Esistono molte pubblicazioni sui ritmi circadiani (sonno-veglia, produzione di enzimi e ormoni nel corpo) e sui meccanismi che intervengono quando si altera questo ritmo, compreso per esempio, il ruolo della digestione quando andiamo a letto prima di aver compiuto la digestione! Da alcuni studi in corso di pubblicazione su pubmed, sembra che quella frazione di grado di temperatura corporea in più, dovuta proprio alla digestione, intervenga nel delicato meccanismo delle onde lente notturne riparatrici dei danni successi al DNA durante il giorno (pubbicheremo presto alcuni di questi studi in una nuova rubrica dedicata al buon riposo!). Evitiamo dunque di mangiare poco prima di andare a letto, perchè sembra che questa attività possa causare la consueta mancata “attività di riparazione notturna” dei danni al DNA.
Altro consiglio che ci sentiamo di dare con molta determinazione è di RESTARE IL PIU’ POSSIBILE LONTANO DA FONTI DI RADIAZIONI (HI-FI, TVM RADIO, ETC.) specie durante il sonno.
Altri studi interessanti sulle cellule tumorali e di cui ci andremo ad occupare nella nuova rubrica appena accennata, hanno mostrato come probabilmente a causa dell’enzima telomerasi, alcune cellule possano divenire “immortali”, non essendo più soggette al processo di invecchiamento. Questo enzima evita la progressiva riduzione del telomero (la parte finale dei cromosomi), il quale porta all’accorciamento del cromosoma.
Alcuni scienziati dell’Università del Texas, guidati da J. W. Shay hanno agito sull’enzima telomerasi, riuscendo a ridurre la progressione dell’invecchiamento.
Il dottor A. Vgontzas, psichiatra della Pennsylvania State University (USA) ha appurato che i maschi godono solo di 40 minuti di sonno profondo a notte, mentre le donne superano quota 70 minuti. Sarà questo il motivo per cui le donne statisticamente vivono più a lungo? Un sonno poco profondo alla lunga innalza i livelli di Tnf (Tumor necrosis factor), sostanza che favorisce diabete e obesità. La ricerca ha dimostrato che il sonno è una componente importantissima della salute fisica e mentale, non meno importante della corretta alimentazione e dell’attività fisica.
Ma torniamo al concetto di normale riposo notturno: chi dorme male rischia di più di ammalarsi di tumore al seno (ma anche al colon, alla prostata e all’endometrio). La notizia è datata e vanta uno stuolo di pubblicazioni. Il sito di wikipedia inserisce tra i fattori che predispongono al tumore al seno variabili come la luce di notte e i disturbi del ritmo circadiano: vedi il lavoro del 2005 del National Cancer Institute (NCI) e del National Institute of Environmental Health Sciences negli Stati Uniti che indica come la produzione di melatonina si riduce restando esposti alla luce artificiale durante la notte.
In più l’International Agency for Research on Cancer dell’Organizzazione mondiale della sanità che, già nel 2007, aveva sottolineato la necessità di approfondire i possibili effetti sulla salute, e in particolare in relazione al cancro, dei turni di lavoro notturni protratti per lungo periodo (qui un elenco delle monografie). Quindi fra i probabili cancerogeni ha inserito i turni notturni.
Le persone che lavorano di notte rischiano tumore al seno, al colon, alla prostata, all’endometrio il 30 per cento in più di chi ha un’occupazione diurna.
In calce pubblichiamo alcuni studi europei , ma anche il professor Stefano Iacobelli dell’università D’Annunzio di Chieti-Pescara ha realizzato uno studio in cui è emerso che le pazienti con tumore della mammella vivono meno a lungo delle se hanno i ritmi circadiani compromessi.
Che cosa succede nell’organismo che si forza a non dormire, che non riposa abbastanza o che lo fa malamente? Si alterano sia i livelli notturni di melatonina – la sostanza prodotta dalla ghiandola pineale che regola il ritmo sonno-veglia – che gli ormoni riproduttivi. Ossia si “prepara il terreno” all’insorgenza di alcuni tumori. La ricerca rivela che un ritmo circadiano alterato è associato a un elevato rischio di sviluppare il cancro, oltre alla correlazione si parla anche di progressione più veloce del tumore.
