Il significato delle malattie. 1.LE INFIAMMAZIONI.

Molte persone che hanno utilizzato Sanza a casa propria noleggiandola o presso gli studi medici ed ospedali sempre più numerosi che la utilizzano, sono rimasti stupefatti  dalla velocità con cui il processo infiammatorio di cui soffrivano, si sia quasi immediatamente estinto e di conseguenza sia velocemente sparito ogni sintomo. In certi casi addirittura abbiamo assistito  a scene che richiamano alla mente certi miracoli di cui in passato avevamo letto solo nei libri sapienziali…

Sappiamo che con Sanza tale processo avviene  in modo naturale, quindi senza effetti collaterali,  contrariamente a quanto avviene con l’utilizzo dei farmaci, che anzi spesso trasformano un processo infiammatorio in una infiammazione cronica a causa delle gelificazione dei tessuti che essi producono.Questo ci introduce a porre subito una prima domanda fondamentale sul futuro della medicina: stiamo per uscire dal sistema della dipendenza dei farmaci per entrare in un altro ancor più pernicioso, in cui saremo dipendenti dalle macchine?

Ma… possibile? Se ce la fa una semplice macchina a disinfiammare un tessuto, possibile che l’uomo, un essere di luce, molto più  potente di una macchina,  non  riesca a fare altrettanto, anzi a fare molto di più, senza dover sempre dipendere da interventi esterni? Non è forse  da dentro il nostro cuore che nascono piuttosto tutte le malattie? (Lc, 7:20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo»).

Avvalendosi dei contributi  della gente comune ed analizzando le semplici esperienze quotidiane, abbiamo cercato di approfondire i meccanismi delle malattie e scoprire i nessi più reconditi che collegano i meccanismi fisiologici a quelli psichici e spirituali.

Cominciamo qui dalle INFIAMMAZIONI che ci sembrano così significative in questi tempi dove impera accompagnato al grande inquinamento, una sostanziale indifferenza: la tiepidezza (Apocalisse 3,16 ” Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”).

dialogoeroticoAvete mai provato a visualizzare il contesto ed assaporare quanto sia infiammato il dialogo erotico tra Gesù e la Samaritana al pozzo? E’ proprio grazie a questa fiamma che Gesù le ha fatto una delle più grandi rivelazioni contenute nei Vangeli…

Eh si, sembra proprio che a causa dell’inquinamento (fisico ma anche e soprattutto spirituale) che toglie energia, uno si ritrovi nella vita in quella tipica situazione in cui gli “manchi fiamma”, una vita che manca di calore. Un vita con poco entusiasmo  e dove non ci sia nulla di importante per cui valga la pena “infiammarsi”. Ebbene sembra che un po’ alla volta la stessa cosa accada anche alle sue cellule: comincia a mancare a calare la tensione superficiale della membrana (che è il cervello della cellula. Vedi questo video dall’ottavo minuto…)

Di conseguenza con la tensione cala anche il “movimento”, cioè la “resa delle pompe” (la pompa sodio potassio) e la cellula comincia un processo di deperimento. Allora interviene l’infiammazione cercando  di ravvivare la vita e di riportare il sistema in equilibrio!

Possiamo definire fisiologicamente le infiammazioni come quei meccanismi che tendono a solubilizzare la sostanza fondamentale del tessuto connettivo in modo da rendere solubili il più possibile le tossine e così poterle eliminare più facilmente e velocemente. Istamine, chinine, sostanze algogene, enzimi lisisomiali, l’acidosi stessa hanno tutte lo stesso scopo: solubilizzare  il connettivo! Se interveniamo con antinfiammatori impediamo il processo di solubilizzazione, riconducendo la stessa sostanza fondamentale del connettivo ad una fase di gel, per cui le tossine non possono essere più drenate, per cui avremo assieme alle recidive una cronicizzazione della malattia. (Ahi, ahi, ahi mamme che al minimo accenno di influenza dei vostri bambini, ricorrete ai farmaci…!!!).

Consideriamo fondamentale accettare la tesi secondo cui i processi del nostro organismo siano tutti biologicamente sensati e svolgano sempre un preciso ruolo che è sempre positivo.
Se ogni processo è positivo ciò significa che ogni processo è utile. A questo proposito occorre introdurre un primo elemento fondamentale che alimenta tutti i processi di guarigione, un elemento difficile da concepire per la nostra cultura positivistica, ma che invece funziona sempre, se si comprende come applicarlo e si riesce a farla ritornare a diventare una pratica istintiva, come sarebbe (anzi lo è già!) nell’intimo del nostro cuore. Stiamo parlando di quel grande e potente movimento che è la gratitudine (…e quindi la lode).

“Come – penseranno i più – dovrei forse ringraziare perchè sono malato?” ed ancora “Ringraziare mi fa forse guarire?”

Si.

Appunto.

Dovremmo incominciare a rovesciare gli attuali processi di comprensione che ci hanno portato a tanti vicoli ciechi; dovremmo cominciare a vedere la malattia come un processo positivo, che ci segnala le vie sbagliate (soprattutto a livello spirituale, cioè le cosiddette vie larghe…quelle che Gesù dice che portano alla perdizione…). La malattia, se ascoltata, ci accompagna gradualmente verso le vie giuste cioè ci fa evolvere nella capacità di dare/riceve amore.

La malattia non va combattuta, ma accettata, compresa ed accompagnata. Impariamo  a ringraziare il nostro corpo ed i suoi sintomi con amore. Facciamolo con convinzione e saremo stupiti di quanto velocemente molti sintomi, anche importanti, ci lascino istantaneamente…

Senza malattie non ci sarebbe evoluzione! Senza capacità di produrre infiammazione NON CI SAREBBE VITA! L’infiammazione è sempre una riposta ad un’aggressione, ad un conflitto. E’ un evidente evento biologicamente sensato, che diventa eccezionale solo in rapporto alla durata (perchè non riusciamo a perdonare subito?…), all’entità (perchè ci fidiamo così poco… e vogliamo sempre metterci la posto del Creatore e della leggi della natura che ci parlano di Lui?), all’estensione (perchè viviamo in una società dove abbiamo “accorciato le grandi distanze”, facciamo centinaia di chilometri in poche ore… e ci muoviamo così poco? Siamo sempre più fermi. L’obesità, la tipica malattia da poco movimento, anzi ancor di più le semplici  e classiche “due dita di grasso attorno ai fianchi” sono indice di presenza di grasso viscerale. Quindi di un pernicioso processo infiammatorio in corso!).
Perdono, fiducia, movimento… altri ingredienti fondamentali del processo di guarigione primario, cioè quello spirituale dove risiede il senso compiuto di tutte le malattie…

Microprocessi infiammatori avvengono costantemente nel nostro organismo.

Sono opportuni dei sistemi di prevenzione primaria che rafforzino il nostro sistema immunitario, di cui avremo modo di parlare abbondantemente. A questi è opportuno che corrispondano dei sistemi di cura da cui siano il più possibile esclusi tutti quei pericoli di controindicazioni ed effetti collaterali come quelli indicati dai farmaci e dai metodi che rispondono alla logica della medicina allopatica, curatrice dei sintomi e dimentica delle cause (basta leggere i bugiardini che accompagnano i farmaci…sembrano formulati da qualche strana cultura medievale che si diverte a prendersi gioco di noi: esistono oggi ben altri dispositivi di cura ben più efficaci!). 

Ricordiamoci sempre che si tratti di un farmaco, o di un’erba o di un qualsiasi dispositivo, sin tratta solo di un “mezzo”. Un mezzo non  dobbiamo mai, mai sostituirlo con il “fine”.

Il fine ci appare sempre quello di imparare ad amare, a dare e ricevere amore in presenza di una malattia è opportuno che cominciamo ad aprirci anche questo genere di …opportunità!

Questo è fondamentale perchè il miglioramento della condizione psichica ed un notevole miglioramento dell’umore sono accompagnati alla remissione dei processi infiammatori.
E’ risaputo, scrive Lawrence Steinmam, professore di neurologia e scienze neurologiche, pediatria e genetica alla Standford University che “uno stress… può aggravare una malattia autoimmune influendo sull’ipotalamo e sull’ipofisi, i quali a loro volta secernono ormoni che promuovono l’infiammazione (…)
Queste scoperte possono offrire una spiegazione alla ben nota osservazione clinica che l’ansia può aggravare una malattia autoimmune
“.

La mente dell’uomo e il suo corpo non sono da intendersi separati, ma interferenti tra loro. Dopo le geniali intuizioni di Groddeck nel rapporto psiche-soma, la teoria dello stress distruttivo è stata illustrata, anche se in parte, da Hans Selye con i suoi studi concernenti la G.A.S. (General Adaptation Syndrome).

Seyle divideva, abbiamo visto, uno stress distruttivo da uno essenziale, che chiamava “spinta a reagire” e scrisse, a tal proposito, che “Lo stress è il sale della vita, una carica fornita non solo alla sfera fisica ma anche alla sfera psichica purché l’uomo impari a rilassarsi e ad entrare in rapporto più intimo, sereno con sé stesso e con gli altri“.
Sherrington nel suo lavoro “L’attività integrata del sistema immunitario” è lo studioso che più si è avvicinato a questa simbiosi trovando nell’emozione il confine-incontro tra la psicologia e la fisiologia.

Secondo molti studiosi vi è una significativa relazione fra lo stress distruttivo (che consiste in quell’aggressività notevole che non viene espressa né scaricata all’esterno) e il cancro.
Lennart Levi, nel 1972, alla fine di una complessa ricerca pubblicò i risultati ai quali era giunto. Lo studioso concludeva che nell’uomo le tensioni psicologiche sono da considerarsi le aggressioni più comuni, che si scaricano nella sfera delle emozioni e finiscono con l’alterare il sistema neurovegetativo.
Sulla relazione tra stress e cancro diversi studiosi hanno osservato interessanti nessi.
Già Rigoni-Stern appurò che il carcinoma mammario si manifestava con frequenza maggiore nelle religiose. Gagnon nel 1950 arrivò alle stesse conclusioni di Rigoni-Stern.
Lo stress eccessivo è la più importante fonte di acidosi., situazione in  cui le cellule cancerogene prolificano. Lo stress e la mancanza di movimento tolgono ossigeno, altra situazione legata alla proliferazione delle cellule cancerogene.

L’estratto di succo vivo: come affrontare le infiammazioni dal punti di vista fisiologico curandoci con l’alimentazione.
Il Ruolo degli Ossidanti e degli Antiossidanti. I radicali liberi. Lo stress ossidativo. Il ruolo degli enzimi.

Una semplice cistite per esempio potrebbe essere curata con gli antibiotici oppure tramite l’alimentazione in modo molto più semplice, veloce, efficace e senza le controindicazioni proprie degli antibiotici (=antivita).

Il più delle volte basterebbe per esempio fare un giorno di digiuno e bere 6-7 volte durante il giorno un estratto di succo fresco, (ovvero “vivo”) con carote, sedano, carote ed una mela (naturali!) per renderlo piacevole.
Nei casi più complessi vedi l’articolo “Come guarire le infiammazione con l’alimentazione” di prossima pubblicazione.

Ma com’è possibile “guarire” da un’infiammazione così facilmente?

Perchè con l’estrattore i prinicipi nutritivi, i micronutrienti,  contenuti in quei tipi di verdura e frutta, entrano immediatamente nel circolo sanguigno. Vediamo ora quali sono questi principi e come funzionano.

Consideriamo ora la funzione dell’ INFIAMMAZIONE nonché il ruolo di ossidanti e antiossidanti in tale processo.
Le infiammazioni, oltre che a creare le condizioni che agevolino il drenaggio delle tossine,  accrescono il rifornimento di sangue ed elementi nutritivi verso una 
specifica area e sono essenziali per il funzionamento del sistema immunitario e il processo di guarigione di organi e tessuti danneggiati. Se il sistema immunitario non è abbastanza vigoroso da eliminare microbi invasori e cellule dell’organismo malate, le infiammazioni originariamente adibite alla guarigione diventano infiammazioni distruttive croniche – sintomatiche dell’attuale epidemia di patologie croniche. I farmaci, come sopra spiegato, contribuiscono al processo di cronicizzazione.

Gli ossidanti sostengono il sistema immunitario uccidendo sul colpo i microbi e fornendo al sistema immunitario una maggiore ‘potenza di fuoco’, il che, allorquando si impiegano energici ossidanti quali il biossido di cloro, sfocia in accresciute infiammazione ed acidità dell’organismo.
Di conseguenza, come accade nel corso di qual­siasi reale ripristino della salute, è possibile che durante i trattamenti si sviluppino varie reazioni di guarigione, fra cui infiammazioni temporanee; utili alla guarigione sul lungo termine, ma disagevoli a breve termine.
Per una più dettagliata spiegazione di tale processo, denominato “crisi di guarigione” o “reazione di guarigione”, vedi l’articolo dedicato (clicca qui).

I radicali liberi o ROS: reactive oxygen species (composti reattivi dell’ossigeno-radicali liberi).Sono composti instabili e altamente reattivi ad emivita brevissima (anche 10 sec) , responsabili del danno ossidativo a carico di macromolecole biologiche, come DNA, carboidrati e proteine. Questi composti agiscono come ossidanti, ovvero sono in grado di donare l’atomo di ossigeno “instabile” ad altre sostanze. I ROS sono continuamente prodotti nell’organismo come conseguenza dei normali processi metabolici.
Esistono varie specie di ROS, che possono essere distinti in:
Radicali (molecole che contengono almeno un elettrone spaiato) 

Non-radicali: composti reattivi capaci di ossidare biomolecole.

