Le tecnologie spirituali, psichiche e fisiche per vivere felici, in pace, sereni e sani

tratto da Peopleinpraise.org  del 01.11.2021, del 02.11.2021 e del 04.11.2021

1. Le procedure per raggiungere l’amore, la pace, la felicità, il benessere? Dio le ha scritte dentro lo spirito dell’uomo, nel posto più sicuro, dove l’uomo non potrà mai perderle.

2. Per essere felici è  fondamentale conoscere come parlarsi dentro, quali parole usare nel proprio logos (o dialogo interiore).

3. Tutto il creato è composto e formato dalla sostanza di Dio. Tutte le cellule, tutte le molecole, gli atomi, gli elettroni, i protoni, i neutroni, i fotoni, tutto è formato dalla sostanza di Dio. L’energia elettrochimica che rende possibile il pensiero e la più piccola particella di cui è composto il corpo umano sono fatti della sostanza di Dio. Di cosa è fatta la sostanza di Dio? La sostanza di Dio è la gioia. Dio è gioia.

VANGELO DI MATTEO 5,1-12A

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10 
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

11 
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

LA VIA

Tutti gli uomini e le donne del pianeta Terra desiderano la pace, ma non sanno come arrivarci. Tutti gli uomini e le donne del pianeta Terra desiderano la felicità, l’amore, la salute, il benessere, ma non sanno come arrivarci. Sapere dove voler andare non significa sapere come arrivarci.
Nell’istante in cui l’umanità si è messa in rivolta contro Dio, a tutti gli uomini Dio ha regalato la vita su questo pianeta per offrire ai suoi figli la possibilità di risvegliarsi dall’inganno satanico in cui sono caduti e poter scegliere di ritornare con amore e gratitudine tra le braccia del Padre. Ora, avrebbe mai potuto l’Eterno Padre regalarci questa vita in questo mondo immenso e meraviglioso, senza donarci tutte le conoscenze, le procedure, le tecnologie spirituali, psichiche e fisiche per vivere felici, in pace, sereni e sani? Ai suoi figli, che stanno cercando di tornare a casa tra le sue braccia, il Padre potrebbe mai nascondere le conoscenze indispensabili per vivere questa vita secondo la luce e lo splendore del suo amore?
Ma dove il Padre Creatore ha scritto le procedure per raggiungere l’amore, la pace, la felicità, il benessere? Le ha scritte dentro lo spirito dell’uomo, nel posto più sicuro, dove l’uomo non potrà mai perderle. Infatti l’uomo non ha perduto le procedure, non può perderle, ma, ingannato da Satana, ha solo smesso di ascoltarle e di seguirle. Non ha smesso di ascoltarle perché non era più capace di farlo, ma perché ha scelto volontariamente di non ascoltarle più e di non seguirle, per non sentirsi emarginato dal sistema dell’addestramento del mondo. Non ascoltare più e non seguire più le procedure di Dio, scritte nello spirito e nel cuore, ha condotto l’uomo nella terra della paura e dell’ignoranza, nel deserto della miseria, della schiavitù, della violenza e della morte. Da quel momento l’uomo confonde il vitale con il mortale e non conosce più la via della vita, e, pur desiderando amore, bellezza, salute, benessere, libertà, pace, felicità, non sa più come raggiungerle.
Nella pienezza del tempo, Gesù è venuto a visitare la terra per risvegliare nell’uomo il sapere di Dio, le procedure divine dell’amore e aiutarlo a metterle in pratica, per una vita felice e piena di bellezza. Gesù stesso, con le sue parole, afferma che questo è lo scopo della sua incarnazione terrena: Vi ho detto questo perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Giovanni 15,11). Ed è così che ci ha lasciato il suo messaggio felice, il suo gioioso annuncio che ha sintetizzato nel canto delle sue Beatitudini. È stato un peccato gravissimo trasformare le Beatitudini di Gesù, le procedure per essere felici su questa terra, in un apparato religioso, in un complesso di credenze e tradizioni devozionali, in un sistema gerarchico glaciale, in leggi moralistiche, fredde, impraticabili per l’uomo e lontane dalla vita della gente. Ma le Beatitudini sono ancora lì, scritte nello spirito e nel cuore dell’uomo e poi nel libro della gioia, il vangelo; sono ancora lì, e non per essere lette, ma per essere ascoltate con amore e intelligenza, con gratitudine e sapienza, e per essere realizzate per il benessere e la felicità di tutta l’umanità.
Quando l’uomo s’incamminerà sulla via delle Beatitudini, si sgombreranno i campi di battaglia, si chiuderanno i campi di concentramento, si svuoteranno le carceri, gli ospedali, i manicomi, i parlamenti che servono il potere, le banche che stritolano i popoli. Quando l’uomo accoglierà con amore la tecnologia spirituale inscritta nelle Beatitudini, la scienza, la medicina, la tecnologia faranno passi giganteschi in breve tempo e solo indirizzati al vero benessere di tutta l’umanità.
Servendo le Beatitudini, l’uomo non sarà mai più schiavo di un altro uomo, non conoscerà mai più le fauci insaziabili dei lupi rapaci del potere. Le Beatitudini sono la via indispensabile, perché sapere dove andare non significa sapere come arrivarci. Le Beatitudini sanno come si arriva alla felicità perché sono la Via della felicità. Possiamo essere certi che funzionano perfettamente, Gesù ci ha dato la sua parola, e oltre alla sua parola ci ha dato anche la sua vita per questo.

