Proprio mentre l’Unità Sanitaria Locale di Salerno lancia un appalto per l’acquisto di altri 20 ozonizzatori, dopo l’acquisto dei 13 dei primi di maggio 2020 (clicca qui per scaricare il documento), scatta contemporaneamente l’ennesima azione di contrasto di questo formidabile dispositivo green di sanificazione da parte del comando locale dei carabinieri forestali.
E’ proprio il colmo che siano i carabinieri forestali ad attaccare il sistema più green che esista per sanificare un ambiente. Ma sappiamo bene che l’ozono ha molti nemici nel mondo della burocrazia (e quindi della lobby della chimica), nonostante sia il più sicuro mezzo di sanificazione, a causa di tre grandi difetti:
non è brevettabile, costa poco e fa risparmiare materiale chimico di consumo, per cui toglie utili alle multinazionali della chimica
è troppo green, non lascia residui e non fa ammalare, quindi potenzialmente toglie utili alle di nuovo alle multinazionali della chimica, in questo caso alle farmaceutiche
fa risparmiare troppo costo di manodopera per cui non contribuisce all’aumento dell’impiego di forza lavoro
E’ solo un problema di casta che vuole tenere per se questo privilegio, come semvbra suggerire questo mservizio di Striscia la Notizia: https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/sanificazione-con-ozono-e-efficace-o-no-_67513.shtml
… oppure c’è qualcos’altro sotto?
Perchè questi piccoli comuni lo devono fare solo come volontariato?
Purtroppo mai come ora assistiamo alla confusione di poteri tra organi dello stato. Da una parte la normativa che in Italia è carente, favorisce le decine di organi burocratici che appesantiscono l’attività (ed i costi) anche dei cittadini onesti a causa dei pochi che delinquono: ispettorato del lavoro, inps, inail, spisal, asl, vigili comunali, vigili del fuoco, guardia di finanza, NAS, carabinieri forestali etc.
COSA FARE ALLORA PER DIFENDERSI?
Dobbiamo proprio rinunciare all’ozono, che è green, facile da usare , che ci fa risparmiare un sacco di soldi ed è l’unico che ci può rendere sicuri sull’efficacia contro il Covid19?
Beh, nel caso delle sanificazioni con l’ozono è semplice (meno male! Ecco almeno una cosa che è facile fare oggi!)
Da una parte basta farsi certificare l’azienda le procedure come fanno tutti distributori italiani che distribuiscono macchine italiane sicure e certificate. questo non comporta costi, perchè tutte le aziende più serie possono certamente comprendere il costo di questa certificazione nel prezzo di vendita dell’ozonizzatore.
In caso di controllo da parte di un qualche operatore delle burocrazia che dovesse essere nemico dell’ozono, eccepire sempre che la sanificazione con l’ozono è un qualcosa in più che si fa dopo la chimica, così semplicemente per sfizio di sicurezza. Mai nessuno potrà dire niente: qualsiasi tampone darà sempre esito negativo e la nostra sicurezza (e salute!) personale sarà sempre meglio preservata.
Esiste veramente il rischio che per “contrastare la violenza e le discriminazioni di genere”, vengano vietati gli appellativi: “signore” e “signora”, “studente” e “studentessa”?
…come accade da un po’ di tempo alla City University di New York che ha messo al bando anche i già neutri “Mr.” e “Mrs.”. Accademici e membri dello staff dell’ateneo sono invitati a non utilizzare i saluti di genere in corrispondenza con gli studenti-e di utilizzare invece il nome completo di uno studente, in nome dello “sforzo continuo per assicurare un ambiente accogliente e inclusivo di genere”.
A nostro avviso è certamente possibile, ma poco probabile.
Se sarà possibile lo sarà soprattutto a causa delle divisioni cui assistiamo oggi. Va detto però che almeno in forma teorica è poco probabile. Se dobbiamo attenerci ai testi ufficiali in effetti il testo della legge è ineccepibile: “Obiettivo prioritario deve essere quello di educare alla parità e al rispetto delle differenze, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini nel rispetto dell’identità di genere, culturale, religiosa, dell’orientamento sessuale, delle opinioni e dello status economico e sociale, sia attraverso la formazione del personale della scuola e dei docenti sia mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica”.
Quindi più che altro le divisioni dipendono e dipenderanno dal fatto se i cristiani, che almeno formalmente sono ancora la maggioranza in Italia, che almeno quelli, la smettessero di assumere comportamenti atti a dividere (che è la massima attività diabolica: il termine “diavolo” deriva dal verbo greco che ha il significato di “accusare” ) e che finalmente assumessero una buona volta quell’atteggiamento che Gesù raccomanda continuamente alla massima potenza: unire, unire, unire! ( il problema di questi tempi sono le divisioni ed il continuo separare, dividere, parcellizare, …”dividi et impera”!)
Vero quanto espresso dallo schieramento che parla di “teoria gender” (che in realtà per fortuna non esiste qui in Italia e peraltro farà fatica ad entrare in una cultura come per molti aspetti assai diversa dall’approccio pragmatico tipico della cultura giuridica anglosassone !) che si riferisce ad un movimento culturale che esprime una vecchia tendenza, in effetti recepita qui e là nei documenti delle conferenze internazionali (ufficialmente a partire dalla conferenza di Pechino 1995, sulla donna) e ripresa poi in una serie ormai incontrollabile di documenti internazionali ed europei, ora anche italiani , fino a radicarsi nel normale linguaggio corrente.
Vero che nel 2010 l’assemblea generale dell’Onu ha istituito una super-agenzia, denominata United Nations Women, avente come mandato di far applicare universalmente la prospettiva gender.
