conferenza organizzata da Movimento Sereno in collaborazione con PASTICCERIA DA ANGELO
a ENTRATA LIBERA
“LE ACQUE TOP DA BERE“
(l’acqua corporea è l’asfalto che connette corpo-mente-spirito, su cui corrono informazioni cellulari ed energia: come viaggiare a 300 km/h evitando traffico, incidenti e stops sempre veloci verso benessere e salute)
quando? LUNEDI’ 28 MAGGIO 2018, ALLE ORE 20.30
dove? PASTICCERIA DA ANGELO
VIA EUGANEA, 39 – SELVAZZANO DENTRO (PD)
Relatore: Lucio Levorato, imprenditore, laureato in economia degli alimenti, ricercatore esperto di nutrizione. Collabora da oltre vent’anni con diverse Associazioni e Centri Studi, e si occupa in particolare della divulgazione di ricerche scientifiche rilevanti nel campo della salute e dell’alimentazione. Co-fondatore di Qantiqa, di Movimento Sereno, Centro Studi Salute.org, Arcipelago Veneto, Coop serena, Accademia Italiana Alimentazione Salutare, Accomuna, della Cooperativa NOUS Vino Nuovo, di siQuri, di Siqur Salute ed Amministratore della Siqur SpA di Padova.
Esiste veramente il rischio che per “contrastare la violenza e le discriminazioni di genere”, vengano vietati gli appellativi: “signore” e “signora”, “studente” e “studentessa”?
…come accade da un po’ di tempo alla City University di New York che ha messo al bando anche i già neutri “Mr.” e “Mrs.”. Accademici e membri dello staff dell’ateneo sono invitati a non utilizzare i saluti di genere in corrispondenza con gli studenti-e di utilizzare invece il nome completo di uno studente, in nome dello “sforzo continuo per assicurare un ambiente accogliente e inclusivo di genere”.
A nostro avviso è certamente possibile, ma poco probabile.
Se sarà possibile lo sarà soprattutto a causa delle divisioni cui assistiamo oggi. Va detto però che almeno in forma teorica è poco probabile. Se dobbiamo attenerci ai testi ufficiali in effetti il testo della legge è ineccepibile: “Obiettivo prioritario deve essere quello di educare alla parità e al rispetto delle differenze, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini nel rispetto dell’identità di genere, culturale, religiosa, dell’orientamento sessuale, delle opinioni e dello status economico e sociale, sia attraverso la formazione del personale della scuola e dei docenti sia mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica”.
Quindi più che altro le divisioni dipendono e dipenderanno dal fatto se i cristiani, che almeno formalmente sono ancora la maggioranza in Italia, che almeno quelli, la smettessero di assumere comportamenti atti a dividere (che è la massima attività diabolica: il termine “diavolo” deriva dal verbo greco che ha il significato di “accusare” ) e che finalmente assumessero una buona volta quell’atteggiamento che Gesù raccomanda continuamente alla massima potenza: unire, unire, unire! ( il problema di questi tempi sono le divisioni ed il continuo separare, dividere, parcellizare, …”dividi et impera”!)
Vero quanto espresso dallo schieramento che parla di “teoria gender” (che in realtà per fortuna non esiste qui in Italia e peraltro farà fatica ad entrare in una cultura come per molti aspetti assai diversa dall’approccio pragmatico tipico della cultura giuridica anglosassone !) che si riferisce ad un movimento culturale che esprime una vecchia tendenza, in effetti recepita qui e là nei documenti delle conferenze internazionali (ufficialmente a partire dalla conferenza di Pechino 1995, sulla donna) e ripresa poi in una serie ormai incontrollabile di documenti internazionali ed europei, ora anche italiani , fino a radicarsi nel normale linguaggio corrente.
Vero che nel 2010 l’assemblea generale dell’Onu ha istituito una super-agenzia, denominata United Nations Women, avente come mandato di far applicare universalmente la prospettiva gender.
(Rinomate esponenti degli studi di genere e teorizzatrici estreme dell’indifferentismo sessuale sono, solo per citarne alcune, Judith Butler, Donna Haraway, Shulamith Firestone, Linda Nicholson, Raewynn Connell (nata uomo, di nome Robert William Connel). Sono per lo più femministe lesbiche e queste persone vengono indicate e trattate da sedicenti gruppi cristiani in completa opposizione, appunto come dei nemici a cui opporsi in tutti i modi, come se questi non fossero essere umani con cui non si possa dialogare, se non con metodologie di contrasto. E’ ovvio che nel gender confluiscano due filoni di “pensiero” e di azione di un certo peso nei mass media, quello omosessualista e quello femminista, ma certamente non solo quelli. Ci sono anche i filoni degli extracomunitari, di certe categorie di ammalati, dei portatori di handicap, dei comportamenti che danno vita a fenomeni di bullismo, per arrivare fino a certe banalità, tipo per esempio quelle delle bambine che devono poter giocare a calcio senza sentirsi discriminate.
