La parola fibra ha assunto un significato conosciuto al pubblico negli anni ’70, quando Denis Burkitt e i suoi colleghi svilupparono l’ipotesi sulle fibre, che afferma “le fibre possono prevenire certe malattie”. Questo gruppo di epidemiologi aveva riscontrato che alcune malattie, comuni nel mondo occidentale, non lo erano altrettanto in altre parti del mondo, riferendosi in particolare a:
- Attacchi cardiaci
- Ipertensione
- Obesità
- Diabete
- Stipsi
- Malattia diverticolare
- Colelitiasi (calcoli nella cistifellea)
- Appendicite
- Emorroidi
- Polipi nel colon
- Cancro del colon
- Vene varicose
- Malattie trombotiche (coaguli nei vasi sanguigni) come ad esempio ictus
In particolare la differenza era con l’Africa e, con il loro studio misero in evidenza come le diete africane siano tipicamente ad alto contenuto di fibre, mentre contengono pochi carboidrati raffinati (farina bianca e zucchero). Questa differenza, sarebbe originata nel 1890 allorché vennero sviluppate tecniche di separazione delle fibre dalla farina di grano intero macinata, con la produzione di farina bianca.
Ricerca di Burkitt dal 1972:
Chiariamo allora cosa si intende per fibre:
Le fibre alimentari sono polisaccaridi, cioè zuccheri complessi, di origine vegetale, che non sono disponibili dal punto di vista nutrizionale, inteso come apporto calorico, in quanto l’organismo umano non è in grado di digerirle e tantomeno di assorbirle. Sono quindi zuccheri complessi (come gli amidi), che presentano una struttura che non consente la comune digestione da parte dell’amilasi, enzima deputato alla digestione degli amidi: questo enzima è normalmente presente nella saliva, prodotto prevalentemente dal pancreas e quindi presente in grande quantità nel succo pancreatico, ma prodotto anche in tutto il tratto digestivo, nel fegato, nelle ovaie ecc.
L’amilasi umana è, infatti, un’amilasi alfa, cioè capace di scindere legami alfa, mentre, ad esempio, i ruminanti possiedono un’amilasi beta, capace di digerire la cellulosa (l’uomo no) e quindi anche di mangiare la carta di giornale come vidi una volta in India fare da parte di alcune “vacche sacre”, che in questo modo si nutrivano. Come vedremo però non è certo richiesto che venga tutta digerita, perché quel determinato tipo di fibra chiamato “betaglucani” per esempio svolge importanti funzioni ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti e immunomodulatorie
proprio grazie alla loro indigeribilità. (Raggiungendo inalterati l’ambiente intestinale, infatti i betaglucani esercitano sia funzione chelante i del glucosio e del colesterolo dietetico, rendendone più scarso l’assorbimento, e dall’altro ne facilitano l’eliminazione attraverso le feci.
Inoltre invece la loro digestione nel largo intestino, produrrebbe glicosidi e oligosaccarisi bioattivi, con proprietà biologiche, ancora in fase di studio, ma quasi certamente con ruolo immunomodulatorio.
Questo è il motivo per cui si definisce fibra “indigeribile” quella proveniente da frutta e verdura.
In realtà questo è solo parzialmente vero, perché, nel considerare la fisiologia della digestione, non dobbiamo tenere conto solo dei “grandi sistemi”. Esiste tutto un mondo del cosiddetto “microcosmo” per molti versi ancora da esplorare, specie il mondo degli enzimi. Basti pensare che alcuni eminenti scienziati e gastroenterologi americani affermano che per ora conosciamo solo il 2% di come funziona il nostro intestino…L’intestino detto anche secondo cervello o cervello enterico, è un cervello che funziona “a batteri”, è un cervello dove si stima risieda circa il 70% del nostro sistema immunitario e dove si installano le prime cellule nervose (durante la formazione del feto), molto prima che nel cervello encefalico.

La mucosa intestinale produce un’infinità di enzimi, disaccaridasi, capaci di scindere legami fra due molecole di zuccheri diversi. Un esempio per tutti è lo steachiosio, contenuto nei legumi, che, in assenza dell’enzima specifico per la sua metabolizzazione, non è digerito e, noi poveri umani, lo scopriamo da un aumento, talora tempestoso della flatulenza. Effetto della non digestione semplicemente? Come sarebbe possibile? In realtà qualunque zucchero non sia assorbito, di per sé, trattiene acqua e determina un aumento della motilità intestinale (tendenzialmente diarrea), borborigmi (quei fastidiosi brontoloni di pancia) e gonfiore. La mannite (mannitolo) che, come le nostre mamme sanno, può essere utilizzata come blando lassativo nei bambini, ne è un esempio.