(Rinomate esponenti degli studi di genere e teorizzatrici estreme dell’indifferentismo sessuale sono, solo per citarne alcune, Judith Butler, Donna Haraway, Shulamith Firestone, Linda Nicholson, Raewynn Connell (nata uomo, di nome Robert William Connel). Sono per lo più femministe lesbiche e queste persone vengono indicate e trattate da sedicenti gruppi cristiani in completa opposizione, appunto come dei nemici a cui opporsi in tutti i modi, come se questi non fossero essere umani con cui non si possa dialogare, se non con metodologie di contrasto. E’ ovvio che nel gender confluiscano due filoni di “pensiero” e di azione di un certo peso nei mass media, quello omosessualista e quello femminista, ma certamente non solo quelli. Ci sono anche i filoni degli extracomunitari, di certe categorie di ammalati, dei portatori di handicap, dei comportamenti che danno vita a fenomeni di bullismo, per arrivare fino a certe banalità, tipo per esempio quelle delle bambine che devono poter giocare a calcio senza sentirsi discriminate.
Siamo proprio sicuri che la rivendicazione della parità tra i sessi in vista della liberazione della donna da certa oppressione maschilista ( più che altro in atto in culture assai diverse e lontane dalla nostra!) e dalla schiavitù della maternità impone la decostruzione dei cosiddetti stereotipi sessuali, maschile e femminile? Ma secondo voi è credibile che dopo che 8/9/10 anni di educazione ricevuta e che un qualsiasi bambino vive in una famiglia equilibrata e sana, cioè una famiglia normale, avendo assorbito tutto quell’esempio di vita ricevuto, possa veramente essere compromesso da un’opinione, seppur mascherata da insegnamento, di una maestra? ( molti scienziati dicono che tutto quello che si assorbe nei primi sei anni vita è sufficiente per determinare la programmazione del nostro dialogo interiore e quindi l’impostazione dei nostri pensieri)
Il primo dei problemi secondo noi è andare a vedere se i sedicenti cattolici che dialogano amabilmente con i manovratori di certi progetti culturali sono veramente dei cristiani e se i sedicenti cristiani che combattono la teoria del gender sono dei veri cristiani, perchè si sa che se tu combatti una cosa, le dai forza! ( invece che toglierlela…!). Pertanto se esiste veramente quel progetto nascosto di cui molti sembrano preoccuparsi, ci viene facile pensare che siano dei “finti cristiani” quelli che lo combattono, cioè dei semplici figuranti cristiani che facendo il gioco delle forze mortali, recitano la parte dei cristiani. Attenzione cristiani, perchè Gesù stesso ci mette in guardia dallo scambiare coloro che si presentano esternamente come Agnelli ma che in realtà dentro sono Lupi rapaci.
Sono questi oppositori, sedicenti cristiani, che usano linguaggi violenti, che stanno un po’ alla volta costruendo questa teoria gender, accreditando presso la gente comune degli stereotipi che un giorno potrebbero diventare pericolosi.
Siamo proprio sicuri che una legge altamente giusta e che oseremmo definire anche di una innegabile dignità a livello spirituale, abbia come obiettivo reale quello di sottrarre le donne ai loro compiti naturali, materni e famigliari in primis, ed in secundis “sottrarre agli uomini le prerogative della loro virilità”? (e gli esempi ricevuti dai primi sei anni di vita dai genitori e tutta la relativa programmazione ricevuta, dove la mettiamo? In soffitta? La cancelliamo? Come?…). Siamo sicuri che “la matrice di questa ideologia che lavora da un cinquantennio alla demolizione della figura paterna e maschile” possa essere bloccata da attività di contrasto basate su linguaggi violenti e contrapposizioni aprioristicamente basate su pregiudizi?
Non va piuttosto affrontata con serenità, senza contrasto violento ed anzi senza nemmeno darle troppa importanza e generare paure inutili e negative?… Siamo proprio sicuri che “l’intero il testo del ddl faccia perno su un’unica idea di fondo: si deve penetrare nella vita intima degli individui per sovvertirne i criteri naturali di comportamento, manipolando le coscienze sin dalla più tenera età”? Ma come si fa ad usare un linguaggio così violento ed a pensare che l’educazione dei genitori e della comunità in cui si vive abbia così poca o nulla importanza?
Non è che tutto questo dipenda da ben altro e si affronti in ben altro modo? ( e cioè con la forza e la determinazione dell’amore fraterno, del dialogo e con l’assumere diversi comportamenti nel nostro piccolo (a partire dalla revisione dei nostri stili di vita e dai nostri acquisti che sono rimasti per la verità l’unico voto che oggi si riesce di fatto ad esprimere in modo incisivo) (..ed a partire dalla istituzione di molte scuole genitoriali, come vedremo tra breve).
Oggi conviene acquisire consapevolezza che stiamo vivendo in un tempo storico in cui tutti siamo protagonisti di una grande lotta che sta accadendo a livello cosmico, tra forze vitali e quelle mortali. Il problema è che questa lotta viene portata avanti dalle forze della morte ad un livello molto sofisticato, che l’uomo saggio deve imparare a riconoscere, a riconoscerne le modalità e le procedure. Si tratta di una lotta che il “vero maschio” deve portare avanti e vincere con le potentissime forze maschili di cui Gesù ci ha dato esempio: saggezza, compassione e misericordia. Si tratta di una lotta in cui la “vera femmina” deve portare avanti e vincere con le potentissime energie femminili di cui Maria ci ha dato esempio e rappresenta: forza, rigore e giustizia.
