Pubblicazioni generalizzate da più fonti confermano che il Covid19 è il problema vero è sempre cardiovascolare, prima che respiratorio. Sono le microtrombosi venose, non la polmonite a determinare il rischio di morte.
Le malattie cardiovascolari sono da decenni la prima causa di morte in occidente, circa il doppio del cancro ed anche il covid 19 non fa eccezione a questa regola.
Inoltre è ampiamente dimostrato che sono solo le persone intossicate (ovvero fortemente infiammate e preda di uno stress ossidativo molto elevato) a dover temere qualcosa dalle influenze, che ogni anno mietono diverse migliaia di vittime anche in Italia (ai quali morti si aggiungono le altre decine di migliaia che ogni anno muoiono per avere contratto un infezione in ospedale) soprattutto nelle zone più inquinate e quindi più intossicanti. Questo vale anche per l’influenza chiamata Covid-19, così come per tutte le altre influenze che si presentano appena arriva l’inverno e soprattutto nelle zone più inquinate o/e per quelle persone che perseguono stili di vita poco salutari, per non dire tutt’altro che salutari.
Come si piega allora il maggior numero dei morti dovuti al covid di ben il 46 % in marzo ed aprile 2020? Certo si spiega, se si provoca la giusta combinazione di fattori che va dagli errori terapeutici dovuti al divieto di autopsie, al peso di particolari azioni paura-stressanti come vediamo fare dai mass media (ricordiamo che lo stress resta la principale causa di acidosi!) ed infine aggiungiamo il ritardo delle vaccinazioni per l’influenza, che ha esposto gli anziani della Lombardia al virus proprio durante le 12 settimane di finestra in cui l’organismo deve invece stare riparato, cioè fino a quando il virus attenuato introdotto dal vaccino, non abbia compiuto la propria funzione di immunizzazione. Questa spiegazione sembra confermata anche dal fatto che già da maggio sono diminuite il numero delle morti rispetto al 2019 (-3% circa).
L’unica via è come sempre quella della prevenzione. Analizziamo alcuni fattori critici rispetto allo stile di vita e cerchiamo di fornire i migliori strumenti facilmente a disposizione nei nostri territori.
Cosa fare dunque?
- Testare lo Stress ossidativo, cioè il livello di radicali liberi
- Altri profili molecolari : il Fat Profile, test lipidomico per eccellenza
- Il Test Covid19 per eccellenza
- La Nutrizione
- L’acqua idrogenata e L’acqua di mare
- L’ Ozonoterapia
- La TMR ( Risonanza Magnetica Terapeutica )
- L’inquinamento e lo smog elettromagnetico
- Il fumo (crea un forte stress ossidativo!)
- Le vaccinazioni (devono essere fatte correttamente e solo nei casi necessari, ricordando che poco possono fare sullo stress e su molte altre cause delle malattie)
- Lo stress: le relazioni sociali e il vivere in gratitudine
- Stile di vita a livello spirituale: Non combattere il male ed il nemico
Dire che la causa è una malattia cardiovascolare, significa LA CAUSA PROSSIMA NUMERO 1 è LO STRESS OSSIDATIVO, CHE PROVOCA ECCESSIVA E CRONICA INFIAMMAZIONE, già prima classificata quasi sempre come infiammazione silente. Non a caso il famoso Nobel Luc Montaigner non perde occasione ad ogni intervista di ricordare che ogni medico prima di prescrivere un emocromo, dovrebbe piuttosto prescrivere un esame sullo stress ossidativo.
Le vitamine A, E, D e C sono utili nella prevenzione, così come sono utili certi alimenti. Per esempio lo zenzero, la curcuma (sempre presa con il pepe nero, altrimenti perde efficacia), l’echinacea, il lisozima, i probiotici… Poi gli alimenti fermentati come i crauti o il kefir. E, ancora, le verdure, specie quelle in foglia. Insomma, se si mangia correttamente, se si fa una vita sana evitando, ad esempio, il fumo, si mantiene l’organismo capace di difendersi. Il massimo è assumere un estratto di frutta e verdura dieci minuti prima di ogni colazione, pranzo e cena tali da rafforzare il sistema immunitario, per prevenire che un virus di per sé non particolarmente pericoloso, ove contratto, possa causare complicazioni (polmonari).