Siamo proprio sicuri che la rivendicazione della parità tra i sessi in vista della liberazione della donna da certa oppressione maschilista ( più che altro in atto in culture assai diverse e lontane dalla nostra!) e dalla schiavitù della maternità impone la decostruzione dei cosiddetti stereotipi sessuali, maschile e femminile? Ma secondo voi è credibile che dopo che 8/9/10 anni di educazione ricevuta e che un qualsiasi bambino vive in una famiglia equilibrata e sana, cioè una famiglia normale, avendo assorbito tutto quell’esempio di vita ricevuto, possa veramente essere compromesso da un’opinione, seppur mascherata da insegnamento, di una maestra? ( molti scienziati dicono che tutto quello che si assorbe nei primi sei anni vita è sufficiente per determinare la programmazione del nostro dialogo interiore e quindi l’impostazione dei nostri pensieri)
Il primo dei problemi secondo noi è andare a vedere se i sedicenti cattolici che dialogano amabilmente con i manovratori di certi progetti culturali sono veramente dei cristiani e se i sedicenti cristiani che combattono la teoria del gender sono dei veri cristiani, perchè si sa che se tu combatti una cosa, le dai forza! ( invece che toglierlela…!). Pertanto se esiste veramente quel progetto nascosto di cui molti sembrano preoccuparsi, ci viene facile pensare che siano dei “finti cristiani” quelli che lo combattono, cioè dei semplici figuranti cristiani che facendo il gioco delle forze mortali, recitano la parte dei cristiani. Attenzione cristiani, perchè Gesù stesso ci mette in guardia dallo scambiare coloro che si presentano esternamente come Agnelli ma che in realtà dentro sono Lupi rapaci.
Sono questi oppositori, sedicenti cristiani, che usano linguaggi violenti, che stanno un po’ alla volta costruendo questa teoria gender, accreditando presso la gente comune degli stereotipi che un giorno potrebbero diventare pericolosi.
Siamo proprio sicuri che una legge altamente giusta e che oseremmo definire anche di una innegabile dignità a livello spirituale, abbia come obiettivo reale quello di sottrarre le donne ai loro compiti naturali, materni e famigliari in primis, ed in secundis “sottrarre agli uomini le prerogative della loro virilità”? (e gli esempi ricevuti dai primi sei anni di vita dai genitori e tutta la relativa programmazione ricevuta, dove la mettiamo? In soffitta? La cancelliamo? Come?…). Siamo sicuri che “la matrice di questa ideologia che lavora da un cinquantennio alla demolizione della figura paterna e maschile” possa essere bloccata da attività di contrasto basate su linguaggi violenti e contrapposizioni aprioristicamente basate su pregiudizi?
Non va piuttosto affrontata con serenità, senza contrasto violento ed anzi senza nemmeno darle troppa importanza e generare paure inutili e negative?… Siamo proprio sicuri che “l’intero il testo del ddl faccia perno su un’unica idea di fondo: si deve penetrare nella vita intima degli individui per sovvertirne i criteri naturali di comportamento, manipolando le coscienze sin dalla più tenera età”? Ma come si fa ad usare un linguaggio così violento ed a pensare che l’educazione dei genitori e della comunità in cui si vive abbia così poca o nulla importanza?
Non è che tutto questo dipenda da ben altro e si affronti in ben altro modo? ( e cioè con la forza e la determinazione dell’amore fraterno, del dialogo e con l’assumere diversi comportamenti nel nostro piccolo (a partire dalla revisione dei nostri stili di vita e dai nostri acquisti che sono rimasti per la verità l’unico voto che oggi si riesce di fatto ad esprimere in modo incisivo) (..ed a partire dalla istituzione di molte scuole genitoriali, come vedremo tra breve).
Oggi conviene acquisire consapevolezza che stiamo vivendo in un tempo storico in cui tutti siamo protagonisti di una grande lotta che sta accadendo a livello cosmico, tra forze vitali e quelle mortali. Il problema è che questa lotta viene portata avanti dalle forze della morte ad un livello molto sofisticato, che l’uomo saggio deve imparare a riconoscere, a riconoscerne le modalità e le procedure. Si tratta di una lotta che il “vero maschio” deve portare avanti e vincere con le potentissime forze maschili di cui Gesù ci ha dato esempio: saggezza, compassione e misericordia. Si tratta di una lotta in cui la “vera femmina” deve portare avanti e vincere con le potentissime energie femminili di cui Maria ci ha dato esempio e rappresenta: forza, rigore e giustizia.
Certo bisogna comprendere la mentalità e gli approcci di tipo pragmatico tipici dell’approccio anglosassone, da cui derivano certe idee. Noi dobbiamo tenere conto che abbiamo una cultura ben diversa , quelle che è passata attraverso lo “iuris romani”, attraverso i monasteri di San Benedetto, patrono d’Europa dove è nata l’attuale civiltà occidentale, attraverso i Liberi Comuni, la Repubblica Serenissima etc. etc. La nostra è una solida cultura che si è formata in millenni di assorbimenti di incontri, incroci, aperture, (ma anche giuste lotte), amalgami, impollinazioni etc. da parte di una miriade di popoli, eventi, movimenti, civiltà.
Volete che non siamo in grado di negoziare, recepire, amalgamare, adattare, comprendere , accettare ed inglobare anche la moderna cultura anglosassone piuttosto che quella cinese? Ricordiamoci il moto di Gesù: Unire, unire unire! (Non abbiate paura!)
Oggi tutte le culture sono consapevoli che siamo giunti ad un tempo storico in cui la nostra civiltà ci consente ulteriore passaggio e crescita a livello spirituale verso una maggiore libertà, che passa attraverso un diverso approccio verso le differenze e le diversità, che è quello che ci porti a recepirle e riconoscerle con saggezza e giustizia, perchè è dalla giustizia che prenderanno vita “nuove terre e nuovi cieli”.
Forse non tutti si stanno rendendo conto che il modello che ci viene proposto dai mass media, accreditati dai vari giochi politici delle finte parti in causa, come prima descritto, è quello di farci rinunciare alla possibile evoluzione del genere umano verso un maggioro livello spirituale (spiritualità intesa come capacità di ogni individuo di dare e ricevere amore).
Siccome l’umanità ritiene di essere giunta oggi ad un livello di libertà e civiltà tali per cui possiamo finalmente permetterci il lusso di regolare materie così delicate ed importanti per rispondere a delle esigenze che oggi non possono più essere ulteriormente procrastinate, questa stessa umanità dovrebbe forse rinunciare per paura che tra le pieghe di questo maggior livello di libertà si possa infiltrare qualche distorsione? Quindi per evitare le possibili distorsioni, dovremmo forse evitare di crescere e di evolverci?!