VANGELO DI GIOVANNI 6,37-40

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «37 Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
39 
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
40 
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

NUOVO LOGOS

Due sono le emozioni che l’uomo può provare in tutta la sua vita. Può provare amore e paura, e mai contemporaneamente. Le emozioni, una volta partite, non possono essere spente, possono solo essere sostituite. In che modo?Per sapere come si possono sostituire le emozioni è indispensabile conoscere da dove derivano. Le emozioni sono generate dall’energia del pensiero, dalle vibrazioni del dialogo interiore, dal logos decisionale, dall’orientamento mentale dei pensieri. Un dialogo interiore di gratitudine, perdono, amore e compassione genera emozioni di amore. Un dialogo interiore di invidia, gelosia, insoddisfazione, avidità, possesso genera emozioni di paura. Come non può esistere un gesto, un movimento muscolare, che non parta da un comando elettrochimico del cervello e del sistema nervoso, allo stesso modo è assolutamente impossibile che l’uomo provi una reazione emotiva, un’emozione, che non sia partita e sia stata determinata da un pensiero, per quanto questo sia stato formulato velocemente e in modo inconsapevole. Quando una persona prova paura, rabbia, ira, fastidio, rancore ha coltivato dei pensieri corrispondenti. Quando una persona prova amore, gioia, comprensione, compassione, felicità ha coltivato dei pensieri corrispondenti. Un’emozione, una volta generata, non può essere spenta, smorzata, fermata, bloccata, arrestata, disattivata ma solo sostituita, perché ugualmente nessun pensiero, una volta generato, può essere spento, smorzato, fermato, bloccato, arrestato, disattivato ma solo sostituito. È evidente quale importanza possa avere dunque sapere come sostituire i pensieri del dialogo interiore, del logos, per poter generare e vivere emozioni belle, vitali, felici. Per essere felici è perciò fondamentale conoscere come parlarsi dentro, quali parole usare nel proprio logos, per non generare emozioni distruttive e velenose ma serene e gioiose. Vista la straordinaria importanza del tipo di parole che si usano nel dialogo interiore e visto il grande potere che esse hanno nel generare lo stato emotivo della persona, può essere un caso che Gesù sia venuto sulla terra a donarci le sue parole, la sua Parola di vita?
Alimentare correttamente il logos interiore con il miglior dialogo interiore è tutto nella vita. Qual è il modo migliore per alimentare il nostro dialogo interiore per produrre emozioni dall’energia vitale e pacificante? È usare la Parola e non le parole. Per questo pregare la Parola, rimuginare la Parola, meditare la Parola è potentissimo ed efficacissimo per avere una vita con emozioni felici e armoniose, perché la Parola sa sostituire, come nessun’altra parola umana, le parole dei dialoghi interiori umani non felici e non sereni. Gesù spiega questo continuamente nel vangelo e lui stesso, che è Dio, Figlio di Dio, usa questo sistema.
Dal racconto evangelico si deduce chiaramente che Gesù ha fatto la scelta estremamente precisa di alimentare il proprio dialogo interiore con le parole del Padre, con la Parola del Padre. Perfino nei giorni della tentazione satanica nel deserto, Gesù risponde al Diavolo non con un proprio dialogo interiore personale, ma con un dialogo interiore che deriva dalla Parola del Padre: Sta scritto non di solo pane vive l’uomoma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Matteo 4,4). Con la Parola di Dio, con il dialogo interiore di Dio suo Padre, Gesù ammaestra la gente, guarisce ogni malattia, sconfigge la morte, compie miracoli, scaccia ogni spirito malvagio, crea conoscenza, apre la mente, ispira il popolo a sostituire i vecchi dialoghi interiori per conoscere una vita felice e piena di benessere.
In questo testo del vangelo, Gesù, che Giovanni evangelista identifica con il Logos di Dio fatto carne, ci dona una Parola meravigliosa per sostituire sempre, con grandissima efficacia, i dialoghi interiori ammalati e velenosi, che procurano solo emozioni di rabbia, ira, fastidio, rancore, vendetta, e quindi paura, paura, paura. Qualsiasi cosa possa accadere nella vita, se un uomo cerca pazientemente e con un po’ di allenamento di sostituire tutti i suoi dialoghi interiori con queste parole di Gesù, facendole rimbalzare dentro di sé in ogni momento, meditandole, amandole, accarezzandole teneramente, non perderà mai la felicità e la pace interiore.
Se un uomo si ripete dentro, come fosse Gesù stesso a ripeterlo continuamente al suo spirito e alla sua psiche, tutto ciò che il Padre mi dàverrà a me, non proverà mai paura, mai; o se si ripete nel dialogo interiore lungo la giornata, sempre come fosse Gesù a dirlo al suo cuore, colui che viene a meio non lo cacceròfuori, allora non proverà più paura, mai più. Se un uomo si ripete dentro: perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontàma la volontà di colui che mi ha mandato […] che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, non proverà più paura, mai più. Così come se un uomo si ripete con amore dentro sé, ogni secondo, che la sua vita sarà vita per sempre, immortale nell’amore e nella luce di Dio, affidandosi alle parole di Gesù: ma che lo risusciti nell’ultimo giorno, non proverà più paura, mai più.
Gesù ci ha lasciato l’infinita ricchezza della sua Parola, raccolta nel vangelo, non solo per farci conoscere la sua verità e le procedure della felicità, ma anche perché possiamo utilizzare la sua Parola come nuovo e rivitalizzante dialogo interiore, come logos della felicità, per usarla come energia pneumopsichica, capace di sostituire i dialoghi di morte e le emozioni di paura.

