Schemi per facilitare la comprensione delle frequenze e mappa delle onde elettromagnetiche. Come si misurano.

L’insieme delle onde elettromagnetiche di differente frequenza (e quindi di differente lunghezza d’onda)  è detto spettro elettromagnetico.
onde1

 

scalafrequenze

Spettro-energia

 

 

 

LE GRANDEZZE FONDAMENTALI NELLA MISURAZIONE DELLE ONDE SONO TRE:  L’AMPIEZZA, LA LUNGHEZZA, LA FREQUENZA
onde2

Quindi più è bassa la frequenza, più è lunga l’onda. Più è alta la frequenza più l’onda è corta.

Alcune onde penetrano l’atmosfera terrestre.

 

Spettro_Proprieta_frequenzeL’INTENSITA’:

 Nel caso di emissione delle onde elettromagnetiche si ha in particolare:

1. intensità (di emissioneenergetica, flusso di energia emessa da una sorgente per unità di angolo solido, misurata in watt/steradiante;

2. intensità di emissione specifica o lambdica, flusso energetico emesso in un intervallo λ di lunghezza d’onda λ molto piccolo, riferito a tale intervallo, misurato in watt/steradiante∤metro;

3. intensità (di emissione) luminosa, flusso luminoso emesso da una sorgente per unità di angolo solido, misurato in candele;

4. intensità (di emissione) luminosa specifica o lambdica, intensità luminosa emessa in un intervallo di lunghezza d’onda molto piccolo, misurata in lumen/metro e riferita a tale intervallo.

Nel caso della propagazione di onde, elettromagnetiche o elastiche, l’intensità dell’onda, in un dato punto dello spazio, è l’energia trasportata dall’onda, che attraversa l’unità di area di una piccola superficie sulla quale vi è il punto considerato, nell’unità di tempo; si misura in W/m².

Nel caso di un’onda elettromagnetica, l’intensità dell’onda, come grandezza scalare, è data dal prodotto EH dell’intensità del campo elettrico E per l’intensità del campo magnetico H; come grandezza vettoriale è data dal vettore di Poynting P=E∧H diretto secondo la direzione della velocità di propagazione. Nel caso di un’onda elastica in un mezzo qualunque l’intensità dell’onda è data da I=mvcu² dove mv è la massa volumica del mezzo, c la velocità di propagazione, u la velocità di spostamento delle particelle vibranti.

Nel caso particolare di un’onda sonora in un fluido l’intensità dell’onda, detta anche intensità sonora, è data anche dal prodotto p ∤ u della pressione sonora p per la velocità di spostamento u.

 

 

Quali frequenze vediamo , udiamo, percepiamo con il tatto (calore)?

Noi possiamo udire, vedere e sentire il calore  di parti diverse dello spettro e comunque  solo di una piccola parte dello spettro.

Graf_spettro_udibile_visibile

LE ONDE LUMINOSE ( BIOFOTONI ) 

onde luminose

 

 

Ecco  la parte delle onde visibili. Sono frequenze tra  430 e 750 THz  (Terahertz)

 

scala_degli_Hertz

 

spettro_effettisanitari

 

… oppure ecco le stesse onde visibili la cui unità di misura in questo caso è il relazione alla lunghezza d’onda, invece che in Hertz, quindi con unità di misura in nm (nanometri).

(più è bassa la frequenza, più è lunga l’onda. Più è alta la frequenza più l’onda è corta).fisica_spettro_elettromagnetico

 

Spectro_in_nanometri

 

frequenze_visibile_nanometri

 

onda 3

 

 

LA LUNGHEZZA D’ONDA DEI VARI COLORI (misurati in micron):

 

onde4

 

La scala della misura delle frequenze di luce (dei colori).
Al crescere della frequenza, diminuisce la lunghezza d’onda. (più è bassa la frequenza, più è lunga l’onda. Più è alta la frequenza più l’onda è corta).

spettro_luce12-copia

Ulteriore schema di chiarimento della corrispondenza tra frequenza e lunghezza d’onda.

colori_valori_spettro

 

 

In particolare per gli infrarossi :

infrarosso

 

Gli infrarossi vanno dai 0.78 micron fino a 1.000 microni di lunghezza d’onda.
Gli Infrarossi  lontani  o lunghi (far infrared) vanno da 3 a 55 microni.

Nei pannelli da riscaldamento si usano da 6 a 10 micron.

La lunghezza d’onda compresa tra 4 e 14 micron è una delle radiazioni infrarosse lunghe più benefiche in assoluto per gli organismi viventi, chiamate anche bio-infrarossi, che vengono assorbite dal corpo e che agiscono in maniera diretta sul benessere.

< 700 nm (0,7 µm) = luce visibile
> 1 mm = microonde

Un ulteriore sistema pratico, sviluppato nell’ambito dell’industria delle telecomunicazioni, suddivide in bande molto strette la regione del vicino infrarosso interessante per la trasmissione a mezzo fibra ottica.

Un micrometro, cioè 1 micron equivale a 1 000 nanometri (nm).

Nome Intervallo
O (Original) 1260 – 1360 nm
E (Extended) 1360 – 1460 nm
S (Short) 1460 – 1530 nm
C (Conventional) 1530 – 1565 nm
L (Long) 1565 – 1625 nm
U (Ultra long) 1625 – 1675 nm

Nelle lunghezze d’onda adiacenti a quelle visibili fino ad un paio di micron  i fenomeni associati sono essenzialmente assimilabili a quelli della luce, anche se la risposta dei materiali alla luce visibile non è per nulla indicativa di quella alla luce infrarossa.

(micron = micrometro o milionesimo di metro)  (cioè millesimo di millimetro). (Ovvero: 1 µm = 1 × 10−6 m. )   Un micrometro, cioè 1 micron equivale a 1 000 nanometri (nm).

 

farInfrared

 

Gli infrarossi vanno dai 0.78 micron fino a 1.000 microni.
Gli Infrarossi  lontani  o lunghi (far infrared) vanno da 3  a 55 microni.

 

scala-raggi-infrarossi

 

Anche la radiazione termica è in gran parte non visibile:

termiche_visibili

Questo invece è lo spettro   delle frequenze AUDIO:

 

La frequenze da 20 Hz a 20 Khz rappresentano tutta la gamma delle frequenze udibili dall’orecchio umano circa, ovviamente in base alla qualità dell’udito di un’individuo questa gamma può cambiare.