Siccome non siamo dotati di specifici inibitori del virus, ma abbiamo tutti un buon sistema immunitario, impariamo a conoscerlo e ad occuparci dunque della nostra più importante difesa. Adesso!
Rafforzare e mantenere in forma il nostro sistema immunitario:
Testare lo Stress ossidativo, cioè il livello di radicali liberi.
il miglior test sullo stress ossidativo : Oxidia
Altri profili molecolari : il Fat Profile, test lipidomico per eccellenza.
L’approccio medico del XXI secolo vede l’associazione dell’aspetto molecolare con la diagnosi clinica. L’analisi che rileva lo stato di salute delle tue cellule e permette di intervenire in maniera efficace e personalizzata. A supporto della qualità di vita anche nella malattia, in tutte le fasce di età.
SCARICA PDF: Alla Base dello star bene
Un esempio di menu lipidomico e di pizza lipidomica:
Il Test Covid19 per eccellenza
presentazione del test: clicca qui
scarica la scheda tecnica: clicca qui
Molti studi medici si sono dotati di un dispositivo come il device della Caratelli che permette di eseguire l’analisi sullo stress ossidativo cellulare in pochi minuti, direttamente nello studio medico in tempo reale.
La nutrizione
assumere tutti i tipi di antiossidanti che esistono. Lo stress ossidativo è dovuto ai radicali liberi (ROS), molecole che ne ossidano altre. Perciò dovremmo controllare lo stress ossidativo ( vedi il test Oxidia) e prendere di conseguenza la giusta quantità di antiossidanti.
Gli estratti di frutta e verdura
Il modo più semplice ed efficace di assumerli è negli estratti a cui sono dedicati molti articoli . il principale sito di contenuti sugli estratti nel web è siquri.com. L’estratto prodotto con Essenza è particolarmente ricco di ENZIMI , che attivano gli integratori, che posso no così essere assunti dentro all’estratto. Un utile integratore è anche l’estratto di papaya fermentata, un buon prodotto perché mantiene alti gli enzimi antiossidanti. Il glutatione è un altro prodotto molto attivo.
Rafforzare il sistema immunitario con la dieta è una strategia realistica per affrontare la situazione è fornire al nostro organismo tutte quelle molecole che la scienza ha dimostrato essere capaci di rafforzare il sistema immunitario. È noto infatti che una immunocompetenza ottimale dipende dallo stato nutrizionale e le carenze di micronutrienti così come il cibo spazzatura riducono le difese contro le infezioni.
Esiste un’interazione bidirezionale tra nutrizione, infezione e immunità: la risposta immunitaria è compromessa se la nutrizione è insufficiente, predisponendo le persone a infezioni, e al tempo stesso un cattivo stato nutrizionale può essere aggravato dalla stessa risposta immunitaria all’infezione.
La resistenza alle infezioni può quindi venire migliorata dedicando attenzione all’apporto di alcuni micronutrienti – rispetto ai quali si può riscontrare carenza, soprattutto in alcune fasi della vita (anziani e bambini) – e a una dieta ottimale, cioè varia ed equilibrata.
Vitamine e sistema immunitario
I micronutrienti hanno ruoli vitali per tutto il sistema immunitario. Quelli maggiormente essenziali per sostenere l’immunocompetenza sono le vitamine A, C, D, E, B6 e B12, l’acido folico. Oltre a ferro, rame, selenio e zinco.
Vitamina D. Le cellule immunitarie innate (ad es. monociti, macrofagi, cellule dendritiche) hanno il recettore della vitamina D che ne fa aumentare il differenziamento, ne stimola la proliferazione e la produzione di citochine. La forma attiva della vitamina D (1,25-diidrossivitamina D3) regola la produzione di proteine antimicrobiche, che possono uccidere direttamente i patogeni, in particolare i batteri.
Gli alimenti più ricchi di vitamina D sono l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (es. sgombro, sardina, tonno e salmone), ostriche e gamberi, tuorlo d’uovo; funghi (unica fonte vegetale di vitamina D, in particolare maitake e finferli), formaggi grassi e burro.
