembre 2017
Crediti Formativi E.C.M. = 6,5
Il corso prevede fino ad un massimo di 25 PARTECIPANTI.
È prevista una quota di partecipazione di € 50,00 + IVA
Per informazioni tel. 347 4009247
Per iscrizione: Tel. 392 9896413, e-mail: info@qantiqa.com
Siamo sicuri che tutti, conoscete gli effetti benefici che la frutta e la verdura producono sul nostro organismo…anche saltando a piè pari tutti i consigli avuti da mamme, nonne e zie, non c’è nutrizionista che non ne consigli un consumo quotidiano e costante! Ora però, bando alle banalità e facciamo sul serio: come forse avrete già avuto modo di vedere, sentire o leggere, per avere un significativo impatto sulla nostra salute, dovremmo mangiare(e far mangiare ai nostri figli!) almeno 5 o più porzioni di frutta e verdura al giorno, quando con una porzione intendiamo l’equivalente di un pezzo di frutta, un piatto di verdura a foglia o un bicchiere di succo di circa 360ml. Tutti gli studi a livello statistico in merito, confermano lo stesso identico risultato: più del 50% degli adulti consuma meno di una porzione di frutta al giorno! Perché? Siamo sicuri che lo sapete benissimo…pigrizia, cattiva educazione alimentare, la frenesia delle giornate, ecc.,ecc… Ma quello che forse non sapete è come ovviare a tutti questi inconvenienti e riappropriarsi in modo semplice e straordinariamente gustoso delle indispensabili sostanze nutritive che solo la frutta e la verdura cruda possiedono!
Finalmente anche sul mercato italiano sono sbarcati gli “Estrattori di succo”, l’unico sistema veramente pratico e alla portata di tutti per ottenere dei succhi, anzi, degli estratti di succo, in grado di farci assimilare il 100% degli elementi nutritivi naturalmente presenti nella frutta e nella verdura.
Infatti, pochi sanno che l’interno dei cestelli di tutti i normali elettrodomestici comunemente usati per ottenere i succhi di frutta in casa o al bar – centrifughe – frullatori – robot multiuso da cucina – ecc.., durante la fase di rotazione ad alta velocità (mediamente dai 1000 giri al minuto in su) raggiunge temperature vicine ai 50 gradi eliminando così gran parte degli enzimi vivi e della vitamina C contenuti, per esempio, nella classica spremuta d’arancia mattutina!
Come funzionano gli estrattori? Innanzitutto non hanno lame, non tagliano, non sminuzzano, non centrifugano e non frullano!
Queste meraviglie della tecnica sono una pressa delicata ma potentissima ed estraggono un succo di altissima qualità, completamente a freddo, a soli 80 giri al minuto, da qualsiasi frutto, ortaggio o verdura!
Il procedimento dell’estrazione mantiene completamente inalterate tutte le caratteristiche naturali dei succhi ottenuti, la coclea spremitrice riesce a spremere fino all’ultima goccia di succo senza degradare i preziosi elementi nutritivi presenti in natura.
Inoltre,la spremitura non si interrompe mai, il succo e il materiale di scarto escono contemporaneamente da due condotti differenti, in questo modo il cestello di spremitura non si riempie mai ed è possibile estrarre l’esatta quantità di succo senza doversi fermare per svuotarlo.
Il caricamento è verticale, semplicissimo e molto veloce, permette di inserire nel condotto di spremitura la giusta quantità di frutta e verdura necessaria senza sbagliare dimensioni o dose.
I succhi di frutta e/o verdura “vivi”, ossia ottenuti attraverso il sistema dell’estrazione, sono quanto di più naturalmente digeribile noi possiamo ottenere da tali indispensabili alimenti: il processo di estrazione elimina la cellulosa e il succo così ottenuto attraversa le pareti dello stomaco e viene assorbito in pochissimi minuti direttamente dal sistema sanguigno. La nostra normale digestione riduce gli alimenti ad una massa liquida abbastanza diluita da poter transitare direttamente nel nostro sistema sanguigno e, di solito, questo processo richiede molta energia da parte del nostro organismo. Il processo di estrazione consente ai succhi che beviamo di ottenere lo stesso risultato in tempi molto ridotti fornendo al sangue una carica energetica immediata e all’organismo un salutare e prezioso risparmi di energia! Infine, un esempio molto semplice e per questo illuminante di quanta salute preziosa possiamo regalarci semplicemente bevendo succo vivo: per ridurre le allergie, abbassare il colesterolo e, in generale, ricaricare un organismo debilitato, “basterebbe” mangiare 8 carote di media grandezza al giorno. Provate a digerire tutte quelle carote! E sperando che il vostro apparato digerente sia in splendida forma! La media delle persone infatti, ha un sistema digestivo in grado di assorbire solo il 10% delle sostanza nutritive contenute negli alimenti che ingerisce! Un estrattore di succhi è in grado di fornirvi l’equivalente in betacarotene di 8 carote in un bicchiere di succo di carota vivo da 360ml! I succhi vivi concentrano in un singolo bicchiere tutti i benefici contenuti anche in grosse quantità di frutta e verdura, migliorano nel contempo la digestione fornendo più nutrimento alle cellule e ripristinando salute e resistenza fisica!
