Molte persone che hanno utilizzato Sanza a casa propria noleggiandola o presso gli studi medici ed ospedali sempre più numerosi che la utilizzano, sono rimasti stupefatti dalla velocità con cui il processo infiammatorio di cui soffrivano, si sia quasi immediatamente estinto e di conseguenza sia velocemente sparito ogni sintomo. In certi casi addirittura abbiamo assistito a scene che richiamano alla mente certi miracoli di cui in passato avevamo letto solo nei libri sapienziali…
Sappiamo che con Sanza tale processo avviene in modo naturale, quindi senza effetti collaterali, contrariamente a quanto avviene con l’utilizzo dei farmaci, che anzi spesso trasformano un processo infiammatorio in una infiammazione cronica a causa delle gelificazione dei tessuti che essi producono.Questo ci introduce a porre subito una prima domanda fondamentale sul futuro della medicina: stiamo per uscire dal sistema della dipendenza dei farmaci per entrare in un altro ancor più pernicioso, in cui saremo dipendenti dalle macchine?
Ma… possibile? Se ce la fa una semplice macchina a disinfiammare un tessuto, possibile che l’uomo, un essere di luce, molto più potente di una macchina, non riesca a fare altrettanto, anzi a fare molto di più, senza dover sempre dipendere da interventi esterni? Non è forse da dentro il nostro cuore che nascono piuttosto tutte le malattie? (Lc, 7:20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo»).
Avvalendosi dei contributi della gente comune ed analizzando le semplici esperienze quotidiane, abbiamo cercato di approfondire i meccanismi delle malattie e scoprire i nessi più reconditi che collegano i meccanismi fisiologici a quelli psichici e spirituali.
Cominciamo qui dalle INFIAMMAZIONI che ci sembrano così significative in questi tempi dove impera accompagnato al grande inquinamento, una sostanziale indifferenza: la tiepidezza (Apocalisse 3,16 ” Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”).
Avete mai provato a visualizzare il contesto ed assaporare quanto sia infiammato il dialogo erotico tra Gesù e la Samaritana al pozzo? E’ proprio grazie a questa fiamma che Gesù le ha fatto una delle più grandi rivelazioni contenute nei Vangeli…
Eh si, sembra proprio che a causa dell’inquinamento (fisico ma anche e soprattutto spirituale) che toglie energia, uno si ritrovi nella vita in quella tipica situazione in cui gli “manchi fiamma”, una vita che manca di calore. Un vita con poco entusiasmo e dove non ci sia nulla di importante per cui valga la pena “infiammarsi”. Ebbene sembra che un po’ alla volta la stessa cosa accada anche alle sue cellule: comincia a mancare a calare la tensione superficiale della membrana (che è il cervello della cellula. Vedi questo video dall’ottavo minuto…)
Di conseguenza con la tensione cala anche il “movimento”, cioè la “resa delle pompe” (la pompa sodio potassio) e la cellula comincia un processo di deperimento. Allora interviene l’infiammazione cercando di ravvivare la vita e di riportare il sistema in equilibrio!
Possiamo definire fisiologicamente le infiammazioni come quei meccanismi che tendono a solubilizzare la sostanza fondamentale del tessuto connettivo in modo da rendere solubili il più possibile le tossine e così poterle eliminare più facilmente e velocemente. Istamine, chinine, sostanze algogene, enzimi lisisomiali, l’acidosi stessa hanno tutte lo stesso scopo: solubilizzare il connettivo! Se interveniamo con antinfiammatori impediamo il processo di solubilizzazione, riconducendo la stessa sostanza fondamentale del connettivo ad una fase di gel, per cui le tossine non possono essere più drenate, per cui avremo assieme alle recidive una cronicizzazione della malattia. (Ahi, ahi, ahi mamme che al minimo accenno di influenza dei vostri bambini, ricorrete ai farmaci…!!!).
“Come – penseranno i più – dovrei forse ringraziare perchè sono malato?” ed ancora “Ringraziare mi fa forse guarire?”
Si.
Appunto.
Dovremmo incominciare a rovesciare gli attuali processi di comprensione che ci hanno portato a tanti vicoli ciechi; dovremmo cominciare a vedere la malattia come un processo positivo, che ci segnala le vie sbagliate (soprattutto a livello spirituale, cioè le cosiddette vie larghe…quelle che Gesù dice che portano alla perdizione…). La malattia, se ascoltata, ci accompagna gradualmente verso le vie giuste cioè ci fa evolvere nella capacità di dare/riceve amore.