Vitamina C. Efficace antiossidante contro i ROS (Reactive Oxygen Species) che si formano quando i patogeni vengono uccisi dalle cellule immunitarie. Rigenera altri antiossidanti, come il glutatione e la vitamina E. Promuove la sintesi del collagene, sostenendo in tal modo l’integrità delle barriere epiteliali. Stimola la produzione, la funzione e il movimento dei leucociti (ad es. neutrofili, linfociti, fagociti). Ha un ruolo nelle attività antimicrobiche e nella chemiotassi. Il professor Montaigner, nella sua intervista, ne suggerisce un apporto di 1000 mg/die.
Recentemente è balzata alla cronaca la notizia che in Cina un gruppo di medici abbia usato con successo la vitamina C per curare il Covid-19. Francamente non comprendiamo il perchè qualcuno se ne stupisca e che questa debba addirittura essere “una notizia”, visto che il Premio Nobel Linus Pauling e dopo di lui molti altri importanti medici, ne hanno scandagliato ed approfondito le proprietà terapeutiche di questo eccezionale enzima!
Le prime fonti di vitamina C sono coriandolo, peperoni, ribes nero, timo fresco, prezzemolo, crucifere (cavolo, verza, broccoli), kiwi e agrumi.
Vitamina A. Aiuta a mantenere l’integrità strutturale e funzionale delle cellule della mucosa, barriere innate (es. pelle, vie respiratorie, etc.). È importante per il normale funzionamento delle cellule immunitarie innate (macrofagi, neutrofili). Necessaria per il corretto funzionamento dei linfociti T e B, quindi per la generazione di risposte anticorpali all’antigene. Coinvolta nello sviluppo e nella differenziazione delle cellule Th1 e Th2, supporta la risposta antinfiammatoria Th2.
Si trova in olio di fegato di merluzzo, fegato, peperoncino piccante, albicocche secche, carote, broccolo e cavolo verde, patata dolce, zucca.
Vitamina E. È un importante antiossidante liposolubile, che protegge l’integrità delle membrane cellulari dai danni causati dai ROS. Migliora la produzione di IL-2, le funzioni delle cellule T-mediata e la proliferazione dei linfociti. Ottimizza e migliora Th1 e sopprime la risposta Th2.
Ne sono ricchi gli oli vegetali (arachidi, mais, girasole, olio extravergine di oliva), peperoncino, semi di girasole, mandorle, curry, origano, nocciole, avocado, kiwi.
Vitamine B6 e B12 aiutano a regolare l’infiammazione. Hanno un ruolo nella produzione di anticorpi, nella produzione di citochine e nella proliferazione e nella differenziazione dei linfociti. Mantengono la risposta immunitaria Th1.
I cibi di riferimento per la B6 sono cereali e farine integrali, lenticchie, latte, avocado, frutta secca, peperoni, spinaci, broccoli. Per la B12 i formaggi stagionati, prodotti a base di soia, uova, latte, fegato e frattaglie, molluschi, pesce (tonno, merluzzo, sardine e sgombro).
Acido folico. Mantiene l’immunità innata. È importante per la risposta anticorpale agli antigeni. Supporta la risposta immunitaria mediata da Th1.
Abbonda in fegato e frattaglie; asparagi, broccoli, carciofi, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori e cereali integrali, legumi, arance, fragole e frutta secca.
Lactoferrina
La lattoferrina, ben presente nel latte materno ed uno dei principali strumenti di difesa del lattante, oltre ai lactobacilli, è presente anche in varie secrezioni mucose, come lacrime e saliva. in grande quantità nel colostro piuttosto che nel latte di transizione e di mantenimento, e protegge le nostre aperture del corpo, come gli occhi, bocca, naso, vagina, etc. da invasione infettive. La lattoferrina è nei granulociti neutrofili, cellule immunitarie con funzioni di difesa da infezioni batteriche e fungine.
Le proprietà antimicrobiche della lattoferrina sono dovute alla capacità di legare il ferro, sottraendolo al metabolismo di quelle specie batteriche – come per esempio l‘Escherichia coli – che dipendono da esso per la propria moltiplicazione e adesione alla mucosa intestinale (effetto batteriostatico); ha inoltre un’azione battericida, per la capacità di ledere gli strati più esterni della membrana cellulare di alcune specie batteriche GRAM negative.