Certo bisogna comprendere la mentalità e gli approcci di tipo pragmatico tipici dell’approccio anglosassone, da cui derivano certe idee. Noi dobbiamo tenere conto che abbiamo una cultura ben diversa , quelle che è passata attraverso lo “iuris romani”, attraverso i monasteri di San Benedetto, patrono d’Europa dove è nata l’attuale civiltà occidentale, attraverso i Liberi Comuni, la Repubblica Serenissima etc. etc. La nostra è una solida cultura che si è formata in millenni di assorbimenti di incontri, incroci, aperture, (ma anche giuste lotte), amalgami, impollinazioni etc. da parte di una miriade di popoli, eventi, movimenti, civiltà.
Volete che non siamo in grado di negoziare, recepire, amalgamare, adattare, comprendere , accettare ed inglobare anche la moderna cultura anglosassone piuttosto che quella cinese? Ricordiamoci il moto di Gesù: Unire, unire unire! (Non abbiate paura!)
Oggi tutte le culture sono consapevoli che siamo giunti ad un tempo storico in cui la nostra civiltà ci consente ulteriore passaggio e crescita a livello spirituale verso una maggiore libertà, che passa attraverso un diverso approccio verso le differenze e le diversità, che è quello che ci porti a recepirle e riconoscerle con saggezza e giustizia, perchè è dalla giustizia che prenderanno vita “nuove terre e nuovi cieli”.
Forse non tutti si stanno rendendo conto che il modello che ci viene proposto dai mass media, accreditati dai vari giochi politici delle finte parti in causa, come prima descritto, è quello di farci rinunciare alla possibile evoluzione del genere umano verso un maggioro livello spirituale (spiritualità intesa come capacità di ogni individuo di dare e ricevere amore).
Siccome l’umanità ritiene di essere giunta oggi ad un livello di libertà e civiltà tali per cui possiamo finalmente permetterci il lusso di regolare materie così delicate ed importanti per rispondere a delle esigenze che oggi non possono più essere ulteriormente procrastinate, questa stessa umanità dovrebbe forse rinunciare per paura che tra le pieghe di questo maggior livello di libertà si possa infiltrare qualche distorsione? Quindi per evitare le possibili distorsioni, dovremmo forse evitare di crescere e di evolverci?!
Nota bene che è sempre un po’… diabolico prendere decisioni per paura! Ogni decisione che viene presa e motivata dalle paure porta sempre a risultati di tipo … poco vitale!.
Non sembra anche a voi che questo sia un sistema ben diverso da quello proposto da Gesù, il quale invita a lasciar crescere la zizzania assieme al grano e a non strappare la zizzania durante la crescita e la vita per evitare che, cogliendo la zizzania, con essa si possa sradicare anche il grano!?
Allo stato attuale dell’arte dobbiamo rilevare un fatto molto positivo. Tutta questa incertezza e confusione ha prodotto l’effetto che molti genitori “per non saper nè leggere nè scrivere”, hanno deciso di prendere in mano le cose, passando all’azione e formare nuove scuole genitoriali e libertarie. Così all’istituzione dell’homeschooling. (direttamente da parte dei genitori o di un precettore, un tipo di istruzione parentale ancora poco diffuso in Italia, utilizzato da non più di poche migliaia di famiglie) si affianca ora con grande energia l’istituzione delle scuole genitoriali, già molto diffuse specialmente nel nord e centro Europa ed in Israele.
Mentre fino ad ieri i parroci con grande fatica concedevano le sale dei patronati (nonostante siano quasi sempre abbondantemente sottoutilizzate…!) a delle condizioni desiderabili, ora sono addirittura loro i parroci stessi ad offrirli perfino gratis. Miracolo dovuto allo spauracchio causato dal polverone causato dei mass media. Non tutto il male viene per nuocere, siete d’accordo? Ecco perchè è molto più salutare vivere in gratitudine, anche di fronte a quelle che sembrano essere a prima vita solo delle difficoltà contrarie alle nostre aspettative!
Esistono però dei rischi a fare tutte queste cose delle scuole genitoriali solo sull’onda di un’euforia, che oseremmo definire perlopiù ingiustificata. Come dicevamo prima anche una scuola genitoriale non può nascere, motivata da paure! Una scuola genitoriale dovrebbe nascere per l’elevata consapevolezza della comunità e dei genitori nel riappropriarsi della propria sovranità sull’educazione, sottraendola a dei programmi ministeriali, sempre più spesso in ritardo, nonchè difficili da comprendere e condividere.
Se vogliamo creare una società più giusta, scevra dal tarlo del Giudizio e della Competizione, si parte dall’educazione. Se vogliamo creare una società in cui il lavoro corrisponda ai talenti, si parte dall’educazione…
Il rischio di oggi però è che questo fenomeno comporti poi un effetto boomerang (i poteri forti sono degli specialisti in queste tattiche sottili …) . L’equilibrio economico delle scuole genitoriali si fonda soprattutto sul numero degli studenti che costituiscono una classe. Nella scuola del buon senso le classi sono previste con età miste, per precisi principi educazionali, per cui è relativamente facile costituirle. Se però poi durante l’anno qualche genitore ritira i figli (potrebbe capitare a causa di dissidi ed antipatie, è normale, capita ovunque anche nelle migliori famiglie!), allora questo potrebbe mettere in difficoltà l’intera classe, perché le famiglie degli studenti rimanenti subiranno un aumento dei costi, al fine di coprire le quote lasciate scoperte da chi è fuoriuscito. Quindi alla base della costituzione di una scuola di tipo genitoriale ci devono essere delle motivazioni forti e definite su basi ben più solide di quelle fondate sulle paure del gender…!
