La respirazione delle cellule ovvero la respirazione mitocondriale. Ecco che cosa non ci deve mai mancare.

LA RESPIRAZIONE MITOCONDRIALE

I mitocondri sono gli organuli responsabili della produzione di energia necessaria alla cellula per crescere e riprodursi. Queste reazioni, che nel loro insieme costituiscono il processo di “respirazione cellulare”, comportano il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica. Infatti il glucosio viene bruciato in presenza di ossigeno e l’energia liberata, immagazzinata sotto forma di ATP

Tutte le cellule hanno mitocondri. La maggior parte dei mitocondri è localizzata nella porzione della cellula che ha maggior richiesta energetica. Meno abbondanti in quelle cellule che lavorano in condizioni anaerobiche.

◦ NON TUTTI I MEDICI SI OCCUPANO, PRIMA DI OGNI INTERVENTO SULLA RIATTIVAZIONE DI UNA FUNZIONE ORGANICA, DI  SEMPRE RIPORTARE LA PRODUZIONE DI ATP AL MASSIMO LIVELLO POSSIBILE

Nelle terapie che seguono la visita TLM  il primo obiettivo che si pongono i nostri medici è quella di ripristinare la piena produzione di ATP, ovvero dell’energia della cellula. Senza questa condizione non è possibile spegnere le attivazione cerebrali, cause di malattia e causate dagli eventi più difficili che dobbiamo affrontare nella vita, cioè tutti quegli eventi che ci costringono ad evolverci (ovvero evolvere il nostro modo di pensare), pena la malattia e la morte…

Osservando in natura le piante più deboli che vengono sistematicamente attaccate da parassiti, gli animali più deboli che soccombono,  sembra quasi che alla base del funzionamento di alcune leggi della Natura esistano dei meccanismi di selezione per cui chi non sappia evolversi, cioè  non sappia rendersi utile all’evoluzione di questo pianeta, sia destinato ad uscire di scena… Madre natura quasi sempre ci dà un tempo limite per risolvere i nostri conflitti, dopodiché dovremo per forza affrontare quei processi che chiamiamo malattie… Spesso una malattia affrontata con l’intenzione di capire il perchè , ci porta ad una qualità della vita migliore. anche questa è la ragione per cui di fronte ad una malattia dovremmo piuttosto avere un atteggiamento di gratitudine anziché di rabbia.

L’acidosi (squilibrio acido basico), l’ipossia (carenza di ossigeno), squilibri nella polarità di membrana cellulare, il mancato funzionamento del sistema immunitario sono  condizioni base di malattie come il  cancro e sono anche meccanismi intimamente connessi al buon funzionamento dei mitocondri.

Le cellule muoiono quando i mitocondri non producono energia.

I mitocondri, dotati di un proprio DNA (mtDNA o DNA mitocondriale), sono organelli a doppia membrana presenti all’interno delle nostre cellule. La loro funzione è quella di produrre energia mediante un processo metabolico chiamato fosforilazione ossidativa(l’ossigeno respirato brucia zuccheri e grassi assorbiti con gli alimenti, producendo anidride carbonica ed energia sotto forma di ATP). Più del di 90% dell’energia necessaria per sostenere la vita e lo sviluppo viene prodotta dai mitocondri. Quando questa energia viene a mancare, per un alterato funzionamento mitocondriale, la vita della cellula stessa e conseguentemente, quella del nostro organismo sono a rischio. Le malattie mitocondriali sono molto variabili sul piano clinico, sia per quanto riguarda l’età di esordio sia per il tipo di evoluzione ed il tessuto coinvolto; sembrano danneggiare la maggior parte delle cellule del cervello, dei motoneuroni, del cuore, del fegato, dei muscoli scheletrici, del rene e degli apparati respiratori e dell’endocrino. Il genoma mitocondriale, di 37 geni, è meno “stabile” rispetto al genoma cromosomico, cioè è molto più suscettibile all’insorgenza di mutazioni, per la mancanza di involucro proteico e per la maggiore esposizione ai radicali liberi. I disturbi mitocondriale sono tutti disturbi metabolici. Ma, ci sono molti altri tipi di malattia metabolica che non coinvolgono i mitocondri.

 

Le Molecole dei processi respiratori, substrati, enzimi e transporters

PRODOTTI FONDAMENTALI DELLA CATENA DELLA RESPIRAZIONE MITOCONDRIALE: VIETATA LA  CARENZA !

Piruvato,
NADH, (nicotinammide adenina dinucleotide)
Ubichinone (detto anche Coenzima Q) ,
Riboflavina (vitamina B2),
Acido folico (vitamina B9) ,
Tiamina  (vitamina B1),
PL-Pufa (omega3),
Fe-S (ferro-zolfo),
Sali

Piruvato  

ciclo-glucosio-alaninail prof. Ronald Stanko, dell’Università di Pittsburgh, ha pubblicato nel 1999 il libro “The Power of Pyruvate- The natural way to better health and well-being” (Il Potere del Piruvato, la via naturale verso un salute ed un benessere migliori).

 Direttamente contenuto in numerosi cibi, tra cui soprattutto le mele rosse, il vino rosso e certi tipi di formaggi.

Si presume che sia porprio questo uno dei principali motivi dell’effetto benefico delle mele e del primato di longevità dei francesi, che seguono una dieta non particolarmente sana ma abbondante appunto in formaggi e vino rosso.

piruvato1Il piruvato è la sostanza principale che può regolarmente entrare nei mitocondri: altre sostanze, prima di potervi accedere, devono prima essere trasformate in piruvato. Per esempio lo zucchero glucosio, con la sua forma esagonale, non può entrare nei mitocondri per produrvi energia se non è prima scomposto in piruvato (…un meccanismo questo che  non funziona bene nei diabetici).

piruvato_sodico
il piruvato è fondamentale anche che la bellezza degli occhi… e per curare la cellulite.

Oggi è molto usato in particolare per i suoi effetti anti-cataratta, contro le complicazioni diabetiche e i radicali liberi).

Ecco la lunga lista di effetti benefici che, nel libro del dr. Ronald Stanko, sono attribuiti al piruvato: smaltimento della massa grassa a favore di quella muscolare nel corso delle diete dimagranti e prevenzione del nuovo accumulo di grasso al termine della dieta, aumento delle capacità atletiche e della produzione d’energia, inibizione dei radicali liberi (il piruvato, anziché contrastare, come fanno gli altri antiossidanti, i radicali liberi già formati, avrebbe invece la capacità di prevenirne la formazione), effetto antitumorale, diminuzione del danno al cuore dopo un attacco cardiaco, diminuzione del colesterolo ed aumento dell’efficienza cardiaca, effetto antidiabetico e contro le complicazioni diabetiche, effetto antinfiammatorio.

NADH,  cioè il  nicotinammide adenina dinucleotide, è una biomolecola  la cui funzione è quella di permettere le ossido riduzioni, nadhtrasferendo elettroni. È un coenzima ossidoriduttivo. (NAD per indicare la forma ossidata e in NADH per la forma ridotta). Il NAD viene sintetizzato, nell’organismo, da tre diverse vie che coinvolgono, rispettivamente, l’acido nicotinico (ovvero la niacina o vitamina PP), la nicotinammide e l’acido chinolinico. Esistono in commercio diversi  integratori di questa molecola, che francamente riteniamo poco utili. Sia l’acido nicotinico che la nicotinamide sono largamente presenti in natura: lievito, fegato, pesce, pollame e carni rosse, frutta secca e legumi forniscono la maggior parte della niacina alimentare. Oltre all’apporto dietetico di acido nicotinico e nicotinamide, il fabbisogno dell’organismo viene in parte soddisfatto a partire dal triptofano, un aminoacido precursore della niacina. Importanti fonti alimentari di triptofano sono la carne, il latte e le uova. In genere, l’assorbimento intestinale di acido nicotinico è molto buono. 

summaryNADHIl NADH  prodotto attraverso i vari processi redox cui presiede, trasferisce i suoi elettroni nella catena di fosforilazione ossidativa mitocondriale, nella quale il NAD viene riossidato, si genera ATP (adenosintrifosfato) e l’ossigeno, acquisendo ioni idrogeno, viene ridotto ad acqua. Il NADH quindi è essenziale per la produzione di ATP, la principale fonte energetica dell’organismo.

Grazie all’azione antiossidante che combatte i radicali liberi, è necessaria un’ottimale apporto di NADH che produce benefici innumerevoli che spaziano dal rafforzamento del sistema immunitario, al miglioramento delle capacità cognitive, decisionali e mnemoniche, alla protezione dai danni cellulari indotti da agenti tossici (inquinamento, smog, composti chimici, luce ultravioletta). Inoltre, “poiché le alterazioni cellulari sono la causa biologica di un certo numero di malattie come il cancro, NADH2l’artrite reumatoide, l’arteriosclerosi”, ne deriva che “più NADH abbiamo e più siamo protetti dal rischio che insorgano malattie degenerative”. Pensiamo poi  alla stanchezza cronica, a tutte quelle persone che manifestano una sintomatologia similinfluenzale, mialgia, un lieve rialzo febbrile, linfoadenopatia e lievi disfunzioni cognitive (es. difficoltà di concentrazione), etc…. 

Ecco perché tutti questi parametri sono i primi ad essere controllati e ad essere ristabiliti con le visite TLM.  ( Vedi articolo ,Una visita “medica” speciale: la TLM (time listen methodology) presso i centri CANTICA (QantyQa) )

trasp-elettr
catena di trasporto degli elettroni
mitocondrio2
Mitocondrio

L’ Ubichinone  (detto anche Coenzima Q)  è presente  in molti alimenti: arachidi, spinaci, oli vegetali, salmone, tonno, sardine, manzo. Per assorbire meglio il coenzima q10 è bene consumare cibi ricchi di grassi perché tale molecola è liposolubile. Quindi le fonti migliori sono i prodotti ricchi di grassi buoni come la frutta secca, gli oli vegetali e i pesci grassi come il salmone o il tonno. E’ per antonomasia il  trasportatore di elettroni ( ed anche protoni) a livello dei complessi I, II e III della catena respiratoria nei mitocondri ed è particolarmente concentrato nel cuore nel muscolo striato e nel fegato. Il contenuto corporeo complessivo di ubichinone si calcola essere di circa 1.5 grammi. Con l’invecchiamento la sintesi naturale nel nostro UBICHINONE2organismo di questa molecola, diminuisce. Inoltre, essendo sintetizzato a partire dalla tirosina con la partecipazione di vitamine del gruppo B (acido folico, niacina, riboflavina e piridossina), nella senescenza è estremamente facile avere carenze relative di queste vitamine e quindi sviluppare stati carenziali di ubichinone. Pertanto, nei pazienti anziani, in cui si consiglia spesso un’integrazione vitaminica, si dovrebbe consigliare anche l’integrazione di ubichinone. In generale, per gli scopi integrativi, è consigliata un’assunzione quotidiana di almeno 10 mg per mantenere le concentrazioni nel siero ai livelli ottimali di 0.7-1 μg/L, L’integrazione di ubichinone è obbligatoria da molti anni negli USA per tutti coloro che assumono statine, ovvero il medicinale più diffuso in Occidente noto anche come ” pastiglia per il colesterolo” (Anche se molti medici sono assolutamente contrari all’uso di questo farmaco, ritenuto più pericoloso dell’eccesso stesso di  colesterolo). La prima sostanza che  viene consumata dalle statine è proprio quest’enzima, determinandone la carenza cronica.

spirulina2
Spirulina Pura MADE IN ITALY, la principale fonte di B2 che conosciamo e la forma più pura di spirulina che conosciamo

Riboflavina (vitamina B2) è disponibile soprattutto a livello di origine animale nelle interiora (Fegato bovino 3,3 mg/100g, bovino più del suino e più dell’equino; fegato più di rene e rene più di cuore),  interiora più delle bistecche  (0.5 mg), Latte di  vacca concentrato come p.es. quello in polvere ( 1,8 mg),  Tuorlo d’uovo 0,5 mg, Sgombro, Calamaro, Seppie, 0,4 mg, quindi a seguire i Formaggi dal Camembert al Feta greco, al caciocavallo, al Pecorino, all’Emmenthal, al Grana (0,36 mg), allo Yogurt (0,35 mg), etc.. Le carni bianche avicole seguono con valori ancora più bassi (attorno ai 0,35 mg).  Mentre in ambito vegetale: Spirulina pura italiana in scaglie  3,65 mg,  Lievito di birra secco 2,65 mg, Funghi secchi e Peperoncino secco 1,27, Mandorle e Cioccolato attorno a valori di 1 mg, Pappa reale 0,75, Germe di frumento 0,61, Radicchio verde 0,53, Soia secca 0,52, Grano saraceno, Alghe varie  e Fette biscottate 0,4 mg. Succo d’uva 0,35 mg, Pane fatto in casa, Quinoa, Verdure a foglie verdi , Broccoli  0,35 mg, diversi tipi di semi e Cereali integrali 0,30 mg, Barbabietole cotte 0.29 mg, Fagioli freschi 0.22 mg.
Si distrugge se associata al bicarbonato di sodio ed il suo assorbimento è ridotto anche dal consumo di alcolici, di tabacco, di zucchero in eccesso e dal caffè. Da ricordare che anche i contraccettivi orali possono indurre una carenza di vitamina B2.

ciboconacidoFolicoAcido folico (vitamina B9)  è disponibile soprattutto a livello di origine  animale nelle interiora (Fegato 500 mcg/100g ),  che però  non sono alimenti di uso né comune né quotidiano, pertanto per mantenere costante l’assunzione della vitamina B9 è consigliato aumentare l’apporto di verdura fresca, frutta, legumi, cereali integrali e anche frutta secca: asparagi, broccoli, carciofi, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori e cereali integrali contengono circa 150-200 mcg di acido folico ogni 100 g; arance, clementine, mandarini, avocado, bieta costa, fagioli, ceci, lenticchie, piselli, kiwi, indivia belga, lattuga, noci, mandorle, nocciole, pistacchi, pane e pasta integrali, rucola e spinaci forniscono 50-80 mcg. Anche le uova sono una buona fonte di vitamina B9: un uovo ne contiene 30 microgrammi.
Frutta e ortaggi andrebbero mangiati preferibilmente freschi e crudi: la cottura distrugge almeno il 50% dell’acido folico. La luce solare e una prolungata conservazione sono altri due fattori che contribuiscono a impoverire l’alimento di folato.

B-DYN
Gruppo vitamine B: Tiamina HCL (Vit B1) 4,2 mg 382 % degli apporti di riferimento, autorizzazione speciale per l’Italia (e addirittura il 1.000% di B12!) B-DYN è L’UNICO PRODOTTO SUL MERCATO AD AVERE UNA FORMULAZIONE COMPLETA DI VITAMINE DEL GRUPPO B AD ALTO DOSAGGIO E TUTTE IN FORMA ATTIVA.