Le fibre funzionano sia creando massa che trattenendo acqua. Inoltre, i batteri aiutano a digerire la fibra che produce ingredienti sani per il colon ad esempio acidi grassi a catena corta. Le fibre possono essere utili sia per diarrea sia per la stipsi, secondo quanti liquidi siano contemporaneamente assunti. Le fibre possono, infatti, efficacemente diventare un agente stiptizzante se il rapporto con la quantità di liquidi assunti è troppo basso.
È chiaro quindi che, pur non avendo apparentemente significato nutrizionale, le fibre alimentari sono assolutamente importanti per la salute umana. Queste sostanze, infatti, sono indispensabili nel mantenimento della salute intestinale, contribuendo significativamente a regolare l’attività peristaltica, a nutrire adeguatamente gli enterociti, cioè le cellule della mucosa intestinale, e a modulare la composizione del microbiota. Vengono, infatti, parzialmente o completamente fermentate dalla flora batterica presente nell’intestino, prevalentemente nel colon. In particolare, quando sono assunte da sole, come integrazione, le fibre alimentari sono fermentate in maggiore proporzione rispetto a quando sono assunte attraverso gli alimenti.
Le fibre alimentari si dividono in solubili e insolubili, questo per effetto delle proprietà chimico-fisiche delle stesse, della loro dimensione e della capacità, anche parziale, dell’organismo di digerirle, cioè di degradarle enzimaticamente. E’ sempre una questione di fibre! Ecco un’altra ragione per cui è utile assumere estratti da estrattori a 40 giri, che hanno una maggiore capacità di attivazione enzimatica, come sembra essere confermato da numerosi studi in corso di stesura.
Fibra solubile è la forma di fibra che si scioglie in acqua. Sono esempi di alimenti che contengono fibra solubile frutta, avena, lgumi e orzo. La fibra insolubile viene da pareti cellulari della pianta e non si dissolve in acqua. Sono esempi di alimenti che contengono fibra insolubile grano, verdure e semi.
Questo è il motivo per cui si definisce fibra “indigeribile” quella proveniente da frutta e verdura.
Ma non tutto così semplice:
Oggi noi siamo coscienti del nostro microbiota, della immensa popolazione di flora batterica che popola i nostri visceri (e la pelle) e sappiamo anche come anche questi piccoli animalini che vivono dentro noi e con noi abbiano bisogno di nutrirsi.
Bene, quando le fibre li raggiungono essi non badano al tipo di legame, mangiano tutto…peccato che così facendo producano CO2 (anidride carbonica, un gas) e anche metano (a seconda di quanti batteri buoni e quanti cattivi possediamo).
Ecco spiegato perché molte persone, quando introducono fibre, accusano fastidi a non finire, tanto da rinunciare a frutta e verdura.
Facendo così ovviamente sbagliano, perché rinunciano a vitamine, minerali e sostanze antiossidanti veramente indispensabili al nostro organismo per mantenere (o acquisire) uno stato ottimale di salute.
Vitamine e minerali agiscono da catalizzatori dei nostri processi enzimatici, quei processi che regolano la “costruzione” del nostro organismo, la sua crescita, il suo funzionamento, i processi riparativi e, quindi la vita. Gli antiossidanti agiscono da “disintossicatori” dai radicali liberi, proteggendo dall’invecchiamento cellulare e, di conseguenza, garantiscono un funzionamento ottimale di tutti i meccanismi cellulari: questo significa che l’organismo, solo in questo modo, può funzionare come una macchina ben oliata, senza intoppi e rendendo al massimo.
Per questo motivo, e rispettando la diversità genetica che rende ognuno di noi un qualcosa di unico, frutta e verdura devono essere assolutamente introdotte, in quantità sicuramente abbondanti (oso molto se dico circa un chilogrammo al giorno?), e non seguendo linee guida talora improbabili, mentre le fibre vanno sicuramente modulate, e, se del caso, aumentate con gradualità. A questo scopo, soprattutto per chi non è abituato a consumare quantità adeguate di vegetali (i bambini in particolare dovrebbero consumarne almeno 5 porzioni al giorno), gli estrattori, le centrifughe, i frullatori sono utilissimi, perché ci aiutano a introdurre elementi nutritivi preziosi (i veri nutrienti e non calorie vuote), modulando le fibre secondo le nostre esigenze e capacità di tolleranza.