I radicali liberi non sono sempre dannosi: negli ultimi anni è stato molto studiato il ruolo del radicale ossido nitrico (NO•), effettore finale di molti processi biologici. L’ossido nitrico è fondamentale nella regolazione del tono vascolare e svolge un ruolo in molti altri processi (es. risposta immunitaria). Ricordiamo che le cellule fagocitarie coinvolte nella risposta immune primaria (neutrofili, monociti o macrofagi) sintetizzano radicali liberi come parte dei processi di difesa contro organismi patogeni.

Difese antiossidanti

Per contrastare l’azione dei ROS in eccesso, l’organismo ha a disposizione una serie di meccanismi enzimatici o non-enzimatici di difesa. Per antiossidante intendiamo “qualsiasi sostanza che, presente in concentrazione molto bassa rispetto a quella di un substrato ossidabile, è in grado di ritardare o inibire significativamente l’ossidazione di quel substrato” .

I principali sistemi enzimatici coinvolti nella difesa antiossidante sono:

– superossido dismutasi, attiva contro il radicale superossido (O2•-)
– catalasi, che riduce il perossido di idrogeno (H2O2)
glutatione perossidasi (in molti casi selenio-dipendente), che riduce gli idroperossidi organici. La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’efficacia delle difese enzimatiche antiossidanti. Molti oligoelementi essenziali, tra cui selenio, rame, manganese e zinco sono coinvolti nella struttura molecolare o nell’attività catalitica di questi enzimi.

Una seconda linea di difesa è formata dai composti antiossidanti endogeni a basso peso molecolare, che reagiscono con i composti ossidanti riducendone il potenziale nocivo. Tra di essi ricordiamo il glutatione, l’ubichinolo e l’acido urico, tutti normali prodotti del metabolismo corporeo.
CJP-01-imgG00TRMEsistono infine gli antiossidanti di origine alimentare :
• Acido ascorbico (vit. C)
• Tocoferoli (vit. E)
• Carotenoidi
• Flavonoidi

Vitamina C : uno dei più potenti antiossidanti naturali. Solubile in acqua, presente a concentrazioni significative nel plasma (60 µmol/L) e in molti tessuti. E’ particolarmente efficace nei confronti del radicale superossido, idrossilico e dell’ 1O2. Previene inoltre la trasformazione dei nitrati in nitriti. La biodisponibilità è simile sia per la Vit. C da fonti naturali che per quella sintetica. La vit. C protegge i tocoferoli dall’ossidazione, rigenerandone la forma ossidata che si forma durante i processi di difesa contro la perossidazione lipidica.

Vitamina E : termine generico per definire la famiglia dei derivati dell’α−tocoferolo (tocoferoli e tocotrienoli). Sono composti molto liposolubili e agiscono quindi a livello di membrane cellulari e di lipoproteine inibendo la perossidazione lipidica.

Carotenoidi : pigmenti naturali rossi, gialli e arancioni contenuti in molti vegetali e nei tessuti di animali che si cibano di tali vegetali. Sono operativi nei confronti del radicale perossido e dell’1O2. Essendo lipofili, entrano nei meccanismi di protezione delle lipoproteine (in particolare LDL) esposte alla perossidazione lipidica.

Flavonoidi : antiossidanti polifenolici contenuti nella frutta, in molti vegetali e in bevande come il tè, il vino e la birra. E’ un termine che riassume molti gruppi di sostanze strutturalmente diverse tra cui :
• flavanoli (catechina, epicatechina)
• flavonoli (quercetina)
• flavanoni
• flavoni
• isoflavoni
• antocianine

La biodisponibilità di queste sostanze è piuttosto bassa nei prodotti di tipo industriale ed in genere trattati con prodotti di sintesi ed il loro ruolo in vivo è ancora da chiarire.

Oltre ai flavonoidi, esistono altri composti fenolici di importanza potenziale. Ad es. i tirosoli ed idrossitirosoli conferiscono all’olio di oliva le proprietà antiossidanti, oltre ad essere responsabili del sapore pungente di molti oli extravergini. Anche molte piante aromatiche, come rosmarino, salvia menta ed origano contengono composti di questa famiglia. L’assorbimento e la distribuzione corporea di queste sostanze sono poco conosciuti.

Altri costituenti della dieta che entrano direttamente o indirettamente nel sistema di difesa antiossidante sono il selenio, il rame e lo zinco. Un supplemento di questi oligolelementi potrebbe essere utile in caso di documentate carenze dietetiche.

IMPLICAZIONI DEL DANNO OSSIDATIVO SULLE FUNZIONI DELL’ORGANISMO E SULL’INSORGENZA DI MALATTIE.

Il danno ossidativo da ROS non si esplica solo a livello di biomolecole importanti, ma anche a livello di processi regolatori del genoma e del sistema immunitario.

Studi su popolazioni, studi clinici e ricerca di base forniscono dati sempre più convincenti in favore del ruolo degli antiossidanti nella prevenzione e nella terapia di alcune condizioni morbose.

Un aumento dell’assunzione dietetica di antiossidanti potrebbe essere particolarmente utile in sottogruppi quali le donne in gravidanza, i neonati, i bambini, gli anziani e gli sportivi.

• Cardiopatia coronarica : dipende principalmente dai processi arteriosclerotici a livello della parete delle arterie. E’ ormai noto che lo stress ossidativo a livello delle lipoproteine LDL rappresenti un fattore importante nella formazione iniziale delle lesioni aterosclerotiche. L’ossidazione delle LDL dipende da processi di perossidazione indotti da radicali liberi. Esistono dati che suggeriscono che un aumento dell’assunzione di antiossidanti lipofili, come Vit. E e carotenoidi può avere un effetto protettivo nei confronti di tali lesioni.

• Carcinogenesi : la carcinogenesi è un processo complesso costituito di varie fasi (inizio, promozione e progressione). La generazione di ROS può influenzare la carcinogenesi a vari livelli. Il danno ossidativo del DNA può provocare rotture di una singola catena o della doppia catena, come pure aberrazioni cromosomiche. Le modifiche del DNA possono provocare mutazioni puntiformi, delezioni o amplificazioni geniche che possono costituire la prima fase della carcinogenesi . Anche in questo caso, gli antiossidanti naturali sembrano prevenire, in particolare in studi su cellule in cultura, l’effetto mutageno dei ROS.

• Cataratta e degenerazioni oculari dovute all’età. La cataratta è un opacizzazione del sistema di lenti dell’occhio dovuto ad alterazioni ossidative delle proteine. Ciò non sorprende se si pensa che l’occhio è esposto alla luce (UV) e all’azione ossidante dell’ossigeno. Elevati livelli di Vit. C e Vit. E possono prevenire lo sviluppo della cataratta.

• Alterazioni neuronali : lo stress ossidativo può intervenire nella degenerazione neuronale alla base di malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica e la malattia di Alzheimer .

In conclusione, i dati disponibili mostrano che un aumento dell’assunzione di antiossidanti da fonti naturali, in articolare frutta e vegetali è molto utile nella prevenzione di varie malattie.

Altri articoli della Rubrica “il significato delle malattie”:

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)

1. LE INFIAMMAZIONI

1.bis  Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione  

1.ter   Cemp Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

Il significato delle malattie: 1.bis Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione

 segue da   Il significato delle malattie. 1.LE INFIAMMAZIONI.

Abbiamo visto come trattare e prevenire un caso di infiammazione per mezzo della nutrizione. Ora vediamo di trattare casi più complessi come quelli di persone affette per esempio da Poliartrite reumatoide,  Artrosi, Patologie infiammatorie croniche delI’intestino, Patologie infiammatorie della pelle, dei polmoni e altri organi: allergie, dermatiti, Patologie infiammatorie del cuore e dei vasi.

L’obiettivo è quello di trattare le cause e le conseguenze dell’infiammazione ed offrire una soluzione terapeutica efficace e scientificamente dimostrata, soprattutto che il  trattamento non produca rischi per il paziente, evitando/minimizzando gli effetti collaterali dell’uso/abuso dei classici  anti-infiammatori. In poche parole, riduzione del dolore, riduzione degli altri sintomi infiammatori, migliorare la qualità della vita e mobilità, un minor uso di antidolorifici e altri farmaci, nessun effetto collaterale.

Questa la STRATEGIA OTTIMALE:

1. Rinforzare la barriera intestinale
2. Normalizzazione delle vie di segnalizzazione  (cascata delle kinasi)
3. Inibizione delle cascate pro-infiammatorie
4. Supportare le vie   anti-infiammatorie

 

Naturalmente un ottimo e fondamentale aiuto è quello di assumere giornalmente il solito estratto di frutta e verdura e fare il pieno di antiossidanti come descritto nell’articolo precedente.

Un ottimo sistema, probabilmente il migliore,  per disinfiammare ed affrontare le infiammazioni cronico-degenerative è il dispositivo Sanza.

 1. Rinforzare la barriera intestinale

con L-glutamina, gamma-orizanolo, vit. B5, zinco e gli acidi grassi (EPA-omega3) che aiutano a ripristinare la barriera intestinale.

la glutamina è un aminoacido non essenziale, tra i più importanti in varie circostanze come lo stress, le infezioni un allenamento intenso nel quale svolge un ruolo di difesa cruciale.  La maggior parte degli alimenti ricchi di proteine hanno anche un’adeguata quantità di glutammina. Sono ottime fonti di glutammina la frutta secca, la soia, e i fagioli. Si assume molto meglio assieme alla Vitamina C.

Il gamma-orizanolo si trova nel riso rosso, specie quello fermentato, nell’olio di riso, nel mais, nell’orzo, nelle farine integrali, nella frutta, nei pomodori, nelle olive, nei frutti di bosco e in alcune erbe. Appena scoperto, il gamma orizanolo veniva utilizzato contro gli stati d’ansia, ma con il passare del tempo trovò applicazioni anche nel trattamento di alcuni disturbi della menopausa, dell’ipercolesterolemia e dell’ipertrigliceridemia.

La vitamina B5 (acido pantotenico) si trova nei legumi (piselli, lenticchie), nei cereali integrali e nel germe di grano, nel lievito di birra, nella soia bio, nelle arachidi, nella frutta (come nell’avocado), nella verdura (nei broccoli, nei pomodori), nei funghi.

Lo zinco si trova nelle mandorle, i semi di sesamo ed i cereali integrali, nella frutta secca e semi, come semi di girasole e semi di zucca. Alte percentuali di zinco sono contenute nelle ostriche, nel lievito, nei funghi, nel cacao, nelle noci, nel tuorlo d’uovo. Frutta, verdura e i cereali contengono fitati e fibra che ne riducono l’assorbimento. I fitati vengono bilanciati dall’assunzione di cibi fermentati, come il pane, che riduce il rischio di carenza.

Gli acidi grassi (EPA-omega3) si trovano nei  semi di lino, soia, verdure a foglia verde, noci, olio di canapa, olio di canola,  olio di pesce, aringa, salmone, alcune alghe, uova (solo se di galline felici alimentate con vari cereali germinati, semi di lino macinati, verdure fresche come le crucifere, l’erba). La carenza di alcuni nutrienti come lo Zinco e il Rame ne rendono più  difficile l’assorbimento.

Fonti vegetali di acidi grassi della famiglia degli Omega-3

CIBI (per porzione) Omega-3(g) Omega-6(g)
Olii:
Olio di lino, 1 cucchiaio
Olio di canola, 1 cucchiaio
Olio di noce, 1 cucchiaio
Olio di soia, 1 cucchiaio
6.6
1.6
1.4
1.0
1.6
3.2
7.6
7.0
Noci e Semi:
Semi di lino, macinati, 2 cucchiai
Noci (inglesi), 2 cucchiai
3.2
1.0
0.8
5.4
Verdura, frutta e legumi
Semi di soia, cotti, 1 tazza
Tofu, compatto, ½ tazza
Tofu, medio, ½ tazza
Latte di soia, 1 tazza
Bacche, ½ tazza
Piselli, ½ tazza
Legumi, ½ tazza
1.1
0.7
0.4
0.4
0.2
0.2
0.05
7.8
5.0
2.9
2.9
0.2
0.2
0.05
Vegetali a foglia verde
(broccoli, cavolo, insalata, etc) 1 tazza se crudi o ½ tazza se cotti.
0.1 0.03
Cereali
Germe d’avena, 2 cucchiai
Germe di grano, 2 cucchiai
0.2
0.1
1.6
0.8
 

Avvertenze sul consumo di semi di lino:

assorbono acqua per 5 o 6 volte il loro peso e quindi è importante bere molti liquidi quando si consumino i semi macinati.

I semi crudi, ma non l’olio, contengono dei glucosidi cianogeni che sono convertiti nell’organismo in tiocianati. Queste sostanze chimiche possono interferire con l’utilizzo di Iodio da parte della tiroide e aumentare il rischio di gozzo (specialmente se lo Iodio nella dieta è scarso). Si consiglia di limitare il consumo di semi di lino crudi (macinati) a 3-4 cucchiai al giorno. Il calore inattiva i glucosidi cianogeni e pertanto ci sono meno problemi quando i semi sono usati nella cottura al forno.