Tiamina  (vitamina B1). La disponibilità è molto simile a quella descritta per la B2 con la carne di maiale tra le fonti principali  di origine  animale seguita dai tuorli d’uova ed in primis la Spirulina pura italiana (3 mg) , pappa reale, lievito di birra, mandorle e nocciole e noci, legumi, riso intero,  ortaggi di colore verde, patate tra le fonti principali  di origine  vegetale. Il Germe di grano ne contiene quasi il triplo della soia secca (2,44 mg  contro 0,95 mg). Tra i semi prevale il sesamo con 0,79 mg. Tra le farine prevale quella di aveva con 0,69 mg, mentre i biscotti secchi ne hanno il doppio 1,4 mg.  Tra I legumi prevalgono le lenticchie con 0,87 mg. Tra le carni prevale il prosciutto crudo 1,8 mg e le lombate di maiale a 1 mg. Il salmone affumicato è a 0.5 mg. Tra la frutta secca noci di macadamia e pistacchi si assestano sull’1 mg.

 

PL-Pufa (Acidi Grassi Polinsaturi  ed in particolare gli omega3). Tutta la frutta secca contiene una buona concentrazione di entrambi i precursori della serie omega3 e omega6, in particolare le noci hanno il miglior rapporto omega6:omega3. E’ noto inoltre che i semi di lino (da consumarsi macinati, oppure in forma di olio, ma solo se l’olio viene prodotto e commercializzato rispettando la catena del freddo) sono ottime fonti di ALA (Acido Alfa Linolenico  precursore dell’omega3) Da questo precursore la trasformazione in  EPA (l’omega3 in forma matura) è del 5-10% negli uomini sani e la conversione in DHA è del 2-5%. Per quanto riguarda le molecole in forma matura, vi sono solo due fonti: il pesce “grasso” e le alghe. Perché i pesci sono ricchi di omega3 e come fanno gli animali onnivori a raggiungere una buona quota alimentare di PUFA maturi? Tutto dipende dal sistema della catena alimentare in cui un organismo funge da serbatoio per quello successivo. I pesci non sono molto più efficienti di noi nel sintetizzare dai precursori ma semplicemente ottengono gli acidi grassi essenziali già preformati (vale a dire in quella che abbiamo chiamato la “forma matura”) attraverso l’alimentazione e precisamente dalle alghe marine.

FeS
Principali caratteristiche dei complessi di trasporto degli elettroni

Fe-S (ferro-zolfo). Le  proteine ferro-zolfo contengono ferro associato ad atomi di zolfo [FeS]. Gli atomi di zolfo possono essere residui di  cisteina o zolfo inorganico. Le proteine ferro-zolfo possono avere strutture semplici (un solo atomo di ferro) o complesse (da due a quattro atomi di ferro). Nelle proteine ferro-zolfo di Rieske, un tipo particolare di proteina ferro-zolfo, l’atomo di ferro è coordinato con 2 residui di istidina invece che con 2 residui di cisteina. Nelle proteine ferro-zolfo l’atomo di ferro può assumere stati di ossidazione Fe2+ o Fe3+.
Le proteine Fe-S trasportano elettroni.

ferro1_280x280
Prodotto naturale di facile assunzione edigeribilità, a base di alghe e ad alto assorbimento

Il ferro si trova nei cibi sotto forma di ferro eme o di ferro non eme (quest’ultimo è detto anche ferro inorganico). Nel secondo caso, può essere presente o sotto forma di ione ferroso (ione Fe2+, bivalente), o sotto forma di ione ferrico (ione Fe3+, trivalente), i quali sono solubili rispettivamente a pH 7 e a pH minore di 3.
Il ferro eme si trova solo negli alimenti di origine animale, in particolare nella carne, in quanto presente nelle emoproteine muscolari (i latticini, al contrario, ne sono del tutto privi). Ha la possibilità di essere maggiormente assorbito rispetto al ferro non eme, ed è presente in quantità minore.
Il ferro non eme si trova sia nella carne, sia negli alimenti di origine vegetale. Tra gli alimenti più ricchi di ferro ci sono il tuorlo d’uovo, i legumi, il fegato, le carni rosse, le vongole. Gli spinaci, seppur contengano ferro, non costituiscono un buona fonte (a differenza di quanto affermano le credenze popolari) perché il ferro è legato all’ossalato che lo rende non assorbibile dal corpo umano e al fitato (l’inositolo esafosfato), che ne inibisce la dissociazione ad opera delle reazioni chimiche gastrointestinali, e quindi l’assorbimento. Gli alimenti ricchi di ferro vengono attaccati all’interno dello stomaco dai succhi gastrici, che facilitano la dissociazione degli ioni del ferro dal resto del cibo (dissociazione che è peraltro favorita dalla cottura). Con l’aiuto dell’acido ascorbico, tali ioni vengono subito ridotti a ioni ferrosi Fe2+; è per questa ragione che per assorbire meglio il ferro presente nei vegetali è consigliabile il consumo contemporaneo di alimenti ricchi di vitamina C. L’assorbimento aumenta fino a 2-3 volte.

Sali  ovvero gli elementi minerali sempre fisiologicamente presenti nel sangue e nei tessuti dell’organismo in particolare i primi 12: Fluoruro di calcio, Fosfato di calcio, Solfato di calcio, Fosfato di ferro, Cloruro di potassio, Fosfato di potassio, Solfato di potassio, Fosfato di magnesio, Cloruro di sodio, Fosfato di sodio, Solfato di sodio, Biossido di silicio.

Informazioni tecniche per i nostri corsisti master:( ricordate che “il prosciutto omeopatico” non funziona! Il grosso del lavoro nei casi raffinati,  già caduti in situazioni patologiche gravi,  è da fare nella materia: quindi bisogna lavorare anche nella biochimica, non solo sulla parte psichica o spirituale!…senza nulla togliere alla preminenza dello spirituale ed alle sue velocità.):

I COMPLESSI PROTEICI  DELLA MEMBRANA INTERNA MITOCONDRIALE 

mitocondri

La catena respiratoria comprende 3 complessi proteici inseriti nella membrana mitocondriale interna (complessi I, III e IV) e molecole di trasferimento mobili, quali il coenzima Q e il citocromo-c:

• complesso I: NADH deidrogenasi

• complesso III: citocromo-c reduttasi

• complesso IV: citocromo-c ossidasi

Il complesso II è la succinato deidrogenasi, è l’unico enzima presente del ciclo dell’acido citrico presente nella membrana interna mitocondriale. Il complesso V, l’ATP sintasi, non partecipa al trasferimento di elettroni.

Tutti i complessi della catena respiratoria sono formati da numerose subunità polipeptidiche e contengono una serie di coenzimi redox legati alle proteine:

• Flavine (LE VITAMINE B!!) : FMN e FAD (FAD=FADH2) nei complessi I e II

• Coenziima Q

• Centri Ferro-Zolfo: complessi I, II e III

Gruppi eme: II, III e IV

I trasportatori flavinici e il CoQ sono trasportatori misti : trasportano elettroni e H+

I centri Ferro-Zolfo e i gruppi eme dei citocromi sono trasportatori puri: trasportano elettroni

I citocromi rappresentano l’ultima classe di componenti che partecipano al trasporto degli elettroni.

•I citocromi sono delle proteine contenenti eme.

•L’eme è la ferro-porfirina che si trova nelle emoglobine e nella mioglobina. I citocromi del tipo a, b e c sono le principali varianti di queste proteine presenti nelle cellule.

•Ciascun citocromo è costituito da una catena polipeptidica e da un gruppo eme specifico.

•Il ferro presente nei citocromi, ma non quello nell’emoglobina, subisce delle ossido-riduzioni fisiologiche passando dallo stato ferroso (2+) a quello ferrico (3+) e viceversa

citocromiL’ossidazione del NADH e del FADH2 viene compiuta dalla catena di trasporto degli elettroni, un insieme di complessi proteici contenenti centri redox caratterizzati da affinità per gli elettroni progressivamente crescenti. Gli elettroni viaggiano lungo questa catena partendo da potenziali di riduzione standard più bassi verso potenziali più alti.
Gli elettroni vengono trasportati dai Complessi I e II al Complesso III mediante il CoQ, e dal complesso III al Complesso IV attraverso la proteina periferica di membrana citocromo c

COMPLESSO I

Il complesso I o NADH-coenzima Q Ossidoreduttasi (NADH deidrogenasi) catalizza l’ossidazione del NADH da parte del CoQ. E’ il più grosso, complesso contenente 43 catene polipeptidiche. Contiene una molecola di FMN e sei o sette centri ferro-zolfo che partecipano al trasporto degli elettroni.
NADH +
CoQ (ossidato) NAD+ + CoQ (ridotto)c

I trasportatori di elettroni sono organizzati in quattro complessi multienzimatici posizionati in maniera ordinata sulla membrana mitocondriale interna. L’affinità per gli elettroni aumenta dal complesso I fino all’ossigeno.
Ogni complesso è caratterizzato da una propria composizione in proteine e dalla presenza di determinati gruppi prostetici.

Il complesso I (NADH-coenzima Q ossido reduttasi) è costituito da diverse proteine Fe-S e da una flavo proteina contenente FMN.
Questo complesso riceve gli elettroni dal NADH, prodotto durante le reazioni cataboliche, e li cede al coenzima Q.

Il percorso degli elettroni è:

NADH → flavoproteina → proteine Fe-S → coenzima Q.

Al coenzima Q arrivano anche i 2 protoni (del NADH e H+).
Il coenzima Q ridotto (QH2) diffonde nella membrana mitocondriale interna verso il complesso III.
Il trasferimento di elettroni porta contemporaneamente alla fuoriuscita dalla matrice verso lo spazio intermembrana di protoni (H+).

COMPLESSO II

Il complesso II (succinato ubichinone ossido-reduttasi) catalizza l’ossidazione del FADH2 da parte del CoQ

FADH2 + CoQ10        FAD + CoQ10H2

I suoi centri redox comprendono il FAD legato covalentemente alla succinato deidrogenasi, sul quale passano inizialmente gli elettroni , un centro 4Fe-4S, due centri 2Fe-2S e un citocromo b560

IL complesso II (succinato-coenzima Q ossido reduttasi) è di piccole dimensioni e non attraversa completamente la membrana mitocondriale interna. E’ costituto dall’enzima succinato deidrogenasi del ciclo acido citrico (ossidazione del succinato a fumarato), il cui coenzima è il FAD, da proteine FeS e da un citocromo di tipo b.

Il percorso degli elettroni è:

Succinato  FAD  proteine Fe-S  coenzima Q

Al coenzima Q, oltre che dai complessi I e II, arrivano anche gli elettroni provenienti da altre deidrogenasi, come la acil CoA deidrogenasi (FAD dipendente) della β-ossidazione degli acidi grassi e la glicerolo-3-fosfato deidrogenasi, enzima implicato nel sistema navetta utilizzato per traslocare il NADH citosolico all’interno della matrice mitocondriale.
Il coenzima Q ridotto risultante da tutte queste reazioni diffonde nella membrana mitocondriale interna verso il complesso III.

COMPLESSO III

Il complesso III catalizza l’ossidazione del CoQH2 da parte del citocromo c

Tale complesso funziona per consentire a una molecola di CoQH2 , un trasportatore a due elettroni, di ridurre due molecole di citocromo c, un trasportatore a un elettrone.

Questo complesso contiene due citocromi b, un citocromo c1 e un centro 2Fe-2S (centro di Rieske) al quale è legata la proteina ferro zolfo detta ISP.

Il complesso III, detto Coenzima Q citocromo c ossido reduttasi, è costituto da proteine FeS, citocromo b (cit bH, cit bL), citocromo c1. Il complesso III riceve gli elettroni dal coenzima Q e li trasferisce al citocromo c.

Il percorso degli elettroni è:

coenzima Q  proteine FeS  cit c1  cit c

Il citocromo c non fa parte del complesso III ma si muove lungo la membrana mitocondriale interna verso il complesso IV.

Il complesso III è un altro sito dove i protoni fuoriescono dalla matrice.

COMPLESSO IV

Il complesso IV (citocromo c-ossidasi) catalizza l’ossidazione del citocromo c ridotto da parte dell’O2, l’accettore terminale degli elettroni nel processo di trasporto degli elettroni.

Il complesso IV (citocromo c ossidasi) è costituto da proteine rame-zolfo (CuA, CuB), citocromo a, citocromo a3.

Il complesso IV riceve gli elettroni dal citocromo c e li trasferisce all’ossigeno che si riduce ad H2O.

Il percorso degli elettroni è:

Cit c  CuA  cit a  cit a3  CuB  O2

Al trasferimento degli elettroni si associa la fuoriuscita di protoni (H+) dalla matrice verso lo spazio intermembrana.

 

Alcuni esempi di applicazioni pratiche:

VITILIGINE

Distruzione dei Melanociti ad opera della dopamina che genera dopaminochrome, quindi perossido di idrogeno che reagendo con Fe genera OH° radicali ossidrilici. Il processo si attiva dove sono i recettori per la dopamina espressi a livello elevato rispetto al normale.

FIBROMIALGIA

E’ un dolore muscolare diffuso caratterizzato dalla presenza di noduli fibromialgici definiti trigger points; ossia dei punti dolorosi al tatto. Secondo una valente teoria sarebbero causati dall’invasione dei muscoli ad opera della trichina (un parassita)  secondaria ad inibizione del sistema immunitario per somatizzazione di eventi con proiezione sulle aree coinvolte (corticale motorio).

FATICA CRONICA

Disfunzione mitocondriale seria carenziale per la presenza di parassiti nell’intestino tenue ed eccesso di neuropeptidi inibitori. Accumulo di sostanze organiche tossiche come ammoniaca ed omocisteina. Presenza di Metalli a livello epatico, intestinale, cerebrale.

A parte i deficit carenziali dietetici, la generazione del blocco metabolico mitocondriale può essere la somma di più conflitti DHS,  con aumento dei neuropeptidi eccitatori come l’adrenalina e dopamina in primis, CRH, ADH, colinesterasi e serotonina poi.

A sua volta sarebbe generato una sorta di cortocircuito responsabile del mantenimento del processo….(generazione di carbonili derivati da proteine e zuccheri) una sorta di “volano metabolico”…che porterebbe appunto all’accumulo di sostanze tossiche difficili da smaltire con esaurimento di alcuni trasportatori come la ceruloplasmina con impoverimento del Selenio, glutatione etc.

TACHICARDIA ED IPERTENSIONE

Attivazione di neuroni eccitatori nell’area funzionale del Simpatico, tronco encefalico e nuclei della base, con emissione continua di adrenalina, acetilcolina, glutammato. Espressione abnorme di recettori per le sostanze di cui sopra nelle cellule dell’organo bersaglio simbolico.

RISCHIO CARDIACO ( ICTUS. INFARTO, ISCHEMIA…)

Tipico del Pz. in uscita da conflitto di territorio; valutabile quest’ultima fase mediante dosaggio dell’ l’interferone alfa e gamma.

Importanti i markers dell’ischemia come:  Troponin-1, S-100, CPK mb. Glutatione-S-Trasferasi serve invece a valutare lo spessore della placca vascolare (presenza di arteriosclerosi). Le Proteina C reattiva, Acido Lattico, ammoniaca e sali tessutali sono utili per valutare problematiche carenziali e blocchi metabolici nella produzione di ATP.

