per esempio ragioniamo insieme sul come non sia possibile, con tutta la buona volontà di questo mondo, produrre un estrattore di buona qualità a 100 euro, anche se lo si produce in Cina!
Tenga conto che un prodotto dalla Cina deve pagare iva 22%, oltre ai dazi, al trasporto dalla Cina in Italia, le spese doganali, le assicurazioni, solo per citare alcune voci tra le più importanti, ma ce ne sono molte altre riguardanti il fisco e la burocrazia. Ciò significa che se Lei paga 100 euro, di quelle 100 euro, in realtà per chi vende restano a disposizione solo 70 euro circa.
Secondo Lei possiamo ragionevolmente ipotizzare un guadagno di 35 euro, da parte del venditore? (considerato che quasi il 70% dell’utile di un’azienda, poi se ne va in tasse?)
Questo significa che la somma che arriva alla ditta cinese è al massimo 35 euro, se va bene (in molti casi sono ancora meno!).
Da questi dati elementari di fatto discendono una lunga serie di ragionamenti, di cui accenniamo solo ad alcuni:
Secondo Lei come fa una ditta italiana ad organizzare un efficiente rete di assistenza per l’elettrodomestico con queste condizioni di margini e prezzi?
Comprensibilmente il ragionamento che farà l’azienda è del tipo: “non organizziamo nessuna assistenza, tantomeno pezzi di ricambio, perchè un’ora di lavoro di un tecnico in Italia che dovesse occuparsi di una riparazione, costerebbe di più del valore della macchina stessa (che si compra dalla Cina come abbiamo detto a 35 euro o meno…!). Lei capirà che questi sono esattamente quei tipi di ragionamento, che stanno a monte di importanti problematiche del pianeta terra, quali il consumismo, lo spreco, gli inquinamenti da plastica delle terre e dei mari e non solo (…ecco dunque un esempio del perchè insistiamo sulle virtù dell’estrattore ESSENZIA GREEN!).
Tutto questo aggravato dal fatto che i materiali utilizzati in Cina devono essere per forza scadenti, fatto dovuto ai costi che abbiamo appena visto e che non lasciano alcuna alternativa possibile. (immagini poi a valle tutta la catena delle persone sottopagate, senza assicurazioni previdenziali e sanitarie, ai tristemente famosi inquinamenti e tutte le filiere e catene biologiche conseguenti)
I materiali quindi saranno fragili, poco consistenti, i filtri dopo poco tempo tendono ad intasarsi permanentemente ed assisterete a strani viraggi di colori… non esistono garanzie sulle plastiche tipo il PBA FREE (bisfenolo tipo A) e così via (ciò significa che saranno di conseguenza limitate anche le garanzie che non ci siano cessione di materiali plastici o di altra natura nei succhi…).
Non ci vuole molto per rendersi conto di queste cose, basta prendere in mano un estrattore cinese ed uno coreano per rendersi conto immediatamente della consistenza dei materiali.
La maggioranza delle persone che acquistano un estrattore cinese a basso prezzo, finiscono comunque con l’acquistare un estrattore coreano talvolta, dopo già solo qualche giorno….!
Rendendosi conto, solo allora, (perchè prima bisogna provare per credere!) che in realtà da quel momento cominciano a risparmiare veramente, sia perchè utilizzano una macchina che non si rompe più e che non rompe pezzi di ricambio, consuma meno, rende di più e soprattutto estrae un succo fantastico, assai diverso da quello sabbioso, pieno di pezzettini… a cui erano abituati prima. Soprattutto si RISPARMIA UN SACCO DI TEMPO E DIFFICOLTA’ ogni volta che si deve pulire, smontare e rimontare l’estrattore: cambia tutto: con la “coclea 3 in 1″ di terza generazione esiste un solo pezzo da manipolare!
Ariston Hotpoint – R.G.V. Juiceart – Bio Chef 65 giri – Girmi/Bialetti Modello: CN85 – H.Koenig GSX12 Juicer 400 W – Ariete 00C017700AR0 Centrika Slow Juicer Metal – Klarstein Fruitpresso 70 giri -Melchioni Vega – DCG Eltronic AE2130 -Greenis -Moulinex ZU5008 -Philips HR1882/31 Avance Collection-Vitek VT1608 – Estró Inn – Panasonic
Per il momento però manca loro ancora un po’ di strada da fare, soprattutto per quanto riguarda la coscienza ecologica e lo sviluppo del modello sociale che da una parte lasci piena libertà ai ricercatori e dall’altrRa sappia valorizzare quei principi che tutti noi riteniamo non solo fondamentali, ma condizioni necessarie per fare business, economia in modo normale. Fare business in modo pulito, sano, vero deve diventare una cosa normale. Tutto il resto solo eccezione.
TABELLA DIFFERENZE IN GENERE TRA PRODOTTI COREANI E CINESI.