Avvertenze sul consumo di integratori a base di olio di pesce:

a). devono essere di pesce selvaggio e non di allevamento, che notoriamente fornisce poco omega 3.

b). devono essere depurati dai metalli pesanti, di cui i nostri mari sono pieni…

c). devono essere estratti ab freddo, in modo da non essere ossidati

2.  Normalizzazione delle vie di segnalizzazione  (cascata delle kinasi) (ovvero dei segnali intracellulari)

(trascrizione modulata dei PLA2, COX2, (cioè delle fosfolipasi, che  sono importanti enzimi per la produzione di cofattori lipidici per enzimi di membrana e di messaggeri intracellulari in risposta a svariati stimoli esterni e interni), LOX gene (recettore con diversi ruoli nella salute cardiovascolare)   e citochine (molecole proteiche prodotte da vari tipi di cellule e secrete nel mezzo circostante di solito in risposta ad uno stimolo, ed in grado di modificare il comportamento di altre cellule inducendo nuove attività come crescita, differenziazione e morte. Tra loro vi è la importante famiglia degli interferoni, che inducono le cellule a resistere a infezioni virali).

Quindi si tratta di disattivare NF-Kb (è una proteina complessa che rappresenta un fattore di trascrizione) ed ottenere una minore trascrizione degli enzimi pro-infiammatori.

Questo si ottiene attraverso l’ Acido Carnosico (nel rosmarino e nella salvia), RIAA and THIAA (SKRMs- Selective Kinase Reponse Modulators) (estratto di rosmarino ed estratto di luppolo arricchito in iso alfa acidi ridotti RIAA) che riducono l’attività del NF-Kb

3.   Inibizione delle cascate pro-infiammatorie (COX, PLA2, LOX). Come possiamo controllare questa cascata?

BIOSINTESI EICOSANOIDIModulando la produzione dei pro-inflammatori PG2 (eicosanoidi, prostaglandine  che possono essere buone o cattive):

– con i  Curcuminoidi & zinzigerolo si modulano gli enzimi COX e fosfolipasi A2
– con la Quercetina & rutina si inibiscono l’attività della fosfolipasi e lipossigenasi
– con il Limonene & esperidina si diminuiscono la liberazione dei granuli da parte dei mastociti e riducono il rilascio di acido arachidonico
– con gli EPA (omega-3) si previene la produzione di acido arachidonico.

Curcuminoidi & zinzigerolo: si trovano  nella composizione del curry (a base di curcuma, coriandolo, cannella, peperoncino, garofano, noce moscata, zenzero).

La Quercetina & rutina si trovano nella cipolla ed inoltre capperi, uva rossa (e vino rosso), cipolla rossa, tè verde e mirtilli, mele ed agrumi ne sono particolarmente ricchi così come nel propoli e nel sedano. La rutina la si trova nelle piante del genere Citrus, nel grano saraceno, nel vino rosso, nella menta piperita, nell’eucalipto, in foglie e petali del genere Rheum e in altre fonti vegetali. ( vedi  anche l’articolo   L’equilibrio dell’intestino: le legge delle 4 R )

Limonene & esperidina si trovano specialmente negli agrumi.

4. Supportare le vie   anti-infiammatorie (modulare la produzione di antinfiammatori PG1 and PGE3 

– attraverso l’ EPA (omega-3) che è il  precursore della maggior parte delle prostaglandine anti-infiammatorie (PG3)

– attraverso le vitamine B3, B6, biotina, zinco e magnesio, che  massimizzano l’attività della delta-6-desaturasi che rende possibile convertire gli acidi grassi omega-3 in sostanze con attività anti-infiammatoria. Gli antiossidanti combattono lo stress ossidativo aumentato da una eccessiva risposta infiammatoria.

La vitamina B3  (ovvero Niacina, Vitamina B3, Vitamina PP (antipellagra), acido nicotinico, nicotinammide)  si trova nelle arachidi, pesce spada, lievito di birra, i broccoli, le patate, i pomodori,  i cereali, i legumi i funghi e gli oli di semi.

La vitamina B6 la si trova nei cereali poco raffinati (si trova prevalentemente nel germe e nello strato aleuronico), leguminose secche, noci. Specialmente negli alimenti di origine vegetale la vitamina B6 si trova legata a proteine o a composti non proteici (glicosidi) che la rendono indisponibile, pertanto è fornita in maggior misura dagli alimenti di origine animale.

La biotina o Vitamina H si trova nei vegetali (cavolfiore, funghi, carote, pomodori, spinaci, fagioli e piselli). Ne troviamo anche in alcuni frutti, come la mela, nelle uova e nei pesci di mare. La biotina presente nei vegetali non è però completamente biodisponibile, a causa dei legami molto forti che contrae con altri componenti.

Il magnesio lo si trova  nelle alghe (= 0,8 – 1 gr), nei semi (lino-girasole-zucca) = 0,3 a 0,5 gr, nelle mandorle, nell’ erba medica, nei fagioli = 0,2 a 0,3 gr, nel latte, cereali, patate (al forno con pelle), avocado, spinaci cotti = 0,1 a 0,2, nelle insalate,  frutta e pesce (= non più di 0,1 gr per 100 gr di alimento)

 

Per chi ritiene che seguire il regime alimentare sopra descritto sia troppo impegnativo, esistono altri metodi meno impegnativi (ma più costosi), tipo la Sanza, e oltre la Sanza gli integratori messi a punto dal prestigioso Istituto di Medicina Funzionale di Seattle (U.S.A.) nella persona di Jeffrey Bland. Ci riferiamo al prodotto ULTRAINFLAMX MANGO , probabilmente il prodotto che a livello mondiale sta dando i migliori risultati,  e che addirittura anche diversi primari ospedalieri stanno adottando nei loro sistemi terapeutici.

(ricordiamo la necessità di buoni omega 3 e buoni probiotici: secondo le nostre competenze tra i migliori in Italia abbiamo
i pufagenics – che modulano il giusto rapporto do EFA e DHA  a second a che si tratti di bambini, donne in gravidanza , persone adulte o anziane) ed i probactiol ( 25 miliardi di fermenti a capsula di cui il 50% lactobacillus e 50% bifidus, che sono  i batteri sui quali disponiamo del maggior numero di studi scientifici e che ci danno quindi sia a livello qualitativo che quantitativo un sufficiente grado di serenità nella valutazione).

Cibo, infiammazione e stress ossidativo. 

 

Altri articoli della Rubrica “il significato delle malattie”:

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)

1. LE INFIAMMAZIONI

1.bis  Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione  

1.ter   Cemp Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

 

Cosa vuol dire equilibrio acido-alcalino?

Chiunque conosce un po’ di fisiologia umana sa che la biochimica del nostro corpo tende ad essere leggermente alcalina. Alcalino è anche e soprattutto il sangue arterioso, il cui range normale di pH è compreso tra 7,30 e 7,45. Valori al di sotto di  7 e superiori a 8 sarebbero incompatibili con la vita  e molti disturbi  vengono a manifestarsi  man mano ci si allontana dal valore ottimale di 7,4. Noi  umani siamo un progetto genetico biochimico alcalino e questo è un dato di fatto, che non necessita di essere dimostrato.
Prima di procedere nell’esposizione del presente  argomento chiariremo il  significato di pH, con cui si misura  la concentrazione di idrogenioni (H+) presenti in una soluzione od ovunque ci sia dell’acqua. Una delle caratteristiche dell’acqua  maggiormente importante per la vita è la ionizzazione, processo chimico che consiste nella perdita o acquisto di uno o più elettroni da parte di un atomo o di una molecola.
L’attività biochimica cellulare è basata essenzialmente in un continuo processo di scissione della molecola d’acqua (H2O) in ione H+ (idrogenione) e ione OH‐ (ossidrile) e nella sua ricombinazione, catalizzando (=accelerando, attirando, attraendo, eccitando, stimolando) tutti gli altri processi  biochimici, che ci permettono di vivere. Infatti  dopo l’aria, l’acqua è l’elemento più essenziale per qualsiasi  forma di vita sulla terra. Ebbene, questa caratteristica dell’idrolisi (o auto‐protolisi) e della sua ricombinazione sia nella cellula che fuori nel liquido extracellulare è uno dei fattori  più fondamentali  per la vita.
In una massa d’acqua la quantità di ioni H+ e di ioni OH‐ può variare per diversi motivi.
L’acqua che contiene più idrogenioni viene chiamata acqua acida, quella che contiene più ioni ossidrili viene detta acqua alcalina,mentre, se il numero di ioni positivi e negativi si equivale,  l’acqua viene considerata neutra.
Per esempio l’acqua piovana è acida.
In una determinata quantità d’ acqua neutra a temperatura ambiente (22°C) il rapporto sia degli ioni H+ che degli ioni OH‐ con il totale delle molecole di quel  volume d’acqua è per entrambe di 1:107.Se aggiungiamo dell’acido nella predetta  soluzione neutra, il numero di ioni H+ aumenta. Quando il numero aumenta a 1×10‐6 (dieci volte più dell’acqua neutra) la legge della Natura costringe il numero degli ioni OH‐  a diminuire a 1×10‐8 unità. Poiché la somma degli esponenti delle suddette moltiplicazioni è sempre 14, al pH 6 corrisponde il pOH 8. Pertanto nel valutare il pH di una soluzione viene sottinteso il rispettivo pOH. La scala del pH si estende da 1 a 14, ove il valore 7 corrisponde al neutro;  dal 7 in giù esprime valori sempre maggiori di acidità e dal 7 in su valori sempre maggiori di alcalinità.  Poiché è una scala logaritmica negativa decadica, ogni punto, che si allontana dal 7 nei due sensi, corrisponde ad un valore 10 volte superiore al precedente. Per esempio un pH 6 esprime una concentrazione acida 10 volte maggiore di 7, mentre un pH 5 un valore 10 volte maggiore di 6, ma 100 volte maggiore di 7.
Tutta la biochimica non può prescindere, in ogni suo processo, dalla presenza dell’acqua. Una caratteristica interessante dell’acqua è che essa si  ionizza facilmente. La ionizzazione è quel processo chimico che comprende  contestualmente reazioni d’ossidazione e di riduzione. L’ossidazione presuppone la cessione di  elettroni,  la riduzione contempla l’assorbimento di elettroni. Non esiste ossidazione senza simultanea riduzione: questa combinazione di reazioni chimiche viene chiamata reazione REDOX.

A questo punto possiamo riprendere il discorso sull’importanza di una biochimica alcalina per la salute. Sappiamo che alla nascita un bambino sano ha una biochimica alcalina. Alcalino è il latte materno, alcalina o appena acida è la sua urina.

Ciò che permette  al corpo di mantenersi sano ed alcalino, nonostante le cellule continuino a produrre costantemente acidi,  è la sua  capacità drenante e la sua riserva alcalina. La riserva alcalina è costituita principalmente dai minerali alcalini presenti nel sangue, nei tessuti, nei denti e nelle ossa. Quando la riserva alcalina del sangue e dei tessuti si esaurisce, il prelievo dei minerali alcalini necessari alla neutralizzazione dell’acidosi avviene dai denti e dalle ossa. Carie ed osteoporosi sono due condizioni specifiche dell’acidosi metabolica e digestiva. E’ interessante notare che la Natura provvede a dotare il nascituro di riserva alcalina, prelevandola dalle riserve della madre; frequenti sono, infatti, carie ed osteoporosi nelle donne in gravidanza,  le cui riserve alcaline sono carenti.

Poiché il mantenimento del pH fisiologico è un fattore fondamentale per ogni altro corretto processo biologico, la Natura ha dotato il nostro organismo di vari sistemi  tampone  per assicurare la migliore condizione biologica possibile. I sistemi  tampone intervengono per compensare l’eccesso di acidità o di alcalinità. Purtroppo per il nostro innaturale stile di vita, soprattutto alimentare, l’organismo si trova costretto a tamponare molto più frequentemente l’eccesso di acidi, per cui in seguito  ci occuperemo principalmente dei meccanismi di correzione dell’acidosi metabolica e digestiva.

Leggi anche sullo stesso argomento:

EQUILIBRIO ACIDO-BASICO: i vari tipi di acidosi e le soluzioni.

L’Errato equilibrio acido-base

Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano.

I migliori sistemi di basificazione dell’organismo.

I cibi acidificanti

 

Notizie sulla salute,  testimonianze ed esempi tratti dalle nostre vite reali di tutti i giorni, percorsi di guarigione che è possibile  fare assieme, potranno essere condivisi a partire da  settembre 2012  su accomuna.org, il social network reale.

Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano.

di D. Boschiero, L. Converso

I processi metabolici che avvengono all’interno del nostro corpo portano a continue variazioni del pH in un continuo susseguirsi di apporto-eliminazione di “acidi” e “basi” che determinano modifiche nella concentrazione dello ione idrogeno (H+) con conseguente variazione del pH dell’organismo che deve far fronte a queste variazioni e mantenere il pH fisiologico (PH 7.38-7.44). Il metabolismo dei carboidrati e dei grassi produce 15,000 mmol di CO2 al giorno (acidosi volatile o respiratoria) mentre il metabolismo proteico porta alla formazione di acido solforico e acido fosforico (acidosi fissa) pertanto, per mantenere l’omeostasi acido-base, l’organismo dispone di alcuni meccanismi in grado di garantirla: – sistemi tampone: Bicarbonato – acido carbonico (HCO3 -/H2CO3) Fosfato monobasici – bibasici (HPO42-/ H2PO4-) Sistema tampone proteico (Albumina) – emoglobina (Vd.Trasporto di ossigeno e chelazione di metalli pesanti: Melcalin O2) – sistemi di regolazione a livello renale (controllo sull’acidità fissa) (Vd. Approfondimenti sul pH tissutale extracellulare e PRAL, GL, infiammazione e stress: evidenze cliniche) – sistemi di regolazione a livello polmonare (controllo sull’acidità volatile)

Acidosi Con acidosi si intende un’alterazione funzionale dovuta ad eccesso di ioni idrogeno (H+) nei liquidi extracellulari con conseguente diminuzione della riserva tampone; ciò altera tutti i processi metabolici delle cellule, in quanto è necessario, per il loro corretto funzionamento, il mantenimento di un perfetto equilibrio e un rapporto tra produzione ed escrezione di sostanze acide ed alcaline. I maggiori organi deputati a tale compito sono il rene e i polmoni. Si parla di acidosi respiratoria quando si ha aumento di acido carbonico nel sangue, come conseguenza di una diminuita eliminazione di anidride carbonica attraverso i polmoni in seguito a ridotta ventilazione; si parla invece di acidosi fissa quando si verifica un aumento di produzione, da parte dell’organismo, di sostanze acide che vengono riversate nell’ambiente extracellulare (cataboliti).