NOTEVOLE RISPARMIO ECONOMICO E DI TEMPO! Rispetto alle normali centrifughe o frullatori, infatti, l’estrattore è in grado di preparare molte porzioni alla volta, permettendovi così di preparare un buon bicchiere per tutta la famiglia in una sola volta, e risparmiare così il vostro tempo.
PIU’ SUCCO CON MENO PRODOTTO: l’estrattore è in grado di estrarre molto più succo a partire da un singolo prodotto, facendovi così risparmiare sulla spesa di frutta e verdura!
Principali differenze tra Estrattore e Frullatore:
Il frullatore distrugge totalmente le vitamine a causa del vortice d’aria che si forma all’interno quando entra in funzione. Un’eccezione però per esempio a proposito dell’anguria: il frullato di anguria va bene, perchè è si vero che il frullatore distrugge la vitamina C, ma l’anguria contiene pochissima vitamina C. Viene assunta soprattutto per la sua funzione diuretica e quindi nel caso dell’anguria va bene anche il frullatore.
Principali differenze tra Estrattore e Centrifuga:
Qualità del succo:
1. per l’estrattore solo 80-90 giri di rotazione al minuto ( contro le migliaia di giri per la centrifuga ) quindi (grazie alla tecnologia S.E.S. mantiene intatte le proprietà nutritive): non avviene ossidazione delle VITAMINE e risulta una MAGGIORE RESA DEL SUCCO
2. scarti dell’ortofrutta ridotti anche oltre il 50%
3. succo molto più buono e sostanzioso
4. succo molto più colorato (colore vivo!) e profumato
5. liquido del succo che resta integro (non si separa a strati come con le centrifughe)
6. più salutare: contenuti di circa 7 volte più vitamine
7. più salutare: contenuti di circa 4 volte più micronutrienti
8. possibilità di proporre al cliente bicchieri da 5.000 orac!
9. motore completamente silenziosa
Comodità e costi di utilizzo:
1. come già evidenziato, riduzione notevole dello scarto
2. riduzione di 10 volte dei consumi di energia elettrica ( da 1500w a 150w )
3. nessun intoppo
4. durata vita media della macchina molto più elevata
5. facile pulizia
6. non schizza
7. maggiore possibilità di ricette (p.es.: estrae succo vivo anche dalle mandorle, dal melograno o dal fico d’india, dall’erba di grano e da aghi di pino famosi per i mega-contenuti di Vitamina C)
8. motore completamente silenzioso
Il concetto del bere succhi vivi è stato introdotto dal dottor Norman Walker (1885-1985), che ha vissuto ben 100 anni, quale prova vivente della sua ricetta per la salute. Il dottor Norman Walker ha dichiarato che gli enzimi della frutta e verdura muoiono a temperature superiori ai 42 gradi Centigradi.
Il dottor Norman Walker ha spiegato per primo che ogni centrifuga che lame ad alta velocità a causa del calore formato dall’ attrito, porta alla distruzione degli enzimi.
L’utilizzo fondamentale dello yogurt è per la sua funzione probiotica, cioè per i suoi fermenti lattici vivi che sono benefici per una corretta efficienza e salute della flora intestinale (sempre se ne sono presenti almeno 100 miliardi di fermenti ogni 100 grammi di yogurt, per cui conviene consumarlo sempre fresco e conservato al freddo perchè i fermenti muoiono con il passare del tempo e più velocemente all’alzarsi della temperatura di conservazione).
Ma con lo yogurt magro biologico soddisfiamo un importante bisogno etico-salutistico.
Lo yogurt magro naturale rappresenta la principale e forse oggi, l’unica fonte di proteina animale con funzione basica, quindi fondamentale per riequilibrare il rapporto acido/basico del nostro organismo, notoriamente sempre squilibrato verso l’acido. Questo rapporto è prioritario nella gestione della nostra salute ed è un rapporto da mantenere equilibrato per chi la salute ce l’ha, è fondamentale recuperarlo per chi la salute l’ha persa o la sta perdendo.
E’ importante che lo yogurt sia magro e sia bio.
“Magro” perchè come abbiamo appena detto, possiede una funzione alcalinizzante (o basica): solo lo yogurt magro possiede questa proprietà, quello intero invece possiede una funzione lievemente acidificante.