Altrimenti si finirà solo con il donare acqua al secchio di chi temendo l’evoluzione libertaria dell’uomo non aspetta altro che qualche fallimento, come nel caso di di queste scuole, per poi andare a demotivare, gridando ai quattro venti che le scuole genitoriali non valgono nulla e sono solo che un grande bluff. Sarebbe un vero peccato! Facciamo attenzione a non prestarci a questi giochi sottili… e se proprio dovesse succedere consoliamoci , perchè “i figli delle tenebre sono sempre più scaltri di quelli della luce”, ma “non prevarranno”!
Ecco un interessante pubblicato da Luciano Lanza sulle scuole libertarie in Italia e nel mondo di Francesco Codello, dirigente scolastico di Treviso, animatore dell’Iden (International Democratic Education Network) e dell’Eudec (European Democratic Education Community) in Italia. Codello ha scritto diversi saggi e libri sull’educazione libertaria, è autore, tra l’altro, di Né obbedire, né comandare (Elèuthera, Milano, 2009) e redattore della rivista Libertaria.
Una realtà poco conosciuta: le scuole libertarie
Ne nascono continuamente in molti paesi del mondo, dalla Nuova Zelanda a Israele, dalle americhe alla Corea e al Giappone, in tutta Europa e nei paesi dell’Est, in India e in Australia. Esistono scuole, comunità, esperienze educative e di istruzione per adulti, che da anni stanno vivendo relazioni egualitarie e processi educativi improntati a molteplici metodologie didattiche, democrazia diretta e paritaria tra adulti e bambini nella formulazione delle decisioni, scelta partecipata e condivisa per la definizione dei propri curricoli di apprendimento, immersione ampia e costante nell’ambiente educativo circostante, attivismo pedagogico, integrazione fra lavoro manuale e intellettuale, condivisione intorno alla scelta dei docenti e così via. La prima e più famosa, tuttora piena di vitalità, è stata la scuola fondata da Alexander Neill nel 1921, Summerhill, in Inghilterra.
Che la scuola, come istituzione, sia in crisi irreversibile, è un fatto così ormai scontato tanto che, anche solo affermarlo, si rischia di dire una banalità. Questa opinione è così diffusa e condivisa che appaiono sempre più sterili anche le varie iniziative e proposte di riforma.
Sono soprattutto i giovani (sempre più omologati) e i bambini (sempre più oggetto del consumismo) che stanno pagando maggiormente queste politiche autoritarie.
Anche in Italia questa tendenza sta diffondendosi e sono ormai sorti gruppi di genitori e insegnanti in diverse città e paesi, aModena, Parma, Bologna, Udine, Bassano del Grappa, Milano, Roma, Trento, Pavia, in Umbria, nelle Marche e in Puglia.., che sono partiti con pochi mezzi ma tanta convinzione e stanno già sperimentando concretamente contesti educativi e scolastici improntati a queste idee libertarie. C’è già una scuola con alcuni anni di consolidata esistenza che è indirizzata verso queste modalità a Verona, il Kiskanu, È un “fai da te” che piano piano si sta configurando come una possibile e fattibile alternativa al collasso della scuola statale e che si regge su valori e principi di assoluta “a-confessionalità”, prende dalle varie metodologie montessoriane, steineriane, dell’attivismo pedagogico, tutto ciò che serve a permettere a ogni bambino e a ogni bambina di crescere liberamente esprimendo il proprio talento e la propria specificità.
Queste motivazioni, unite al desiderio di sperimentare nuove forme organizzative di stampo libertario in ambito educativo, stanno alla base dell’idea di dar vita anche in Italia a una rete per l’educazione libertaria. La rete vuole offrire uno spazio e un tempo di discussione, sperimentazione e formazione a persone che provengono da esperienze culturali (e politiche) diverse. Coloro che si stanno impegnando nella rete condividono un percorso di ricerca intorno a un’idea di educazione non autoritaria che metta in primo piano i bambini/e e i ragazzi/e. E si riconoscono in questa dichiarazione frutto dell’incontro mondiale (Idec) di Berlino del 2005: “In qualsiasi contesto educativo i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, hanno il diritto di decidere individualmente, come, quando, che cosa, dove e con chi imparare e hanno il diritto di condividere, in modo paritario, le scelte che riguardano i loro ambiti organizzativi, in modo particolare le scuole, stabilendo, se ritenuto necessario, regole e sanzioni”.
Comunemente si pensa che l’educazione sia la modalità con la quale apprendiamo e insegniamo come “stare al mondo”. Dentro questo processo passano principi, valori, credenze, convinzioni, comportamenti, ma anche esempi, testimonianze ed esperienze che si definiscono in relazione al contesto socio-economico e culturale di un’epoca. La “buona educazione” si continua ad intenderla secondo i dettami dell’ordine costituito e si misura soprattutto nella capacità di adattamento dell’individuo di rimanere nelle regole e nelle convenzioni. Il prezzo e il valore della vita, nella loro essenza e nei loro diritti fondamentali, molto spesso – per non dire quasi mai – non godono di grande considerazione. Del resto, in assenza di una visione spirituale, diventa difficile dare un senso all’esistenza, pensare l’essere umano come un organismo biologico ed energetico, considerare il nostro legame con il Creato, riconoscendo l’importanza della coscienza o e di un’anima che sa come e dove condurci. Se così fosse, non saremmo nello stato in cui siamo e saremo già con il vento a favore dell’Universo, che è amorevole e conservativo, invece che essere l’organismo più debilitato sulla faccia della terra, tormentati da omicidi e guerre, ingiustizie e disparità. Per capire che c’è qualcosa di profondamente malato in tutto questo basta guardarsi intorno. La crisi di quest’epoca ci parla soprattutto di questo errore di fondo, ed è altrettanto ingenuo aspettarsi, dallo stesso sistema che l’ha generata, la capacità trasformativa necessaria. Questa consapevolezza dovrà venire.