Acidosi respiratoria o volatile L’attività metabolica cellulare porta alla formazione di anidride carbonica (CO2) che diffonde dalle cellule agli spazi interstriziali e da qui al circolo ematico.

CO2 + H2O               H2CO3              H+  +  HCO3 Polmone                                                      Rene

L’anidride carbonica passa nei globuli rossi e, tramite l’anidrasi carbonica, si ha la formazione di H2CO3 che a sua volta si dissocia in ioni idrogeno (H+) e ioni bicarbonato (HCO3-); gli ioni idrogeno dissociati vengono tamponati dall’emoglobina e i bicarbonati vengono trasportati nel plasma. Nei polmoni l’intera sequenza è ripetuta al contrario per cui si riforma l’anidride carbonica che viene rilasciata nell’aria alveolare. L’acidosi volatile dipende da un’alterata ventilazione polmonare le cui cause possono essere: limitata espansione polmonare (sedentarietà, scarsa attività aerobica,  tecnica del respiro inadeguata, obesità), ostruzione alle vie aeree (broncopneumopatia ostruttiva), disordini degli scambi gassosi (polmonite, edema polmonare), inibizione del centro del respiro (oppiacei, barbiturici, anestetici), disordini neuromuscolari (sclerosi multipla).

Acidosi fissa Gli acidi non volatili (o fissi), sono sostanze prodotte in piccole quantità dal catabolismo degli aminoacidi; una volta prodotti, rimangono in soluzione finché non vengono escreti dai reni. I più importanti sono l’acido solforico (H2SO4) proveniente dall’ossidazione dello zolfo contenuto negli amminoacidi solforati (metionina e cisteina) e l’acido fosforico (H3PO4) derivante dall’idrolisi di sali e fosfati introdotti con gli alimenti. L’acidosi fissa riguarda l’aumento della produzione di acidi fissi per deviazioni metaboliche: esercizio fisico intenso, fenomeni di lipoperossidazione, digiuno protratto, alimentazione che predilige cibi “acidi” come proteine e carboidrati (alimentazione a PRAL positivo), febbre, alcolismo, diabete, chetosi, shock.

Acidosi miste La modificazione del pH interessa la quota sia degli acidi fissi che di quelli volatili.

Sistemi tampone L’aggiunta di sostanze acide o basiche, anche in piccole dosi, ad una soluzione, comporta una variazione del pH molto netta invece se tale aggiunta avviene in una soluzione in cui sia presente un sistema tampone la variazione di pH è minima. Questo perchè i sistemi tampone sono composti che possiedono la proprietà di contenere, entro limiti molto ristretti, le variazioni del pH in seguito all’aggiunta di piccole quantità di acidi o di basi forti. Ad esempio, l’aggiunta di 0,01 moli di acido cloridrico (una frazione di grammo) ad un litro di acqua, produce una variazione del pH da 7 a 2, mentre l’aggiunta della stessa quantità di acido ad un litro di soluzione tampone produce una variazione del pH quasi irrilevante.

L’acidosi fissa è dovuta alla presenza di cataboliti acidi che si dissociano liberando ioni idrogeno nei liquidi organici; tali ioni vengono catturati dai seguenti sistemi tampone: a)– Sistema bicarbonati/acido carbonico questo tipo di tampone, in presenza di acidi solforici, libera ioni indrodeno e porta alla formazione di acqua, anidride carbonica e il sale dell’acido fisso secondo la reazione: H2SO4 + 2NaHCO3 → Na2SO4 + 2H2O + CO2 acido solforico                                  solfato di sodio

tale sistema permette il mantenimento dei valori fisiologici del pH grazie alla regolazione della pressione dell’anidride carbonica mediante la ventilazione polmonare, l’escrezione di ioni idrogeno e il riassorbimento dello ione bicarbonato a livello renale. b) – Sistema dei fosfati 2Na2HPO4 + H2CO3 → 2NaH2PO4 + 2NaHCO3 monofosfato di Na                bifosfato di Na Nel sistema tampone fosfato lo ione monofosfato, quando viene a contatto con lo ione idrogeno, nell’ambiente extracellulare, lo lega trasformandosi in ione bifosfato minimizzando quindi la variazione di pH.

Soluzioni per contrastare l’acidosi Come accennato, la funzione respiratoria, quella renale e i sistemi tampone dell’organismo interagiscono tra loro per controllare il pH dei liquidi organici con estrema precisione; quando i tamponi sono saturi o alterati, o vi sia un danno respiratorio o renale, il pH oltrepassa questi limiti determinando la comparsa dei sintomi di acidosi. Oscillazioni temporanee del pH sono frequenti e nella maggior parte dei casi vengono rapidamente recuperate ma se la situazione che ha determinato il disturbo permane, il pH può rimanere alterato. Ci sono molte cause che determinano una condizione di squilibrio del sistema acido-base: le più serie riguardano condizioni patologiche per esempio alcune patologie del SNC coinvolgenti i riflessi respiratori e circolatori, ma ce ne sono altre che appartengono alla vita quotidiana e che ci possono esporre a tale condizione e sono stress e alcool, sport intenso, fumo, vita sedentaria, insufficiente apporto di liquidi, uso prolungato di farmaci, eccesso di alimenti acidificanti quali carne, formaggi, salumi o insufficiente apporto di alimenti alcalinizzanti (frutta, verdura). Una delle prime soluzioni, in caso di lieve acidosi, è rappresetata da una corretta alimentazione che prevede l’assunzione di quantità adeguate di frutta e verdura (alimenti basici); negli ultimi anni si è notata la relazione positiva tra un elevato consumo di frutta e verdura e indici di salute ossea: svariate patologie infatti possono essere prevenute o arrestate nella loro progressione grazie a condizioni di basicità nell’organismo. Si parla di assunzione di frutta e verdura poichè qesti gruppi di alimenti nella digestione vengono ossidati formando acido carbonico che dissociandosi forma carbonati (es. carbonato di sodio) (vd. PRAL, GL, infiammazione e stress: evidenze cliniche e Tabella Carico Glicemico-PRAL valore massimo – www.portaledinu.it/press) quindi formano elementi tampone a differenza di proteine e carboidrati che portano alla formazione di sostanze acide.

Tuttavia la dieta contemporanea è ricca di carboidrati, di sodio e risulta povera di frutta e verdura, fibre, magnesio e potassio, inoltre contiene quantità eccessive di prodotti di origine animale, pertanto vengono prodotti aninoni non metabolizzabili la cui entità aumenta progressivamente con l’invecchiamento a causa del declino fisiologico della funzione renale; diviene quindi opportuna la supplementazione con sostanze tampone (Melcalin BASE). L’importanza di contrastare una condizione di acidosi risiede nella serie di disturbi che questa può causare: stanchezza cronica, disturbi del sonno, dolori articolari, aumentata suscettibilità alle allergie, infiammazioni frequenti.

Ma l’argomento forse più interessante che riguarda l’equilibrio acido-base e rappresentato dall’osteoporosi: il tessuto osseo riveste un ruolo fondamentale nel bilanciamento del pH corporeo, costituendo di per sé un sistema tampone contro l’acidosi; condizioni di acidosi sono associate a demineralizzazione ossea (ridotto Bbuffer vedi BIA-ACC), ipercalciuria e bilancio negativo di Calcio. Nel corpo, in presenza di sufficienti quantità di basi per tamponare la formazione di scarti metabolici acidi, tutto funziona perfettamente ma, se ciò non si verifica, l’organismo deve far ricorso alle riserve che possiede e che normalmente hanno altre funzioni per esempio i fosfati e i carbonati presenti nelle ossa che hanno funzione strutturale; attingere da questa fonte porta alla decalcificazione che a sua volta può ovviamente portare all’aumento della fragilità ossea e ad ipercalcemia. In un’ottica terapeutica, pertanto, al fine di far fronte ad una situazione simile, risulta fondamentale l’assunzione di un’opportuna supplementazione con sistemi tampone fosfato e bicarbonato: ripristinare il pH è una strategia prioritario rispetto al reintegro di calcio, considerando che questo potrebbe già presentare concentrazioni plasmatiche eccessive proprio a causa della demineralizzazione ossea in atto.

Benefici dei sistemi tampone L’efficacia dell’uso di sostanze tamponanti è dimostrata dalla letteratura scientifica che ha analizzato i benefici di tale sostanze in vari campi dallo sport a condizioni patologiche quali i tumori.

Sport: l’assunzione di bicarbonato di sodio ha dimostrato essere vantaggiosa, soprattutto in termini di miglioramento della performance, in particolare nelle prestazioni sportive di breve durata ed alta intensità di lavoro (pugilato, nuoto). I benefici sono riscontrabili sia con l’assunzione in acuto (mezz’ora prima dell’attività) sia con un uso continuativo (migliori risultati rispetto all’assunziona in acuto).

Apparato gastrointestinale: i carbonati (noti anche come antiacidi) sono stati utilizzati per problematiche come la dispepsia non ulcerosa, episodi minori di bruciore di stomaco (gastroesofageo, malattia da reflusso), gastrite da stress e reflusso gastro-esofageo, ulcere duodenali e gastriche. Il loro effetto sullo stomaco è dovuto alla parziale neutralizzazione dell’acido cloridrico gastrico e inibizione dell’enzima proteolitico, la pepsina.

Oncologia: il microambiente tumorale (spazio extracellulare) è una zona acida a causa di una glicolisi sovraregolata e di una ridotta perfusione sanguigna; c’è una crescente evidenza che l’acidità extracellulare fa aumentare l’invasività e la capacità metastatica delle cellule tumorali, inoltre, questa acidità rende tali cellule relativamente resistenti ai farmaci chemioterapici e può impedire il rigetto immunitario. Studi hanno evidenziato che aumentando il pH extracellulare si è stati in grado di migliorare l’efficacia terapeutica associata a una riduzione del processo metastatico e a una miglior risposta ad alcuni agenti citotossici.

Patologie degenerative dello scheletro: la somministrazione orale di bicarbonato di potassio ad una dose sufficiente a neutralizzare l’acido endogeno migliora l’equilibrio di calcio e fosforo, riduce il riassorbimento osseo, aumenta il tasso di formazione ossea e aumenta il contenuto di calcio osseo (importanza sia in termini di prevenzione che di cura dell’osteoporosi). A conferma dell’azione positiva dei bicarbonati diversi studi hanno documentato una riduzione del riassorbimento osseo dopo introduzione di bicarbonato (o seguendo una dieta a forte PRAL negativo): la somministrazione orale di bicarbonato di potassio migliora l’equilibrio di calcio e fosforo, riduce il riassorbimento osseo e aumenta il tasso di formazione ossea mentre l’ingestione di bicarbonato di sodio alcalinizza le urine e riduce l’aumentata dell’escrezione di calcio urinario, che si ha in condizioni di acidosi, per cui il risultato è un bilancio netto positivo di calcio.

Da ciò ne risulta l’azione positiva dei bicarbonati sulla nostra salute; nella formulazione di Melcalin BASE non sono presenti solo i bicarbonati ma anche i fosfati (entrambi elementi tampone del nostro organismo e componenti fondamentali dell’osso) al fine di avere un’attività più completa.

  Continua nei prossimi posts: Cosa vuol dire equilibrio acido-alcalino? EQUILIBRIO ACIDO-BASICO: i vari tipi di acidosi e le soluzioni. Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano. I migliori sistemi di basificazione dell’organismo. I cibi acidificanti vedi anche

Che cos’è lo stress ossidativo responsabile di invecchiamento e malattie croniche. I meccanismi chimici dell’inquinamento nel corpo umano e come ripulirlo in modo effettivo.

L’importanza della disintossicazione vedi anche  Uomo e donna: invecchiamento diverso. Leggi anche: I 7 vizi capitali della nostra alimentazione: 1. La forza del cuore. Potassio batte Sodio: 5 a 1! 2. l’Errata assunzione di acidi grassi 3. l’Errata distribuzione dei macronutrienti 4. lo Scarso contenuto di micronutrienti 5. lo Scarso contenuto di fibra 6. l’Errato equilibrio acido-base ( OVVERO LA BASIFICAZIONE DELL’ORGANISMO) 7. Come correggere lEccessivo carico glicemico   Altri recenti articoli sulla basificazione, detossificazione, depurazione  e disintossicazione: QUANDO SAPRAI CHI SEI… NULLA TI POTRA’ FERMARE!!! La molecola più disintossicante che ci autoproduciamo: GLUTATIONE Alcune ricette di Michel Barbaud per detossificare e alcalinizzare l’organismo. ACAI: UNA BACCA DA QUASI 50.000 ORAC X 100 GR! La disintossicazione dalla disgregazione economica. Tempi di Apocalisse, tempi di digiuno… tempi di felicità! Perchè ci occupiamo di alimentazione e tubo digerente: PIÙ CITTADINI E MENO CONSUMATORI. Appello per salvare le Api. L’esatto contrario delle verità… IL SUCCO DI COCCO VERDE: eccezionale per la detossificazione! Fumo e disintossicazione (parte 1).Lo sapevate che…. Fumo e disintossicazione (parte 2)…Alcuni consigli sul come smettere di fumare. La transizione interiore. Come si prepara il latte di mandorle. Confronto tra i vari tipi di latte. Le tre fasi della disintossicazione La disintossicazione a livello spirituale I migliori sistemi di basificazione dell’organismo. Uomo e donna: invecchiamento diverso. L’importanza della disintossicazione. I cibi acidificanti L’equilibrio dell’intestino: le legge delle 4 R La pulizia del fegato (e cistifellea) della Dr.ssa Clark Come difendersi dal superbatterio Escherichia coli

Testimonianze ed esempi tratti dalle nostre vite reali di tutti i giorni, percorsi di guarigione che è possibile  fare assieme, potranno essere condivisi, notizie condivise sulla salute,  a partire da  settembre 2012  su Accomuna.org, il social network reale.