Approssimativamente:
20 hz – 500 hz Note di un basso- cassa di batteria (Basse)
500 hz – 2 khz Medie, voce parlata, chitarra ritmica (Medio-basse– Medie)
2 khz – 8 khz suoni vocali più squillanti (Medio-Alte, Alte)
8 Khz – 16 Khz suoni brillanti tipo i piatti più taglienti della batteria (Alte ed oltre)

Ecco un video in youtube dove potete testare il vostro udito (…io comincio a sentire dai 40 Hz in su)

 

Tabella dello spettro di frequenza  audio

Nome Range Estensione (ottave) Commenti
Frequenze subsoniche 1Hz-20Hz 4 Non sono udibili dall’orecchio umano. Sono generate per esempio dai terremoti o dai grossi organi a canne delle chiese.
Bassissime frequenze 20Hz-40Hz 1 è l’ottava più bassa udibile dall’orecchio. Cadono in questa zona le armoniche più basse della cassa della batteria e le note basse del pianoforte nonché il rumore di tuono e quello dell’aria condizionata.
Basse frequenze 40Hz-160Hz 2 Quasi tutte le basse frequenze della musica cadono in questa zona.
Frequenze medio-basse 160Hz-315Hz 1 Cade in questa zona il Do centrale del pianoforte (261Hz). Questa zona contiene molte delle informazioni del segnale sonoro che può essere pesantemente alterato con una sbagliata equalizzazione.
Frequenze medie 315Hz-2.5KHz 3 L’orecchio è sensibile a questa zona. Questa banda, se presa singolarmente, restituisce un suono di qualità simile a quella telefonica.
Frequenze medio-alte 2.5KHz-5KHz 1 In questa zona la curva isofonica [Curve isofoniche ] ha il suo picco maggiore dunque è la zona in cui l’orecchio è più sensibile. Equalizzare uno strumento in questa zona ne aumenta la presenza nel mix facendolo risultare di primo piano rispetto agli altri (vale anche il trucco opposto, se volete nascondere una voce stonata che proprio non potete eliminare perché il cantante è un raccomandato, levategli le frequenze a 3KHz e annegatela nel riverbero, diventerà una presenza lontana, quasi metafisica!).
Frequenze alte 5KHz-10KHz 1 è la zona che ci fa percepire la brillantezza anche perché contiene molte delle armoniche delle note generate nelle fasce precedenti. Il tasso di energia acustica contenuta in questa zona è molto basso. Troviamo in questa zona alcune consonanti come la ‘s’, la ‘t’ e la ‘c’.
Frequenze molto alte 10KHz-20KHz 1 Ancora meno energia acustica in questa zona. Sono presenti solo le armoniche più alte di alcuni strumenti. Tuttavia eliminando questa (per esempio con un equalizzatore) banda un mix, diventerebbe ‘opaco’.

 

 

DIFFERENZA CAMPO ELETTRICO-CAMPOELETTROMAGNETICO

campi on off

 

Un campo elettrico è una regione di spazio dove si manifestano forze sulle cariche elettriche, dando possibilmente origine, se le cariche sono libere di muoversi, a correnti elettriche.
Un campo magnetico è una regione di spazio dove si manifestano forze sui dipoli magnetici e sulle correnti elettriche; anche il campo magnetico è in grado di generare correnti nei materiali conduttori, poiché determina in essi un campo elettrico indotto.
Le onde elettromagnetiche sono una forma di propagazione dell’energia nello spazio e, a differenza delle onde meccaniche (es. onde sonore) per le quali c’è bisogno di un mezzo, si possono propagare anche nel vuoto. Il campo elettrico (E) e il campo magnetico (H) oscillano perpendicolarmente alla direzione dell’onda e la velocità di propagazione dell’onda elettromagnetica è pari alla velocità della luce e cioè a  300.000 km/s. Ogni onda elettromagnetica è definita dalla sua frequenza che a sua volta rappresenta il numero delle oscillazioni compiute in un secondo dall’onda e si misura in cicli al secondo o Hertz (Hz) e maggiore è la frequenza di un’onda, maggiore è l’energia da essa trasportata.
L’insieme di tutte le possibili onde elettromagnetiche, al variare della frequenza, viene chiamato spettro elettromagnetico e in relazione alle frequenze esso può essere così suddiviso:

 Disgiuntori:

Nelle camere da letto è consigliabile l’installazione di un disgiuntore di corrente.

Questo dispositivo disalimenta, annullando la tensione elettrica, tutte le apparecchiature o le prese collegate, quando non sono in funzione. Il potenziale elettrico viene ripristinato allorquando si infila la spina o si accende l’apparecchio. Viene, in questo modo, evitata la produzione di campi elettrici e magnetici quando gli apparecchi non sono in funzione. Per l’applicazione di questo tipo di protezione, la zona in questione deve possedere un’alimentazione propria.

In generale, è evidente, quindi, che sveglie elettriche, radiosveglie e qualsiasi altra apparecchiatura che necessita di un’alimentazione permanente non può essere presente in tali luoghi ed alla luce delle situazioni prospettate è importante, onde evitare di incorrere in errori banali, chiedere la consulenza di un esperto che realmente inquadri la situazione di inquinamento elettromagnetico e consigli le più idonee contromisure, garantendo, al tempo stesso, l’efficacia tecnico-economica delle soluzioni adottate.

Ricapitoliamo le principali frequenze che hanno effetto sul corpo umano:

Spettro-energia

 

Graf_spettro_udibile_visibile

RADIAZIONE Frequenze
  luce visibile – infrarossi 10 milioni – 300 GHz
  microonde (cellulari e forni) 300 GHz – 300 MHz
  radio frequenze (televisioni ed emittenti radio) 300 MHz – 300 Hz
  bassissime frequenze (energia elettrica – elettrodomestici) 300 Hz – 0 Hz

 

spettro_effettisanitariLo spettro può essere diviso ancora in due regioni a seconda che l’energia trasportata dalle onde elettromagnetiche sia o meno sufficiente a ionizzare gli atomi, cioè a strappar loro gli elettroni e quindi a rompere i legami atomici che tengono unite le molecole nelle cellule:
– radiazioni ionizzanti IR – Le radiazioni ionizzanti possono alterare i legami chimici delle molecole organiche e coprono la parte dello spettro dalla luce ultravioletta ai raggi gamma ed hanno frequenze superiori ai 10 milioni di Hz (10 GHz)
– radiazioni non ionizzanti NIR – Le radiazioni non ionizzanti comprendono le frequenze fino alla luce visibile e non possono alterare i legami chimici delle molecole organiche.