CEFALEA

 Determinata da alterazioni del flusso ematico cerebrale e arterioso dello scalpo e dalla depressione della diffusione elettrica corticale (alterazione fondamentale nella corteccia cerebrale che consiste in un picco di iperpolarizzazione seguito dalla depolarizzazione). L’attivazione di aree specifiche cerebrali da parte di conflitti causano a sua volta l’ aumento del cortisolo, testosterone, estradiolo e progesterone capaci d’indurre un’infiammazione neurogena, con vasodilatazione, attivazione dei globuli bianchi e permeabilità dei capillari. L’infiammazione conduce all’irritazione delle fibre sensitive trigeminali perivascolari. Ne consegue una cascata di fenomeni, che causano le alterazioni nel flusso ematico e la forte cefalea. Lo spegnimento del conflitto ed il ripristino di eventuali carenze metaboliche mitocondriali porterebbero alla risoluzione della cefalea. l’ATP deve essere alta per consentire la disattivazione del neurone ove risiede il conflitto.

Leggi anche sullo stesso argomento: 

Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

La respirazione delle cellule ovvero la respirazione mitocondriale. Ecco che cosa non ci deve mai mancare.

Il recupero della produzione mitocondriale di ATP è una delle attIvità primarie delle terapie a seguito delle visite TLM:

Una visita “medica” speciale: la TLM (time listen methodology) presso i centri CANTICA (QantyQa)

1. bis  La Visita Medica TLM: 1bis. Un esempio pratico sui meccanismi indagati con la visita TLM

2.La Visita Medica TLM: L’Ascolto della Vita. Dall’ascolto del corpo all’ascolto delle cellule: il quarto sistema vascolare del Corpo Umano: ” the primo vascular system”.

3.La Visita Medica TLM: L’analisi delle aree cerebrali attivate. Come funziona il nostro cervello: il paradigma olografico dell’universo e L’organizzazione olonomica del cervello.

4.La Visita Medica TLM: 4.Intercettare le informazioni e modificarle con la consapevolezza che il nostro modo di pensare si concretizza nella nostra fisiologia. I tre sistemi fondamentali di comunicazione nel corpo umano: Il sistema informativo dell’acqua nel corpo, le onde scalari del DNA, i biofotoni

5.La Visita Medica TLM:  L’analisi dei dati nutrizionali da accompagnare alla terapia

6. La Visita Medica TLM:  L’analisi del dialogo interiore

Altri articoli sullo stesso tema:  

 

Programma di Medicina Sociale: il dispositivo StarQi è in grado di gestire fino a 500 pazienti in tempo reale.

Lo StarQi è un dispositivo made in Austria molto diffuso nei paesi di lingua tedesca.

starqi5Funziona utilizzando tecnologie all’infrarosso in grado di misurare lo stato di equilibrio energetico dei principali sistemi organici del corpo umano e ripristinarlo in pochi minuti.
Dopo circa 20 minuti si possono rifare le misurazioni per controllare l’effetto organico prodotto.
Comprende programmi in grado di identificare gli alimenti più adatti (o da sconsigliare) in quel momento, compresi i rimedi a seconda del tipo di cultura medica dell’operatore sanitario:starqi7 vitamine, minerali, proteine, oli essenziali, sali di Schluesser, etc. Per esempio fitoterapici o omeopatici o ancora i tipi di auricoloterapia per il mercato francese o sudamericano dove queste pratiche sono considerate pratiche mediche validate anche negli ospedali. Oltre a tutto ciò è in grado di indicare tutti i tipi di programmi di magnetoterapia ideali da somministrare in quel dato momento della giornata al paziente , indicare i punti esatti dove intervenire con un massaggio per i fisioterapisti, nonché controllarne con precisione scientifica e verificare gli effetti anche per mezzo di grafici molto esaustivi. starqi.2

Ancora per l’ Agopuntura e Medicina Cinese negli ambienti in cui queste pratiche sono considerate altrettanto validate, perciò anche in taluni ospedali italiani come l’Ospedale Petruccioli, il Primo esempio di Ospedale di Medicina Integrata, a Pitigliano di Grosseto, realizzato dunque con il contributo dalla Regione Toscana.

Un’altra funzione molto utile per il medico che utilizza questa tecnologia è la possibilità ottenere a distanza i dati fisiologici del paziente e vederli in tempo reale in un database visibile attraverso un’applicazione, scaricabile dal proprio telefonino o nel proprio pc, in grado di gestire fino a 500 pazienti, tenendo in memoria ed essendo in grado di comparare le visite precedenti con annessi gli eventuali relativi esami biochimici oltre a quelli biofisici.

starqi6Certamente l’apparecchio è molto comodo perché è in grado di indicare con estrema precisione su qualsiasi schermo di un telefono, un Tablet anche di grandi dimensioni o di un iPad (sia con sistemi operativi Android che iOS di Apple utilizzato dall’iPhone) i punti esatti su cui agire. Potrebbe dunque essere lo strumento perfetto per uno studente ed un neofita e quindi essere adatto molto bene come uno strumento ad uso propedeutico nelle scuole di medicina o di naturopatia internazionali, una funzione a cui si presta particolarmente anche grazie al suo basso prezzo, veramente a livelli popolari (attualmente viene venduto in Austria e Germania, dove è stato certificato per tutto il territorio della CE ad un prezzo di circa 900 euro, iva compresa).

In Italia è uno strumento che potrebbe essere utilizzato con molta efficacia, per misurare lo Stress Ossidativo e carenza di ossigeno nello sport o addirittura misurare lo stato energetico ed ottimizzarlo instarqi4 modo programmato anche solo pochi minuti prima di una gara o ancor meglio durante il programma degli allenamenti degli atleti professionisti. In tempi come questi in cui il doping è più che mai sotto l’occhio del ciclone, StarQi potrebbe rappresentare una delle soluzioni ideali in quanto in grado di ottimizzare lo stato energetico utilizzando ed indicando strumenti e mezzi assolutamente naturali, quindi in perfetta sincronia con le regole sportive, che hanno già approvato questo tipo di tecnologie. 

Queste tecnologie, ormai già attestate da anni nei paesi di lingua tedesca, potranno essere conosciute ed utilizzate anche durante i nuovi programmi di medicina sociale  presso i Qantiqa Points ed in modo gratuito (con il solo pagamento del costo di 10 euro relativo alla quota annuale quale socio del Movimento)  e poter godere del programma, che comprende anche la visita medica gratuita nel mese di agosto 2017. Sono aperte le iscrizioni libere presso la sede di Capriccio di Vigonza (Pd) 049 2953614 342 1279017 – 3929896413 – info@movimentosereno.it.

Il programma inoltre è materia di studio e viene spiegato durante i  seminari per medici e addetti ai lavori (come per esempio preparatori atletici, fisioterapisti, personal trainers,  operatori in ambito  di medicina sportiva etc.) che si tengono mensilmente presso la nostra sede in Capriccio di Vigonza il  sabato.
Per iscrizioni (gratuite al seminario) scrivere a info@movimentosereno.it o telefonare al 049 2953614 – 342 1279017 – 3929896413.

Il seminario StarQi viene periodicamente tenuto da un team austriaco organizzato a cura dello staff StarQi di Markus Mayer e con Christoph Pliessnig (direttore scientifico della StarQi GmbH www.starqi.com  ( con  interprete dall’inglese  all’italiano)

Un’altra area di attività in cui StarQi si è specializzata con ottimi risultati è quella relativa alle disfunzioni e disturbi sessuali, grazie all’attività di questo dispositivo sia a livello mitocondriale, sia nelle capacità di vasodilatazione dei corpi cavernosi, oltre che in notevoli casi di astenia sessuale (frigidità ed assenza di orgasmo sia maschile che femminile). Sembrerebbe essersi rivelato un’ ottima alternativa naturale a farmaci quali Cialis e Viagra, nonché privo dei relativi effetti collaterali e controindicazioni.sexualitaet_foto1

sexualitaet_logo1Ci hanno assicurato la presenza anche due specialisti in Urologia, per valutare gli asseriti risultati ottenuti dai colleghi austriaci riguardo alcune disfunzioni attinenti la sfera sessuale, per cui sono già stati trattati con notevole successo anche alcuni pazienti italiani. Questa attività però non siamo riusciti a farla inserire nel programma di medicina sociale. Per cui l’accesso a questo tipo di trattamenti è solo di tipo privatistico.

Corsi StarQi

Per richiedere la data e la zona del prossimo corso Starqi scrivi a info@movimentosereno.it. Corsi su StarQi,  con applicazioni della moderna Ricerca Biofisica e della Medicina Cinese Tradizionale vengono svolti con cadenza mensile  presso la nostra sede di Capriccio di Vigonza (Pd). Per le altre sedi vedi il calendario o richiedi alla nostra segreteria per organizzare corsi in altre zone d’Italia.

Altri articoli sullo stesso tema:    

Il fai da te per la soluzione dei disturbi sessuali

Programma di Medicina Sociale: il dispositivo StarQi è in grado di gestire fino a 500 pazienti in tempo reale.

Una visita “medica” speciale: la TLM (time listen methodology) presso i centri CANTICA (QantyQa)

.

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)

Una delle cose più difficili da fare è sempre stata quella di vivere le malattie (specie le più gravi), così come tutti i fatti della nostra vita,  con un sano ed onnipresente senso di gratitudine.

In verità in molti libri sapienziali leggiamo che la principale funzione di questa nostra vita su questo pianeta è quella di imparare ad amare.

Quei processi che chiamiamo “malattia” altro non sono che  espressioni segnalanti una disarmonia nel nostro modo di amare.

Ecco perchè dovremmo ascoltare ed essere grati a queste “segnalazioni”. E’ il primo passo per trovarne le soluzioni, perchè queste segnalazioni portano con se anche l’informazione della soluzione. La gradualità della guarigione, più o meno veloce (e/o addirittura istantanea) dipende dalla comprensione di questo processo, le cui procedure sono scritte più nei libri sapienziali che nei libri di medicina…

Più ancora ed oltre che la guarigione, è’ in gioco la nostra felicità, già su questa terra.

La nostra essenza è quella di un essere spirituale: le nostre circa 70.000 miliardi di cellule vivono in  armonia quando sono  connesse con la sorgente primaria della loro energia. Nell’universo tutto parla di questa energia e ci invita a connettersi ad Essa.

Tutti siamo liberi di aderirvi o meno, ma certamente tutto funziona in base a questi principi naturali, che ci crediamo o meno, che lo vogliamo o meno. Tutto è creato per portarci all’Amore.

chirurgoCerto la lettura delle procedure di guarigione si può fare attraverso il nostro corpo stesso, così come attraverso la nostra psiche che sono entrambi un lato dello specchio (immagine e somiglianza…) della nostra essenza divina.

Abbiamo molte richieste sul come e dove trovare materiale sulla lettura profonda delle cause delle nostre malattie e soprattutto sulle opportunità di guarigione.

Non esistono testi integrali che trattano queste materie; esistono tanti piccoli appunti, intuizioni, esperienze qui e là. Tramite questa nuova rubrica cercheremo, con molta umiltà ed il più delicatamente possibile,  di dare alcuni spunti,  informazioni, esperienze sulle procedure (o meglio sul  dove e come trovare le procedure…) di comprensione e lettura dei sintomi e dei processi di guarigione, cercando di mettere in connessione alcuni meccanismi fisiologici con quelli psichici e con quelli spirituali.

Su questa materia stiamo cercando di aprire presto in questi spazi un forum, per permettere una partecipazione il più ampia possibile a coloro che vogliono condividere le loro storie ed esperienze in questa materia.

Non sappiamo se sarà possibile e fino a quando sarà possibile. Tentiamo e guarderemo ai frutti, per valutare gli effetti di questo lavoro.

guarigionePer quanto attiene la parte più delicata, che è quella spirituale il compito è molto arduo.

Riferendoci alla recente ricerca relativa all’articolo sulle zone  più longeve del mondo (The Bue Zones), da cui emerge che i valori spirituali sono più importanti di altri come per esempio come quello dell’alimentazione,  riteniamo importante sottolineare  che quando scriviamo il termine  “spirituale”  non ci riferiamo assolutamente ad alcuna religione, ma semplicemente alla capacità innata dell’uomo di “dare e ricevere amore” (ed  alle  disarmonie che conseguono  alle eventuali carenze in materia di Amore).

Cionondimeno fino a quando l’umanità riterrà un’azione religiosa, clericale, settaria, devozionale, confessionale ascoltare, accettare, accogliere con amore e gratitudine la Parola di Gesù, per cercare con tutte le forze di realizzarla, l’evoluzione dell’uomo non si realizzerà. Ascoltare, accettare, accogliere con amore e gratitudine la Parola di Gesù, riceverne l’energia suprema e la conoscenza delle sue informazioni superiori, per cercare di realizzarla con tutto il cuore e tutte le forze per la propria felicità e pace, salute e benessere, è l’azione più intelligente, liberante, illuminata e spirituale che l’uomo possa compiere per se stesso e per la propria vita.
Senza immergersi nella vibrazione della Parola di Gesù, senza usare l’energia divina e le supreme informazioni contenute nella Parola di Gesù, l’umanità non riuscirà a sopravvivere al tempo che viene, non riuscirà ad affrontare con intelligenza, fermezza, lucidità il passaggio che l’attende.

Ripetiamo: tutto questo non deve aver a che fare con nulla che riguarda la religione e con tutto ciò che l’uomo fa per legare gli uomini alla religione, invece che a Dio. Dio e la religione sono cose molto diverse e lontane tra di loro.

Altri articoli della Rubrica “il significato delle malattie”:

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum) 
1. LE INFIAMMAZIONI
1.bis  Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione
1.ter   Cemp Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

A partire dalla fine del 2017  tutte le informazioni le stiamo classificando ed integrando  in una specifica collana a carattere monografico: 

Collana delle monografie sulle malattie 

[LE  INFORMAZIONI NON INTENDONO E NON DEVONO SOSTITUIRSI ALLE OPINIONI E ALLE INDICAZIONI DEI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE CHE HANNO IN CURA IL LETTORE. QUESTI CONSIGLI NON COSTITUISCONO IN ALCUN MODO UNA PRESCRIZIONE MEDICA, CONSULTARE SEMPRE UN MEDICO COMPETENTE PRIMA DI INIZIARE QUALSIASI NUOVO PROGRAMMA ALIMENTARE E DI STILE DI VITA.]

Il significato delle malattie. 1.LE INFIAMMAZIONI.

Molte persone che hanno utilizzato Sanza a casa propria noleggiandola o presso gli studi medici ed ospedali sempre più numerosi che la utilizzano, sono rimasti stupefatti  dalla velocità con cui il processo infiammatorio di cui soffrivano, si sia quasi immediatamente estinto e di conseguenza sia velocemente sparito ogni sintomo. In certi casi addirittura abbiamo assistito  a scene che richiamano alla mente certi miracoli di cui in passato avevamo letto solo nei libri sapienziali…

Sappiamo che con Sanza tale processo avviene  in modo naturale, quindi senza effetti collaterali,  contrariamente a quanto avviene con l’utilizzo dei farmaci, che anzi spesso trasformano un processo infiammatorio in una infiammazione cronica a causa delle gelificazione dei tessuti che essi producono.Questo ci introduce a porre subito una prima domanda fondamentale sul futuro della medicina: stiamo per uscire dal sistema della dipendenza dei farmaci per entrare in un altro ancor più pernicioso, in cui saremo dipendenti dalle macchine?

