Segue da…
Effetti base sul corpo umano dei campi elettromagnetici effettivi a bassa frequenza (e-CEMP )
Importante! Bere sempre molta acqua pura prima e dopo ogni terapia per agevolare l’espulsione delle tossine rimosse dalle cellule!
L’asta per i biofotoni sanza è l’applicatore utilizzato per la fototerapia, detta anche terapia con biostimolazione biofotonica, laser a bassa intensità o soft laser.
La luce emessa dai biofotoni è di un color rosso ben visibile e ha una lunghezza d’onda di 658 nm. Questi fotoni sono importanti per generare un livello energetico adeguato per l’organismo e per favorire i processi cellulari e di guarigione.
Mentre i campi magnetici attraversano il corpo e si attenuano man mano che si allontanano dalla sorgente d’origine, la luce viene assorbita.
La pelle chiara presenta una sorta di “finestra ottica” attraverso la quale la luce rossa riesce a penetrare facilmente. L’energia della luce viene sfruttata, per esempio, per formare il legame chimico ATP (adenosina trifosfato).
L’ATP rappresenta la riserva di energia della cellula e si riforma di continuo al suo interno, per mettere a disposizione, su richiesta, un quantitativo di energia sufficiente per le funzioni cellulari.
I biofotoni consentoo di lavorare a livello locale su tutta la zona interessata. Passandolo sopra un muscolo contratto, per esempio, la pelle lentamente si distende. Analogamente, in presenza di una ferita si può trattare l’area corrispondente. I biofotoni rendono possibile il trattamento dei punti dolorosi e dei trigger points. Con i biofotoni si possono stimolare i punti meridiani (non in maniera invasiva come con l’agopuntura) ed esercitando una leggera pressione con la punta dell’applicatore sul tessuto si può applicare agopressione.
I fotoni emessi da un diodo si propagano tutti in fase (in modo coerente) con la stessa lunghezza d’onda (monocromatico) e con una deviazione minima (divergenza). Si spiega così l’energia elevata dei biofotoni. L’effetto dei biofotoni a bassa intensità (biolaser) viene descritto come antiflogistico (antinfiammatorio), analgesico (antidolorifico), antiedematoso (elimina l’acqua dai tessuti), rigenerativo (curativo) e revulsivo (stimola laolazione sanguigna).
Queste proprietà spiegano l’impiego dei biofotoni.
Stimola la guarigione (in prima e in seconda intenzione) delle ferite. Il biolaser, quindi, può essere impiegato anche per problemi di natura chirurgica e ortopedica. Quando invece si tratta di favorire il processo di rigenerazione, allora i biofotoni a bassa intensità torna utile nella terapia fisica, nello sport e nella cosmetica. Anche problematiche di tipo dermatologico, odontoiatrico, urologico, ginecologico e neurologico rispondono bene a questa forma di trattamento con i biofotoni. In ogni
caso, prima di iniziare la cura ci vuole una diagnosi.
Giovani e meno giovani traggono uguali benefici dall’impiego di questa tecnica.
Gli occhi non devono mai essere esposti ai raggi diretti. Poiché i raggi di luce vengono deviati nei tessuti, questi possono colpire
anche indirettamente la retina. Se l’occhio, pur non essendo trattato direttamente, percepisce comunque la luce rossa, occorre modificare l’angolo di irradiazione in modo che il fascio luminoso non sia più visibile.
Anche i pazienti con pace-maker possono ricorrere al biolaser. Si può infatti intervenire in maniera sistematica attraverso i punti riflessi delle mani o dei piedi, ma anche con la stimolazione dei meridiani.
La durata del trattamento varia a seconda del problema, dipende dalla potenza dei biofotoni (mW) e viene adeguata alla combinazione con gli inviluppi sanza.
Si può abbinare l’uso dei biofotoni a tutti gli applicatori dei segnali degli inviluppi sanza (campo magnetico). La sinergia delle due
terapie accelera il processo e migliora il risultato finale.
La combinazione delle applicazioni aiuta le cellule a riacquistare rapidamente uno stato energetico favorevole (possibilità terapeutica) o a conservare uno stato già buono (profilassi).
Cosa sono i Biofotoni: clicca qui.