 

Cenoni e Colesterolo…cosa fare? …Influenze?

Puntualmente dopo le feste siamo presi d’assalto con richieste di consigli riguardanti il colesterolo. Quest’anno il fenomeno è ancora ancora più evidente e precoce rispetto agli altri anni,  così come è sempre più evidente che esiste una categoria di persone “meno consapevoli” che sta peggiorando notevolmente i propri standards di salute, specie  in quei particolari periodi in cui fuoriesce dallo stress della vita di tutti i giorni  oppure quando entra in dinamiche di incontri forzosi  con le famiglie di origine!

Evidentemente esiste pure una qualche strana correlazione tra crisi economica e colesterolo, ma su questo non vogliamo qui dilungarci ed anzi vi rimandiamo a questo articolo per qualche riflessione appropriata sulla natura psichica delle disarmonie di cui il colesterolo è indice (clicca qui).

Nonostante quella limitata consapevolezza cui accennavamo prima, tutti ci chiedono però consigli per potere evitare a tutti i costi le famigerate statine, uno dei farmaci più prescritti dei nostri tempi: la famosa “pastiglietta a vita” contro il colesterolo cattivo! Man mano che la ricerca scientifica fa progressi, emergono sempre più chiaramente infatti gli effeti indesiderati, perché le statine inibiscono non solo la produzione del colesterolo, ma tutta una classe di sostanze intermedie, molte delle quali, se non tutte, hanno importanti funzioni biochimiche.

Bella pretesa! Come si fa a dare consigli fuori dal protocollo, quando il protocollo prescrive precise vie da seguire?

Per fortuna ora abbiamo messo a punto i Corsi per FACILITATORI SERENI, grazie ai quali è possibile dotarsi di alcuni  utili strumenti per poter optare altre vie d’uscita. Trattasi di metodi approvati da importanti e prestigiose università che oggi rappresentano il gotha della conoscenza scientifica umana.

Per tutti coloro che invece desiderano provare la via degli integratori alimentari (che ricordiamo in teoria non potrebbero  mai sostituire i farmaci!) possiamo indicare alcuni interessanti prodotti di alta qualità che possono essere acquistati dal portale di Coop Serena dove si paga con i Sereni e non solo con gli euro!

Per aiutare il metabolismo e quindi molto utile per l’equilibrio del colesterolo c’è un prodotto naturale specifico della METAGENICS (Istituto di Medicina Funzionale di Seattle), un prodotto potente che sia chiama Ultrameal Plus 360.

Fondamentale è l’assunzione di omega 3. In questo particolare periodo storico caratterizzato dai devastanti  inquinamenti e dall’assunzione di grandi quantità dei cosiddetti “cibi spazzatura”, dobbiamo purtroppo lamentare parimenti una cronica carenza generale o meglio bisognerebbe dire assenza di queste importanti sostanze dai cibi, specie nell’ortofrutta. Il colmo è che questo elemento è oggi carente addirittura nel pesce (quello di allevamento ne ha poco e quello di mare è spesso inquinato da metalli pesanti e/o estratto con metodi che lo ossidano e quindi lo rendono ininfluente od addirittura dannoso). Ecco perchè è oltremodo importante scegliere un omega 3 “giusto”.

Attraverso la dieta è fondamentale ingerire mediamente una molecola di omega 3 ogni 2 di omega 6. Gli omega 6 li troviamo in abbondanza per esempio negli oli di semi estratti a freddo in modo naturale (non quelli di tipo industriale!) Gli omega 6 sono contenuti in noci (preferibilmente quelle bio), cereali integrali, pane integrale. Negli alimenti animali è presente solo in piccolissime quantità. Entro il prossimo mese pubblicheremo uno specifico articolo sugli oli ideali, specie quelli locali, dei giusti mix tra omega 3, 6 e 9, di ricette preziose e di come minimizzare i costi.

Gli omega 3 che abbiamo selezionato attualmente come garanti delle caratteristiche sopra descritte sono L’Eskimo e gli Efassential . La differenza tra Eskimo ed EFA è che il primo è un olio ed il secondo sono capsule. Quello in olio fornisce più omega 3 perchè puoi prenderlo a cucchiaiate e naturalmente ti costa ben meno delle capsule. Però attenzione una volta aperto va tenuto in frigo e non lasciarlo mai aperto se no si ossida facilmente!

Attenzione: non serve assumerlo quando mangi pesce di mare, perchè l’omega 3 è già lì nel pesce!!

Per evitare le statine-farmaco è possibile assumere anche delle statine naturali. Non le consigliamo per abbattere il tasso di colesterolo, quando questo è particolarmente alto, ma vanno molto bene per mantenerlo basso una volta raggiunto questo livello grazie alle statine-farmaco. In molti casi abbiamo notato che  si sono dimostrate molto efficaci nel mantenere basso il tasso di colesterolo cattivo  questo tipo di  statine naturali: redulip.
Se opti invece per le statine-farmaco , ti può aiutare (“ti può aiutare” è la forma che si utilizza nel gergo legale, ma questo è uno dei casi in cui si dovrebbe usare il termine: “va assolutamente assunto”)  il CoEnzima Q10, che purtroppo alcuni medici “sembrano dimenticarsi” di prescrivere assieme alle statine! Abbiamo selezionato questo tipo di Coenzima Q10 perchè è la dose corretta, cioè da 100 mg, ALTRIMENTI SAREBBE  ININFLUENTE!

IL COENZIMA Q10 CHE E’ FONDAMENTALE SOPRATTUTTO PER IL CUORE (CHE è UN MUSCOLO e che quindi verrebbe molto danneggiato dalle statine-farmaco)!!

Ricorda che quando si presenta nel tuo organismo un eccesso di colesterolo è opportuno agire su due fronti principali:

1. detossificazione del fegato ed opportuna revisione della dieta.
Se non le ce la fai  a correggere la dieta (per questo cerca di venire alle serate che teniamo in tutta Italia sull’alimentazione! oppure vieni al corso per operatori sereni che ti spieghiamo come far selezionare dal tuo organismo istesso i prodotti che gli servono in quel momento),  puoi utilizzare i seguenti integratori,  sempre messi a punto dall’Istituto di Medicina Funzionale di Seattle (team di ricerca di Geffrey Bland): ADVACLEAR oppure ancora meglio: ULTRACLEAR PLUS PH VANIGLIA, l’unico prodotto naturale al mondo, per quello che ci consta finora,  che interviene in tutte e tre le fasi di detossificazione  del fegato.

2. alcalinizzazione dell’organismo con la dieta e se non ce la fai, alcalinizza almeno con gli integratori!

I PRINCIPALI SISTEMI PER BASIFICARE L’ORGANISMO SONO QUI DESCRITTI: clicca qui.

Quando il tuo corpo è in acidosi comincia a cercare il materiale basico di cui necessita  ovviamente per ridurre l’acidosi. Il PRIMO (non in senso temporale, ma in senso di importanza) ORGANO AD AGIRE è il pancreas. Il PANCREAS va in superlavoro se il fegato non è in forma e non compie  il suo lavoro fino in fondo (perchè  dovrebbe esesre la bile a fornire i 3-4 punti di basicità, che servono.  Altrimenti se il fegato non è in forma, attraverso la bile ne fornisce solo la metà!). L’osteoporosi ed il diabete in primis (ma anche le altre malattie cronico-degenerative) sono diretta conseguenza di questo tipo di processo perpetrato per molti anni…

Un processo che avviene ancora prima di quello descritto sopra ed avviene  molto più sottilmente è che quando siamo in acidosi, il calcio per basificare viene prima (qui si in senso temporale!) prelevato dalle pareti interne delle arterie. Ecco un altro perchè della necessità del fegato di produrrre più colesterolo!… perchè questo colesterolo andrebbe a sostiture il calcio così sottratto. (MA COSI’ FACENDO LE RENDE PIU’ RIGIDE  OLTRE A DIMINUIRE IL LUME DELLE ARTERIE, FORMANDO COSI’ LE PREMESSE DELL’IPERTENSIONE!)

Pertanto oltre all’assunzione di omega 3,  è NECESSARIO BASIFICARE L’ORGANISMO!!!

Alcune ricette alcalinizzanti sono qui:  clicca qui., ma entro il mese ne pubblicheremo molte altre.

Qui le date per i corsi di cucina alcalina: clicca qui.

ALTRE FONTI DI OMEGA 3:

– dare da magiare semi di lino alle galline, in modo che facciano uova all’omega 3.

– mangiare carne patavina all’omega 3 ( attenzione però che sono cibi acidificanti, quindi mangiare sempre tanta insalata quando mangi carne ed anche quando mangi altri prodotti fortemente acidificanti come uova e soprattutto i formaggi!)

– Pesce (EPA e DHA), Crostacei (EPA e DHA), Noci (ALA), Oli vegetali come l’olio di lino, di ribes nero e l’olio di colza (ALA), Olio e semi di canapa alimentare.

Fonti vegetali di acidi grassi della famiglia degli Omega-3
CIBI (per porzione) Omega-3 (g) Omega-6 (g)
Olii:
Olio di lino, 1 cucchiaio
Olio di canola, 1 cucchiaio
Olio di noce, 1 cucchiaio
Olio di soia, 1 cucchiaio
 

6.6
1.6
1.4
1.0

 

1.6
3.2
7.6
7.0

Noci e Semi:
Semi di lino, macinati, 2 cucchiai
Noci (inglesi), 2 cucchiai
 

3.2
1.0

 

0.8
5.4

Verdura, frutta e legumi
Semi di soia, cotti, 1 tazza
Tofu, compatto, ½ tazza
Tofu, medio, ½ tazza
Latte di soia, 1 tazza
Bacche, ½ tazza
Piselli, ½ tazza
Legumi, ½ tazza
 

1.1
0.7
0.4
0.4
0.2
0.2
0.05

 

7.8
5.0
2.9
2.9
0.2
0.2
0.05

Vegetali a foglia verde
(broccoli, cavolo, insalata ecc.)

1 tazza se crudi o ½ tazza se cotti.

 

0.1

 

0.03

Cereali
Germe d’avena, 2 cucchiai
Germe di grano, 2 cucchiai
 

0.2
0.1

 

1.6
0.8

Il melograno, un frutto leggendario

Storie e  leggende di amore ardente si raccontano sul melograno fin dalla notte dei tempi. Associato ad Orione, che era la più grande e luminosa costellazione, fin dall’antichità simbolo di fertilità, abbondanza e longevità, di resurrezione. Nativo dell´Asia occidentale, nella lontana Cina viene consumato dai neosposi la prima notte di nozze per “benedire” il matrimonio. Coltivato dagli antichi romani, che  si adornavano gli abiti nuziali,  oggi è presente in Italia sia spontaneo sia coltivato. Sono di legno di melograno le verghe dei rabdomanti e di quegli specialisti che si dedicano alla ricerca di tesori;  in effetti si tratta di un vero tesoro della salute, posto da molti studi e ricerche mediche all’apice della classifica orac della frutta italiana:

Dai fiori ermafroditi, di colore rosso vermiglio, che sbocciano tra maggio e giugno, si sviluppa il frutto, detto balausta, che matura in autunno, tra settembre e ottobre.

Ricco di vitamina B, A, C ed E, in ferro, potassio, sostanze antiossidanti. La concentrazione di queste sostanze benefiche è tre volte superiore a quelle del vino rosso e del The verde.  Si sa che le bacche ed i frutti in genere, più sono piccoli più sono virtuosi ed in effetti molteplici ricerche hanno confermato che il frutto del Melograno è ricco di flavonoidi, antiossidanti che proteggono il cuore e le arterie e che ha proprietà antitumorali derivate in particolare dall’ acido ellagico (tannino vegetale), di cui sono ricchi anche fragole, noci e lamponi.  Per quanto riguarda i flavonoidi, il melograno insieme ad altri alimenti come il vino rosso e l’olio di oliva, contiene queste sostanze in grado di aggredire i radicali liberi e rallentare i processi ossidativi alla base dell’arterosclerosi, l’ipercolesterolemia e di altre malattie cardiovascolari,  oltre alle tradizionali proprietà antibatteriche, diuretiche ed astringenti.

Il Melograno è una pianta sicura e ben tollerata. Gli studi indotti non riportano tossicità, non sono riportati effetti collaterali e non ci sono controindicazioni particolari, eccetto per l’ipersensibilità individuale.

Per un frutto così clamoroso vale sicuramente la pena presentare una piccola rassegna di alcuni studi recenti, che lo riguardano:

Azione vermifuga. All’inizio del XIX secolo la tisana con la scorza di questi frutti, per la presenza di alcaloidi, veniva usata per combattere la tenia. Nell’antica Grecia si usava come agente in grado di distruggere o eliminare dall’organismo vermi parassiti (elminti), proprietà del resto già conosciute 4000 anni fa dagli Egizi.