Ma… possibile? Se ce la fa una semplice macchina a disinfiammare un tessuto, possibile che l’uomo, un essere di luce, molto più  potente di una macchina,  non  riesca a fare altrettanto, anzi a fare molto di più, senza dover sempre dipendere da interventi esterni? Non è forse  da dentro il nostro cuore che nascono piuttosto tutte le malattie? (Lc, 7:20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo»).

Avvalendosi dei contributi  della gente comune ed analizzando le semplici esperienze quotidiane, abbiamo cercato di approfondire i meccanismi delle malattie e scoprire i nessi più reconditi che collegano i meccanismi fisiologici a quelli psichici e spirituali.

Cominciamo qui dalle INFIAMMAZIONI che ci sembrano così significative in questi tempi dove impera accompagnato al grande inquinamento, una sostanziale indifferenza: la tiepidezza (Apocalisse 3,16 ” Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”).

dialogoeroticoAvete mai provato a visualizzare il contesto ed assaporare quanto sia infiammato il dialogo erotico tra Gesù e la Samaritana al pozzo? E’ proprio grazie a questa fiamma che Gesù le ha fatto una delle più grandi rivelazioni contenute nei Vangeli…

Eh si, sembra proprio che a causa dell’inquinamento (fisico ma anche e soprattutto spirituale) che toglie energia, uno si ritrovi nella vita in quella tipica situazione in cui gli “manchi fiamma”, una vita che manca di calore. Un vita con poco entusiasmo  e dove non ci sia nulla di importante per cui valga la pena “infiammarsi”. Ebbene sembra che un po’ alla volta la stessa cosa accada anche alle sue cellule: comincia a mancare a calare la tensione superficiale della membrana (che è il cervello della cellula. Vedi questo video dall’ottavo minuto…)

Di conseguenza con la tensione cala anche il “movimento”, cioè la “resa delle pompe” (la pompa sodio potassio) e la cellula comincia un processo di deperimento. Allora interviene l’infiammazione cercando  di ravvivare la vita e di riportare il sistema in equilibrio!

Possiamo definire fisiologicamente le infiammazioni come quei meccanismi che tendono a solubilizzare la sostanza fondamentale del tessuto connettivo in modo da rendere solubili il più possibile le tossine e così poterle eliminare più facilmente e velocemente. Istamine, chinine, sostanze algogene, enzimi lisisomiali, l’acidosi stessa hanno tutte lo stesso scopo: solubilizzare  il connettivo! Se interveniamo con antinfiammatori impediamo il processo di solubilizzazione, riconducendo la stessa sostanza fondamentale del connettivo ad una fase di gel, per cui le tossine non possono essere più drenate, per cui avremo assieme alle recidive una cronicizzazione della malattia. (Ahi, ahi, ahi mamme che al minimo accenno di influenza dei vostri bambini, ricorrete ai farmaci…!!!).

Consideriamo fondamentale accettare la tesi secondo cui i processi del nostro organismo siano tutti biologicamente sensati e svolgano sempre un preciso ruolo che è sempre positivo.
Se ogni processo è positivo ciò significa che ogni processo è utile. A questo proposito occorre introdurre un primo elemento fondamentale che alimenta tutti i processi di guarigione, un elemento difficile da concepire per la nostra cultura positivistica, ma che invece funziona sempre, se si comprende come applicarlo e si riesce a farla ritornare a diventare una pratica istintiva, come sarebbe (anzi lo è già!) nell’intimo del nostro cuore. Stiamo parlando di quel grande e potente movimento che è la gratitudine (…e quindi la lode).

“Come – penseranno i più – dovrei forse ringraziare perchè sono malato?” ed ancora “Ringraziare mi fa forse guarire?”

Si.

Appunto.

Dovremmo incominciare a rovesciare gli attuali processi di comprensione che ci hanno portato a tanti vicoli ciechi; dovremmo cominciare a vedere la malattia come un processo positivo, che ci segnala le vie sbagliate (soprattutto a livello spirituale, cioè le cosiddette vie larghe…quelle che Gesù dice che portano alla perdizione…). La malattia, se ascoltata, ci accompagna gradualmente verso le vie giuste cioè ci fa evolvere nella capacità di dare/riceve amore.

La malattia non va combattuta, ma accettata, compresa ed accompagnata. Impariamo  a ringraziare il nostro corpo ed i suoi sintomi con amore. Facciamolo con convinzione e saremo stupiti di quanto velocemente molti sintomi, anche importanti, ci lascino istantaneamente…

Senza malattie non ci sarebbe evoluzione! Senza capacità di produrre infiammazione NON CI SAREBBE VITA! L’infiammazione è sempre una riposta ad un’aggressione, ad un conflitto. E’ un evidente evento biologicamente sensato, che diventa eccezionale solo in rapporto alla durata (perchè non riusciamo a perdonare subito?…), all’entità (perchè ci fidiamo così poco… e vogliamo sempre metterci la posto del Creatore e della leggi della natura che ci parlano di Lui?), all’estensione (perchè viviamo in una società dove abbiamo “accorciato le grandi distanze”, facciamo centinaia di chilometri in poche ore… e ci muoviamo così poco? Siamo sempre più fermi. L’obesità, la tipica malattia da poco movimento, anzi ancor di più le semplici  e classiche “due dita di grasso attorno ai fianchi” sono indice di presenza di grasso viscerale. Quindi di un pernicioso processo infiammatorio in corso!).
Perdono, fiducia, movimento… altri ingredienti fondamentali del processo di guarigione primario, cioè quello spirituale dove risiede il senso compiuto di tutte le malattie…

Microprocessi infiammatori avvengono costantemente nel nostro organismo.

Sono opportuni dei sistemi di prevenzione primaria che rafforzino il nostro sistema immunitario, di cui avremo modo di parlare abbondantemente. A questi è opportuno che corrispondano dei sistemi di cura da cui siano il più possibile esclusi tutti quei pericoli di controindicazioni ed effetti collaterali come quelli indicati dai farmaci e dai metodi che rispondono alla logica della medicina allopatica, curatrice dei sintomi e dimentica delle cause (basta leggere i bugiardini che accompagnano i farmaci…sembrano formulati da qualche strana cultura medievale che si diverte a prendersi gioco di noi: esistono oggi ben altri dispositivi di cura ben più efficaci!). 

Ricordiamoci sempre che si tratti di un farmaco, o di un’erba o di un qualsiasi dispositivo, sin tratta solo di un “mezzo”. Un mezzo non  dobbiamo mai, mai sostituirlo con il “fine”.

Il fine ci appare sempre quello di imparare ad amare, a dare e ricevere amore in presenza di una malattia è opportuno che cominciamo ad aprirci anche questo genere di …opportunità!

Questo è fondamentale perchè il miglioramento della condizione psichica ed un notevole miglioramento dell’umore sono accompagnati alla remissione dei processi infiammatori.
E’ risaputo, scrive Lawrence Steinmam, professore di neurologia e scienze neurologiche, pediatria e genetica alla Standford University che “uno stress… può aggravare una malattia autoimmune influendo sull’ipotalamo e sull’ipofisi, i quali a loro volta secernono ormoni che promuovono l’infiammazione (…)
Queste scoperte possono offrire una spiegazione alla ben nota osservazione clinica che l’ansia può aggravare una malattia autoimmune
“.

La mente dell’uomo e il suo corpo non sono da intendersi separati, ma interferenti tra loro. Dopo le geniali intuizioni di Groddeck nel rapporto psiche-soma, la teoria dello stress distruttivo è stata illustrata, anche se in parte, da Hans Selye con i suoi studi concernenti la G.A.S. (General Adaptation Syndrome).

Seyle divideva, abbiamo visto, uno stress distruttivo da uno essenziale, che chiamava “spinta a reagire” e scrisse, a tal proposito, che “Lo stress è il sale della vita, una carica fornita non solo alla sfera fisica ma anche alla sfera psichica purché l’uomo impari a rilassarsi e ad entrare in rapporto più intimo, sereno con sé stesso e con gli altri“.
Sherrington nel suo lavoro “L’attività integrata del sistema immunitario” è lo studioso che più si è avvicinato a questa simbiosi trovando nell’emozione il confine-incontro tra la psicologia e la fisiologia.

Secondo molti studiosi vi è una significativa relazione fra lo stress distruttivo (che consiste in quell’aggressività notevole che non viene espressa né scaricata all’esterno) e il cancro.
Lennart Levi, nel 1972, alla fine di una complessa ricerca pubblicò i risultati ai quali era giunto. Lo studioso concludeva che nell’uomo le tensioni psicologiche sono da considerarsi le aggressioni più comuni, che si scaricano nella sfera delle emozioni e finiscono con l’alterare il sistema neurovegetativo.
Sulla relazione tra stress e cancro diversi studiosi hanno osservato interessanti nessi.
Già Rigoni-Stern appurò che il carcinoma mammario si manifestava con frequenza maggiore nelle religiose. Gagnon nel 1950 arrivò alle stesse conclusioni di Rigoni-Stern.
Lo stress eccessivo è la più importante fonte di acidosi., situazione in  cui le cellule cancerogene prolificano. Lo stress e la mancanza di movimento tolgono ossigeno, altra situazione legata alla proliferazione delle cellule cancerogene.

L’estratto di succo vivo: come affrontare le infiammazioni dal punti di vista fisiologico curandoci con l’alimentazione.
Il Ruolo degli Ossidanti e degli Antiossidanti. I radicali liberi. Lo stress ossidativo. Il ruolo degli enzimi.

Una semplice cistite per esempio potrebbe essere curata con gli antibiotici oppure tramite l’alimentazione in modo molto più semplice, veloce, efficace e senza le controindicazioni proprie degli antibiotici (=antivita).

Il più delle volte basterebbe per esempio fare un giorno di digiuno e bere 6-7 volte durante il giorno un estratto di succo fresco, (ovvero “vivo”) con carote, sedano, carote ed una mela (naturali!) per renderlo piacevole.
Nei casi più complessi vedi l’articolo “Come guarire le infiammazione con l’alimentazione” di prossima pubblicazione.

Ma com’è possibile “guarire” da un’infiammazione così facilmente?

Perchè con l’estrattore i prinicipi nutritivi, i micronutrienti,  contenuti in quei tipi di verdura e frutta, entrano immediatamente nel circolo sanguigno. Vediamo ora quali sono questi principi e come funzionano.

Consideriamo ora la funzione dell’ INFIAMMAZIONE nonché il ruolo di ossidanti e antiossidanti in tale processo.
Le infiammazioni, oltre che a creare le condizioni che agevolino il drenaggio delle tossine,  accrescono il rifornimento di sangue ed elementi nutritivi verso una 
specifica area e sono essenziali per il funzionamento del sistema immunitario e il processo di guarigione di organi e tessuti danneggiati. Se il sistema immunitario non è abbastanza vigoroso da eliminare microbi invasori e cellule dell’organismo malate, le infiammazioni originariamente adibite alla guarigione diventano infiammazioni distruttive croniche – sintomatiche dell’attuale epidemia di patologie croniche. I farmaci, come sopra spiegato, contribuiscono al processo di cronicizzazione.

Gli ossidanti sostengono il sistema immunitario uccidendo sul colpo i microbi e fornendo al sistema immunitario una maggiore ‘potenza di fuoco’, il che, allorquando si impiegano energici ossidanti quali il biossido di cloro, sfocia in accresciute infiammazione ed acidità dell’organismo.
Di conseguenza, come accade nel corso di qual­siasi reale ripristino della salute, è possibile che durante i trattamenti si sviluppino varie reazioni di guarigione, fra cui infiammazioni temporanee; utili alla guarigione sul lungo termine, ma disagevoli a breve termine.
Per una più dettagliata spiegazione di tale processo, denominato “crisi di guarigione” o “reazione di guarigione”, vedi l’articolo dedicato (clicca qui).

I radicali liberi o ROS: reactive oxygen species (composti reattivi dell’ossigeno-radicali liberi).Sono composti instabili e altamente reattivi ad emivita brevissima (anche 10 sec) , responsabili del danno ossidativo a carico di macromolecole biologiche, come DNA, carboidrati e proteine. Questi composti agiscono come ossidanti, ovvero sono in grado di donare l’atomo di ossigeno “instabile” ad altre sostanze. I ROS sono continuamente prodotti nell’organismo come conseguenza dei normali processi metabolici.
Esistono varie specie di ROS, che possono essere distinti in:
Radicali (molecole che contengono almeno un elettrone spaiato) 

Non-radicali: composti reattivi capaci di ossidare biomolecole.

I radicali liberi non sono sempre dannosi: negli ultimi anni è stato molto studiato il ruolo del radicale ossido nitrico (NO•), effettore finale di molti processi biologici. L’ossido nitrico è fondamentale nella regolazione del tono vascolare e svolge un ruolo in molti altri processi (es. risposta immunitaria). Ricordiamo che le cellule fagocitarie coinvolte nella risposta immune primaria (neutrofili, monociti o macrofagi) sintetizzano radicali liberi come parte dei processi di difesa contro organismi patogeni.

Difese antiossidanti

Per contrastare l’azione dei ROS in eccesso, l’organismo ha a disposizione una serie di meccanismi enzimatici o non-enzimatici di difesa. Per antiossidante intendiamo “qualsiasi sostanza che, presente in concentrazione molto bassa rispetto a quella di un substrato ossidabile, è in grado di ritardare o inibire significativamente l’ossidazione di quel substrato” .

I principali sistemi enzimatici coinvolti nella difesa antiossidante sono:

– superossido dismutasi, attiva contro il radicale superossido (O2•-)
– catalasi, che riduce il perossido di idrogeno (H2O2)
glutatione perossidasi (in molti casi selenio-dipendente), che riduce gli idroperossidi organici. La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’efficacia delle difese enzimatiche antiossidanti. Molti oligoelementi essenziali, tra cui selenio, rame, manganese e zinco sono coinvolti nella struttura molecolare o nell’attività catalitica di questi enzimi.

Una seconda linea di difesa è formata dai composti antiossidanti endogeni a basso peso molecolare, che reagiscono con i composti ossidanti riducendone il potenziale nocivo. Tra di essi ricordiamo il glutatione, l’ubichinolo e l’acido urico, tutti normali prodotti del metabolismo corporeo.
CJP-01-imgG00TRMEsistono infine gli antiossidanti di origine alimentare :
• Acido ascorbico (vit. C)
• Tocoferoli (vit. E)
• Carotenoidi
• Flavonoidi

Vitamina C : uno dei più potenti antiossidanti naturali. Solubile in acqua, presente a concentrazioni significative nel plasma (60 µmol/L) e in molti tessuti. E’ particolarmente efficace nei confronti del radicale superossido, idrossilico e dell’ 1O2. Previene inoltre la trasformazione dei nitrati in nitriti. La biodisponibilità è simile sia per la Vit. C da fonti naturali che per quella sintetica. La vit. C protegge i tocoferoli dall’ossidazione, rigenerandone la forma ossidata che si forma durante i processi di difesa contro la perossidazione lipidica.

Vitamina E : termine generico per definire la famiglia dei derivati dell’α−tocoferolo (tocoferoli e tocotrienoli). Sono composti molto liposolubili e agiscono quindi a livello di membrane cellulari e di lipoproteine inibendo la perossidazione lipidica.