Non dimentichiamo che due bisogni sono fondamentali per l’esistenza: evolvere e contribuire al bene. La civiltà degli uomini ha fortemente compromesso questo processo e provoca, come abbiamo detto, ogni sorta di malversazione. Questa visione e questa paradossale pratica del vivere permea ogni ambito educativo, favorendo il mantenimento e la trasmissione di questa generale distorsione che fa sembrare normale ciò che normale assolutamente non è. In questo modo siamo contaminati e contaminiamo, sia in famiglia che nella scuola, che in ogni ambito relazionale e sociale. Ognuno vive dell’illusione delle proprie convinzioni e delle proprie ragioni come se fossero la verità assoluta, senza rendersi conto che sono solo la risultante dell’educazione ricevuta e dell’esperienza fatta. Un’educazione e un’esperienza che, non contemplando la realtà, innesca paure e timori immaginari, costringe all’apparire piuttosto che all’essere, privilegia la ragione all’intuito, il pensare a “sé” piuttosto che al “noi”, tutte condizioni funzionali alle logiche e agli interessi di questo sistema malato.
La questione non si riduce ovviamente nel demonizzare la famiglia, piuttosto che la scuola o la società nel suo insieme ma si tratta, in primis, Si tratta piuttosto di riconoscere questo equivoco e di cominciare a praticare una nuova educazione, forte del principio universale che è in ognuno di noi. Questo ci renderà migliori come genitori, compagni, insegnanti, medici, psicologi, religiosi o semplicemente come uomini e donne, cittadini del mondo. Liberare il proprio inconscio dalla paura e dalla rabbia, liberare il proprio intuito dalla dominanza del proprio ego, aprire il proprio cuore e la propria mente è, non solo un esperienza straordinaria, ma anche l’unica strada per ritrovare la propria integrità, salvaguardare la propria salute e il proprio benessere, oltre che renderci disponibili a costruire la comunità di domani.
“Educare al cambiamento”, è quindi, prima di tutto, un’azione di responsabilità e di amore per “bonificare”, questa volta, il mondo verso la libertà, il rispetto e il perdono. È un’azione consapevole di rottura contro l’attuale modello di pensiero e di percezione della realtà, che vuole l’addomesticamento delle nostre coscienze e la nostra ignoranza sui processi e sui fenomeni. È un’azione che potrà accadere solo se ognuno si farà interprete e testimone di questa trasformazione.
Chiudo con il manifesto di Iniziative Educative, l’associazione culturale che ho creato con il mio amico Tommaso, perché parla proprio di questo proposito. Un’esperienza che oggi condividiamo con tante altre magnifiche persone, aperta a chiunque sia animato dalla voglia di contribuire alla propria crescita e a cambiare questo stato di cose. Così recita il suo proclama: “Riorientare le coscienze verso la consapevolezza della vita; ripristinare percorsi e modalità favorevoli all’autonomia di pensiero, all’affermazione di sé, alla reintegrazione mente/corpo/spirito; trasmettere conoscenze a sostegno della vitalità, del benessere, della salute; favorire il senso della responsabilità, educare alla relazione e al mutuo aiuto”. Noi ci proviamo!
…scrive queste riflessioni sul voto nella sua bacheca:
“Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza.”
Proponiamo regolarmente per tutti coloro che sono interessati ad organizzare una scuola genitoriale per i propri figli incontri dedicati alla
Scuola Libertaria dal tema:
Educare ad “essere” in una dimensione libertaria. Teorie ed esperienze.
Argomenti trattati:
La crisi dei sistemi scolastici, il disorientamento delle famiglie, il dominio ossessivo del consumo, costituiscono gli elementi principali di una esplosione del vuoto che pervade l’infanzia l’adolescenza.
Ma la storia minore, ma non per questo meno significativa, di numerose esperienze educative antiautoritarie e il proliferare in tutto il mondo di scuole democratiche e libertarie, rappresentano e ci indicano una possibile soluzione per fondare un’educazione che metta, nei fatti, il bambino e la bambina al centro delle relazioni educative. Un arcipelago di contesti e sperimentazioni alternative ci incoraggia ad interrogarci sul senso più autentico e profondo dell’educare e sul significato vero di concetti come libertà, autonomia, responsabilità.
Relatore: Francesco Codello
Dirigente scolastico di Treviso, da anni impegnato nella ricerca storico-educativa, è autore di numerosi articoli e saggi apparsi su diverse riviste, animatore dell’IDEN (International Democratic Education Network) in Italia e redattore della rivista “Libertaria”.
Movimento Sereno propone ed organizza attraverso i Punti Sereni molte comunità di pratica, cioè aggregazioni di persone, che hanno in comune un interesse, al fine di facilitarne la realizzazione pratica. Preferiamo piccoli progetti a carattere locale, tra persone che con la loro diversità si incontrano in una area rurale, accomunati dal proposito di vivere e lavorare insieme espandendosi nella realizzazione di attività sociali interattive.
I Punti Sereni sono volani, enzimi, attivatori, facilitatori dell’applicazione e realizzazione della New Economy ( la Sharing Economy!) e dei nuovi stili di vita che ne sono alla base. I Punti Sereni sono famiglie, “persone”, che affrontano il loro percorso di vita (abitativo, lavorativo, spirituale e culturale), relazionandosi nella propria quotidianità in reciproco scambio. La risorsa aggiunta scaturisce da una continua e costruttiva interazione sociale in cui lo sviluppo e il cambiamento diventano alternative di realtà funzionali. Questo eco-sistema non vuole essere un modello precostituito di vita comunitaria, ma un luogo dove l’individuo partecipa allo sviluppo di se stesso e della comunità.