COREANI |
CINESI (quasi tutte le grandi marche sono “Made in China” o “Made in CPR” – cioè sempre Cina) |
MIGLIORE RAPPORTO QUALITA’ PREZZO(SOPRATTUTTO CON JUICEPRESSO IL PRODOTTO COREANO A PREZZO SOCIAL) |
PREZZI BASSI (MA NON SEMPRE…) MA BASSO ANCHE RAPPORTO QUALITA’ PREZZO |
coclea 1 pezzo unico >> 1 minuto x pulizia(brevetto valido solo per Coway)hanno specifici brevetti o applicazioni di brevetti innovativi sui loro prodotti frutto di ricerca continua | 8-10 pezzi da montare smontare, pulire (>> 20 minuti x pulizia) e da mantenere (perché con l’uso si usurano… o si perdono, perché alcuni pezzi sono piccolissimi )i brevetti sono sempre copiati dai coreani- gli estrattori vengono prodotti in regime di violazione di brevetto, in attesa di continui prossimi sanzionamenti per contraffazione ed alterazione.( per esempio la bocca larga è un brevetto coreano di Kuvings, la coclea 3 in 1 è un brevetto coreano di Coway) |
Solido (lo si sente anche solo prendendolo in mano) – dura di fatto per molti anni senza bisogno di garanzia – comunque i prodotti hanno garanzia pluriennale che superano in positivo le norme di legge -non si rompono -i rivenditori presenti sui diversi territori sono selezionati con meticolosità e continuità | non altrettanto solido – si rompe presto e facilmente in caso di estrazioni impegnative – difficoltà a trovare i ricambi – le marche da 80 euro nemmeno prevedono i ricambi – consumismo ed inquinamentospesso venditori di estrattori improvvisati e poco corretti commercialmente -Gli estrattori Sono re-branding di prodotti realizzati in Cina sulla base di imitazioni e con materiali che raggiungono standard di legge tali da permetterne poi l’importazione. |
40 giri (quindi con attività enzimatica) -tecnologia introdotta da Coway già nel 2010.Oggi tutti i modelli attuali e di punta delle ditte coreane hanno ridotto il numero dei giri da 80 a 40 (Hurom e Coway) e da 80 a 60 (Kuvings – bocca larga che dovendo estrarre da pezzi interi ha bisogno di un maggiore torque e quindi non può ridurre fino a 40 giri ) | Obsoleti 80 giri (no attività enzimatica)La tecnologia degli 80 giri è datata molto “ante 2010”, quando sono usciti sul mercato i primi estrattori a 40 giri |
succo molto buono ( + enzimi attivati= più gusto) | succo con sapore meno intenso e più acido (a parità di frutta estratta) |
Motori brevettati ad alta tecnologia AC ( corrente alternata) o DC (corrente continua) , non si bloccano su estrazioni difficili | Motori solo AC (corrente alternata) – i motori DC (corrente continua) sono troppo costosi e si trovano solo su macchine coreaneSi bloccano facilmente o non fanno estrazioni difficili |
materiali buoni, non cedono tossine – sono ultem e tritan veri al 100% | materiali scarsi – cedono tossine – dichiarano materiale ultem, ma poi nelle analisi ne troviamo solo il 10% – consigliamo di testare il succo e cercare residui di cianuro, formaldeide, resine epossidiche (che deviano le attività enzimatiche) |
Tipo di scarto ottimo x il gusto, dopo l’uso dell’essiccatore(brevetto valido solo per Coway) | Tipo di scarto con gusto e contenuto povero, non ottimale x l’ uso successivo dell’essiccatore |
Alta possibilità di scelta della quantità di fibre – adatti ai bambini (…e alle mamme che preferiscono un succo molto più pulito, altrimenti i bambini chiedono di ripassarlo a pena di non berlo) | Non c’è possibilità di fare un estratto altrettanto pulito da pezzettini e “effetti sabbia” , pertanto i bambini fanno i capricci per berlo, chiedono di ripassarli |
prodotti social and green (2 kg di plastica in meno..)consumano solo (150 w) e riducono consumi d’acqua e quindi energetici.gli standard costruttivi dei prodotti mirano in modo preciso al benessere delle persone e al rispetto dell’ambiente | prodotti che inquinano e non in regola con il socialegli standard costruttivi dei prodotti mirano in modo preciso solo al business e non al benessere delle persone e al rispetto dell’ambiente |
VERO – presentano una trasparenza nei processi produttiviIn questo caso è bene specificare che i prodotti Professionali sono realmente tali quando contengono specifiche tecniche come durata della macchina in attività di 24 ore, dimensione delle bocche, degli ugelli e delle ciotole adeguate all’uso professionale | FINTO -un chiaro esempio è quello dei prodotti i prodotti denominati PRO ovvero come estrattori che appaiano predisposti per la categoria professionale, ma che in realtà sono brandizzati tali spesso solo per aumentare la potenzialità di vendita del prodotto nei mercati professionali (ristorazione, alberghi, bar e simili).Caratteristica dei prodotti domestici (quindi prodotti non professional) è la certificazione di un uso continuativo in lavorazione di massimo 30 minuti.Anche tutte le alte misure no sono adeguate all’uso professionale, ma tutto ciò viene sottaciuto o addirittura nascosto.Anche la stessa sigla “made in China” viene sostituita spesso da “Made in PRC o semplicemente PRC”, l’acronimo all’estero della Repubblica Popolare Cinese, molto più evocativo , ma in realtà utilizzato per rendere più difficile l’interpretazione della provenienza |
Queste tre case produttrici sono tutte e tre impegnate in ricerca continua, miglioramento del prodotto sia dal punto di vista tecnico-meccanico sia da quello del design, nonché nell’affrontare in modo etico e scientifico i miglioramenti apportati. E tutte e tre operano con centri di ricerca distribuiti nel mondo. | Copiano i brevetti coreani |
Altri argomenti sugli estrattori:
Estate 2016: arriva in Italia il primo estrattore professionale. Ovviamente Koreano.
Gli straordinari effetti dell’estratto di anguria (… e dei meloni).
2015: Il fenomeno dell’arrivo in massa sul mercato degli estrattori cinesi a basso prezzo.
La comparazione di Altroconsumo tra estrattori “cinesi” e centrifughe (giugno 2015)