La malattia non va combattuta, ma accettata, compresa ed accompagnata. Impariamo a ringraziare il nostro corpo ed i suoi sintomi con amore. Facciamolo con convinzione e saremo stupiti di quanto velocemente molti sintomi, anche importanti, ci lascino istantaneamente…
Senza malattie non ci sarebbe evoluzione! Senza capacità di produrre infiammazione NON CI SAREBBE VITA! L’infiammazione è sempre una riposta ad un’aggressione, ad un conflitto. E’ un evidente evento biologicamente sensato, che diventa eccezionale solo in rapporto alla durata (perchè non riusciamo a perdonare subito?…), all’entità (perchè ci fidiamo così poco… e vogliamo sempre metterci la posto del Creatore e della leggi della natura che ci parlano di Lui?), all’estensione (perchè viviamo in una società dove abbiamo “accorciato le grandi distanze”, facciamo centinaia di chilometri in poche ore… e ci muoviamo così poco? Siamo sempre più fermi. L’obesità, la tipica malattia da poco movimento, anzi ancor di più le semplici e classiche “due dita di grasso attorno ai fianchi” sono indice di presenza di grasso viscerale. Quindi di un pernicioso processo infiammatorio in corso!).
Perdono, fiducia, movimento… altri ingredienti fondamentali del processo di guarigione primario, cioè quello spirituale dove risiede il senso compiuto di tutte le malattie…
Microprocessi infiammatori avvengono costantemente nel nostro organismo.
Sono opportuni dei sistemi di prevenzione primaria che rafforzino il nostro sistema immunitario, di cui avremo modo di parlare abbondantemente. A questi è opportuno che corrispondano dei sistemi di cura da cui siano il più possibile esclusi tutti quei pericoli di controindicazioni ed effetti collaterali come quelli indicati dai farmaci e dai metodi che rispondono alla logica della medicina allopatica, curatrice dei sintomi e dimentica delle cause (basta leggere i bugiardini che accompagnano i farmaci…sembrano formulati da qualche strana cultura medievale che si diverte a prendersi gioco di noi: esistono oggi ben altri dispositivi di cura ben più efficaci!).
Ricordiamoci sempre che si tratti di un farmaco, o di un’erba o di un qualsiasi dispositivo, sin tratta solo di un “mezzo”. Un mezzo non dobbiamo mai, mai sostituirlo con il “fine”.
Il fine ci appare sempre quello di imparare ad amare, a dare e ricevere amore in presenza di una malattia è opportuno che cominciamo ad aprirci anche questo genere di …opportunità!
Questo è fondamentale perchè il miglioramento della condizione psichica ed un notevole miglioramento dell’umore sono accompagnati alla remissione dei processi infiammatori.
E’ risaputo, scrive Lawrence Steinmam, professore di neurologia e scienze neurologiche, pediatria e genetica alla Standford University che “uno stress… può aggravare una malattia autoimmune influendo sull’ipotalamo e sull’ipofisi, i quali a loro volta secernono ormoni che promuovono l’infiammazione (…)
Queste scoperte possono offrire una spiegazione alla ben nota osservazione clinica che l’ansia può aggravare una malattia autoimmune“.
La mente dell’uomo e il suo corpo non sono da intendersi separati, ma interferenti tra loro. Dopo le geniali intuizioni di Groddeck nel rapporto psiche-soma, la teoria dello stress distruttivo è stata illustrata, anche se in parte, da Hans Selye con i suoi studi concernenti la G.A.S. (General Adaptation Syndrome).
Seyle divideva, abbiamo visto, uno stress distruttivo da uno essenziale, che chiamava “spinta a reagire” e scrisse, a tal proposito, che “Lo stress è il sale della vita, una carica fornita non solo alla sfera fisica ma anche alla sfera psichica purché l’uomo impari a rilassarsi e ad entrare in rapporto più intimo, sereno con sé stesso e con gli altri“.
Sherrington nel suo lavoro “L’attività integrata del sistema immunitario” è lo studioso che più si è avvicinato a questa simbiosi trovando nell’emozione il confine-incontro tra la psicologia e la fisiologia.
Secondo molti studiosi vi è una significativa relazione fra lo stress distruttivo (che consiste in quell’aggressività notevole che non viene espressa né scaricata all’esterno) e il cancro.
Lennart Levi, nel 1972, alla fine di una complessa ricerca pubblicò i risultati ai quali era giunto. Lo studioso concludeva che nell’uomo le tensioni psicologiche sono da considerarsi le aggressioni più comuni, che si scaricano nella sfera delle emozioni e finiscono con l’alterare il sistema neurovegetativo.
Sulla relazione tra stress e cancro diversi studiosi hanno osservato interessanti nessi.
Già Rigoni-Stern appurò che il carcinoma mammario si manifestava con frequenza maggiore nelle religiose. Gagnon nel 1950 arrivò alle stesse conclusioni di Rigoni-Stern.
Lo stress eccessivo è la più importante fonte di acidosi., situazione in cui le cellule cancerogene prolificano. Lo stress e la mancanza di movimento tolgono ossigeno, altra situazione legata alla proliferazione delle cellule cancerogene.