Qui il Video di Ken Robinson dice che la scuola uccide la creatività e la storia di una bambina che non sapeva stare ferma.
(impostare i sottotitoli in italiano)
Progetto Scuole & Talenti
LE NUOVE SCUOLE GENITORIALI LIBERTARIE, SCUOLE DEL BUON SENSO:
PER I GENITORI
Cerchiamo gruppi di genitori per formare nuove scuole elementari già a partire dall’anno scolastico 2012-2013 per le prime e seconde elementari.
Si tratta di scuole gestite dai genitori (anche se in realtà trattandosi di scuole democratiche, si pongono in essere dei meccanismi per cui sono i bambini stessi a decidere alla pari degli adulti, scelta degli insegnanti compresa!).
Normalmente bastano una quindicina di bambini (tra prima e seconda elementare) per ridurre il costo mensile per famiglia sui 200 euro/mese. Sono allo studio altre formule per ridurre i costi tramite un maggior coinvolgimento dell’attività docente da parte dei genitori e l’intervento di sponsor. Maggiore è il numero dei bambini, minori sono i costi.
(Comunque se consideriamo che cosa si spende oggi per mandare i nostri figli a ripetizione già alle medie… diciamo che prevenire è meglio che curare, fin da subito…!)
Il metodo di insegnamento prevede classi miste di età diverse perchè questo migliora le capacità di sviluppo ed apprendimento dei nostri figli.
Educare deriva dal latino “ex-ducere”, che significa “trarre fuori”. Noi nasciamo con tutto quello che ci serve per la nostra vita, già contenuto all’interno di noi stessi. Il problema è che sono rari quegli insegnanti che curano la scoperta dei nostri talenti, che a loro volta ci permettono di comprendere il progetto per cui siamo stati creati. Questo progetto educativo è la principale funzione sociale di questo tipo di scuola. Le informazioni necessarie per superare gli esami di stato saranno trasmesse facendo in modo che siano i bambini stessi a richiederle e comuqnue sempre con la forma del gioco.
A seconda dei metodi scelti è legalmente possibile fare un esame di stato annuale oppure solo al quinto anno.
La sede ideale di queste scuole sono i patronati parrocchiali, spesso poco utilizzati, ma molte lezioni si svolgono all’esterno (ambienti naturali, musei, biblioteche, studi professionali musicali ed artistici, ed altri itinerari inconsueti…). Le prime scuole nasceranno nei paesi in cui si riusciranno a coagulare dei gruppi significativi di genitori.
L’alimentazione verrà curata in modo attento, specie a livello psichico e spirituale in completa armonia con le famiglie.
Per iscriversi o segnalare interesse a partecipare a riunioni informative e/o ai gruppi di formazione scrivere al Centro Studi Salute ( info@centrostudisalute.org ) o chiamare la segreteria di Movimento Sereno al Tel 049 2953614 Cell. 393 9920353 oppure ancora chiamare il cell. 329 5912776 (Antonella) oppure cell. 347 2683044 (Alessio)
PER GLI INSEGNANTI
L’insegnamento è molto impegnativo in quanto i bambini hanno la libertà di assistere o meno alle lezioni, quindi è richiesta una notevole capacità per esercitare il giusto potere di attrazione e coinvolgimento dei bambini.
L’esperienza è particolarmente adatta agli insegnanti dotati di notevoli doti e passione, spesso impossibilitati a realizzarle a causa dei “lacci e lacciuoli” che spesso alcune necessità burocratiche impongono alla scuola odierna.
Per segnalare il proprio interesse e disponibilità oppure per inviare il proprio curriculum, scrivere al Centro Studi (info@centrostudisalute.org) o chiamare la segreteria di Movimento Sereno al Tel 049 2953614 Cell. 393 9920353 oppure ancora chiamare il cell. 329 5912776 (Antonella) oppure cell. 347 2683044 (Alessio).
PER I BAMBINI
(stiamo attendendo i commenti da parte dei bambini che già frequentano questo tipo di scuole in diverse parti del mondo e da un anno anche in Italia, per poterli pubblicare in questa sezione).
IV° incontro nazionale della Rete per l’Educazione Libertaria: 26-27 maggio 2012, RIMINI (clicca qui)
La Rete per l’Educazione Libertaria è felice di invitarti al 4° incontro annuale che quest’anno si terrà a Rimini. L’appuntamento è fissato per sabato 26 alle 15 presso il camping Maximum di Rimini in Viale Principe di Piemonte 57. L’incontro finirà domenica 27 maggio nel pomeriggio. Ci troveremo per due giornate di confronto, riflessione e discussione su argomenti e problematiche relativi all’educazione libertaria.
SCARICA QUI IL PROGRAMMA COMPLETO
Per iscriversi all’incontro è necessario compilare uno dei due moduli di seguito:
E’ prevista una quota di iscrizione di 10€ da versare direttamente il giorno dell’incontro. C’è inoltre la possibilità di pernottare e/o pranzare/cenare presso la struttura con un contributo aggiutivo modico comunicando anticipatamente la propria adesione tramite modulo online. Termine previsto per le iscrizioni è il 14 maggio.
Di seguito il programma delle due giornate (sono possibili aggiornamenti).