Nota bene che è sempre un po’… diabolico prendere decisioni per paura! Ogni decisione che viene presa e motivata dalle paure porta sempre a risultati di tipo … poco vitale!.
Non sembra anche a voi che questo sia un sistema ben diverso da quello proposto da Gesù, il quale invita a lasciar crescere la zizzania assieme al grano e a non strappare la zizzania durante la crescita e la vita per evitare che, cogliendo la zizzania, con essa si possa sradicare anche il grano!?
Allo stato attuale dell’arte dobbiamo rilevare un fatto molto positivo. Tutta questa incertezza e confusione ha prodotto l’effetto che molti genitori “per non saper nè leggere nè scrivere”, hanno deciso di prendere in mano le cose, passando all’azione e formare nuove scuole genitoriali e libertarie. Così all’istituzione dell’homeschooling. (direttamente da parte dei genitori o di un precettore, un tipo di istruzione parentale ancora poco diffuso in Italia, utilizzato da non più di poche migliaia di famiglie) si affianca ora con grande energia l’istituzione delle scuole genitoriali, già molto diffuse specialmente nel nord e centro Europa ed in Israele.
Mentre fino ad ieri i parroci con grande fatica concedevano le sale dei patronati (nonostante siano quasi sempre abbondantemente sottoutilizzate…!) a delle condizioni desiderabili, ora sono addirittura loro i parroci stessi ad offrirli perfino gratis. Miracolo dovuto allo spauracchio causato dal polverone causato dei mass media. Non tutto il male viene per nuocere, siete d’accordo? Ecco perchè è molto più salutare vivere in gratitudine, anche di fronte a quelle che sembrano essere a prima vita solo delle difficoltà contrarie alle nostre aspettative!
Esistono però dei rischi a fare tutte queste cose delle scuole genitoriali solo sull’onda di un’euforia, che oseremmo definire perlopiù ingiustificata. Come dicevamo prima anche una scuola genitoriale non può nascere, motivata da paure! Una scuola genitoriale dovrebbe nascere per l’elevata consapevolezza della comunità e dei genitori nel riappropriarsi della propria sovranità sull’educazione, sottraendola a dei programmi ministeriali, sempre più spesso in ritardo, nonchè difficili da comprendere e condividere.
Se vogliamo creare una società più giusta, scevra dal tarlo del Giudizio e della Competizione, si parte dall’educazione. Se vogliamo creare una società in cui il lavoro corrisponda ai talenti, si parte dall’educazione…
Il rischio di oggi però è che questo fenomeno comporti poi un effetto boomerang (i poteri forti sono degli specialisti in queste tattiche sottili …) . L’equilibrio economico delle scuole genitoriali si fonda soprattutto sul numero degli studenti che costituiscono una classe. Nella scuola del buon senso le classi sono previste con età miste, per precisi principi educazionali, per cui è relativamente facile costituirle. Se però poi durante l’anno qualche genitore ritira i figli (potrebbe capitare a causa di dissidi ed antipatie, è normale, capita ovunque anche nelle migliori famiglie!), allora questo potrebbe mettere in difficoltà l’intera classe, perché le famiglie degli studenti rimanenti subiranno un aumento dei costi, al fine di coprire le quote lasciate scoperte da chi è fuoriuscito. Quindi alla base della costituzione di una scuola di tipo genitoriale ci devono essere delle motivazioni forti e definite su basi ben più solide di quelle fondate sulle paure del gender…!
Altrimenti si finirà solo con il donare acqua al secchio di chi temendo l’evoluzione libertaria dell’uomo non aspetta altro che qualche fallimento, come nel caso di di queste scuole, per poi andare a demotivare, gridando ai quattro venti che le scuole genitoriali non valgono nulla e sono solo che un grande bluff. Sarebbe un vero peccato! Facciamo attenzione a non prestarci a questi giochi sottili… e se proprio dovesse succedere consoliamoci , perchè “i figli delle tenebre sono sempre più scaltri di quelli della luce”, ma “non prevarranno”!
Ecco un interessante pubblicato da Luciano Lanza sulle scuole libertarie in Italia e nel mondo di Francesco Codello, dirigente scolastico di Treviso, animatore dell’Iden (International Democratic Education Network) e dell’Eudec (European Democratic Education Community) in Italia. Codello ha scritto diversi saggi e libri sull’educazione libertaria, è autore, tra l’altro, di Né obbedire, né comandare (Elèuthera, Milano, 2009) e redattore della rivista Libertaria.
Una realtà poco conosciuta: le scuole libertarie
Ne nascono continuamente in molti paesi del mondo, dalla Nuova Zelanda a Israele, dalle americhe alla Corea e al Giappone, in tutta Europa e nei paesi dell’Est, in India e in Australia. Esistono scuole, comunità, esperienze educative e di istruzione per adulti, che da anni stanno vivendo relazioni egualitarie e processi educativi improntati a molteplici metodologie didattiche, democrazia diretta e paritaria tra adulti e bambini nella formulazione delle decisioni, scelta partecipata e condivisa per la definizione dei propri curricoli di apprendimento, immersione ampia e costante nell’ambiente educativo circostante, attivismo pedagogico, integrazione fra lavoro manuale e intellettuale, condivisione intorno alla scelta dei docenti e così via. La prima e più famosa, tuttora piena di vitalità, è stata la scuola fondata da Alexander Neill nel 1921, Summerhill, in Inghilterra.
Che la scuola, come istituzione, sia in crisi irreversibile, è un fatto così ormai scontato tanto che, anche solo affermarlo, si rischia di dire una banalità. Questa opinione è così diffusa e condivisa che appaiono sempre più sterili anche le varie iniziative e proposte di riforma.