Quando si parla di inquinamento elettromagnetico ci si riferisce alle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti con frequenza inferiore a quella della luce infrarossa.
In relazione ai possibili effetti delle onde sugli organismi viventi, si possono suddividere le radiazioni non ionizzanti in due gruppi di frequenze:

Frequenze estremamente basse ELF  (Extremely Low Frequencies) 0 Hz– 300 Hz Linee elettriche, elettrodomestici,etc.
Radiofrequenze RF 300 Hz – 300 GHz Cellulari, ripetitori radioTv, forni a microonde,etc

Ai questi due gruppi di frequenze sono associati diversi meccanismi di interazione con la materia vivente e diversi rischi potenziali per la salute umana e in particolare si può affermare che campi ad alta frequenza (RF) cedono energia ai tessuti sotto forma di riscaldamento mentre i campi a bassa frequenza (ELF) inducono invece delle correnti nel corpo umano.

La gamma delle onde radio è convenzionalmente suddivisa nelle seguenti bande:

Banda Frequenza Lunghezza d’onda Principali impieghi
 PEF
(Prime Electroweak F)
< 3 Hz > 100.000 km  Dispositivi medici, frequenze cellulari del corpo umano
ELF
(Extremely low frequency)
3–30 Hz 100.000 km – 10.000 km Dispositivi medici, Comunicazione radio con i sottomarini, ispezione tubazioni, studio del campo magnetico terrestre
SLF
(Super low frequency)
30–300 Hz 10.000 km – 1.000 km Comunicazione con i sottomarini, per es. la radio russa ZEVS
ULF
(Ultra low frequency)
300–3000 Hz 1.000 km – 100 km utilizzate per le comunicazioni in miniera
VLF
(Very low frequency)
3–30 kHz 100 km – 10 km Marina, comunicazione con sommergibili in emersione
LF
(Low frequency)
30–300 kHz 10 km – 1 km Trasmissioni radio intercontinentali in AM,trasmissione del segnale di tempo standard per gli orologi radiocontrollati.
MF
(Medium frequency)
300–3000 kHz 1 km – 100 m Trasmissioni radio in AM
HF
(High frequency)
3–30 MHz 100 m – 10 m
(Onde corte)
RadioamatoriBanda cittadina, trasmissioni intercontinentali in codice Morse
VHF
(Very high frequency)
30–300 MHz 10 m – 1 m Radio commerciali in FMAviazione, Marina, Forze dell’ordineTelevisione, Radioamatori, Radiofari
UHF
(Ultra high frequency)
300–3000 MHz 1 m – 100 mm Radio PMR, Televisione, Telefonia cellulareWLAN
SHF
(Super high frequency)
3–30 GHz 100 mm – 10 mm RadarSatellitiWLAN
EHF
(Extremely high frequency)
30–300 GHz 10 mm – 1 mm Trasmissioni satellitari e radioamatoriali
THF
(Tremendously high frequency)
300-3000 GHz 1 mm – 100 micrometro Trasmissioni satellitari (onde submillimetriche o banda submillimetrica 300 GHz 3 THz) e radioamatoriali

 

 

   LE SORGENTI DI CAMPI ELETTROMAGNETICI 

 

Le principali sorgenti di campi elettromagnetici che interessano gli ambienti di vita possono essere suddivise in base alle frequenze a cui operano.
Generano campi a bassa frequenza:
– le linee di distribuzione della corrente elettrica ad alta, media e bassa tensione (elettrodotti);
– gli elettrodomestici e i dispositivi elettrici in genere.
Generano campi ad alta frequenza:
– gli impianti di telecomunicazione (impianti radiotelevisivistazioni radio-basetelefoni cellulari….);
– forni a microonde, apparati per saldatura e incollaggio a microonde, etc.
I campi elettromagnetici inoltre vengono inoltre usati sempre più frequentemente in medicina a scopo diagnostico o terapeutico quali ad esempio la risonanza magnetica nucleare, la radarterapia, la  marconiterapia, la magnetoterapia, ecc…

Campo Elettromagnetico ad Alta Frequenza – AF Campo Elettromagnetico a Bassa Frequenza – BF
Forni a microonde Trazione elettrica Ferroviaria
Impianti di allarme edifici Linee elettriche ad alta tensione
Impianti di allarme aeroporti Trasformatori
Rilevatori di metalli Quadri elettrici domestici
Trasmettitori radio televisivi Scaldabagno elettrico
Onde lunghe e medie Coperte elettriche
Onde corte Elettrodomestici per la cucina
UKW; VHF – TV; UHF – TV Apparecchi per il bricolage
Televisori Televisori
Computer Computer
Macchine industriali per riscaldamento Macchine industriali per riscaldamento
Macchine industriali per saldatura Macchine industriali per saldatura
Macchine industriali per indurimento Macchine industriali per indurimento
Saldatura Saldatura
Vulcanizzazione Vulcanizzazione
Essiccamento dielettrico Essiccamento dielettrico
Trasmettitori per CB Produzione dell’alluminio
Telefoni cellulari (TACS GSM) Elettrolisi del cloro
Radiotelefoni, Telefoni senza fili, Interfoni
Impianti radar
Apparecchi per magnetoterapia
Apparecchi per redioterapia
Apparecchi per Ipertermia
Apparecchi per Marconiterapia

 

 

 LE SORGENTI DOMESTICHE DEI CAMPI ELF 

 

Negli ambienti di vita e di lavoro, tutti gli apparecchi alimentati con l’energia elettrica sono sorgenti di campi elettrici e magnetici ELF.
Il campo elettrico è sempre presente negli ambienti domestici indipendentemente dal funzionamento degli elettrodomestici. Il campo magnetico invece si produce solamente quando gli apparecchi vengono messi in funzione ed in essi circola corrente.

A. Spina non allacciata; solo campo elettrico generato dalla presa sotto tensione.

B. Spina attaccata, ma interruttore spento; il campo elettrico si estende anche alla lampada.

C. Interruttore acceso; il passaggio di corrente necessaria all’accensione della lampadina genera il campo magnetico.

I campi generati dagli apparecchi domestici sono localizzati in vicinanza della sorgente e quindi interessano solitamente zone parziali del corpo. L’intensità dei campi è molto variabile a seconda del tipo di elettrodomestico, della sua potenza, della condizione di funzionamento.
Nelle due tabelle che seguono sono riportati rispettivamente i valori indicativi dei campi elettrici e magnetici generati da alcuni elettrodomestici ed il valore del campo magnetico generato da alcuni elettrodomestici a diverse distanze dal corpo

 

Alcuni esempi di intensità di campo.