Carotenoidi : pigmenti naturali rossi, gialli e arancioni contenuti in molti vegetali e nei tessuti di animali che si cibano di tali vegetali. Sono operativi nei confronti del radicale perossido e dell’1O2. Essendo lipofili, entrano nei meccanismi di protezione delle lipoproteine (in particolare LDL) esposte alla perossidazione lipidica.

Flavonoidi : antiossidanti polifenolici contenuti nella frutta, in molti vegetali e in bevande come il tè, il vino e la birra. E’ un termine che riassume molti gruppi di sostanze strutturalmente diverse tra cui :
• flavanoli (catechina, epicatechina)
• flavonoli (quercetina)
• flavanoni
• flavoni
• isoflavoni
• antocianine

La biodisponibilità di queste sostanze è piuttosto bassa nei prodotti di tipo industriale ed in genere trattati con prodotti di sintesi ed il loro ruolo in vivo è ancora da chiarire.

Oltre ai flavonoidi, esistono altri composti fenolici di importanza potenziale. Ad es. i tirosoli ed idrossitirosoli conferiscono all’olio di oliva le proprietà antiossidanti, oltre ad essere responsabili del sapore pungente di molti oli extravergini. Anche molte piante aromatiche, come rosmarino, salvia menta ed origano contengono composti di questa famiglia. L’assorbimento e la distribuzione corporea di queste sostanze sono poco conosciuti.

Altri costituenti della dieta che entrano direttamente o indirettamente nel sistema di difesa antiossidante sono il selenio, il rame e lo zinco. Un supplemento di questi oligolelementi potrebbe essere utile in caso di documentate carenze dietetiche.

IMPLICAZIONI DEL DANNO OSSIDATIVO SULLE FUNZIONI DELL’ORGANISMO E SULL’INSORGENZA DI MALATTIE.

Il danno ossidativo da ROS non si esplica solo a livello di biomolecole importanti, ma anche a livello di processi regolatori del genoma e del sistema immunitario.

Studi su popolazioni, studi clinici e ricerca di base forniscono dati sempre più convincenti in favore del ruolo degli antiossidanti nella prevenzione e nella terapia di alcune condizioni morbose.

Un aumento dell’assunzione dietetica di antiossidanti potrebbe essere particolarmente utile in sottogruppi quali le donne in gravidanza, i neonati, i bambini, gli anziani e gli sportivi.

• Cardiopatia coronarica : dipende principalmente dai processi arteriosclerotici a livello della parete delle arterie. E’ ormai noto che lo stress ossidativo a livello delle lipoproteine LDL rappresenti un fattore importante nella formazione iniziale delle lesioni aterosclerotiche. L’ossidazione delle LDL dipende da processi di perossidazione indotti da radicali liberi. Esistono dati che suggeriscono che un aumento dell’assunzione di antiossidanti lipofili, come Vit. E e carotenoidi può avere un effetto protettivo nei confronti di tali lesioni.

• Carcinogenesi : la carcinogenesi è un processo complesso costituito di varie fasi (inizio, promozione e progressione). La generazione di ROS può influenzare la carcinogenesi a vari livelli. Il danno ossidativo del DNA può provocare rotture di una singola catena o della doppia catena, come pure aberrazioni cromosomiche. Le modifiche del DNA possono provocare mutazioni puntiformi, delezioni o amplificazioni geniche che possono costituire la prima fase della carcinogenesi . Anche in questo caso, gli antiossidanti naturali sembrano prevenire, in particolare in studi su cellule in cultura, l’effetto mutageno dei ROS.

• Cataratta e degenerazioni oculari dovute all’età. La cataratta è un opacizzazione del sistema di lenti dell’occhio dovuto ad alterazioni ossidative delle proteine. Ciò non sorprende se si pensa che l’occhio è esposto alla luce (UV) e all’azione ossidante dell’ossigeno. Elevati livelli di Vit. C e Vit. E possono prevenire lo sviluppo della cataratta.

• Alterazioni neuronali : lo stress ossidativo può intervenire nella degenerazione neuronale alla base di malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica e la malattia di Alzheimer .

In conclusione, i dati disponibili mostrano che un aumento dell’assunzione di antiossidanti da fonti naturali, in articolare frutta e vegetali è molto utile nella prevenzione di varie malattie.

Altri articoli della Rubrica “il significato delle malattie”:

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)

1. LE INFIAMMAZIONI

1.bis  Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione  

1.ter   Cemp Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

Il significato delle malattie: 1.bis Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione

 segue da   Il significato delle malattie. 1.LE INFIAMMAZIONI.

Abbiamo visto come trattare e prevenire un caso di infiammazione per mezzo della nutrizione. Ora vediamo di trattare casi più complessi come quelli di persone affette per esempio da Poliartrite reumatoide,  Artrosi, Patologie infiammatorie croniche delI’intestino, Patologie infiammatorie della pelle, dei polmoni e altri organi: allergie, dermatiti, Patologie infiammatorie del cuore e dei vasi.

L’obiettivo è quello di trattare le cause e le conseguenze dell’infiammazione ed offrire una soluzione terapeutica efficace e scientificamente dimostrata, soprattutto che il  trattamento non produca rischi per il paziente, evitando/minimizzando gli effetti collaterali dell’uso/abuso dei classici  anti-infiammatori. In poche parole, riduzione del dolore, riduzione degli altri sintomi infiammatori, migliorare la qualità della vita e mobilità, un minor uso di antidolorifici e altri farmaci, nessun effetto collaterale.

Questa la STRATEGIA OTTIMALE:

1. Rinforzare la barriera intestinale
2. Normalizzazione delle vie di segnalizzazione  (cascata delle kinasi)
3. Inibizione delle cascate pro-infiammatorie
4. Supportare le vie   anti-infiammatorie

 

Naturalmente un ottimo e fondamentale aiuto è quello di assumere giornalmente il solito estratto di frutta e verdura e fare il pieno di antiossidanti come descritto nell’articolo precedente.

Un ottimo sistema, probabilmente il migliore,  per disinfiammare ed affrontare le infiammazioni cronico-degenerative è il dispositivo Sanza.

 1. Rinforzare la barriera intestinale

con L-glutamina, gamma-orizanolo, vit. B5, zinco e gli acidi grassi (EPA-omega3) che aiutano a ripristinare la barriera intestinale.

la glutamina è un aminoacido non essenziale, tra i più importanti in varie circostanze come lo stress, le infezioni un allenamento intenso nel quale svolge un ruolo di difesa cruciale.  La maggior parte degli alimenti ricchi di proteine hanno anche un’adeguata quantità di glutammina. Sono ottime fonti di glutammina la frutta secca, la soia, e i fagioli. Si assume molto meglio assieme alla Vitamina C.

Il gamma-orizanolo si trova nel riso rosso, specie quello fermentato, nell’olio di riso, nel mais, nell’orzo, nelle farine integrali, nella frutta, nei pomodori, nelle olive, nei frutti di bosco e in alcune erbe. Appena scoperto, il gamma orizanolo veniva utilizzato contro gli stati d’ansia, ma con il passare del tempo trovò applicazioni anche nel trattamento di alcuni disturbi della menopausa, dell’ipercolesterolemia e dell’ipertrigliceridemia.

La vitamina B5 (acido pantotenico) si trova nei legumi (piselli, lenticchie), nei cereali integrali e nel germe di grano, nel lievito di birra, nella soia bio, nelle arachidi, nella frutta (come nell’avocado), nella verdura (nei broccoli, nei pomodori), nei funghi.

Lo zinco si trova nelle mandorle, i semi di sesamo ed i cereali integrali, nella frutta secca e semi, come semi di girasole e semi di zucca. Alte percentuali di zinco sono contenute nelle ostriche, nel lievito, nei funghi, nel cacao, nelle noci, nel tuorlo d’uovo. Frutta, verdura e i cereali contengono fitati e fibra che ne riducono l’assorbimento. I fitati vengono bilanciati dall’assunzione di cibi fermentati, come il pane, che riduce il rischio di carenza.

Gli acidi grassi (EPA-omega3) si trovano nei  semi di lino, soia, verdure a foglia verde, noci, olio di canapa, olio di canola,  olio di pesce, aringa, salmone, alcune alghe, uova (solo se di galline felici alimentate con vari cereali germinati, semi di lino macinati, verdure fresche come le crucifere, l’erba). La carenza di alcuni nutrienti come lo Zinco e il Rame ne rendono più  difficile l’assorbimento.

Fonti vegetali di acidi grassi della famiglia degli Omega-3

CIBI (per porzione) Omega-3(g) Omega-6(g)
Olii:
Olio di lino, 1 cucchiaio
Olio di canola, 1 cucchiaio
Olio di noce, 1 cucchiaio
Olio di soia, 1 cucchiaio
6.6
1.6
1.4
1.0
1.6
3.2
7.6
7.0
Noci e Semi:
Semi di lino, macinati, 2 cucchiai
Noci (inglesi), 2 cucchiai
3.2
1.0
0.8
5.4
Verdura, frutta e legumi
Semi di soia, cotti, 1 tazza
Tofu, compatto, ½ tazza
Tofu, medio, ½ tazza
Latte di soia, 1 tazza
Bacche, ½ tazza
Piselli, ½ tazza
Legumi, ½ tazza
1.1
0.7
0.4
0.4
0.2
0.2
0.05
7.8
5.0
2.9
2.9
0.2
0.2
0.05
Vegetali a foglia verde
(broccoli, cavolo, insalata, etc) 1 tazza se crudi o ½ tazza se cotti.
0.1 0.03
Cereali
Germe d’avena, 2 cucchiai
Germe di grano, 2 cucchiai
0.2
0.1
1.6
0.8
 

Avvertenze sul consumo di semi di lino:

assorbono acqua per 5 o 6 volte il loro peso e quindi è importante bere molti liquidi quando si consumino i semi macinati.

I semi crudi, ma non l’olio, contengono dei glucosidi cianogeni che sono convertiti nell’organismo in tiocianati. Queste sostanze chimiche possono interferire con l’utilizzo di Iodio da parte della tiroide e aumentare il rischio di gozzo (specialmente se lo Iodio nella dieta è scarso). Si consiglia di limitare il consumo di semi di lino crudi (macinati) a 3-4 cucchiai al giorno. Il calore inattiva i glucosidi cianogeni e pertanto ci sono meno problemi quando i semi sono usati nella cottura al forno.

Avvertenze sul consumo di integratori a base di olio di pesce:

a). devono essere di pesce selvaggio e non di allevamento, che notoriamente fornisce poco omega 3.

b). devono essere depurati dai metalli pesanti, di cui i nostri mari sono pieni…

c). devono essere estratti ab freddo, in modo da non essere ossidati

2.  Normalizzazione delle vie di segnalizzazione  (cascata delle kinasi) (ovvero dei segnali intracellulari)

(trascrizione modulata dei PLA2, COX2, (cioè delle fosfolipasi, che  sono importanti enzimi per la produzione di cofattori lipidici per enzimi di membrana e di messaggeri intracellulari in risposta a svariati stimoli esterni e interni), LOX gene (recettore con diversi ruoli nella salute cardiovascolare)   e citochine (molecole proteiche prodotte da vari tipi di cellule e secrete nel mezzo circostante di solito in risposta ad uno stimolo, ed in grado di modificare il comportamento di altre cellule inducendo nuove attività come crescita, differenziazione e morte. Tra loro vi è la importante famiglia degli interferoni, che inducono le cellule a resistere a infezioni virali).

Quindi si tratta di disattivare NF-Kb (è una proteina complessa che rappresenta un fattore di trascrizione) ed ottenere una minore trascrizione degli enzimi pro-infiammatori.

Questo si ottiene attraverso l’ Acido Carnosico (nel rosmarino e nella salvia), RIAA and THIAA (SKRMs- Selective Kinase Reponse Modulators) (estratto di rosmarino ed estratto di luppolo arricchito in iso alfa acidi ridotti RIAA) che riducono l’attività del NF-Kb

3.   Inibizione delle cascate pro-infiammatorie (COX, PLA2, LOX). Come possiamo controllare questa cascata?

BIOSINTESI EICOSANOIDIModulando la produzione dei pro-inflammatori PG2 (eicosanoidi, prostaglandine  che possono essere buone o cattive):

– con i  Curcuminoidi & zinzigerolo si modulano gli enzimi COX e fosfolipasi A2
– con la Quercetina & rutina si inibiscono l’attività della fosfolipasi e lipossigenasi
– con il Limonene & esperidina si diminuiscono la liberazione dei granuli da parte dei mastociti e riducono il rilascio di acido arachidonico
– con gli EPA (omega-3) si previene la produzione di acido arachidonico.

Curcuminoidi & zinzigerolo: si trovano  nella composizione del curry (a base di curcuma, coriandolo, cannella, peperoncino, garofano, noce moscata, zenzero).

La Quercetina & rutina si trovano nella cipolla ed inoltre capperi, uva rossa (e vino rosso), cipolla rossa, tè verde e mirtilli, mele ed agrumi ne sono particolarmente ricchi così come nel propoli e nel sedano. La rutina la si trova nelle piante del genere Citrus, nel grano saraceno, nel vino rosso, nella menta piperita, nell’eucalipto, in foglie e petali del genere Rheum e in altre fonti vegetali. ( vedi  anche l’articolo   L’equilibrio dell’intestino: le legge delle 4 R )

Limonene & esperidina si trovano specialmente negli agrumi.

4. Supportare le vie   anti-infiammatorie (modulare la produzione di antinfiammatori PG1 and PGE3 

– attraverso l’ EPA (omega-3) che è il  precursore della maggior parte delle prostaglandine anti-infiammatorie (PG3)

– attraverso le vitamine B3, B6, biotina, zinco e magnesio, che  massimizzano l’attività della delta-6-desaturasi che rende possibile convertire gli acidi grassi omega-3 in sostanze con attività anti-infiammatoria. Gli antiossidanti combattono lo stress ossidativo aumentato da una eccessiva risposta infiammatoria.

La vitamina B3  (ovvero Niacina, Vitamina B3, Vitamina PP (antipellagra), acido nicotinico, nicotinammide)  si trova nelle arachidi, pesce spada, lievito di birra, i broccoli, le patate, i pomodori,  i cereali, i legumi i funghi e gli oli di semi.

La vitamina B6 la si trova nei cereali poco raffinati (si trova prevalentemente nel germe e nello strato aleuronico), leguminose secche, noci. Specialmente negli alimenti di origine vegetale la vitamina B6 si trova legata a proteine o a composti non proteici (glicosidi) che la rendono indisponibile, pertanto è fornita in maggior misura dagli alimenti di origine animale.

La biotina o Vitamina H si trova nei vegetali (cavolfiore, funghi, carote, pomodori, spinaci, fagioli e piselli). Ne troviamo anche in alcuni frutti, come la mela, nelle uova e nei pesci di mare. La biotina presente nei vegetali non è però completamente biodisponibile, a causa dei legami molto forti che contrae con altri componenti.