Sono soprattutto i giovani (sempre più omologati) e i bambini (sempre più oggetto del consumismo) che stanno pagando maggiormente queste politiche autoritarie.
Anche in Italia questa tendenza sta diffondendosi e sono ormai sorti gruppi di genitori e insegnanti in diverse città e paesi, aModena, Parma, Bologna, Udine, Bassano del Grappa, Milano, Roma, Trento, Pavia, in Umbria, nelle Marche e in Puglia.., che sono partiti con pochi mezzi ma tanta convinzione e stanno già sperimentando concretamente contesti educativi e scolastici improntati a queste idee libertarie. C’è già una scuola con alcuni anni di consolidata esistenza che è indirizzata verso queste modalità a Verona, il Kiskanu, È un “fai da te” che piano piano si sta configurando come una possibile e fattibile alternativa al collasso della scuola statale e che si regge su valori e principi di assoluta “a-confessionalità”, prende dalle varie metodologie montessoriane, steineriane, dell’attivismo pedagogico, tutto ciò che serve a permettere a ogni bambino e a ogni bambina di crescere liberamente esprimendo il proprio talento e la propria specificità.
Queste motivazioni, unite al desiderio di sperimentare nuove forme organizzative di stampo libertario in ambito educativo, stanno alla base dell’idea di dar vita anche in Italia a una rete per l’educazione libertaria. La rete vuole offrire uno spazio e un tempo di discussione, sperimentazione e formazione a persone che provengono da esperienze culturali (e politiche) diverse. Coloro che si stanno impegnando nella rete condividono un percorso di ricerca intorno a un’idea di educazione non autoritaria che metta in primo piano i bambini/e e i ragazzi/e. E si riconoscono in questa dichiarazione frutto dell’incontro mondiale (Idec) di Berlino del 2005: “In qualsiasi contesto educativo i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, hanno il diritto di decidere individualmente, come, quando, che cosa, dove e con chi imparare e hanno il diritto di condividere, in modo paritario, le scelte che riguardano i loro ambiti organizzativi, in modo particolare le scuole, stabilendo, se ritenuto necessario, regole e sanzioni”.
L’obiettivo delle nostre monografie è di fare un sunto essenziale delle conoscenze attuali, integrando le conoscenze della medicina scientifica Occidentale più avanzata, con l’utilizzo per esempio della nutraceutica (principi attivi naturali con effetti salutari) . Inoltre fare il punto sulle ultime scoperte da parte delle neuroscienze con un occhio di riguardo sulla medicina quantistica, ovvero della ricerca medica biofisica, ma anche sulla pnei (psico-endocrino-neuro-immunologia), discipline che cercano di integrare le cause fisiologiche delle malattie con quelle psichico-spirituali. Progressivamente cercheremo di integrare il tutto con la medicina comparata, cioè con quelle di altre culture. del nostro pianeta ed in particolare a quelle culture millenarie come l’Ayurveda e la medicina tradizionale cinese (MTC).
Il nostro approccio vuole essere interamente scientifico, cosa non facile in tempi di globalizzazione, quindi di Velocissimi cambiamenti e con questi anche negli equilibri dei centri di potere che gestiscono la medicina di questo inizio del terzo millennio. Tra un paio d’anni, ma molti lo stanno già facendo ora, lo faremo semplicemente integrando il nostro telefonino della Apple, piuttosto che della Samsung, con delle semplici “applicazioni ed applicatori”, sulla base di un hardware, nel frattempo già validato come regolare dispositivo medico.
clicca sulla foto per entrare in Pubmed
Per la qualifica di scientificità ci si riferiremo dunque più alla quantità e qualità degli studi pubblicati e validati in pubmed, piuttosto che alle dichiarazioni dei ministri (e governi) di turno dei singoli stati.
Riferendoci alla recente ricerca relativa all’articolo sulle zone più longeve del mondo (The Bue Zones), da cui emerge che i valori spirituali sono più importanti di altri come per esempio come quello dell’alimentazione, riteniamo importante sottolineare che quando scriviamo il termine “spirituale” non ci riferiamo assolutamente ad alcuna religione, ma semplicemente alla capacità innata dell’uomo di “dare e ricevere amore” (ed alle disarmonie che conseguono alle eventuali carenze in materia di Amore).
La soluzione, la redenzione, dai nostri mali, può avvenire riconoscendo e risolvendo i nostri impedimenti emozionali, ma anche ricostruendo la visione stessa dell’esistenza utile a correggere stati d’animo, comportamenti e atteggiamenti disfunzionali, causa di sofferenza e malattie.
E’ lecito permettere che lo status quo rimanga indiscusso mentre facciamo fatica, vediamo i nostri cari soffrire inutilmente o rischiamo di ammalarci personalmente?
C’è chi si oppone con violenza e chi subisce con rassegnazione.
La nostra indifferenza (pigrizia o iperattività sempre di corsa) è una forma di accettazione o più sottilmente una forma di opposizione?
È giunto il tempo di riconoscere ed accettare. Di accettare con serenità.
Per affrontare con consapevolezza in modo di facilitare l’assunzione del controllo della propria vita, della propria salute.
Ed aumentare la qualità della nostra interdipendenza.
È tempo di coraggio.
Collana delle nostre monografie sulle malattie (altre sono in fase di pubblicazione):
[LE INFORMAZIONI NON INTENDONO E NON DEVONO SOSTITUIRSI ALLE OPINIONI E ALLE INDICAZIONI DEI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE CHE HANNO IN CURA IL LETTORE. QUESTI CONSIGLI NON COSTITUISCONO IN ALCUN MODO UNA PRESCRIZIONE MEDICA, CONSULTARE SEMPRE UN MEDICO COMPETENTE PRIMA DI INIZIARE QUALSIASI NUOVO PROGRAMMA ALIMENTARE E DI STILE DI VITA.]