PROGRAMMA DELL’INCONTRO
Sabato 26 maggio
ore 15.00: Saluti e introduzione alla giornata (a cura di Ass. Zero in condotta e Gabriella Prati)
ore 15.45: Intervento/intervista ai genitori e agli insegnanti della scuola democratica Kapriole – Friburgo, Germania (a cura di Irene Stella)
ore 16.30: Pausa caffé
ore 17.00: Avvio dei Gruppi di lavoro:
Presentazione EUDEC – rete europea per l’educazione democratica (moderatori Colin Hirsch e Marco Murdolo)
Come la ricerca universitaria affronta l’educazione libertaria (moderatrici Ilaria Milanesi e Sara Gioia)
Discussione sull’educazione libertaria a partire dal libro “Liberi di imparare” (moderano gli autori Francesco Codello e Irene Stella)
Il ruolo dell’insegnante in una scuola democratica (modera Marina Noussan, insegnante della scuola Kapriole di Friburgo)
ore 19:00: Chiusura dei gruppi di lavoro e condivisione conclusioni
ore 20:00: Cena
dalle 21:00: Balli, chiacchiere, canti, risa, sonno
Domenica 27 maggio
ore 8.00:Colazione
ore 9.15-11.00: Avvio dei Gruppi di lavoro – prima parte:
La quotidianità in una scuola democratica – Proiezione documentario Kapriole
Essere genitori libertari (modera Francesco Codello)
Educazione libertaria e scuola statale: perché e come? (modera Maurizio Giannangeli)
Realtà in partenza o partite, spazio per confronto e scambio di esperienze (moderano Gabriella Prati – Saltafossi e Giulio Spiazzi – Kiskanu
La scuola che vogliamo (interventi/testimonianze di bambine/i & ragazze/i delle scuole libertarie)
ore 11.15-13.00: Avvio dei Gruppi di lavoro – seconda parte:
Riflessioni su natura e tecnica nell’educazione libertaria (modera Filippo Trasatti)
Esperienze di scuole libertarie in altri paesi (modera Antonella Verdiani)
Il ruolo dei genitori nelle scuole libertarie (moderano i genitori di Friburgo)
Philosophy for children: una possibile esperienza di pensiero libero (modera Silvia Bevilacqua)
ore 13:00: Pranzo
ore 14:30: Conclusioni e saluti (modera Francesco Codello)
Chiusura gruppi di lavoro, condivisione conclusioni e presentazione del sito della rete
Sono previste pause caffè nell’ arco della giornata e uno spazio gioco per bambini.
Lo scorso venerdì 15 ottobre ci siamo trovati per tracciare delle linee guida che possano essere utili per fare nascere esperienze di Scuola del Buon Senso anche a Padova.
Abbiamo fatto un giro di nomi per presentarci ed abbiamo esposto le nostre ragioni che ci hanno portati qui. Molti di noi erano presenti all’incontro nazionale di Verona dello scorso 25 aprile ( clicca qui per chi vuole saperne di più) . Ecco un breve sunto dell’incontro e di seguito alcuni commenti con gli obiettivi che ci siamo prefissati.
Desideriamo vivere in prima persona e far vivere ai nostri figli un’esperienza di Educazione nel vero senso della parola, cioè di saper ‘Tirar Fuori’ ciò che i bambini hanno già’ dentro in modo da valorizzarli e aiutarli nella crescita.
Sono state raccontate alcune esperienze similari che vengono portate avanti da singoli o associazioni nelle nostre zone e nelle regioni vicine. A tal proposito abbiamo deciso di appoggiarci ad associazioni che siano già nel territorio per quanto riguarda l’intrattenimento dei più piccoli e assieme a loro lavorare ad un progetto che faccia sperimentare la Scuola del Buon Senso, per il momento limitatamente al doposcuola.
L’incarico per la prossima riunione è che ciascuno indaghi nel proprio territorio, cercando un luogo dove poter alloggiare le attività. E’ opportuna la disponibilità sia di spazi interni adeguati, sia di spazi esterni per poter far vivere ai bambini le esperienze in natura.
Abbiamo ri-evidenziato i punti forti che la Scuola del Buon Senso, tra i quali i metodi per la sostituzione del Giudizio e della competizione, in modo da valorizzare le differenze… e molto altro ancora.
L’intenzione è quella di sperimentare già dai primi mesi dell’anno prossimo con il doposcuola: ciò permetterà di fare informazione ed è un modo di aprire le porte alla nuova scuola.
Sono invitati alla prossima riunione del 5 novembre alle ore 21.00 presso la sede del Movimento Sereno tutti coloro che desiderano contribuire a creare la nuova scuola e coloro che hanno idee e obiettivi comuni. Per info vedi appuntamenti sul sito.
a cura di Beatrice Bonfiglio assistente e coordinatrice della segreteria del gruppo (bbonfig1@gmail.com)
Resoconto della serata del 05/11/2010, ultimo incontro.
Il focus della serata è stato posto sull’ascolto dell’esperienza della signora Maria Giora la quale, da diversi anni, assieme ad altri genitori sta’ portando avanti una scuola genitoriale nell’alta padovana.
Abbiamo passato in rassegna i “mezzi tecnici” necessari per costituire una nuova scuola genitoriale come il materiale, il luogo, l’insegnante e le famiglie:
– Costo dell’Insegnante con contratto a progetto durata 10 mesi costo mensile Lordo € 1.480,00 – Costo iscrizione per bambino all’Associazione € 10,00 annui – Assicurazione scolastica per bambini ed insegnante: bambino 12,50. RCT/RCO € 180,00. Infortuni copertura totale insegnante € 100,00.
– Costo materiale scolastico indicativamente per bambino € 100,00 annui.