Per questo per esempio la lattoferrina viene utilizzata anche dall’industria alimentare per trattare le carcasse di manzo e proteggerle dalla contaminazione batterica di superficie.
L’effetto antivirale della lattoferrina è relazionato alla sua capacità di legarsi ai glicosamminoglicani della membrana plasmatica, prevenendo l’ingresso del virus e bloccando l’infezione sul nascere; tale meccanismo è apparso efficace contro l’Herpes Simplex, i citomegalovirus, e l’HIV.
Esistono anche evidenze circa un possibile ruolo della lattoferrina come agente antitumorale, dimostrato in numerose occasioni su tumori chimicamente indotti in ratti da laboratorio.
Il lisozima è un enzima di 14,4 kilodalton presente in tessuti animali dotato di attività battericida. Lede la parete batterica di alcuni batteri (Gram +) catalizzando l’idrolisi del legame beta 1,4 tra l’acido N-acetilmuramico (NAM) e la N-acetilglucosamina (NAG) che sono la componente principale del peptidoglicano.
È abbondantemente presente in numerose secrezioni animali e umane come le lacrime (fanno eccezione quelle dei bovini). Si trova in concentrazioni elevate anche nell’albume d’uovo.
Il lisozima, legandosi alla superficie batterica, ne riduce la carica elettrica negativa superficiale, rendendo più facile la fagocitosi del batterio, prima che intervengano le opsonine del sistema immunitario.
Probiotici
Metalli e difese immunitarie
Alcuni metalli sono altresì importanti nel modulare le riposte immunitarie. Per la differenziazione e proliferazione dei linfociti T, la produzione di anticorpi e nell’immunità cellulare, nonché per l’azione antiossidante (selenio e zinco). Quali e dove:
– selenio in cereali integrali, semi di senape e girasole, uova;
– ferro nel fegato, carne bovina e di cavallo, uova, alcuni pesci (acciuga, cefalo, sarda, tonno), legumi e frutta secca,
– zinco nel pesce e la carne, cereali (germe di grano e avena), legumi, frutta secca e semi (zucca, sesamo e girasole),
– rame in fegato e frattaglie, funghi, anacardi, lenticchie, mandorle.
Amminoacidi e sistema immunitario
Due amminoacidi non essenziali hanno a loro volta un ruolo di rilievo per il sistema immunitario:
– glutammina. Amminoacido importante per le cellule immunitarie come i linfociti, le cellule killer naturali, e la proliferazione dei macrofagi. Indispensabile per la sintesi di glutatione.
Sono ricchi di glutammina le uova, la carne di manzo, latte, tofu e riso bianco,
– arginina. Migliora la funzione dei linfociti T, è il precursore dell’ossido nitrico che ha un ruolo importante nella coagulazione, la vasodilatazione, la permeabilità vascolare e la distruzione di agenti patogeni microbici.
Ricchi in arginina sono la soia, i semi di zucca, il merluzzo, i frutti di mare, le uova, la carne rossa e bianca.
Il triptofano, un amminoacido essenziale, ha a sua volta un ruolo importante nella stimolazione del sistema immunitario. Grazie al metabolismo da parte del microbiota della sua parte residua (all’assorbimento intestinale) e la formazione di derivati indolici che attivano efficacemente i recettori antinfiammatori (AhR).
Fonti di triptofano sono uova, soia, sesamo e girasole, formaggi stagionati, carne e pesce.
La quercitina.