Non solo. Un altro gruppo studio ha evidenziato che nelle prime urine del mattino delle donne colpite da carcinoma mammario ci sono bassissimi livelli di melatonina (la fonte è il professor Franco Berrino, epidemiologo dell’istituto dei Tumori di Milano). E un lavoro condotto dall’università di Yale e pubblicato nel 2010 mostra che le varianti di un gene responsabile del regolamento del ritmo circadiano possono essere anche responsabili di alcuni tumori al seno.
Un’altra ricerca interessante apparsa nel 2009 su Cell Metabolism mostra le correlazioni fra dieta ricca di grassi, obesità e disturbi del sonno. Si è visto che alcuni topolini alimentati prevalentemente con grassi animali dormivano male. E che il loro sonno disturbato mandava in tilt l’equilibrio ormonale.
Al contrario un buon sonno riduce gli ormoni dello stress – adrenalina e cortisolo – stabilizza l’umore, fa funzionare bene il cervello. E protegge dai tumori.
Pratiche che allungano la vita:
1) APPARTENERE AD UN GRUPPO ED AVERE UN CHIARO PROGETTO DI VITA A CUI ATTENDERE. ( RISPONDERE AI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA VITA: L’AUTONOMIA E L’ INTERDIPENDENZA)
2) COMBATTERE I RADICALI LIBERI (STRESS OSSIDATIVO, LEGGERE L’INTERO ARTICOLO SUI RADICALI LIBERI) E CONSIDERARE UN MIX DI PROVATE SOSTANZE ANTI-INVECCHIAMENTO, CON L’ASSISTENZA DEL PROPRIO MEDICO. SEGUIRE UN’ALIMENTAZIONE CORRETTA E NON ECCESSIVA EVITANDO UN ECCESSO DI GRASSI.
3) MANGIARE BASICO ALMENO ALL’80%, MANGIARE POCO SPESSO E BENE. MENO CIBO LUNGA VITA.
4) EVITARE GLI SBALZI DI GLICEMIA (QUANTITA’ DI ZUCCHERI PRESENTI NEL SANGUE)
5) EVITARE GLI ECCESSI DI SODIO
6) MANTENERSI IN ESERCIZIO FISICO, EFFETTUARE SPORT
7) DORMIRE A SUFFICIENZA, CHI DORME POCO O MALE INVECCHIA PRIMA
8) EVITARE DI FUMARE, DI BERE ALCOOL E LE CARENZE DI ESPOSIZIONE AL SOLE ma anche le lunghe e/o improvvise esposizioni solari: il sole andrebbe preso sempre costantemente (non solo d’estate! D’inverno si può prendere anche in montagna…. Se si interrompe per “motivi di stagione” , riprendere gradualmente).
9) MANTENERE IN ATTIVITA’ IL CERVELLO, “NUTRIRE” LA MENTE CON NUOVI ASPETTI DELLA CONOSCENZA, POESIA, FILOSOFIA, ETC.
10) BERE ACQUA A SUFFICIENZA, ASSOCIANDO EVENTUALMENTE UN BUON BICCHIERE DI VINO ROSSO A PASTO
11) CONTROLLARE LO STRESS
12) CURARE IL PROPRIO ASPETTO FISICO, PELLE, DENTI, CAPELLI (LA CURA DI SE’ E’ IMPORTANTE ANCHE PER LA SALUTE DELLA PSICHE)
13) RESTARE IL PIU’ POSSIBILE LONTANO DA FONTI DI RADIAZIONI (HI-FI, TVM RADIO, ETC.)
14) IL SESSO VOLENTIERI
15) CERCARE DI VIVERE O PASSARE PIU’ TEMPO ALL’ARIA APERTA, LONTANO DAI CENTRI URBANI
16) L’UTILIZZO DEL DISPOSITIVO SANZA è il miglior sistema, il più efficace ed il più veloce oggi disponibile per riequilibrare IL CICLO CICARDIANO !