Con il dispositivo a biofotoni Sanza, uno dei dispositivi in dotazione, si può praticare anche una agopuntura di tipo non invasivo, stimolando i punti energetici indicati dai meridiani del corpo umano (canali energetici secondo la medicina cinese classica).
Ricordiamo che questi punti vanno utilizzati in modo assolutamente personalizzato e serve inoltre un’approfondita conoscenza sulle modalità di stimolazione, onde evitare, per esempio, di andare ad ulteriormente stimolare punti che sono già in eccesso energetico.
In fondo all’articolo vi proponiamo alcuni punti fondamentali da stimolare con i biofotoni di Sanza con delle immagini che vi indicano i punti più importanti e di facile utilizzo. ( alcune parti dei testi sono tratti da http://www.mednat.org/cure_
PUNTI PER L’ACUFENE
I punti sono tre:
1. in corrispondenza dell’entrata del nervo uditivo come nella foto,
2.dentro al condotto uditivo e
3. dietro all’orecchio come nella foto.
Un ottimo sistema che indica in tempo reale tutti i punti di misurazione e di regolazione energetica per qualsiasi tipo di dispositivo di cura e di trattamento biofisico, avvisando in caso di eventuali errori e controllando continuamente se i punti sono corretti è il dispositivo StarQi.
Vedi: StarQi. Corsi di formazione di medicina quantistica
Formazione StarQi e Sanza per gli sportivi ed operatori professionali
Segue una rassegna di foto che mostra i punti più utilizzati dai vari tipi di “penne” e dispositivi biofotonici. Nel caso della penna Sanza, se non siete sicuri di cogliere esattamente il punto giusto, potete allontanare di qualche centimetro la penna dalla pelle, in modo da allargare l’area di attività del raggio rosso ed aumentare così facendo, le probabilità di puntare in modo più efficace i biofotoni :
Applicatore asta con/senza soft-laser (accessorio Sanza)
• Applicazione intensiva e di precisione di Hüllkurven magnetiche (le Hüllkurven brevettate secondo il Prof. Dr. Ing. K. Bretz. Test scientifici hanno dimostrato che le Hüllkurven migliorano gli effetti biologici degli impulsi magnetici nel corpo. Le Hüllkurven prodotte da due generatori di segnale trasmettono al corpo, tramite gli applicatori selezionati, segnali e impulsi di intensità e frequenze ben definite, in forma di bande di frequenza )
• Per lesioni, infiammazioni, dolore, acufene
• Per agopuntura “senza aghi”
• Combinazione esclusiva di campi magnetici a impulsi e funzione soft-laser
Dati tecnici: Lunghezza 18,5 cm. Diametro 2,5 cm. Peso 0,268 kg. Densità del flusso /Intensità 10 – 1.250 µT.
Funzione soft-laser: Potenza 5 mW. Lunghezza onda 658 nm.
Profondità di penetrazione 1,6 cm. Classe di protezione laser 2 (con codice di sicurezza).
Per il trattamento con i biofotoni non esistono controindicazioni assolute.
L’occhio non va mai esposto alla luce diretta dei biofotoni. Il fascio di luce viene deviato nei tessuti e può colpire la retina, anche se non è stato indirizzato direttamente verso l’occhio.
Appena l’occhio vede la luce rossa, occorre modificare l’angolo di irradiazione in modo che il fascio luminoso non sia più visibile.
Seguono varie mappe che indicano i punti energetici principali

Inizia nell’angolo interno dell’occhio e attraverso la fronte raggiunge la sommità della testa; da qui si diparte per un breve tratto secondario che entra nel cervello. Il tratto fondamentale, invece, continua il suo percorso lungo la parte posteriore del capo e, giunto in prossimità del collo, si divide in due diversi tratti. Il primo, più interno, si sviluppa lungo la schiena parallelo alla colonna vertebrale. Nella regione lombare si dirama a sua volta: un tratto entra nella regione lombare e raggiunge la vescica passando attraverso il rene; l’altro prosegue, lungo le natiche e la parte posteriore della gamba, fino al ginocchio dove si ricongiunge con il secondo tratto che, esternamente, giunge dalla spalla scorrendo parallelo al primo. Il meridiano prosegue lungo il polpaccio, gira intorno al malleolo e dopo aver percorso la parte laterale esterna del piede termina sulla punta del quinto dito (dove si collega con il meridiano del rene).