Una molecola naturale inibisce il Covid”. La ricerca del Cnr sulla quercetina contenuta in capperi, cipolla rossa e radicchio, ma anche uva rossa e mirtilli, è utilissima per curare i malati affetti da Sars-CoV-2. Tutti questi prodotti (come anche altri ortaggi) hanno in comune un flavonoide, la quercetina, che sembra essere in grado di agire su 3CLpro, proteina presente in tutti i i tipi di coronavirus e fondamentale per il suo sviluppo e il cui blocco risulta letale per Sars-CoV-2. Di fatto, lo studio internazionale che vede coinvolto anche il CNR Nanotec di Cosenza, può però aprire le porte a una sperimentazione più approfondita che potrebbe porre le basi per dei medicinali in grado di curare, in futuro, i malati di Covid-19 in quanto la quercetina ha un effetto destabilizzante sulla proteina. Anche se quindi non basta riempirci il piatto di radicchio o cipolla rossa per neutralizzare il virus, resta il fatto che questi ortaggi sono fondamentali per una sana alimentazione che porta benefici ormai assodati.
Acidi grassi Omega 3 e prevenzione
Gli acidi grassi Omega3 (EPA e DHA) sono importanti precursori di molecole atte a promuovere la risoluzione dell’infiammazione, a migliorare l’uccisione batterica da parte dei macrofagi e ad aumentare la rigenerazione dei tessuti.
Gli ω-3 si trovano negli oli di semi di lino, noci, canapa e chia, nonché in alcuni pesci (salmone anche affumicato, merluzzo, tonno, sardine).
Microbioma, dieta e sistema immunitario
Il microbioma – la comunità microbica presente nel tratto intestinale – gioca un ruolo fondamentale nel modulare le risposte metaboliche e il sistema immunitario. E la dieta, ancora una volta, ha un ruolo determinante.
Le fibre alimentari nutrono il microbiota che, metabolizzandole, produce acidi grassi a catena corta (SCFA). Gli SCFA a loro volta, tramite i recettori dell’intestino (il ‘secondo cervello’), inviano ‘segnali’ al sistema nervoso centrale con lo scopo di modulare, nell’intervallo fisiologico, l’omeostasi energetica, il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi e sopprimono segnali infiammatori.
Alcune fibre in particolare hanno un effetto immunostimolante sulle cellule immunitarie. Tale effetto è stato dimostrato nell’arabina della pectina – presente nella buccia di mele, pere, albicocche e prugne – e nel β-1,3- glicano (presente nei funghi).
Il sistema immunitario viene poi stimolato da importanti recettori antinfiammatori (AhR, Aryl Hydrocarbon Receptor), attraverso i ligandi esogeni per AhR che derivano da tessuti vegetali commestibili, es. verdure, frutta, tè ed erbe.
I polifenoli possono a loro volta attivare la funzione immunitaria mediante stimolo dei recettori AhR. I polifenoli sono una famiglia di circa 5000 molecole organiche naturali, presenti nei vegetali. I più noti per le proprietà benefiche sulla salute umana sono la quercitina, il resveratrolo, l’epigallocatechina, le antocianine, il tirisolo.
Dieta mediterranea, sistema immunitario e salute
Una dieta mediterranea autentica può offrire tutte le molecole che hanno azione importante sul nostro sistema immunitario. Con abbondanza e varietà di vegetali e frutta (tanto meglio se bio), fibre e polisaccaridi complessi (cereali integrali e legumi), proteine di varie matrici e olio extravergine d’oliva.
Gli integratori alimentari possono aiutare a garantire la copertura del fabbisogno quotidiano di micronutrienti, a volte anche a stimolare altre reazioni favorevoli. Ma nessun supplemento potrà mai compensare uno squilibrio nutrizionale di fondo. Il microbiota va nutrito con alimenti sani, senza ingolfare l’apparato gastrointestinale con cibo spazzatura che invece innesca processi infiammatori.
Uno studio scientifico appena pubblicato su Gut dimostra, del resto, come la ‘correzione nutrizionale’ basata sulla dieta mediterranea – con aumento degli apporti di fibre, vitamine (C, B6, B9, tiamina) e minerali (Cu, K, Fe, Mn, Mg) – possa rimodulare favorevolmente in pochi mesi il microbiota intestinale anche nelle persone anziane.