Oggetto della misura Campo elettrico Campo magnetico
Rasoio elettrico 30 V/m 100 m T
Spazzolino elettrico 50 V/m 90 m T
Frullatore 80 V/m 70 m T
Aspirapolvere (a 10 cm) 50 V/m 60 m T
Asciugacapelli in funzione 20 V/m 20 m T
Asciugacapelli collegato 80 V/m 20 m T
Macchina da scrivere 3 V/m 10 m T
Radio 100 V/m 8 m T
Tubo a fluorescenza 8 m T
Lavatrice (sui comandi) 100 V/m 5 m T
Ventilatore 1 V/m 1 m T
Ferro da stiro 60 V/m 4 m T
Lampadina (100 w a 10 cm) 60 V/m 3 m T
Fotocopiatrice in funzione 80 V/m 2 m T
Fotocopiatrice accesa 1 V/m 1 m T
Frigorifero (motore) 2 m T
Registratore (10 cm) 90 V/m 1.5 m T
Televisore (comandi) 120 V/m 1.1 m T
Giradischi 100 V/m 1 m T
Telefono 8 V/m 50 nT
Interruttore (10 cm) 50 V/m 30 nT
Spina (non funzionante) 60 V/m

 

Alcuni esempi di intensità di campo al variare della distanza ( valori in microtesla (µT) )

A ridosso 10 cm 20cm 30cm
Asciugacapelli 40÷100 40 5 1,5
Aspiratore 2÷235 20 7 3
Frullatore 50÷230 14 3,5 1,5
Ventilatore 30÷50 2,9 0,4 0,15
Lampada ad incandescenza 60 3,8 0,85 0,27
Radio registratore 0,3÷15 2 0,8 0,4
Coperta elettrica 0,4÷2,3 0,25 0,18 0,13
Televisore 14″ 2÷7 2,5 1 0,5
Rasoio 50÷1300 20 5 1,7
Lavatrice 0,1÷27,5 12,6 10 7,2
Lavastoviglie 0,3÷3,4 0,2 0,11 0,1
Frigorifero 0,5÷1,7 1,5 1 0,25

 

 

 CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE 

 

Gli effetti biologici provocati da radiofrequenze e microonde vengono comunemente suddivisi in:

– effetti   termici : imputabili alla trasformazione di energia e.m. in calore.

– effetti non termici :  costituiti da alterazioni biologiche in assenza di effetti termici apprezzabili.

 

 Gli effetti dei campi elettromagnetici a diverse frequenze

Le radiazioni non ionizzanti (NIR) appartengono a quella parte dello spettro elettromagnetico in cui l’energia fotonica è troppo bassa per rompere i legami atomici e comprendono la radiazione ultravioletta (UV), la luce visibile, la radiazione infrarossa, i campi a radiofrequenze e microonde, i campi a frequenza estremamente bassa (ELF) ed i campi elettrici e magnetici statici.

In particolare, soprattutto con riferimento ai possibili effetti biologici e quindi agli studi effettuati, si distinguono i campi a radiofrequenza e vengono distinti in tre categorie:
a) a frequenza estremamente bassa (50-60 Hz, quelli associati agli elettrodotti)
b) ad alta frequenza (generalmente sui 300 MHz)
c)  campi a radiofrequenza emessi dai sistemi di telefonia mobile (da poco meno di 1 GHz e oltre).

 Campi a radio frequenza RF a frequenza superiore ad 1 MHz: sono facilmente assorbiti e l’assorbimento diminuisce all’aumentare della frequenza. Esposizioni intense e prolungate nel tempo possono essere molto gravi, soprattutto per organi poco vascolarizzati. Alcuni studi indicherebbero, per campi troppo bassi per causare riscaldamento, danni quali cancro e perdita di memoria. La profondità di penetrazione dei campi RF nei tessuti dipende dalla frequenza e diminuisce a quelle più alte.

Campi RF a frequenza inferiore ad 1 MHz: inducono più che altro cariche e correnti elettriche che possono creare stimoli nei nervi e nei muscoli.

Campi elettrici e magnetici ad ELF: agiscono sui sistemi biologici producendo l’induzione di cariche e correnti.

Campi elettrici: in genere il corpo umano presenta una buona schermatura rispetto ad un campo elettrico esterno, intensità molto elevate possono determinare vibrazioni di peli cutanei.

Campi magnetici: penetrano facilmente nel corpo umano senza attenuarsi dando luogo alla circolazione di correnti elettriche molto intense.

Campi elettrici e magnetici quasi statici: alle basse frequenze le dimensioni degli oggetti coinvolti e le reciproche distanze sono molto piccole rispetto alle lunghezze d’onda, per cui campo elettrico e campo magnetico si comportano come grandezze indipendenti tra loro, quindi la trattazione è equivalente a quella dei campi statici.

Campi elettrici e magnetici statici: non penetrano nel corpo, sono facilmente schermabili, possono determinare vibrazione dei peli cutanei. Non sembrano essere nocivi per la salute se non per le scariche elettriche in presenza di forti campi. Ad alte intensità si manifestano alterazioni del flusso del sangue e modificazioni dei normali impulsi nervosi.

Distanze minime da sorgenti CEM ad alta frequenza.