Mancanza di tensione: si manifesta a volte con sudorazione notturna e ansietà; può provocare congestione nasale, pesantezza e dolori agli occhi, cefalea occipitale, minzione frequente, freddo alla schiena, tendenza a incurvamento del dorso, disturbi all’utero e infiammazione dolorosa della vescica urinaria.
Eccesso di tensione: può portare a dolori della nuca e alle vertebre cervicali e toraciche, tensione dei muscoli delle spalle, congestione nasale. Può inoltre provocare infiammazione e disturbi a carico della vescica e della prostata nonche’ tensioni a carico del sistema nervoso vegetativo. Come quello del rene, il meridiano della vescica controlla la funzionalità degli organi preposti alla depurazione; controlla infatti l’eliminazione dell’urina. Le sue funzioni sono collegate al mesencefalo, che coopera con gli ormoni surrenali e ipofisari. è collegato con il sistema neurovegetativo.

MERIDIANO dell’INTESTINO CRASSO
Ha origine nel punto terminale del meridiano dei polmoni e cioè nella punta del dito indice. Percorre in superficie la mano lungo il lato radiale dell’indice e l’avvallamento tra questo dito e il pollice; sempre in superficie raggiunge il gomito, risalendo il bordo della parte laterale dell’avambraccio, e giunge alla sommità della spalla percorrendo il bordo della parte anteriore del braccio. Qui si divide in due diversi tracciati: il primo, interno, attraversa i polmoni e il diaframma per terminare in corrispondenza dell’intestino crasso; il secondo risale il collo, attraversa la guancia e si divide a sua volta in un tratto interno che passa nei denti e nelle gengive inferiori e un tratto esterno che supera il labbro superiore e termina sul lato opposto del naso.
Mancanza di tensione: si manifesta spesso con le vie nasali secche, debolezza bronchiale, disposizione alla diarrea e ai fenomeni infiammatoli in generale, cattivo funzionamento del colon. Le persone soggette a una mancanza di tono nell’energia di questo meridiano sono spesso di cattivo umore, dimostrano scarsa autonomia e incapacità di prendere decisioni.
Eccesso di tensione: si può manifestare con cefalea, riniti e tonsilliti acute, dolori dell’arcata dentale inferiore, difficoltà circolatorie nella zona del bacino, emorroidi, diarrea occasionale. Sintomi evidenti possono essere osservati anche nel volto, che appare spesso arrossato, e negli occhi, che perdono la loro luminosità e appaiono spenti. Anche la tendenza a mangiare troppo e la rigidità dei muscoli del collo e del braccio sono manifestazioni legate spesso a uno squilibrio del meridiano. Il meridiano dell’intestino crasso – da alcuni detto anche colon – favorisce la funzione polmonare, secerne ed elimina le scorie e contribuisce a rendere fluida l’energia che ristagna nel corpo.

MERIDIANO del TRIPLICE RISCALDATORE
Inizia sulla punta dell’anulare, percorre il dorso della mano e tutto il braccio fino a raggiungere la zona posteriore della spalla, superata la quale entra nel petto sotto lo sterno. Qui si biforca: una parte attraversa il pericardio e il diaframma e scende a collegare i riscaldatori superiore, medio e inferiore; l’altra risale verso la spalla, supera il collo, raggiunge l’orecchio e si divide ulteriormente. Il tratto principale penetra all’interno del volto mentre quello secondario penetra nell’orecchio, ne riemerge e prosegue fino all’estremità esterna del sopracciglio (dove si collega con il meridiano della vescicola biliare).
Mancanza di tensione: si manifesta a volte con predisposizione a riniti e tonsilliti, ipertrofia dei linfonodi cervicali, maggior sensibilità all’umidità e agli sbalzi di temperatura (caldo, freddo). Può anche determinare rigidità e tensione in corrispondenza del torace e dell’addome con stasi di liquidi, aumentata pressione arteriosa, cefalea occipitale e temporale, alterazioni a carico delle vertebre cervicali. L’ipotensione si manifesta inoltre con pesantezza al capo e vertigini.