Comunemente si pensa che l’educazione sia la modalità con la quale apprendiamo e insegniamo come “stare al mondo”. Dentro questo processo passano principi, valori, credenze, convinzioni, comportamenti, ma anche esempi, testimonianze ed esperienze che si definiscono in relazione al contesto socio-economico e culturale di un’epoca. La “buona educazione” si continua ad intenderla secondo i dettami dell’ordine costituito e si misura soprattutto nella capacità di adattamento dell’individuo di rimanere nelle regole e nelle convenzioni. Il prezzo e il valore della vita, nella loro essenza e nei loro diritti fondamentali, molto spesso – per non dire quasi mai – non godono di grande considerazione. Del resto, in assenza di una visione spirituale, diventa difficile dare un senso all’esistenza, pensare l’essere umano come un organismo biologico ed energetico, considerare il nostro legame con il Creato, riconoscendo l’importanza della coscienza o e di un’anima che sa come e dove condurci. Se così fosse, non saremmo nello stato in cui siamo e saremo già con il vento a favore dell’Universo, che è amorevole e conservativo, invece che essere l’organismo più debilitato sulla faccia della terra, tormentati da omicidi e guerre, ingiustizie e disparità. Per capire che c’è qualcosa di profondamente malato in tutto questo basta guardarsi intorno. La crisi di quest’epoca ci parla soprattutto di questo errore di fondo, ed è altrettanto ingenuo aspettarsi, dallo stesso sistema che l’ha generata, la capacità trasformativa necessaria. Questa consapevolezza dovrà venire.
Non dimentichiamo che due bisogni sono fondamentali per l’esistenza: evolvere e contribuire al bene. La civiltà degli uomini ha fortemente compromesso questo processo e provoca, come abbiamo detto, ogni sorta di malversazione. Questa visione e questa paradossale pratica del vivere permea ogni ambito educativo, favorendo il mantenimento e la trasmissione di questa generale distorsione che fa sembrare normale ciò che normale assolutamente non è. In questo modo siamo contaminati e contaminiamo, sia in famiglia che nella scuola, che in ogni ambito relazionale e sociale. Ognuno vive dell’illusione delle proprie convinzioni e delle proprie ragioni come se fossero la verità assoluta, senza rendersi conto che sono solo la risultante dell’educazione ricevuta e dell’esperienza fatta. Un’educazione e un’esperienza che, non contemplando la realtà, innesca paure e timori immaginari, costringe all’apparire piuttosto che all’essere, privilegia la ragione all’intuito, il pensare a “sé” piuttosto che al “noi”, tutte condizioni funzionali alle logiche e agli interessi di questo sistema malato.
La questione non si riduce ovviamente nel demonizzare la famiglia, piuttosto che la scuola o la società nel suo insieme ma si tratta, in primis, Si tratta piuttosto di riconoscere questo equivoco e di cominciare a praticare una nuova educazione, forte del principio universale che è in ognuno di noi. Questo ci renderà migliori come genitori, compagni, insegnanti, medici, psicologi, religiosi o semplicemente come uomini e donne, cittadini del mondo. Liberare il proprio inconscio dalla paura e dalla rabbia, liberare il proprio intuito dalla dominanza del proprio ego, aprire il proprio cuore e la propria mente è, non solo un esperienza straordinaria, ma anche l’unica strada per ritrovare la propria integrità, salvaguardare la propria salute e il proprio benessere, oltre che renderci disponibili a costruire la comunità di domani.
“Educare al cambiamento”, è quindi, prima di tutto, un’azione di responsabilità e di amore per “bonificare”, questa volta, il mondo verso la libertà, il rispetto e il perdono. È un’azione consapevole di rottura contro l’attuale modello di pensiero e di percezione della realtà, che vuole l’addomesticamento delle nostre coscienze e la nostra ignoranza sui processi e sui fenomeni. È un’azione che potrà accadere solo se ognuno si farà interprete e testimone di questa trasformazione.
Chiudo con il manifesto di Iniziative Educative, l’associazione culturale che ho creato con il mio amico Tommaso, perché parla proprio di questo proposito. Un’esperienza che oggi condividiamo con tante altre magnifiche persone, aperta a chiunque sia animato dalla voglia di contribuire alla propria crescita e a cambiare questo stato di cose. Così recita il suo proclama: “Riorientare le coscienze verso la consapevolezza della vita; ripristinare percorsi e modalità favorevoli all’autonomia di pensiero, all’affermazione di sé, alla reintegrazione mente/corpo/spirito; trasmettere conoscenze a sostegno della vitalità, del benessere, della salute; favorire il senso della responsabilità, educare alla relazione e al mutuo aiuto”. Noi ci proviamo!
…scrive queste riflessioni sul voto nella sua bacheca:
“Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza.”
Da qualche anno, per la provincia di Trento, mi occupo di formazione per gli addetti alla sicurezza, quelli che una volta venivano chiamati “buttafuori”. Un’esperienza straordinaria per me e uno spaccato perfetto da raccontare per capire come stanno le cose in molti ambiti e per molti compiti delicati di risonanza sociale.
È curioso come sia facile per chiunque riconoscere la necessità della conoscenza e della competenza per svolgere certi ruoli e certe professioni di responsabilità, soprattutto per raggiungere certi obiettivi. A nessuno verrebbe in mente di far fare il pompiere, il pilota o il chirurgo per alzata di mano. Ci sono invece aspetti del vivere dei quali viene data per scontata o sottovalutata la loro problematicità, vuoi perché se ne sottovaluta l’importanza, vuoi perché l’attenzione e la preoccupazione istituzionale si concentrano solo su alcuni aspetti e non su altri, altrettanto significativi. Si pensi al tema della genitorialità, e all’importanza del contesto familiare per il futuro dell’individuo, nonché a quella casualità alla quale è affidata questa relazione in questa fase delicata della vita. Si pensi al contesto della scuola e a quanto ci si preoccupi dell’apprendimento nozionistico trascurando la crescita evolutiva della persona. Si tratterebbe di favorire un processo di consapevolezza affinché genitori ed insegnati, nel loro specifico, possano diventare testimoni capaci di stimolare lo sviluppo della personalità.