VANGELO DI LUCA 15,1-10

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola:
«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. 10 Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

SOSTANZA

Tutto il creato è composto e formato dalla sostanza di Dio. Tutte le cellule, tutte le molecole, gli atomi, gli elettroni, i protoni, i neutroni, i fotoni, tutto è formato dalla sostanza di Dio. L’energia elettrochimica che rende possibile il pensiero e la più piccola particella di cui è composto il corpo umano sono fatti della sostanza di Dio. Di cosa è fatta la sostanza di Dio? La sostanza di Dio è la gioia. Dio è gioia. Perfino l’amore è fatto della sostanza della gioia, perché il fine e lo scopo dell’amore sono senz’altro la gioia, e la gioia non ha scopo, non ha fine, è il fine, per questo durerà per sempre. La fede serve a vedere e comprendere le cose del cielo dalla terra, l’amore serve a trasformare in realtà celesti tutto ciò che è della terra, ma il cielo, il cielo, il cielo di Dio è gioia, gioia totale, senza fine. Dio è gioia. L’uomo è fatto della sostanza di Dio, che è la gioia. Tutto dell’uomo è fatto di gioia e solo nell’istante in cui l’uomo perde la gioia smette di essere forte, carico di energia, sano e bello. Nessun uomo si ammala perché esistono le malattie, ma le malattie esistono perché sono un segno psicofisico della mancanza di gioia. Quando un uomo e una donna, consapevolmente o meno, per molteplici motivi, si allontanano dalla sostanza di Dio che è la gioia, l’uomo e la donna entrano in uno squilibrio energetico con la sostanza di Dio, in uno stato ipoenergetico di necrosi che, nel tempo, si manifesta psichicamente in stati emotivi di tristezza e nel corpo con la malattia. Non esiste malattia, disarmonia sulla terra che non derivi dalla tristezza, sia individuale che collettiva.
Satana è triste, perché ha inventato la tristezza con il suo pensiero di invidia contro Dio, e non ha altro scopo che rendere triste tutto ciò che a lui si vota e si dedica. Anche Satana ama, predilige, sente e desidera, ma ama, predilige, sente e desidera senza gioia, questa è la sua tragedia. Non c’è gioia senza amore, ma l’amore vero, quello che viene da Dio e a Dio conduce, porta alla gioia. Lo scopo di Satana è rendere triste l’uomo. Satana vuole che l’uomo si allontani da Dio, perché, lontano da Dio, l’uomo diventa triste. A Satana non importa nulla che l’uomo sia cattivo, omicida, ladro, violento, avido, invidioso, arrabbiato, vendicativo, spietato, crudele, ingiusto, ma gli interessa che l’uomo sia malvagio, perché l’uomo malvagio è triste e genera tristezza. L’invidia, l’avidità, la sete di potere e di ricchezza, il possesso, l’ambizione, l’ignoranza sono vie di morte, perché nascono dalla tristezza e generano tristezza. Il male è tutto ciò che non viene dalla