Una semplice cistite per esempio potrebbe essere curata con gli antibiotici oppure tramite l’alimentazione in modo molto più semplice, veloce, efficace e senza le controindicazioni proprie degli antibiotici (=antivita).
Il più delle volte basterebbe per esempio fare un giorno di digiuno e bere 6-7 volte durante il giorno un estratto di succo fresco, (ovvero “vivo”) con carote, sedano, carote ed una mela (naturali!) per renderlo piacevole.
Nei casi più complessi vedi l’articolo “Come guarire le infiammazione con l’alimentazione” di prossima pubblicazione.
Ma com’è possibile “guarire” da un’infiammazione così facilmente?
Perchè con l’estrattore i prinicipi nutritivi, i micronutrienti, contenuti in quei tipi di verdura e frutta, entrano immediatamente nel circolo sanguigno. Vediamo ora quali sono questi principi e come funzionano.
Consideriamo ora la funzione dell’ INFIAMMAZIONE nonché il ruolo di ossidanti e antiossidanti in tale processo.
Le infiammazioni, oltre che a creare le condizioni che agevolino il drenaggio delle tossine, accrescono il rifornimento di sangue ed elementi nutritivi verso una specifica area e sono essenziali per il funzionamento del sistema immunitario e il processo di guarigione di organi e tessuti danneggiati. Se il sistema immunitario non è abbastanza vigoroso da eliminare microbi invasori e cellule dell’organismo malate, le infiammazioni originariamente adibite alla guarigione diventano infiammazioni distruttive croniche – sintomatiche dell’attuale epidemia di patologie croniche. I farmaci, come sopra spiegato, contribuiscono al processo di cronicizzazione.
Gli ossidanti sostengono il sistema immunitario uccidendo sul colpo i microbi e fornendo al sistema immunitario una maggiore ‘potenza di fuoco’, il che, allorquando si impiegano energici ossidanti quali il biossido di cloro, sfocia in accresciute infiammazione ed acidità dell’organismo.
Di conseguenza, come accade nel corso di qualsiasi reale ripristino della salute, è possibile che durante i trattamenti si sviluppino varie reazioni di guarigione, fra cui infiammazioni temporanee; utili alla guarigione sul lungo termine, ma disagevoli a breve termine.
Per una più dettagliata spiegazione di tale processo, denominato “crisi di guarigione” o “reazione di guarigione”, vedi l’articolo dedicato (clicca qui).
Non-radicali: composti reattivi capaci di ossidare biomolecole.
I radicali liberi non sono sempre dannosi: negli ultimi anni è stato molto studiato il ruolo del radicale ossido nitrico (NO•), effettore finale di molti processi biologici. L’ossido nitrico è fondamentale nella regolazione del tono vascolare e svolge un ruolo in molti altri processi (es. risposta immunitaria). Ricordiamo che le cellule fagocitarie coinvolte nella risposta immune primaria (neutrofili, monociti o macrofagi) sintetizzano radicali liberi come parte dei processi di difesa contro organismi patogeni.
Difese antiossidanti
Per contrastare l’azione dei ROS in eccesso, l’organismo ha a disposizione una serie di meccanismi enzimatici o non-enzimatici di difesa. Per antiossidante intendiamo “qualsiasi sostanza che, presente in concentrazione molto bassa rispetto a quella di un substrato ossidabile, è in grado di ritardare o inibire significativamente l’ossidazione di quel substrato” .
I principali sistemi enzimatici coinvolti nella difesa antiossidante sono:
– superossido dismutasi, attiva contro il radicale superossido (O2•-)
– catalasi, che riduce il perossido di idrogeno (H2O2)
– glutatione perossidasi (in molti casi selenio-dipendente), che riduce gli idroperossidi organici. La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’efficacia delle difese enzimatiche antiossidanti. Molti oligoelementi essenziali, tra cui selenio, rame, manganese e zinco sono coinvolti nella struttura molecolare o nell’attività catalitica di questi enzimi.
Una seconda linea di difesa è formata dai composti antiossidanti endogeni a basso peso molecolare, che reagiscono con i composti ossidanti riducendone il potenziale nocivo. Tra di essi ricordiamo il glutatione, l’ubichinolo e l’acido urico, tutti normali prodotti del metabolismo corporeo.
Esistono infine gli antiossidanti di origine alimentare :
• Acido ascorbico (vit. C)
• Tocoferoli (vit. E)
• Carotenoidi
• Flavonoidi
Vitamina C : uno dei più potenti antiossidanti naturali. Solubile in acqua, presente a concentrazioni significative nel plasma (60 µmol/L) e in molti tessuti. E’ particolarmente efficace nei confronti del radicale superossido, idrossilico e dell’ 1O2. Previene inoltre la trasformazione dei nitrati in nitriti. La biodisponibilità è simile sia per la Vit. C da fonti naturali che per quella sintetica. La vit. C protegge i tocoferoli dall’ossidazione, rigenerandone la forma ossidata che si forma durante i processi di difesa contro la perossidazione lipidica.