I “Buttafuori” rientrano a pieno titolo in questa casualità/improvvisazione. Intorno ad una oggettiva necessità disciplinare e garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di intrattenimento e spettacolo – è andata caratterizzandosi una figura giustizialista “fai da te” che esaltava alcuni aspetti caratteriali e fisici che poco avevano a che fare con il tema della sicurezza. Lo stereotipo così costituitosi ha finito per celebrare alcuni aspetti del servizio, più orientati all’esaltazione del ruolo che alla problematica vera e propria, attraendo, di conseguenza, un certo tipo di “soggetti” con questa vocazione e predisposizione caratteriale. La legge stessa – decreto Maroni 2009 – sembra più un tentativo finalizzato a contenere gli abusi di esercizio piuttosto che occuparsi del problema e della sua complessità.
La cosa interessante è il fatto che comunque si è creata una opportunità che rompe con la superficialità e la casualità di cui abbiamo parlato. Per la prima volta questi ragazzi, con grande stupore e coinvolgimento, hanno l’occasione per riflettere sulle loro motivazioni, per imparare e comprendere molti meccanismi inerenti i comportamenti aggressivi e per apprendere tecniche e strategie di gestione della conflittualità, riducendo la loro precedente implicazione emotiva e aumentando la loro efficacia di servizio. Data la portata e la natura del problema, la formazione diventa così un’occasione di crescita personale e professionale che mette in fila temi etici e di rispetto della persona ancor prima che sia la normativa stessa a definire limiti e obblighi in termini giuridici. Il quadro si completa con l’acquisizione di informazioni sanitarie di primo soccorso, precauzioni e disposizioni antincendio, norme di ordine pubblico e informazioni riguardanti l’uso di sostanze alteranti e delle loro relative conseguenze psico-fisiche.
Questa esperienza ci fa immaginare cosa si potrebbe fare in riferimento all’argomento dal quale siamo partiti in questo ragionamento: non si tratta semplicemente di disciplinare le cose, ma di andare oltre l’apparenza e la casualità, alla quale sono affidati i fondamentali del vivere. Chiamiamo “crescita personale” l’opportunità di emancipare il proprio vissuto a favore di una maggiore comprensione delle dinamiche di relazione. Chiamiamo “crescita personale” la possibilità di recuperare il proprio cammino evolutivo e di mettersi a disposizione dell’altro per fare in modo che il proprio ruolo e la propria testimonianza di vita possano essere un contributo importante nei propri affetti come nei ruoli che siamo chiamati a svolgere per passione, per competenza, per scelta professionale. Chiamiamo “crescita personale” il presupposto indispensabile per costruire il mondo di domani.
prossimo corso: scrivere a info@movimentosereno.it
presso la nostra sede in Capriccio di Vigonza (Pd) Via Gorizia 1
Per richiedere la data e la zona del prossimo corso Starqi scrivi a info@movimentosereno.it. Corsi su StarQi, con applicazioni della moderna Ricerca Biofisica e della Medicina Cinese Tradizionale vengono svolti con cadenza mensile presso la nostra sede di Capriccio di Vigonza (Pd). Per le altre sedi vedi il calendario o richiedi alla nostra segreteria per organizzare corsi in altre zone d’Italia.
PRESENTAZIONE DISPOSITIVO StarQi
(misurazioni precise e regolazioni in pochi minuti)
La medicina quantistica e la biofisica sbarcano anche in Italia tra il grande pubblico.
Finora l’operatore che voleva offrire le stesse prestazioni fornite dallo StarQi Pen, doveva necessariamente dotarsi di strumentazione ingombrante e costosa (da 10.000 fino a 30.000 Euro).
Dopo diversi anni di ricerca il nostro team austriaco starQi ha terminato la prima release: si tratta di uno strumento rivoluzionario ed innovativo, rivolto sia al benessere psicofisico che al settore del wellness, combinando il sapere della medicina occidentale ai principi della medicina tradizionale cinese ed ayurvedica, oltre che all’insegnamento dei 5 elementi.
Da oggi l’utente Sanza può disporre finalmente di un nuovo formidabile dispositivo diagnostico di misurazione e regolazione professionale, supercompatto ed a basso costo che:
1. funziona con i benefici raggi agli infrarossi e biofotoni naturali, senza effetti collaterali e controindicazioni
2. può monitorare tutto il giorno ( o tutta la settimana o il mese o l’anno o il periodo che necessita) lo stato di salute di tutti i principali organi. Questo sistema consente di fare più misurazioni non invasive in tempi veloci, senza esami di laboratorio e permette di individuare e distinguere i valori in squilibrio permanente da quelli in squilibrio provvisorio, che il corpo riesce da solo a guarire.
3. monitorizza in tempo reale eventuali carenze di principi attivi (ed indica i cibi ed i rimedi naturali dove trovarli
4. monitorizza eventuale presenza di tossine o metalli pesanti o inquinamenti ( e indica come disintossicarci).
5. consiglia in tempo reale la terapia biofisica ideale del momento presente.
6. infine mostra in una mappa i punti energetici ed i trigger points da stimolare progressivamente sempre in tempo reale, minuto dopo minuto, utilizzando i biofotoni della Sanza. Questo sistema consente di praticare un’attività non invasiva, simile per esempio a quanto compie all’agopuntura, anche senza essere esperti di meridiani e punti energetici, perchè i punti vengono tutti mostrati e facilmente identificati!