Sorgente di radiazioni   Potenza   Distanza raccomandata  
Trasmettitore TV banda IV/V 100 KW 45 m
Trasmettitore radiofonico a onde ultracorte 500 W 9.5 m
Stazione centrale rete D (digitale) 8 canali a 50 W 4.76 m
Antenna radiorientabile 13 GHz 0.5 W 1.78 m
Stazione radiofonica rete C (analogica) 23 canali a 8 W 1.78 m
Forno a microonde 600 W 0.25 m

 

 Telefoni cellulari

FREQUENZA   POTENZA MASSIMA   DISTANZA MINIMA  
450 MHz analogico Fino a 0.5 w
Fino a 1 w
Fino a 5 w
Fino a 20 w
Nessuna distanza
Circa 4 cm
Circa 20 cm
Circa 40 cm
900 MHz analogico Fino a 0.5 w
Fino a 1 w
Fino a 5 w
Fino a 20 w
Nessuna distanza
Circa 5 cm
Circa 25 cm
Circa 50 cm
900 MHz digitale (GSM) Fino a 2 w
Fino a 4 w
Fino a 8 w
Fino a 20 w
Nessuna distanza
Circa 3 cm
Circa 3 cm
Circa 8 cm
1800 MHz digitale (DCS 1800) Fino a 1 w
Fino a 2 w
Fino a 8 w
Fino a 20 w
Nessuna distanza
Circa 3 cm
Circa 7 cm
Circa 12 cm

 

 

Prodotto o impianto
Elettronico  
Disturbi alla salute indotti o incrementati   Rimedi
Coperte elettriche Disturbi del sonno, emicranie, fobie, disturbi delle funzioni cardiache, depressione, irritabilità, rischi per il feto o per la partoriente Utilizzare la coperta per scaldare il letto e staccare poi la spina al momento di coricarsi
Lampade ad incandescenza Cefalee, rischio di tumore al cervello, disturbi alla vista, difficoltà di concentrazioni, astenia, irritabilità, impotenza Distanza minima consigliata 1.5 m. Non utilizzare per quanto possibile, lmpade ad incandescenza
Forni a microonde Carenze visive, immunodeficienza, rischi per la gestante ed il feto, rischio di neoplasie Distanza minima dall’apparecchio in funzione: 2 metri
Radiosveglia elettrica Problemi di insonnia, alterazione del ritmo cardiaco, rischio di neoplasie cerebrali, cefalee mattutine Distanza minima 1.5 metri. Utilizzare sveglia a batteria
Linee ad alta, media, bassa tensione Insonnia, mal di testa, irritabilità, rischi per la gestante ed il feto, fobie, rischi di tumori solidi e liquidi, alterazione del ritmo cardiaco, depressione, formicolii E’ necessario un rilevamento specifico per determinare i possibili rischi, e i rimedi conseguenti
Televisori Cefalea, ansia, disturbi visivi Distanza minima: 2 m
Telefoni cellulari, walkie-talkie, telefoni senza fili Possibili lesioni cerebrali, disturbi visivi, cateratta, alterazioni metaboliche e comportamentali Mantenere la distanza più grande possibile dall’antenna, telefonate brevi
Computer, macchine da scrivere elettriche Cefalee, problemi gastrici, rischio per le gestanti e il feto, neoplasie gastroenteriche, difficoltà di concentrazione, depressione, alterazioni ormonali, allergie, disturbi visivi Distanza il più possibile elevata, osservare pause orarie, usare schermi a bassa emissione
Materasso ad riscaldabile Insonnia, mal di testa, tremore, alterazione delle funzioni cardiache, irascibilità, astenia, depressione, fobie Riscaldare il materasso prima di coricarsi e poi staccare la spina
Macchine da cucina, ferri da stiro, macchina da cucire Disturbi del sistema nervoso, alterazioni cardiache, disturbi intestinali, vertigine, fobie e depressione Utilizzare apparecchiature dotate di messa a terra, fare molte pause e al termine dell’utilizzo staccare la spina
Lampade alogene Rischi di leucemie e tumori cerebrali, immunodeficienze, disturbi alla vista Distanza minima: 1.5 metri
Letti elettrici Insonnia, cefalea mattutina, disturbi cardiaci, dolori reumatici, irascibilità, formicolii, fobie, depressione, astenia Installare un disgiuntore di corrente
Riscaldamento elettrico e scaldabagni Ansia, cefalee mattutine, insonnia, fobie, depressione, alterazioni del ritmo cardiaco Distanza minima. Amche dal cavo di corrente 1.5 m
Trasformatori ad alta tensione, cavi elettrici sottorranei salvavita Insonnia, mal di testa, disturbi del sistema nervoso, formicolii, disturbi cardiaci, astenia disturbi comportamentali, difficoltà di concentrazione E’ necessario un rilevamento specifico per determinare i possibili rischi e i rimedi conseguenti
Babyphon Distanza minima 2 metri, limitare l’uso di questi apparecchi
Lampade da scrivania o comodino Cefalee, disturbi nervosi, difficoltà di concentrazione Utilizzare solo lampade dotate di messa a terra

 

Le frequenze ELF  ( EXTREMELY LOW FREQUENCIES)    (= Le Onde lunghissime). 

In questo intervallo come già detto sono comprese  onde radio che si propagano anche nell’acqua fino a una profondità che va dai 10 ai 40 metri, in funzione della frequenza e della salinità dell’acqua. Per questo motivo le onde VLF sono utilizzate per comunicare con i sottomarini vicini alla superficie, mentre per battelli situati a profondità maggiori si impiegano le ELF (Extremely low frequency), onde radio ancora più lunghe e con frequenza compresa tra 3 e 30 Hz, cui corrispondono lunghezze d’onda tra i 100 000 e i 10 000 km. 

ELF sono anche le Frequenze  di 50 e 60 Hz che vengono anche utilizzate dalle reti elettriche, ma quello che è dannoso come abbiamo visto è principalmente la tensione.Graf_spettro_udibile_visibile

I principali sistemi elettrici usati nel mondo, in relazione alla distribuzione di bassa tensione sono due, con le seguenti principali caratteristiche:

  • 110-120 V, con frequenza 60 Hz (in generale nell’America del Nord e Centrale, e in Giappone dell’ovest)
  • 220-240 V, con frequenza 50 Hz (in generale nel resto del mondo, con alcune eccezioni)

Direttamente al di sotto delle linee i campi sono molto più intensi.