Nello specifico di “estrattori, centrifughe, frullatori” è opportuno chiarire che le quantità di fibre sono in ordine crescente a seconda della apparecchiatura, mentre sono decrescenti le forniture dei principi attivi. Pertanto vanno preferìti se possibile, gli estrattori. Oltre che fornire molti principi attivi, anche 10 volte tanto rispetto a centrifughe e frullatori, oltre ad essere l’unico tipo di elettrodomestico in grado di fornire enzimi attivati(nel caso di estrattori a velocità inferiore ai 60 giri), sono anche in grado di fornire totalmente le fibre che vengono separate in un recipiente a parte, con vari tipi di modalità a scelta.
Vorrei aggiungere inoltre che frutta e verdura e certamente gli estrattori sono un utile supporto per curare progressivamente la composizione del nostro microbiota al fine di una vita sana, longeva e produttiva, senza creare tutti quei disequilibri che, spesso, accentuano i nostri disagi e ci inducono a una alimentazione scorretta.

Mangiare più fibre. Probabilmente lo avete sentito dire prima. Ma sapete perché le fibre sono così importanti per la vostra salute? Le fibre alimentari – che si trovano principalmente in frutta, verdura, cereali integrali e legumi – sono probabilmente conosciute soprattutto per le loro capacità di prevenire o alleviare la stipsi. Ma gli alimenti che contengono fibre possono fornire altri benefici per la salute. Come già evidenziato da Burkitt, contribuiscono a mantenere un peso sano e ad abbassare il rischio di diabete e malattie cardiache. Selezionare degli alimenti gustosi che forniscono fibre non è difficile. Nella seconda parte, che seguirà, cercheremo di capire assieme quanto bisogno avete di fibra alimentare, quali gli alimenti che la contengono e come aggiungerli alla vostra alimentazione sia come pasti sia come spuntini (per esempio prodotte comodamente ed in quantità rilevante, con un ottimo essiccatore agli infrarossi, proprio dagli scarti di un estrattore. – vedi il nostro articolo Assumere più fibre in modo naturale. 1. L’uso dell’estrattore e dell’essiccatore.
Vedi anche i diversi mezzi dove trovare eccellenti video ricette nel canale youtube ” Materia Prima ” oppure nel sito di contenuti speciali www.siquri.it.
CHIARIAMO ORA QUANTA FIBRA VA ASSUNTA E COME VADA ASSUNTA
Ricapitoliamo che cos’è la fibra alimentare: La fibra alimentare, nota anche come “residuo” o “formante massa”, comprende le parti di alimenti vegetali che il vostro corpo non può digerire o assorbire. A differenza di altre componenti degli alimenti, quali grassi, proteine o carboidrati — che il vostro corpo digerisce ed assorbe — la fibra non è digerita dal vostro organismo. Invece passa relativamente intatta attraverso stomaco, intestino tenue e colon fino a fuoriuscire dal corpo. La fibra è comunemente classificata come solubile, che si dissolve nell’acqua, insolubile, che non si scioglie.
- Fibra solubile. Questo tipo di fibra si dissolve in acqua per formare un materiale simil-gel. Può aiutare ad abbassare i livelli ematici di colesterolo e glucosio. La fibra solubile si trova in avena, piselli, fagioli, mele, agrumi, carote, orzo e lo psyllium.
- Fibra insolubile. Questo tipo di fibra promuove il movimento di materiale attraverso il sistema digestivo e aumenta il volume delle feci, quindi può essere di beneficio a coloro che lottano con stitichezza o feci irregolari. Farina integrale, crusca di grano, noci, fagioli e verdure, come cavolfiore, fagiolini e patate, sono buone fonti di fibra insolubile.
Gran parte degli alimenti vegetali, come farina d’avena e fagioli, contengono fibra sia solubile sia insolubile. Tuttavia, la quantità di ciascun tipo varia nei diversi alimenti vegetali. Per ricevere il maggior beneficio di salute, è importante mangiare un’ampia varietà di cibi ricchi di fibre. Benefici di una dieta ad alto residuo (ad alto contenuto di fibre) Una dieta ad alto contenuto di fibre presenta molti vantaggi che comprendono:
- Normalizzazione dei movimenti intestinali. La fibra alimentare aumenta il peso e le dimensioni delle feci e le rende più soffici. Le feci più voluminose sono spostate più facilmente dall’attività peristaltica intestinale (l’intestino è una pompa che richiede un certo volume di contenuti per funzionare bene), e sono più facili da evacuare, diminuendo quindi il rischio di stipsi. In presenza di feci troppo morbide o acquose, le fibre possono contribuire a solidificarle perché assorbono acqua e aggiungono massa al residuo fecale.