gioia, non rilascia energia di gioia e non conduce alla gioia. Il vero bene e il vero amore non combattono il male, mai, ma generano gioia. Satana non si sconfigge con la morale e la legge, ma vivendo e generando gioia. La legge è uno dei colpi di genio di Satana, perché la legge è per antonomasia l’assenza di gioia. Satana sa che di tutto ciò che l’uomo compie lontano dalla gioia e senza gioia non resterà nulla, assolutamente nulla. Satana combatte gli uomini di fede, odia gli umili, non sopporta chi ama con amore, disprezza i martiri, ma entra in uno stato di allucinazione letale quando si avvicina a un uomo e a una donna che sono nella gioia. Moralità senza gioia, bontà senza gioia, sacramenti senza gioia, Parola di Dio senza gioia, comunità di fede senza gioia, dovere senza gioia, lodare Dio senza gioia, giustizia senza gioia, essere nel giusto e nella verità senza gioia sono nella direzione di Satana. A un uomo, che tutto il giorno canta nella gioia al suo Signore, Satana non riesce nemmeno ad avvicinarsi. Dio è gioia. Tutto è fatto della sostanza di Dio che è la gioia. Dio compie tutto quello che compie per amore del suo nome, e il nome impronunciabile di Dio è gioia, gioia totale, gioia piena, gioia senza fine. Gesù stesso spiega incessantemente che tutto quello che lui è venuto a portare all’umanità, in potenza e forza, amore e conoscenza, ha come unico scopo che l’uomo abbia la gioia e la gioia piena in misura sovrabbondante: Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Giovanni 15,11). Gesù stesso ha dato nome al suo messaggio, euanghèlion, l’annuncio della gioia.

Gioia sostanza di Dio

L’umiltà che non viene dalla gioia, e gioia non rilascia,
ha lo stesso senso, direzione, significato dell’invidia e dell’orgoglio.
La povertà che non viene dalla gioia, e gioia non rilascia,
ha lo stesso senso, direzione, significato della miseria e dell’opulenza.
La preghiera che non viene dalla gioia, e gioia non rilascia,
ha lo stesso senso, direzione, significato della bestemmia e del rinnegare Dio.
Il perdono che non viene dalla gioia, e gioia non rilascia,
ha lo stesso senso, direzione, significato della vendetta e della rabbia.
L’amore che non viene dalla gioia, e gioia non rilascia,
ha lo stesso senso, direzione, significato del possesso e dell’indifferenza.
La carità che non viene dalla gioia, e gioia non rilascia,
ha lo stesso senso, direzione, significato dell’avidità e dell’ingiustizia.
Il dono di sé che non viene dalla gioia, e gioia non rilascia,
ha lo stesso senso, direzione, significato della crudeltà, dell’ambizione e dell’egocentrismo.
La libertà che non viene dalla gioia, e gioia non rilascia,
ha lo stesso senso, direzione, significato della schiavitù e dell’oppressione.

NULLA SENZA GIOIA PERCHÉ DIO È GIOIA

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