E’ molto utile altresi che sia bio, anche per mettersi al riparo dai famigerati xenoestrogeni, presenti in gran numero nei prodotti da agricoltura convenzionale, quella intensiva di tipo chimico, di cui si nutrono gli animali da allevamenti convenzionali ( sempre se non si nutrono di mangimi geneticamente modificati!), che finiscono poi nel latte.
“Bio” infine per mettersi al riparo da questi e da tutti gli altri ormoni di sintesi, dagli altri additivi, dagli antibiotici
e dagli altri medicinali, che vengono somministrati agli animali.
Ancora e soprattutto perchè gli alimenti bio contengono da 10 a 100 volte le primarie sostanze, di cui necessita l’organismo come vitamine, sali minerali etc. Questi sono fondamentali per il funzionamento dei nostri apparati vitali.
I pesticidi stanno alle piante , come gli antibiotici stanno all’uomo. Lo yogurt è il prodotto, che più ci mette al riparo dagli effetti devastanti di ambedue queste categorie poco salutari.
Ecco un ottimo modo per consumare lo yogurt ed ecco una RICETTA IDEALE per la PRIMA COLAZIONE: la CREMA BUDWIG! (ristruttura energeticamente, non ingrassa anzi sgonfia)
Si prende una tazza capiente e si riempie con:
1 cucchiaio da tavola di olio di lino (o di oliva se proprio non piace quello di lino).
100/125 gr di yogurt magro biologico.
Si sbatte il tutto fino a formare una crema omogenea e si aggiunge il succo di mezzo limone, una banana piccola e ben matura, schiacciata.
1 cucchiaio da tavola di miele o ancor meglio di melassa di canna da zucchero.
3 cucchiai da tavola di macinato (possibilmente con macinino a pietra) che comprende semi di :
LINO
GIRASOLE
SESAMO
FRUTTA SECCA ( a scelta … mi raccomando le mandorle, raro esempio di fritta secca ad effetto basico)
AVENA
ORZO PERLATO
RISO INTEGRALE
GRANO SARACENO
MIGLIO
Si mischia il tutto per formare una crema, aggiungere un frutto di stagione, tagliato e mescolato insieme.
Ah, dimenticavo! Lo yogurt è un’ottima alternativa al latte, perchè non presenta gli stessi problemi di intolleranza! Contiene anch’esso come il latte un rapporto favorevole fra i tre macronutrienti (proteine,carboidrati,grassi), ma il vero vantaggio dello yogurt risiede nei carboidrati che esso contiene. Normalmente infatti lo yogurt presenta una quantità di lattosio molto più bassa di quella contenuta nel latte, il che ne fa un alimento molto più digeribile di questo.
La fermentazione del latte che avviene prima di essere ingerito, come è il caso dell’alimento yogurt, equivale ad un prodotto “pre-digerito”, evitando così il tipico processo di formazione degli acidi a cui sono sottoposti tutti gli alimenti di origine animale. Ed infatti molte persone che presentano un’ intolleranza al lattosio, per cui non possono bere latte, possono invece prendere lo yogurt senza avere problema alcuno. Nella preparazione dello yogurt, per effetto della fermentazione, il lattosio è scisso in altri due zuccheri, il glucosio e il galattosio, che non provocano gli stessi spiacevoli effetti dello zucchero di partenza. Ciò è particolarmente importante perché gli intolleranti al lattosio difficilmente, dovendo rinunciare al latte, riescono a introdurre una dose significativa di calcio nella dieta quotidiana.
Ultima raccomandazione non utilizzate mai lo zucchero raffinato e mai gli yogurt alla frutta preparati industrialmente (non vi dico che cosa c’è in quelle marmellate, ma potete immaginarlo!): la frutta va messa sempre al momento fresca!
Recenti studi mettono in discussione il bilancio benifico dello yogurt, mettendo in evidenza il ruolo molto più insalutare delle caseine. A fine anno arriverà anche in Italia il famoso best seller mondiale “The China Study” a cui vi rimandiamo. Si tratta di uno studio mastodontico di 30 anni eseguito su circa 100.000 persone. Difficile ignorarne le conclusioni, che possiamo riassumere nel concetto che “la caseina è una molecola che trasmette le informazioni del cancro al DNA” .
Rileviamo che questo studio diretto dal Dr. Campbell della Cornell University si riferisce a tutte quelle persone che “hanno il seme del cancro”. Qualche decennio fa queste persone erano una minoranza, per cui la maggioranza poteva consumare lo yogurt a volontà e senza rischi. Molti di noi abbiamo avuto qualche nonno ultracentenario che mangiava una scodella di caffelatte sia il mattino che la sera…
Ora purtroppo le cose sono cambiate, perchè “il seme del cancro” è nella maggioranza delle persone. Per maggiori delucidazioni sul significato del seme del cancro e sul resto vi rimandiamo al libro (clicca qui).
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