Azione anticancerogena. Una sostanza di natura fenolica contenuta nel succo di melograno, il già citato acido ellagico, possiede numerose proprietà che lo rendono capace di interagire con molti degli aspetti del metabolismoe una marcata attività anticancerogena nella fase iniziale della carcinogenesi.

Tumore alla prostata. Recenti ricerche hanno dimostrato che il succo di melograno rallenta la progressione del tumore della prostata. Infatti il suo regolare consumo aumenta, nelle persone operate o sottoposte a radioterapia per cancro alla prostata, il “tempo di raddoppio” dei livelli di PSA, il marcatore biologico che indica appunto la presenza del cancro.

Tumore ai polmoni. Altri studi hanno dimostrato che bere succo di melograno può aiutare a ridurre l’accrescimento e lo sviluppo delle cellule del cancro ai polmoni.

Tumore alla mammella. Effetti antitumorali del melograno si hanno anche con l’inibizione della proliferazione delle cellule cancerogene del seno.

Cancro della pelle. Gli antiossidanti e i polifenoli contenuti nel succo di Melograno possono contrastare l’azione dei raggi ultravioletti (UV), che causano il cancro della pelle, interferendo nei processi di proliferazione delle cellule cancerose. È quanto affermato da studi sugli effetti antitumorali delle antocianine e tannini di cui è ricco il frutto. Molto efficace per la bellezza della pelle.

Benefici per la salute cardiovascolare. Numerosi studi hanno dimostrato che il succo di Melograno rallenta lo sviluppo dell’arteriosclerosi, abbassa la pressione sanguigna sistolica e migliora il profilo lipidico, diminuendo anche il rischio di malattie cardiovascolari. Il succo di melograno migliora la perfusione e riduce la pressione nei pazienti con stenosi carotidea.

Azione contro il diabete. Gli antiossidanti di carattere fenolico concentrati nel frutto e nei suoi annessi, esercitano un’interessante azione preventiva rivolta in particolar modo verso l’arteriosclerosi, condizione responsabile dell’80% delle morti tra i pazienti diabetici in America. Inoltre gli zuccheri in esso contenuti non sembrano peggiorare nei pazienti i parametri del diabete, inclusi i livelli di zucchero nel sangue.

Azione contro il morbo di Alzheimer. Un bicchiere al giorno di succo di melograno (circa 10.000 orac!) estratto con il nostro speciale estrattore di succo, consente all’organismo di dimezzare le proteine killer responsabili del morbo di Alzheimer, questa è la conclusione a cui approda uno studio condotto negli USA.


Attività antibatterica ed antibiotici. Le proprietà antibatteriche attribuite dalla tradizione al melograno sono state attualmente confermate da numerosi studi. Le ricerche hanno dimostrato che l’attività di questa pianta è trasferibile anche ad alcune forme di virus, funghi e parassiti. Le specie batteriche verso cui l’estratto del frutto intero di melograno ha provato la sua efficacia sono: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Aspergillus niger, Salmonella tiphy, Pseudomonas aeruginosa, B. cereus.

Attività di supporto anticarie ed al cavo orale. Sono stati evidenziati effetti anche sul S. Mutans, principale agente della carie dei denti. Inoltre l’acido ellagico ha dimostrato di possedere una attività inibente preferenzialmente rivolta alla crescita di alcuni ceppi di batteri patogeni (Gram negativi anaerobi) che colpiscono la cavità orale e periodontale, quali Porphyromonas gingivalis e Prevotella intermed.

Virtù gastroprotettive. Un interessante studio ha evidenziato le virtù gastroprotettive dell’estratto di melograno nei confronti dei danni indotti da etanolo (alcol etilico). In base ai risultati ottenuti sembra che la componente fenolica sia in grado di provocare un rafforzamento della barriera rappresentata dalla mucosa gastrica. Una recente ricerca ha inoltre rivelato che l’estratto di semi di melograno possiede una significativa attività antidiarroica in presenza di fattori scatenanti specifici (PGE2 e castrol oil). A tal proposito, è utile osservare che l’acido ellagico, come astringente intestinale, presenta il vantaggio di essere insolubile nel succo gastrico acido, mentre può sciogliersi nel succo enterico avente reazione alcalina. L’acido ellagico non possiede perciò alcuna azione irritante sullo stomaco.

Artrite. Alcuni ricercatori della Case Western Reserve University hanno rilevato che le sostanze antiossidanti presenti nei melograni possono contrastare la osteoartrite. L’estratto dei frutti di melograno può inibire la degradazione della cartilagine e può essere un utile supplemento nutritivo per la funzionalità e l’integrità dell’articolazione.

Contro i disturbi della menopausa. Intorno ai 35 anni nelle donne inizia a diminuire la produzione di ormoni estrogeni, tale fenomeno si manifesta con effetti sgraditi quali ritenzione idrica, aumento di peso, osteoporosi, perdita di elasticità della pelle, elevati livelli di colesterolo, pressione sanguigna alta, hot flashes e anche depressione. Il frutto del Melograno potrebbe aiutare le donne a combattere alcuni disturbi della menopausa, come la depressione e la fragilità ossea. Sono i risultati di uno studio giapponese (Saitama Prefectural University), pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology. I ricercatori hanno scoperto infatti che il succo di melograno, già noto per il suo prezioso contenuto di sostanze estrogeniche, si è rivelato efficace sugli animali di laboratorio.

Lesioni cerebrali del feto. Le donne incinte, a rischio di parto prematuro, possono bere il succo di melograno per aiutare i bambini a contrastare il rischio di lesioni cerebrali. Quest’inconveniente è legato alla riduzione di ossigeno e a un minore flusso del sangue in presenza di parti prematuri ed altre irregolarità durante la gravidanza.


Disfunzioni apparato sessuale maschile. Secondo uno studio pubblicato in giugno 2007 sull’International Journal of Impotence Research, il succo di melograno ha effetti positivi sulle disfunzioni erettili, un problema che interessa 1 uomo su 10 nel mondo. Tali disfunzioni sono causate da diversi fattori come ipertensione, placche arteriose, problemi cardiovascolari, diabete o depressione.

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I fichi d’India: la rivoluzione del nuovo e della bontà.

La mela annurca “Cantico”per innamorarsi…

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Scopri nei nostri articoli tutte le possibilità e qualità di questo frutto fantastico! Clicca sui seguenti link.

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Sono arrivati i fantastici Sgranatori di Melograno!

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Le ricette miracolose con l’estrattore. Mille piante per guarire dal Cancro senza CHEMIO. Ed i semini della frutta…?

Metodo di Max Gerson per la cura di tumori terminali in metastasi

Ricetta vermifuga ed energizzante per adulti e bambini

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vedi anche la sezione    PROGETTI COOP SERENA: Ortofrutta Cantico.

L’Errato equilibrio acido-base: come correggerlo

Tutti i cibi dopo essere stati digeriti e metabolizzati rilasciano sostanze alcaline o acide nella circolazione sistemica. Oggi la maggior parte dei cibi alcalinizzanti o neutri (legumi, vedure, frutta, noci, semi, tuberi) sono spariti dalla nostra alimentazione per lasciare spazio a cibi acidificanti (carne, uova, latte, formaggi, sale). Questo comporta che molti di noi sono in uno stato di acidosi cronica che è incide sulla perdita di tessuto muscolare, sull’osteoporosi, sui calcoli renali, sull’ipertensione e sull’ insufficienza renale.

Continua nei prossimi posts:

Cosa vuol dire equilibrio acido-alcalino?

EQUILIBRIO ACIDO-BASICO: i vari tipi di acidosi e le soluzioni.

Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano.

I migliori sistemi di basificazione dell’organismo.

I cibi acidificanti

vedi anche L’importanza della disintossicazione

vedi anche  Uomo e donna: invecchiamento diverso.

 

Gli altri articoli sui 7 vizi capitali della nostra alimentazione:

1. La forza del cuore. Potassio batte Sodio: 5 a 1!

2. l’Errata assunzione di acidi grassi

3. l’Errata distribuzione dei macronutrienti

4. lo Scarso contenuto di micronutrienti

5. lo Scarso contenuto di fibra

6. l’Errato equilibrio acido-base

7. Come correggere lEccessivo carico glicemico

L’insalata vi vuole bene!

Continua dalla prima parte: Le insalate. Le potentissime insalate.

L’ Insalata è naturalmente Ricca di vitamine e minerali altamente assimilabili: Proprio come il corpo umano, la lattuga è ricco in acqua, con 95%, e dal suolo assorbe un gran numero di vitamine idrosolubili e minerali,   principalmente vitamine B,
in particolare acido folico, una vitamina importante che contribuisce alla formazione di materiale genetico delle cellule e lo sviluppo di globuli rossi.
L’acido folico è particolarmente utile per le donne incinte.   Solo 100 grammi di lattuga portano il 75% della quantità giornaliera minima raccomandata. La  Lattuga contiene anche la vitamina C, potassio, iodio, rame, manganese, zinco, ferro e magnesio,   beta-carotene e vitamina E.

LA BIO LATTUGA COLTIVATA CON LE TECNICHE DELL’AGRICOLTURA PREBIOTICA E REALIZZATA SU UN COMPOST TIPO “ORGANIC FOREST”.

La Lattuga anche è la più ricca di silice vegetale biologica.
Questo minerale svolge un ruolo vitale nello sviluppo e l’assimilazione del calcio.
Gioca anche un ruolo protettivo del sistema cardiovascolare, così come nell’osteoporosi. Agisce come antidoto per l’alluminio che verrebbe altrimenti assorbito nel corpo (anche a causa delle scie chimiche, un’altra delle piaghe più rilevanti del nostro tempo, l’alluminio è divenuto oggi uno dei matelli pesanti più inquinanti nel nostro organismo!). Pensiamo dunque a quanto è prezioso questo fresco e delizioso vegetale così comune nei nostri orti e poco costoso…

LATTUGA galattogoga e calmante.
La lattuga è sedativa (contiene simil-oppio), ipnotica, lassativa, diuretica, ma soprattutto è utile alla mamma in allattamento perché è galattogoga (favorisce la produzione di latte).

La lattuga è  un vero e proprio farmaco per l’insonnia!
Una delle proprietà più interessanti di lattuga e probabilmente uno dei meno conosciuti, è  che agisce come un aiuto al sonno naturale.   Infatti, possiede il lactucarium, una sostanza che è simile a oppio, senza gli inconvenienti di tossicità.  Questa sostanza dà alla lattuga la sua forza calmante e la rende un rimedio molto efficace nei casi di insonnia, ma anche di spasmi viscerali o genitale, incontinenza urinaria, dolore nevralgico, palpitazioni cardiache, tosse ed  eccitazione nervosa.

Ma attenzione, la lattuga deve essere croccante! Non consumare quella ai nitrati e all’azoto ammoniacale, come spesso si trova nei mercati e nei supermercati convenzionali. Come riconoscerla? Quel tipo di lattuga presenta foglie molli, che “cadono” già il giorno successivo!
La lattuga coltivata con il “compost ai microrganismi”  invece presenta delle foglie che restano verticali, perchè possiede  una struttura molecolare costruita dalla Natura con oligoelementi (piccoli atomi duri).

L’insalata è un alimento molto utile per limitare i danni dei grassi animali, che vanno consumati limitatamente, ma sempre accompagnati da verdure (specialmente insalate). Gli enzimi aiutano digestione dei grassi! La carne viene talvolta sostituita dai salumi.  Questo è spesso il caso durante una vacanza nelle regioni in cui si producono queste specialità locali. Si è tentati di gustare salsicce e prosciutti del paese ad ogni pasto…

Tuttavia, questo è ancora un grasso animale (che fa così male per il colesterolo). Anche le quantità di sale e nitrati ivi contenuti sono importanti.
Insomma ancora una volta è tutta una questione di equilibrio, sempre pensando che alle Verdure crude e specialmente all’insalata che rende gli enzimi e che allevia Fegato e Pancreas!

Stesso discorso per i formaggi… mai mangiare formaggi senza insalata e consigliamo infine di prendere la frutta sempre prima dei pasti!

Concludiamo con questo interessante articolo sull’ Insalata, radicchio e lattuga nei sogni di Marzia Mazzavillani (Marni) secondo la quale possono essere un richiamo verso la semplicità e la purificazione sia della mente intasata da processi mentali dominanti ed incombenti, che del corpo, forse compresso ed intossicato da alimenti non idonei…. (leggi tutto).

… ” Per questa ragione sognare lattuga o vegetali verdi, in genere, si collega alla necessità di lasciar emergere questo mondo naturale legato all’essere ed alla scintilla vitale priva di ogni componente intellettuale.”…

…” Consideriamo le componenti reali dei vegetali verdi: clorofilla, vitamine, sali minerali e molta acqua, condensate in una foglia verde che succhia l’energia della terra. Foglie verdi la cui fragilità, o consistenza, delicatezza e semplicità sprigionano un gusto fresco, croccante o amarognolo, dando luogo a sapori non adulterati, sapori arcaici, puri.

Ecco allora che l’elemento della purezza e del nutrimento “guaritore” diventano centrali nel sognare insalata. Forse c’è bisogno di prendersi cura di sé, forse il corpo è stato trascurato, forse c’ è bisogno di una pausa risanatrice.