Ecco altri effetti normalmente ottenibili dal suo utilizzo:
7. Incremento significativo del benessere, miglioramento delle performance sportive e mantenimento della vitalità
8. Riduzione dello stress
9. Riduzione stabile del peso
10. Eccezionale aumento delle prestazioni sportive
11. Tempi di rigenerazione più rapidi e riduzione dell’acido lattico
12· Effettivo e duraturo antiaging per il mantenimento della propria bellezza
13. Prevenzione ed eliminazione di disturbi e blocchi psicofisici §
14. Regolarizzazione del metabolismo
15. Prevenzione del benessere psico-fisico
16. Supporto in caso di disturbi psicofisici
17. Prevenzione ed eliminazione di disturbi e blocchi psicofisici
Lo starQi è un sistema di analisi nonché trattamento energetico uniti in un unico strumento, che opera in telecomunicazione diretta con un server software appositamente progettato.
Si tratta di un dispositivo estremamente preciso ed affidabile, da utilizzare in piena autonomia.
… per fisioterapisti, preparatori atletici, personal trainers, centri benessere, spa, palestre, nutrizionisti, dietisti, naturopati, chiropratici, osteopati, massoterapisti, biologi, centri fitness, centri sportivi, piscine, circoli tennistici e per chi desidera semplicemente rimanere o rimettersi in forma.
N.b. : Le sessioni di corso per i medici sono organizzate su appuntamento e su dispositivi medici di tipo professionale.
NEL POMERIGGIO SU ISCRIZIONE CORSO PERSONALIZZATO SUL DISPOSITIVO SANZA
prossimo corso:
(scrivi a info@movimentosereno.it, per info sui prossimi corsi)
presso la sede di Movimento Sereno In via Gorizia, 1 a Capriccio di Vigonza
(Pd)
CORSO BIOEXPLORER RISERVATO AI MEDICI (scarica programma)
DOCENTE:
Dr. Carlo Alberto Levorato – ideatore della metodologia per la VISITA TLM e membro della società scientifica SIPNB
SOCIETA’ ITALIANA di PSICONEUROBIOLOGIA
Il Bioexplorer è un dispositivo di biofisica unico al mondo “con funzioni che fino ad ieri sarebbero state definite fantascientifiche”, in grado di “spegnere” i principali conflitti, di qualsiasi genere, che portano alle malattie più importanti.
In grado di datare con precisione l’inizio di ogni conflitto addirittura fino al periodo perinatale.
Già certificato come dispositivo medico registrato in Italia.
Per esempio con il BE possiamo verificare lo stato del cervello addominale che sovrintende ai ritmi di peristalsi del digerente e non solo. In caso di somatizzazione di eventi su detta area cerebrale, è probabile avere conseguenze anche sulla motilità intestinale, nei modi ed importanza proporzionati al livello della somatizzazione.
Neuropeptidi e neurotrasmettitori espressi con continuità dalle due aree cerebrali, possono essere identificati dal Bio-Explorer senza difficoltà. La loro attivazione continua porta a modificazione delle peristalsi, formazione di gas, depressione del sistema immunitario, etc. Sono indagabili:
catecolamine
corticosteroidi
serotonina
sostanza P
neuropeptide Y
leptina
gaba
glicina
bombesina
V.I.P.
l Bio-Explorer può indagare in modo non-invasivo le patologie di natura cardiologica ed angiologica
Alcuni esempi:
La metodica permette di verificare in tempo reale l’espressione di vasopressina, angiotensina II, aldosterone e corticosteroidi, nonché la presenza di neurotrasmettitori eccitatori sia nell’area cardiaca, sia nelle aree funzionali cerebrali correlate con la regolazione della pressione arteriosa (simpatico, parasimpatico, nuclei della base, tronco encefalico)
Il cardiologo può individuare e rimuovere l’espressione continua di neuropeptidi nelle specifiche aree cerebrali o sul cuore, che portano a tachicardie o bradicardie o ad altre alterazioni del ritmo di tipo funzionale.
lE MACCHINE LO VEDO L’ORA DEI DANNI IN LUNGO E OGNI PAIO DI SONO UN PAIO DI VOLTE,
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posti limitati – entrata ad invito (per richiedere l’invito scrivi a info@movimentosereno.it ed indica il giorno di interesse)
Programma del corso ore 09.00-19.00 da giovedì a sabato ( domenica termina alle ore 13).
Presentazione del Bio-Explorer 1° Giorno
Saluto ai partecipanti
La situazione diagnostica attuale nella medicina classica
La necessità di uno strumento innovativo per esplorare le aree cerebro-spinali
Le basi del Bio-Explorer:
Il Primo Vascular System
L’organizzazione olonomica del cervello
Il sistema informativo dell’acqua nel corpo
I processi biochimici cellulari
I meridiani delle aree cerebrali e quelli cinesi originali
L’interazione dimensionale. Dove nasce la malattia: dimensione primaria e spazio-tempo
Pomeriggio:
Prestazioni del Bio-Explorer dopo 10 anni di esperienza:
Uno strumento professionale: cosa è, cosa fa, le normative europee di sicurezza
Interazione uomo-macchina, massima flessibilità per l’operatore.
Cartella clinica ed esportazione in Excel o altri BE
L’affidabilità delle misure: misure assolute, indipendenza dal pH della pelle, compensazione automatica della pressione esercitata dalla sonda, controllo della varianza. Pubblicazioni sul tema.