- Aiutano a mantenere la salute intestinale. Una dieta ricca in fibre può diminuire il rischio di sviluppare emorroidi e quelle estroflessioni a forma di piccoli sacchetti nel colon che prendono il nome di diverticoli. Alcune fibre sono fermentate nel colon. I ricercatori stanno esaminando come questo potrebbe giocare un ruolo nella prevenzione delle malattie del colon, compreso il cancro.
- Abbassano i livelli di colesterolo. Le fibre solubili che si trovano nei fagioli, avena, semi di lino e crusca d’avena possono aiutare a diminuire i livelli di colesterolo totale nel sangue abbassando la lipoproteina a bassa densità, ovvero i livelli di colesterolo “cattivo”. Studi hanno anche dimostrato che gli alimenti ricchi di fibre possono avere altri vantaggi per la salute del cuore, riducendo la pressione sanguigna e i livelli di micro-infiammazione.
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- Aiutano a controllare i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. Nelle persone affette da diabete, le fibre – in particolare le fibre solubili – possono rallentare l’assorbimento dello zucchero e contribuire a migliorare i livelli di glucosio nel sangue e dell’emoglobina glicosilata. Una dieta sana, comprendente anche le fibre insolubili, può ridurre anche il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
- Aiutano a raggiungere un peso corporeo ideale e salutare. I cibi ricchi in fibre
tendono a saziare molto di più che gli alimenti a basso contenuto di fibre, quindi è probabile che inducano a mangiare di meno e a rimanere soddisfatti più a lungo. E i cibi ricchi di fibre tendono a richiedere più tempo per mangiare e ad essere meno ” densi di energia,” il che significa che hanno meno calorie per lo stesso volume di cibo.
Un altro beneficio attribuito alle fibre alimentari è la potenzialità di prevenzione del cancro colon-rettale. Tuttavia, le evidenze a questo riguardo sono talora discordanti, anche se, da un punto di vista epidemiologico, sembrerebbero esserci più certezze che dubbi.
Quanta fibra è necessaria?
L’Istituto di Medicina (Institute of Medicine), che fornisce consigli basati sempre su dati scientifici su argomenti di medicina e di salute, dà le seguenti raccomandazioni di fibra giornaliera per gli adulti: Fiber: Daily recommendations for adults
Età di 50 o più giovani | Età di 51 o maggiore | |
uomini | 38 grammi | 30 grammi |
donne | 25 grammi | 21 grammi |
Appare chiaro che c’è una differenza uomo/donna e anche relativa all’età, essendo inferiore del 30% circa per la donna e del 20% dopo i 50 anni di età.
Si potrebbe discutere su questi dati che sono soprattutto derivanti da studi epidemiologici e che non tengono conto dei diversi parametri somatici, della genetica, delle differenze razziali e della composizione del microbiota, ma sono senz’altro un buon punto di partenza su cui ragionare e poi “personalizzare”.
Quali le migliori fibre da scegliere?

Se non si assume abbastanza fibra ogni giorno, potrebbe essere necessario aumentarne l’apporto. Buone scelte includono:
- cereali integrali
- frutta
- verdure
- fagioli, piselli e altri legumi
- noci e semi
Alimenti raffinati o trasformati, come conserve di frutta e verdura, succhi di frutta privi di polpa, pane bianco e pasta e cereali non-integrali, sono più bassi in fibra. Il processo di raffinazione del grano rimuove il rivestimento esterno (crusca) dal grano, il che abbassa il suo contenuto di fibre. Alimenti arricchiti sono reintegrati con alcune delle vitamine del gruppo B e ferro dopo la lavorazione industriale, ma non di fibra.
Pertanto per chi prova troppe difficoltà ad assumere una buona dieta integrale o ad aggiungere una maggiore quota degli alimenti sopra indicati, una buona e semplice soluzione è quella di acquistarsi un estrattore. Il più facile da usare ed il più produttivo in termine di quantità/qualità di estratto è ESSENZIA (40 giri – fondamentali per l’attivazione enzimatica – e 1 solo pezzo da montare, smontare, lavare, usare, il che rende veloce e facile l’assunzione degli estratti, anche più volte al giorno).