…” aspetti che ampliano il simbolismo dei vegetali nei sogni, e fanno emergere tutti gli elementi legati alla guarigione ed alla trasformazione, al rinnovamento. …”Il significato di insalata, lattuga, radicchio nei sogni, così è prettamente legato all’analisi di ciò che il sognatore sta vivendo, e dei probabili disagi provocati da una intossicazione di pensieri, sentimenti, alimenti, e dal bisogno di recuperare salute ed equilibrio allontanandosi dalla raffinatezza dei processi mentali e dalla raffinazione dei cibi.

In alcuni casi la semplicità dell’insalata nei sogni può essere interpretata come povertà, senso di mancanza, carenza di qualche affetto, insoddisfazione, depressione. In altri casi l’insalatina verde o un caspo di lattuga nei sogni possono essere simbolo del sesso femminile .

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Perchè e come assumere La Vitamina D, che una volta prendevamo dal sole…

Da molto tempo conosciamo alcuni danni da carenza di vitamina D per esempio sullo sviluppo e la crescita. Una carenza di tale vitamina, infatti, comporta un ridotto sviluppo delle ossa e può quindi provocare rachitismo nei bambini,  deformazione delle ossa e debolezza muscolare.

I meno giovani lo ricordano: il cucchiaio di olio di fegato di merluzzo era un rito quotidiano, nel tempo reso più dolce e gustoso da aromi di agrumi o simili. Lo consigliavano il medico e il tam tam tra le neomamme, unite contro un nemico antico, il rachitismo, che rendeva fragili le ossa dei bambini e le faceva crescere storte e asimmetriche, simbolo di una povertà da scacciare. E invece era mancanza di sole e luce e quindi di vitamina D, come Huldschinsky scoprì nel 1919: i bambini con il rachitismo guarivano se esposti a raggi ultravioletti. Da allora, il livello di guardia sul valore della Vitamina D si è molto abbassato, confinandola a sola prevenzione per l’osteoporosi, la malattia delle ossa deboli, nella terza età. “Pensare che la Vitamina D serva solo alle ossa è come guardare la punta di un iceberg senza accorgersi di quello che c’è sotto, vale a dire il potere di difesa che ha per il sistema immunitario, la circolazione sanguigna e persino contro il cancro”, afferma Annamaria Colao, professoressa di Endocrinologia dell’Università Federico II di Napoli.

Oggi ci sono sempre nuove ricerche in corso di pubblicazione, che dimostrano i benefici della vitamina D e di altri rischi per la salute associati al deficit di vitamina D: che cosa hanno in comune l´obesità, malattie cardiache, depressione, diabete, e la fibromialgia?

La risposta è carenza di vitamina D.

Nel libro simbolo “The vitamin  D Solution”, il Dott. Michael F. Holick  individua le cause della carenza di vitamina D, illustra il motivo per cui è essenziale per la nostra salute, e fornisce un programma di 3-step per raggiungere livelli ottimali di vitamina D.

Aumentare i livelli di vitamina D può prevenire e addirittura far regredire un notevole numero di disturbi giornalieri, dalla pressione alta al mal di schiena. Può ridurre i sintomi di condizioni croniche come il diabete e l´artrite, e prevenire le malattie infettive, tra cui H1N1 e il cancro. Il Dr. Holick  accredita alla carenza di vitamina D anche problemi di infertilità, di controllo del peso, di memoria e umore.

E non c´è da stupirsi, in realtà, se si considera che la vitamina D è molto più che “una sola vitamina.” Infatti grazie alla vitamina D è possibile la riparazione e la manutenzione di ormoni steroidei, e serve a più funzioni -gene-regolamentatore- nel nostro corpo.

In realtà, vi sono prove convincenti che la vitamina D è la chiave che permette l´espressione funzionale completa e corretta di moltissimi geni.

Come funziona?

Ogni cellula del nostro corpo ha la propria “biblioteca del DNA” che contiene le informazioni necessarie per affrontare praticamente ogni tipo di stimolo che possono incontrare, e la chiave per accedere a questa biblioteca è la vitamina D.

Quindi è ovvio che senza una quantità sufficiente di vitamina D, le vostre cellule non possono accedere alla propria “libreria del DNA”. Di conseguenza, le loro funzioni sono compromesse e possono derivarne ogni genere di problemi, a seconda di quanto le vostre cellule sono in grado di compensare la mancanza di vitamina D.

Poiché la vitamina D è attiva in tanti tessuti diversi la sua carenza è responsabile di diverse malattie e condizioni di salute precaria, come disturbi di malessere generale e mancanza di energia.

Finora, gli scienziati hanno scoperto circa 3000 geni che sono regolati dalla vitamina D, che è notevole se si considera che il corpo umano ha soltanto 30.000 geni circa in totale.

Recettori che rispondono alle vitamine sono stati trovati in quasi ogni tipo di cellula umana, dal cervello alle ossa, il che spiega perché i ricercatori hanno dimostrato che i salutari benefici della vitamina D prevengono e fanno regredire principalmente queste malattie e disturbi: Cancro – Ipertensione – Malattie cardiache – Autismo – Obesità – Artrite reumatoide – Diabete 1 e 2 – Sclerosi multipla – Morbo di Crohn – Raffreddori e influenza – Malattie infiammatorie intestinali -Tubercolosi – Pressione alta – Demenza – Infertilità – Malformazioni fetali – Melanoma (Tumore della Pelle) – Asma – Depressione – Osteoporosi – Morbo di Alzheimer – Schizofrenia.

Se si mantiene ottimale il livello di vitamina D, le cellule funzionano in modo corretto e a sua volta contribuiscono a prevenire tutti i tipi di disturbi, di salute e malattie croniche.

Le donne in gravidanza, in particolare, dovrebbero prestare molta attenzione ai loro livelli di vitamina D. E´ anche ormai noto che può aiutare a prevenire una serie di malattie croniche nel nascituro, come l´asma, diabete di tipo 1, e forse anche l´autismo; tutto questo semplicemente mantenendo ottimali i livelli di vitamina D durante la gravidanza!

I ricercatori hanno calcolato che semplicemente aumentando i livelli di vitamina D3 si potrebbe prevenire le malattie che causano ogni anno il decesso di quasi 1 milione di vite umane in tutto il mondo! Questo pro-ormone è indispendabile a tutte le età, dal primo anno di vita in poi perché il nostro organismo non è in grado di produrlo in proprio, ma ha bisogno dell’esposizione al sole per trasformare il precursore in Vitamina D attiva, quella efficace per l’organismo.

Il problema più grande non riguarda soltanto nei mesi invernali, quando “l’80% degli ultrasettantacinquenni mostra un deficit di vitamina D” aggiunge, ma anche nel resto dell’anno quando la supplementazione diventa una buona abitudine visto che secondo le stime e gli studi più recenti il 20% dei giovani sani, il 40% delle donne in menopausa e l’80% dei degenti presentano un deficit di vitamina D. Non è un caso se anche il celebre British Medical Journal ha negli ultimi anni evidenziato il ritorno in Inghilterra del rachitismo nei bambini come non si vedeva dai tempi dell’epoca vittoriana: colpa di poco sole, troppo tempo a casa e davanti al computer.

In quali alimenti si trova in quantità elevata la vitamina D?

Olio di fegato di merluzzo, Ippoglosso, Salmone, Tonno, Dentice, Pesce spada, Aringhe, Sgombro, Sardine,  Funghi. La vitamina D è presente in molti altri alimenti ma in percentuali molto inferiori agli alimenti sopra riportati.  Le fonti alimentari sono comunque insufficenti rispetto alla potenza di produzione inetrna del nostro organismo quando è sottoposto alla giusta dose di radiazioni solari.

Così come la grande maggioranza dei nostri bambini ne sono oggi carenti, così dopo i 75 anni di età il sole non è più sufficiente a garantire il livello adeguato di Vitamina D  quindi la supplementazione è indispensabile. E´ assolutamente suggerito di integrare la vitamina D (come del resto gli omega 3, i probiotici, le altre Vitamine e Sali minerali) con l´assunzione regolare di integratori nutrizionali naturali. (clicca qui) (oppure clicca qui).

Queste sono le dosi adeguate di Vitamina D a tutte le età oggi indicate dalla maggioranza degli studi disponibili : 200 unità al giorno dopo il 20°mese, da 400 a 600 negli adulti e fino a 800 dopo i 70 anni, anche perché molti non sanno che a differenza della maturità sessuale che si conclude a 18 anni, lo sviluppo dello scheletro continua fino ai 30 anni, momento dal quale le ossa possono soltanto perdere densità.

Per dare “benzina” alla Vitamina D bisognerebbe stare esposti almeno 30 minuti al giorno con braccia e gambe al sole, ma senza filtro solare che inibisce l’azione degli UV. Tuttavia dopo i 75 anni per fermare l’osteoporosi non basta neanche più questa profilassi ed “è prima di questa età che bisogna far luce sull’importanza della Vitamina D per tutte le età, tanto da fare diventare il suo utilizzo, nei cibi arricchiti o in supplemento, una buona abitudine quotidiana da abbinare al movimento: come già indicato,  adeguati livelli di vitamina D possono ridurre l’insulino-resistenza, quindi allontanare il diabete di tipo 1 e 2, ma anche il grasso addominale, quello che si forma sul girovita”. E ancora la vitamina D può “contrastare le malattie autoimmuni aumentando le difese immunitarie, ridurre le malattie cardiovascolari e come ha dimostrato la letteratura scientifica, avere anche un effetto anticancro, perché la vitamina D ostacola l’angiogenesi, la formazione di nuovi vasi sanguigni a favore del tumore, affamandolo.

Che significato profondo può avere la carenza endemica di Vitamina D , quindi di  luce solare, nella società odierna? E’ anche questo un segno dei tempi?

E’ proprio vero che non possiamo fare nulla, per questo nostro cielo sempre così  coperto a causa delle  scie chimiche? Nella nostra vita, stiamo cercando abbastanza cielo quaggiù?

Il “sole” è la quintessenza della vita, simbolo di illuminazione, spritualità, eternità.

Meditate gente, meditate! (In tutti i sensi…).

Leggi o scarica presentazione sulla Vitamina D

Vedi anche l’articolo  Bassi livelli di vitamina D e depressione

 

Vitamina D: protegge polmoni dal fumo

Un recente studio apparso sulle pagine della rivista scientifica ‘American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine’, ha messo in evidenza i benefici che la vitamina D fornisce al nostro organismo ed in particolare ai polmoni.

I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston (Usa) hanno scoperto che questa vitamina se assunta in dosi adeguate è in grado di proteggere i polmoni dagli effetti negativi e devastanti del fumo.

E’ uno studio rivoluzionario. La ricerca è stata coordinata dalla dottoressa Nancy E. Lange, la quale ha spiegato che “avere nell’organismo livelli di vitamina D sufficienti significa poter contare su una protezione aggiuntiva dei polmoni e dei loro compiti”.

La ricerca è stata condotta su un campione di 626 persone adulte per un periodo di 20 anni.

Gli studiosi hanno esaminato i rapporti che intercorrono tra la carenza di vitamina D, il fumo, le funzioni dei polmoni e il tasso di declino di queste ultime.  La ricerca si è basata su uno studio approfondito dei livelli di vitamina D del sangue.

NUOVI LARN – RIFLESSIONI SUL CONCETTO DI NUTRIENTE

di Maurizio Salamone

http://mauriziosalamone.blogspot.it/

 

E’ stato pubblicato sul sito della SINU il documento di sintesi prefinale dei nuovi LARN.

Questo documento non contiene una definizione di nutriente sebbene questa definizione possa essere ricostruita da considerazioni presenti all’interno del documento.
Presenteremo di seguito alcune riflessioni personali che ci auguriamo possano stimolare una lettura più meditativa del documento  nuovi LARN.
Una prima riflessione deve essere fatta sul concetto di nutriente in relazione all’alimento che lo contiene. Sappiamo infatti che alcuni nutrienti sembrano perdere alcune caratteristiche o attributi nutritivi se isolati dall’alimento di provenienza.
I processi di trasformazione, conservazione e cottura degli alimenti modificano in maniera importante il valore nutritivo degli alimenti.
Occorre quindi considerare i nutrienti non come elementi indipendenti dal substrato di provenienza ma come facenti parte di un sistema complesso “l’alimento”.
Fatta questa premessa passiamo ad esaminare quali attributi debba possedere un nutriente per potersi definire tale:
–      POTERE ENERGETICO (Ovvero la capacità di apportare kilocalorie)
–      CARENZE DOCUMENTATE (L’assenza dalla dieta del nutriente porta danni documentati per la salute)
–      RUOLO METABOLICO FISIOLOGICO (Il nutriente è inserito in un processo biologico fisiologicamente presente nell’organismo umano con un ruolo plastico, regolatorio, co-fattoriale)
–      RUOLO METABOLICO ECOSISTEMICO (Il nutriente svolge un ruolo costitutivo o regolatorio nei confronti del microbioma intestinale o modifica l’azione di sostanze tossiche su un processo metabolico fisiologico)
–      RUOLO METABOLICO NUTRIGENOMICO (Il nutriente è in grado di modificare l’espressione di uno o più geni attivando quelli protettivi o limitando l’espressione di quelli potenzialmente dannosi)
–      EFFETTI PROTETTIVI NEI CONFRONTI DI PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE (Si tratta di nutrienti appartenenti ad una delle classi sopra elencate che possono svolgere un ruolo positivo per la salute)
–       INTOSSICANTE (Si tratta di una sostanza abitualmente consumata che non ha un ruolo metabolico fisiologico ma è in grado di produrre conseguenze negative per la salute. In alcuni casi possono essere presenti anche effetti positivi per la salute).
 Verso un approccio ECOSISTEMICO della Nutrizione basata sull’evidenza
L’essere umano è in profondo rapporto con l’ambiente esterno e con il microbioma intestinale (anch’esso considerabile come ‘esterno’).  Alcune sostanze presenti negli alimenti possono modificare gli scambi di materia o energia tra l’organismo umano e l’ambiente esterno/interno.
Questo le rende eleggibili come “nutrienti ecosistemici”.
E’ il caso delle fibre solubili come l’inulina presente nei carciofi e nella cicoria. I batteri della flora intestinale rompono le fibre di inulina producono acidi grassi a catena corta che nutrono gli enterociti e svolgono un ruolo regolatorio ecosistemico.
Massimo valore di nutriente ecosistemico ha l’acqua. Sappiamo infatti che oltre al ruolo di sostegno di ogni processo metabolico umano, l’acqua ha anche un importante ruolo di regolazione dei flussi di materia ed energia all’interno del microbioma intestinale.
Un altro esempio di nutrienti ecosistemici ci è dato dalle sostanze che aiutano a riparare i danni del DNA o che, chelando i metalli pesanti, possono proteggerci sostanze tossiche presenti nell’ambiente.