A questi costi di gestione ordinaria vanno poi eventualmente se non in essere, aggiunti i costi della costituzione dell’Associazione ( circa 300 euro) e i costi per l’affitto, che varia in base alla situazione scelta dal gruppo. Di norma il costo dell’affitto e le spese generali (luce, acqua, gas) vengono suddivise per le famiglie presenti nel gruppo.
In sostanza si può ragionevolmente ipotizzare un costo per bimbo di 150 euro al mese, su 10 mesi. In caso di famiglie con due bimbi, la somma sarebbe considerevolmente ridotta.
Forse la somma non è alla portata di tutti, ma restano da considerare gli sconti che si possono ottenere grazie al Sereno e soprattutto occorre sottolineare che in questo tipo di scuola si risparmiano gran parte di tutti quei “costi accessori” relativi alla freccia d’oro (vedi questo filmato!). In poche parole si risparmiano cartelle e zaini alla moda, giocattoli (spesso inutili e/o diseducativi), vestiti e scarpe alla moda, costi per le ripetizioni ed il dopo scuola, etc. etc. (ci siamo spiegati?)
Aspetti molto interessanti sono l’operatività dei bambini, lo sviluppo della loro capacità di “fare” e di fare in squadra, la loro voglia di fare esperienza. Un altro aspetto nuovo che e’ stato sottolineato piu’ volte e a cui non siamo abituati, e’ stato sul come i genitori si debbano mettere per primi in gioco.
Per gli adulti il confronto e’ faticoso ma per portare avanti un’esperienza simile risulta fondamentale, così come la capacità di essere disponibili a lasciare gli schemi fissi, cui siamo abituati.
La grande notizia è che si sono già candidati ad ospitare delle scuole due meravigliosi siti in piena campagna: le fattorie di Daniela Bano a Villanova e di Agostino Bortoletto a Borgoricco!
L’educazione è l’arma più potente che può cambiare il mondo
(Nelson Mandela)
Dal 2016 Movimento Sereno inizia il proprio impegno per facilitare la costituzione anche in Italia di nuove scuole genitoriali, sullo stile dell’organizzazione “PEDAGOOOGIA 3000” e della “Scuola dei 7 Petali“, formate dall’ antropologa francese Noemi Paymal.
Noemi Paymal ha lavorato in più di 25 paesi dell’ America Latina nel campo dell’antropologia applicata e formazione alternativa. Attualmente vive in Bolivia. Insieme ad una grande equipe multidisciplinare composta di medici, psicologi, insegnanti, genitori, svolge ricerche sul tema dei bambini e dei giovani “del terzo millennio” dal 2001.
E’ scrittirice, direttrice di riviste elettroniche e produttrice di tre programmi televisivi in materia di formazione e sviluppo personale. Ha dato più di 620 conferenze e seminari in Argentina, Colombia, Brasile, Bolivia, Cile, Ecuador, India, Spagna, Messico, Perù e Venezuela.
PEDAGOOOGIA 3000 è una sinergia pedagogica che dà la priorità al bambino e al giovane di oggi e di domani. Essa parte dall’osservazione degli enormi cambiamenti che i bambini di oggi stanno manifestando e cerca di offrire delle risposte alle loro esigenze specifiche e al nuovo modo di apprendere e di essere che essi con forza manifestano e richiedono.
Per sviluppo integrale si intende l’educazione della persona attraverso l’equilibrio dei diversi livelli dell’essere umano: fisico, emozionale, cognitivo, spirituale, intuitivo, estetico-creativo, etico-solidale, sociale, multiculturale ed ecologico. Pedagogia 3000 prende in considerazione tutte le dimensioni dell’essere umano e ricerca modalità educative che integrino insieme tutti i suoi aspetti e che considerino la persona inscindibile dal contesto sociale, ambientale, ecologico e spirituale in cui vive.
Le metodologie di insegnamento devono saper rispettare le diverse qualità di apprendimento che ogni bambino e giovane possiedono, offrendo stimolo alla molteplicità di intelligenze presenti dentro l’essere umano (22 intelligenze multiple), ed educandolo, non solo dal punto di vista cognitivo, ma nella sua interezza e a partire dall’esperienza e dalla pratica.
Pedagogia 3000, oltre alle materie convenzionali d’insegnamento propone l’apprendimento di abilità pratiche importanti per la vita (costruzione, astronomia, falegnameria, meccaninca, cucina, agricoltura, ceramica…), e sviluppa la conoscenza della vita interiore (affettività, famiglia, ciclo di nascita e morte, leggi universali) ed esteriore (vita socio-geo-economico-politica).
I “bambini del Terzo millennio” richiedono metodi di insegnamento che stimolini e sviluppino in modo equilibrato entrambi gli emisferi cerebrali, integrando le competenze cognitive (emisfero sinistro) con quelle emozionali, intuitive e creative (emisfero destro).
Pedagogia 3000 ha implementato i quattro pilastri della nuova educazione descritti da Jacques Delors nel report della Commissione Internazionale dell’Educazione del XXI secolo per L’UNESCO:
Imparare come SAPERE
Imparare come FARE
Imparare come VIVERE INSIEME
Imparare come ESSERE
Flessibile, inclusiva e in costante evoluzione e aggiornamento si basa sui nuovi paradigmi umanistici e scientifici del Terzo Millennio.
E’ adattabile in base al contesto sociale, culturale, economico ed ecologico.
“EmAne” significa “Enlace mundial para la Nueva Educaciòn”, “rete mondiale per la Nuova Educazione”. E’ una rete costituita dall’equipe di Pedagogia 3000.
Per maggiori informazioni ed inviti alle riunioni scrivere a info@movimentosereno.it.
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