Eccesso di tensione: condizione che può provocare tensione oppure dolore in corrispondenza del collo, delle spalle, degli arti superiori, del torace o della nuca: infiammazione dei linfonodi o della mucosa nasale nonche’ delle gengive o della bocca in generale e ancora dell’utero; circolazione difettosa negli arti inferiori, eruzioni cutanee. Si manifesta inoltre con irritabilità e senso di oppressione al torace, allo stomaco e al bacino.
Le funzioni di questo meridiano; da alcuni chiamato anche del triplice focolare o del triplice apporto di calore, si integrano con quelle del meridiano dell’intestino tenue. Il focolare superiore è collegato al torace, quello medio al plesso solare e quello inferiore al peritoneo e agli arti.

MERIDIANO dell’INTESTINO TENUE
Parte dalla punta del dito mignolo, percorre in superficie il bordo laterale esterno della mano e, dopo aver attraversato il polso, risale la parte posteriore dell’avambraccio e del braccio; giunto alla spalla si dirige al centro della parte alta della schiena (dove si collega al vaso governatore) e si divide quindi in due tratti. Uno scende internamente al cuore, attraversa il diaframma e lo stomaco e termina nell’intestino tenue. L’altro tratto risale lungo il collo, giunge alla guancia e si biforca in due parti terminali: la prima arriva in prossimità dell’angolo esterno dell’occhio e termina nell’orecchio; la seconda raggiunge invece l’angolo interno dell’occhio.
Mancanza di tensione: può manifestarsi con uno stato di anemia, determinato da difficoltà di assimilazione del cibo; pesantezza agli arti inferiori, lombaggine, sciatica, circolazione difettosa, stasi ematica, appendicite, irregolarità del ciclo mestruale, dolori alle spalle, emicrania, problemi di udito e di vista. I soggetti che soffrono di questo tipo di squilibrio sono a volte in preda a una profonda tristezza e dimostrano scarsa propensione ai contatti sociali; sono spesso pedanti, riescono a controllare le proprie emozioni e manifestano sicura determinazione.
Eccesso di tensione: a sua volta determina digestione difficile, stipsi, disfunzioni ovariche, dolori alle spalle, dolori in corrispondenza dell’arcata dentale superiore. Si manifesta a volte con arrossamento delle guance, scarsa secrezione salivare, rigidità a livello del plesso solare, minzione frequente. Dal punto di vista psicologico lo squilibrio può determinare irrequietezza e affaticamento. L’intestino tenue ha la funzione di assorbire il bolo alimentare, pertanto il suo meridiano condiziona la funzionalità dell’intero organismo che se ne nutre.

MERIDIANO della VESCICOLA BILIARE
Parte dall’angolo esterno dell’occhio e segue inizialmente un doppio tracciato, uno esterno e l’altro interno. Il primo disegna uno zig zag sulla parte laterale del capo, gira intorno all’orecchio e raggiunge la spalla; supera anteriormente la zona ascellare e scende lateralmente lungo la gabbia toracica terminando in prossimità dell’anca. Il tratto interno invece, attraversa la guancia, il collo, il petto e il fegato per raggiungere la vescicola biliare; scende ancora ed emerge in superficie in prossimità dell’anca dove si ricongiunge con il primo tratto. Il meridiano, ora unico, prosegue sulla parte esterna della gamba e raggiunge la caviglia dove si divide ancora in due rami: uno raggiunge la punta dell’alluce (dove si collega con il meridiano del fegato) e l’altro termina sulla punta del quarto dito.
Mancanza di tensione: si può manifestare con stanchezza agli occhi, agli arti inferiori o a tutto l’organismo; difficoltà a digerire i grassi; disposizione a stipsi o diarrea; nevralgie; accumulo di tessuto adiposo e quindi obesità anche in presenza di anemia e inappetenza; iperacidità gastrica. Dal punto di vista psicologico si manifesta con esagerata emotività, timidezza, indecisione.
Eccesso di tensione: può provocare insonnia, rigidità degli arti e del torace; dolori alle spalle, pesantezza al capo, infiammazione a carico delle tonsille, aerofagia, cute giallastra. Chi soffre di questo squilibrio spesso si sente affaticato e si mostra irritabile e impaziente. Questo meridiano è determinante per la distribuzione delle sostanze nutritive all’organismo; equilibra l’energia con l’aiuto delle secrezioni esterne (saliva, succo gastrico, bile) e delle secrezioni interne (gli ormoni).