L’estrattore come è noto è un elettrodomestico con diverse funzioni. Oltre ad estrarre i preziosi nutrienti dalla frutta, cereali e verdure, oltre ad essere un attivatore dei preziosissimi enzimi, è anche un separatore e modulatore di fibre. Così a seconda del momento e delle necessità della giornata e/o del periodo, è possibile optare per ciò che è più utile ed opportuno al momento , senza dover rinunciare alla funzione dei principi attivi “immediatamente in circolo” ed inoltre potendo sempre costantemente disporre di “enzimi attivati”, altrimenti difficili da reperire altrove.
E’ proprio questa attività di attivazione degli enzimi che contraddistingue la nutrizione da parte dell’estrattore, rispetto al mangiare il frutto intero (oltre naturalmente alla velocità dell’entrata in circolo in pochi minuti dei principi attivi, non rallentati dalle fibre (se l’estrattore viene regolato al minimo dell’estrazione di fibre, chiudendo completamente la linguetta sottostante la ciotola). Il realtà l’estrattore serve anche per velocizzare l’introduzione dei principi attivi nell’organismo, in quanto in pochi secondi si possono bere quantità tali di principi attivi, che se dovessimo mangiarli sarebbero necessari decine di minuti (con qualche difficoltà anche da parte dei muscoli masticatori…)(per non contare le difficoltà conseguenti all’eccesso di fibra, come appunto spiegato in questo articolo. Le fibre separate dall’estrattore possono comunque essere riutilizzate munendosi di un prezioso essiccatore (oggi è arrivato in commercio anche l’estrattore Soul agli infrarossi) come spiegato nell’articolo Assumere più fibre in modo naturale. 1. L’uso dell’estrattore e dell’essiccatore.
Integratori di fibra e alimenti fortificati

I cibi integrali sono, in genere, migliori dei supplementi di fibra. Gli integratori di fibre non forniscono la varietà di fibre, vitamine, minerali e altri nutrienti benefici che una dieta attenta invece garantisce. Un altro modo per ottenere più fibra è di mangiare alimenti come cereali, barrette di muesli, yogurt e gelato, con fibra aggiunta. La fibra integrata è solitamente etichettata come “inulina” o “radice di cicoria”.

Molte persone, peraltro, si lamentano di flatulenza dopo aver mangiato cibi con fibra aggiunta, e tuttavia, è possibile comunque ci sia bisogno di un integratore di fibra se i cambiamenti dietetici non sono sufficienti o se cono presenti condizioni mediche, come stipsi, diarrea o sindrome dell’intestino irritabile. Un ottimo integratore naturale come sopra indicato sono le fibre dell’estrattore, dopo però aver nutrito e ripulito l’intestino per un certo periodo con gli estratti specifici, di cui si possono trovare diverse video ricette nel canale youtube Materia Prima oppure nel sito di contenuti speciali www.siquri.it.
In ogni caso è bene consultare il proprio medico prima di prendere i supplementi della fibra.
Suggerimenti per aumentare l’apporto di fibre.
Avete bisogno di idee per l’aggiunta di più fibre ai vostri pasti e spuntini? Provate questi suggerimenti:
- Iniziate la vostra giornata con un primo carico di fibre.
Per la prima colazione scegliete cereali ad alto contenuto di fibre, almeno 5 grammi di fibre per ogni porzione. Optare per cereali con “cereali integrali”, “crusca” o “fibra” nell’etichetta. O aggiungete un paio di cucchiai di crusca di frumento non processata ai vostri cereali preferiti. Nell’impossibilità potete usufruire di un sacco di sfiziose ricette che vi consentono di preparavi in modo naturale barrette energetiche a base di fibre naturali, cronchy etc. ed essiccarvi molti prodotti ideali per la prima colazione gli spuntini durante la giornata.
- Cambiate le vostre scelte e utilizzate solo pane, pasta e riso integrali.
Consumate almeno la metà di tutti i cereali come cereali integrali. Cercate pane che sia etichettato come da farina intera o integrale e abbia almeno 2 grammi di fibra dietetica per porzione. Provate ad utilizzare riso integrale, riso selvatico, orzo e pasta integrale e grano bulgur.