Il magnesio lo si trova  nelle alghe (= 0,8 – 1 gr), nei semi (lino-girasole-zucca) = 0,3 a 0,5 gr, nelle mandorle, nell’ erba medica, nei fagioli = 0,2 a 0,3 gr, nel latte, cereali, patate (al forno con pelle), avocado, spinaci cotti = 0,1 a 0,2, nelle insalate,  frutta e pesce (= non più di 0,1 gr per 100 gr di alimento)

 

Per chi ritiene che seguire il regime alimentare sopra descritto sia troppo impegnativo, esistono altri metodi meno impegnativi (ma più costosi), tipo la Sanza, e oltre la Sanza gli integratori messi a punto dal prestigioso Istituto di Medicina Funzionale di Seattle (U.S.A.) nella persona di Jeffrey Bland. Ci riferiamo al prodotto ULTRAINFLAMX MANGO , probabilmente il prodotto che a livello mondiale sta dando i migliori risultati,  e che addirittura anche diversi primari ospedalieri stanno adottando nei loro sistemi terapeutici.

(ricordiamo la necessità di buoni omega 3 e buoni probiotici: secondo le nostre competenze tra i migliori in Italia abbiamo
i pufagenics – che modulano il giusto rapporto do EFA e DHA  a second a che si tratti di bambini, donne in gravidanza , persone adulte o anziane) ed i probactiol ( 25 miliardi di fermenti a capsula di cui il 50% lactobacillus e 50% bifidus, che sono  i batteri sui quali disponiamo del maggior numero di studi scientifici e che ci danno quindi sia a livello qualitativo che quantitativo un sufficiente grado di serenità nella valutazione).

Cibo, infiammazione e stress ossidativo. 

 

Altri articoli della Rubrica “il significato delle malattie”:

Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)

1. LE INFIAMMAZIONI

1.bis  Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione  

1.ter   Cemp Sanza e gli effetti sulla matrice extracellulare. I problemi di modulazione dell’ossigeno a livello cellulare

 

Cosa vuol dire equilibrio acido-alcalino?

Chiunque conosce un po’ di fisiologia umana sa che la biochimica del nostro corpo tende ad essere leggermente alcalina. Alcalino è anche e soprattutto il sangue arterioso, il cui range normale di pH è compreso tra 7,30 e 7,45. Valori al di sotto di  7 e superiori a 8 sarebbero incompatibili con la vita  e molti disturbi  vengono a manifestarsi  man mano ci si allontana dal valore ottimale di 7,4. Noi  umani siamo un progetto genetico biochimico alcalino e questo è un dato di fatto, che non necessita di essere dimostrato.
Prima di procedere nell’esposizione del presente  argomento chiariremo il  significato di pH, con cui si misura  la concentrazione di idrogenioni (H+) presenti in una soluzione od ovunque ci sia dell’acqua. Una delle caratteristiche dell’acqua  maggiormente importante per la vita è la ionizzazione, processo chimico che consiste nella perdita o acquisto di uno o più elettroni da parte di un atomo o di una molecola.
L’attività biochimica cellulare è basata essenzialmente in un continuo processo di scissione della molecola d’acqua (H2O) in ione H+ (idrogenione) e ione OH‐ (ossidrile) e nella sua ricombinazione, catalizzando (=accelerando, attirando, attraendo, eccitando, stimolando) tutti gli altri processi  biochimici, che ci permettono di vivere. Infatti  dopo l’aria, l’acqua è l’elemento più essenziale per qualsiasi  forma di vita sulla terra. Ebbene, questa caratteristica dell’idrolisi (o auto‐protolisi) e della sua ricombinazione sia nella cellula che fuori nel liquido extracellulare è uno dei fattori  più fondamentali  per la vita.
In una massa d’acqua la quantità di ioni H+ e di ioni OH‐ può variare per diversi motivi.
L’acqua che contiene più idrogenioni viene chiamata acqua acida, quella che contiene più ioni ossidrili viene detta acqua alcalina,mentre, se il numero di ioni positivi e negativi si equivale,  l’acqua viene considerata neutra.
Per esempio l’acqua piovana è acida.
In una determinata quantità d’ acqua neutra a temperatura ambiente (22°C) il rapporto sia degli ioni H+ che degli ioni OH‐ con il totale delle molecole di quel  volume d’acqua è per entrambe di 1:107.Se aggiungiamo dell’acido nella predetta  soluzione neutra, il numero di ioni H+ aumenta. Quando il numero aumenta a 1×10‐6 (dieci volte più dell’acqua neutra) la legge della Natura costringe il numero degli ioni OH‐  a diminuire a 1×10‐8 unità. Poiché la somma degli esponenti delle suddette moltiplicazioni è sempre 14, al pH 6 corrisponde il pOH 8. Pertanto nel valutare il pH di una soluzione viene sottinteso il rispettivo pOH. La scala del pH si estende da 1 a 14, ove il valore 7 corrisponde al neutro;  dal 7 in giù esprime valori sempre maggiori di acidità e dal 7 in su valori sempre maggiori di alcalinità.  Poiché è una scala logaritmica negativa decadica, ogni punto, che si allontana dal 7 nei due sensi, corrisponde ad un valore 10 volte superiore al precedente. Per esempio un pH 6 esprime una concentrazione acida 10 volte maggiore di 7, mentre un pH 5 un valore 10 volte maggiore di 6, ma 100 volte maggiore di 7.
Tutta la biochimica non può prescindere, in ogni suo processo, dalla presenza dell’acqua. Una caratteristica interessante dell’acqua è che essa si  ionizza facilmente. La ionizzazione è quel processo chimico che comprende  contestualmente reazioni d’ossidazione e di riduzione. L’ossidazione presuppone la cessione di  elettroni,  la riduzione contempla l’assorbimento di elettroni. Non esiste ossidazione senza simultanea riduzione: questa combinazione di reazioni chimiche viene chiamata reazione REDOX.

A questo punto possiamo riprendere il discorso sull’importanza di una biochimica alcalina per la salute. Sappiamo che alla nascita un bambino sano ha una biochimica alcalina. Alcalino è il latte materno, alcalina o appena acida è la sua urina.

Ciò che permette  al corpo di mantenersi sano ed alcalino, nonostante le cellule continuino a produrre costantemente acidi,  è la sua  capacità drenante e la sua riserva alcalina. La riserva alcalina è costituita principalmente dai minerali alcalini presenti nel sangue, nei tessuti, nei denti e nelle ossa. Quando la riserva alcalina del sangue e dei tessuti si esaurisce, il prelievo dei minerali alcalini necessari alla neutralizzazione dell’acidosi avviene dai denti e dalle ossa. Carie ed osteoporosi sono due condizioni specifiche dell’acidosi metabolica e digestiva. E’ interessante notare che la Natura provvede a dotare il nascituro di riserva alcalina, prelevandola dalle riserve della madre; frequenti sono, infatti, carie ed osteoporosi nelle donne in gravidanza,  le cui riserve alcaline sono carenti.

Poiché il mantenimento del pH fisiologico è un fattore fondamentale per ogni altro corretto processo biologico, la Natura ha dotato il nostro organismo di vari sistemi  tampone  per assicurare la migliore condizione biologica possibile. I sistemi  tampone intervengono per compensare l’eccesso di acidità o di alcalinità. Purtroppo per il nostro innaturale stile di vita, soprattutto alimentare, l’organismo si trova costretto a tamponare molto più frequentemente l’eccesso di acidi, per cui in seguito  ci occuperemo principalmente dei meccanismi di correzione dell’acidosi metabolica e digestiva.

Leggi anche sullo stesso argomento:

EQUILIBRIO ACIDO-BASICO: i vari tipi di acidosi e le soluzioni.

L’Errato equilibrio acido-base

Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano.

I migliori sistemi di basificazione dell’organismo.

I cibi acidificanti

 

Notizie sulla salute,  testimonianze ed esempi tratti dalle nostre vite reali di tutti i giorni, percorsi di guarigione che è possibile  fare assieme, potranno essere condivisi a partire da  settembre 2012  su accomuna.org, il social network reale.

Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano.

di D. Boschiero, L. Converso

I processi metabolici che avvengono all’interno del nostro corpo portano a continue variazioni del pH in un continuo susseguirsi di apporto-eliminazione di “acidi” e “basi” che determinano modifiche nella concentrazione dello ione idrogeno (H+) con conseguente variazione del pH dell’organismo che deve far fronte a queste variazioni e mantenere il pH fisiologico (PH 7.38-7.44). Il metabolismo dei carboidrati e dei grassi produce 15,000 mmol di CO2 al giorno (acidosi volatile o respiratoria) mentre il metabolismo proteico porta alla formazione di acido solforico e acido fosforico (acidosi fissa) pertanto, per mantenere l’omeostasi acido-base, l’organismo dispone di alcuni meccanismi in grado di garantirla: – sistemi tampone: Bicarbonato – acido carbonico (HCO3 -/H2CO3) Fosfato monobasici – bibasici (HPO42-/ H2PO4-) Sistema tampone proteico (Albumina) – emoglobina (Vd.Trasporto di ossigeno e chelazione di metalli pesanti: Melcalin O2) – sistemi di regolazione a livello renale (controllo sull’acidità fissa) (Vd. Approfondimenti sul pH tissutale extracellulare e PRAL, GL, infiammazione e stress: evidenze cliniche) – sistemi di regolazione a livello polmonare (controllo sull’acidità volatile)

Acidosi Con acidosi si intende un’alterazione funzionale dovuta ad eccesso di ioni idrogeno (H+) nei liquidi extracellulari con conseguente diminuzione della riserva tampone; ciò altera tutti i processi metabolici delle cellule, in quanto è necessario, per il loro corretto funzionamento, il mantenimento di un perfetto equilibrio e un rapporto tra produzione ed escrezione di sostanze acide ed alcaline. I maggiori organi deputati a tale compito sono il rene e i polmoni. Si parla di acidosi respiratoria quando si ha aumento di acido carbonico nel sangue, come conseguenza di una diminuita eliminazione di anidride carbonica attraverso i polmoni in seguito a ridotta ventilazione; si parla invece di acidosi fissa quando si verifica un aumento di produzione, da parte dell’organismo, di sostanze acide che vengono riversate nell’ambiente extracellulare (cataboliti).

Acidosi respiratoria o volatile L’attività metabolica cellulare porta alla formazione di anidride carbonica (CO2) che diffonde dalle cellule agli spazi interstriziali e da qui al circolo ematico.

CO2 + H2O               H2CO3              H+  +  HCO3 Polmone                                                      Rene

L’anidride carbonica passa nei globuli rossi e, tramite l’anidrasi carbonica, si ha la formazione di H2CO3 che a sua volta si dissocia in ioni idrogeno (H+) e ioni bicarbonato (HCO3-); gli ioni idrogeno dissociati vengono tamponati dall’emoglobina e i bicarbonati vengono trasportati nel plasma. Nei polmoni l’intera sequenza è ripetuta al contrario per cui si riforma l’anidride carbonica che viene rilasciata nell’aria alveolare. L’acidosi volatile dipende da un’alterata ventilazione polmonare le cui cause possono essere: limitata espansione polmonare (sedentarietà, scarsa attività aerobica,  tecnica del respiro inadeguata, obesità), ostruzione alle vie aeree (broncopneumopatia ostruttiva), disordini degli scambi gassosi (polmonite, edema polmonare), inibizione del centro del respiro (oppiacei, barbiturici, anestetici), disordini neuromuscolari (sclerosi multipla).

Acidosi fissa Gli acidi non volatili (o fissi), sono sostanze prodotte in piccole quantità dal catabolismo degli aminoacidi; una volta prodotti, rimangono in soluzione finché non vengono escreti dai reni. I più importanti sono l’acido solforico (H2SO4) proveniente dall’ossidazione dello zolfo contenuto negli amminoacidi solforati (metionina e cisteina) e l’acido fosforico (H3PO4) derivante dall’idrolisi di sali e fosfati introdotti con gli alimenti. L’acidosi fissa riguarda l’aumento della produzione di acidi fissi per deviazioni metaboliche: esercizio fisico intenso, fenomeni di lipoperossidazione, digiuno protratto, alimentazione che predilige cibi “acidi” come proteine e carboidrati (alimentazione a PRAL positivo), febbre, alcolismo, diabete, chetosi, shock.

Acidosi miste La modificazione del pH interessa la quota sia degli acidi fissi che di quelli volatili.

Sistemi tampone L’aggiunta di sostanze acide o basiche, anche in piccole dosi, ad una soluzione, comporta una variazione del pH molto netta invece se tale aggiunta avviene in una soluzione in cui sia presente un sistema tampone la variazione di pH è minima. Questo perchè i sistemi tampone sono composti che possiedono la proprietà di contenere, entro limiti molto ristretti, le variazioni del pH in seguito all’aggiunta di piccole quantità di acidi o di basi forti. Ad esempio, l’aggiunta di 0,01 moli di acido cloridrico (una frazione di grammo) ad un litro di acqua, produce una variazione del pH da 7 a 2, mentre l’aggiunta della stessa quantità di acido ad un litro di soluzione tampone produce una variazione del pH quasi irrilevante.

L’acidosi fissa è dovuta alla presenza di cataboliti acidi che si dissociano liberando ioni idrogeno nei liquidi organici; tali ioni vengono catturati dai seguenti sistemi tampone: a)– Sistema bicarbonati/acido carbonico questo tipo di tampone, in presenza di acidi solforici, libera ioni indrodeno e porta alla formazione di acqua, anidride carbonica e il sale dell’acido fisso secondo la reazione: H2SO4 + 2NaHCO3 → Na2SO4 + 2H2O + CO2 acido solforico                                  solfato di sodio

tale sistema permette il mantenimento dei valori fisiologici del pH grazie alla regolazione della pressione dell’anidride carbonica mediante la ventilazione polmonare, l’escrezione di ioni idrogeno e il riassorbimento dello ione bicarbonato a livello renale. b) – Sistema dei fosfati 2Na2HPO4 + H2CO3 → 2NaH2PO4 + 2NaHCO3 monofosfato di Na                bifosfato di Na Nel sistema tampone fosfato lo ione monofosfato, quando viene a contatto con lo ione idrogeno, nell’ambiente extracellulare, lo lega trasformandosi in ione bifosfato minimizzando quindi la variazione di pH.

Soluzioni per contrastare l’acidosi Come accennato, la funzione respiratoria, quella renale e i sistemi tampone dell’organismo interagiscono tra loro per controllare il pH dei liquidi organici con estrema precisione; quando i tamponi sono saturi o alterati, o vi sia un danno respiratorio o renale, il pH oltrepassa questi limiti determinando la comparsa dei sintomi di acidosi. Oscillazioni temporanee del pH sono frequenti e nella maggior parte dei casi vengono rapidamente recuperate ma se la situazione che ha determinato il disturbo permane, il pH può rimanere alterato. Ci sono molte cause che determinano una condizione di squilibrio del sistema acido-base: le più serie riguardano condizioni patologiche per esempio alcune patologie del SNC coinvolgenti i riflessi respiratori e circolatori, ma ce ne sono altre che appartengono alla vita quotidiana e che ci possono esporre a tale condizione e sono stress e alcool, sport intenso, fumo, vita sedentaria, insufficiente apporto di liquidi, uso prolungato di farmaci, eccesso di alimenti acidificanti quali carne, formaggi, salumi o insufficiente apporto di alimenti alcalinizzanti (frutta, verdura). Una delle prime soluzioni, in caso di lieve acidosi, è rappresetata da una corretta alimentazione che prevede l’assunzione di quantità adeguate di frutta e verdura (alimenti basici); negli ultimi anni si è notata la relazione positiva tra un elevato consumo di frutta e verdura e indici di salute ossea: svariate patologie infatti possono essere prevenute o arrestate nella loro progressione grazie a condizioni di basicità nell’organismo. Si parla di assunzione di frutta e verdura poichè qesti gruppi di alimenti nella digestione vengono ossidati formando acido carbonico che dissociandosi forma carbonati (es. carbonato di sodio) (vd. PRAL, GL, infiammazione e stress: evidenze cliniche e Tabella Carico Glicemico-PRAL valore massimo – www.portaledinu.it/press) quindi formano elementi tampone a differenza di proteine e carboidrati che portano alla formazione di sostanze acide.