I punti di misura ed i vettori informativi
Aree cerebro-spinali esaminabili
Markers dei principali processi patologici: neurotrasmettitori, neuro peptidi ed ormoni, ossidazione, nitrosilazione, glicosilazione, metalli, infiammazione acuta e cronica: attività e situazione del sistema immunitario, apoptosi e necrosi, proteine espresse in modo patologico, fattori di crescita, markers tumorali
Sensibilità dello strumento 2°Giorno
Come nasce la malattia:
La correlazione fra conflitto e malattia, le fasi della malattia
La correlazione fra simbolo ed organo: collegamento fra area cerebrale attivata ed organo
periferico bersaglio. Il rendimento sinaptico ed il ruolo dei recettori. La comunicazione
DNA – DNA
Correlazione fra neuro peptidi e componente emozionale
Come viene eseguito un test:
Esame dei neurotrasmettitori e neuropeptidi
Analisi dei singoli eventi vissuti e modelli di reazione: come correggere il modo di reagire della persona esaminata
Esame dei processi biochimici patologici attivi
Le vie ossidative/nitrosilanti e glicosilanti: i danni causati da perossido di idrogeno, perossinitrito, xantina, omocisteina
Le aldeidi ed i processi eccitotossici
I markers di invasione
Lo stato locale del sistema immunitario
Le malattie neurodegenerative: esigenza di una diagnosi ultra-precoce
Pomeriggio:
Ottimizzare le condizioni del paziente
La respirazione mitocondriale questa sconosciuta
Le molecole della respirazione mitocondriale, i substrati, enzimi e transporters
La simulazione della terapia 3° Giorno
Esempi di approccio ad alcune patologie in cooperazione con i presenti:
Vitiligine: distruzione dei melanociti
Fibromialgia: origine del dolore muscolare
Debolezza cronica
Tachicardia ed ipertensione
Rischio cardiaco: perché muoiono i giocatori di calcio?
Parassiti e funghi
Depressione
Cognitivi (AD, PkD, VsD, CJ)
Motorii (PD, MS, ALS)
Schizofrenici
Alcolisti 4° Giorno
Tavola rotonda con i partecipanti
Ore 13 Termine della presentazione
Il bioexplorer , tra gli altri comprende i seguenti algoritmi:
1. il Primo Vascular System (scoperto da Bong-Han lo Scienziato che per primo ha individuato la Rete dell’organismo umano, in cui scorrono i biofotoni. Bong-Han del corpo umano è stato il primo scienziato ad aver osservato fisicamente i biofotoni. Il Primo Vascular System è stato validato dalla scienza ufficiale)
2. L’organizzazione holonomica del cervello ( Scoperta daKarl Pribman e conosciuto come il “modello olografico di Pribram e Bohm” ).
3.Il sistema informativo dell’acqua nel corpo ( dagli studi di Preparata e del Giudice)
4. La correlazione tra i processi biofisici ed i processi biochimici cellulari ( Controllo dettagliato dei processi biochimici cellulari che accelerano l’invecchiamento del corpo: ossidativi, nitrosilanti, glicosilanti, infiammatori. I processi vengono esaminati in ciascuna parte del corpo, comprese le aree cerebro-spinali.)
5. I meridiani delle aree cerebrali (I punti attualmente identificati consentono l’esplorazione di trentotto aree cerebrali e due spinali. Della moltitudine di molecole potenzialmente presenti nel nostro organismo, alcune sono individuabili solo in conseguenza di un determinato processo biochimico in atto. Se il processo riveste caratteristiche di anormalità, i suoi cataboliti potranno fungere da marker del processo stesso. Per quanto concerne la correlazione fra molecola identificata col meccanismo di risonanza e la sua collocazione fisica, essa è definita dal potere risolutivo del punto di indagine impiegato: la molecola identificata in un volume (voxel) che sarà più o meno ampio, in funzione delle caratteristiche tipiche della finestra stessa in accordo col percorso dello specifico meridiano, già descritti in larga parte dai cinesi e validati con tecniche moderne (radioisotopi, scansori SQUID).
6. La correlazione fra conflitto e malattia ( Il Prof. Ryke G. Hamer sin dal 1981, ha iniziato a studiare i meccanismi che generano una malattia, come essa coinvolga le diverse aree cerebrali e gli organi periferici del corpo.
Gli eventi che viviamo in modo improvviso ed inatteso che scatenano forti emozioni che tratteniamo in noi, attivano neuroni di varie tipologie in specifiche aree cerebrali correlate col tipo di evento vissuto. I neuroni restano attivati fino a quando le emozioni non vengono rilasciate all’esterno).
7. La correlazione fra simbolo ed organo ( La Prof. Candace B. Pert ϯ, ex NIH, ben prima di Hamer aveva scoperto i neuropeptidi, molti dei quali correlati con una singola componente emozionale (ansia, rabbia, allarme, risentimento cronico, etc.). Anche i neuropeptidi sono emessi dai neuroni così come i neurotrasmettitori.
L’esame della configurazione di neuroni attivati in un’area cerebrale ci permette quindi di scoprire: Il tipo di evento vissuto (area cerebrale coinvolta). La reazione emozionale del soggetto, componente per componente (serie dei neuropeptidi e neurotrasmettitori).
F. Castrica ha poi scoperto la legge matematica che correla i neurotrasmettitori fra loro per specificare quando è avvenuto l’evento che ha generato il conflitto. La precisione è tale da poter distinguere ad 80 anni un evento prenatale da uno perinatale.
8. L’interazione dimensionaleIl pensiero creativo nasce in una dimensione diversa da quella dello spazio-tempo nella quale è il corpo. Per trasferire al corpo quanto ideato da NOI, esistono una serie di strati di rivestimento del corpo stesso che fungono da interfacce dimensionali. Le più importanti per la malattia sono lo strato che gestisce le emozioni e quello che interfaccia i neuroni e le altre cellule del corpo: l’eterico. La via comune di comunicazione utilizzata è quella delle frequenze.
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