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L’ Ozonoterapia
Ozono, dal greco antico “ozein” significa odorare ed è un gas molto presente nell’ ozonosfera. L’Ozono viene prodotto da una serie di reazioni chimico-fisiche, favorite (catalizzate) dalla luce solare, fra sostanze presenti nell’aria. Ha un odore caratteristico che può essere percepito dopo i temporali lasciando una sensazione di pulizia ed aria fresca. Trattasi di un gas particolarmente instabile che torna ad essere ossigeno velocemente perciò deve essere prodotto poco prima del suo utilizzo. Non può essere immagazzinato in bombole come per l’ossigeno. L’Ozono ha proprietà germicide, anti-infiammatorie, fungicide ed effetti antivirali. E’ inoltre uno dei più potenti disinfettanti conosciuti e non ha effetti collaterali significativi. E’ tossico se respirato continuamente in concentrazioni superiori a 0,1 ppm (parti per milione).
L’Ossigeno di grado Medicale, (bombole, centralizzato, etc), viene introdotto in un dispositivo dove si applica un alto voltaggio. L’O2 si trasforma in O3 e la pressione presente nel circuito pompa la miscela di O2/O3 verso il punto di uscita. L’Ozono/Ossigeno prodotto in questa maniera è una miscela omogenea con una certa concentrazione che può essere misurata e regolata in base al tipo di applicazione da effettuare sul paziente in diverse maniere.
Le applicazioni includono:
INIEZIONI. Per ernia del disco, articolazioni, etc
AUTOEMOTERAPIA. Miscela di Ozono con una percentuale impostata di sangue prelevato dal paziente per reinfoderlo successivamente.
INSUFFLAZIONI. Rettale, vaginale, ottica, etc.
VIA TOPICA. Tramite acqua, soluzione salina e/o oli ozonizzati, terapia di insaccamento per piede diabetico e ulcere
Aumenta la circolazione sanguigna
Stimola il sistema immunitario
Sollievo dai dolori
Potente germicida, fungicida e disattivatore di virus.
Effetto anti-infiammatorio
La TMR ( Risonanza Magnetica Terapeutica )
Azioni prevalenti di TMR Vascular
– Riattivazione della vasomozione del MICROCIRCOLO con conseguenziale aumento dell’ OSSIGENAZIONE tessutale in genere e riduzione dei Fenomeni Trombotici sia venosi che arteriosi di frequente riscontro nei pazienti COVID-19
– Modulazione dello STRESS OSSIDATIVO ( riduzione radicali liberi ed aumento difese antiossidanti)
– Riduzione dell’ INFIAMMAZIONE cellulare con riduzione molecole pro-infiammatorie ( Interleuchina -6, IL-1, TNFalfa)
– Modulazione Metabolismo ( aumento sintesi proteica ed assorbimento nutrienti es. Vitamine C, B D
– Modulazione Immunita’ Cellula-mediata ( Linfociti T , Linfociti B, PMN)
– Stimolazione alla riparazione e rigenerazione Tessutale ( incremento fibroblasti,cellule endoteliali e cellule staminali tessutali )
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Il fumo
1. NON FUMARE: la difesa più immediata è quella che riguarda l’efficienza dei polmoni. Di qualunque cosa s’illudano i fumatori, i loro polmoni non sono in condizioni ideali e uno dei problemi è quello dello strato eccessivo di muco, spesso con caratteristiche non proprio sane, che ricopre i bronchi e che fa scivolare profondamente i patogeni entrati per inalazione. In aggiunta, le ciglia vibratili, specie di fruste che sono presenti sulla parete interna dei bronchi, sono paralizzate dal fumo e non sono più capaci di spingere fuori dei polmoni gli aggressori. E, allora, anche il Coronavirus trova una bella porta aperta. Ma la cosa vale per qualunque patogeno che passi attraverso il sistema respiratorio, comprese le NANOPOLVERI e quelle particelle di cui il Dr. Montanari si occupa da decenni.
Fuggire e difendersi dall’inquinamento:
Le vaccinazioni:
Vaccinarsi presuppone 12 settimane di quarantena e controllare la composizione del vaccino, in modo da evitare i vaccini inquinanti. Mai vaccinare i bimbi prima di un anno di età e comunque mai finchè il sistema immunitario non è ancora pronto.
Lo stress: le relazioni sociali e il vivere in gratitudine
Relazione tra lo stress ed il cuore duro: clicca qui ( Sklerokardìa : Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma).
Cuoreduro: clicca qui
Non combattere il male ed il nemico
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