Tuttavia la dieta contemporanea è ricca di carboidrati, di sodio e risulta povera di frutta e verdura, fibre, magnesio e potassio, inoltre contiene quantità eccessive di prodotti di origine animale, pertanto vengono prodotti aninoni non metabolizzabili la cui entità aumenta progressivamente con l’invecchiamento a causa del declino fisiologico della funzione renale; diviene quindi opportuna la supplementazione con sostanze tampone (Melcalin BASE). L’importanza di contrastare una condizione di acidosi risiede nella serie di disturbi che questa può causare: stanchezza cronica, disturbi del sonno, dolori articolari, aumentata suscettibilità alle allergie, infiammazioni frequenti.

Ma l’argomento forse più interessante che riguarda l’equilibrio acido-base e rappresentato dall’osteoporosi: il tessuto osseo riveste un ruolo fondamentale nel bilanciamento del pH corporeo, costituendo di per sé un sistema tampone contro l’acidosi; condizioni di acidosi sono associate a demineralizzazione ossea (ridotto Bbuffer vedi BIA-ACC), ipercalciuria e bilancio negativo di Calcio. Nel corpo, in presenza di sufficienti quantità di basi per tamponare la formazione di scarti metabolici acidi, tutto funziona perfettamente ma, se ciò non si verifica, l’organismo deve far ricorso alle riserve che possiede e che normalmente hanno altre funzioni per esempio i fosfati e i carbonati presenti nelle ossa che hanno funzione strutturale; attingere da questa fonte porta alla decalcificazione che a sua volta può ovviamente portare all’aumento della fragilità ossea e ad ipercalcemia. In un’ottica terapeutica, pertanto, al fine di far fronte ad una situazione simile, risulta fondamentale l’assunzione di un’opportuna supplementazione con sistemi tampone fosfato e bicarbonato: ripristinare il pH è una strategia prioritario rispetto al reintegro di calcio, considerando che questo potrebbe già presentare concentrazioni plasmatiche eccessive proprio a causa della demineralizzazione ossea in atto.

Benefici dei sistemi tampone L’efficacia dell’uso di sostanze tamponanti è dimostrata dalla letteratura scientifica che ha analizzato i benefici di tale sostanze in vari campi dallo sport a condizioni patologiche quali i tumori.

Sport: l’assunzione di bicarbonato di sodio ha dimostrato essere vantaggiosa, soprattutto in termini di miglioramento della performance, in particolare nelle prestazioni sportive di breve durata ed alta intensità di lavoro (pugilato, nuoto). I benefici sono riscontrabili sia con l’assunzione in acuto (mezz’ora prima dell’attività) sia con un uso continuativo (migliori risultati rispetto all’assunziona in acuto).

Apparato gastrointestinale: i carbonati (noti anche come antiacidi) sono stati utilizzati per problematiche come la dispepsia non ulcerosa, episodi minori di bruciore di stomaco (gastroesofageo, malattia da reflusso), gastrite da stress e reflusso gastro-esofageo, ulcere duodenali e gastriche. Il loro effetto sullo stomaco è dovuto alla parziale neutralizzazione dell’acido cloridrico gastrico e inibizione dell’enzima proteolitico, la pepsina.

Oncologia: il microambiente tumorale (spazio extracellulare) è una zona acida a causa di una glicolisi sovraregolata e di una ridotta perfusione sanguigna; c’è una crescente evidenza che l’acidità extracellulare fa aumentare l’invasività e la capacità metastatica delle cellule tumorali, inoltre, questa acidità rende tali cellule relativamente resistenti ai farmaci chemioterapici e può impedire il rigetto immunitario. Studi hanno evidenziato che aumentando il pH extracellulare si è stati in grado di migliorare l’efficacia terapeutica associata a una riduzione del processo metastatico e a una miglior risposta ad alcuni agenti citotossici.

Patologie degenerative dello scheletro: la somministrazione orale di bicarbonato di potassio ad una dose sufficiente a neutralizzare l’acido endogeno migliora l’equilibrio di calcio e fosforo, riduce il riassorbimento osseo, aumenta il tasso di formazione ossea e aumenta il contenuto di calcio osseo (importanza sia in termini di prevenzione che di cura dell’osteoporosi). A conferma dell’azione positiva dei bicarbonati diversi studi hanno documentato una riduzione del riassorbimento osseo dopo introduzione di bicarbonato (o seguendo una dieta a forte PRAL negativo): la somministrazione orale di bicarbonato di potassio migliora l’equilibrio di calcio e fosforo, riduce il riassorbimento osseo e aumenta il tasso di formazione ossea mentre l’ingestione di bicarbonato di sodio alcalinizza le urine e riduce l’aumentata dell’escrezione di calcio urinario, che si ha in condizioni di acidosi, per cui il risultato è un bilancio netto positivo di calcio.

Da ciò ne risulta l’azione positiva dei bicarbonati sulla nostra salute; nella formulazione di Melcalin BASE non sono presenti solo i bicarbonati ma anche i fosfati (entrambi elementi tampone del nostro organismo e componenti fondamentali dell’osso) al fine di avere un’attività più completa.

  Continua nei prossimi posts: Cosa vuol dire equilibrio acido-alcalino? EQUILIBRIO ACIDO-BASICO: i vari tipi di acidosi e le soluzioni. Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano. I migliori sistemi di basificazione dell’organismo. I cibi acidificanti vedi anche

Che cos’è lo stress ossidativo responsabile di invecchiamento e malattie croniche. I meccanismi chimici dell’inquinamento nel corpo umano e come ripulirlo in modo effettivo.

L’importanza della disintossicazione vedi anche  Uomo e donna: invecchiamento diverso. Leggi anche: I 7 vizi capitali della nostra alimentazione: 1. La forza del cuore. Potassio batte Sodio: 5 a 1! 2. l’Errata assunzione di acidi grassi 3. l’Errata distribuzione dei macronutrienti 4. lo Scarso contenuto di micronutrienti 5. lo Scarso contenuto di fibra 6. l’Errato equilibrio acido-base ( OVVERO LA BASIFICAZIONE DELL’ORGANISMO) 7. Come correggere lEccessivo carico glicemico   Altri recenti articoli sulla basificazione, detossificazione, depurazione  e disintossicazione: QUANDO SAPRAI CHI SEI… NULLA TI POTRA’ FERMARE!!! La molecola più disintossicante che ci autoproduciamo: GLUTATIONE Alcune ricette di Michel Barbaud per detossificare e alcalinizzare l’organismo. ACAI: UNA BACCA DA QUASI 50.000 ORAC X 100 GR! La disintossicazione dalla disgregazione economica. Tempi di Apocalisse, tempi di digiuno… tempi di felicità! Perchè ci occupiamo di alimentazione e tubo digerente: PIÙ CITTADINI E MENO CONSUMATORI. Appello per salvare le Api. L’esatto contrario delle verità… IL SUCCO DI COCCO VERDE: eccezionale per la detossificazione! Fumo e disintossicazione (parte 1).Lo sapevate che…. Fumo e disintossicazione (parte 2)…Alcuni consigli sul come smettere di fumare. La transizione interiore. Come si prepara il latte di mandorle. Confronto tra i vari tipi di latte. Le tre fasi della disintossicazione La disintossicazione a livello spirituale I migliori sistemi di basificazione dell’organismo. Uomo e donna: invecchiamento diverso. L’importanza della disintossicazione. I cibi acidificanti L’equilibrio dell’intestino: le legge delle 4 R La pulizia del fegato (e cistifellea) della Dr.ssa Clark Come difendersi dal superbatterio Escherichia coli

Testimonianze ed esempi tratti dalle nostre vite reali di tutti i giorni, percorsi di guarigione che è possibile  fare assieme, potranno essere condivisi, notizie condivise sulla salute,  a partire da  settembre 2012  su Accomuna.org, il social network reale.

 

Cenoni e Colesterolo…cosa fare? …Influenze?

Puntualmente dopo le feste siamo presi d’assalto con richieste di consigli riguardanti il colesterolo. Quest’anno il fenomeno è ancora ancora più evidente e precoce rispetto agli altri anni,  così come è sempre più evidente che esiste una categoria di persone “meno consapevoli” che sta peggiorando notevolmente i propri standards di salute, specie  in quei particolari periodi in cui fuoriesce dallo stress della vita di tutti i giorni  oppure quando entra in dinamiche di incontri forzosi  con le famiglie di origine!

Evidentemente esiste pure una qualche strana correlazione tra crisi economica e colesterolo, ma su questo non vogliamo qui dilungarci ed anzi vi rimandiamo a questo articolo per qualche riflessione appropriata sulla natura psichica delle disarmonie di cui il colesterolo è indice (clicca qui).

Nonostante quella limitata consapevolezza cui accennavamo prima, tutti ci chiedono però consigli per potere evitare a tutti i costi le famigerate statine, uno dei farmaci più prescritti dei nostri tempi: la famosa “pastiglietta a vita” contro il colesterolo cattivo! Man mano che la ricerca scientifica fa progressi, emergono sempre più chiaramente infatti gli effeti indesiderati, perché le statine inibiscono non solo la produzione del colesterolo, ma tutta una classe di sostanze intermedie, molte delle quali, se non tutte, hanno importanti funzioni biochimiche.

Bella pretesa! Come si fa a dare consigli fuori dal protocollo, quando il protocollo prescrive precise vie da seguire?

Per fortuna ora abbiamo messo a punto i Corsi per FACILITATORI SERENI, grazie ai quali è possibile dotarsi di alcuni  utili strumenti per poter optare altre vie d’uscita. Trattasi di metodi approvati da importanti e prestigiose università che oggi rappresentano il gotha della conoscenza scientifica umana.

Per tutti coloro che invece desiderano provare la via degli integratori alimentari (che ricordiamo in teoria non potrebbero  mai sostituire i farmaci!) possiamo indicare alcuni interessanti prodotti di alta qualità che possono essere acquistati dal portale di Coop Serena dove si paga con i Sereni e non solo con gli euro!

Per aiutare il metabolismo e quindi molto utile per l’equilibrio del colesterolo c’è un prodotto naturale specifico della METAGENICS (Istituto di Medicina Funzionale di Seattle), un prodotto potente che sia chiama Ultrameal Plus 360.

Fondamentale è l’assunzione di omega 3. In questo particolare periodo storico caratterizzato dai devastanti  inquinamenti e dall’assunzione di grandi quantità dei cosiddetti “cibi spazzatura”, dobbiamo purtroppo lamentare parimenti una cronica carenza generale o meglio bisognerebbe dire assenza di queste importanti sostanze dai cibi, specie nell’ortofrutta. Il colmo è che questo elemento è oggi carente addirittura nel pesce (quello di allevamento ne ha poco e quello di mare è spesso inquinato da metalli pesanti e/o estratto con metodi che lo ossidano e quindi lo rendono ininfluente od addirittura dannoso). Ecco perchè è oltremodo importante scegliere un omega 3 “giusto”.

Attraverso la dieta è fondamentale ingerire mediamente una molecola di omega 3 ogni 2 di omega 6. Gli omega 6 li troviamo in abbondanza per esempio negli oli di semi estratti a freddo in modo naturale (non quelli di tipo industriale!) Gli omega 6 sono contenuti in noci (preferibilmente quelle bio), cereali integrali, pane integrale. Negli alimenti animali è presente solo in piccolissime quantità. Entro il prossimo mese pubblicheremo uno specifico articolo sugli oli ideali, specie quelli locali, dei giusti mix tra omega 3, 6 e 9, di ricette preziose e di come minimizzare i costi.

Gli omega 3 che abbiamo selezionato attualmente come garanti delle caratteristiche sopra descritte sono L’Eskimo e gli Efassential . La differenza tra Eskimo ed EFA è che il primo è un olio ed il secondo sono capsule. Quello in olio fornisce più omega 3 perchè puoi prenderlo a cucchiaiate e naturalmente ti costa ben meno delle capsule. Però attenzione una volta aperto va tenuto in frigo e non lasciarlo mai aperto se no si ossida facilmente!

Attenzione: non serve assumerlo quando mangi pesce di mare, perchè l’omega 3 è già lì nel pesce!!

Per evitare le statine-farmaco è possibile assumere anche delle statine naturali. Non le consigliamo per abbattere il tasso di colesterolo, quando questo è particolarmente alto, ma vanno molto bene per mantenerlo basso una volta raggiunto questo livello grazie alle statine-farmaco. In molti casi abbiamo notato che  si sono dimostrate molto efficaci nel mantenere basso il tasso di colesterolo cattivo  questo tipo di  statine naturali: redulip.
Se opti invece per le statine-farmaco , ti può aiutare (“ti può aiutare” è la forma che si utilizza nel gergo legale, ma questo è uno dei casi in cui si dovrebbe usare il termine: “va assolutamente assunto”)  il CoEnzima Q10, che purtroppo alcuni medici “sembrano dimenticarsi” di prescrivere assieme alle statine! Abbiamo selezionato questo tipo di Coenzima Q10 perchè è la dose corretta, cioè da 100 mg, ALTRIMENTI SAREBBE  ININFLUENTE!

IL COENZIMA Q10 CHE E’ FONDAMENTALE SOPRATTUTTO PER IL CUORE (CHE è UN MUSCOLO e che quindi verrebbe molto danneggiato dalle statine-farmaco)!!

Ricorda che quando si presenta nel tuo organismo un eccesso di colesterolo è opportuno agire su due fronti principali:

1. detossificazione del fegato ed opportuna revisione della dieta.
Se non le ce la fai  a correggere la dieta (per questo cerca di venire alle serate che teniamo in tutta Italia sull’alimentazione! oppure vieni al corso per operatori sereni che ti spieghiamo come far selezionare dal tuo organismo istesso i prodotti che gli servono in quel momento),  puoi utilizzare i seguenti integratori,  sempre messi a punto dall’Istituto di Medicina Funzionale di Seattle (team di ricerca di Geffrey Bland): ADVACLEAR oppure ancora meglio: ULTRACLEAR PLUS PH VANIGLIA, l’unico prodotto naturale al mondo, per quello che ci consta finora,  che interviene in tutte e tre le fasi di detossificazione  del fegato.

2. alcalinizzazione dell’organismo con la dieta e se non ce la fai, alcalinizza almeno con gli integratori!

I PRINCIPALI SISTEMI PER BASIFICARE L’ORGANISMO SONO QUI DESCRITTI: clicca qui.