Parte dall’organo corrispondente e si ramifica da subito in tre diversi tratti, due dei quali completamente interni. Il primo di questi scende all’intestino tenue attraversando il diaframma; il secondo sale fino all’occhio passando vicino alla trachea; il terzo passa per il polmone ed esce in superficie all’altezza dell’ascella, scende lungo la parte interna del braccio, del gomito e dell’avambraccio, passa lungo il palmo della mano e raggiunge la parte interna della punta del mignolo (dove si collega con il meridiano dell’intestino tenue).
Mancanza di tensione: provoca in taluni casi assenza di forza nella parte superiore dell’addome, tensione al plesso solare, disturbi cardiaci con compromissione del miocardio. L’ipotensione si rivela spesso attraverso fitte alla lingua, sudorazione delle palme delle mani, lingua patinosa, stanchezza. Dal punto di vista psicologico spesso la mancanza di tono nell’energia di questo meridiano si manifesta con irrequietezza, timidezza, insicurezza e quindi scarsa forza di volontà.
Eccesso di tensione: si manifesta a volte con tensione e rigidità in corrispondenza del torace, irrequietezza cronica, tensione al plesso solare, irritazione alla gola, tendenza alla sudorazione delle mani, ipersensibilità cutanea, dolori alle spalle, digestione difficile, cefalea, secrezione salivare scarsa. Le persone che sono soggette a questo tipo di squilibrio energetico si dimostrano spesso individui molto ostinati e introversi.
Regola la circolazione del sangue e condiziona pertanto l’organismo in generale. Nella medicina tradizionale cinese, per mezzo dei cinque sensi e del cervello, governa le emozioni e non solo la circolazione del sangue. Ha anche la funzione di adattare all’organismo tutti gli stimoli che provengono dall’esterno.

MERIDIANO del PERICARDIO
Ha inizio nel petto, non in un vero e proprio organo, ma nella membrana che protegge il muscolo cardiaco e si sviluppa in due tratti fondamentali. Il primo scende attraverso il diaframma e congiunge le porzioni superiore, media e inferiore del triplice riscaldatore. Il secondo tratto attraversa invece il petto ed emerge in superficie nella zona costale. Sale aggirando la zona ascellare e si sviluppa lungo la parte interna del braccio, scendendo fino al palmo della mano Qui un ramo secondario raggiunge la punta dell’anulare (dove si collega con il meridiano del triplice riscaldatore) mentre il ramo principale termina sulla punta del dito medio.
Mancanza di tensione: si manifesta con difficoltà a deglutire, lingua patinosa, tendenza alle tonsilliti, squilibri nel funzionamento del cuore, ipotensione arteriosa, dolori a carico del torace, dello stomaco e del duodeno. La persona è spesso irrequieta e riesce con difficoltà a concentrarsi. Soffre anche di insonnia e avverte in talune situazioni un senso di oppressione al torace.
Eccesso di tensione: si manifesta con cefalea, vertigini, disturbi circolatori, tensione o dolore a carico dell’addome e del torace, colite con diarrea o stipsi. Lo squilibrio si manifesta anche con una elevata emotività, difficoltà a concentrarsi e irrequietezza durante il sonno. Il meridiano del pericardio regola le funzioni circolatorie legate alle coronarie, ma controlla anche i processi nutritivi in generale e quelli circolatori.

MERIDIANO del FEGATO
Inizia sulla punta dell’alluce, risale la parte superiore del piede e, superato il malleolo, prosegue lungo la parte interna della gamba fino ad arrivare nella zona del pube dove, dopo aver aggirato i genitali esterni, entra nell’addome e sale attraversando il fegato, la vescicola biliare, la zona costale e il polmone (dove si collega con il meridiano corrispondente). Sale ancora lungo la trachea, raggiunge la gola e quindi l’occhio, in prossimità del quale si divide in due rami: uno attraversa la fronte e raggiunge la sommità della testa; l’altro scende nella guancia e, internamente, segue il contorno delle labbra.
Mancanza di tensione: causa senso di vertigine, anoressia, scarsa potenza sessuale oppure impotenza. Può determinare disposizione alle intossicazioni, rigidità muscolare, disturbi alla prostata. Dal punto di vista psicologico l’ipotensione del meridiano si può manifestare con la tendenza all’indecisione, all’insofferenza e all’irritabilità.