Le linee ad altissima tensione (tra i 220 e i 380 kV) sono dalle centrali elettriche fino alle stazioni ricevitrici alle porte delle città o dei distretti di distribuzione. Qui enormi autotrasformatori (con potenze che vanno dai 100 ai 400 MVA) riducono la tensione secondo le esigenze della distribuzione primaria, con tensioni che possono essere di 150, 132 o 60 kV; attraverso elettrodotti aerei o in cavo (con isolamento a olio o in gomma etilenpropilenica EPR) l’energia elettrica giunge negli impianti di trasformazione AT/MT (alta tensione / media tensione), denominati cabine primarie, dove, con trasformatori di potenza compresa tra i 10 e i 60 MVA, viene ulteriormente abbassata a una tensione che, a seconda dei distributori, può variare tra gli 8,4 kV (come nella rete di Roma) e i 20 kV, per essere immessa poi nella rete elettrica a media tensione. L’elettricità prosegue su elettrodotti minori su tralicci e pali in aree di campagna, oppure in cavi isolati nel sottosuolo urbano, fino alle sottostazioni di media tensione (cabine secondarie). Nelle cabine secondarie di media tensione (MT) altri trasformatori (con potenze comprese tra 50 e 1.000 kVA) riducono la tensione al valore finale di consegna all’utente, in Italia 400 V trifase. Da questo punto fino al contatore dell’utente si può parlare di consegna di energia elettrica, la quale avviene utilizzando cavi isolati e, più raramente e nel caso di località rurali, su linee aeree su palo. La distribuzione dell’energia elettrica prosegue all’interno degli edifici/aziende attraverso gli impianti elettrici privati degli utenti finali per alimentare i vari carichi.L’induzione magnetica al livello del suolo può arrivare fino a diversi microtesla.

I livelli di campo elettrico al di sotto degli elettrodotti possono raggiungere i 10 kV/m. Comunque i campi (sia elettrici sia magnetici) decadono con la distanza dalla linea. A distanze comprese tra 50 e 100 metri le intensità dei campi sono normalmente al livello di quelle che si incontrano lontano dalle linee ad alta tensione. Inoltre, le pareti dell’abitazione riducono sostanzialmente i livelli del campo elettrico rispetto a quelli che si incontrano in aree analoghe, all’esterno delle case. Apparati elettrici in casa Le massime intensità di campo elettrico a potenza industriale si trovano solitamente al di sotto di linee ad alta tensione. Invece, i più intensi campi magnetici a frequenza industriale si trovano nelle immediate vicinanze di motori ed altri dispositivi elettrici, nonché in apparati specialistici come i tomografi a risonanza magnetica utilizzati nella diagnostica per immagini.

In conseguenza della legge di Ohm, la corrente circolante attraverso l’impedenza rappresentata dal corpo è direttamente proporzionale alla tensione applicata. Poiché gli effetti termici e biologici sono determinati essenzialmente dall’intensità di corrente, si ha che latensione elettrica non è un indice diretto della pericolosità dell’elettricità. Una sorgente di tensione elevata ma con limitata riserva di carica oppure impedenza elevata può non costituire un pericolo. È il caso delle scosse elettriche subite a volte scendendo da un’automobile quando l’aria è secca, in cui la tensione creatasi può raggiungere decine di migliaia di volt.

Soglie di pericolosità del campo elettrico

Gli effetti fisiologici del passaggio di una corrente elettrica a frequenza industriale attraverso il corpo umano sono generalmente classificati in base ai seguenti intervalli:

  • inferiore a 0,5 mA (soglia di percezione): non si ha alcun danno o percezione dolorosa per tempi indefiniti
  • fino a 10 mA (limite di rilascio): non si hanno effetti pericolosi oltre alla percezione dolorosa, ed è possibile rilasciare la muscolatura;
  • 10-50 mA: non si è in grado di rilasciare i muscoli contratti dalla corrente (tetanizzazione) e la pericolosità della scarica è in funzione del tempo di applicazione;
  • >50 mA: intensità pericolosa per qualunque durata temporale.

In corrente continua i predetti valori vanno corretti rispettivamente a: 2, 40 e 500 mA.

Sebbene la pericolosità di uno shock elettrico sia definita dall’intensità della corrente elettrica, ai fini pratici si preferisce definire soglie di tensione di rischio. In base alla norma tecnica IEC 60479-1 la soglia di tensione minima considerata pericolosa è di 120 V incorrente continua e 50 V in corrente alternata.

Per tensioni minori, in base alla legge di Ohm, l’impedenza del corpo umano normalmente non permette il passaggio di una intensità di corrente pericolosa.

Per confronto la distribuzione dell’energia elettrica per uso domestico avviene a tensioni di 220-230 V AC in ItaliaEuropa e altre parti del mondo, ed a 120 V negli Stati Uniti, in Giappone e altre nazioni, ben al di sopra quindi della soglia di pericolosità trattandosi di corrente alternata.

Le Frequenza ELF ( EXTREMELY LOW FREQUENCIES) e l’ENERGIA ELETTRODEBOLE

« Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo »
(The Butterfly Effect, 2004)

Alla base dello schema/tabella sulle frequenze abbiamo visto anche particolari frequenze radio e frequenze usate per il trasporto dell’energia elettrica.

A questa categoria appartengono infine le FREQUENZE  FISIOLOGICHE della vita su questo pianeta,  a partire dalla frequenza Schumann di  7.83 hertz (circa 8 Hz)la frequenza a cui vibra la Terra.
Anche queste appartengono alla categoria delle  VLF (very low frequencies), ma qui entriamo in un mondo diverso, quello della elettrobiologia.

Le frequenze del cervello. Gli 8 Hz rappresentano lo status biologico del nostro dormiveglia. Dunque è un’ottima frequenza per il rilassamento e dunque anche per la detossificazione a ritmo naturale.

Il cervello durante le 24 ore vibra in un intervallo di  frequenze tra  1 e 30 Hz.

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Puharich in un suo testo definì gli 8 hertz come “la differenza della velocità di fase tra la velocità delle orbite del protone contro quelle dell’elettrone”, sta di fatto che gli 8 Hz possiedono la “stranezza” di poter oltrepassare sia un blocco elettromagnetico di vuoto (gabbia di Faraday) sia un’impenetrabile campo Meisner di un superconduttore. In parole povere, durante una moltitudine di esperimenti, si è scoperto che gli 8 hertz sono in grado di penetrare qualsiasi barriera fisica o energetica, svelando una loro natura di “vettore multidimensionale” non soggetta alla materia del nostro spazio-tempo.

Il corpo umano è composto da circa 100.000 miliardi di cellule, ognuna con propri intervalli di frequenza, quindi quello che si misura è sempre il risultato di un insieme. Cioè più che la frequenza del singolo strumento, quello che conta veramente è la frequenza dell’orchestra, ovvero delle varie orchestre che vibrano in sincronia tra loro. (Ogni organo del corpo emette un proprio CEM di intensità e frequenza diversa a seconda del tipo di organo ma tutti questi CEM sono sincronizzati dal campo del Cuore).