Vitamina E : termine generico per definire la famiglia dei derivati dell’α−tocoferolo (tocoferoli e tocotrienoli). Sono composti molto liposolubili e agiscono quindi a livello di membrane cellulari e di lipoproteine inibendo la perossidazione lipidica.
Carotenoidi : pigmenti naturali rossi, gialli e arancioni contenuti in molti vegetali e nei tessuti di animali che si cibano di tali vegetali. Sono operativi nei confronti del radicale perossido e dell’1O2. Essendo lipofili, entrano nei meccanismi di protezione delle lipoproteine (in particolare LDL) esposte alla perossidazione lipidica.
Flavonoidi : antiossidanti polifenolici contenuti nella frutta, in molti vegetali e in bevande come il tè, il vino e la birra. E’ un termine che riassume molti gruppi di sostanze strutturalmente diverse tra cui :
• flavanoli (catechina, epicatechina)
• flavonoli (quercetina)
• flavanoni
• flavoni
• isoflavoni
• antocianine
La biodisponibilità di queste sostanze è piuttosto bassa nei prodotti di tipo industriale ed in genere trattati con prodotti di sintesi ed il loro ruolo in vivo è ancora da chiarire.
Oltre ai flavonoidi, esistono altri composti fenolici di importanza potenziale. Ad es. i tirosoli ed idrossitirosoli conferiscono all’olio di oliva le proprietà antiossidanti, oltre ad essere responsabili del sapore pungente di molti oli extravergini. Anche molte piante aromatiche, come rosmarino, salvia menta ed origano contengono composti di questa famiglia. L’assorbimento e la distribuzione corporea di queste sostanze sono poco conosciuti.
Altri costituenti della dieta che entrano direttamente o indirettamente nel sistema di difesa antiossidante sono il selenio, il rame e lo zinco. Un supplemento di questi oligolelementi potrebbe essere utile in caso di documentate carenze dietetiche.
IMPLICAZIONI DEL DANNO OSSIDATIVO SULLE FUNZIONI DELL’ORGANISMO E SULL’INSORGENZA DI MALATTIE.
Il danno ossidativo da ROS non si esplica solo a livello di biomolecole importanti, ma anche a livello di processi regolatori del genoma e del sistema immunitario.
Un aumento dell’assunzione dietetica di antiossidanti potrebbe essere particolarmente utile in sottogruppi quali le donne in gravidanza, i neonati, i bambini, gli anziani e gli sportivi.
• Cardiopatia coronarica : dipende principalmente dai processi arteriosclerotici a livello della parete delle arterie. E’ ormai noto che lo stress ossidativo a livello delle lipoproteine LDL rappresenti un fattore importante nella formazione iniziale delle lesioni aterosclerotiche. L’ossidazione delle LDL dipende da processi di perossidazione indotti da radicali liberi. Esistono dati che suggeriscono che un aumento dell’assunzione di antiossidanti lipofili, come Vit. E e carotenoidi può avere un effetto protettivo nei confronti di tali lesioni.
• Carcinogenesi : la carcinogenesi è un processo complesso costituito di varie fasi (inizio, promozione e progressione). La generazione di ROS può influenzare la carcinogenesi a vari livelli. Il danno ossidativo del DNA può provocare rotture di una singola catena o della doppia catena, come pure aberrazioni cromosomiche. Le modifiche del DNA possono provocare mutazioni puntiformi, delezioni o amplificazioni geniche che possono costituire la prima fase della carcinogenesi . Anche in questo caso, gli antiossidanti naturali sembrano prevenire, in particolare in studi su cellule in cultura, l’effetto mutageno dei ROS.
• Cataratta e degenerazioni oculari dovute all’età. La cataratta è un opacizzazione del sistema di lenti dell’occhio dovuto ad alterazioni ossidative delle proteine. Ciò non sorprende se si pensa che l’occhio è esposto alla luce (UV) e all’azione ossidante dell’ossigeno. Elevati livelli di Vit. C e Vit. E possono prevenire lo sviluppo della cataratta.
• Alterazioni neuronali : lo stress ossidativo può intervenire nella degenerazione neuronale alla base di malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica e la malattia di Alzheimer .
In conclusione, i dati disponibili mostrano che un aumento dell’assunzione di antiossidanti da fonti naturali, in articolare frutta e vegetali è molto utile nella prevenzione di varie malattie.
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Il significato specifico e speciale di ciascuna malattia (nuova rubrica e presto forum)