Verso un approccio NUTRIGENOMICO della Nutrizione basata sull’evidenza

I nuovi LARN introducono il concetto di sostanze bioattive specificando che si tratta di sostanze prive di un ruolo metabolico fisiologico ma che potrebbero esercitare un ruolo positivo per la salute.
Questo ruolo può essere semplicemente metabolico o anche nutrigenomico. Nel primo caso la sostanza può agire su un enzima o su una via metabolica attivandola o deprimendola.
Nel secondo caso la sostanza nutritiva agisce sull’espressione genica promuovendo la trascrizione proteica. Un esempio del secondo tipo viene dalla Vitamina D e dagli acidi grassi poli insaturi PUFA.
I tempi sono maturi per inserire il concetto di sostanza Nutrigenomicamente attiva nella definizione di nutriente.
INTOSSICANTE  L’attributo di intossicante deve essere preso in considerazione perché alcune sostanze normalmente presenti nell’alimentazione umana posseggono anche o esclusivamente un’azione intossicante e attivatore di dipendenze.
E’ il caso dell’etanolo, che entra a pieno titolo tra i nutrienti in quanto fornisce energia. Ma si tratta di calorie “vuote” prive di vero valore nutritivo.
I nuovi LARN specificano che “è una molecola potenzialmente tossica per l’organismo d’elevata pericolosità sociale, che può causare, nel caso di abuso, importanti danni organici…etc”
Certe sostanze, come il Fluoro, accompagnano a dimostrati effetti positivi (sulla prevenzione delle carie) anche potenziali effetti dannosi per il sistema nervoso.
COMPOSTI BIOFUNZIONALI O PHYTOCHEMICALS O  SOSTANZE BIOATTIVE
I nuovi Larn proporranno riflessioni su sostanze comunemente assunte con la dieta, con effetti positivi per la salute ma non considerati nutrienti in senso classico.
Forse sarebbe il caso di rivedere il concetto di nutriente spostando il senso della parola dalla quantità verso la qualità-
Leggiamo nel documento riassuntivo (versione pre-finale)
“Queste sostanze provengono da ortaggi, frutta legumi ed alcune bevande. Per queste sostanze non è ancora possibile indicare livelli di assunzione per la popolazione.”
Ci si limita a suggerire una dieta varia ed equilibrata.
Forse bisognerebbe riflettere più a fondo su questo argomento come si è fatto per gli zuccheri.
Si potrebbe indicare alcune fonti o alimenti da preferire.
E il caso delle brassicacee come broccoli, cavolfiori e biete, il cui effetto positivo per la salute è ormai chiaro e dimostrato.
Eppure qualcuno sorride al pensiero di un’ AI (Assunzione adeguata) per il broccolo.
Speriamo che la saggezza arrivi con il tempo.
LARN 2012
Sono stati presentati davanti ad una platea di 700 professionisti della nutrizione i nuovi LARN  2012 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana)  nell’ambito del XXXVcongresso nazionale SINU.
Un lavoro che ha richiesto alla SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ben 16 anni di lavori visto che la precedente edizione risale al 1996.
Era il secolo scorso, ed un secolo è passato anche nel progresso che hanno fatto le scienze legate alla nutrizione umana.
Anche se viene mantenuta la sigla LARN cambia il significato della R. Il LARN per un nutriente non è più un singolo valore raccomandato (la precedente R) ma un insieme di riferimenti  R) che prendono il nome di:
AR Fabbisogno medio
PRI Assunzione Raccomandata per la Popolazione
AI Assunzione Adeguata
RI Intervallo di riferimento per l’assunzione di macronutrienti
UL Livello massimo tollerabile di assunzione.
Compare anche un SDT che ha una grande importanza teorica. SDT significa Obbiettivo nutrizionale per la prevenzione e si riferisce al fatto che alcuni alimenti posseggono oltre al potere nutritivo anche la capacità, se assunti in quantità adeguate, di prevenire alcune patologie.
 
Disponibilità dei LARN 2012
Al congresso SINU è stato distribuito il documento di sintesi con numerose tabelle;  Il documento sarà presto disponibile per i pubblico sul sito SINU. Bisogna precisare anche che il lavoro sui LARN non è ancora concluso.
 

LARN 2012 e raccomandazioni europee

E’ d’obbligo chiedersi se ha ancora senso redigere delle raccomandazioni per la popolazione italiana in presenza di analoghe e più vincolanti raccomandazioni europee.
Ovviamente nella redazione dei LARN 2012 sono state tenute in considerazione non solo le informazioni e raccomandazioni europee (EFSA etc.) ma anche quelle di grandi organizzazioni mondiali (FAO etc).
 
LARN 2012 e nutrigenomica
Il passaggio da valore raccomandato a insieme di riferimenti rappresenta un grande progresso e fornisce ampi spunti per la riflessione sul rapporto cibo-salute.
Nel 1996 il cibo era soprattutto calorie mentre adesso si comincia a riflettere sulla possibilità (già ampiamente dimostrata dalla scienza) che il cibo sia soprattutto informazione e che quindi venga dato più risalto al potere nutritivo degli alimenti rispetto che al loro apporto energetico.
 

LARN e patologie

Bisogna sempre tenere ben presente che i LARN si riferiscono a popolazione ed individui SANI
Non tengono quindi conto di gruppi e singoli individui che, per predisposizione genetica, patologie o regime alimentare HANNO ESIGENZE PARTICOLARI.
Una patologia qualsiasi o una malnutrizione richiedono apporti completamente diversi che devono essere valutati per quel singolo soggetto.
 

LARN 2012 e Classi di Età

Purtroppo ogni società scientifica e singolo ricercatore classifica in maniera diversa i gruppi di età e questo porta a grandi difficoltà per chi volesse confrontare e analizzare i dati per trarne delle conclusioni.
 

LARN 2012 e Apporti energetici

Si è tenuto conto che i fabbisogni sono legati non solo all’età ma anche al tipo di attività fisica e\professione svolta. Per cui viene fornito un valore per il metabolismo basale ed uno per livello di attività fisica.
 

LARN 2012: vitamine

 

In questo campo mi aspettavo grandi novità ma sono stato smentito dai numeri.

B9

Viene riconosciuto il ruolo e l’importanza dei folati alzando i valori di riferimento a 400 microgrammi per la popolazione generale e 600 microgrammi in gravidanza .

B12

Alzati i valori per la popolazione generale da 2 a 2,4 microgrammi.  2.6 in gravidanza.

C

E’ prevalso un approccio prudenziale anche in quei casi in cui i valori indicati sono molto bassi e lontani da un potenziale rischio di eventi avversi. E’ il caso della vitamina C.
Si fornisce un AI di 40-130mg die che è molto vicino ai valori del 1996 e che tiene poco in considerazione il grande ruolo di questa sostanza per il mantenimento di un buono stato di salute.

D

Alzati di molto i valori per la Vit D dopo che oltre 12.000 ricerche ne hanno dimostrato anche il ruolo extra-scheletrico e preventivo.
L’ apporto adeguato (AI) viene fissato in 600 U.I per gli adulti, in gravidanza e allattamento e in 800 U.I, per gli anziani >75 anni.
Come detto in precedenza gli apporti adeguati non tengono presente fasce di pazienti a rischio di ipovitaminosi per particolari condizioni come (scarsa esposizione al sole, osteoporosi, patologie intestinali che possono ridurre l’assorbimento della vitamina).
Per questi gruppo l’apporto adeguato potrebbe essere molto più alto.
Per i valori massimi (UL) si è tenuto in considerazione la raccomandazione EFSA dello scorso agosto 4000 UI giorno per gli adulti.

K

Compare un valore di Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI)per la vitamina K
Per gli adulti, maschi e femmine, sotto i 60 anni è 140 microgrammi poi sale a 170.
 

LARN 2012: minerali

Calcio

Numero tondo per il Ca il cui AI diventa 1g per maschi e femmine sotto i 60 anni e di 1200 poi.
Magnesio
250mg al giorno negli adulti. Non è stato stabilito un apporto maggiore in gravidanza nonostante sia oltremodo stabilito che il feto depaupera il pool di riserva materno di questo importante minerale. Speriamo che questo valore sia presto innalzato.

Ferro

L’apporto di ferro dipende molto dalle abitudini alimentari visto che il ferro più biodisponibile è quello EME presente in carne e derivati. La scarsa biodisponibilità del minerale rendono esposte ampie fasce di popolazione al rischio di carenze soprattutto in presenza di condizioni che possono limitarne l’assorbimento (patologie intestinali) o aumentarne il fabbisogno.
Per la popolazione adulta sana viene fissato un AI di 10mg per gli uomini e 18 per le donne fino a 60 anni. Poi si torna a 10mg.
Fluoro
Sfortunatamente compare il Fluoro con un livello di Assunzione raccomandata per la popolazione (PRI); 3 o 4 mg al giorno di una sostanza SENZA ALCUN POTERE NUTRITIVO e di cui si farebbe molto meglio a stare lontani visto i rischi di neuro-tossicità evidenziati da numerosi ricercatori. Sebbene il Fluoro abbia dimostrato di prevenire le carie e che sia addizionato alle acque da bere, è in atto una revisione del suo rischio reale per la salute umana.
Purtroppo anche l’EFSA lo inserisce tra i nutrienti negando così quel criterio di prudenza tanto sostenuto per sostanze NUTRITIVE come le vitamine idrosolubili.
 
 

LARN e Fibre

Attenzione alle fibre che devono essere presenti ed introdotte precocemente anche nella dieta del bambino, dopo lo svezzamento privilegiando cereali integrali, legumi, frutta e verdura.
Gli adulti dovrebbero consumare almeno 25 grammi al giorno di fibre alimentari anche in caso di apporti energetici sotto le 2000 Kcal die.
Questo richiede l’apporto di 400 –600 grammi di frutta e verdura al giorno. Quanti di noi lo fanno?
AI e RI sono stabiliti per le fibre anche in età evolutiva, dopo il primo anno di età.
Il valore adeguato nel bambino è di 8,4 grammi al giorno che richiede un significativo apporto di alimenti come cereali integrali, legumi, frutta e verdura.
 
LARN e Zuccheri semplici
Gli zuccheri semplici dovrebbero essere limitati a non più del 15% dell’apporto calorico totale.
Viene specificato che quando gli zuccheri semplici contribuiscono per oltre il 25% all’apporto calorico questo costituisce  un rischio per la salute.
Queste indicazioni implicano la forte limitazione di bevande arricchite di zucchero che ne contengono quantità molto alte come anche di merendine e altri alimenti ad altissimo contenuto di zucchero. Anche alimenti commercializzati come “salutari” ad esempio i cereali per la colazione arrivano a contenerne anche il 35% a fronte di pochi grammi di fibre.
I Larn sconsigliano l’uso del fruttosio come dolcificante come anche gli sciroppi di mais.
Il fruttosio ha dimostrato di contribuire allo sviluppo della sindrome metabolica e di aumentare il rischio di statosi epatica specialmente in chi aveva una dieta ricca di grassi.
 

LARN e lipidi

I grassi, demonizzati in passato da molte diete, dovrebbero contribuire al nostro apporto energetico per il 20-35% (RI per adulti) e per il 35-40% nei primi 3 anni di vita.
Un valore molto più basso ci espone a rischi per la salute.
I grassi non sono tutti uguali.
Adesso vengono distinti i grassi totali, dai saturi, PUFA totali, omega 6, Omega 3 e per ognuno vengono fissati valori di riferimento.
Compaiono gli acidi grassi trans il cui apporto deve essere il minore possibile.
Questi grassi derivano principalmente da processi industriali come l’idrogenazione per la produzione di margarine. Sono tuttavia presenti anche in molti altri alimenti non processati come il burro e la carne.
Anche gli acidi grassi sauri andrebbero limitati ad un apporto energetico sotto il 10% per proteggere la salute (SDT).
Gli omega 6 dovrebbero avere un RI del 4-8% mentre gli Omega 3 dello 0,5-2% dell’apporto energetico totale.
Per gli omega 3 si stabilisce un apporto adeguato di 250mg al giorno valido anche in gravidanza ed allattamento.
Si riconosce il ruolo del DHA per lo sviluppo del sistema nervoso infantile suggerendone un AI di  100mg al giorno per lattanti e bambini fino ai 3 anni. Anche in allattamento viene suggerito un RI per il DHA di 100 –200 mg anche se non viene fissato un AI.
Questi apporti di Omega 3 potrebbero essere soddisfatti con l’assunzione di 2-3  porzioni di pesce a settimana preferendo specie ricche di questi nutrienti come sardine e salmone.