Inoltre avendo  la creatura umana un’origine divina, non ancora scientemente esplorata dalla cosiddetta scienza umana che dipende dal livello di evoluzione di un determinato tempo storico,  il corpo umano stesso

Il  campo elettromagnetico del cuore 

Il CUORE umano (ed animale) genera il più ampio Campo ElettroMagnetico del corpo ed ha un proprio cervello separato dagli altri, ma interattivo con essi!
Lo stesso ricercatore Dr.J.Andrew Armour, ha stabilito che il cuore è un organo sensoriale e di un sofisticato centro di codifica ed elaborazione delle informazioni, con un vasto sistema nervoso intrinseco sufficientemente sofisticato da qualificarsi come un “cervello cuore”. Nel suo libro Neurocardiology, afferma che i nervi che dal cuore arrivano al cervello portano informazioni relative ad ormoni, sostanze chimiche, frequenza, pressione, dolore e sensazioni e riescono a regolare diversi segnali nervosi che dal cervello tornano verso il cuore o vengono inviati ad altri organi.

Quando viene concepito un bambino, il Cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia formato e ciò sembra un “paradosso”, ma non e’ cosi perché il cuore ha un piccolo e proprio “cervello” formato da circa 40.000 cellule nervose, e da esso viene emanato il più ampio CEM (Campo ElettroMagnetico) del corpo.

Il Campo Elettrico del Cuore, che viene misurato dall’elettrocardiogramma (EGC) è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali, dei due emisferi cerebrali (cervello nella testa), registrate da un elettroencefalogramma (EEG).

La componente Magnetica del campo del cuore, è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello, non è impedita dai tessuti e può essere misurata anche a distanza dal corpo con uno Strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID), basato su magnetometri.

La dimensione del CEM Toroidale varia da un minimo di 2,5 ed un massimo di 3m, con asse verticale centrato nel cuore. La sua forma Toroidale, e’ la forma spesso considerata la più unica e primaria dell’Uni-Verso. Questo campo Toroidale contiene un suo doppio (come una matriosca), più piccolo e sullo stesso asse verticale, questo perché esso e’ “duale” come le energie della ManifestAzione, le forze E+ ed E- ovvero Yin e Yang, e con esse interagisce ad ogni istante.

Questo CEM, generato dai cromosomi contenuti nelle cellule nervose di questo piccolo cervello del cuore, permea ogni cellula dell’organismo e può agire come un segnale sincronizzatore per  tutto il corpo in maniera analoga all’In-Form-Azione portata dalle onde a radiofrequenza delle Radiotrasmittenti, TV ecc., un’inciso e’ da questo campo che si sincronizzano le cellule del muscolo cardiaco per far battere il cuore alla frequenza utile alla perfetta salute, salvo quando vi sono distonie particolari nelle parti dell’organismo inter-relazionate con il cuore (sangue, ghiandole, intestino, ecc.).

Ormai e’ stato sperimentato e dimostrato che questa energia (CEM Toroidale) non solo è trasmessa internamente al cervello di sopra nella testa e al di sotto a quello enterico nell’intestino, ma è anche recepibile inconsciamente o consciamente, dagli altri soggetti che si trovano nel suo raggio di azione-comunicazione che e’ di massimo 3 m di diametro. (Gli animali lo recepiscono anche da più lontano.)

Tesla scoprì l’onda scalare elettrica, che può inviare elettricità senza cavi attraverso l’aria e contemporaneamente caricarsi con l’energia libera.
Anche questa è la ragione principale del perchè poi si soppresse lo studio delle onde scalari, perchè avrebbe causato una rivoluzione energetica, e siccome era più veloce della luce, non si poteva permettere che esistesse.
Ci sono cose che sono più veloci della luce, molte cose, tra le quali, l’onda scalare.
La gran scoperta del professor Meyl, circa vent’anni fa, fu che non esiste solo l’onda scalare elettrica che Tesla scoprì e dimostrò, ma esiste anche l’onda scalare magnetica che si diffonde nella direzione dell’orientamento del campo magnetico.
E questa è quella che ha rilevanza a livello biologico, quella che utilizziamo nel nostro corpo. Tutta la comunicazione tra le cellule avviene con essa.
Quello che realmente succede è che le cellule comunicano e proporzionano informazioni ed energia.

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La scienza oggi dice anche che non riusciamo a vedere oltre il 96% della materia…  dice anche che oltre il 90% del DNA UMANO è DNA SPAZZATURA… ma sembra che il Dna vibri anche con frequenze tipiche di onde scalari, un tipo di onda non ancora validata dalla scienza ufficiale, perchè non risponde alle equazioni di Maxwell. Perciò la scienza accademica ne nega l’esistenza, anche se la teoria di Einstein-Cartan predisse già nel 1913 i campi di torsione statici. Questi campi combaciano con quelli che lo scienziato russo Nikolai Kozirev (1908-1983) ritenne di aver scoperto più o meno negli stessi anni in cui il geniale Nikola Tesla compiva i suoi esperimenti su campi elettromagnetici opposti tra loro.
Comunque viene dignità scientifica viene data ai solitoni: poiché lunghezza e frequenza sono dipendenti, la fisica dei solitoni si colloca nell’ambito della fisica non lineare e dell’ottica non lineare. Due onde solitoniche che si incontrano non si sommano in un’unica onda, ma danno luogo a una variazione di fase, non del modulo. Quindi, non si compongono come forze e vettori, e a proposito si parla di onde scalari o onde longitudinali.

L’ingegnere statunitense Thomas Bearden sostiene che l’onda fondamentale nell’onda elettromagnetica è scalare. L’onda scalare è l’onda che rimane quando due campi opposti elettromagnetici interferiscono, annullando, come negli esperimenti di Tesla, la componente elettrica e quella magnetica. Il risultato è un’onda longitudinale che vibra nella stessa direzione in cui viaggia. 

E’ stato anche dimostrato che i tessuti viventi emettono ed assorbono radiazioni elettromagnetiche a frequenze o lunghezze d’onda precise; la frequenza in cui si registra il massimo assorbimento di radiazione da parte del DNA corrisponde ad una lunghezza d’onda di 65 nanometri (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro) ( e che è il valore preciso della 42esima ottava sopra la frequenza di 256,54 cicli al secondo). Quindi il DO 256Hz, multiplo degli 8hz prima citato  (e pilastro sonico di base), è la frequenza di replicazione del DNA.