Eccesso di tensione: si manifesta con cefalea, digestione difficile, disfunzioni epatiche, emorroidi, disturbi alla prostata, iperglicemia, infiammazione degli organi genitali femminili, bulimia, fragilità emotiva. Chi soffre di squilibrio per eccesso di energia si mostra spesso ostinato, tende a esagerare; è impaziente, impulsivo ed emotivamente fragile. Spesso inoltre si tratta di una persona affetta da bulimia. Le sue funzioni sono legate al deposito di sostanze nutritive e di energia per l’attività fisica. Aumenta tutte le difese immunitarie e disintossica il sangue.

Ha inizio nella parte centrale dell’addome. Nel primo tratto, interno, il flusso di energia scende fino all’intestino crasso; da qui risale attraverso il diaframma e i polmoni; tra polmoni e gola emerge in superficie in corrispondenza della clavicola e scende lungo la parte mediale del braccio fino al gomito; prosegue quindi sulla parte anteriore dell’avambraccio e dopo aver superato l’arteria principale del polso si biforca: un primo tratto termina nella punta dell’indice, dove incontra il meridiano dell’intestino crasso; il secondo conclude il suo percorso sulla punta del pollice.
Mancanza di tensione: porta a disturbi quali l’ansia, le difficoltà respiratorie, la tendenza all’obesità, la pesantezza al capo, una certa predisposizione alla tosse, l’ipersensibilità al freddo e una notevole carenza di energia. Dal punto di vista psicologico spesso la mancanza di energia si manifesta con stati di depressione psichica, ipersensibilità, difficoltà nei rapporti a livello sociale.
Eccesso di tensione: questa condizione può determinare tendenza a contrarre raffreddori, dolori alle spalle, asma, bronchite, ansia e incapacità a rilassarsi. Sintomi dello squilibrio di energia sono a volte delle fitte in corrispondenza del pollice, dove il percorso del meridiano si conclude, la contrazione dei muscoli del torace oppure ancora la tendenza a sospirare.
La sua funzione primaria è quella di immettere energia che è fondamentale per la vita aerobica e per la costruzione dei poteri di difesa dell’organismo. Secondaria, ma non per questo di minore importanza, è la sua funzione di eliminazione delle sostanze tossiche (l’anidride carbonica per esempio), attraverso l’espirazione. Il polmone viene da tutti considerato come il punto di partenza dell’energia vitale.

MERIDIANO dello STOMACO
Particolarmente complesso, ha inizio accanto al naso (dove termina un tratto del meridiano dell’intestino crasso) da cui sale per raggiungere il punto di incontro di questo con l’occhio (dove incontra il meridiano della vescica); ridiscende accanto al naso, attraversa le gengive superiori e risale esternamente lungo la mandibola dove si divide. Un primo tratto sale esternamente fino alla fronte passando di fianco all’orecchio, un secondo scende internamente, attraversa il diaframma, raggiunge lo stomaco (dove si collega con il meridiano della milza), passa attraverso l’addome e giunge all’inguine dove si incontra con il terzo tratto del meridiano proveniente esternamente dalla mandibola attraverso i collo, il petto e la superficie dell’addome. Dall’inguine il meridiano scende fino al ginocchio lungo la parte frontale della coscia e da lì si divide in due parti: la prima raggiunge la sommità del piede e si biforca in due tratti dei quali uno termina sulla punta del secondo dito del piede e l’altro sul lato interno dell’alluce (dove incontra il meridiano della milza); la seconda giunge al terzo dito del piede.
Mancanza di tensione: può provocare digestione lenta, disturbi gastrici cronici, anoressia, dolori alle spalle conseguenti a disfunzioni ovariche, scarsa elasticità muscolare, tendenza a sbadigliare, a stancarsi facilmente e ad avvertire sensazioni di freddo nella parte frontale del corpo.
Eccesso di tensione: può determinare bulimia, cioè eccessivo desiderio di cibo, ma anche anoressia, vomito, iperacidità gastrica, sete, rigidità in corrispondenza del plesso solare. Può inoltre facilitare l’insorgenza di raffreddore, di influenza o di dolori alla zona cardiaca.