Sostituite la farina bianca con metà, o meglio completamente, con farina di grano intero se preparate dolci in casa. Provate ad aggiungere crusca di cereali, farina di frumento integraleo farina di avena non cotta per fare i vostri dolci o biscottini (da consumare poi, comunque con parsimonia).
- Cominciate ad utilizzare più legumi.
Fagioli, piselli e lenticchie sono ottime fonti di fibra. Aggiungere fagioli al vostro minestrone ma anche in un’insalata verde. Piatti a base di salsa di pomodoro, verdure fresche e legumi possono essere gustosi e, contemporaneamente salutari.
- Mangiate più frutta e vegetali. La frutta e i vegetali, tutti, in genere, sono ricchi in fibre, e altrettanto di vitamine e minerali. L’obiettivo deve essere di cinque generose porzioni al giorno (sempre tenendo conto, del chilogrammo che abbiamo già citato).
- Imparate a fare spuntini a metà mattina e metà pomeriggio.
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Frutta fresca, verdure crude e anche una manciata di noci, mandorle o frutta secca rappresentano uno spuntino salutare, ad alto contenuto di fibre, e anche un modo semplice di introdurre qualche caloria ad integrare quelle assunte a colazione, pranzo e cena (che vanno moderate), fornendo all’organismo un continuo apporto energetico, ma anche minerali e vitamine, ben distribuito nel corso della giornata, per garantire il buon funzionamento metabolico, senza creare “sforzi” digestivi inutili.
Vale la pena di ricordare che gli alimenti ad alto contenuto di fibre sono indispensabili per il mantenimento di una buona salute e per il recupero di uno stato di equilibrio ottimale, perché forniscono carboidrati a lenta assimilazione e quindi a bassa richiesta di insulina (il vero killer dei nostri tempi), perché contribuiscono a garantire l’apporto di nutrienti fondamentali quali vitamine e minerali e a nutrire il nostro microbiota.
Tuttavia è anche vero che aggiungere troppo rapidamente una grande quantità di fibre potrebbe aumentare il gas intestinale e provocare sintomi addominali quali tensione, borborigmi e anche crampi.
Aumentate, quindi, le fibre nella vostra dieta gradualmente, nel corso di alcune settimane consentendo ai vostri batteri, naturalmente presenti nel tratto digestivo, di adattarsi al cambiamento, utilizzando anche e comunque strumenti che consentano di utilizzare le parti nobili contenute nei vegetali come gli estrattori e le centrifughe. Imparando che la diversità genetica si esprime anche nella tollerabilità individuale alle fibre.
Imparate anche a bere più acqua. Normalmente un bicchiere colmo, da 200 grammi ogni sette chili di peso, aumentando la dose in estate di almeno 700-1000 grammi e secondo l’intensità dell’attività fisica. Le fibre lavorano meglio quando assorbono acqua, rendendo le feci più voluminose e morbide.

Gli estratti rappresentano una delle migliori procedure naturali per svolgere ed accelerare (in caso di necessità) il processo di integrazione sopra descritto. Con l’estrattore si possono dosare in modo estremamente semplice le fibre alle proprie necessità e capacità del proprio intestino, mentre nel frattempo gli estratti forniscono tutti i principi attivi e gli enzimi necessari ed ottimali.
Testi elaborati da articoli di:
– Dr. Alfredo Saggioro Specialista in Medicina Interna e in Gastroenterologia, pratica la Medicina Funzionale da 15 anni. Primario di Gastroenterologia presso l’Ospedale Umberto I° e Ospedale dell’Angelo a Mestre-Venezia (1983 – 2013).
– Dr. Carlo Alberto Levorato Specialista in Urologia, esperto di Medicina Quantistica e Mitocondriale, nel percorso di guarigione TLM (time listening methodology), già professore a contratto Università di Monza, fondatore e consulente della società QantiQa Biophisical Research e della SIPNB – società di psiconeurobiologia, Master in medicina ayurvedica presso la Sna di Thrissur in Kerala (India), Master in medicina ayurvedica presso Ayuverdic point Milano, pulsologia Maharishi Ayurveda.
Per sapere di più:
- Fiber: Start Roughing It! Harvard School of Public Health. http://www.hsph.harvard.edu/nutritionsource/fiber.html
- Tsang, Gloria, R.D. Fiber 101: Soluble Fiber vs Insoluble Fiber http://www.healthcastle.com/fiber-solubleinsoluble.shtml
- Fiber. UWSP University Health Service. http://wellness.uwsp.edu/MedInfo/Handouts/LAs/Fiber.pdf
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