La sanificazione con l’ozono, nuova frontiera per la battaglia contro il Covid-19
L’ozono è un ossidante molto potente, sterilizza gli spazi molto velocemente
(il covid19 può essere sterminato in 30 secondi con una concentrazione di ozono pari a 20 ppm, come indicato nel documento Isco3 , il Comitato Scientifico Internazionale sull’Ozonoterapia, che ha studiato anche la sanificazione ambientale , ma per alcuni virus bastano anche solo 4 secondi, come indicato da un parere del Ministero della Salute italiano al PROTOCOLLO N. 24482 DEL 31 LUGLIO 1996).
L’ozono (O3) che non lascia traccia o residuo chimico. Il suo elevato potere ossidante e la naturale tendenza a ritornare ossigeno (O2) lo rendono un prodotto con elevate potenzialità di impiego in molte applicazioni. In Italia è utilizzato già da diversi anni per la sanificazione di sale operatorie, per il trattamento di aria, di acqua (potabilizzazione e depurazione) e nei processi dell’industria alimentare.
La Fda – Food & drugs administration, l’Usda – U.S. Department of agricolture e l’Epa – Environmental protection agency hanno approvato l’ozono come agente antimicrobico “Gras”Generally Recognized As Safe, l’Usda ed il National organic program l’hanno approvato anche quale principio attivo per la sanitizzazione di superfici (plastiche e inox) a contatto diretto con alimenti senza necessità di risciacquo e con nessun residuo chimico.
Durante l’epidemia di SARS del 2003, la sterilizzazione con ozono è stata utilizzata con successo per purificare gli ambienti infetti dal micidiale Coronavirus, SARS-CoV-1, il virus che causa la malattia SARS.
Essendo il virus SARS-Cov-1 membro della famiglia Coronavirus così come in virus SARS-CoV-2, il Coronavirus che causa la malattia COVID-19, si è immediatamente testato l’ozono anche sul Covid19 con successo. (vedi il documento di cui sopra Isco3 redatto dalla Carta di Madrid. Clicca qui per scaricare il documento) ( clicca qui per scaricare il Razionale scientifico per la sterilizzazione ambienti)
IN CHE MODO LA STERILIZZAZIONE DELL’OZONO uccide i coronaviri?
I coronavirus sono classificati come “virus avvolti”, che sono in genere più sensibili alle “sfide fisico-chimiche”. In altre parole, a loro non piace essere esposti all’ozono.
L’ozono distrugge questo tipo di virus rompendo il guscio esterno nel nucleo, causando danni all’RNA virale. L’ozono può anche danneggiare il guscio esterno del virus in un processo chiamato ossidazione. Proprio per la sua considerevole capacità ossidante, è in grado, danneggiando membrane e pareti cellulari, di ripulire aria e acqua da muffe, lieviti, batteri, spore e virus. Per quanto riguarda i virus, nello specifico, parliamo di inattivazione. Questo significa che l’azione dell’ozono consisterebbe in un’ossidazione e conseguente inattivazione, dei recettori virali specifici utilizzati per la creazione del legame con la parete della cellula da invadere. In questo modo viene bloccato il meccanismo di riproduzione virale a livello della sua prima fase: l’invasione cellulare. Il virus non viene distrutto, ma reso inerme.
Dal 2001 la FDA (Food and Drug Administration), organismo dello United States Department of Health and Human Services, ha classificato l’ozono come GRAS (Generally Recognized As Safe), vale a dire sicuro per la salute umana, e ne ha liberalizzato l’impiego come agente antimicrobico nei processi produttivi degli alimenti.
L’ozono è caratterizzato da una elevata reattività, da un elevato potere ossidante e dal fatto di essere instabile a temperatura ambiente. La caratteristica predominante dell’ozono è che in condizioni atmosferiche standard è in fase gassosa, cosa che già ne favorisce l’utilizzo in numerose applicazioni in campo igenico-alimentare. A differenza dei disinfettanti classici, (ad esempio il cloro) che rilasciano residui inquinanti, l’ozono si decompone ad ossigeno e ciò potrebbe rappresentare un vantaggio sia per l’ambiente che per la salute evitando gli effetti collaterali.
L’OZONO DISATTIVA IL COVID: LO AFFERMA LA FACOLTÀ DI MEDICINA DELL’UNIVERSITÀ DI NARA IN GIAPPONE: clicca qui
Potrebbe interessarti: https://www.riminitoday.it/cronaca/la-sanificazione-con-l-ozono-nuova-frontiera-per-la-battaglia-contro-il-covid-19.htmlIn parole povere, esporre i coronavirus a una dose sufficiente di ozono (20ppm) ha comportato il danneggiamento o la distruzione del 99%.
Questo studio produce un’importante analisi ed una rassegna di studi sulla sanificazione con l’ozono in tutto il mondo dal 1990 al 2008: “Sterilization with ozone in health care: an integrative literature review*
Nel 2006 il Canada pubblica uno studio sulla sterilizzazione degli attrezzi ospedalieri con l’ozono. (clicca qui in Researchgate: Ozone–the latest advance in sterilization of medical devices)
Studio del 2009 presso l’University Hospital of Santa Maria (HUSM) in Brasile: Ciprofloxacin in hospital effluent: degradation by ozone and photoprocesses.
(la degradazione con ozono avviene in metà tempo rispetto ai sistemi chimici – disinfettante al perossone- o ai sistemi di fotocatalisi)
Studio del 2009 in CANADA: Ozone sterilisation of surgical devices
Studio della Queen’s University December 9, 2011: New disinfection technique (ozono) could revolutionize hospital room cleaning ( Dick Zoutman, Michael Shannon, Arkady Mandel.
Effectiveness of a novel ozone-based system for the rapid high-level disinfection of health care spaces and surfaces.
American Journal of Infection Control, 2011; 39 (10): 873 DOI: 10.1016/j.ajic.2011.01.012 ( scarica qui il pdf dello studio con i parametri ambientali)
Studio del 2016:
University of São Paulo (Brasil) e University of Bath (United Kingdom): Ozone Effective for Sterilizing Medical Implants.
Studio del 2018 Vancouver (Canada) :
Ozone gas is an effective and practical antibacterial agent
Researchgate: Ozone Contribution in Food Industry in Japan: clicca qui
Il governo Australiano segue il protocollo ISCO3 che promuove la sanificazione: ma attenzione non va respirato! ( clicca qui)
Linee guida per l’Italia sanificazione ambientale ozono SSICA (Stazione Sperimentale per l’Industria delle conserve alimentari): clicca qui e scarica il pdf
2006: sanificazione OZONO ospedali in Cina e Malaysia: clicca qui
UNESCO-EOLSS study: OZONE IN THE LAUNDRY INDUSTRY – PRACTICAL
EXPERIENCES IN THE UNITED KINGDOM: clicca qui
Gaston Memorial Hospital – Gastonia, North Carolina ( USA): THE CAROMONT HEALTH OZONE LAUNDRY SYSTEM : clicca qui
Concentrazione di ozono in relazione ai patogeni: clicca qui
Scotland 2017. Literature Review and Practice Recommendations: Existing and emerging technologies used for decontamination of the healthcare environment: Ozone : clicca qui
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