Altri articoli sul dispositivo Sanza:
PUNTI DI CURA PER IL LASER SANZA ED UTILIZZO DEI BIOFOTONI
Cosa possiamo fare per i problemi di parassitosi? Parte seconda.
Correlazione tra (mancato) riposo e cancro (ritmi cicardiani e cancro)
Cancro e dispositivi di magnetoterapia: la magnetoterapia aiuta le cure contro il cancro.
Osteoporosi e dispositivi di magnetoterapia: la magnetoterapia aiuta le cure contro l’osteoporosi
Viaggio attraverso la Geometria Sacra (terza parte): Le frequenze guaritrici della musica. L’intonazione a 432 hertz, la Scala Aurea e la matematica dell’8 (il dispositivo Sanza usa la frequenza dell’8 in molti programmi fondamentali)
Il significato delle malattie: 1.bis Come guarire le infiammazioni con l’alimentazione
Altri studi su correlazione cancro-cicli cicardiani:
Lo studio danese. La prima ricerca, pubblicata su Occupational and Environmental Medicine, è stata realizzata da un team dell’Institute of Cancer Epidemiology di Copenaghen. Lo studio si basa sull’analisi di oltre 18.500 donne che hanno lavorato per l’esercito danese tra il 1964 e il 1999, delle quali 210 hanno avuto un tumore del seno tra il 1990 e il 2003. Le soldatesse sono state sottoposte a un questionario, insieme ad altre 899 colleghe che non hanno sviluppato la malattia, con domande che riguardavano turni di lavoro, stile di vita, eventuali terapie farmacologiche e tempo trascorso al sole. Alle partecipanti è stato inoltre chiesto di classificarsi come persone “mattiniere” o “pomeridiane”.
I risultati. Dai questionari, a cui hanno risposto 141 delle soldatesse con tumore e 551 di quelle sane, è emerso un incremento del rischio di sviluppare carcinomi mammari del 40% per le donne che avevano fatto almeno tre turni di lavoro notturno settimanali. Il rischio, inoltre, è risultato essere cumulativo: la percentuale per chi che avevano seguito questo stile di vita per più di sei anni è risultata più che doppia rispetto a quella di chi aveva lavorato solamente di giorno. Le più colpite in assoluto sono risultate le donne che hanno svolto turni di notte e che si sono classificate come “mattiniere”, con una percentuale quadrupla rispetto alle lavoratrici diurne.
Night work and breast cancer: A population-based case–control study in France (the CECILE study)
Lo studio francese. Il secondo lavoro arriva dall’Institut national de la santé et de la recherche médicale di Parigi, ed è stato pubblicato su International Journal of Cancer. Questo studio ha coinvolto 1.232 donne colpite da tumore al seno tra il 2005-2008, i cui dati sono stati confrontati con quelli di altre 1.317 del gruppo di controllo. Il 13% delle donne con carcinoma mammario e l’11% del gruppo di controllo ha riportato di aver fatto turni di lavoro notturni.
Il ruolo della gravidanza. L’analisi dei dati ha dimostrato un aumento del rischio del 30% per quelle che hanno svolto turni di notte per un periodo di almeno quattro anni. Lo studio ha svelato inoltre che l’associazione tra lavoro notturno e tumori al seno è più significativa se i turni di notte sono svolti in un periodo precedente alla prima gravidanza, con un rischio che sale in questo caso dal 30% al 50%
Altre ricerche su cancro e migliori sistemi di cura:
Cura il cancro al colon con erbe, esperto: impossibile in 4 mesi. Grave l’abbandono terapeutico e il ricorso al ‘fai da te’. Importante recuperare la tradizione europea nelle cure fitoterapiche e il rapporto medico-paziente (un parere del dottor Maurizio Grandi, immunologo, oncologo e fitoterapeuta che da anni nel suo centro La Torre di Torino cura i pazienti con una saggia combinazione di rimedi fitoterapici, cure “tradizionali” e un’attenzione particolare al rapporto medico-paziente).