Anche la fisica nucleare ne dà prova: Louis De Broglie (1924) ed altri fisici dimostrarono che le particelle elementari della materia, elettroni, protoni e neutroni, sono tutte caratterizzate da oscillazioni ad altissima frequenza. La frequenza del protone è di 2,26876 x 10 alla 23esima potenza, valore che corrisponde quasi esattamente al SOL della 69esima scala sopra il DO3=256.

Il fisico Joel Sternheim ha dimostrato che le particelle elementari sono organizzate secondo un ordine che è strettamente in armonia con la scala musicale, ma questo vale solo per la scala basata sul DO3=256, non per quella del LA3=440 (la differenza fra queste due accordature è poco meno di ¼ di tono e quindi superiore alle differenze che separano le frequenze del DNA, del protone e dell’elettrone dai corrispondenti valori della scala a temperamento equabile, ed anche della differenza tra quest’ultima e la scala di Keplero).

Come se non bastasse, le leggi di Keplero ci hanno introdotti al fatto che l’arrangiamento planetario del nostro sistema solare segue una scala di sintonia di Do 256Hz.

I 256Hz sono anche un’ottava all’interno del frattale triangolare di Sierpinsky, il modello “causale” auto-organizzato usato come griglia di ogni molecola di gas in una mole d’aria (1000 reazioni molecolari); permettendo al fenomeno della risonanza armonica del suono di emergere.

Se, infine, consideriamo la dinamica e la propagazione del suono secondo il “belcanto”, accade che il cantante quale organismo vivente è “accordato” coerentemente con il DNA di tutte le cellule. Le frequenze riscontrate da Louis de Broglie per le particelle subatomiche sono anch’esse coinvolte nel processo, tanto nel cantante quanto nell’aria attraverso la quale il suono si diffonde.

Quanto sopradescritto è stato utile per chiarire la collocazione scientifica del diapason a 432Hz; per chiarirne ulteriormente la fase musicale possiamo aggiungere che esso è il risultato logaritmico della somma multipla sopratonica degli 8Hz: infatti, salendo di 5 ottave, arriviamo ad un DO di 256hz, scala in cui il “LA” ha una frequenza di 432Hz e non di 440Hz.

Suonando il DO a 256hz, per il principio delle armoniche (secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli delle frequenze), anche i DO delle altre ottave cominceranno a vibrare per “simpatia”, facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz. Ecco perché il corista a 432 oscillazioni al secondo è definito “diapason scientifico”.

E’ evidente che sia il nostro cuore, che il nostro cervello sono degli apparati di sintonizzazione straordinari. Le informazioni non s’immagazzinano nel nostro cervello e forse nemmeno nel nostro cuore. Il nostro cervello ed il nostro cuore sono ‘un interfaccia’ che crea una connessione con una dimensione più elevata. Il nostro cervello crea un campo elettromagnetico che fa si che tutte le cellule del nostro corpo risuonino. Ogni struttura del DNA rinforza questo campo. Noi esseri umani abbiamo una coscienza collettiva ed una memoria collettiva.

Un’altra forma d’onda o meglio di energia che ancora  non è ufficialmente definita e validata è l’energia elettrodebole.

Molte delle forze che sperimenti ogni giorno, come la forza che il pavimento esercita sui tuoi piedi, sono dovute alle interazioni elettromagnetiche nella materia, che si oppongono allo spostamento degli atomi dalla loro posizione di equilibrio in un materiale.

E’ necessario avere ben chiaro in mente che la carica elettrica (positiva/negativa) e il magnetismo (nord/sud) sono diverse facce di una stessa interazione, l’elettromagnetismo. Oggetti con cariche opposte, per esempio un protone e un elettrone, si attirano, mentre particelle con la stessa carica di respingono.  CARICHE ELETTRICHE

La particella mediatrice dell’interazione elettromagnetica è il FOTONE . In base alla loro energia, i fotoni sono distinti in raggi gamma, luce, microonde, onde radio, etc.
L’interazione elettromagnetica è mediata dai fotoni. I fotoni possono venire emessi o assorbiti da qualsiasi particella carica. La massa dei fotoni è zero. Nel vuoto, la loro velocità è sempre c = 300.000.000 m/s.

L’interazione debole. 

Ci sono 6 tipi di quark e 6 tipi di leptoni (ritenuto per lungo tempo privo di massa, nel 1998 presso l’osservatorio Super-Kamiokande situato in Giappone è stato mostrato che il neutrino ha massa piccolissima, da 100 000 a 1 milione di volte inferiore a quella dell’elettrone). Ma tutta la materia stabile dell’universo è composta dai 2 tipi meno massivi di quark (up e down) e dal leptone carico meno massivo (elettrone): perché?

Tutta colpa dell’interazione debole: è responsabile del fatto che tutti i quark e tutti i leptoni di massa maggiore decadono per produrre quark più leggeri ed elettroni. Una particella che decade sparisce, e al suo posto appaiono due o più particelle. La somma delle masse delle particelle prodotte è sempre inferiore alla massa della particella di partenza. Questo è il motivo per cui la materia stabile che ci circonda contiene solo elettroni e i quark più leggeri (up e down).

Nel Modello Standard, è stato possibile creare una teoria dell’interazione elettrodebole, che unifica l’interazione debole e quella elettromagnetica.

Le cariche deboli sono strettamente collegate alle cariche elettromagnetiche, anche se sembrano tanto più piccole. In realtà non lo sono, se le confrontiamo con attenzione: guarda la tabella sul rapporto tra le forze: a piccolissima distanza (10-18 metri) l’intensità dell’interazione debole è comparabile a quella dell’interazione elettromagnetica. Certo, a una distanza 30 volte superiore (che è molto più piccola della separazione media tra i quark in un protone o neutrone) l’intensità dell’interazione debole è molto minore dell’altra.

L’interazione debole e quella elettromagnetica a prima vista sembrano avere intensità molto diverse, ma in realtà sono approssimativamente uguali: la loro differenza è dovuta alla grande differenza tra le masse di W e Z, i mediatori della forza debole, che sono pesanti, e il fotone, mediatore della forza elettromagnetica, che ha massa nulla. Questo perché il potenziale dell’interazione diminuisce in maniera proporzionale a:  dove m è la massa e r la distanza.

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Sullo stessa tema dell’energia elettrodebole vedi anche:

Schemi per facilitare la comprensione delle frequenze e mappa delle onde elettromagnetiche. Come si misurano.

FORTISSIMAMENTE DEBOLE

QUATTRO PILASTRI DELL’UNIVERSO 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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