Quando il tuo corpo è in acidosi comincia a cercare il materiale basico di cui necessita  ovviamente per ridurre l’acidosi. Il PRIMO (non in senso temporale, ma in senso di importanza) ORGANO AD AGIRE è il pancreas. Il PANCREAS va in superlavoro se il fegato non è in forma e non compie  il suo lavoro fino in fondo (perchè  dovrebbe esesre la bile a fornire i 3-4 punti di basicità, che servono.  Altrimenti se il fegato non è in forma, attraverso la bile ne fornisce solo la metà!). L’osteoporosi ed il diabete in primis (ma anche le altre malattie cronico-degenerative) sono diretta conseguenza di questo tipo di processo perpetrato per molti anni…

Un processo che avviene ancora prima di quello descritto sopra ed avviene  molto più sottilmente è che quando siamo in acidosi, il calcio per basificare viene prima (qui si in senso temporale!) prelevato dalle pareti interne delle arterie. Ecco un altro perchè della necessità del fegato di produrrre più colesterolo!… perchè questo colesterolo andrebbe a sostiture il calcio così sottratto. (MA COSI’ FACENDO LE RENDE PIU’ RIGIDE  OLTRE A DIMINUIRE IL LUME DELLE ARTERIE, FORMANDO COSI’ LE PREMESSE DELL’IPERTENSIONE!)

Pertanto oltre all’assunzione di omega 3,  è NECESSARIO BASIFICARE L’ORGANISMO!!!

Alcune ricette alcalinizzanti sono qui:  clicca qui., ma entro il mese ne pubblicheremo molte altre.

Qui le date per i corsi di cucina alcalina: clicca qui.

ALTRE FONTI DI OMEGA 3:

– dare da magiare semi di lino alle galline, in modo che facciano uova all’omega 3.

– mangiare carne patavina all’omega 3 ( attenzione però che sono cibi acidificanti, quindi mangiare sempre tanta insalata quando mangi carne ed anche quando mangi altri prodotti fortemente acidificanti come uova e soprattutto i formaggi!)

– Pesce (EPA e DHA), Crostacei (EPA e DHA), Noci (ALA), Oli vegetali come l’olio di lino, di ribes nero e l’olio di colza (ALA), Olio e semi di canapa alimentare.

Fonti vegetali di acidi grassi della famiglia degli Omega-3
CIBI (per porzione) Omega-3 (g) Omega-6 (g)
Olii:
Olio di lino, 1 cucchiaio
Olio di canola, 1 cucchiaio
Olio di noce, 1 cucchiaio
Olio di soia, 1 cucchiaio
 

6.6
1.6
1.4
1.0

 

1.6
3.2
7.6
7.0

Noci e Semi:
Semi di lino, macinati, 2 cucchiai
Noci (inglesi), 2 cucchiai
 

3.2
1.0

 

0.8
5.4

Verdura, frutta e legumi
Semi di soia, cotti, 1 tazza
Tofu, compatto, ½ tazza
Tofu, medio, ½ tazza
Latte di soia, 1 tazza
Bacche, ½ tazza
Piselli, ½ tazza
Legumi, ½ tazza
 

1.1
0.7
0.4
0.4
0.2
0.2
0.05

 

7.8
5.0
2.9
2.9
0.2
0.2
0.05

Vegetali a foglia verde
(broccoli, cavolo, insalata ecc.)

1 tazza se crudi o ½ tazza se cotti.

 

0.1

 

0.03

Cereali
Germe d’avena, 2 cucchiai
Germe di grano, 2 cucchiai
 

0.2
0.1

 

1.6
0.8

L’Errato equilibrio acido-base: come correggerlo

Tutti i cibi dopo essere stati digeriti e metabolizzati rilasciano sostanze alcaline o acide nella circolazione sistemica. Oggi la maggior parte dei cibi alcalinizzanti o neutri (legumi, vedure, frutta, noci, semi, tuberi) sono spariti dalla nostra alimentazione per lasciare spazio a cibi acidificanti (carne, uova, latte, formaggi, sale). Questo comporta che molti di noi sono in uno stato di acidosi cronica che è incide sulla perdita di tessuto muscolare, sull’osteoporosi, sui calcoli renali, sull’ipertensione e sull’ insufficienza renale.

Continua nei prossimi posts:

Cosa vuol dire equilibrio acido-alcalino?

EQUILIBRIO ACIDO-BASICO: i vari tipi di acidosi e le soluzioni.

Equilibrio acido-basico: i principali sistemi-tampone del corpo umano.

I migliori sistemi di basificazione dell’organismo.

I cibi acidificanti

vedi anche L’importanza della disintossicazione

vedi anche  Uomo e donna: invecchiamento diverso.

 

Gli altri articoli sui 7 vizi capitali della nostra alimentazione:

1. La forza del cuore. Potassio batte Sodio: 5 a 1!

2. l’Errata assunzione di acidi grassi

3. l’Errata distribuzione dei macronutrienti

4. lo Scarso contenuto di micronutrienti

5. lo Scarso contenuto di fibra

6. l’Errato equilibrio acido-base

7. Come correggere lEccessivo carico glicemico

Perchè e come assumere La Vitamina D, che una volta prendevamo dal sole…

Da molto tempo conosciamo alcuni danni da carenza di vitamina D per esempio sullo sviluppo e la crescita. Una carenza di tale vitamina, infatti, comporta un ridotto sviluppo delle ossa e può quindi provocare rachitismo nei bambini,  deformazione delle ossa e debolezza muscolare.

I meno giovani lo ricordano: il cucchiaio di olio di fegato di merluzzo era un rito quotidiano, nel tempo reso più dolce e gustoso da aromi di agrumi o simili. Lo consigliavano il medico e il tam tam tra le neomamme, unite contro un nemico antico, il rachitismo, che rendeva fragili le ossa dei bambini e le faceva crescere storte e asimmetriche, simbolo di una povertà da scacciare. E invece era mancanza di sole e luce e quindi di vitamina D, come Huldschinsky scoprì nel 1919: i bambini con il rachitismo guarivano se esposti a raggi ultravioletti. Da allora, il livello di guardia sul valore della Vitamina D si è molto abbassato, confinandola a sola prevenzione per l’osteoporosi, la malattia delle ossa deboli, nella terza età. “Pensare che la Vitamina D serva solo alle ossa è come guardare la punta di un iceberg senza accorgersi di quello che c’è sotto, vale a dire il potere di difesa che ha per il sistema immunitario, la circolazione sanguigna e persino contro il cancro”, afferma Annamaria Colao, professoressa di Endocrinologia dell’Università Federico II di Napoli.

Oggi ci sono sempre nuove ricerche in corso di pubblicazione, che dimostrano i benefici della vitamina D e di altri rischi per la salute associati al deficit di vitamina D: che cosa hanno in comune l´obesità, malattie cardiache, depressione, diabete, e la fibromialgia?

La risposta è carenza di vitamina D.

Nel libro simbolo “The vitamin  D Solution”, il Dott. Michael F. Holick  individua le cause della carenza di vitamina D, illustra il motivo per cui è essenziale per la nostra salute, e fornisce un programma di 3-step per raggiungere livelli ottimali di vitamina D.

Aumentare i livelli di vitamina D può prevenire e addirittura far regredire un notevole numero di disturbi giornalieri, dalla pressione alta al mal di schiena. Può ridurre i sintomi di condizioni croniche come il diabete e l´artrite, e prevenire le malattie infettive, tra cui H1N1 e il cancro. Il Dr. Holick  accredita alla carenza di vitamina D anche problemi di infertilità, di controllo del peso, di memoria e umore.

E non c´è da stupirsi, in realtà, se si considera che la vitamina D è molto più che “una sola vitamina.” Infatti grazie alla vitamina D è possibile la riparazione e la manutenzione di ormoni steroidei, e serve a più funzioni -gene-regolamentatore- nel nostro corpo.

In realtà, vi sono prove convincenti che la vitamina D è la chiave che permette l´espressione funzionale completa e corretta di moltissimi geni.

Come funziona?

Ogni cellula del nostro corpo ha la propria “biblioteca del DNA” che contiene le informazioni necessarie per affrontare praticamente ogni tipo di stimolo che possono incontrare, e la chiave per accedere a questa biblioteca è la vitamina D.

Quindi è ovvio che senza una quantità sufficiente di vitamina D, le vostre cellule non possono accedere alla propria “libreria del DNA”. Di conseguenza, le loro funzioni sono compromesse e possono derivarne ogni genere di problemi, a seconda di quanto le vostre cellule sono in grado di compensare la mancanza di vitamina D.

Poiché la vitamina D è attiva in tanti tessuti diversi la sua carenza è responsabile di diverse malattie e condizioni di salute precaria, come disturbi di malessere generale e mancanza di energia.

Finora, gli scienziati hanno scoperto circa 3000 geni che sono regolati dalla vitamina D, che è notevole se si considera che il corpo umano ha soltanto 30.000 geni circa in totale.

Recettori che rispondono alle vitamine sono stati trovati in quasi ogni tipo di cellula umana, dal cervello alle ossa, il che spiega perché i ricercatori hanno dimostrato che i salutari benefici della vitamina D prevengono e fanno regredire principalmente queste malattie e disturbi: Cancro – Ipertensione – Malattie cardiache – Autismo – Obesità – Artrite reumatoide – Diabete 1 e 2 – Sclerosi multipla – Morbo di Crohn – Raffreddori e influenza – Malattie infiammatorie intestinali -Tubercolosi – Pressione alta – Demenza – Infertilità – Malformazioni fetali – Melanoma (Tumore della Pelle) – Asma – Depressione – Osteoporosi – Morbo di Alzheimer – Schizofrenia.

Se si mantiene ottimale il livello di vitamina D, le cellule funzionano in modo corretto e a sua volta contribuiscono a prevenire tutti i tipi di disturbi, di salute e malattie croniche.

Le donne in gravidanza, in particolare, dovrebbero prestare molta attenzione ai loro livelli di vitamina D. E´ anche ormai noto che può aiutare a prevenire una serie di malattie croniche nel nascituro, come l´asma, diabete di tipo 1, e forse anche l´autismo; tutto questo semplicemente mantenendo ottimali i livelli di vitamina D durante la gravidanza!

I ricercatori hanno calcolato che semplicemente aumentando i livelli di vitamina D3 si potrebbe prevenire le malattie che causano ogni anno il decesso di quasi 1 milione di vite umane in tutto il mondo! Questo pro-ormone è indispendabile a tutte le età, dal primo anno di vita in poi perché il nostro organismo non è in grado di produrlo in proprio, ma ha bisogno dell’esposizione al sole per trasformare il precursore in Vitamina D attiva, quella efficace per l’organismo.

Il problema più grande non riguarda soltanto nei mesi invernali, quando “l’80% degli ultrasettantacinquenni mostra un deficit di vitamina D” aggiunge, ma anche nel resto dell’anno quando la supplementazione diventa una buona abitudine visto che secondo le stime e gli studi più recenti il 20% dei giovani sani, il 40% delle donne in menopausa e l’80% dei degenti presentano un deficit di vitamina D. Non è un caso se anche il celebre British Medical Journal ha negli ultimi anni evidenziato il ritorno in Inghilterra del rachitismo nei bambini come non si vedeva dai tempi dell’epoca vittoriana: colpa di poco sole, troppo tempo a casa e davanti al computer.

In quali alimenti si trova in quantità elevata la vitamina D?

Olio di fegato di merluzzo, Ippoglosso, Salmone, Tonno, Dentice, Pesce spada, Aringhe, Sgombro, Sardine,  Funghi. La vitamina D è presente in molti altri alimenti ma in percentuali molto inferiori agli alimenti sopra riportati.  Le fonti alimentari sono comunque insufficenti rispetto alla potenza di produzione inetrna del nostro organismo quando è sottoposto alla giusta dose di radiazioni solari.

Così come la grande maggioranza dei nostri bambini ne sono oggi carenti, così dopo i 75 anni di età il sole non è più sufficiente a garantire il livello adeguato di Vitamina D  quindi la supplementazione è indispensabile. E´ assolutamente suggerito di integrare la vitamina D (come del resto gli omega 3, i probiotici, le altre Vitamine e Sali minerali) con l´assunzione regolare di integratori nutrizionali naturali. (clicca qui) (oppure clicca qui).

Queste sono le dosi adeguate di Vitamina D a tutte le età oggi indicate dalla maggioranza degli studi disponibili : 200 unità al giorno dopo il 20°mese, da 400 a 600 negli adulti e fino a 800 dopo i 70 anni, anche perché molti non sanno che a differenza della maturità sessuale che si conclude a 18 anni, lo sviluppo dello scheletro continua fino ai 30 anni, momento dal quale le ossa possono soltanto perdere densità.

Per dare “benzina” alla Vitamina D bisognerebbe stare esposti almeno 30 minuti al giorno con braccia e gambe al sole, ma senza filtro solare che inibisce l’azione degli UV. Tuttavia dopo i 75 anni per fermare l’osteoporosi non basta neanche più questa profilassi ed “è prima di questa età che bisogna far luce sull’importanza della Vitamina D per tutte le età, tanto da fare diventare il suo utilizzo, nei cibi arricchiti o in supplemento, una buona abitudine quotidiana da abbinare al movimento: come già indicato,  adeguati livelli di vitamina D possono ridurre l’insulino-resistenza, quindi allontanare il diabete di tipo 1 e 2, ma anche il grasso addominale, quello che si forma sul girovita”. E ancora la vitamina D può “contrastare le malattie autoimmuni aumentando le difese immunitarie, ridurre le malattie cardiovascolari e come ha dimostrato la letteratura scientifica, avere anche un effetto anticancro, perché la vitamina D ostacola l’angiogenesi, la formazione di nuovi vasi sanguigni a favore del tumore, affamandolo.

Che significato profondo può avere la carenza endemica di Vitamina D , quindi di  luce solare, nella società odierna? E’ anche questo un segno dei tempi?

E’ proprio vero che non possiamo fare nulla, per questo nostro cielo sempre così  coperto a causa delle  scie chimiche? Nella nostra vita, stiamo cercando abbastanza cielo quaggiù?

Il “sole” è la quintessenza della vita, simbolo di illuminazione, spritualità, eternità.

Meditate gente, meditate! (In tutti i sensi…).

Leggi o scarica presentazione sulla Vitamina D

Vedi anche l’articolo  Bassi livelli di vitamina D e depressione

 

Vitamina D: protegge polmoni dal fumo

Un recente studio apparso sulle pagine della rivista scientifica ‘American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine’, ha messo in evidenza i benefici che la vitamina D fornisce al nostro organismo ed in particolare ai polmoni.

I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston (Usa) hanno scoperto che questa vitamina se assunta in dosi adeguate è in grado di proteggere i polmoni dagli effetti negativi e devastanti del fumo.

E’ uno studio rivoluzionario. La ricerca è stata coordinata dalla dottoressa Nancy E. Lange, la quale ha spiegato che “avere nell’organismo livelli di vitamina D sufficienti significa poter contare su una protezione aggiuntiva dei polmoni e dei loro compiti”.

La ricerca è stata condotta su un campione di 626 persone adulte per un periodo di 20 anni.

Gli studiosi hanno esaminato i rapporti che intercorrono tra la carenza di vitamina D, il fumo, le funzioni dei polmoni e il tasso di declino di queste ultime.  La ricerca si è basata su uno studio approfondito dei livelli di vitamina D del sangue.