Questo meridiano regola le funzionalità dello stomaco, dell’esofago e del duodeno nonche’ il meccanismo del coito, il ciclo mestruale, l’allattamento e le funzioni sessuali.

MERIDIANO della MILZA
Ha origine nella punta interna dell’alluce, percorre la superficie del piede lungo il suo lato interno e risale tutta la gamba sempre sulla parte laterale interna. Entra nell’addome, raggiunge la milza e prosegue fino allo stomaco dove incontra il meridiano corrispondente. Si divide quindi in due tratti: uno principale e uno secondario. Quest’ultimo mantiene un percorso interno e passando attraverso il diaframma raggiunge il cuore, dove incontra il meridiano corrispondente. Il tratto principale invece risale sulla superficie dell’addome e raggiunge il petto; rientra e raggiunge la gola fino alla radice della lingua.
Mancanza di tensione: può provocare tendenza a mangiare in eccesso, perdita di memoria, sonnolenza ma anche carenza di succhi gastrici, scarsa secrezione salivare, bocca asciutta e sete. Può inoltre determinare scarsa disponibilità al movimento con conseguente circolazione difettosa soprattutto a carico degli arti inferiori; è spesso causa di digestione lenta, gengive pallide e dolori alla colonna vertebrale.
Eccesso di tensione: contribuisce a determinare anoressia, l’ostilità cioè ad alimentarsi, oppure, in alcuni casi, la tendenza a mangiare in fretta e fuori pasto e soprattutto una certa predilezione per i cibi dolci. Provoca sete, bocca secca, iperacidità, gastriti di origine nervosa, bulimia, obesità; pesantezza agli arti inferiori e rigidità a quelli superiori; cute poco elastica, spalle rigide, schiena tendenzialmente curva. Come il pancreas, questo meridiano ha la funzione di regolare la digestione e i processi enzimatici, di controllare l’attività della saliva e della bile. Le secrezioni dell’intestino tenue nonche’ gli ormoni sessuali in rapporto a mammelle e ovaie.

MERIDIANO del RENE
Prende avvio sotto il quinto dito del piede; risale l’arco plantare e, aggirato il malleolo, attraversa il tallone; percorre quindi in superficie la parte interna di tutta la gamba fino alla base della colonna vertebrale. Entra quindi in profondità e raggiunge i reni, da cui hanno origine due diverse ramificazioni: la prima raggiunge la vescica, risale alla superfide in prossimità dell’osso pubico e raggiunge il torace risalendo l’addome; la seconda sale attraversando il fegato, il diaframma e i polmoni, raggiunge la gola e termina alla radice della lingua. Dai polmoni si stacca un tratto secondario che raggiunge il cuore e si collega con il meridiano del pericardio.
Mancanza di tensione: si manifesta spesso con cute grigiastra, secca e poco elastica, fragilità ossea e dei tessuti cornei, come le unghie, rigidità dei muscoli del tronco e dell’addome, minzione frequente. Può determinare circolazione diffettosa nell’addome e nelle anche, lombalgia, disfunzioni endocrine, insonnia, squilibri a carico degli organi genitali. Le persone in cui questo squilibrio è dominante in genere sono ansiose, irrequiete, abuliche; dimostrano scarsa capacità di decisione e tendenza al pessimismo.
Eccesso di tensione: si può manifestare con tendenza a epistassi, pesantezza alla testa, infiammazione alla gola, ronzio agli orecchi, rigidità del dorso, predisposizione alle malattie infiammatorie, stanchezza cronica, vomito, tensione dei muscoli del tronco. Dal punto di vista psicologico si manifesta spesso con atteggiamenti di impazienza e di lamentosità, ipersensibilità, incapacità a prendere decisioni. IL meridiano del rene regola la funzionalità del sistema endocrino, disintossica e purifica il sangue ed evita l’insorgenza dell’acidosi. Attraverso le secrezioni endocrine regola la resistenza all’affaticamento psichico.
Date le premesse di cui sopra segnaliamo altre mappe dei meridiani energetici facilmente consultabili.
Mappe dei punti del corpo umano più sensibili alla stimolazione, a seconda dei sintomi:
http://www.benessere.com/salute/mednat/punti_agopuntura.htm
http://www.generazionebio.com/
Altri articoli sul dispositivo Sanza e sugli e-CEMP: .
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